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Dj Fabo è morto
27 Febbraio 2017 ore 12:02
Autore: Ansa News.
Categoria:
Flash news / Brevi
URL della pagina:
http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=46032&l=2
Data scaricamento: 16 Marzo 2017 ore 22:19
Flash news dall'Italia e dal mondo
'Fabo e' morto alle 11,40, ha scelto di andarsene rispettando le regole, di un paese che non e' il suo'': lo
scrive Marco Cappato sul suo profilo Facebook
"Sono finalmente arrivato in Svizzera, e ci sono arrivato purtroppo con le mie forze e non con l'aiuto
dello Stato. Grazie a Marco Cappato per avermi sollevato da un inferno fatto di dolore".
Così, con un filo di voce, dj Fabo parla dalla Svizzera dove è ricoverato in una clinica per ricevere il
suicidio assistito. Oggi è in programma una nuova visita medica: verranno controllate le condizioni
fisiche di Fabo e confermata eventualmente la sua volontà. Con Fabo c'è Marco Cappato,
dell'associazione Luca Coscioni. Questo il testo integrale del messaggio video di Dj Fabo: "Sono finalmente arrivato in Svizzera e ci
sono arrivato, purtroppo, con le mie forze e non con l'aiuto del mio Stato. Volevo ringraziare una
persona che ha potuto sollevarmi da questo inferno di dolore, di dolore, di dolore. Questa persona si
chiama Marco Cappato e lo ringrazierò fino alla morte. Grazie Marco. Grazie mille". "Grazie a te Fabo",
è la risposta di Marco Cappato.
Fabiano Antoniani ha 39 anni ed è tetraplegico e cieco dall'estate 2014 in seguito ad un grave incidente
stradale. Non è la prima volta che l'Associazione Coscioni interviene, e Antoniani è il sesto di cui si ha
notizia. Cappato ha annunciato di aver accettato di aiutare Fabo su Facebook, ricevendo subito
centinaia di commenti e condivisioni. Tutti messaggi per DJ Fabio, anche sul suo profilo social, di
saluto, affetto, commozione, tristezza, "auguri di buon viaggio". Ma anche critiche allo "Stato sordo". A
questi sono aggiunti però anche gli appelli come quelli di Dj Aniceto, "per favore vivi", e di Matteo
Nassigh, 19 anni, disabile gravissimo dalla nascita, pubblicato stamani sull'Avvenire: "non chiedere di
morire, noi non possiamo correre ma siamo pensiero, e il pensiero migliora il mondo". Il dibattito sulle
norme in materia di eutanasia è stato avviato in Parlamento per la prima volta nel marzo 2013 e
attualmente vi sono sei proposte di legge (una di iniziativa popolare presentata proprio dalla Coscioni)
che dovrebbero confluire in un unico testo di legge, ma è tutto fermo da un anno. Va invece un po' più
spedito il ddl sul Biotestamento, ma è stato proprio il terzo rinvio all'approdo in Aula alla Camera a
determinare l'appello di due giorni fa di DJ Fabo al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per
"sbloccare lo Stato di impasse voluto dai parlamentari". Da parte del Quirinale, però, finora non sono
arrivati commenti.
In un video-appello del mese scorso "Fabo per vivere #LiberiFinoAllaFine", Antoniani, che si era rivolto
all'Associazione Luca Coscioni per arrivare "al cuore della politica", spiegava di "non essere depresso e
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di mantenere tutt'ora il senso dell'ironia", ma di sentirsi umiliato dalle proprie condizioni: "immobile e al
buio, considera la propria condizione insopportabile, consapevole che potrebbe durare per decenni".
Non è noto in quale clinica svizzera si sia recato Dj Fabio, ma nella confederazione elvetica
organizzazioni quali Exit et Dignitas forniscono un'assistenza al suicidio nel quadro previsto da un
articolo del Codice penale in virtù del quale l'assistenza al suicidio non è punibile se non vi sono "motivi
egoistici". Cappato in un video sul suo profilo Facebook ha spiegato questa sera di essere "in Svizzera
con Fabiano Antoniani che oggi ha avuto la sua prima visita medica e domani mattina farà la seconda,
per controllare le sue condizioni fisiche e anche per confermare eventualmente la sua volontà di
ottenere l'assistenza medica alla morte volontaria". "Un tipo di aiuto e di assistenza - ha sottolineato che dovrebbe essere riconosciuta a tutti i cittadini ovunque invece di condannare e costringere persone
a questa sorta di esilio della morte che ritengo debba essere al più presto superato". Beppino Englaro,
padre di Eluana e protagonista di una lunga battaglia per il diritto all'autodeterminazione anche per chi
non è più in grado di esprimere la sua volontà, sostiene che "L'eutanasia è una questione che tutte le
nazioni civili devono affrontare, con la quale prima o poi ogni paese deve fare i conti e anche il nostro
Parlamento deve dare delle risposte". Alberto Gambino, giurista cattolico e presidente dell'associazione
Scienza & Vita, vicina alla Cei, dal canto suo ha però invitato a distinguere tra la vicenda di DJ Fabo,
"che merita pietà" e "lascia senza parole", e la proposta di legge sul biotestamento in discussione in
Parlamento: "è strumentale fare come i Radicali, che legano le due cose per chiedere l'approvazione
veloce della legge in Italia".
Eutanasia, i Paesi che la ammettono
In Olanda nel 2001 prima legge al mondo che la ha introdotta
ROMA - Sono 4, secondo gli ultimi aggiornamenti del Centre d'information sur l'Europe, i Paesi europei
che hanno legalizzato il suicidio assistito e l'eutanasia attiva. A Svizzera, Olanda, Belgio e
Lussemburgo si aggiungono, nel resto del mondo, Cina, Colombia e Giappone. Ecco alcuni esempi
delle legislazioni nei diversi Paesi.
OLANDA - La prima legge che legalizza l'eutanasia e' stata approvata nell'aprile del 2001 in Olanda,
che diventa il primo paese al mondo a consentire eutanasia e suicidio assistito.
BELGIO - La legge che legalizza l'eutanasia e' entrata in vigore nel settembre 2002. E' legale anche
l'eutanasia sui minori.
LUSSEMBURGO - La normativa e' entrata in vigore nel marzo 2009. Prevede che non venga
sanzionato penalmente e non possa dar luogo ad un'azione civile per danni ''il fatto che un medico
risponda ad una richiesta di eutanasia''. SVEZIA - Nell'aprile 2010 l'autorita' nazionale da' il via libera all'eutanasia passiva (con
interruzione-omissione di trattamenti medici). L'eutanasia attiva e' proibita.
SVIZZERA - Nel Paese elvetico la legge consente l'aiuto al suicidio se prestato senza motivi "egoistici".
Una prestazione garantita anche ai cittadini stranieri. GERMANIA - La Corte di giustizia tedesca si e' espressa nel giugno 2010 a favore dell'eutanasia
passiva. Pur non essendoci una legge specifica anche l'eutanasia attiva e' ammessa se e' chiara la
volonta' del paziente. SPAGNA - Sono ammessi eutanasia passiva e suicidio assistito, ma non
l'eutanasia attiva. DANIMARCA - In Danimarca sono ammesse solo le direttive anticipate di trattamento.
FRANCIA - L'eutanasia attiva e' vietata, mentre e' parzialmente ammessa quella passiva. Pagina 2 di 3
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GRAN BRETAGNA - Anche l'aiuto al suicidio e' perseguito per legge, come ogni forma di eutanasia,
ma un giudice puo' autorizzarlo in casi estremi.
RESTO DEL MONDO - Nel resto del mondo l'eutanasia e' ammessa in Cina negli ospedali, mentre in
Colombia e' legale dal 1997. Nei paesi occidentali il piu' tollerante e' l'Oregon, negli Usa, che l'ha
ammessa anche in questo caso nel 1997 e la permette anche in caso di depressione dei pazienti.
Successivamente hanno adottato legislazioni simili Vermont, Washington e Montana. In Canada, patria
di uno dei film piu' famosi su questo tema, 'Le invasioni barbariche', una legge che la legalizza e' stata
bocciata e la situazione varia da provincia a provincia. Altri paesi, fra cui l'Australia, non ammettono
l'eutanasia ma consentono le direttive anticipate di trattamento. In Giappone quando un paziente vuole
accedere all'eutanasia viene avvicinato da una equipe che lo aiuta a prendere una decisione.
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