Indice - Dixan per la scuola
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Indice - Dixan per la scuola
MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:32 Pagina 1 Indice 1 La storia dell’acqua, l’acqua nella storia. 2 Il ciclo di vita dell’acqua è vita. 3 Acqua amica mia. 4 C’è acqua per tutti? 5 Acqua: maneggiare con cura. > Le palafitte. > Le prime civiltà della mezzaluna fertile. > Il Nilo e i suoi tesori. > Le civiltà dell’acqua. > Le civiltà del Mediterraneo. > I Romani e l’acqua. > Impariamo giocando: attività didattiche per gli studenti. > Il ciclo di vita dell’acqua è vita. > Le acque continentali: i fiumi e i laghi. > Le acque oceaniche: i mari e gli oceani. > Gli ambienti dell’acqua. > Impariamo giocando: attività didattiche per gli studenti. > L’acqua, l’igiene, la salute e il benessere nella storia. > Tutta l’acqua che c’è dentro di noi. > Che sete! > Impariamo giocando: attività didattiche per gli studenti. > Disponibilità di acqua nei continenti. > Le cause della crisi. > Salinizzazione. > Guerre dell’acqua. > Possibili soluzioni. > Impariamo giocando: attività didattiche per gli studenti. > I nostri consumi quotidiani. > Consigli utili per il risparmio idrico. > Impariamo giocando: attività didattiche per gli studenti. Il mondo e i diritti all’acqua. > Carta europea dell’acqua adottata dal Consiglio d’Europa. > Esposizione Internazionale di Saragoza. > Anno mondiale per i servizi igienico-sanitari. > Giornata mondiale dell’acqua. > Impariamo giocando: attività didattiche per gli studenti. 6 I primi passi per realizzare un Spot TV. > Prima di cominciare. > Lo scopo del lavoro. > Da cosa iniziare? > La fase creativa: i Copywriters al lavoro. > La fase realizzativa. > Lo storyboard. > Il lavoro è finito. 4 5 5 7 7 7 9 14 15 17 18 19 24 26 26 28 32 33 35 35 36 37 42 42 44 45 47 47 48 50 52 53 52 53 54 55 55 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:32 Pagina 2 Per la 9A edizione di Dixan per la Scuola, abbiamo scelto un argomento di grande attualità: l’acqua, con i suoi mille colori, le sue mille forme, i suoi mille suoni. L’argomento - che per sua natura e per come viene trattato nel presente manuale ben si presta ad approfondimenti interdisciplinari - è in grado di fornire vari angoli di lettura, declinabili secondo le peculiarità tematiche delle diverse materie prese in considerazione. Per i docenti di storia, geografia, scienze, educazione tecnica ed educazione civica, le possibilità di rilettura sono molteplici, così come per gli insegnanti di italiano, che possono trarre idee e spunti analizzando con i bambini/ragazzi i testi presentati. Ciò vale anche per gli ambiti disciplinari inerenti l’educazione all’immagine, l’educazione artistica e la musica, in cui è possibile dare ampio spazio all’analisi delle rappresentazioni dell’acqua nelle diverse forme d’arte. Infine l’acqua è un’ottima occasione per fare attività fisica: oltre al nuoto, esistono infatti molti altri sport che si svolgono a contatto con l’acqua e che gli studenti possono imparare a conoscere durante le ore di scienze motorie. A conclusione della rassegna delle diverse aree di approfondimento, nell’ultimo capitolo del manuale “Il mondo si mobilita per l’acqua”, vengono proposti i testi originali di due documenti - uno delle Nazioni Unite, l’altro del Consiglio d’Europa - volti a sensibilizzare il Mondo sui problemi legati alla mancanza e alla disomogenea distribuzione dell’acqua. Le analisi interdisciplinari, assieme a questa documentazione di rilievo ed interesse internazionale, possono rappresentare uno stimolante spunto per coinvolgere i ragazzi nella realizzazione di un soggetto che potrà diventare uno spot esattamente come quelli che ben conosciamo, realizzato con il supporto dei professionisti del Giffoni Film Festival. Non è necessario conoscere i segreti del mondo della comunicazione, basta un po’ di fantasia e una bella storia da raccontare, con la tecnica espressiva che preferite! Non ci resta che augurarvi buona lettura e buon lavoro. Noi aspettiamo i vostri numerosi elaborati e vi ricordiamo che la vostra adesione al progetto Dixan per la Scuola contribuisce a sostenere l’iniziativa “Una scuola migliore anche a Dhupguri”, in collaborazione con la Fondazione L’Albero della Vita, il progetto pluriennale dedicato ai piccoli studenti indiani, affinché anche loro possano avere una scuola e un futuro migliore. Responsabile Editoriale Antonella Conti 2 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:32 Pagina 3 L’Acqua. L’acqua è una sostanza composta da molecole in cui sono legati un atomo di ossigeno (O) e due atomi di idrogeno (H). È Proprio questo particolare tipo di legame che dà origine ad alcune proprietà dell’acqua, come quella di espandersi quando si raffredda. H2O In una formula così breve entra tutto il mondo, a partire dalla sua nascita: l’acqua è dentro di noi, attorno a noi, dentro ciò che mangiamo. L’acqua scende dal cielo sotto forma di pioggia, neve, grandine, corre nei torrenti, riempie i laghi, forma i ghiacciai. L’acqua si nasconde invisibile nell’aria e sottoterra. L’acqua parla mentre scende dal rubinetto di casa, mentre bolle in attesa degli spaghetti. Tanto si è detto e tanto si continuerà a dire a proposito dell’acqua, perché l’acqua è un dono prezioso da amare, da proteggere, da non sprecare. L’acqua è il nostro oro azzurro e vorremmo che le nuove generazioni imparassero a conoscerla e a rispettarla. 3 MANUALE:Layout 1 1 10-11-2008 12:32 Pagina 4 La storia dell’acqua, l’acqua nella storia. Le prime forme di vita apparvero 3,5 miliardi di anni fa nelle acque oceaniche: si trattava di cellule quasi invisibili, che continuarono nel corso dei millenni ad aggregarsi, generando organismi sempre più complessi e differenziati. Circa 800 milioni di anni fa comparvero i primi protozoi e nei successivi 200 milioni di anni si svilupparono animali simili a meduse, a ricci ed a stelle marine. Fino a 360 milioni di anni fa l’acqua rimase l’unico ambiente in cui poté manifestarsi la vita, poi iniziarono a comparire animali sempre più complessi ed in grado di sopravvivere anche sulla terra. Venne, quindi, il momento dei dinosauri, che con la loro estinzione - 65 milioni di anni or sono - favorirono la diffusione dei mammiferi; i primi ominidi apparvero, infine, circa 4 milioni di anni fa. Con la propria comparsa, l’uomo cambiò inevitabilmente anche la “storia” dell’acqua e si rapportò ad essa con modalità differenti in relazione ai diversi periodi storici. Certo è che l’uomo da subito ha capito di aver bisogno dell’acqua: dapprima per pescare e per coltivare, in seguito per il commercio e per l’igiene personale. Le palafitte. Nel Neolitico, con la scoperta dell’agricoltura (circa 10.000 anni fa), i gruppi umani diventarono sempre più numerosi, formando dei villaggi: non dovendosi spostare in cerca di cibo, infatti, gli uomini divennero sedentari. I primi villaggi sorsero in prossimità di fiumi, laghi, mari o in zone paludose. Per evitare i danni di alluvioni, alte maree e per difendersi dagli animali feroci, gli uomini costruirono strutture su piattaforme in grado di staccare le capanne dall’acqua. Queste strutture erano realizzate con tronchi e assi di legno e talvolta anche lunghe qualche chilometro. In casi particolari e in luoghi di frequenti allagamenti, gli uomini distanziarono ulteriormente le capanne dall’acqua, costruendole 4 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:33 Pagina 5 su pali infitti nell’acqua. Da qui il nome di PALAFITTE. Le palafitte fungevano anche da deposito di granaglie: essendo completamente circondate dall’acqua e sospese, gli animali non riuscivano a raggiungerle. Anche in Italia, migliaia di anni dopo (nel 1.500 a.C.) si sviluppò una civiltà chiamata delle terramare, che costruiva i propri villaggi con il sistema delle palafitte (da qui il nome terramare) per isolare le abitazioni dall’umidità del terreno. Le prime civiltà della Mezzaluna Fertile. Le prime civiltà di cui sono rimaste tracce, nacquero nel Vicino Oriente, durante il Neolitico. Tutte le comunità ebbero una caratteristica comune: sorsero in prossimità di GRANDI CORSI D’ACQUA, lungo ampie valli, dove uomini e donne potevano praticare l’agricoltura. I territori di queste prime civiltà crearono una mezzaluna che si estendeva dal Golfo Persico alla Valle del Nilo, attraversata dai fiumi Tigri, Eufrate, Nilo e Giordano. Stiamo parlando della Mezzaluna Fertile, un territorio sul quale cadevano abbondanti piogge, con conseguenti periodi di piena dei fiumi e inondazioni che lasciavano sul suolo uno strato fertile. Queste popolazioni impararono a proprie spese a controllare al meglio le acque dei fiumi, costruendo argini per fermare piene e inondazioni e creando una rete di canali per bagnare i campi anche nei periodi di siccità. Si passò così dall’agricoltura secca all’agricoltura irrigua, che garantiva raccolti molto più ricchi e sicuri. Il Nilo e i suoi tesori. Il fiume Nilo, sulle cui rive ebbe origini nel 3.500 a.C. la Civiltà Egizia, nasce in regioni dove la pioggia cade abbondante tra giugno e settembre. Dopo la pioggia il fiume straripa e ritirandosi lascia sui terreni circostanti il limo, un fango scuro che li rende fertili. Questo fenomeno si ripeteva puntuale ogni anno, 5 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:33 Pagina 6 anche se nessuno poteva sapere la quantità di acqua che sarebbe arrivata. Se la piena fosse stata scarsa avrebbe portato poco limo, se fosse stata violenta avrebbe distrutto i campi. In entrambi i casi la popolazione avrebbe sofferto la fame. Che fare allora? Gli antichi Egizi impararono a controllare il fiume, con argini, dighe e canali per portare l’acqua nei terreni più lontani, dove non poteva arrivare. La popolazione si dedicava alla coltura di cereali (con l’orzo producevano pane e birra), legumi, datteri, viti (sfruttate già allora per la produzione del vino). Lo shaduf. Curiosità Per coltivare i loro campi, gli antichi Egizi inventarono uno strumento d'irrigazione utilissimo: lo shaduf. Lo shaduf era una leva che permetteva di sollevare con più facilità pesanti secchi d'acqua dal Nilo o dai canali artificiali che si diramavano dal fiume. Era costituito da un palo di legno conficcato nel terreno proprio vicino all'acqua. Questo palo era sovrastato da un'asta di legno posta in orizzontale, alle cui estremità erano ancorati, da una parte un grosso sasso e dall'altra un'imbracatura per il secchio. Lo shaduf si usa ancora oggi nelle campagne egiziane. Curiosità Il papiro. Il papiro (Cyperus papyrus) è una canna di palude che cresce fino ad un'altezza di 5 metri, molto abbondante nel delta del Nilo fin dai tempi degli antichi Egizi, che utilizzavano il fusto del papiro per fabbricare la carta. Il processo di lavorazione prevede che il fusto della pianta venga tagliato in varie strisce sottili poi immerse in acqua. Dopo un certo numero di giorni, durante i quali le strisce assumono un colorito bruno più o meno accentuato in funzione della permanenza in acqua, le strisce vengono intrecciate in strati ortogonali. Le stesse sostanze naturali presenti nel fusto consentono un lento ma tenace incollaggio man mano che i fogli intrecciati si asciugano sottoposti a opportuna compressione. Il risultato, dopo qualche giorno, è quello di un foglio assai resistente su cui è possibile usare i vari tipi d'inchiostro. In origine si scriveva su un solo lato del foglio, con un pennino. La pagina veniva quindi suddivisa in colonne: su un lato del foglio veniva poi fissato un bastoncino chiamato "ombelico", dove veniva avvolto il rotolo, conservato poi in uno scaffale. Non tutti sanno però che il papiro è presente anche in Sicilia, grazie alla temperatura calda dell’aria che agevola la crescita della pianta. 6 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:33 Pagina 7 Le civiltà dell’acqua. Anche in zone lontane dalla Mezzaluna Fertile, le terre attraversate dai fiumi furono abitate dai tempi più antichi. Nel lontano Oriente erano molto fertili la valle del fiume Indo – in India – e l’area lungo il fiume Giallo e il Fiume Azzurro in Cina. Anche le civiltà che vissero in queste zone seppero sfruttare la presenza dei fiumi per l’agricoltura, costruendo grandi opere, quali argini, canali per l’irrigazione, ma anche vasche e serbatoi per la raccolta dell’acqua, pozzi, ecc. L’Indo, il Fiume Giallo e il Fiume Azzurro nascono nelle montagne del Tibet e sono tra i più grandi fiumi della Terra. Basti pensare che questi fiumi e i loro affluenti forniscono oggi l’acqua a molte popolazioni, circa l’85% degli abitanti dell’Asia. Le civiltà del Mediterraneo. Popoli che non avevano a disposizione corsi d’acqua per dedicarsi all’agricoltura, riuscirono a raggiungere il massimo splendore grazie al commercio (Cretesi e Fenici nel Mediterraneo, Ebrei verso l’Oriente), imparando l’arte della navigazione. Anche per queste civiltà era comunque l’acqua la protagonista. I marinai dovettero imparare a conoscere il mare con le sue correnti e i venti che influenzavano le rotte. Impararono a costruire imbarcazioni resistenti, sia per commerciare, sia per combattere: le navi per il commercio erano più grosse e resistenti, capaci di contenere grossi carichi, mentre quelle da combattimento erano molto più leggere ed in grado di compiere veloci cambi di direzione. I Romani e l’acqua. Anche l’Impero Romano nacque sulle rive di un fiume: all’inizio del VIII secolo a.C. Roma era un complesso di piccoli villaggi sparsi sulle rive del Tevere, il fiume che metteva in comunicazione i villaggi con la costa tirrenica, dove si trovavano numerose saline. Le rive del Tevere servivano per attraccare le imbarcazioni dei mercanti provenienti da nord e da sud per scambiare le loro merci, tra cui il sale che ai tempi era utilizzato per conservare i cibi (era l’oro bianco dei tempi!). Durante le piene del Tevere, gli allagamenti creavano zone paludose, infestate da zanzare e quindi non abitabili. Furono costruite allora le cloache che erano canali in grado di prosciugare le paludi, facendo defluire le acque stagnanti nel Tevere (famosa è la Cloaca Massima costruita per prosciugare le paludi attorno al colle Palatino). Per facilitare il passaggio da una parte all’altra del Tevere, collegando i diversi villaggi, furono costruiti i ponti: il primo risale al quarto re di Roma: Anco Marzio fece costruire il ponte Sublicio sul Tevere, fatto in legno e corda. I Romani furono grandi ingegneri: costruirono imponenti opere ancora valide come una rete stradale di quasi 100.000 chilometri, teatri, fori, palazzi, acquedotti. Gli acquedotti romani sono opere che testimoniano la grande abilità ingegneristica del popolo romano. Gli antichi Romani li costruirono un po’ in tutte le terre conquistate, per portare l’acqua dalle 7 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:33 Pagina 8 sorgenti lontane alle città. L'acqua che veniva raccolta dagli acquedotti proveniva da un'insieme di sorgenti naturali situate in luoghi più o meno lontani, ma sempre posizionati più in alto del punto dove veniva poi erogata. Le grandi arcate a una, due o anche tre volte, erano costruite in travertino (una roccia sedimentaria calcarea di tipo chimico, molto utilizzata in edilizia, in particolare a Roma, fin dal I millennio a. C.) e mattoni, e servivano soprattutto per superare le asperità e gli avvallamenti del terreno. A monte l’acquedotto era costituito da un bacino di contenimento delle acque che fungeva da serbatoio idrico. L’acqua poi passava attraverso la conduttura ed arrivava fino a grandi serbatoi chiamati “castelli di distribuzione”. Da qui partivano altri tubi che a loro volta portavano l’acqua alle fontane pubbliche per il fabbisogno dei ceti più poveri, alle case private dei ricchi e alle terme. Acquedotto Romano - Pont du Gard (Arles) I mulini ad acqua. Curiosità A partire dall’XI secolo, accanto ai miglioramenti degli strumenti agricoli e delle tecniche di coltivazione, si diffuse il mulino ad acqua, che resterà la più importante fonte di energia per sette secoli, fino alla scoperta della macchina a vapore. Il mulino ad acqua sfruttava l’energia idraulica, che non costava nulla, e poteva essere impiantato ovunque scorresse un corso d’acqua. Esso era già conosciuto nell’antichità, anche se nel mondo romano era stato usato soltanto per la macinazione del grano. La fioritura economica, iniziata verso l’XI secolo, fece rivalutare l’utilità del mulino ad acqua, che iniziò ad avere una larga diffusione soprattutto ad opera dei signori feudali, che erano i proprietari e gestori del mulino. In questo modo avevano il vantaggio di poter macinare direttamente i cereali e nel contempo di affittare il mulino ai contadini. Importante fu l’estensione dell’impiego dei mulini in molti settori: l’azionamento di pompe per irrigare i campi, di mantici per le fucine, di pesanti battitori per la follatura dei panni, un’operazione che serviva a rendere morbidi e resistenti i tessuti di lana. 8 Acqua Acqua di monte, acqua di fonte, acqua piovana, acqua sovrana, acqua che odo, acqua che lodo, acqua che squilli, acqua che brilli, acqua che canti e piangi, acqua che ridi e muggi. Tu sei la vita e sempre sempre fuggi. G. D'Annunzio MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:33 Pagina 9 Impariamo giocando: attività didattiche per gli studenti. Proposta di lavoro 1 > Osservo l’acqua. (consigliato per la scuola dell’infanzia) Si suggerisce, dopo aver parlato dell’acqua ai bambini, di invitarli a vivere l’acqua con tutti e 5 i loro sensi. Dopo qualche spunto, ogni bambino è invitato a dire come sente (udito e gusto), vede, tocca, annusa l’acqua. La vista mi dice che l’acqua è: > verde acqua > ______________ > azzurra > ______________ > agitata > ______________ > trasparente > ______________ L’udito mi dice che l’acqua è: > scrosciante > ______________ > rumorosa > ______________ > saltellante > ______________ > insistente > ______________ Il gusto mi dice che l’acqua è: > salata > ______________ > dolce > ______________ > frizzante > ______________ > tiepida > ______________ Il tatto mi dice che l’acqua è: > fresca > ______________ > calda > ______________ > fredda >______________ > ghiacciata > ______________ L’olfatto mi dice che l’acqua è: > profumata > ______________ > puzzolente > ______________ > inodore > ______________ > salmastra > ______________ 9 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:33 Pagina 10 Proposta di lavoro 2 > Storie d’acqua. (consigliato per la scuola primaria e secondaria di primo grado) L’acqua permea (è proprio il termine adatto) la storia dell’umanità nel suo complesso e la storia personale di ciascuno. Troviamo una testimonianza culturale della sua importanza nella narrativa che, al pari di arti come la pittura o la poesia, ha riservato a questo liquido vitale un posto di primo piano. Ad esempio, in romanzi come “20.000 leghe sotto i mari” di Verne, “Il vecchio e il mare” di Hemingway o “Moby Dick” di Melville, l’acqua rappresenta molto di più che un semplice ambiente narrativo: in un certo senso è la reale protagonista della vicenda narrata, più grande e più presente forse dei personaggi umani. Se la lettura di interi romanzi (comunque consigliatissima!) può apparire onerosa in termini di tempo ed impegno, ecco una proposta semplice e fattibile. L’acqua nei cartoni. Un modo immediato e piacevole per far notare agli alunni lo spazio che ha l’acqua nelle “storie”, può essere la realizzazione di una piccola rassegna cinematografica di film d’animazione che presenti titoli come “La Sirenetta”, “Pocahontas”, “Atlantis- L’impero perduto” e altri. Il lavoro con la classe consisterà nel descrivere il “personaggio acqua” in ogni storia, seguendo un griglia di questo tipo: > Quanto è presente (a livello visivo e come importanza nella trama)? > Come si rapportano ad essa i diversi personaggi? > Svolge un ruolo da amica o da nemica nei confronti dei protagonisti? > Ha caratteristiche “magiche” o viene rappresentata in modo realistico? > La vicenda reggerebbe ancora dal punto di vista narrativo se l’ambiente principale non fosse l’acqua? Ovviamente il livello di approfondimento dell’analisi dovrà essere calibrato sull’età dei ragazzi e rapportato alle caratteristiche cognitive complessive della classe. Un’alternativa alla rassegna cinematografica è la lettura di fiabe e favole scelte sempre secondo il criterio del ruolo svolto dall’acqua nella narrazione. Anche in questo caso le possibilità sono ampie: da “Il lupo e l’agnello” di Fedro a “Pollicina” di Andersen, da “L’acqua dell’eterna giovinezza” dei fratelli Grimm a “La cornacchia e la brocca” di Esopo. 10 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:34 Pagina 11 Plic e Ploc. Dopo lo studio “scientifico” del ciclo dell’acqua, proponiamo ai ragazzi di inventare le avventure, realistiche o fantastiche, di due gocce d’acqua, nate da un ghiacciaio che si sta sciogliendo. I ragazzi saranno liberi di creare la trama che preferiscono, ecco comunque alcuni spunti: > Quali personaggi incontrano nel loro viaggio (pesci, gocce di altra provenienza, una foglia caduta in acqua o un vecchio giocattolo di plastica…). > Quali pericoli e difficoltà devono superare (cascate, inquinamento...). > Attraverso quali ambienti si dipana il loro itinerario (sorgenti, fiumi sotterranei, laghi, mari..., ma anche bottiglie, scarichi, nuvole...). > Cosa provano le gocce quando si sentono evaporare. > Un’altra opzione: Plic e Ploc viaggeranno sempre insieme o il caso dividerà un certo punto le loro strade, per magari ricongiungerle solo alla fine, durante una nevicata in montagna? Le possibilità narrative sono infinite, legate però non solo alla fantasia dei ragazzi, ma anche a quanto conoscono del tema acqua. La narrazione può concretizzarsi con la produzione di un testo (collettivo, a gruppi o individuale), una sequenza a fumetti su alcuni cartelloni o uno slideshow che presenti la storia sottoforma di testi ed illustrazioni. Proposta di lavoro 3 > I miti. (consigliato per la scuola secondaria di primo grado) Aria, acqua, terra e fuoco: sono questi i quattro elementi archetipici presenti nelle tradizioni e nelle religioni di tutte le civiltà del Pianeta. I miti della creazione propri dei vari popoli attribuiscono quasi sempre all’acqua un ruolo fondamentale nella genesi del Mondo e dell’umanità; non è un caso se nell’antica lingua dei Sumeri la parola “a” significa sia “acqua” che “generazione”. L’acqua per gli antichi è l’origine di tutto, e considerando il “brodo primordiale” nel quale comparvero i primi organismi monocellulari, non si tratta davvero di una 11 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:34 Pagina 12 convinzione impropria, superstiziosa o meramente fantastica. Un breve elenco - certamente non esaustivo - può offrire una panoramica parziale ma significativa. Per Talete di Mileto (624–548 a.C.) “l’acqua è il principio di tutte le cose; le piante e gli animali non sono altro che acqua condensata e acqua torneranno ad essere dopo la morte". Secondo gli indiani Yuki “in principio tutto era acqua, dalla cui schiuma uscì la voce e il canto del Creatore”. Nel poema babilonese Enuma Elish, il dio Marduk dà origine alla terra inferiore “tagliando in due Tiamat, dea delle acque cosmiche”. Nella mitologia cinese: un mito taoista spiega come il Sole fu creato dai vapori infuocati del principio yang, mentre la Luna si originò da quelli acquei emessi dal principio yin. L’acqua è il fondamento primario di ogni creazione anche in numerose tradizioni africane. Ad esempio per il popolo Dogon l'acqua è “il seme divino che feconda la terra”. La stessa Genesi narra che Dio crea il mondo partendo dalle acque e nella mitologia greca il Dio Oceano (divinità dell’acqua) unendosi a Teti genera “tremila fiumi” e per Omero egli è “l’origine del tutto”. Concludendo con un riferimento biblico, ricordiamo che lo stesso Diluvio Universale (un racconto peraltro archeologicamente comprovato) è una sorta di mito della creazione: dai figli del sopravvissuto Noè originano le diverse razze umane. Gli Italici, ad esempio, sarebbero tutti discendenti di Jafet. Ricerca e rappresentazione. Chiediamo ai ragazzi di effettuare una ricerca che abbia come oggetto i miti della creazione e delle origini. Ogni gruppo potrebbe dedicare la propria attenzione ad un continente e raccogliere informazioni dalle numerose fonti disponibili. I risultati del lavoro potrebbero essere rappresentati su cartelloni, dove troveranno posto la narrazione testuale del mito, un’illustrazione grafica, magari in sequenze, delle fasi della creazione dell’universo, del mondo o dell’umanità secondo il mito stesso ed infine una piccola cartina per localizzare a livello geografico la civiltà alla quale il mito appartiene, o apparteneva. L’Eneide, il poema epico virgiliano, pur non essendo assimilabile ai vari “miti della creazione”, sicuramente nella cultura latina si inserisce saldamente nella mitologia relativa alle origini del popolo romano. Ed è anch’esso un testo che vede in buona 12 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:34 Pagina 13 parte l’acqua protagonista: viaggi, naufragi, interventi degli Dei (tra i quali Nettuno), isole e coste. Il testo può essere affrontato, pur se a livelli differenti, sia dagli alunni dell’ultimo biennio della scuola primaria, sia dagli studenti della scuola secondaria. Sono reperibili senza difficoltà versioni dell’opera sicuramente comprensibili ed adeguatamente adattate alle competenze dei ragazzi. Dalla lettura di una di queste riduzioni possono scaturire diverse opportunità di lavoro in classe. I luoghi dell’Eneide. Al termine, o durante la lettura, i ragazzi possono registrare graficamente le peregrinazioni dell’eroe da un capo all’altro del Mediterraneo. Su una cartina preventivamente disegnata, saranno via via segnati con cerchi colorati i luoghi di partenza e gli approdi, mentre delle linee indicheranno i viaggi per mare. Se questa cartina è rappresentata su di un foglio abbastanza grande, ci sarà anche la possibilità di scrivere i nomi delle città, delle isole e dei mari, aggiungendo qualche riga sugli avvenimenti a cui questi luoghi fanno da teatro nell’opera di Virgilio. Disponendo del tempo necessario, il lavoro può essere approfondito cercando informazioni sull’”oggi” dei luoghi dell’Eneide. Ad esempio: > Dove collocano storici ed archeologi l’antica città di Ilio? > Cartagine era situata vicino all’odierna Tunisi; oggi cosa ne è rimasto? > Cuma, dove Enea incontra la Sibilla, era in realtà una delle prime colonie greche della penisola: un’interessante ricerca potrebbe approfondire i tempi e i modi della fondazione da parte dei Cumani di Neapolis, l’odierna Napoli. 13 MANUALE:Layout 1 2 10-11-2008 12:36 Pagina 14 Il ciclo di vita dell’acqua è vita. Secoli e secoli fa, Erodono, un grande storico greco, sosteneva che il Nilo avesse le sue sorgenti nelle nuvole. Oggi che conosciamo il percorso che l’acqua fa nel nostro Pianeta, possiamo affermare che non si sbagliava poi tanto. Dagli oceani l’acqua evapora e sale verso l’alto dove forma le nuvole. Dopo un percorso più o meno lungo, dalle nuvole l’acqua torna sulla terra sotto forma di precipitazioni, ovvero pioggia, neve, grandine o semplicemente nebbia. Nei climi più freddi l’acqua delle precipitazioni rimane intrappolata in nevai o ghiacciai che, anche se molto lentamente, scorrono verso quote più basse dove si sciolgono. Nelle regioni polari questo meccanismo di scorrimento è talmente lento che nei ghiacciai si può trovare anche acqua caduta sulla superficie terrestre decine di migliaia di anni fa. Si può dire che i ghiacciai siano le ultime riserve di acqua perfettamente intatte del Pianeta. Il loro scioglimento quindi implica anche la perdita di una importantissima riserva per l’umanità. Una volta di nuovo sulla terra, l’acqua può scegliere tra tre vie: > Nella prima via, l’acqua scorre in superficie, originando prima rivoli, poi torrenti ed infine fiumi. La struttura del territorio, in parte creata proprio dall’acqua, influenza a sua volta lo scorrere dell’acqua stessa, facilitando la formazione di laghi o la convergenza di fiumi. > La seconda via scelta dall’acqua è quella di infiltrarsi nel sottosuolo, fino ad arrivare, dopo percorsi che possono durare anche decine di anni, ad alimentare le falde sotterranee, creando in alcuni casi veri e propri laghi o fiumi che scorrono nel sottosuolo. Tra le acque superficiali e le acque sotterranee ci sono scambi continui, 14 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:38 Pagina 15 con sorgenti che generano fiumi, laghi o fiumi che alimentano falde. Tutta l’acqua che scorre in superficie e parte di quella che scorre nel sottosuolo tenderà ad arrivare verso i mari e gli oceani, da cui evaporerà a formare le nubi... e così all’infinito. > La terza via: una volta raggiunta la superficie terrestre evapora o direttamente dal suolo o dopo essere stata assorbita dalle piante. Semplificando, possiamo affermare che un terzo delle precipitazioni scorre sulla superficie, un terzo si infiltra nel sottosuolo ed un ultimo terzo evapora dal suolo o attraverso la traspirazione delle piante. L’uomo può però alterare il ciclo dell’acqua. Modificando il suolo o la vegetazione, l’uomo interferisce con la parte di ciclo dell’acqua che riguarda l’evaporazione. Purtroppo le nostre generazioni non hanno più gli stessi basici principi delle civiltà primitive che prendevano dalla natura solo quanto era necessario, senza modificarne gli equilibri. I sempre crescenti fabbisogni di acqua della civiltà moderna hanno portato ad una corsa allo sfruttamento della natura, provocando danni a catena irreversibili per l’ecosistema. Le acque presenti sulla Terra si distinguono in due grandi categorie: le acque continentali (laghi e fiumi, per intenderci) e le acque oceaniche (mari ed oceani). Queste due grandi categorie, estremamente differenti l’una dall’altra, sono accomunate da importanti caratteristiche, prima tra tutte quella di originare ecosistemi ad elevata diversità biologica e di immensa importanza ecologica. Cosa sono i geyser? Curiosità Ci sono zone in cui l’acqua piovana entra nelle profondità della terra attraverso strette fessure e arriva fino al magma (roccia fusa presente nella crosta terrestre) solidificato, dove la temperatura è altissima. Sopra il magma si crea una riserva di acqua che inizia a scaldarsi, arrivando al punto di ebollizione. Però non riesce ad uscire, perché in superficie l’acqua è ancora fredda. La pressione aumenta fino a trasformare il “tappo” d’acqua fredda in vapore, dando così vita all’esplosione di un getto d’acqua bollente! Le acque continentali: i fiumi e i laghi. Le acque continentali con quelle interne, generalmente dolci, che scorrono sulla superficie terrestre o nel sottosuolo, formano laghi, corsi d’acqua e falde sotterranee. Da un punto di vista ecologico, le acque superficiali rivestono un’importanza maggiore, costituendo habitat insostituibili per numerose specie animali e vegetali. I fiumi ed i laghi rappresentano uno tra gli ambienti a più alta diversità biologica e svolgono un ruolo ecologico fondamentale. 15 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:38 Pagina 16 I laghi sono forse il sistema acquatico più delicato. Le dimensioni limitate (rispetto alla vastità degli oceani) e il lento ricambio d’acqua fanno sì che questi sistemi siano intaccati dalle attività dell’uomo e dalle loro conseguenze. Basti pensare ad alcuni laghi alpini considerati tra i più puliti del mondo, in cui sono state trovate invece tracce di inquinamento. Ma anche i grandi laghi non sono al sicuro: ad esempio il lago Baikal (Siberia), il maggiore al mondo per profondità che racchiude il 20% delle acque dolci del Pianeta, rischia di perdere i complicati equilibri dei suoi ecosistemi a causa di uno sviluppo umano irrazionale ed irresponsabile. La vita dei laghi dipende in buona parte da quella dei fiumi che in essi si immettono. Se un fiume è inquinato, anche il lago di cui quel fiume è affluente sarà inquinato. Se ad un lago viene a mancare l’apporto dell’acqua da parte degli affluenti, il lago scomparirà. È quello che sta succedendo al lago Aral (Asia centrale): era il quarto lago del Mondo, oggi è ridotto a circa il 40% delle sue dimensioni originarie in seguito al dirottamento, da parte dell’uomo, dei principali affluenti. Anche i laghi di dimensioni minori rivestono una notevole importanza in campo ecologico. Le superfici di acqua dolce (piccoli laghi e stagni) costituiscono delle vere e proprie oasi per la fauna selvatica. Rappresentano luoghi di sosta per alcuni uccelli, riserve di acqua per la fauna stanziale, habitat ideali per anfibi, pesci ed uccelli acquatici. I fiumi sono sistemi estremamente dinamici. In un contesto naturale, in cui gli interventi umani sono limitati, la struttura del fiume è fatta in modo tale da interagire con gli ambienti circostanti: la conformazione degli argini, le caratteristiche delle zone di esondazione (cioè quelle aree in cui, in casi di piena, il fiume straripa e sommerge con le sue acque), la vegetazione che cresce sulle rive, sono fatte in maniera tale da vivere in sintonia con il fiume e da trarne i maggiori benefici in termini ecologici. Anche un’esondazione, spesso tragica se arriva a coinvolgere costruzioni umane, in natura può essere benefica. I sempre più frequenti episodi di alluvioni ed allagamenti hanno spinto l’uomo ad intervenire sui fiumi, al fine di limitare le esondazioni ed i danni ad abitazioni e centri abitati circostanti. 16 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:38 Pagina 17 Tra gli interventi di difesa delle sponde, uno dei più comuni è quello di incanalare il percorso del fiume con blocchi di cemento, trasformando gli argini in terrapieni di terra e ghiaia sopraelevati. In questo modo la vita del fiume viene snaturata e la perdita della vegetazione originaria limita la sua capacità autodepurativa, aumentando i fenomeni di erosione. Se da un lato tali interventi dell’uomo sono spesso più che comprensibili e rispondono a nuovi legittimi bisogni, dall’altro va sottolineato che la crescente frequenza e violenza di fenomeni quali le alluvioni sono la risposta ad interventi invasivi da parte dell’uomo. Il disboscamento, l’estrazione indiscriminata di sabbia e ghiaia per le costruzioni, il prelievo delle acque a scopi industriali, agricoli e potabili con dighe spesso realizzate senza tener conto degli equilibri ambientali, sono solo alcuni degli esempi delle pesanti alterazioni a danno dei sistemi fluviali e lacustri. Le acque oceaniche: mari e oceani. I mari e gli oceani sono la più grande riserva d’acqua del Pianeta: ricoprono quasi i 3/4 della superficie terrestre. I mari e gli oceani ospitano innumerevoli forme di vita, molte delle quali ancora sconosciute. La vita presente nei mari, oltre ad avere un elevato valore ecologico, è importante anche da un punto di vista sociale, in quanto proprio sulla pesca si basano ancora oggi molte società umane. Per la loro vastità i mari e gli oceani sono sempre stati considerati come un grande serbatoio senza fine in cui poter scaricare ogni cosa senza causare gravi danni. Oggi sappiamo che gli oceani e i mari sono in realtà enormi ecosistemi in delicato equilibrio che la nostra noncuranza rischia di compromettere. Gli oceani ed i mari risentono di quelle forme di inquinamento comunemente chiamate "globali". Gli sconvolgimenti a livello climatico ne sono un esempio. L’incremento dell’effetto serra e il conseguente aumento della temperatura media dell’aria, hanno avuto tra i primi effetti quello di riscaldare le masse d’acqua oceaniche. Le conseguenze di questo fenomeno sono numerose ed in gran parte ancora imprevedibili; tra quelle già in atto ne evidenziamo due: > Aumento dell’evaporazione, che a sua volta costituisce una tra le cause dei cambiamenti climatici a livello globale. > Morte delle barriere coralline, strutture di organismi viventi che per un innalzamento anche minimo della temperatura media dell’acqua rischiano l’estinzione. Un’altra forma di inquinamento globale di cui risentono le acque oceaniche è la ricaduta di inquinanti atmosferici. Mentre gli oceani con la loro vastità riescono ad annullare eventuali effetti negativi, le acque marine (limitate, meno profonde e con meno ricambio) possono subire danni importanti. 17 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:38 Pagina 18 Lungo le coste del Mediterraneo è frequente il proliferare di alghe che tolgono ossigeno al mare e causano morie di pesci, diretta conseguenza dell’apporto di sostanze inquinanti da parte dei fiumi che sfociano in mare. A questo si aggiungono le sostanze nocive che - accidentalmente o abusivamente - vengono riversate in mare danneggiando gli ecosistemi. Gli ambienti dell’acqua. Come abbiamo già detto, l’acqua è sinonimo di vita: per questo gli ambienti in cui la presenza di acqua è la caratteristica dominante, sono ricchi di vita ed in generale ospitano i più alti livelli di biodiversità. Sia le acque marine in prossimità delle coste, sia quelle continentali, possono dare origine a zone umide (in qualsiasi ambiente, sia esso fluviale, lacustre, marino) che sono tra gli ecosistemi più ricchi e complessi del Pianeta. Si tratta di sistemi dinamici ed estremamente sensibili agli eventi esterni che l’uomo o la natura possono causare. Nel 1971 un trattato firmato a Rasmar (Iran) da 128 paesi, ha stabilito i criteri e i mezzi per proteggere le aree umide del nostro Pianeta. Oggi il trattato riconosce ben 1089 aree umide sparse in tutto il mondo per una superficie totale di più di 87 milioni di ettari. All’Italia sono state riconosciute 46 aree umide, tra cui paludi di pianura e di montagna (come quella umbra di Colfiorito), laghi costieri (come Burano), lagune grandi e piccole (come Venezia e Orbetello), grandi e piccoli estuari (come parte del Po a Comacchio) e laghi di montagna. Dopo il fiume cosa c’è. Quel che dei fiumi amo di più è che non sono mai uguali mai e l'acqua scorre senza mai pensare Ma per noi umani non è così Se il prezzo da pagar ci fa perder l'occasione di scoprire dopo il fiume cosa c'è al di là del fiume cosa c'è e io non so dopo il fiume cosa c'è là dove noi non rischiamo mai. Non so se poi, se il mio sogno incontrerò forse dopo il fiume c'è per me, solo per me... L'aspetto dietro gli alberi dovunque vada l'ho con me non posso più ignorare il suo richiamo mentre adesso gli altri aspettano 18 io sono ancora qui a fantasticare che qualcosa avvenga al di la del fiume che sta sognando insieme a me e cerco ancor dopo il fiume cosa c'è qualcosa che non so come sia non so perchè... Se il mio sogno corre là dopo il fiume cosa c'è dopo il fiume cosa c'è dovrei scegliere una via per capir la vita mia? Se sposare Kocoum? Ma come può finir così? O tu sei lì, lì per me, mi aspetti dietro il fiume aspetti me... Dietro il fiume aspetti me... m Pocahontas Canzone dal fil MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:39 Pagina 19 Impariamo giocando: attività didattiche per gli studenti. Proposta di lavoro 1 > Le azioni dell’acqua. (consigliato per la scuola dell’infanzia) Quante cose fa l’acqua? I bambini pensando a quanto affrontato in questo capitolo, sono invitati ad esprimere tutte le azioni che compie l’acqua durante le sue giornate. Scorre Pulisce Bagna Lava Cade Evapora Gorgoglia Scende.... ................................................................................................ ................................................................................................ ................................................................................................ ................................................................................................ ................................................................................................ ................................................................................................ ................................................................................................ ................................................................................................ Proposta di lavoro 2 > Fioritura artificiale. (consigliato per la scuola dell’infanzia) La fioritura è un processo naturale che dà modo alle piante di far nascere i fiori. Ogni pianta necessita di tempi e di condizioni climatiche dettate dalla natura per giungere al periodo della fioritura. Insieme possiamo tentare di far fiorire “una pianta” ricreando le condizioni climatiche in modo artificiale. Per fare questo esperimento, occorrono per ciascun bambino i seguenti “ingredienti”: > un foglio di carta colorata > una matita > un paio di forbici > una grande vaschetta piena di acqua Prima di iniziare ogni bambino deve disegnare sulla carta la corolla di un fiore a quattro petali. Il fiore disegnato dovrà essere ritagliato, facendo attenzione che risulti un pezzo unico. Ripiegare i quattro petali verso l'alto, in modo da formare una specie di bocciolo e, a questo punto, appoggiare il bocciolo sulla superficie dell'acqua, facendo molta attenzione affinché il solo centro del fiore entri a contatto con l'acqua. Come per magia, lentamente il fiore si aprirà, fino a distendere completamente i petali sulla superficie dell'acqua. 19 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:39 Pagina 20 Proposta di lavoro 3 > Che cos’è l’inquinamento? (consigliato per la scuola dell’infanzia e primaria) Si tratta di un semplice esperimento per capire quando l’acqua è inquinata. Occorrono per ciascun bambino: > due bicchieri trasparenti uguali > un’insalatiera trasparente > un cucchiaio > un foglio di carta bianca > un pennarello nero > sciroppo colorato I bambini dovranno riempire d’acqua un bicchiere e l’insalatiera; quindi dovranno fare una X sul foglio bianco; a questo punto si dovrà versare due cucchiai di sciroppo nel bicchiere con l’acqua, e altri due nell’insalatiera, mescolando bene. Riempire il bicchiere vuoto con un po’ di acqua dell’insalatiera. Ora, appoggiando ciascun bicchiere sopra il foglio con la X, i bambini dovranno osservare bene come vedono la X. La X si vedrà nello stesso modo guardando dentro i due bicchieri? La croce si vedrà meglio attraverso il bicchiere contenente l’acqua dell’insalatiera, in quanto il colorante versato nell’acqua era più diluito. In questo modo si può capire cosa succede se si versano sostanze nocive nell’acqua: ciò che viene chiamato inquinamento è la presenza di una quantità eccessiva di una sostanza, dove abitualmente ce n’è molta di meno. Un esempio è il mercurio che, in natura, è presente nell’acqua in quantità infinitamente piccole, ma il cui livello può aumentare a causa di immissioni o scarichi abusivi. Il mercurio in eccesso rappresenta un grave pericolo per le acque e soprattutto per i pesci e i molluschi che lo assimilano: diventando cibo per le persone, i pesci e i molluschi contaminati causano infatti intossicazioni alimentari. Proposta di lavoro 4 > Il fiume. (consigliata per la scuola primaria e secondaria di primo grado) Nell’ambito del ciclo idrologico, i fiumi rivestono il ruolo fondamentale di portare l’acqua dolce dei ghiacciai e delle falde montane verso la pianura. In molti casi si tratta di un lungo viaggio, durante il quale la sorgente dà luogo alla nascita di ruscelli, torrenti e cascate. Spesso il corso d’acqua dolce, trovando un avvallamento tra i monti o una conca in pianura, può creare e alimentare dei laghi, per poi riprendere la forma di fiume fino a tuffarsi nel mare o confluire in un altro fiume diventandone l’affluente (è il caso del Rodano che entra ed esce dal lago di Ginevra. Ogni area del Paese ha sul proprio territorio un corso d’acqua, maestoso e imponente in alcuni casi, più simile ad un piccolo rivolo in secca in altri. Nel bene o nel male (pensiamo alle piene ed alle inondazioni) il fiume è quasi sempre il “padre” storico di un paese, di una città o addirittura di un’intera provincia. Nel passato le sue acque hanno dissetato uomini ed animali, fornito la forza per macinare il grano, lavato i panni ed irrigato i campi. Il suo corso, quando navigabile, è stato anche la strada per i commerci, spesso ha rappresentato il confine naturale tra due villaggi, due comuni, due etnie. 20 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:39 Pagina 21 Il libro del mio fiume. Guidati dall’insegnante, i ragazzi possono realizzare un vero e proprio libro illustrato sul fiume che scorre nel proprio territorio. Un ipotetico sommario: > La carta d’identità (nome, lunghezza, sorgente e foce...). > La galleria fotografica (realizzata dagli stessi alunni). > La storia (interviste agli anziani, ricerche presso il Comune e le associazioni locali, vecchie foto). > La salute del fiume (il livello di inquinamento, l’eventuale potabilità; le informazioni possono essere reperite presso la locale ASL o le associazioni ambientaliste). > Le mie esperienze: raccolta di testi degli alunni riferiti ai vissuti personali riguardanti il corso d’acqua (gite, picnic, bagni, navigazioni). Il plastico. Un’altra attività multidisciplinare prevede la realizzazione di un piccolo plastico che illustri ”a tutto tondo” il viaggio del fiume scelto. Servono: > una cartina sufficientemente dettagliata > qualche panetto di das > tempere per colorare il plastico modellato sulla base della cartina Un mondo di fiumi. Partendo dalla consultazione dell’atlante, gli alunni possono realizzare un istogramma che compari i 5 fiumi più lunghi del Pianeta. Ad esempio: > NILO > RIO DELLE AMAZZONI > CHANG JIANG > MISSISSIPI > HUANG HE 21 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:39 Pagina 22 Ora la classe, divisa in 5 gruppi, realizza 5 cartelloni che mostrino, con testi, ma soprattutto immagini, i luoghi del fiume assegnato. Il cartellone mostrerà una sorta di cartina nella quale risulti ben evidente il fiume; per ogni “tappa” importante del suo percorso (una cascata famosa, un’importante città attraversata, un lago di cui il fiume sia immissario ed emissario, un’area storicamente significativa,un parco naturale) i ragazzi incolleranno una foto o un disegno. Il lavoro risulterà più interessante quanto più le immagini daranno conto della diversità dei territori attraversati, sia dal punto di vista paesaggistico, sia, ancor più, dal punto di vista antropologico. Proposta di lavoro 5 > Il mare. (consigliata per la scuola primaria e secondaria di primo grado) Un mare di cartoline. In un’epoca “elettronica” ed informatizzata quale quella in cui viviamo, potrebbe essere un esercizio interessante anche se magari un po’ fuori moda realizzare una raccolta di cartoline illustrate. Cartoline da tutto il mondo, raffiguranti spiagge esotiche e lidi nazionali, coste alte e rocciose e isole verdeggianti nell’oceano, porti moderni ed approdi incontaminati. L’aspetto ludico dell’attività è assicurato dalla “caccia” delle cartoline a casa, da parenti ed amici. Da un punto di vista didattico, la probabile “marea” di immagini che saranno raccolte ed esposte in classe dovrebbe costituire uno stimolo sufficiente per avviare approfondimenti geografici di vario tipo. Volendo limitare questa attività ai soli mari italiani, si potrebbe realizzare con la classe una grande cartina della nostra penisola, circondando le coste con le relative cartoline: Adriatico, Ionio, Tirreno, Ligure. Chi vive nel mare? Spostiamoci nell’ambito delle Scienze naturali. Dapprima delimitiamo il campo della ricerca (il Mediterraneo, l’Oceano Pacifico, il Mare del Nord). Fatto questo, guidiamo i ragazzi nella ricerca, sui testi e in internet, dei pesci che popolano il mare 22 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:40 Pagina 23 scelto dalla classe. Dovrebbe essere abbastanza semplice reperire in questo modo informazioni ed immagini degli esseri che ne popolano le acque. Esaurito l’aspetto più “scientifico” del lavoro, invitiamo i ragazzi a scegliere ciascuno una o più delle immagini che raffigurano i pesci di quel particolare ambiente. Facciamole riprodurre su cartoncini usando colori vivaci e utilizziamo dei fili di nylon di diversa lunghezza per appendere al soffitto dell’aula le sagome così ottenute. L’effetto scenografico “da acquario” è assicurato, specialmente perché i pesci di cartone “guizzeranno ad ogni minimo spostamento d’aria”. La poesia del mare, un mare di poesie. Mare M’affaccio alla finestra, e vedo il mare: vanno le stelle, tremolano l’onde. Vedo stelle passare, onde passare: un guizzo chiama, un palpito risponde. Ecco sospira l’acqua, alita il vento: sul mare è apparso un bel ponte d’argento. Ponte gettato sui laghi sereni, per chi dunque sei fatto e dove meni? Giovanni Pascoli Prepariamo per i ragazzi una piccola antologia di poesie, che abbiano il mare come oggetto dei propri versi. L’ideale sarebbe comporre la raccolta attingendo alla letteratura di epoche e paesi diversi, per far scoprire ai bambini punti di vista lontani ed assonanze. Infine, senza costrizioni, chiediamo ai ragazzi di provare, con la metrica e lo stile che preferiscono, a mettere loro stessi in versi il mare che sentono dentro. Proposta di lavoro 6 > Il giardino in bottiglia. (consigliata per la scuola primaria e secondaria di primo grado) Occorrente: > Vaso di vetro con coperchio > Terriccio > Ghiaia > Alcune piccole piante (meglio se grasse) 1 Posizionare il vaso su un fianco e mettere dentro uno strato di ghiaia 2 Aggiungere uno strato di terriccio umido 3 Inserire le piantine premendo le radici delle piante nel terriccio con un bastoncino 4 5 Sigillare bene il vaso con il coperchio Mettere il vaso in un posto luminoso. In questo modo si è ottenuta una terra in miniatura. Infatti l’unica cosa che può entrare o uscire da vaso è la luce. Sulla terra, così come nel vaso, la quantità di d’acqua è pressoché costante (questo nell’ecosistema, senza l’intervento dell’uomo): le piante infatti traspirano acqua, la quale si condensa come se fosse una nube. Le gocce d’acqua quindi precipitano di nuovo sulle piante che possono così riutilizzarla. Nel vaso, con un po’ di pazienza, si potrà osservare il ciclo dell’acqua, proprio come succede in natura. 23 MANUALE:Layout 1 3 10-11-2008 12:40 Pagina 24 Acqua amica mia. L’acqua, l’igiene, la salute e il benessere nella storia. Ogni giorno in una casa come la nostra, si consumano mediamente 160 litri di acqua a persona. Molta di quest’acqua - circa il 60% - viene utilizzata per l’igiene e la cura del corpo. Nel mondo occidentale il miglioramento dell’igiene personale e degli ambienti domestici ha sicuramente contribuito ad un aumento dell’aspettativa di vita, ma non è sempre stato così. Come vivevano i nostri antenati il rapporto tra acqua, igiene e salute? In modo differente secondo i periodi storici. > Presso gli Egizi l’igiene della persona era molto importante. Esistevano regole ben precise, spesso sotto forma di norme religiose, come quelle di compiere lavaggi accurati il mattino, di pulirsi bene la bocca e i denti, di lavarsi le mani prima di mangiare, di tenere i capelli e le unghie in ordine, di cambiare spesso le vesti. > Per i Cretesi l’acqua era tenuta in grande considerazione: nel palazzo di Cnosso esisteva un sistema idraulico assolutamente perfetto che distribuiva l’acqua tramite torrentelli superficiali nelle stanze destinate all’igiene del corpo. > Anche gli Ebrei tenevano in grande conto le regole igieniche: la Bibbia considerava, infatti, l’acqua un mezzo di purificazione del corpo e della mente. > Ippocrate (siamo nel 460 a.C. ai tempi degli antichi Greci), in quello che viene considerato il primo trattato di medicina della storia, dedica molto spazio allo studio delle acque in senso decisamente scientifico ed attuale: problemi igienici, uso dei bagni, effetti del bagno caldo e freddo sull’organismo umano. > A Roma, agli inizi dell’Era Repubblicana, si effettuavano bagni all’aperto con acqua fredda, 24 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:40 Pagina 25 ma ben presto molte case romane adibirono una stanza al bagno, dapprima ancora freddo, poi riscaldato e sempre più ricco di elementi complementari come sauna, massaggio, relax. Ben presto iniziò la costruzione di terme, che divennero fra gli edifici pubblici più frequentati dai cittadini romani. Qui si potevano fare bagni in piscine calde, tiepide o fredde, nuotare in vasche all’aperto, farsi massaggiare ed eseguire esercizi fisici in palestra. L’ingresso era gratuito. Le terme erano circondate da giardini e portici, dove si potevano trovare negozi o addirittura la biblioteca. Non si trattava dunque di semplici bagni pubblici, ma di luoghi di incontro. A volte si trattava di palazzi in grado di ospitare anche migliaia di persone. I medici romani riconobbero effetti terapeutici a molte acque e cercarono di classificarle in funzione del rapporto tra caratteristiche chimico-fisiche ed azione curativa. Un pomeriggio alle terme di Diocleziano. Curiosità Un pomeriggio alle terme romane di Diocleziano, nel 320 d.C., è paragonabile ad un nostro pomeriggio in un Centro Benessere. I cittadini romani terminavano il lavoro nelle prime ore del pomeriggio e si recavano alle terme, che aprivano a mezzogiorno, prima del pasto principale. Un tipico programma iniziava con ginnastica in palestra, o attività sportiva in un campo esterno, dove si svolgevano giochi anche utilizzando piccole palle in cuoio, o gare di lotta. Successivamente ci si recava ai bagni attraverso tre stanze, partendo da quella con l'acqua più tiepida fino a quella con l'acqua più calda. Si entrava nel tepidarium, la stanza più grande e lussuosa delle terme: qui si rimaneva un'ora e ci si ungeva con oli. Poi si andava nel calidarium. Si trattava di stanze più piccole, generalmente costruite sui lati della sala da bagno principale. Infine ci si recava nel laconicum, la stanza finale più calda, riscaldata con aria secca ad altissima temperatura. Dopo la pulizia del corpo e i massaggi, si faceva una nuotata nella piscina del frigidarium. Successivamente, ristorati e profumati, ci si recava nella altre aree delle terme dove si poteva leggere o partecipare ad altre attività o assistere ad attrazioni. Sono passati secoli, ma come si può vedere poche sono le differenze tra le Terme di Diocleziano e quelle che possiamo trovare in tante località italiane. Anche le terminologie sono le stesse: ancora oggi si parla di calidarium, laconicum ecc. 25 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:40 Pagina 26 Il declino dell’Impero Romano e le successive invasioni barbariche che distrussero opere idrauliche, dighe, acquedotti e terme, interruppero sia la pratica delle terme, sia lo studio dell’importanza dell’acqua nella cura delle malattie. > Il Medioevo vede la fine dell’uso del bagno come pratica igienica, ma sviluppa invece l’utilizzo di acque sulfuree per le malattie della pelle, di acque salsobromoiodiche per la sterilità femminile e di terapie inalatorie e di fanghi. > Nel Rinascimento prosegue l’utilizzo di acque termali a scopi salutistici, ma vengono fatti molti passi avanti. In fondo l’acqua continua ad essere un mezzo per allontanare dall’organismo i “veleni” causa di malattie. > Tra il ‘700 e il ‘900 vengono costruiti molti impianti termali e lo sviluppo scientifico della medicina contribuisce a dare alle terme un significato non solo di svago, ma anche di cura. > Oggi tutti noi conosciamo i benefici dell’acqua e l’importanza dell’igiene fin da piccoli: se non ce li laviamo, i denti si cariano, se non laviamo le mani prima di mangiare, possono venirci malattie a causa di germi e batteri. La mancanza di igiene e pulizia porta gravi malattie anche mortali. Purtroppo, mentre noi occidentali ci permettiamo di fare il bagno tutti i giorni, altri popoli non hanno nemmeno l’acqua per bere. Tutta l’acqua che c’è dentro di noi. La vita dell’uomo nasce nell’acqua: il bimbo che si forma nell’utero della mamma, vive immerso in un ambiente acquatico - il liquido amniotico che è costituito da acqua per il 97%. Crescendo il bambino è composto da un 70-80% di acqua, fino ad un 65% dell’uomo in età adulta. Poco meno di un elefante, il cui corpo ne contiene un 70%. L’acqua è presente abbondantemente anche in ciò che mangiamo, soprattutto in frutta e verdura. Qualche esempio: cetriolo: 96,5%, pomodoro: 95%, melone: 90%, ananas: 87%, arancia: 85%, uva: 81%. Che sete! Grazie all’acqua il corpo umano può compiere molte delle sue complesse funzioni. Innanzitutto è uno dei principali integratori del sangue: ci consente di eliminare le sostanze di rifiuto (attraverso l’urina e il sudore) e di regolare la temperatura corporea attraverso la traspirazione. L’essere umano ha bisogno di circa 35 grammi di acqua al giorno per ogni chilogrammo di peso 26 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:40 Pagina 27 corporeo (circa 2 litri e mezzo per un uomo adulto). Le quantità di acqua vengono ingerite non soltanto sotto forma di bevanda, ma anche attraverso gli alimenti. Occorre comunque bere molto: insieme con le proteine, l’acqua è infatti un materiale plastico di cui ci serviamo per costruire i nostri tessuti. Un uomo è in grado di vivere senza bere per soli 3/4 giorni, mentre potrebbe non mangiare fino a 10/15 giorni. Il CERVELLO è la centrale di controllo della sete. Qui viene registrata la quantità di liquidi presente nel corpo e si avviano le reazioni che creano la sensazione della sete. Il CUORE, se diminuisce di volume per mancanza di liquidi, dà l’allarme al cervello che stimola la sete. Se il cervello fa scattare “l’allarme sete”, i RENI riducono la produzione di urina. In media attraverso l’urina si eliminano 1,3 litri di liquidi, con le feci 200 cl, mentre con il sudore 500 cl. L’acqua che nutre il mondo. Curiosità Come abbiamo detto, ognuno di noi consuma in media 160 litri di acqua al giorno. Niente in confronto a quanta ne beve una quercia adulta: ben 20.000 litri al giorno! L’acqua viene utilizzata dall’uomo anche per l’industria: per fare un quotidiano occorrono 9 litri di acqua, per fare un paio di scarpe ne occorrono 60 litri, per un maglione 200, per una marmellata 25.000 litri, per un’automobile ben 450.000! Pensate che un ettaro di aranceto in un anno “beve” qualcosa come 6.000.000 di litri d’acqua. Proverbi e modi di dire con l’acqua > Scoprire l’acqua calda > Facile come bere un bicchiere d’acqua > Essere come un pesce fuor d’acqua > Ormai è acqua passata > All’acqua di rose > Ne è passata di acqua sotto i ponti > Essere all’acqua e sapone > Far venire l’acquolina in bocca > Acqua in bocca > Perdersi in un bicchiere d’acqua > Acqua passata non macina più > Trovarsi con l’acqua alla gola > Fare un buco nell’acqua > Gettare acqua sul fuoco > Navigare in cattive acque > Tirare l’acqua al proprio mulino > Confondere le acque > Acqua cheta rode i ponti Fare una scoperta che esiste già Si dice di una cosa facilissima da eseguire Non sentirsi a proprio agio È una cosa ormai dimenticata Fare qualcosa con poco impegno È passato molto tempo Essere semplici Si dice di un cibo molto appetitoso Invito a mantenere un segreto Non sentirsi in grado di risolvere semplici problemi Proverbio contadino: l’acqua passata non fa più girare le pale del mulino. Inutile rimpiangere ciò che è stato e non può ritornare. Trovarsi in una situazione disperata Fallire un’impresa Alleviare uno stato di tensione Trovarsi in difficoltà Fare i propri interessi Creare confusione, confondere le idee Persona apparentemente tranquilla, irreprensibile, innocua, ma che persegue con costanza i propri fini, da noi reputati dannosi. 27 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:40 Pagina 28 Impariamo giocando: attività didattiche per gli studenti. Proposta di lavoro 1 > L’acqua nel nostro corpo. (consigliato per la scuola primaria e secondaria di primo grado) Il corpo degli organismi viventi è composto in gran parte di acqua, pur ovviamente in percentuali differenti tra le diverse specie. Noi siamo fatti, mediamente, per il 70% di acqua: nel neonato la percentuale è maggiore, mentre invecchiando la quota di acqua scende anche fino al 55-60%. Il nostro organismo ha costante bisogno di acqua essenzialmente per due motivi: > per la costituzione stessa di alcuni organi e tessuti (ad esempio i muscoli sono acqua per il 75%) > per lo svolgimento di tutte le funzioni vitali: il sistema digerente sfrutta l’acqua come solvente, il sistema circolatorio come mezzo per veicolare sostanze vitali, l’apparato escretore per filtrare ed espellere sostanze nocive. L’acqua quindi non ci è semplicemente utile: è letteralmente indispensabile alla nostra vita. Ciò è vero al punto che il nostro cervello dispone di aree dedicate al controllo della quantità di acqua nel nostro organismo; questi “centri della sete” ci spingono a bere non appena la quantità di liquido scende sotto una soglia biologicamente ben determinata. Di cosa siamo fatti. Si tratta di un’attività molto semplice, che schiude però interessanti possibilità di successivi approfondimenti didattici. Ingrandiamo questa immagine e distribuiamone una copia ad ogni alunno. Il corpo del curioso omino “a quadretti” nella pagina in fianco è composto per il 70% di acqua, proprio come il nostro. Coloriamo di azzurro i quadratini corrispondenti a questa percentuale. 28 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:40 Pagina 29 Dopo aver svolto questa semplicissima attività chiediamo ai ragazzi (o aspettiamo che ci chiedano, come è probabile che accada): e gli altri 30 quadratini, cosa sono? A questo punto potremo informare la classe che 15 quadratini corrispondono alla percentuale di proteine contenute nel nostro organismo, 10 rappresentano i grassi, 4 i sali minerali ed infine 1 solo quadratino esprime la quantità di carboidrati. Possiamo attribuire un colore ad ogni elemento e completare l’omino, ma soprattutto, sfruttando la curiosità sollecitata, avviare un percorso di studio sul corpo umano e sui temi dell’alimentazione. Una persona nel corso della propria vita beve più o meno 25.000 litri di acqua per il mantenimento delle funzioni biologiche e delle strutture organiche. Io quanto bevo? Per il mantenimento del nostro bilancio idrico un adulto ha mediamente bisogno di circa 2-2,5 litri di acqua al giorno. Seguendo una dieta variata, assumiamo circa un litro di acqua contenuto nel cibo solido; ciò significa che abbiamo quotidianamente la necessità di bere 1-1,5 litri di acqua. Organizziamo con i ragazzi una piccola indagine statistica. Per una settimana facciamo registrare il consumo giornaliero di acqua, per poter verificare se la classe “è in media” rispetto alle necessità idriche. Ovviamente la proposta non ha pretese di scientificità, ma può servire come ulteriore mezzo di riflessione sul tema. Teniamo presente che un classico bicchiere da tavola contiene circa 200 millilitri. 29 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:40 Pagina 30 Proposta di lavoro 2 > Naftalina ballerina. (consigliato per la scuola primaria) Riempiendo il barattolo con l'acqua ed immergendovi le palline di naftalina potrete notare che queste ultime andranno subito a fondo. A questo punto versate nell'acqua la bustina di Idrolitina ed aspettate che l'acqua torni limpida. Per fare questo esperimento occorrono: > alcune palline di naftalina > 1 barattolo di vetro alto circa 20 cm > 1 bustina di Idrolitina > acqua Potrete notare qualcosa. Le bollicine di anidride carbonica sviluppate dall’Idrolitina, si accumulano sulla naftalina facendone aumentare il volume e quindi aumentando il volume del liquido spostato. Questa fa si che la pallina emerga in superficie. Quando le bollicine di anidride carbonica salgono in superficie si liberano nell'aria e quindi il volume della naftalina si riduce, affondando nuovamente. Il processo continuerà per un po’ di tempo. Proposta di lavoro 3 > L’acqua e i vegetali. (consigliato per la scuola primaria e secondaria di primo grado) Per capire l’importanza dell’acqua proponiamo due attività estremamente semplici riguardanti i vegetali. I fagioli. Sono sufficienti due vasetti, alcuni fagioli o lenticchie, terriccio o anche solo del cotone idrofilo. Riempiti di terriccio (o cotone) i vasi, deponiamo uno due fagioli in ciascuno di essi, avendo cura di lasciarli coperti da un leggero strato del materiale usato. L’esperimento è semplice quanto efficace: per una/due settimane manterremo umido il terriccio di un vaso innaffiandolo quotidianamente con un po’ di acqua; l’altro vaso sarà mantenuto nelle stesse condizioni di luce e calore, ma senz’acqua. L’esito è scontato ma non banale, specialmente per quei ragazzi non abituati ad avere a che fare direttamente con orti e giardini. 30 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:40 Pagina 31 Le piante bevono. I programmi di Scienze prevedono lo studio delle forme di vita vegetali, e quindi a livello teorico, i ragazzi sanno cosa serve ad una pianta per vivere e crescere: ossigeno ed anidride carbonica dall’aria, sostanze nutritive dal terreno e, naturalmente, acqua. Per rendere visibile il fenomeno attraverso il quale le piante assorbono l’acqua dal terreno basta riempire d’acqua un contenitore ed aggiungere dell’inchiostro di china. Infiliamo nel contenitore un gambo di sedano, avendo cura di tagliarne con le forbici una piccola parte dell’estremità inferiore. Non occorrerà aspettare molto tempo per vedere il vegetale assumere, dal basso verso l’alto, fino alle foglie, il colore dell’inchiostro presente nell’acqua. Una prova immediata e molto “visiva” dell’assorbimento dell’acqua da parte dei vegetali. Proposta di lavoro 4 > Il filtro per l’acqua. (consigliato per la scuola secondaria di primo grado) Costruiamo insieme un filtro per l’acqua. Occorrente: > un po’ di ghiaia > un po’ di sabbia > acqua un po’ fangosa > cotone idrofilo > una bottiglia di plastica > un bicchiere 1 2 3 4 Tagliare a metà la bottiglia di plastica Rovesciare il collo della bottiglia su un bicchiere Mettere uno strato di cotone, uno di ghiaia e infine uno di sabbia Versare l’acqua fangosa dentro il collo della bottiglia e osservare. Ci vuole un po’ di pazienza, affinché il filtro creato restituisca a gocce l’acqua filtrata, apparentemente pulita (ma non da bere). E’ possibile fare l’esperimento anche con la normale acqua del rubinetto per verificare se contiene impurità che rimangono imbrigliate nel cotone. 31 MANUALE:Layout 1 4 10-11-2008 12:40 Pagina 32 C’è acqua per tutti? L’acqua è l’elemento base per la vita sul Pianeta e ciò dovrebbe essere sufficiente a considerarla un diritto fondamentale dell’essere umano. Eppure nella Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo, non si fa alcun accenno al diritto all’acqua. Si parla di uguaglianza e libertà e, solo alla fine, di diritto al benessere e alla salute. Questo nonostante già nel 1948, anno in cui venne approvata la dichiarazione, fossero già tante le popolazioni che soffrivano la penuria idrica. Da allora le cose sono, com’è immaginabile, peggiorate. L’acqua è diventata una risorsa ancora più scarsa. Secondo l’O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità) 1.680.000.000 persone non hanno a disposizione acqua potabile e oltre 10.000 ogni giorno (stiamo parlando di circa 5 milioni di persone all’anno, di cui buona parte sono bambini!) muoiono per malattie legate alla mancanza d’acqua, oppure per l’utilizzo di acqua inquinata, cioè non potabile. Numeri impressionanti, ma la situazione risulta però ancora più preoccupante se si guarda al futuro. Considerando l’aumento demografico - soprattutto in alcune zone del Pianeta in cui la popolazione raddoppia ogni 25 anni Situazione di crisi idrica oggi e nel 2025 Oggi 2025 Percentuale di paesi con buona disponibilità idrica Percentuale di paesi con scarsa disponibilità idrica in 20 anni la percentuale di esseri umani con mancanza d’acqua, passerà dal 25% al 40%. In sostanza l’acqua sarà un miraggio per quasi 3 miliardi di persone sulla stima di 7 miliardi di abitanti del Pianeta. 32 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:40 Pagina 33 Disponibilità di acqua nei continenti. Per meglio comprendere le cartine sopra esposte, guardiamo la ripartizione dei volumi di acqua disponibili ogni anno nei 5 continenti, in relazione alla loro popolazione: Continente Asia Sud America Nord America Africa Europa Oceania Km2 di acqua 14.000 13.000 9.000 4.000 3.500 2.500 Popolazione (in milioni) 3.458 482 293 728 727 29 Dalla tabella si può vedere come un cittadino nordamericano abbia a disposizione dieci volte più acqua di un asiatico. Ma oltre alla dislocazione geografica, la disponibilità dell’acqua per uso domestico è data anche dalla sua qualità. L’approvvigionamento idrico risulta insufficiente nelle aree in cui sono concentrati i due terzi della popolazione mondiale. La crisi idrica è, quindi, una crisi mondiale. Molti dei Paesi situati nelle regioni aride o semi-aride vivono già oggi una crisi la cui entità e le cui gravità peggiorano anno dopo anno. Le cause della crisi. Ma se il Pianeta è pieno di acqua, come mai ci sono milioni di esseri umani che muoiono a causa della mancanza di acqua? Effettivamente l’acqua è molta, ma il 97% del totale d’acqua presente sul Pianeta è salato e il rimanente 3% è costituito per gran parte da ghiacciai e nevi perenni. In sostanza l’acqua disponibile per l’uomo arriva a malapena all’1%... 1 L’acqua dolce è reintegrata dalle piogge in quantità ancora più piccola, cioè di appena 40.000 miliardi di metri cubi all’anno. La pioggia e tutte le precipitazioni però non si distribuiscono equamente né come frequenza, né in termini geografici. 33 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:41 Pagina 34 Alcune zone della Terra, come per esempio le isole del Pacifico o l’Indonesia, ne ricevono in grandi quantità. In altre zone invece, come per esempio il Sahara, non piove praticamente mai. Così facendo l’acqua crea i paesaggi in cui viviamo: nei Paesi dove la pioggia abbonda, la vegetazione è rigogliosa e le colture crescono abbondanti, mentre dove l’acqua è scarsa, il paesaggio diventa sterile e desolato e la vita di persone, animali e piante diventa davvero difficile. Ma le differenze climatiche, anche in termini di precipitazioni, non sono le uniche cause della crisi idrica di alcuni Paesi del mondo. La riduzione dell’acqua potabile disponibile si deve in gran parte all’inquinamento. Questo è provocato dall’uso di prodotti chimici in agricoltura, dall’assenza di trattamento degli scarichi domestici e industriali, dal degrado del suolo per disboscamento e desertificazione, dagli sconvolgimenti geologici sempre meno naturali. Si stima che negli ultimi 50 anni l'inquinamento abbia ridotto di un terzo la disponibilità di acqua. 2 La crescita demografica è una delle cause della crisi idrica, anche perché la penuria d’acqua risulta più forte proprio in quei Paesi dove l’incremento demografico è maggiore. Accanto a questa realtà c’è però da notare lo squilibrio nei consumi: per esempio un neonato negli USA o in Germania consuma in media 70 volte più acqua di un neonato indiano. Un milione di americani consuma più acqua di 70 milioni di indiani. 3 I prelievi per irrigazione in molte zone superano la capacità di apporto dei corsi d’acqua, delle piogge e quella di ricostituzione delle riserve naturali. Pertanto ogni volta che le piogge tardano ad arrivare, rispetto ai cicli naturali, scoppiano carestie. Si calcola che in Giordania tra 30 anni le riserve acquifere sotterranee saranno completamente esaurite e, per ricostituirle, occorreranno migliaia d’anni. Negli Stati Uniti il fiume Colorado non arriva più al mare se non in anni di precipitazioni eccezionali, già dal 1960. Nella regione africana del Sahel, a causa sia di una prolungata siccità, sia del diminuito afflusso dei fiumi, le cui acque sono state deviate per usi irrigui, il lago Chad si è ridotto di 3/4 negli ultimi 30 anni. La superficie del Lago Aral è diminuita di 2/3, provocando un’ulteriore salinizzazione delle sue acque - già salate in passato ma ricche di pesce aggravata dalla presenza di inquinanti e pesticidi che, convogliati per anni nello specchio d’acqua dai fiumi o drenati dai campi di cotone, sono oggi concentrati ai livelli massimi. 4 34 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:41 Pagina 35 Salinizzazione. Coltivare in climi aridi, oltre ai problemi che derivano dalla necessità di reperire grandi quantità d’acqua, ha portato all’insorgenza del problema della salinizzazione. Questo fenomeno naturale consiste nel progressivo aumento di sali nel terreno, fino a renderlo non più adatto alla coltivazione. Il fenomeno è dovuto sia al cattivo drenaggio del terreno, sia alla forte evaporazione delle aree irrigate. Alla salinizzazione si deve il calo di produttività delle colture irrigue nei Paesi aridi o “semi aridi” del Pianeta. Su 270 milioni di ettari di superficie irrigata totale si stima che 20-30 milioni siano colpiti da questo fenomeno. Dighe. Le dighe servono a governare un corso d’acqua, controllarne il flusso e a produrre energia. La civiltà umana ne fa uso da tempo immemorabile. Attualmente ci sono nel mondo 45.000 grandi dighe di cui 35.000 costruite dopo il 1950. Negli ultimi 15 anni il ritmo di costruzione è accelerato sensibilmente. La costruzione di dighe non ha però solo vantaggi. Un primo effetto negativo è per esempio l’evacuazione delle popolazioni che vivono nel futuro bacino e nelle zone limitrofe. Il totale delle persone costrette a spostarsi per la costruzione di dighe è stimato tra i 30 e i 60 milioni, di cui 10 milioni solo in Cina. In alcuni casi la costruzione di una diga che modifica il corso di un fiume può innescare conflitti tra stati vicini. La prima grande diga costruita è stata quella egiziana di Assuan, che risale agli anni Sessanta e da cui è stato creato il lago Nasser. Guerre dell’acqua. L’acqua, essendo una risorsa di primaria importanza, da sempre è oggetto di lotta tra gli uomini, che talvolta la utilizzano come arma inquinandola per prendere il nemico per sete. I paesi che si trovano a monte nel percorso di un fiume hanno un importante strumento di pressione sui paesi che si trovano a valle, perché possono fare dell’acqua 35 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:41 Pagina 36 una risorsa strategica, come il petrolio. Purtroppo negli ultimi anni la situazione sta precipitando. Quasi il 40% della popolazione mondiale dipende da sistemi fluviali comuni a due o più Paesi. Attualmente si contano circa 50 "guerre", più o meno latenti, per cause legate alla proprietà, alla spartizione o all’uso dell’acqua. In alcuni casi l'acqua è solo un pretesto, in altri è una questione centrale. India e Bangladesh disputano sul Gange, Messico e Stati Uniti sul Colorado, cinque ex repubbliche sovietiche nell’Asia centrale, si contendono l’Amu Darja e il Sir Darja. Ma i conflitti più "caldi" sono nel Vicino e Medio Oriente e in Africa, dove le disponibilità di acqua sono più scarse, in particolare nei bacini del Tigri-Eufrate, del Nilo e del Giordano (Ricordate la Mezzaluna Fertile?). Possibili soluzioni. Le soluzioni adottate per risolvere i problemi legati all’acqua non sempre hanno dato i risultati sperati. Vedremo nell’ultimo capitolo le diverse iniziative di organismi mondiali. In considerazione del fatto che il 97% dell’acqua esistente sul Pianeta è salata, a partire dagli anni ’50 si sono fatti notevoli progressi nella capacità di dissalazione per ottenere acqua potabile dal mare. In alcuni casi i processi usano fonti energetiche alternative, mentre su piccola scala possono funzionare dissalatori ad energia solare. Ancora oggi però questi processi richiedono un grosso consumo di energia e hanno un costo elevato. Curiosità Il grande poeta Giacomo Leopardi scrisse: L’ARCOBALENO Dopo la pioggia, nel cielo sereno vidi un giorno l'arcobaleno. Splendeva brillando di mille colori rallegrando così i nostri cuori. Aveva il rosso caldo della mela, il blu della notte e della sera; era lilla come un fiore, azzurro come il mare, verde come un pino e arancio come un mandarino. Era anche giallo come il sole che dopo la pioggia ciascuno vuole. E non mi stancavo di guardare lassù quell'arco incantato di mille colori che brillava e splendeva là fuori sospeso nel cielo blu. “Generalmente si vede che i principali caratteri o costumi nazionali, anche quando paiono non avere niente a che fare con il clima, o ne derivano o corrispondono mirabilmente alle qualità d’esso”. Anche se molti ritengono che i caratteri dei popoli dipendano dalla loro cultura e civiltà, si può affermare che il clima influisca direttamente sulla vita e sullo sviluppo degli uomini: non è pensabile che un eschimese abbia le stesse abitudini di vita di un abitante del deserto sahariano. Filastrocca 36 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:41 Pagina 37 Impariamo giocando: attività didattiche per gli studenti. Proposta di lavoro 1 > L’acqua nel mondo. (consigliato per la scuola primaria) Qualunque percorso didattico sul tema dell’acqua non può prescindere da un dato fondamentale. L’acqua dolce, adatta quindi alle molteplici esigenze umane, è un bene in quantità limitata. Già oggi l’acqua non è sufficiente al fabbisogno dell’umanità, nel senso che è distribuita in modo disomogeneo sul Pianeta: a fronte di regioni in cui è talmente abbondante da generare la pericolosa convinzione di poterla sprecare, ce ne sono altre nelle quali l’accesso all’ “acqua potabile” rimane ancora un’illusione. Inoltre, dato che la popolazione mondiale è in costante aumento, l’acqua sarà in un prossimo futuro sempre più a rischio: da un lato i prelievi sono sempre maggiori (agricoltura, industria, allevamento), dall’altro la disponibilità è sempre minore (inquinamento, salinizzazione, desertificazione, alterazioni climatiche). Quanta acqua abbiamo? Chiarito che l’acqua non è una risorsa infinita, chiediamo ai ragazzi di completare l’immagine della pagina successiva colorando le “colonne” d’acqua che rappresentano le disponibilità teoriche per ciascun continente. Teoriche perché non sempre la presenza di acqua potabile corrisponde all’effettivo accesso alla stessa: ad esempio il Brasile ha nel proprio territorio elevatissime quantità di acqua, ma la mancanza di strutture adeguate impedisce ad una quota importante della popolazione di accedervi; in California, dove sussiste un’effettiva scarsità di acqua, si stima un consumo quotidiano pro capite di 4.000 litri. 37 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:41 Pagina 38 Volumi d’acqua disponibili annualmente (km3). ASIA: 14.000 NORD AMERICA: 9.000 EUROPA: 3.500 SUD AMERICA: 13.000 AFRICA: 4.000 OCEANIA: 2.500 Come si accennava sopra, i numeri non devono trarre in inganno. Ad esempio le disponibilità di acqua dell’Africa sono superiori a quelle europee, ma fattori come il tasso di crescita della popolazione, lo stato delle infrastrutture, il livello tecnologico di sfruttamento dell’acqua per usi agricoli, civili ed industriali, determinano in Europa una relativa abbondanza. Al contrario nel continente africano, specialmente in alcune regioni, la scarsità d’acqua ha da tempo prodotto crisi idriche durature e sempre più gravi. 38 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:41 Pagina 39 Proposta di lavoro 2 > Petrolio in mare. (consigliato per la scuola primaria) L’esperimento vuole simulare la presenza di una chiazza di petrolio in mare, per dar modo di spiegare ai bambini i danni che crea e dimostrare le difficoltà nel contenimento dell'inquinamento. Per l’esperimento occorrono: > olio di oliva > colorante per alimenti > cucchiaio di plastica > spatolina in legno > cotone idrofilo > sapone per piatti > pirofila trasparente della capacità di 2 l > acqua 1 2 3 4 5 Sciogliere in un cucchiaio di olio un pizzico di colorante Versare la sospensione nella pirofila riempita con l'acqua e mescolare (simulazione del moto ondoso) Si è così creata la chiazza di petrolio e mentre il colorante si è sciolto nell'acqua, l’olio è rimasto in superficie Ora si può provare a pulire la chiazza d’olio, prima con il cucchiaio e poi cercando di assorbirla con il cotone Versare a questo punto un cucchiaio di sapone per piatti nella pirofila. La superficie risulterà pulita, ma l'olio non è sparito, si è solo depositato sul fondo della pirofila. Possiamo quindi affermare che l'agente inquinante è ancora presente nell'ambiente. Proposta di lavoro 3 > Acqua contesa. (consigliato per la scuola primaria e secondaria di primo grado) L’acqua è indispensabile alla sopravvivenza biologica di una popolazione, direttamente ed indirettamente (basti pensare agli usi irrigui). È in se stessa un fattore di crescita e di sviluppo per qualsiasi regione, per motivi ovvi che spaziano dall’igiene - e quindi la prevenzione sanitaria - alle possibilità di sfruttamento industriale o idroelettrico. Quindi è logico che dove il prezioso liquido scarseggia si creino tensioni tra i vari Stati che hanno bisogno di accedervi. 39 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:41 Pagina 40 Le crisi per l’acqua. Si tratta senza dubbio di una proposta didattica complessa, adatta solo ai ragazzi più grandi e quindi più maturi e preparati. Scelta una regione “in crisi”, ad esempio tra quelle in elenco, andrà sviluppata con i ragazzi una ricerca per ricostruire il conflitto per l’acqua che oppone due o più Paesi. > Da quanto tempo? (alcune popolazioni sono “da sempre” in conflitto con quelle vicine a causa dell’approvvigionamento idrico). > Con quali modalità? (prevale la diplomazia o ci sono confronti militari?) > Conseguenze economiche e sulle popolazioni. > Possibilità di soluzioni future. > Le notizie: ovviamente per apprendere ciò che è successo negli anni, oltre a testi sarà importante seguire l’attualità (tv, giornali, internet) per conoscere gli sviluppi recenti. STATI COINVOLTI BACINI CONTESI India - Bangladesh Senegal - Mali - Mauritania Egitto - Sudan - Etiopia Turchia - Siria - Iraq Israele - Siria - Giordania Fiume Gange Fiume Senegal Fiume Nilo Fiumi Tigri ed Eufrate Fiume Giordano, Lago di Tiberiade Acqua oggi. Ad integrazione o in alternativa alla proposta precedente, si potrebbe tenere aggiornato in classe un “cartellone delle crisi dell’acqua”. Da giornali, riviste e notizie via internet i ragazzi riporteranno sul cartellone ciò che giorno per giorno accade all’acqua nel mondo: articoli, foto ecc. 40 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:42 Pagina 41 Si potrebbe ottimisticamente dividere il cartellone in due sezioni: su di una le notizie negative (inquinamenti, siccità, deforestazioni), sull’altra troverebbero spazio quelle positive (accordi internazionali, realizzazione di acquedotti, bonifica di laghi e fiumi, riconoscimenti ecologici a tratti di costa). Proposta di lavoro 4 > Emergenze sanitarie ed epidemie: rassegna stampa. (consigliato per la scuola secondaria di primo grado) Nelle zone dove l’acqua è insufficiente a soddisfare i bisogni sanitari della popolazione, si manifestano sovente preoccupanti epidemie, che infieriscono sulle situazioni già precarie di molte persone dei Paesi più poveri. Le cause di ciò sono da ricercarsi innanzitutto nelle condizioni climatiche che favoriscono lo sviluppo di agenti patogeni nelle zone del Sud del mondo, nella facilità del contagio dovuta ad uno stile e ad ambienti di vita assai meno asettici dei nostri, nella scarsa resistenza che l'organismo patogeno incontra nell'ospite, spesso già debilitato, infine nelle cure mediche spesso carenti. Con la classe ci si documenterà attraverso i quotidiani su eventuali epidemie verificatesi in tempi recenti, su alcuni Paesi attualmente a rischio sanitario, che non necessariamente devono essere del Sud del mondo. A questo proposito sarebbe interessante constatare con gli alunni come, anche alle nostre latitudini, spesso si verifichino situazioni di grave disagio sanitario - da epidemie di colera e salmonella a intossicazioni alimentari e ambientali. Si possono raccogliere i dati in una breve rassegna stampa, per analizzarli in relazione alle caratteristiche geografiche, economiche e sociali del Paese, magari affidando a gruppi diversi all'interno della classe l'approfondimento dei vari aspetti di specifiche nazioni e culture. La lettura dei quotidiani potrà essere integrata dall'ascolto di tele e radio giornali e dalla ricerca telematica. 41 MANUALE:Layout 1 5 10-11-2008 12:42 Pagina 42 Acqua: maneggiare con cura. La media di utilizzo di acqua dolce per consumi domestici nel Mondo è pari all’8% della quantità prelevata (16% in Italia). Si tratta di acqua utilizzata per l’igiene personale, per bere, cucinare, pulire. Ma la discrepanza dei consumi domestici tra i Paesi del Nord e del Sud del Mondo è notevole: i primi usano almeno il triplo dell’acqua dei secondi. Inoltre circa il 65% degli abitanti del Pianeta deve camminare anche a lungo se vuole approvvigionarsi di acqua che spesso è di pessima qualità. Nei cosiddetti Paesi ricchi, invece, l’acqua è considerata ancora da molti un bene largamente disponibile. Ciò porta nella pratica quotidiana ad un’utilizzazione indiscriminata e consumistica rispetto alle quantità realmente necessarie ad espletare le funzioni richieste. Come abbiamo già detto, in Italia la media giornaliera di consumo d’acqua è di circa 160 litri a persona. Vediamo insieme come vengono utilizzati e cosa si può fare per risparmiare acqua con beneficio nostro e di tutti. Nostro perché risparmiamo, di tutti perché non sprechiamo acqua inutilmente, a beneficio di chi non ne ha a sufficienza. I nostri consumi quotidiani. Il 20% dei 160 litri se ne va per bagno o doccia, sotto la quale stiamo in media 8 minuti al giorno. Il 30% dei consumi va nel WC, mentre la quota di consumo di acqua attraverso il lavandino del bagno o il lavello della cucina è di circa il 28%. Un altro 19% viene utilizzato per lavare la biancheria con la lavatrice. I restanti litri vengono utilizzati per cucinare, bere e lavare le stoviglie. Consigli utili per il risparmio idrico. Per utilizzare in modo corretto l’acqua di uso domestico, riducendo gli sprechi e limitando di conseguenza i costi, vedremo alcune semplici regole di comportamento familiare. 42 MANUALE:Layout 1 a 10-11-2008 12:42 Pagina 43 Controllare l’impianto idrico domestico: un rubinetto che gocciola, oltre ad infastidire, è causa di un notevole spreco (90 gocce al minuto sono 4.000 litri di acqua sprecata all’anno). Come abbiamo visto, il 30% dei consumi idrici domestici è imputabile allo sciacquone, poiché premendo il pulsante se ne vanno circa 10 litri d’acqua, non sempre necessari; sarebbe utile dotare lo scarico del WC con moderni sistemi a quantità differenziata, da regolare a seconda delle esigenze. Anche nel caso dello sciacquone è importantissima la manutenzione, considerato che un WC che perde può arrivare a consumare 100 litri di acqua al giorno. b c È preferibile fare la doccia anziché il bagno: è più veloce e riduce di un terzo i consumi. Non sempre il rubinetto deve restare aperto mentre ci si lava i denti, ci si fa lo shampoo, ci si rade o si lavano i piatti. Si può raccogliere l’acqua in un contenitore o nel lavello e non usare l’acqua corrente per tutto il tempo. d Applicare il frangiflutto al rubinetto, un sistema semplice ed economico per risparmiare migliaia di litri d’acqua all’anno. Si tratta di una retina che arricchisce il getto con l’aria, riducendo la fuoriuscita dell’acqua. e Per risparmiare acqua ed energia elettrica è opportuno utilizzare la lavatrice e la lavastoviglie a pieno carico, diminuendo così la frequenza dei lavaggi. Attenzione anche alla temperatura: un lavaggio a 30° consuma la metà dell’acqua di un lavaggio a 90°. f g In cucina non è necessario lavare la frutta e la verdura sotto l’acqua corrente, è sufficiente lasciarla a bagno con un pizzico di bicarbonato. Nella preparazione dei cibi vengono spesso imbrattate più stoviglie del necessario. L’acqua di cottura della pasta è un ottimo sgrassante per lavare le stoviglie senza uso esagerato di detersivo, mentre l’acqua usata per lavare la frutta e la verdura può essere riutilizzata per innaffiare le piante e i fiori. A questo proposito è bene ricordare che questa operazione va eseguita la sera, quando il sole è calato e l’acqua evapora in misura minore. h 43 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:42 Pagina 44 GOCCIA DOPO GOCCIA Cos'è una goccia d'acqua, se pensi al mare un seme piccolino di un melograno un filo d'erba verde in un grande prato una goccia di rugiada, che cos'è… Un passo di un bambino, una nota sola un segno sopra un rigo, una parola qualcuno dice un niente', ma non è vero perché, lo sai perchè? Lo sai perchè? Goccia dopo goccia nasce un fiume un passo dopo l'altro si va lontano una parola appena, e nasce una canzone da un 'ciao', detto per caso, un'amicizia nuova e se una voce sola, si sente poco insieme a tante altre diventa un coro e ognuno puo' cantare, anche se è stonato! Dal niente nasce niente, questo si! Non è importante se non siamo grandi come le montagne, come le montagne quello che conta, è stare tutti insieme per aiutare chi non ce la fa! Per aiutare chi non ce la fa! Goccia dopo goccia... Goccia dopo goccia nasce un fiume e mille fili d'erba fanno un prato una parola sola, ed ecco è una canzone! Da un 'ciao', detto per caso, un'amicizia ancora un passo dopo l'altro si va lontano arriva fini a dieci, poi sai contare! Un grattacielo immenso comincia da un mattone dal niente nasce niente, questo si! Non è importante se non siamo grandi come le montagne, come le montagne quello che conta, è stare tutti insieme dal niente nasce niente, questo si! Dal niente nasce niente, tutto qui! Stiamo tutti insieme, questo si dal niente nasce niente, tutto qui Filastrocca 44 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:42 Pagina 45 Il Mondo e i diritti all’acqua. Oggi, parlare d’acqua equivale a parlare di tre realtà fondamentali, strettamente correlate: il diritto alla vita, il bene comune, la democrazia. Tra le tante scritture a favore dell’acqua, abbiamo scelto quella adottata dal Consiglio d’Europa nel lontano 1968. Sono passati 40 anni, ma ciò che fu detto e scritto allora, continua ad essere detto e scritto ancora adesso. CARTA EUROPEA DELL'ACQUA ADOTTATA DAL CONSIGLIO D'EUROPA. (Strasburgo, 6 maggio 1968). 1 Non c’è vita senza acqua. L’acqua è un bene prezioso indispensabile a tutte le attività umane. L’acqua cade dall'atmosfera sulla terra dove arriva principalmente sotto forma di pioggia o di neve. Ruscelli, fiumi, laghi, ghiacciai sono le grandi vie attraverso le quali l'acqua raggiunge gli oceani. Durante il suo viaggio essa è trattenuta dal suolo, dalla vegetazione, dagli animali. L'acqua fa ritorno all'atmosfera principalmente per evaporazione e per traspirazione vegetale. Essa è per l'uomo, per gli animali e per le piante un elemento di prima necessità. Infatti l'acqua costituisce i due terzi del peso dell'uomo e fino ai nove decimi del peso dei vegetali. Essa è indispensabile all'uomo come bevanda e come alimento, per la sua igiene e come sorgente di energia, materia prima di produzione, via per i trasporti e base delle attività ricreative che la vita moderna richiede sempre di più. 2 Le disponibilità di acqua dolce non sono inesauribili. È indispensabile preservarle, controllarle e, se possibile, accrescerle. In conseguenza dell'esplosione demografica e del rapido aumento delle necessità dell'agricoltura e dell'industria moderne, le risorse idriche formano oggetto di una richiesta crescente. Non potremo soddisfare questa richiesta, né elevare il livello di vita, se ciascuno di noi non imparerà a considerare l'acqua come un bene prezioso, che occorre preservare e razionalmente utilizzare. Alterare la qualità dell'acqua significa nuocere alla vita dell'uomo e degli altri esseri viventi che da essa dipendono. L'acqua nella natura è un mezzo vitale che ospita organismi benefici i quali contribuiscono a mantenerne la qualità. Contaminandola, rischiamo di distruggere 3 45 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:42 Pagina 46 questi organismi, alterando così il processo di autodepurazione modificando in maniera sfavorevole e irreversibile il mezzo vitale. Le acque di superficie e le acque sotterranee devono essere preservate dalla contaminazione. Ogni scadimento importante della qualità o della quantità di un'acqua corrente o stagnante rischia di essere nocivo per l'uomo e per gli altri esseri viventi animali e vegetali. La qualità dell'acqua deve essere mantenuta in modo da poter soddisfare le esigenze delle utilizzazioni previste, specialmente per i bisogni della salute pubblica. Queste norme di qualità possono variare a seconda delle diverse destinazioni dell'acqua, e cioè per l'alimentazione, per i bisogni domestici, agricoli e industriali, per la pesca e per le attività ricreative. Tuttavia, poiché la vita nei suoi infiniti diversi aspetti è condizionata dalle molteplici qualità delle acque, si dovrebbero prendere delle misure volte ad assicurare la conservazione delle proprietà naturali dell'acqua. 4 Quando l'acqua, dopo essere stata utilizzata, viene restituita all'ambiente naturale, deve essere in condizioni da non compromettere i possibili usi dell'ambiente, sia pubblici che privati. La contaminazione è una modifica, provocata generalmente dall'uomo, della qualità dell'acqua, tale da renderla inadatta o dannosa al consumo da parte dell'uomo, all'industria, all'agricoltura, alla pesca, alle attività ricreative, agli animali domestici e ai selvatici. Questo riguardo una grande importanza. 5 La conservazione di una copertura vegetale appropriata, di preferenza forestale, è essenziale per la conservazione delle risorse idriche. È necessario mantenere la copertura vegetale, di preferenza forestale, oppure ricostituirla il più rapidamente possibile ogniqualvolta essa venga distrutta. Salvaguardare la foresta costituisce un fattore di grande importanza per la stabilizzazione dei bacini di raccolta e per il loro regime idrologico. 6 Le risorse idriche devono essere accuratamente inventariate. L'acqua dolce utilizzabile rappresenta meno dell'1% della quantità d'acqua del nostro Pianeta ed è molto inegualmente distribuita. È indispensabile conoscere le disponibilità di acqua di superficie e sotterranea, tenuto conto del ciclo dell'acqua, della sua qualità e della sua utilizzazione. Per inventario si intenderà il rilevamento e la valutazione quantitativa delle risorse idriche. 7 La buona gestione dell'acqua deve essere materia di pianificazione da parte delle autorità competenti. L'acqua è una risorsa preziosa che ha necessità di una razionale gestione secondo un piano che concili nello stesso tempo i bisogni a breve e a lungo termine. Una vera e propria politica si impone nel settore delle risorse idriche, che richiedono numerosi interventi in vista della loro conservazione, della loro regolamentazione e della loro distribuzione. La conservazione della qualità e della quantità dell'acqua richiede inoltre lo sviluppo e il perfezionamento delle tecniche di utilizzazione, di recupero e di depurazione. 8 46 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:43 Pagina 47 9 La salvaguardia dell'acqua implica uno sforzo importante di ricerca scientifica, di formazione di specialisti e di informazione pubblica. La ricerca scientifica sull'acqua, dopo il suo uso, deve essere incoraggiata al massimo. I mezzi di informazione dovranno essere ampliati e gli scambi di notizie estesi a livello internazionale e facilitati dal momento che si impone una formazione tecnica e biologica di personale qualificato nelle diverse discipline interessate. L'acqua è un patrimonio comune il cui valore deve essere riconosciuto da tutti. Ciascuno ha il dovere di economizzarla e di utilizzarla con cura. Ciascun individuo è un consumatore e un utilizzatore di acqua. In quanto tale egli ha una responsabilità verso gli altri consumatori. Usare l'acqua in maniera sconsiderata significa abusare del patrimonio naturale. 10 11 La gestione delle risorse idriche dovrebbe essere inquadrata nel bilancio naturale piuttosto che entro frontiere amministrative e politiche. L'acqua non ha frontiere. Essa è una risorsa comune la cui tutela richiede la cooperazione internazionale. I problemi internazionali che possono nascere dall'utilizzazione delle acque dovrebbero essere risolti di comune accordo fra gli Stati, al fine di salvaguardare l'acqua tanto nella sua qualità che nella sua quantità. 12 Numerosi sono stati gli appuntamenti del 2008 a favore dell’acqua, in considerazione del fatto che il 2008 è l’ANNO DELL’IGIENE. Partiamo quindi dall’Expo di Saragoza (Spagna), per poi parlare del 2008 come ANNO DELL’IGIENE e della GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA, tenutasi il 22 marzo 2008. EXPOSIZIONE INTERNAZIONE DI SARAGOZA. Il 14 giugno si è aperta l'Esposizione Internazionale di Saragoza 2008, protrattasi fino al 14 settembre. Il tema è: “Acqua e sviluppo sostenibile”. Il messicano Eduardo Mestre, esperto di temi idrici, afferma che “Se esiste un gruppo di Paesi del Pianeta che può cambiare la politica dell'acqua, quello è l’U.E.”. In questi tre mesi sono stati moltissimi i forum, le tribune e i convegni che hanno avuto come protagonista questa risorsa insostituibile. ANNO MONDIALE PER I SERVIZI IGIENICO-SANITARI. Nel 2008 le Nazioni Unite chiamano la comunità internazionale a rafforzare l’impegno per eliminare l’ingiustizia che ancora oggi, all’inizio del Terzo Millennio, vede troppi esseri umani privi di una fonte d’acqua accessibile. In Paesi dove le famiglie devono sopravvivere con 1 dollaro al giorno, e dove i servizi sanitari sono malamente distribuiti sul territorio, si rischia di morire anche per infezioni che noi occidentali consideriamo ormai banali. L’UNDP (il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo) dice che ci 47 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:43 Pagina 48 sono 2,4 miliardi di persone che vivono in case sprovviste di servizi igienici, a causa della rete fognaria inadeguata o inesistente, o perché non dispongono di mezzi sufficienti ad acquistare soluzioni alternative, come le fosse biologiche. E’ come dire che tantissime persone prendono l’acqua per bere, per cucinare e per lavare dai fiumi, laghi, fossi e canali di scolo contaminati da escrementi umani e animali. Negli ultimi anni, nel continente africano, centinaia di migliaia di giovani e di famiglie si sono spostati dalle campagne alla città, in cerca di un lavoro. Il grande afflusso di persone ha creato gravi disagi alle amministrazioni, che non sono in grado di servire tutto il territorio dei servizi di base, sanitari, ambientali e igienici. Nelle città come nelle campagne, le acque sporche vengono riversate in strada e la situazione si fa ancora più grave durante la stagione delle piogge, tanto attesa e indispensabile ad assicurare un buon raccolto, ma nello stesso tempo così temuta per le inondazioni e le pozze d’acqua stagnante che lascia dietro di sé. E la situazione nei villaggi rurali è ancora più grave anche per la mancanza di ospedali. Occorrono molti fondi e l’impegno di tutti per portare le condizioni di vita di questi popoli ad una soglia accettabile. GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA. Il 22 Marzo si è tenuta la 5a “GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA” una giornata per riflettere sul nostro bene più prezioso e sull’emergenza idrica del nostro Pianeta. L’edizione del 2008 punta i riflettori sulla mancanza di accesso ai servizi igienici a livello globale. Ginevra, 20 marzo 2008 United Nations Segue il testo del Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, il messaggio sulla Giornata Mondiale dell'Acqua. ‘‘ Quest’anno, la Giornata Mondiale dell’Acqua coincide con l’Anno Internazionale per l’Igiene, il che ci spinge a sollecitare l’azione per contrastare una crisi che colpisce più di un abitante su tre del Pianeta. 48 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:43 Pagina 49 Ogni 20 secondi, un bambino muore in conseguenza delle pessime condizioni igieniche che contraddistinguono circa 2.6 miliardi di persone nel Mondo. In totale si contano 1.5 milioni di giovani vite stroncate da una causa che sarebbe facilmente contrastabile. La scarsa igiene si combina con la difficoltà di reperire acqua potabile e con misure inadeguate ad alleviare il terribile bilancio di decessi. Coloro che sopravvivono hanno tuttavia scarse possibilità di vivere un’esistenza sana ed attiva. I bambini, specialmente le ragazze, difficilmente possono andare a scuola, mentre gli adulti sono costretti ad astenersi dal lavoro a causa di malattie connesse all’igiene. I leader che hanno sottoscritto gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio nel 2000 prevedevano di dimezzare la quota di persone che vivono senza accesso alle misure igieniche basilari entro il 2015 - ma non si sta mantenendo il ritmo necessario per raggiungere questa meta. Gli esperti prevedono che, per il 2015, 2.1 miliardi di persone saranno ancora prive delle misure igieniche fondamentali. Con il ritmo attuale, l’Africa sub-Sahariana non raggiungerà l’obiettivo fino al 2076. Benché ci siano stati dei miglioramenti, il progresso è ostacolato dalla crescita della popolazione, dalla diffusione della povertà, dagli investimenti insufficienti per affrontare il problema e principalmente dalla mancanza di volontà politica. Con la giusta determinazione, i membri della comunità internazionale possono compiere molti passi avanti. La Commissione per lo Sviluppo Sostenibile ha previsto, nel 2005, una serie di misure volte a garantire un progresso significativo, attribuendo le maggiori responsabilità ai Governi dei Paesi principalmente colpiti. Essa ha inoltre fatto appello al supporto internazionale tramite un’efficace politica ambientale, la concessione di risorse finanziarie e la diffusione della tecnologia necessaria nei Paesi in difficoltà. Se accettiamo la sfida, l’impatto positivo si rifletterà ben oltre un migliore accesso all’acqua potabile. Ogni dollaro investito in acqua e misure igieniche frutta approssimativamente sette dollari impiegabili in attività produttive. Tutto ciò rappresenterebbe il massimo risultato in termini di tagli alla povertà, miglioramenti del sistema sanitario e degli standard di vita. ‘‘ La Giornata Mondiale dell’Acqua ci offre un’occasione per mettere in rilievo queste problematiche, ma quest’anno andiamo aldilà della mera sensibilizzazione - facciamo pressione per un’azione che faccia davvero la differenza nella vita delle persone. 49 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:43 Pagina 50 Impariamo giocando: attività didattiche per gli studenti. Proposta di lavoro 1 > Ascolto e rappresento. (consigliato per la scuola dell’infanzia) Dopo aver cantato (nel caso in cui la canzone sia conosciuta) o recitato la canzone “Goccia dopo goccia”, si invitano i bambini ad interpretare il testo con un disegno, cercando di rappresentare ciò che ha colpito di più. Trattandosi di un testo un po’ lungo, per i bambini più piccoli si può individuare un passaggio e chiedere loro di interpretare quello. Successivamente la canzone può anche essere rappresentata. Mentre l'insegnante legge (o canta) il testo, i bambini magari in gruppo - rappresentano ciò che stanno ascoltando, sollecitati dall'insegnante. Proposta di lavoro 2 > E tu quanta acqua consumi? (consigliato per la scuola primaria) Unisci con una linea le diverse azioni alle diverse quantità d’acqua necessaria per compierle. 1 UN LAVAGGIO DI PIATTI a Mezzo litro; 2 UNO SCARICO DELLO SCIACQUONE b da 35 a 100 litri 3 UN BAGNO NELLA VASCA c da 8 a 12 litri 4 UNA DOCCIA d da 15 a 25 litri 5 UN BUCATO IN LAVATRICE e da 25 a 100 litri 6 LA COTTURA DI UN PIATTO DI RISO f da 70 a 200 litri Risposte esatte: 1d; 2e; 3c; 4b; 5f; 6a 50 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:43 Pagina 51 Ormai per i ragazzi sarà chiaro che l’acqua, questo elemento così importante da aver assunto nelle varie epoche connotati quasi magici, è una risorsa che deve essere protetta per proteggere la vita stessa del Pianeta e dei suoi abitanti. A scuola di acqua. Sicuramente gli alunni hanno condiviso con i familiari gli apprendimenti conseguiti a scuola sull’uso intelligente dell’acqua. Ma quante ore i ragazzi trascorrono a scuola? Non dovrebbe essere proprio la scuola il primo ambiente dove mettere in pratica le regole per preservare e non sprecare l’acqua? Ecco alcune idee. > Preparare cartelli per i bagni per ricordare le regole di uso dell’acqua. > Quando terminate di colorare con i pennelli lavateli in un contenitore invece che sotto l’acqua corrente del rubinetto. > Raccogliere l’acqua piovana per innaffiare le piante presenti nell’aula. > Anche l’educazione alimentare è importante: all’intervallo la frutta fornisce acqua, sali minerali, vitamine e fruttosio, mentre spesso molte “merendine” contengono grassi e zuccheri in quantità eccessive. > Riporta anche a casa tutte le buone regole dell’utilizzo dell’acqua in modo da insegnare anche a mamma e papà come possiamo risparmiare e utilizzare correttamente questo bene prezioso. 51 MANUALE:Layout 1 6 10-11-2008 12:44 Pagina 52 I primi passi per realizzare uno Spot TV. Prima di cominciare. Cari ragazzi, anche quest’anno Dixan per la Scuola vi porterà nel fantastico mondo della tv rinnovando l’invito a diventare dei veri registi, e a creare un piccolo Spot TV. Come forse già sapete, dietro a ogni film c’è il lavoro di molte professionalità, una vera squadra composta da persone che si occupano di diversi aspetti. Per questo, prima di iniziare, dovete formare un team di lavoro e definire i ruoli di ciascuno di voi. I ruoli che vi proponiamo, per semplificare, sono due: 1 Il COPYWRITER: chi si occupa del “testo” dello spot, ovvero chi crea lo slogan o il messaggio principale dello spot; 2 L’ART DIRECTOR: chi si occupa di trasformare in immagini il messaggio dello spot. Una volta creato il messaggio e trasformato in immagini, tutti collaborano alla realizzazione dello storyboard (sequenza di immagini che racconta una storia). 52 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:44 Pagina 53 Lo scopo del lavoro. Una cosa non dovete dimenticarla mai: state creando uno spot che deve servire a far capire ai vostri compagni e agli adulti quanto sia importante il rispetto dell’ambiente. Per questo motivo dovete essere convincenti e trasmettere in maniera semplice il vostro messaggio. Da cosa iniziare? Prima di tutto vi consigliamo di raccogliere quante più informazioni possibili sull’acqua, sull’ecologia, sulla tutela dell’ambiente e sui problemi collegati ai corretti comportamenti, partendo proprio dal manuale che state leggendo. Raccolte le informazioni potrete passare alla fase creativa. La fase creativa: i Copywriters al lavoro. In genere, nelle agenzie dedicate, questa fase è riservata alla riflessione ed alla discussione: è un momento di incontro che viene denominato “Brainstorming” (tempesta di cervelli); ogni persona racconta le proprie informazioni e idee che vengono poi discusse ed elaborate. Questo processo è molto importante anche per conoscere meglio i vostri compagni di lavoro con cui dovrete trovare un buon affiatamento per creare un prodotto di grande impatto. Vediamo nel dettaglio quali sono le fasi operative. Avete raccolto tante informazioni ed avete già deciso quali sono più importanti e quali meno. Adesso, insieme a tutti i vostri compagni (che siano copywriters o art directors), dovete lavorare per creare l’inizio del vostro Spot TV. Noi vi consigliamo di procedere per gradi: 1 Focalizzate l’attenzione sui comportamenti delle persone (perché le persone non rispettano l’ambiente?). 2 Ora immaginate che sia uno dei vostri compagni a non rispettare l’ambiente per qualche motivo. 3 Iniziate con lui un discorso costruttivo, spiegando l’importanza del rispetto del nostro Pianeta e raccogliendo i suoi dubbi in merito (in questa fase dovete avere a portata di mano un foglio ed una penna per annotare il sunto della discussione). 4 Mettete in ordine di importanza le motivazioni che spingono il vostro compagno a comportarsi in quel modo. 53 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:44 Pagina 54 5 Costruite uno slogan (ovvero una breve frase ad effetto) per ciascuna delle motivazioni elencate, magari cercando di combinare una o più di esse. Quando riuscirete ad essere convincenti (fate giudicare ai vostri compagni) avrete trovato il messaggio giusto. 6 A questo punto avrete la vostra “headline”, ovvero il vostro slogan. La fase realizzativa. Siete stati davvero molto bravi! Avete trovato il vostro slogan e sembra che sia convincente. Adesso inizia la parte più divertente. Dovete immaginare una storia (molto breve però) che possa concludersi con una scena perfettamente descritta dal vostro slogan o che, in alternativa, descriva con le immagini il vostro slogan parola per parola. Per aiutarvi a capire meglio il funzionamento di uno spot facciamo l’esempio di una pubblicità famosa. Non si tratta di un messaggio sociale, però servirà a rendere l’idea. Vi ricordate lo slogan “Mangiar bene per sentirsi in forma”? Sicuramente è uno slogan famoso, ma facciamo attenzione allo spot: 1 Inizia all’aria aperta con una donna che sta preparando da mangiare. 2 Continua con un uomo che passeggia nella natura. 3 Si vede la donna che usa un prodotto per condire l’insalata. 4 All’uomo è venuta fame e decide di ritornare a casa. 5 Quando arriva a casa e vede che la donna ha preparato da mangiare, inizia a correre e salta atleticamente una staccionata. Come potete notare nelle immagini dello spot ci sono tutte le parole dello slogan: mangiare bene (la donna che prepara il cibo all’aria aperta che rende l’idea di una cosa naturale) e sentirsi in forma (l’uomo quando arriva a casa non apre il cancello ma salta una staccionata, quindi si sente in forma). Quando guardate lo spot non sapete come finirà, ma quando compare lo slogan alla fine è talmente “calzante” che non lo dimenticherete facilmente. È proprio questo il vostro compito: creare una storia per immagini che renda il vostro slogan efficace ed indimenticabile. 54 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:45 Pagina 55 Lo storyboard. Lo storyboard è una sequenza di immagini che dovrete realizzare per poter raccontare la vostra storia a Dixan per la Scuola e che vi aiuterà a razionalizzare le vostre idee in passaggi visivi. Create una successione di 6 riquadri bianchi in cui andrete a sintetizzare con le immagini il vostro spot. Ricordatevi sempre che lo spot dovrà diventare un cartone animato per cui, il nostro consiglio, è di inventare anche dei personaggi. Se per ogni personaggio che inventerete (non troppi però...) riuscirete anche a fare una breve descrizione fisica e caratteriale (quanto è alto? di che colore ha i capelli? È simpatico o antipatico? Quali sono i suoi pregi ed i suoi difetti?), i nostri disegnatori lo realizzeranno proprio come lo avete immaginato. Il lavoro è finito. Alla fine del vostro lavoro avrete ottenuto certamente uno storyboard molto bello. Se sarà il più bello di tutti vincerà il concorso e noi lo trasformeremo in un film che sarà presentato alla 39A edizione del Giffoni Film Festival. In seguito sarà diffuso anche in tutte le scuole che hanno partecipato al concorso così, oltre a diventare pubblicitari famosi, avrete anche avuto l’onore di contribuire alla salvaguardia dell’ambiente in cui tutti viviamo. Per questo motivo, che il vostro spot vinca oppure no, sarete comunque stati fantastici e vi sarete divertiti tutti insieme. In bocca al lupo e… arrivederci al Giffoni Film Festival. 55 MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:45 Pagina 56 E ora cosa dovete fare? Ognuno di voi, nel suo piccolo, può fare molto: può soprattutto farsi portavoce di un grande messaggio solidale. Il nostro compito è quello di alzare il volume della vostra voce! La 9ª edizione di Dixan per la Scuola prevede la realizzazione di 3 Spot TV in collaborazione con i professionisti del Giffoni Film Festival. Quello che si chiede ai vostri alunni è ideare una storia attinente al tema “Le mille forme dell’acqua”, da poter esprimere attraverso le immagini, i suoni e le parole di un video. Liberate la fantasia, in tutte le sue forme. Non limitatevi! La vostra storia può essere anche solo un concetto o un’idea e potete raccontarla in mille modi diversi. Con un semplice testo, attraverso le tecniche del mondo dei cartoni animati (soggetti, sceneggiature o storyboard) o in qualsiasi altro modo (filmati, fotografie, storie illustrate, fumetti, fotoromanzi, racconti). Attinenza al tema, originalità, creatività e fantasia: sono questi gli elementi che guideranno la giuria nella scelta delle tre storie vincitrici, indipendentemente dalla tecniche utilizzate per presentarle. Quindi non preoccupatevi della forma... concentratevi sulla sostanza. Il termine ultimo per inviare il materiale è il 31 marzo 2009. Mettetevi subito al lavoro. Anzi, al divertimento! 56