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Giampiero Neri sentierosilenzioso Viaggio nel mondo della disabilità uditiva visto con l’occhio dei fanciulli Prefazione di Alessandro Martini Giampiero Neri sentierosilenzioso Viaggio nel mondo della disabilità uditiva visto con l’occhio dei fanciulli Prefazione di Alessandro Martini SENTIERO SILENZIOSO Viaggio nel mondo della disabilità uditiva visto con l’occhio dei fanciulli di Giampiero Neri Prefazione Alessandro Martini Direttore editoriale Mauro Menzietti Redazione Virginia Gigante Progetto grafico Lara D’Onofrio Disegno di copertina Stefano Pastorino Edito da ECA Pescara ISBN 978-88-903388-1-6 Stampa Artigrafiche Galvan Chieti Scalo Copyright 2009 Tutti i diritti riservati Finito di stampare nel mese di luglio 2009 Con il patrocinio di: sentierosilenzioso INDICE Prefazione Alessandro Martini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 Il Presidente Regionale dell’E.N.S. Cav. Nicolino Caravaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 Introduzione Giampiero Neri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 Riflessioni sul riconoscimento dell’identità diversa Paola Liporace . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 Raccontare per immagini: la sordità infantile vista attraverso l’esperienza del disegno Maria Cristina Ricciardi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 L’interpretazione dell’insegnante di sostegno Pio Di Felice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 Silenziose atmosfere nell’opera del pittore Luciano Primavera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 Concorso di grafica e poesia Insieme nel silenzio Verbale della seduta di valutazione degli elaborati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23 Scuola dell’Infanzia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24 Scuola Primaria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34 Scuola Secondaria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102 Poesie e Componimenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 109 3 4 sentierosilenzioso Si ringraziano: Il Dott. Mauro Menzietti, la cui sensibilità nei confronti della disabilità uditiva ha permesso la realizzazione di questo libro. L'Istituto GANASSINI, la cui solidarietà ha permesso la concretizzazione del Premio. Mia Figlia Letizia, che con la precisione e la pazienza che la contraddistingue ha materialmente contribuito alla stesura della sezione dedicata ai componimenti poetici e letterari. sentierosilenzioso Una porta semiaperta Alessandro Martini Direttore della Cattedra di Audiologia - Università di Ferrara Una porta semiaperta (con la sua chiave), nella attraversata dalle note musicali, che separa un cielo nero con le nuvole da un grande spicchio di luce pieno di fiori. Così un bambino rappresenta l’orecchio “che funziona”. In un altro disegno si vede un bimbo con la faccina triste (l’unico del gruppo) e le mani alle orecchie, mentre gli altri bambini sorridono perché sentono la musica che proviene dalla radio. Credo che nessuna dotta relazione riuscirebbe a descrivere i bellissimi disegni di questa stupenda raccolta nata dalla passione dell’amico Giampiero Neri. Rompendo un tabù, Neri è riuscito a mettere assieme tutti quelli che si occupano in qualche modo di sordità e a raccogliere in un volume l’immaginazione tradotta in raffigurazione grafica di tanti bambini sul tema della sordità. L’iniziativa del premio “Insieme nel silenzio”, nata dalla sua collaborazione con l’ENS, ha coinvolto centinaia di classi scolastiche di tutto l’Abruzzo e si è conclusa con un importante convegno sulla diagnosi e trattamento della sordità profonda infantile. E questo libro è la conclusione (o l’inizio) di questo percorso. Indubbiamente le nuove conoscenze di biologia molecolare da un lato e l’impianto cocleare dall’altro, hanno imposto a tutti (medici, associazioni…) un profondo ripensamento e la necessità di affrontare questo importante problema con un atteggiamento più aperto e non settario, mettendo da parte vecchi schemi e divisioni. Ho considerato quindi un onore la richiesta di scrivere la prefazione a questo volume che meglio di tante discussioni può far comprendere molte cose sul “mondo” della sordità. Buona lettura, ma soprattutto buona “visione”! 5 6 sentierosilenzioso Il Presidente Regionale dell’E.N.S. Cav. Nicolino Caravaggio Voglio congratularmi con i vincitori del concorso “Insieme nel Silenzio” ideato dal Prof. Neri con il proposito di riuscire a capire il pensiero che hanno verso la disabilità uditiva i ragazzi che frequentano la scuola di ogni ordine e grado della Regione Abruzzo. Nel contempo l’iniziativa è stata promossa anche per promuovere la cultura e l’integrazione sociale delle persone sorde che da anni viene trascurata dalla società. Sostenere l’integrazione è importante poiché consente alla persona sorda di sentirsi pari agli altri e implica spirito di sacrificio, dedizione e volontà di cambiamento, sentimenti che, a volte, gli adulti ignorano perché meno disponibili e tendenzialmente individualisti ed egoisti. I bambini, che hanno partecipato con disegni ed elaborati scritti, hanno dimostrato un forte interesse per il tema del- l’integrazione e, soprattutto, una grande sensibilità. Essi, infatti, vedono con occhi diversi la realtà che li circonda e la vivono con una maggiore disponibilità verso gli altri. I loro lavori testimoniano la mancanza di pregiudizi e la capacità di comprendere la realtà delle persone sorde e di collocarla all’interno della propria vita quotidiana. In alcuni disegni la sordità è stata identificata con il mare, simbolo di un luogo in cui il silenzio non è sinonimo di diversità né una barriera per comunicare. Il successo di questo concorso è dovuto alla capacità dei bambini di rispondere emotivamente e con entusiasmo a un progetto che ha voluto sensibilizzarli sulle problematiche della sordità. Concludo rassicurando i ragazzi che verranno proposte altre iniziative che vertono sempre di più all’integrazione. sentierosilenzioso Introduzione Giampiero Neri Durante tutto il periodo degli studi il mio interesse era rivolto quasi esclusivamente alla chirurgia, anche a dispetto delle sagge indicazioni del mio maestro Giovanni Motta, e la sezione di audiologia era per me un luogo noioso e poco stimolante. Solo dopo aver realizzato il Servizio di Audiovestibologia dell’Ospedale di Chieti, il mio interesse verso la sordità è cresciuto, tanto da ottenere, senza merito, l’interesse dell’Ente Nazionale Sordomuti nella persona del suo Presidente Regionale Nicolino Caravaggio. Questi, avendo necessità di un udente per le questioni medico-legali, fu consigliato dalla sua attivissima e preziosa collaboratrice Nunzia Savino, di coinvolgermi attivamente nelle questioni dell’ENS. Questo incontro mi ha segnato, perché solo con la frequentazione di persone affette da sordità profonda ho capito che tutto ciò che avevo letto e studiato non rivelava l’intima essenza dell’essere sordo e la sfida giornaliera a un mondo di suoni che plasma un carattere forte e diffidente. Non si può veramente capire il mondo della sordità se non lo si vede dal di dentro e Nicolino, Nunzia e tutti gli amici dell’ENS mi hanno mostrato in questi anni le molteplici sfaccettature del loro handicap. Ogni sordo è un individuo con potenzialità enormi chiuso in un guscio protettivo, impenetrabile se non da chi è sordo come lui; è autoreferenziale, abituato ad agire spesso d’impulso; è diffidente verso tutto ciò che non conosce e soprattutto verso tutti gli udenti, ad eccezione di quelli che fanno parte del “suo mondo”; è disilluso dal mondo dei “normali” che lo ha spesso mortificato senza neanche accorgersene; è combattivo fino allo spasimo perché è abituato a lottare anche per le cose che gli spetterebbero di diritto e che per un udente spesso sono prive di importanza; è generoso ma non lo può dimostrare perché sarebbe frainteso come segno di semplicità e di povertà intellettiva; gioviale con gli amici è un acuto osservatore e un instancabile lavoratore; è orgoglioso di essere sordo e non chiede pietà o misericordia. La sordità è definita l’HANDICAP SILENZIOSO perché non appare mai fin quando il sordo non cerca di comunicare. Il cieco, il mutilato, il minorato psichico e fisico, vengono da subito riconosciuti come tali e immediatamente entrano nella nostra sfera affettiva che ci spinge alla comprensione e all’assistenza: il sordo no! Il sordo è capace di fare tutto senza coinvolgerci e questo viene frainteso come situazione di normalità fino al momento del riconoscimento dell’handicap, solo in quel momento ci si rende conto della situazione ma la sensazione che ci pervade è che comunque non sia una condizione grave e pertanto ce ne disinteressiamo. È un atteggiamento culturale che nasce da lontano, dai primi giorni di scuola, dalla naturale e infantile ricerca di una scala gerarchica che emargina chi non è capace di lottare, dall’idea che chi non è capace di comunicare non è capace neppure di pensare, dall’incapacità di approfondire il tema da parte di insegnanti disinformati e disattenti che non comprendono il profondo disagio che implica l’essere sordo, dalla inutile e demagogica partecipazione di uno stato che spesso forma 7 8 sentierosilenzioso insegnanti di sostegno spesso non preparati alle disabilità sensoriali. Da queste riflessioni, e dal mio personale desiderio di capire come i bambini guardano la sordità, è nato il premio “INSIEME NEL SILENZIO”, dedicato ai bambini della scuola dell’infanzia e della scuola primaria e secondaria di primo grado che con un disegno o con una poesia descrivessero il loro rapporto con il sordo e quindi con l’handicap. La grande quantità di elaborati grafici o letterari giunti da tutto l’Abruzzo ha permesso di far emergere una realtà mai descritta, di aprire una finestra sul genuino ed immediato rapporto che si instaura tra i bambini al di là degli handicap fisici o sensoriali e sul come la diversità viene trattata nell’ambito scolastico. Traspare dai componimenti da un lato la condivisione del disagio fisico e psicologico del sordo e la dimostrazione del proprio sentimento di amicizia senza nascondere la difficoltà del rapporto quotidiano, dall’altra il grande sforzo degli insegnanti nell’inventare nuovi mezzi didattici che non solo esprimano la difficoltà del sordo ma suggeriscano anche soluzioni per evitare l’emarginazione del non udente. Un universo di colori e di situazioni in cui i piccoli artisti, guidati dalle sapienti e creative mani delle loro insegnanti, sono riusciti, quasi sempre, a raffigurare la diversità utilizzando pochi mezzi pittorici, come la dimensione, aumentata rispetto alle figure vicino, ed il colore, quasi sempre sulle tonalità del rosso. Mi sono immerso in questo mondo sono stato travolto dalla genuinità delle espressioni e dalla semplicità dei sentimenti. Tuttavia un elemento perturbatore è stato proprio quel colore rosso, ripetuto e costante che ha attratto l’attenzione di tutti ed ha svelato inconsciamente la vera essenza della mancata integrazione. Secondo alcuni autori, infatti, il colore rosso avrebbe, il pote- re di influenzare, anche in maniera subliminare, il funzionamento cognitivo delle persone e benchè percepito solo subliminarmente e non consapevolmente, è associato fortemente con l’errore e il fallimento, essendo usato tradizionalmente per la correzione degli errori nei compiti di scuola. Andrew J. Elliot, professore di psicologia alla University of Rochester, in uno studio pubblicato nel 2007 chiarisce che il colore rosso, usato notoriamente come segnale di “pericolo”, “stop”, “errore”, “attenzione”, fa emergere negli individui la cosiddetta “motivazione di evitamento”, e si sarebbe così profondamente radicato nel cervello umano da spingerlo a “inibirsi” e ad “evitare” anche quando non ce ne sarebbe alcun bisogno. L’utilizzo del rosso negli elaborati, potrebbe pertanto sottendere l’istintiva volontà dei bambini di evitare situazioni non riconducibili ad un prototipo rassicurante al di là delle rappresentazioni buoniste e mediate dalla ricerca del consenso di una maestra a volte fin troppo presente. Van Gogh diceva che attraverso il rosso e il verde cercava di esprimere le terribili passioni umane: è questo che volevano esprimere i bambini nei loro disegni? È una terribile sofferenza quella che si prova nello stare vicino ad un sordo oppure la sordità è vista dai fanciulli come una terribile pena? È questa reazione che hanno nei confronti dell’handicap oppure è semplicemente che il sordo non rappresenta il prototipo del bambino normale? Chi, quando e come si spinge un bambino a considerare il sordo come un minorato? Un famoso psicologo che spese la sua vita per lo studio dell’evoluzione del bambino, Arnold Gesell,, ha espresso un concetto molto banale ma fin troppo ignorato: “I sordi sono individui normali, è la sordità che non è una condizione normale dell’individuo”. Questa “normalità” però viene troppo spesso trascurata dalla società perchè non educata alla convivenza e sentierosilenzioso al rispetto dei sordi i quali ancora oggi vengono considerati da alcuni intellettualmente inferiori. L’integrazione non è un processo gratuito, è sacrificio, dedizione e volontà di miglioramento, e, tanto più si è “adulti”, tanto meno si è disponibili a integrarsi perchè si sviluppano interessi diversificati, si diventa individualisti ed egoisti. Ci si dimentica di quando, bambini, vedevamo con occhi diversi la realtà circostante senza preconcetti e con una maggiore disponibilità verso gli altri. Giampiero Neri è nato e risiede a Pescara. Medico Specialista in Otorinolaringoiatria, è Ricercatore confermato della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, dove è incaricato di numerosi corsi di insegnamento. È stato componente della Commissione Provinciale per l’Accertamento dell’invalidità civile e della Commissione Provinciale per l’accertamento del Sordomutismo in qualità di “Esperto” della ULLS ed è attualmente “Dirigente responsabile” del Servizio di Audiovestibologia della Clinica ORL presso il “P.O. SS Annunziata” di Chieti. È Autore di pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali e internazionali e ha contribuito a organizzare corsi e congressi della Clinica Otorinolaringoiatrica dell’Università di Chieti. È Responsabile dell’ufficio medico-legale della sede Regionale Abruzzese dell’Ente Nazionale Sordomuti. Ha istituito il Premio “INSIEME NEL SILENZIO”. 9 10 sentierosilenzioso Riflessioni sul riconoscimento dell’identità diversa Paola Liporace Le riflessioni sviluppate in questo breve contributo, nascono da un’esperienza vissuta, come commissario di una giuria chiamata a scegliere e premiare gli elaborati scritti e le creazioni grafiche di bambini di scuola dell’infanzia, elementare e media inferiore, sul tema della sordità e dell’integrazione sociale e scolastica del bambino sordo. Da una tale esperienza sicuramente si esce pensierosi e coinvolti, al di là dei principi didattici e della lezione morale. L’incontro delle storie professionali di ciascuno di noi rappresentanti della giuria ha fornito indicazioni e spunti interdisciplinari che ci hanno permesso di coniugare le riflessioni e le implicazioni di origine pedagogica, semiologica, grafica, psicologica, medica, che accompagnano questo volume. L’interesse per il disegno infantile si è sviluppato grazie agli studi e alle ricerche della psicologia contemporanea e al successo della pittura moderna che ha introdotto il “dipingere” nell’esperienza quotidiana. Lo psicologo Binet utilizzava, già dal 1880 il disegno per misurare l’intelligenza del bambino. E Luquet, nella sua opera, Il disegno infantile (1927), parla di “realismo del disegno del bambino” che ordina gli eventi grafici secondo una sua percezione e una sua rappresentazione. A partire dagli anni ’40 il disegno è stato poi utilizzato come mezzo utile a rivelare la dimensione emotiva infantile. Già Sophie Margenstern, allieva di Freud, intorno al 1927 in Francia, affermava che l’individuo disegnerebbe spinto da meccanismi difensivi, per cui attraverso le creazioni grafiche avrebbe modo di esprimere pulsioni libidiche e aggressive. Per lei, le rappresentazioni che il bambino mostra nei disegni sono analoghe a quelle dei sogni e quindi, anch’esse rappresentano dei simboli. E sarà Widlocher in L’interpretazione dei disegni infantili (1972), dopo Luquet, ad affermare che il tema del disegno, risponde alla vita reale del bambino, alle sue esperienze, a situazioni vere o immaginarie che lo hanno colpito. Interpretare un disegno, significa capire il significato simbolico dei temi che il bambino ha scelto di rappresentare, non dimenticando di considerare l’importanza che rivestono, nella comprensione della creazione, i particolari formali: le dimensioni, le forme, i colori, il segno grafico e come questo viene collocato nello spazio. Imparando a decifrare i messaggi che il bambino ci invia attraverso le immagini, genitori ed educatori possono scoprire qualcosa di più sui suoi bisogni, sul modo di entrare in relazione con le persone con cui vivono e con gli altri, come percepiscono il mondo e cosa hanno appreso. Nel caso del concorso regionale “Insieme nel silenzio”, organizzato dal servizio di Audiovestibologia della Clinica Otorinolaringoiatria dell’Università di Chieti e dall’Ente Nazionale Sordomuti, il disegno è stato utilizzato come tecnica per arrivare alla rappresentazione mentale del concetto di sordità. Negli ultimi anni è maturato un sempre crescente interesse per il mondo dei sordi, per la loro modalità comunicativa, sentierosilenzioso anche da parte della cultura (mi riferisco ai numerosi film, libri e programmi televisivi); ma anche alle tante mostre che raccolgono testimonianze grafiche, fotografiche, video, per raccontare e far conoscere meglio il mondo delle persone non udenti, non soltanto agli studiosi e agli specialisti del settore, ma ad un pubblico più vasto. Il cinema, ha rappresentato più di tutti un esempio di diffusione del tema della diversità, anche se spesso le visioni date, sono parziali e un po’ troppo romanzate. Un film, rimasto nel ricordo di noi tutti che, negli anni ottanta ha affrontato il tema della sordità è Figli di un Dio minore (1986), della regista americana Randa Haines. In esso è stata affrontata la difficoltà di comunicare e di essere accettati, e questo film, ha avuto il grande merito, attraverso la tormentata storia d’amore dei protagonisti, di far conoscere al grande pubblico, le problematiche che riguardano i sordi, una realtà, la loro, nascosta e chiusa nelle scuole speciali. Il problema del “sentire”, in Figli di un Dio minore non è più soltanto un problema di udito, ma è qualcosa che attraversa il corpo nella sua interezza e complessità. Tutto il film è fatto di rumori, suoni, silenzi, oggetti, spazi che sembrano dover esplodere acusticamente in ogni momento. La vita del sordo, i suoi pensieri, il suo modo di entrare in relazione, poco conosciamo di questo suo mondo che all’apparenza, sembra povero di contenuti, ma che se osservato nella sua profondità, si mostra pieno di ricchezza e naturalezza; un mondo, quindi, ignorato dai più e messo da parte da mille pregiudizi. Tutto questo è anche quello che traspare in alcune delle rappresentazioni grafiche raccolte in questo volume, dove si ha l’impressione che, in qualsiasi modo il coetaneo sordo venga percepito, uguale o diverso, appare sempre triste, in solitudine, racchiuso in uno spazio, fatto di silenzi, di nessuna forma di comunicazione, un bambino appunto, solo e non libero. I disegni sono spesso accompagnati da frasi quali, “il silenzio ci aiuta a riflettere”, “il silenzio ci aiuta a condividere momenti molto belli”, “il silenzio fa parlare gli occhi”; come se, attraverso queste parole, si volesse scoprire, nella vita silenziosa e solitaria del compagno sfortunato, un mondo emozionale che si manifesta esclusivamente, nel silenzio : “la voce tace, ma il cuore palpita di emozioni e pensieri”. Meno rassicurante è l’atmosfera di pietismo, che si coglie in altre rappresentazioni grafiche, così come in alcune poesie, attraverso espressioni di aiuto o di solidarietà, offerte dai compagni al loro coetaneo sordo, in classe o nel gioco. Ed è proprio in questi momenti, che un grosso peso hanno i messaggi che le figure parentali e le figure educativamente significative, quali insegnanti ed educatori, devono dare a soggetti in età evolutiva, sulla diversità e sui diversi. Questi brevi cenni, mi portano a fare alcune considerazioni sulle difficoltà, sottese all’azione di valorizzazione della diversità, che sono ancora tante e tutt’altro che vicine alla realizzazione di una reale integrazione. Scrive Vigotskij: «Per un bambino sordo la sordità rappresenta la normalità e non una condizione di malattia: egli avverte l’handicap solo indirettamente o secondariamente, come risultato delle sue esperienze sociali» (Vigotskij, 1986). Normalità, quindi, come uguaglianza di valore, identità dei diritti, un ottimo mezzo per raggiungere finalità di sviluppo e di partecipazione attiva di tutti, a prescindere dalle condizioni personali, sociali, culturali. Normalità è anche fare come gli altri, stare insieme agli altri, fare le stesse esperienze che gli altri fanno nelle istituzioni, nei luoghi “normali”, quei luoghi che appartengono a tutti, non solo a qualcuno. Ciò però non deve indurre a non riconoscere la specificità dei bisogni di una persona che richiede risposte altrettanto specifiche. 11 12 sentierosilenzioso La prospettiva dell’integrazione che la legge e la scuola da anni si impegnano a garantire, suggerisce, infatti, la necessità di superare i concetti di handicap e di normalità, risolvendoli in una categoria più inclusiva in cui specialità e normalità costituiscano i due versanti di una stessa realtà, quella che Ianes chiama speciale normalità, una condizione mista in cui normalità e specialità coesistono, si influenzano reciprocamente e in cui l’una (la specialità) si trasforma nell’altra (la normalità), ne viene assimilata e la trasforma arricchendola (Ianes, 2006). Le domande che gli alunni oggi pongono alla scuola sono sempre più articolate e complesse; in classe sono presenti molti e differenti allievi che hanno bisogni educativi speciali non riferibili solo alla situazione di handicap (definita dalla legge 104/92), ma anche a significative difficoltà di apprendimento e di relazione, alla provenienza culturale, a difficoltà ambientali e familiari. Il concetto di inclusione vuole, quindi, promuovere l’idea di una scuola per tutti, a partire in primo luogo dall’attenzione nei confronti delle differenze. Molti insegnanti sostengono che in classe non bisogna fare differenze, che gli alunni sono tutti uguali. Sappiamo che non è così, la diversità non va nascosta ma ascoltata e interpretata nel suo porre domande che non sempre hanno facili risposte (Dovigo, 2007). D’altra parte, gli studi sulle differenze individuali, sulla pluralità delle intelligenze, sull’individualità degli stili di apprendimento e di pensiero (Gardner 1991; Sternberg 1997; De Beni 1999), ci confermano che l’eterogeneità è la regola e che va individualizzata l’offerta formativa per tutti gli alunni: nasce una nuova visione pedagogica della diversità che ribalta completamente l’antica visione dell’integrazione. Una scuola che sia capace di rispondere ai bisogni diversi dei diversi alunni, è una scuola che individualizza i suoi obiettivi, le strategie didattiche e i contenuti rapportandoli alle diversità degli alunni. Una scuola che cresce qualitativamente saprà: • Mettere in evidenza i bisogni e non le limitazioni (degli alunni). • Scegliere di operare primariamente sulle risorse dell’individuo. • Considerare il momento dell’accoglienza un aspetto prioritario. • Sollecitare la partecipazione (di ogni alunno). • Tenere presenti i fini ultimi dell’azione educativa. Una scuola che sia in grado di mettere alla base del suo operato questi principi, ha buone possibilità di realizzare un’educazione inclusiva. Ciò avverrà se le competenze dei docenti diventeranno, tanto flessibili e plurali quanto lo è la società in cui vivono e operano. Tutti gli insegnanti curriculari e non solo quelli specializzati per il sostegno, dovranno avere una formazione che consenta loro di rispondere ai problemi che scolasticamente pongono gli alunni con bisogni educativi speciali. Discipline quali pedagogia speciale, didattica speciale, psicologia clinica, psicopatologia delle differenze individuali, pedagogia della marginalità e della devianza, pedagogia interculturale, pedagogia sociale, se inseriti nei piani di studio dei futuri docenti, potranno sicuramente avvicinarli alla comprensione delle problematiche dei soggetti diversamente abili. Il non aver mai affrontato culturalmente il problema dell’educazione e della formazione di tali soggetti, autorizza troppi insegnanti curriculari a trascurare il proprio compito di docenti, rispetto agli alunni problematici. Limitarsi ad essere bravi docenti dei bravi alunni è venir meno al loro ruolo di educatori. sentierosilenzioso Purtroppo la scuola italiana continua a denunciare la mancanza di insegnanti specializzati per il sostegno, e dobbiamo chiederci il perché. Certamente una delle ragioni riguarda la scarsità di corsi di formazione adeguati che rispondano alle esigenze della scuola. L’altra causa è determinata dal fatto che il numero dei docenti che si specializza per il sostegno, non riesce a coprire il numero di quei colleghi già specializzati che abbandonano il sostegno, dopo i cinque anni, per passare all’insegnamento “normale”. Tale fenomeno sicuramente incide in maniera preoccupante sulla continuità didattica e sulla qualità del processo di integrazione. Proviamo a interrogarci sul perché un numero così elevato di docenti rinunci al suo ruolo di insegnante di sostegno. Tra le diverse cause, un aspetto preponderante hanno: la posizione frustrante nella quale, in tanti contesti scolastici, i docenti specializzati si trovano ad operare; il rendersi conto di non possedere gli strumenti necessari per svolgere il loro compito; la mancanza di risorse sul territorio sulle quali poter contare; gli insufficienti interventi dei servizi sanitari, fondamentali per poter progettare insieme un piano educativo efficiente per i soggetti diversabili. I diritti della persona con bisogni speciali ad essere integrata nella scuola, nel mondo sociale e in quello lavorativo, rivestono una certa considerazione e attenzione nella nostra società, e bisogna quindi, non abbassare la guardia, ma impegnarsi tutti affinché, si sviluppi una società non discriminante, nella quale ogni individuo possa sentirsi “cittadino del mondo”. Questo modesto contributo vuole collocarsi nel cammino di una ricerca, né definitiva, né conclusa, che auspica nuove condivisioni e perché no, differenziazioni, che creeranno momenti di confronto per tutti coloro che, a diverso titolo, si adoperano per la realizzazione di una “cultura del diverso”. Paola Liporace nata a Napoli, insegna Pedagogia Speciale, Psicologia dell’apprendimento e progettazione individualizzata, Pedagogia interculturale presso L’Università degli studi “G. d’Annunzio” di Chieti (Scienze della Formazione e Scienze sociali). È Coordinatrice delle attività di Laboratorio della SSIS d’Abruzzo “R. Laporta” e dell’area della teoria dei corsi per il sostegno (400 h). Da anni si occupa di tematiche relative all’integrazione del soggetto diversamente abile e di problematiche concernenti i nuovi stili genitoriali. Tra le sue pubblicazioni: P. Liporace (a cura di), La cultura del diverso, Pescara, Libreria dell’Università 1995; P. Liporace (a cura di), Famiglia e nuovi stili genitoriali, Pescara, Libreria dell’Università 1997; P. Liporace, Una prova difficile per la scuola: l’integrazione dell’adolescente disabile, Pescara, Libreria dell’Università 2002; P. Liporace, Elementi di Pedagogia speciale, Aracne, Roma 2007. 13 14 sentierosilenzioso Raccontare per immagini: la sordità infantile vista attraverso l’esperienza del disegno Maria Cristina Ricciardi «Solo chi ha una apertura visiva diversa vede il mondo in un altro modo e può dare al prossimo una informazione tale da allargargli il suo campo visivo. Mescolate quindi i disegni, cambiate i colori degli occhi, abituiamoci a guardare il mondo con gli occhi degli altri». Con queste parole, quaranta anni fa, il geniale artista milanese Bruno Munari (1907-1998), un protagonista dell’arte internazionale del XX secolo, pedagogista e designer dalla creatività poliedrica ed innovativa, autore di tanti libri sull’infanzia, accompagnava una piccola cartella di 25 disegni intercambiabili, intitolata Guardiamoci negli occhi, a metà strada tra la comunicazione e il gioco. “Guardare il mondo con gli occhi degli altri”, significa sperimentare il confronto con la diversità, assimilando sin dall’infanzia, soprattutto attraverso la consapevolezza scolastica, il suo valore di grande opportunità. Ascoltare il silenzio di chi non può udire e ricercare un linguaggio che aiuti a condividere l’esperienza della vita, diventa per i ragazzi una occasione di crescita: un “incontro” che può concretizzarsi anche attraverso la creatività, realizzando una solidarietà più fattiva e cosciente che ampli sensibilmente i confini dei propri orizzonti. In questa direzione, il Concorso regionale INSIEME NEL SILENZIO. L’integrazione del sordo vista dal compagno di banco, indetto dal Servizio di Audiovestibologia della Clinica Otorinolaringoiatra dell’Università di Chieti e dall’Ente Nazionale Sordomuti, si è rivelato un progetto di straordina- rio interesse, a cui hanno aderito con entusiasmo molte scuole (scuola dell’infanzia, scuola primaria e secondaria), che hanno prodotto numerosissimi elaborati grafici e testuali, di grande coinvolgimento e per questo, tutti noi ci auguriamo che la manifestazione possa andare avanti e generare ulteriori nuove edizioni. La validità di questo singolare ed efficace monitoraggio sulla disabilità uditiva, letta attraverso gli occhi di bambini e di ragazzi che condividono il disagio della sordità, risalta con immediatezza soprattutto nei disegni, che realizzano una eccezionale comunione tra chi li ha realizzati, chi li guarda, nella comprensione di ciò che esiste, di ciò che avviene nella quotidianità scolastica tra i cosiddetti “soggetti normodotati” ed i coetanei affetti da problemi uditivi. Costruire per immagini significa codificare in linee, forme e colori la percezione del reale. Significa elaborare un fatto, una situazione, ma anche registrare un’atmosfera, un sentimento, uno stato d’animo, tutto ciò che emerge, ad uno spirito sensibile ed attento, dietro l’apparenza e la superficie delle cose. In questo senso, l’esperienza artistica, che implica sempre un confronto con il mondo e con gli altri, realizza una comunicazione visiva, che passa attraverso il mondo dell’interiorità, divenendo anche un utile strumento psicologico per il portato di immediatezza e di autenticità che esso è in grado di restituire. Pablo Picasso, l’artista sicuramente più rappresentativo del Novecento, riteneva che dentro ogni bambino vivesse un artista, ricordando, però, che occorresse una vita intera per sentierosilenzioso diventare bambini. L’infanzia, dunque, come una sorta di paradiso perduto, da riconquistare a fatica, quando ormai si è diventati adulti. Alla ricerca di questa “terra” ancora incontaminata, fondata sull’incanto della estraniazione primitivista di una espressività libera ed innocente, si sono orientati tanti grandi nomi dell’arte internazionale, a partire da Paul Gauguin che nel 1891, inseguendo il suo sogno esotico, fugge a Tahiti per liberarsi dai gravosi disagi economici e dal peso soffocante della tradizione occidentale, ai maestri delle Avanguardie Storiche del Novecento ed al loro mito dell’infanzia, da Henry Matisse, che libera la percezione antinaturalistica del colore, al russo Vassilij Kandinkij che ricerca nel disegno infantile la qualità di una creatività libera da opprimenti condizionamenti, a Paul Klee che rinnova in senso anticlassico la pittura cercando nell’esperienza del disegno infantile l’energia che scardina la convenzione, alla poetica dell’inconscio surrealista, come è il caso del barcellonese Joan Mirò che guarda alla astrazione ludica di un linguaggio irreale, giocoso e vitale. Essenzialità e verità sono le dominanti linguistiche degli elaborati infantili pervenuti, eseguiti prevalentemente nella tecnica del disegno su carta, a pastelli colorati e a pennarelli ma anche, in alcuni casi, attraverso il collage e l’inserzione di cartoline e di immagini ritagliate. Degli oltre centocinquanta disegni pervenuti, due sembrano essere, a mio avviso, gli orientamenti principali. Il primo risiede in una forma di animismo che pare quasi richiamarsi a quelle primitive forme di religione secondo cui in ogni cosa risiede un’ anima, un principio vitale. A questo indirizzo possiamo ricollegare tutti i lavori in cui i bambini hanno dato vita alle forze dell’universo, al fantastico mondo della natura, che certamente si conferma il soggetto preferito da molti scolari. Una particolare attenzione, essi hanno dedicato - grazie anche alla fortuna cinematografica delle avventure del pesciolino Nemo - agli azzurri fondali marini, ricchi di meduse, pesci-palla, squali e ippocampi, finanche nella versione “surrogato” di domestici acquari, che portano dentro lo spazio della casa un piccolo mondo silenzioso, condizione assai simile a quella del non udente, energicamente ricordata da un grande pesce rosso, che occupa tutta la dimensione del foglio, a cui il gesto di una mano impone il silenzio. A questo magico mondo della natura, appartengono animali, colline erbose, fiori, farfalline che volano in cielo come parole, uccelli, soli che hanno sempre un faccino, bianche nuvolette con le orecchie, alberi parlanti, come l’albero munito di padiglioni auricolari che parla ad un sole che non sente, mentre una farfalla lo invita a trovare un altro linguaggio. Anche il caso più raro di un cielo interstellare, tra pianeti e navicelle spaziali assolve lo stesso compito. Più in generale possiamo affermare che la natura è offerta come condizione bivalente. Da una parte c’è il discorso della compartecipazione silenziosa con la natura dove si può anche comunicare senza emettere suoni: pesci e farfalline, come i pensieri non fanno rumore, e neppure gli sguardi, neppure la comunione affettuosa; dall’altra c’è l’idea della “grande festa della natura” a cui il sordo non può partecipare non udendo i cinguettii degli uccelli, il suono del vento, il rumore del mare, i versi degli altri animali. Ma è proprio qui che interviene la comprensione di un concetto molto importante che prende forma nei disegni: la fiducia nella condivisione, la certezza per il bambino che questa sia uno strumento che conduca alla gioia, alla possibilità di rigenerare la grande festa della natura, fatta di voci e di suoni. È dunque questi disegni ci mostrano assai bene che è grazie all’ attenzione, alla partecipazione alla vita dell’altro che il sole torna a splendere nella vita di tutti! 15 16 sentierosilenzioso Il secondo indirizzo prevalente negli elaborati prodotti è quello che utilizza l’ambiente scolastico, domestico o urbano per esprimere, con l’efficacia tipica dell’istinto infantile, un principio di empatia, la capacità, cioè, di capire cosa un’altra persona stia provando, quali siano i sentimenti ed i bisogni dell’altro. Il noto economista e filosofo Jeremy Rifkin ha affermato che l’empatia richiede che l’individuo includa il resto dell’umanità nel proprio immaginario, e mi sembra che tali disegni lo dimostrino assai bene. Nella comunicazione visiva realizzata da questi fanciulli, si riflette il loro incontro con la diversità che, in alcuni casi, passa attraverso la messa a fuoco del disagio, attraverso cioè il racconto disegnato della tristezza, del pianto, dell’isolamento, della difficoltà scolastica, mentre in altri, tramite la soluzione che essi prospettano in termini di integrazione, aiuto, affetto, facendo confluire i termini di diversità e di handicap in quelli di solidarietà e amicizia. In questo senso molti lavori hanno avuto in oggetto il tema dell’invito a giocare, che effettivamente è la carta vincente della comunicazione fra bambini, ma anche quello dell’aiuto scolastico da offrire ad un compagno sordo. Prevale anche in questo caso la necessità di saper trovare altri linguaggi. Spesso i ragazzini sordi sono disegnati piangenti perché certamente la sordità viene recepita come fattore di tristezza, in quanto causa di un isolamento. Ma, allo stesso tempo, il silenzio, da fattore penoso, si trasforma in un elemento di ricchezza, di crescita, qualora esso riesca ad attivare quei fenomeni di condivisione che nei disegni dei bambini acquistano l’aspetto di una letterina, di un abbraccio, di tanti cuori e bacini, del gioco, del regalo, del dono di un cagnolino, del linguaggio del corpo, dell’abbraccio. In un raro caso, è invece il bimbo sordo e deriso che aiuta il compagno normodotato che quindi è costretto a ricredersi, a tornare indietro e a capire che “sordo non vuol dire scemo!” Originali anche i disegni ambientati al Museo di Scienze Biomediche di Chieti, dove le ricostruzioni di dinosauri e di altri animali preistorici hanno sicuramente molto colpito i giovani visitatori: un luogo che, come il fondale marino, rende tutti uguali perché tutti sono tenuti a rispettare il silenzio durante la visita, anche perchè, come ha fatto notare qualcuno, lì si rimane davvero senza parole! In conclusione, tornando al punto di partenza di questa lettura critica allo straordinario lavoro condotto da tanti bravi ragazzi, coadiuvati - bisogna dirlo - da volenterose e sensibili insegnanti che hanno creduto nella validità di questo Progetto, mi richiamo nuovamente al pensiero dell’acuto Bruno Munari, che tanto lavoro ha dedicato al mondo dell’infanzia, così determinante nello strutturare la futura personalità di un adulto: «Conservare l’infanzia dentro di sè per tutta la vita, vuol dire conservare la curiosità di sapere, il piacere di capire, la voglia di comunicare». E questo, a ragione, vorremmo che valesse veramente per tutti! Maria Cristina Ricciardi è nata e risiede a Chieti. Laureata in Lettere, presso l’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti, dal 1996 coadiuva la Cattedra di Storia dell’arte Contemporanea e la Cattedra di Arte per il giardino ed il paesaggio presso la Facoltà di Lettere dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara.Docente di Arte per il Giardino ed il Paesaggio del Corso di Laurea in “Storia e tutela del patrimonio archeologico e storico-artistico” presso l’Università Telematica “Leonardo da Vinci”. In ambito accademico ha tenuto corsi di insegnamento, seminari specialistici, partecipato a convegni di studio. Ha ordinato numerose esposizioni di arte contemporanea in Italia ed all’estero e curato manifestazioni culturali in sedi pubbliche e private. Ha sentierosilenzioso preso parte a comitati scientifici di mostre e di progetti culturali patrocinati dalla Regione Abruzzo. È autrice di numerosi saggi e monografie critiche di arte contemporanea. Dirige la collana “Rosa Mistica” edita da La Frentania, con monografie dedicate ai grandi temi del Sacro, attraverso il lavoro condotto da artisti abruzzesi. L’interpretazione dell’insegnante di sostegno Pio Di Felice Ho rivisto più volte, con calma e in libera sequenza, la produzione grafico-pittorica che, come membro della giuria, ho contribuito a vagliare nel concorso denominato INSIEME NEL SILENZIO (un’iniziativa tesa a promuovere, nel nostro territorio e in ambito scolastico, la sensibilizzazione dei fanciulli, nei confronti dei coetanei affetti da sordità). Esperienza non meno coinvolgente di quella si è rivelata questa rivisitazione, in quanto estranea a criteri selettivi, e invece oggetto di valorizzazione aperta, circolare, direi di visualizzazione fruitiva panoramica. È il momento in cui linee e colori assumono il ruolo di attori loro assegnato: gridano, sussurrano, corrono, danzano, accusano e cantano… Percepito nella totalità visiva, l’insieme delle immagini forma uno stupefacente scenario, e ben altro che sommativo: in questo caso, davvero accade che l’unione fa la forza, qui intesa come accresciuta qualità comunicativa ed espressiva. E allora, eccomi a tentare di prendere atto, con la migliore disposizione d’animo, degli esiti delle fatiche grafiche dei nostri bambini, traendone riflessioni e spunti, di vario genere, riaffermando, con ciò, la consapevolezza dei loro straordinari meriti e la nostra riconoscenza. Innanzitutto, a fronte della presente miriade di scene - ognuna a suo modo efficace - mi pare sia il caso di tenere presente che tutte sono frutto dell’uso di una matita e di un pugno di colori… Semplicemente, significativamente. Tale precisazione allude? Lo ammetto, chiedendomi quanti adulti sarebbero in grado di fare altrettanto, con mezzi tanto modesti. Ma, in realtà, il quesito discende da un’ipotesi audace, dato che bisognerebbe chiedersi prima - e io me lo chiedo, oggi, per quanto mi riguarda - quanti di noialtri grandi accetterebbero di coinvolgersi, mediante qualche forma “espositiva” nel trattare l’argomento in parola, vale a dire METTITI NEI PANNI DI ed esprimiti in proposito; e magari azzarda un rimedio, un messaggio, una proposta, un’offerta relazionale… Ebbene, i Piccoli non hanno elaborato l’invito mediante la nostra logica, ossia non hanno detto QUELLA DEI NONUDENTI È UNA REALTÀ TROPPO DIVERSA DALLA MIA, IO 17 18 sentierosilenzioso NON SO COME APPROCCIARMI AD ESSA… NON SONO IN GRADO DI CALARMI IN UNA DIMENSIONE ESISTENZIALE COSÌ PARTICOLARE… QUI SIAMO IN UN SETTORE IN CUI CONTA CIÒ CHE DICONO GLI ESPERTI… e via dicendo, e via evitando. I bambini - la dimostrazione è palese e importante - hanno fatto. Hanno costruito qualcosa, dopo aver ascoltato due voci e ubbidendo a quelle, con naturalezza: la voce della maestra presumo - che li ha informati sulla condizione non comune e fortemente svantaggiata di alcuni loro coetanei, e la voce interna, chiara, presente in ognuno di loro, di loro esseri umani spontanei, pronti a recepire e a mettere in pratica. E, doverosamente ribadisco, con strumenti-materiali a portata di mano, non selezionati secondo specifica funzionalità e neanche particolarmente padroneggiati, tecnicamente parlando. Come dire: ho capito il problema, adesso dammi qualcosa, in modo che mi possa rivolgere alla vista di quei miei compagni di cui tu adulto mi hai descritto le difficoltà a sentire. Ed è così che linee sono diventate contorni, colori hanno campito spazi e definito forme; e insieme hanno descritto ambienti, connotato gesti ed espressioni, tipi umani ed eventi naturali. Decine e decine di microuniversi, nati come idee si sono concretizzati in rappresentazioni. E si possono, dal giorno in cui sono apparsi, vedere, toccare, leggere, interpretare… Interpretare: ecco una delle considerazioni attuali, forse non adeguatamente rilevate in fase di concorso. Noi giurati, allora, abbiamo interpretato. Non potevamo operare diversamente, certo; ma a quanto abbiamo tradotto, a me pare sia opportuno ipotizzare l’aggiunta di altro, cioè un quid non percepito, non visto dentro le composizioni, omesso a causa di oggettiva o soggettiva diversità di percezione o di resa o di mediazione visuale, nella let- tura… A proposito di lettura, poi, addentrandomi un po’ nella tipologia delle opere in parola, a me pare di poterle raggruppare secondo alcuni contenuti che, a seconda delle specificità si possono distinguere in forme di comunicazione, di accostamento affettivo o di proposta esperienziale. Nel primo gruppo inserisco quelle in cui i compagni normodotati si prefiggono di confortare, sminuendo, nelle simulazioni di vita quotidiana, la gravità del deficit: vedi l’arcobaleno alla pari di tutti; vedi le spighe di frumento mosse dal vento nella luce del mattino d’estate; puoi toccare le spighe, puoi sentire il vento e il calore sulla pelle, puoi distinguere i colori dei fiori,ecc. Di simile tenore consolatorio (puoi contare sulla mia protezione) credo siano i messaggi insiti nelle narrazioni che mettono in risalto l’innocuità del bimbo sordo, equiparandolo ad un cucciolo che fa tenerezza e che suscita l’istinto fraterno, poiché indifeso (... dispone di un’arma - sensoriale - in meno?). Proseguendo, nel secondo gruppo inserirei gli elaborati che mostrano di voler andare più in là, ricercando luoghiambienti in cui la disponibilità della facoltà uditiva non appaia come necessaria. In questo caso, il contesto in cui si agisce insieme sottostima a priori, intenzionalmente, eventuali distinzioni di grado di fruibilità del vissuto comune (ci si muove in immersione… Ci si intrattiene nel parco-giochi…: il bisogno del canale linguistico verbale si riduce a poco o se ne può fare a meno). Ad un ulteriore ambito mi pare si possano accomunare le opere grafiche tendenti a ricordare al destinatario la risorsa fondamentale dell’amore dei genitori, la cui fruizione viene indicato come riferimento costante e sicuro, inalterabile, e rappresentato con l’abbraccio della coppia includente sentierosilenzioso comunque e sempre il minore, il piccolo… Certo, evidenziano solidali surrogati affettivi, anche gli acquari inseriti in tanti degli ambienti casalinghi raffigurati, giacchè ospitanti creature con cui potersi rapportare, da parte di tutti, con modalità comunicative “ridotte”. Non mancano, infine, le visualizzazioni derivanti da forme di consapevolezza non celata della deprivazione sensoriale, per cui se ne evidenziano gli effetti di sofferenza, in altrettanti tentativi di immedesimazione e commiserazione: alcune figure piangono o manifestano uno stato di tristezza, in disparte. A fronte dell’evidenza dello svantaggio, si individuano proposte di intervento suppletivo personale, anche: TI AIUTO A CAPIRE, TI AIUTO A SCRIVERE (LA SCRITTURA È UNA RISORSA PARTICOLARMENTE IMPORTANTE PER TE!). Pio Di Felice è docente di scuola media dal 1980. È stato insegnante di Educazione musicale e di Sostegno, è tuttora in servizio su cattedra di Educazione Artistica, nella scuola ”Mezzanotte-Antonelli”, di Chieti Scalo. Dal 1999 al 2008 è stato Supervisore al Tirocinio nella SSIS presso l’Unità d’Annunzio, nell’Area Arte e Disegno e nel Sostegno. Nella stessa sede ha svolto vari incarichi di conduttore di Laboratori di Didattica, Pedagogia e Docimologia. All’attività di docente e formatore, Pio Di Felice ha sempre affiancato quella della produzione pittorica (annovera al suo attivo numerose Personali, illustrazioni di libri, inserimenti in Collezioni prestigiose, affermazioni in concorsi e mostre…): coltiva la gratificante ricerca di forme espressive, in risposta al connaturato bisogno di dialogo (silenzioso) e di Armonia. 19 20 sentierosilenzioso Silenziose atmosfere nell’opera del pittore Luciano Primavera Il contributo del Maestro Luciano Primavera è stato determinante nella scelta dei lavori premiati. In questo libro egli ha voluto esprimere il suo personale pensiero non mediante un testo scritto ma attraverso un originale disegno che rappresenta un suggestivo dialogo muto. Luciano Primavera è, sia per generazione pittorica di appartenenza che per qualità di ingegno, un pittore più di atmosfere che di realtà, attento al sottile incanto delle cose che non si vedono, pronto a percepire l’evanescenza di una atmosfera, il mistero che è complementare alla verità quanto il buio alla luce. Così egli ha inteso rappresentare tutti noi che osserviamo l’opera, nella donna misteriosa vista di spalle. Ella guarda con i nostri occhi un quadro che, come una finestra, è metafora della necessità di un rapporto con il mondo che nella vita come nell’arte non può essere evaso. La donna ritratta con il volto celato, rappresenta il valore della bellezza che è luce sul mondo ma che non può essere riconosciuta se non con l’intelletto e la saggezza, da chi, come il gufo, è capace di vedere oltre l’oscurità, oltre le convenzioni. Un dialogo muto ma ricco di significati sottende, dunque, questo misurato disegno a sanguigna, che conferma la padronanza tecnica e l’essenziale capacità intuitiva dell’artista abruzzese, laddove le parole non dette, come suoni non uditi sanno cogliere un versante diverso del vivere. Luciano Primavera è nato a Guardiagrele (Ch). Ha frequentato il “Magistero d’arte” e la “Scuola del Nudo” presso 1’Accademia di Belle Arti di Firenze. Già ordinario di Disegno e Storia dell’Arte nel Liceo Scientifico di Chieti. Per conto di quotidiani ha illustrato i racconti di: P. Carey, M. Harvey, V. Kluger, E. Zubryn, F. A. Roberts, N. Archer, M. Stein-heil, E. Asher, G. Lo Curzio, Clarence R. Henderson, P. Chambers, I. W. Benson e altri. sentierosilenzioso Hanno scritto di lui: F. De Santi, David Smith, C. F. Carli, David Blomrn, Billy Haynes, Alan Toff, L. Bortolon, R. Biasol, D. Purificato, M. Venturoli, P. C. Santini, V. Scorza, G. Marchiori, G. Dessi, G. Appella, /. Gallardo Ariza, N. Riva, La Borda, G. Mandel, Euphorion, G. Passeri, G. Rosato, A. Rubini, J. Picchione, F. Janni, C. Marcantonio, L. Durando, G. Benignetti, P. Scapitti, A. Sala, U. Russo, E. Maurizi, L. Marzano, G. Perrotti, G. Vincolato, S. Lacentra, A. Del Guercio, R. Civiello, M. Pamio, M.Ursini. e i Giornali: Dallas Times Herald, Waxahachie Daily Light, Baleares Daily Bulletin, Diario di Mallorca, Play-men, Orizzonti, France Soir, II Tempo, Oggi e Domani, Corriere Canadese, ll Giornale di Toronto, II Michelangelo, Quaderni dello Sport, Forze Nuove, La Tribuna, Art Magazine, Toronto Life, ll mes-saggero, Guernica, Arte, ll Giornale d’halia, Tuttosport, Questarte, Panorama dell’Arte Contempo-ranea, ll Magistero del Lavoro, Datebook, Magazine e altri. È presente con opere e biografie nelle seguenti pubblicazioni: Leonardo - Enciclopedia dell’Arte Contemporanea, Milano Fine Art in Italy, Fondazione Europea, Milano Bolaffi Arte, Bolaffi Ed. Torino Gli anni ‘60-’70 dell’arte italiana per il mondo, Sen., Torino Documenti di grafica contemporanea, Lab. Arti, Milano Primavera, Purificato, Scorza, monografia, Ed. BugattiKroese, Ancona Scultura italiana contemporanea 1965, 1st. Europeo di Storia dell’Arte, Milano Arte italiana contemporanea, vol. VI, La Ginestra Ed. Firenze Primavera-Picchione, Madison Gallery, Toronto Ha esposto in: Breil Sur Roya (Francia) - Galleria “La Sainte Catherine” Bruxelles (Belgio) - Banca Montepaschi Belgio Lucerna (Svizzera) - Emmerbrucke “Sola Congressi Gersag” Waxahachie (Texas U.S.A.) - “Ellis Co. Museum” Dallas (Texas U.S.A.) - “Gallery Michel Ottin The Crescent” Dallas (Texas U.S.A.) - “Gallery Maci’s Cedar Springs” Marait-Ratschings - “Museum Schols Wolfsthurn” Toronto (Canada) - “Madison Gallery” 33th Dundas Street West Kofu-Yamanashi (Giappone) - “Palazzo della Provincia” Bucarest (Romania) - “Method Eurographica 8-38 Schiwier” Kofu-Yamanashi (Giappone) - “Galleria d’Arte Athorie” Toronto (Canada) - “Galleria O.I.S.E. 252 Bloor Street West” Lugano (Svizzera) - Galleria “La Madonnetta” Parigi (Francia) - Exposition de la Peinture Italienne “Salon Babylon” Palma di Maiorca (Spagna) - Galleria “Rincon de I’Artista” Le Pity en Veley (Francia) - Galleria “Le Family” Toronto (Canada) - “La Parete Caller]’” 50 Cumberland Street Village Arcade Milano - Mostra dell’Autoritratto Circolo della Stampa Palazzo Serbelloni L’Aquila - Palazzo del Nobili “Perimetri Aperti” Roma - “Incontri della Gioventù” Palazzo Barberini Firenze - Panatlhon Club “Biennale d’Arte Sport” Roma - Terza Rassegna d’Arte Lidense (Ostia) - Tipidapo d’oro Taormina - Palzzzo Corvaja Gorizia - “Auditorium di Cultura Friulana” Volterra - Palazzo dei Papi Francavilla al Mare (Chieti) - XXIX Premio Michetti Vasto (Chieti) - XV Premio Nazionale Firenze - Galleria “L’indiano” – “Pittura Toscana 21 22 sentierosilenzioso Contemporanea” Napoli - Palazzo Reale Premio Rodino Toronto (Canada) - “F.A.C.I.” Pittori italiani contemporanei, Ossington Avenue Valmontone - Palazzo Doria Panphili “Grafica oggi” Toronto (Canada) - Galleria “Da Mastro” 892 Wilson Avenue West Pittori Italiani Contemporanei L’Aquila - Forte Spagnolo, “Alternative attuali in Abruzzo ‘87” Castelgandolfo - Centra d’Arte “Albalonga” Maestri Grafica Oggi Giulianova - Premio Mazzacurati Taranto - Palazzo di Città. Biennale Nazionale d’Arte Moderna Pescara - Libreria “Salotto” II Giornale nell’Arte Roma - Galleria “Roma” Rassegna d’Arte Contemporanea Cagliari - Galleria “Saletta dei Pittori” I Biennale Sarda Sanremo - “Immagini e colori del lavoro” Villa Hormond Giulianova (Chieti) - “Volto di Dio-Volto dell’Uomo” Sola G. Trevisan Centra Culturale S. Francesco Giulianova (Chieti) - “Tracciati d’Arte in Abruzzo” Centra Culturale S. Francesco Roma - Il Quadriportico Piazza di Spagna Subiaco - “S. Benedetto Luce e Natura” Roma - Accademia Internazionale “La Sponda” piazza del Popolo Francavilla al Mare (Chieti) - MU.MI. “Artisti di un territorio, Francavilla e dintorni” Francavilla al Mare (Chieti) - MU.MI. “11 Fiore nell’Arte, artisti di Francavilla e dintorni” Castiglione a Casauria (Pescara) - Castello De Petris “Figura e figurazioni” Francavilla al Mare (Chieti) - Museo Michetti Pescara - Universita G. d’Annunzio Facoltà di Architettura Roma - “Mille e un colore” Palazzo Valentino Pescara - Universita G. d’Annunzio Facoltà di Architettura Francavilla al Mare (Chieti) - XXXVI Premio Michetti Vasto (Chieti) - XV Premio Nazionale Firenze - 111 Biennale Arte Sporto “Parterre” Messina - Galleria “Il Fondaco” dell’O.S.P.E. Sulmona (L’Aquila) - XIX Premio Sulmona Alghero - Galleria d’Arte USA1 Pescara - Artisti di “Oggi e Domani” Firenze - Mostra Nazionale d’Arte “Primavera” - Grand’ltalia Roma - “Galleria S. Marco” sentierosilenzioso Concorso di grafica e poesia INSIEME NEL SILENZIO Verbale della seduta di valutazione degli elaborati In data 10/04/2006 si riunisce presso l’aula consiliare la commissione di valutazione per il concorso “INSIEME NEL SILENZIO”. Sono presenti: Prof.ssa Paola Liporace, Prof. ssa Cristina Ricciardi, Prof. Luciano Primavera, Prof. Pio Di Felice. La commissione all’unanimità decide di assegnare al posto dei 2 premi da 500 euro 4 premi da 250 euro per le successive quattro categorie: 1 Scuola dell’infanzia 2 Scuola primaria 3 Scuola secondaria di primo grado 4 Composizione letteraria Criteri generali adottati per la valutazione Grafica e disegno: originalità, creatività, esecuzione, comunicazione. Poesia e composizione: originalità capacità espositiva, efficacia comunicativa aderenza al tema. SCUOLA DELL’ INFANZIA STEFANO PASTORINO (3 anni) Scuola dell’Infanzia “Eugenia Ravasco” via G. Bovio, 65123 Pescara. Il disegno dimostra piena attinenza al tema, originalità ideativo-espressiva in relazione all’età dell’autore. SCUOLA PRIMARIA CLASSE III I° Circolo ORTONA (CH) - SCUOLA PRIMARIA FONTE GRANDE L’elaborazione crittografica configura un percorso d’integrazione espresso coralmente con sensibilità e attenzione. COMPOSIZIONE LETTERARIA CALDARONE MONICA VIA SAN PIETRO n° 108 ARI SCUOLA SECONDARIA GIULIANO TEATINO - ISTITUTO COMPRENSIVO MIGLIANICO Il componimento poetico riflette con semplicità e consapevolezza il tema di una comunicazione che non si avvale del suono, ma di un linguaggio ricco di emotività. La commissione all’unanimità decide di non assegnare il premio per la categoria “scuola secondaria di primo grado” in quanto tra gli elaborati non ha ravvisato quelle caratteristiche di originalità espressiva requisito peculiare nella fascia di età rappresentata. La commissione segnala inoltre, l’elaborato ALESSANDRA FEBBO (5 anni) e ALLEGRA BIRAGHI (5 anni) per le qualità con le quali hanno saputo interpretare il tema proposto. La commissione all’unanimità decide di assegnare un premio speciale all’elaborato della Classe II A del secondo circolo Francavilla al Mare plesso D’ANNUNZIO in ragione della particolare significatività del messaggio, che ben evidenzia la condivisione corale del gruppo classe nei confronti dell’esperienza concreta vissuta. Inoltre la Commissione sottolinea le qualità tecnico esecutive dimostrate nella realizzazione dell’elaborato. 23 24 sentierosilenzioso scuoladell'infanzia Di Gregorio Veronica, Scuola dell’Infanzia S. Antonio Sez. B – D.D. II circolo - S. Salvo - CHIETI Cieri Simone, Scuola dell’Infanzia S. Antonio Sez. B – D.D. II circolo - S. Salvo - CHIETI sentierosilenzioso scuoladell'infanzia Matteo Pelle, Scuola dell’Infanzia E. Ravasco - Viale Bovio 358 PESCARA I bambini della Sezione BLU, Scuola dell’Infanzia E. Ravasco - Viale Bovio PESCARA 25 26 sentierosilenzioso scuoladell'infanzia Suero Giuseppe Scuola dell’Infanzia S. Antonio Sez. B – D.D. II circolo S. Salvo- CHIETI Fortunato Pietro Scuola dell’Infanzia S. Antonio Sez. B – D.D. II circolo S. Salvo- CHIETI sentierosilenzioso scuoladell'infanzia M. Antonietta e Cristian Aquilano Scuola dell’Infanzia E. Ravasco Viale Bovio 358 PESCARA Stefano Pastorino (3 anni) Scuola dell’Infanzia E. Ravasco Viale Bovio PESCARA PRIMO PREMIO DELLA GIURIA 27 28 sentierosilenzioso scuoladell'infanzia Ricci Aurora, Falcone Luca, Rossi Eliana, Coladonato Mattia, Scuola dell’Infanzia, Via Piano Jannero Montenerodomo – CHIETI sentierosilenzioso scuoladell'infanzia Alessandra Febbo, Alessia Biraghi, Scuola dell’Infanzia E. Ravasco Viale Bovio PESCARA SEGNALATO DALLA GIURIA Ciovacco Federica, Torosantucci Simone, Scuola dell’Infanzia E. Ravasco PESCARA 29 30 sentierosilenzioso scuoladell'infanzia Alagna Lucia Scuola dell’Infanzia E. Ravasco PESCARA Verna Natalia Scuola dell’Infanzia E. Ravasco PESCARA sentierosilenzioso scuoladell'infanzia Aquilano Antonietta Scuola dell’Infanzia E. Ravasco PESCARA Veronese Stefano, Biraghi Allegra, Scuola dell’Infanzia E. Ravasco PESCARA 31 32 sentierosilenzioso scuoladell'infanzia Meola Giovanni Scuola dell’Infanzia S. Antonio Sez. B D.D. II circolo S. Salvo - CHIETI Cibelli Michele Scuola dell’Infanzia S. Antonio Sez. B D.D. II circolo S. Salvo - CHIETI sentierosilenzioso scuoladell'infanzia Cinalli Alessia Scuola dell’Infanzia S. Antonio Sez. B D.D. II circolo S. Salvo - CHIETI 33 34 sentierosilenzioso scuolaprimaria Di Ciano Giorgia Scuola Primaria S. Antonio Classe II B – D.D. II circolo S. Salvo – CHIETI Di Ilio Miriana Scuola Primaria S. Antonio Classe II A – D.D. II circolo S. Salvo – CHIETI sentierosilenzioso scuolaprimaria Martina Giurastante Scuola Primaria Cerratina Classe V D D.D. Pianella PESCARA Giulia Rapposelli Scuola Primaria - Classe V A D.D. VI circolo - Pineta di Pescara PESCARA 35 36 sentierosilenzioso scuolaprimaria Michela Ricci Scuola Primaria - Classe V A D.D. VI circolo - Pineta di Pescara PESCARA Bevilacqua Valentina Scuola Primaria S. Antonio Classe II A – D.D. II circolo S. Salvo – CHIETI sentierosilenzioso scuolaprimaria Giulia Rapposelli Scuola Primaria - Classe V A D.D. VI circolo - Pineta di Pescara PESCARA Giulia Rapposelli, Scuola Primaria - Classe V A D.D. VI circolo - Pineta di Pescara PESCARA 37 38 sentierosilenzioso scuolaprimaria Stanziani Diego Scuola Primaria S. Antonio Classe II A – D.D. II circolo S. Salvo – CHIETI Di Santo Valentino Scuola Primaria S. Antonio Classe II B – D.D. II circolo S. Salvo – CHIETI sentierosilenzioso scuolaprimaria Gileno Veronica Scuola Primaria S. Antonio Classe II B – D.D. II circolo S. Salvo – CHIETI Luca Di Giamberardino Scuola Primaria di Cerratina Classe V D – D.D. Pianella – PESCARA 39 40 sentierosilenzioso scuolaprimaria Carosella Angelo Scuola Primaria S. Antonio Classe II A – D.D. II circolo S. Salvo – CHIETI Fabrizio Domenico Scuola Primaria S. Antonio Classe II A – D.D. II circolo S. Salvo – CHIETI sentierosilenzioso scuolaprimaria Marocco Matteo Scuola Primaria S. Antonio Classe II A – D.D. II circolo S. Salvo – CHIETI Toma Matteo Scuola Primaria S. Antonio Classe II B – D.D. II circolo S. Salvo – CHIETI 41 42 sentierosilenzioso scuolaprimaria La Malva Angela Scuola Primaria S. Antonio Classe II A – D.D. II circolo S. Salvo – CHIETI Ialacci Vitalia Scuola Primaria S. Antonio Classe II B – D.D. II circolo S. Salvo – CHIETI sentierosilenzioso scuolaprimaria Mitoray Michele Scuola Primaria S. Antonio Classe II A – D.D. II circolo S. Salvo – CHIETI Bologna Anna Sharon Scuola Primaria S. Antonio Classe II A – D.D. II circolo S. Salvo – CHIETI 43 44 sentierosilenzioso scuolaprimaria De Cinque Natalia Scuola Primaria S. Antonio Classe II A – D.D. II circolo S. Salvo – CHIETI Cieri Miriana Scuola Primaria S. Antonio Classe II B – D.D. II circolo S. Salvo – CHIETI sentierosilenzioso scuolaprimaria Petragnano Jonathan Scuola Primaria S. Antonio Classe II A – D.D. II circolo S. Salvo – CHIETI Torricella Guido Scuola Primaria S. Antonio Classe II B – D.D. II circolo S. Salvo – CHIETI 45 46 sentierosilenzioso scuolaprimaria Michela Ricci Scuola Primaria - V A - D.D. VI circolo Pineta di Pescara PESCARA Stefania Schieda Scuola Primaria di Civitaluparella Classe IV CHIETI sentierosilenzioso scuolaprimaria Neri Letizia Scuola Primaria E. Ravasco Classe V - Viale Bovio PESCARA William Gabriele Scuola Primaria EUGENIA RAVASCO Classe V - Viale Bovio PESCARA 47 48 sentierosilenzioso scuolaprimaria Filippo Barina Scuola Primaria, Via Gioberti Classe I B – D.D. X circolo PESCARA Matteo Meoni Scuola Primaria, Via Gioberti Classe I A – D.D. X circolo PESCARA sentierosilenzioso scuolaprimaria Maria Giulia D’Onofrio Scuola Primaria, Via Gioberti Classe I A – D.D. X circolo PESCARA Francesco Cilli Scuola Primaria, Via Gioberti Classe I B – D.D. X circolo PESCARA 49 50 sentierosilenzioso scuolaprimaria Alessandro Perilli Scuola Primaria, Via Gioberti Classe I A – D.D. X circolo PESCARA Chiara Calore Scuola Primaria, Via Gioberti Classe I B – D.D. X circolo PESCARA sentierosilenzioso scuolaprimaria Daniele Scorrano Scuola Primaria, Via Gioberti Classe I A – D.D. X circolo PESCARA Chiara D’Ignazio Scuola Primaria, Via Gioberti Classe I A – D.D. X circolo PESCARA 51 52 sentierosilenzioso scuolaprimaria Beatrice Di Sante Scuola Primaria, Via Gioberti Classe I B – D.D. X circolo PESCARA Marco Di Campli Scuola Primaria, Via Gioberti Classe I A – D.D. X circolo PESCARA sentierosilenzioso scuolaprimaria Francesca Fanese Scuola Primaria, Via Gioberti Classe I A – D.D. X circolo PESCARA Francesco Ginaldi Scuola Primaria, Via Gioberti Classe I A – D.D. X circolo PESCARA 53 54 sentierosilenzioso scuolaprimaria Edoardo Iannetti Scuola Primaria, Via Gioberti Classe I A – D.D. X circolo PESCARA Claudio Montanaro Scuola Primaria, Via Gioberti Classe I A – D.D. X circolo PESCARA sentierosilenzioso scuolaprimaria Anna Pilar Agnelli Scuola Primaria, Via Gioberti Classe I B – D.D. X circolo PESCARA Alessandro Piccioni Scuola Primaria, Via Gioberti Classe I A – D.D. X circolo PESCARA 55 56 sentierosilenzioso scuolaprimaria Rossella Marchese Scuola Primaria, Via Gioberti Classe I B – D.D. X circolo PESCARA Francesca Troiano Scuola Primaria, Via Gioberti Classe I A – D.D. X circolo PESCARA sentierosilenzioso scuolaprimaria Marta Volpe Scuola Primaria, Via Gioberti Classe I A – D.D. X circolo PESCARA Jessica D’Ambrosio Scuola Primaria Cerratina Classe V D D.D. Pianella PESCARA 57 58 sentierosilenzioso scuolaprimaria Raffaele Errichiello Scuola Primaria S. Antonio Classe II A – D.D. II circolo S. Salvo – CHIETI Sabina Blasiotti Scuola Primaria E. Ravasco Classe V - Viale Bovio PESCARA sentierosilenzioso scuolaprimaria Morena Sparvieri Scuola Primaria S. Antonio Classe II A – D.D. II circolo S. Salvo – CHIETI Giovanni Martinelli Scuola Primaria S. Antonio Classe II A – D.D. II circolo S. Salvo – CHIETI 59 60 sentierosilenzioso scuolaprimaria Jasmine Di Stefano Scuola Primaria S. Antonio Classe II B – D.D. II circolo S. Salvo – CHIETI Lara Peduto Scuola Primaria S. Antonio Classe II B – D.D. II circolo S. Salvo – CHIETI sentierosilenzioso scuolaprimaria Daniela Alfano Scuola Primaria S. Antonio Classe II A – D.D. II circolo S. Salvo – CHIETI Ilaria Sciartilli Scuola Primaria S. Antonio Classe II A – D.D. II circolo S. Salvo – CHIETI 61 62 sentierosilenzioso scuolaprimaria Michela Ricci Scuola Primaria - Classe V A D.D. VI circolo - Pineta di Pescara PESCARA Micaela Di Pasquale Scuola Primaria Cerratina Classe V D – D.D. Pianella PESCARA sentierosilenzioso scuolaprimaria Classe I A Scuola Primaria Ist. Comprensivo Statale Via M. Zannolli Miglianico CHIETI Classe I A Scuola Primaria Ist. Comprensivo Statale Via M. Zannolli Miglianico CHIETI 63 64 sentierosilenzioso scuolaprimaria Classe I A Scuola Primaria Ist. Comprensivo Statale Via M. Zannolli Miglianico CHIETI Classe I A Scuola Primaria Ist. Comprensivo Statale Via M. Zannolli Miglianico CHIETI sentierosilenzioso scuolaprimaria Classe I A Scuola Primaria Ist. Comprensivo Statale Via M. Zannolli Miglianico CHIETI Classe I A Scuola Primaria Ist. Comprensivo Statale Via M. Zannolli Miglianico CHIETI 65 66 sentierosilenzioso scuolaprimaria Classe I A Scuola Primaria Ist. Comprensivo Statale Via M. Zannolli Miglianico CHIETI Classe I A Scuola Primaria Ist. Comprensivo Statale Via M. Zannolli Miglianico CHIETI sentierosilenzioso scuolaprimaria Classe I A Scuola Primaria Ist. Comprensivo Statale Via M. Zannolli Miglianico CHIETI Classe I A Scuola Primaria Ist. Comprensivo Statale Via M. Zannolli Miglianico CHIETI 67 68 sentierosilenzioso scuolaprimaria Classe I A Scuola Primaria Ist. Comprensivo Statale Via M. Zannolli Miglianico CHIETI Classe I A Scuola Primaria Ist. Comprensivo Statale Via M. Zannolli Miglianico CHIETI sentierosilenzioso scuolaprimaria Classe I A Scuola Primaria Ist. Comprensivo Statale Via M. Zannolli Miglianico CHIETI Classe I A Scuola Primaria Ist. Comprensivo Statale Via M. Zannolli Miglianico CHIETI 69 70 sentierosilenzioso scuolaprimaria Christan Lauditi Scuola Primaria S. Antonio Classe II B – D.D. II circolo S. Salvo - CHIETI Daniele Di Vaira Scuola Primaria S. Antonio Classe II B – D.D. II circolo S. Salvo - CHIETI sentierosilenzioso scuolaprimaria Luca Toma Scuola Primaria S. Antonio Classe II A – D.D. II circolo S. SALVO - CHIETI Aurora Teti Scuola Primaria S. Antonio Classe II B - D.D. II circolo S. SALVO - CHIETI 71 72 sentierosilenzioso scuolaprimaria Noemi Carosella Scuola Primaria S. Antonio Classe II B - D.D. II circolo S. SALVO - CHIETI Antonio Mariotti Scuola Primaria S. Antonio Classe II A - D.D. II circolo S. SALVO - CHIETI sentierosilenzioso scuolaprimaria Nicolas Di Nardo Scuola Primaria S. Antonio Classe II B - D.D. II circolo S. SALVO - CHIETI Daniele Scorrano Scuola Primaria Via Gioberti Classe I A D. D. X circolo PESCARA 73 74 sentierosilenzioso scuolaprimaria Antonio Troci Scuola Primaria Classe III D.D. Statale I circolo “Nolli” CHIETI Giorgia Malandra Scuola Primaria Classe III D.D. Statale I circolo “Nolli” CHIETI sentierosilenzioso scuolaprimaria Alfredo Di Giacomantonio Scuola Primaria Classe III D.D. Statale I circolo “Nolli” CHIETI Jashira Di Marcantonio Scuola Primaria Via Gioberti Classe I B D.D. X circolo PESCARA 75 76 sentierosilenzioso scuolaprimaria Valeria Lupi Scuola Primaria Via Gioberti Classe I B D.D. X circolo PESCARA Francesco Gasbarri Scuola Primaria Via Gioberti Classe I A D.D. X circolo PESCARA sentierosilenzioso scuolaprimaria Beatrice Di Sante Scuola Primaria Via Gioberti Classe I B D.D. X circolo PESCARA Lorenzo Gobbo Carrer Scuola Primaria Via Gioberti Classe I B D.D. X circolo PESCARA 77 78 sentierosilenzioso scuolaprimaria Giulio Cilli Scuola Primaria Via Gioberti Classe I A D.D. X circolo PESCARA Riccardo Billè Scuola Primaria Via Gioberti Classe I B D.D. X circolo PESCARA sentierosilenzioso scuolaprimaria Valentina Rocchi Scuola Primaria Via Gioberti Classe I B D.D. X circolo PESCARA Anna Pilar Agnelli Scuola Primaria Via Gioberti Classe I A D.D. X circolo PESCARA 79 80 sentierosilenzioso scuolaprimaria Giuditta Caramori Scuola Primaria - Classe III D.D. Statale I circolo “Nolli” CHIETI Claudia Campana Scuola Primaria - Classe III D.D. Statale I circolo “Nolli” CHIETI sentierosilenzioso scuolaprimaria Emanuele Di Felice Scuola Primaria - Classe III D.D. Statale I circolo “Nolli” CHIETI Alice Luciani Scuola Primaria - Classe III D.D. Statale I circolo “Nolli” CHIETI 81 82 sentierosilenzioso scuolaprimaria Mario Gramazio Scuola Primaria - Classe III D.D. Statale I circolo “Nolli” CHIETI Ariel Basha Scuola Primaria - Classe III D.D. Statale I circolo “Nolli” CHIETI sentierosilenzioso scuolaprimaria Martina Gramazio Scuola Primaria - Classe III D.D. Statale I circolo “Nolli” CHIETI Maurizio Abascia Scuola Primaria - Classe III D.D. Statale I circolo “Nolli” CHIETI 83 84 sentierosilenzioso scuolaprimaria Classe II A Scuola Primaria II circolo Francavilla al Mare Plesso D’Annunzio CHIETI PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA sentierosilenzioso scuolaprimaria Alessia Faragò Scuola Primaria - Classe III D.D. Statale I circolo “Nolli” CHIETI Marco D’Isidoro Scuola Primaria Via Gioberti Classe I A D.D. X circolo PESCARA 85 86 sentierosilenzioso scuolaprimaria Francesco Ginaldi Scuola Primaria Via Gioberti Classe I B D.D. X circolo PESCARA Luca D’Anteo Scuola Primaria Via Gioberti Classe I B D.D. X circolo PESCARA sentierosilenzioso scuolaprimaria Valeria Lupi Scuola Primaria Via Gioberti Classe I B D.D. X circolo PESCARA Chantal Afenso Scuola Primaria Via Gioberti Classe I B D.D. X circolo PESCARA 87 88 sentierosilenzioso scuolaprimaria Francesco Cilli Scuola Primaria Via Gioberti Classe I B D.D. X circolo PESCARA Jashira Di Marcantonio Scuola Primaria Via Gioberti Classe I B D.D. X circolo PESCARA sentierosilenzioso scuolaprimaria Filippo Barina Scuola Primaria Via Gioberti Classe I B D.D. X circolo PESCARA Gaia Monopoli Scuola Primaria Via Gioberti Classe I B D.D. X circolo PESCARA 89 90 sentierosilenzioso scuolaprimaria Rosa Mariantonella Scuola Primaria - Classe III D.D. Statale I circolo “Nolli” CHIETI Nicolas Fusella Scuola Primaria S. Antonio Classe II B - D.D. II circolo S. SALVO - CHIETI sentierosilenzioso scuolaprimaria Alexander Hamilton Scuola Primaria - Classe III D.D. Statale I circolo “Nolli” CHIETI Andrea Gabriele Scuola Primaria - Classe III D.D. Statale I circolo “Nolli” CHIETI 91 92 sentierosilenzioso scuolaprimaria Diana Mihalache Scuola Primaria S. Antonio Classe II B - D.D. II circolo S. SALVO - CHIETI Daria Marchioli Scuola Primaria Eugenia Ravasco Classe V - Viale Bovio PESCARA sentierosilenzioso scuolaprimaria Alessio Di Luzio Scuola Primaria - Classe III D.D. Statale I circolo “Nolli” CHIETI Matteo Amicucci Scuola Primaria - Classe III D.D. Statale I circolo “Nolli” CHIETI 93 94 sentierosilenzioso scuolaprimaria Matteo De Lollis Scuola Primaria Classe III Civitaluparella CHIETI Classe II A Scuola Primaria II circolo Francavilla al Mare Plesso D’Annunzio CHIETI sentierosilenzioso scuolaprimaria Classe III - Scuola Primaria di Colle San Giacomo - D.D. “Alcide De Gasperi” L’AQUILA Collage fotografico Classe I A Scuola Primaria “A. Gandin” Avezzano L’AQUILA 95 96 sentierosilenzioso scuolaprimaria Gli alunni della Classe I B Mozzagrogna Istituto comprensivo di Fossacesia CHIETI sentierosilenzioso scuolaprimaria Gli alunni della Classe I B Mozzagrogna Istituto comprensivo di Fossacesia CHIETI 97 98 sentierosilenzioso scuolaprimaria Classe III Scuola Primaria “Fonte Grande” I circolo ORTONA CHIETI sentierosilenzioso 99 scuolaprimaria Classe III Scuola Primaria “Fonte Grande” I circolo ORTONA CHIETI 100 sentierosilenzioso scuolaprimaria Classe III Scuola Primaria “Fonte Grande” I circolo ORTONA CHIETI sentierosilenzioso 101 scuolaprimaria Classe III Scuola Primaria “Fonte Grande” I circolo ORTONA CHIETI 102 sentierosilenzioso scuolasecondaria Candida Di Luzio Scuola Secondaria Chiarini - De Lollis Classe I E CHIETI Rossella Forcone Scuola Secondaria Chiarini - de Lollis Classe II F CHIETI sentierosilenzioso scuolasecondaria Giulio Di Ghionno Scuola Secondaria di Giuliano Teatino Ist. Comprensivo di Miglianico CHIETI Ylenia Bassi, Monica Caldarone, Federica Cantoli, Giulia Firmani, Giulia Flacco, Gaia Flacco, Veronica Oreglini, Nineth Schiarizza Scuola Secondaria di Giuliano Teatino Ist. Comprensivo di Miglianico CHIETI 103 104 sentierosilenzioso scuolasecondaria Gaia Flacco Scuola Secondaria di Giuliano Teatino Ist. Comprensivo di Miglianico CHIETI Janos Di Primio Scuola Secondaria Chiarini - de Lollis Classe II F CHIETI sentierosilenzioso 105 scuolasecondaria Giulio Di Ghionno Scuola Secondaria di Giuliano Teatino Ist. Comprensivo di Miglianico - CHIETI Alessia Del ROsario Scuola Secondaria Chiarini - de Lollis Classe II F CHIETI 106 sentierosilenzioso scuolasecondaria Alice Di Muzio Scuola Secondaria Chiarini - de Lollis Classe II F CHIETI Pierpaolo Marulli Scuola Secondaria Chiarini - de Lollis Classe II F CHIETI sentierosilenzioso scuolasecondaria Cecilia Clemente Scuola Secondaria Chiarini de Lollis Classe II F CHIETI Fiammetta Caccavale Scuola Secondaria Chiarini de Lollis Classe II F CHIETI 107 108 sentierosilenzioso scuolasecondaria Fabio Moroni Scuola Secondaria Chiarini de Lollis Classe II F CHIETI Orlando Izzo Scuola Secondaria Chiarini de Lollis - II F – CHIETI sentierosilenzioso 109 poesie e componimenti Paolo Bucci, Michael D’Aviero, Giulio Di Ghionno, Mario Ialacci, Raffaele Razzi Scuola Secondaria di Giuliano Teatino Ist. Comprensivo di Miglianico CHIETI 110 sentierosilenzioso poesie e componimenti Giammarco Candeloro Classe V Scuola Secondaria E. Ravasco, Viale Bovio PESCARA sentierosilenzioso poesie e componimenti Chiara Valentini Classe V Istituto E. Ravasco, via Italica PESCARA 111 112 sentierosilenzioso poesie e componimenti Nicola Tunzi e Gabriele Alberto Scuola Primaria “E. Ravasco” Classe V - Viale Bovio PESCARA sentierosilenzioso poesie e componimenti INSIEME NEL SILENZIO SILENZIO Amico mio Perché sul tuo bel viso Non c’è l’ombra di un sorriso? Silenzio Tra noi Leggero come piuma. Ascolta il mio cuore, che ti parla con amore. Amico mio Non disperare Non sei solo! Con te Ascolterò il silenzio Insieme Guarderemo il cielo limpido, il mare azzurro, gli uccelli che volano, i fiori dai mille colori. Dammi la mano, stringila forte. Amico mio Non sei solo! Io credo in te E ti starò vicino. Sarò la tua voce, sarò il tuo silenzio. Amico mio Non servono orecchie Per ascoltare La voce del cuore! Io e te Insieme Nel silenzio. Non so come ci si sente nel silenzio totale, non parlare ma solo gesticolare, io non capisco quel che dicono, solo qualche espressione. Per loro dire qualcosa a me È una disperata missione. Guardare le persone con un po’ di confusione Per noi un giorno si vive in pace, ma per loro tutto tace. BJBJ Classe III D Scuola Primaria di Cerratina D.D di Pianella - PESCARA B Antonio Cascini Classe V D Scuola Primaria di Cerratina Direzione didattica Pianella PESCARA 113 114 sentierosilenzioso poesie e componimenti SENTITE INSIEME NEL SILENZIO Si tace, non s’ode rumore e passan le ore. La guardo sorridente e Felice e lei nulla Mi dice... È un po’ chiusa in se stessa, perché diversa si sente, come sofferente. Ma questo vi dico E ridico: è come noi, vedetelo voi! Ha le braccia, ha le gambe I piedi e le mani Parla, vede respira e Grida e Dentro di sé esprime la vita...... Scopritelo voi, che lei è come noi. Scoprite il suo mondo e Ascoltate i suoi pensieri, ma non come desideri. Ascolta dentro di te le onde del mare Non sei solo ad ascoltare Ci siamo anche noi, amico mio, e con noi c’è anche Dio. Non ti devi preoccupare Non sei solo ad ascoltare. Nel tuo mondo ovattato I gesti hanno più significato: una stretta di mano.... un orizzonte lontano.... un farfalla che vola soave e sulle montagna la neve! Siamo nel silenzio....insieme Trasportare lo stesso bene. Guardiamo negli occhi, teniamoci per mano E speriamo in un futuro lontano Dove il sordo griderà di gioia, e non sapremo più cos’è la noia. J Martina Giurastante Classe V D Scuola Primaria di Cerratina Direzione didattica Pianella PESCARA J Arianna Cascini Classe V D Scuola Primaria Cerratina Direzione didattica di Pianella PESCARA sentierosilenzioso poesie e componimenti FIGLI DELLO STESSO PADRE UN MONDO SENZA RUMORI Voi, che siete belli nel volto E amari nel cuore, che disprezzate tutte le persone che sono diverse. Pensate se questo è fortuna: una donna che non sente voci, che non riesce a parlare bene, che per questo viene allontanata dal gruppo. Eppure non siamo tutti figli di Dio? La felicità non è solo sentire il canto di un usignolo, ma è anche gioire del sorriso di un bambino, sentire il profumo della brezza marina o ricevere l’abbraccio caloroso di un amico. Quindi non lasciatela in disparte Perché anch’ella è figlia dello stesso Padre E noi siamo tutti suoi fratelli. Senza rumori il mondo è per te non udente tu pensi che la vita ti ostacola la felicità ma non sa che l’amore e l’amicizia ti aiuteranno a superare il muro del silenzio. J Rossella Lupi Classe I E Scuola Secondaria Chiarini De Lollis CHIETI BBB Michel D’Aviero Giulio di Ghionno Raffaele Razzi Scuola Secondaria di Giuliano Teatino Istituto comprensivo di Miglianico (CH) 115 116 sentierosilenzioso poesie e componimenti PER UN AMICO INSIEME NEL SILENZIO Ami l’ombra del silenzio, amica sincera della solitudine. Non hai potuto sentire il mio canto, e neanche le mie parole..... il gesto, non è il meglio per parlare ma per te, è l’unico modo per comunicare. Hai 11 anni come me, sei alto come me, vai a scuola come me, giochi come me, ma allora, cos’hai di diverso da me? Sì lo so, tu non parli come me, tu fai parlare le tue mani e i tuoi occhi. Siamo in classe, la professoressa sta parlando di Achille, Agamennone, Menelao e Omero, tutti ascoltiamo la spiegazione; improvvisamente incontro il tuo sguardo e leggo un piccolo “malessere”. Forse vorresti chiedermi: “Per favore amico, aiutami a capire”. Nel tuo mondo c’è tanto silenzio, che quasi si può toccare con mano, ma la tua forza e la tua volontà riesce a superare ogni difficoltà. Ti imponi e cerchi di far rispettare un tuo diritto: la dignità. Nell’ora di educazione fisica facciamo tanta confusione per metterci d’accordo a cosa giocare, tu ci osservi, ma non dici niente, perche hai paura di non aver capito di cosa stiamo parlando e sei l’unico a non decidere, a te va bene tutto purchè riesci a toccare la palla che è il tuo passatempo preferito ed e il gioco che più ti unisce a tutti noi. A volte provo ad immaginare cosa puoi provare a vivere in questo obbligato silenzio, ma non riesco ad entrare perchè per provare le tue sensazioni bisogna esserlo “sordo”. Spesso mi ritrovo a parlare con i nostri compagni e ti chiamo perche voglio che anche tu sei complice di qualche nostra marachella e tu cominci a sgranare gli occhi per la contentezza. Con te ho imparato I’altruismo e un’altra lingua che non si esprime con la voce, ma con il cuore e le mani. B Mattia Casucci Classe V D Scuola Primaria Cerratina Direzione didattica di Pianella PESCARA B Alessandro Silvestri Classe I E Scuola Secondaria Statale Salvo d’Acquisto S. Salvo (CH) sentierosilenzioso poesie e componimenti SORDITÀ L’UNO VERSO L’ALTRO Silenzio, intero e infinite Tutto questo da un sordo non gradito, non poter parlare o comunicare all’apparenza sembra fatale, ma mani, dita e braccia a cosa servono oltre a coprirsi la faccia? Saranno utili a un sordo per sussurrare anche senza voce e udito, non disperare, sono come noi, anche per il linguaggio, basta fare un gesto e tutto diventa un miraggio!!! Amico tacito e pensoso i tuoi occhi flssi e attenti ci avvolgono e ci penetrano il cuore. Giorni e giorni trascorsi insieme, vicini sì, ma spesso chiusi nei nostri pensieri. La tua presenza, però, più forte di mille silenzi ci strappa continuamente alla nostra indifferenza. II desiderio di comunicare ci spinge l’uno verso l’altro; così la tua anima grida e abbandona il deserto del suoni; allora il nostro cuore lascia la sua tana. Come in un gioco, noi, ci divertiamo a scoprire immagini nuove, figure sconosciute, che ci aprono una via nuova, un mondo nuovo. È un’avventura speciale, strana, diversa, ricca di emozioni e mai monotona. Quante volte ci siamo chiesti perchè e quante volte ancora ce lo chiederemo, ma in fondo che importa! Quando ci si prende per mano e si è felici la diversità e solo un motivo in più per stare bene insieme. Ti ringraziamo amico per la tua grande voglia dl vivere, grazie, perche ogni volta che dimentichiamo le nostre ricchezze tu sei li a ricordarcene il valore. B Lele Panzone Classe V D Scuola Primaria di Cerratina Direzione Didattica di Pianella PESCARA BJBJ Roberta Barattucci, Leonardo Bernabeo, Sabino Catalano, Valeria Cerritelli, Alessio Cocco, Luca Di Credico, Daniele Di Marzio, Giuseppe D'Orazio, Francesco Febbo, Francesca Gagliardi, Gabriela Monda, Michaela Picciani, Michael Pietrangelo, Simona Spanò, Manuel Speranza, Alessandro Tacconelli, Salem Toubasi Awwad, Daniele Vespucci, Pietro Scurti, Sebastiano Giuliani Classe I A, Scuola Secondaria Statale “R.Ortiz” - CHIETI 117 118 sentierosilenzioso poesie e componimenti I NOSTRI PROBLEMI LA BELLEZZA DEL SUONI Cosa sono i nostri problemi? “Niente” - mi ha detto ieri un muto Col suo sguardo eloquente Coi suoi occhi traboccanti di parole Frecce nel mio cuore Ci sono suoni che scaldano il cuore, come la risata di un bambino gioioso, ma altri privi di amore, come un pianto angoscioso. J Federica Cantoli Scuola Secondaria Giuliano Teatino Istituto comprensivo di Miglianico (CH) Purtroppo, ci son persone che questo non possono ascoltare. Vivono una pessima condizione e hanno difficoltà a parlare. Comunicare e una quotidianità, sapersi esprimere e un pregio, dire la propria idea e una liberta. Per loro far questo sarebbe un privilegio. Non potendo parlar bene, comunicano attraverso i gesti. Spesso non capiamo le loro pene e c’è chi fa commenti indigesti. Ciò non dovrebbe avvenire perchè esistono molti mali e, noi, queste persone dovremmo capire anche se hanno “parole” inusuali. Bisogna, perciò, aiutarli e riuscire ad integrarli. J Silvia Marcacci Classe I A Scuola Secondaria “Benedetto Croce” Istituto Comprensivo Montorio Crognaleto (TE) sentierosilenzioso poesie e componimenti I NON UDENTI Non sono tanto potente da impedire la sofferenza; ma posso lenirla… Non ho la capacità di far sentire una risata, ma posso mostrare il mio sorriso… Non ho la capacità di far sentire il crepitio della legna che arde ma posso far percepire il calore del fuoco… Non ho la capacità di far sentire tutti i rumori che parlano di vita, ma posso, con un sorriso, aiutare i non udenti a vivere la vita con più serenità. J Lidia Femminella Scuola Secondaria Chiarini - de Lollis CHIETI INSIEME NEL SILENZIO Non serve parlare, per comunicare. Anche un sorriso , può regalare un buon invito. Per farti entrare nel suo cuore, e con lui stare tante ore. Per farti vedere che in fondo, lui nel mondo, solo non è, perche lui è uguale a te! Ti può guardare e con il suo cuore parlare. Parlare di amore, e di stare insieme tante ore. Per fare un girotondo, intorno al mondo! J Michela Ricci Classe V A Scuola Primaria Sesto Circolo di Via Scarfoglio (PE) 119 120 sentierosilenzioso poesie e componimenti INSIEME NEL SILENZIO Ti osservo per capire quel che dici con i gesti, mi osservi per capire il movimento delle labbra, ti osservo pensando quanto sia brutto essere sordomuto e mi richiedo il perché tu non possa sentire il cinguettìo degli uccelli, ma non solo, tutti gli altri rumori e suoni e guardo i tuoi occhi che sembrano un fiume di parole. Non poter dire parole meravigliose e non poter sentire i bei suoni e rumori della natura mi fa star male. Ma un amico sodomuto è un amico speciale che ti fa imparare ad amare e ad apprezzare la meravigliosità della vita. J Falone Eleonora Classe V D Scuola Primaria di Cerratina Direzione Didattica di Pianella PESCARA IL MONDO DEL SILENZIO “Io ti sento, ma tu no senti tutto e niente. Puoi vedere la natura e i suoi colori puoi provare la pace e i suoi sentimenti. Il tuo cuore ti ascolta sempre, anche io voglio ascoltarti. Io ti abbraccio sempre più forte, perché grande è il mio amore per te.” J Caterina Sangiacomo Classe V D Scuola Primaria di Cerratina D.D. di Pianella - PESCARA sentierosilenzioso poesie e componimenti UN AIUTO PER LUI 10 marzo 2006 Caro diario, è sera, tutti dormono ma io non riesco a prendere sonno. Mi affaccio alla finestra, vedo le strade prive di macchine e penso a lui, al suo problema e alla sua solitudine. È alto, capelli ricci, ha gli occhi marroni, uno sguardo che incute paura e tristezza. Ha le orecchie… bè non Io so di preciso, visto che porta I’apparecchio acustico. È triste, per me, vedere un giovane ragazzo di 12 anni in questa situazione. È magro, sottile e abbastanza carino. Ha un carattere molto strano; a volte è felice, mentre altre volte, si trasforma nell’essere più cattivo della scuola. Ultimamente, ho capito i suoi cambiamenti di carattere. Quando tutti i nostri compagni di classe Io trattano male, lui docile come un agnellino, al contrario, diventa cattivo. I miei compagni hanno cercato più di una volta di aiutarlo, ma spesso lui rifiuta il nostro aiuto. Per questo i miei compagni Io “odiano”, ma io ho capito il motivo del suo strano comportamento: forse si comporta così perche non vuole essere considerato “diverso”. Adesso è solo, non ha amici. Spero di cuore che un giorno possa trovare la vera felicità e spero che i miei compagni comincino ad apprezzarlo anche solo un po’, in modo tale che trovi un pizzico di speranza. Immagino di vivere una giornata con il suo problema. Mi alzo, vedo i raggi del sole che penetrano nella finestra della mia camera, ma io non riesco a sorridere... Sento un rumore continuo, fastidioso che mi rimbomba dentro le orecchie. Ho I’apparecchio acustico! Affondo la testa nel mio cuscino e piango per un problema irrisolvibile. Appena passati i miei dieci minuti di assoluta angoscia, trovo il coraggio di alzarmi. La solita atmosfera scura. Vado a scuola, entro in classe, saluto i miei compagni e nessuno mi risponde, come se non esistessi. Parlottano tra loro e capisco che parlano male di me. Finiscono le prime tre ore di scuola e inizia la ricreazione. Tutti si riuniscono e parlano. Arrivo io e tutti abbassano il tono di voce. Perche? Non Io so e in fondo non mi interessa. Finita la ricreazione, si avvicina al mio banco una mia compagna e mi chiede di confrontare i problemi di geometria. Io la considero una presa in giro perché tutti ci guardano. lo le rispondo male e lei va via un po’ afflitta. lo penso in cuor mio di averla trattata male ma non ho il coraggio di chiederle scusa. È finita la scuola e torno a casa da sola. Mi guardo in giro, vedo i miei compagni che parlano e ridono con le altri classi. Brutto, e veramente triste vedere la felicità davanti ai propri occhi e non poterla abbracciare. Torno a casa pensierosa… La mamma mi abbraccia e mi chiede come è andata la giornata e io le rispondo: “Come al solito”. Mangio e vado a fare i compiti. Apro il diario e vedo che ho da fare I’assonometria monometrica, isometrica e… non ho sentito I’ultima parola della prof. Finiti i compiti gioco un po’ con i miei animali e dopo vedo la tv. Mi addormento sulla poltrona. Sto sognando me, senza I’apparecchio acustico, una vita felice, serena, tranquilla e finalmente potrò vivere come una ragazza normale. Bellissimo! Ceno e vado al letto molto contenta, nella speranza che il giorno dopo cambi qualcosa. Solo adesso capisco e comprendo perche a volte è così: un po’ antipatico, non sempre disponibile e sempre pronto a creare litigi. Ora ho capito davvero tutto, sono felicissima di avere ciò che ho. J Grazia Pesce Classe II F Scuola Secondaria Chiarini - de Lollis - CHIETI 121 122 sentierosilenzioso poesie e componimenti IL SENSO DELLA VITA La vita è sentire La vita è vedere La vita è camminare Ma qual è il senso della vita? È il senso di chi non sente non vede non cammina La vita ha senso per chi vuole vivere nonostante tutto II sordo che vive sente il cieco che vive vede lo zoppo che vive cammina con le ali della vita. J Ylenia Bassi Scuola Secondaria di Giuliano Teatino Istituto comprensivo di Miglianico (CH) INSIEME NEL SILENZIO Nel suo silenzio, una bambina vuole compagnia. Nel suo silenzio, una bambina non è triste. Nel suo silenzio una bambina ascolta e parla con gli orecchi del cuore. JJJ Ylenia Bassi Monica Caldarone Federica Cantoli Giulia Firmani Gaia Flacco Scuola Secondaria Giuliano Teatino Istituto comprensivo di Miglianico (CH) sentierosilenzioso poesie e componimenti IL MONDO DEL CUORE POESIA Tutto sembrerebbe crollarti addosso ma non è così La guardo e dico È grande È forte È coraggiosa È tenace Abita nel silenzio dei suoi ricordi La guardiamo e diciamo Valentina alzati, leggi, parla Ma lei è racchiusa tra quattro mura È pensierosa E Abita nel silenzio dei suoi ricordi Tutti potrebbero offenderti ma non è sempre così Tutti dovrebbero aiutarti ed è sempre così Tutto il mondo è in te È il mondo dell’amore delle persone che suonano continuamente le corde del cuore. J Roberta d’Innocenzo Classe I E Scuola Secondaria Chiarini - de Lollis CHIETI JJJ Ylenia Bassi Monica Caldarone Federica Cantoli Giulia Firmani Gaia Flacco Veronica Oreglini Nineth Schiarizza Scuola Secondaria Giuliano Teatino Istituto comprensivo di Miglianico (CH) UN MONDO DIVERSO Un mondo cupo è il tuo, senza senso, guardi, ma non sai se fai bene o male; il cuore ti guiderà fino a capire che comunque si può amare. B Giuseppe Di Pasquale Classe V D Scuola Primaria di Cerratina Direzione Didattica di Pianella PESCARA 123 124 sentierosilenzioso poesie e componimenti LA VOCE SILENZIOSA INSIEME NEL SILENZIO Quando sei nata eri un bocciolo di rosa che si apriva mentre il sole s’innalzava e ti faceva luce. Eri un cucciolo spaventato davanti a giganti alti come alberi di pesco, in un mondo per te come un film muto. I tuoi primi passi erano per te un camminare ovattato su chiodi pungenti, per me un uragano dirompente che mi travolgeva con affetto. Quando camminavi sul prato, i fiori più belli non resistevano alla tua straordinaria dolcezza e i tuoi riccioli d’oro erano il cespuglio più bello. II bocciolo è cresciuto e cammina, ma il problema era che sentiva come un pesce distratto. lo non lo sapevo ancora e, quando rimanevamo da soli, tu, cucciolo di panda, mi succhiavi il dito per dirmi le tue parole silenziose. Correvi come un leopardo ed io ti osservavo, con I’ansia di sentire la melodia della tua voce. Io ero un fiore appassito dai tuoi rumorosi silenzi, tu una rosa cresciuta in una serra incantata. Caro diario, io quest’anno sono capitata con una ragazza sorda. I primi 4-5 giorni ho potuto fare poca amicizia con lei, anzi non ci parlavo quasi mai. Passati altri giorni ho fatto completamente amicizia con lei; uscivamo insieme e ci divertivamo! Lei, man mano che stava con me, mi faceva capire il senso della vita ed è grazie a lei che ora riesco ad affrontare tutte le difficoltà che mi capitano davanti! Perchè lei andava, e va ancora, sempre in ospedale però lei affronta e vive una vita serena con noi. Ho passato dei bei momenti insieme a lei, soprattutto quel periodo in cui lei voleva stare sempre vicina a me e mi diceva sempre che io ero la sua amica del cuore ed era molto contenta di tutto questo. Mi faceva sentire una persona speciale! A volte, quando le fa male la testa oppure quando le fischiano le orecchie, mi fa molto dispiacere. Un’altra avventura molto bella che ho passato con lei è stata il giorno del suo compleanno. Lei è una persona molto solare e si è visto quando gioca con i cani che ha in casa, specialmente con il suo che Io coccola ad ogni istante, oppure al suo pappagallo che se Io mette sulle spalle con molta felicità. E quando ci siamo messi a giocare tutti insieme il giorno del suo compleanno, lei era divertentissima. Fa morire dalle risate anche quando a scuola va sempre vicino a un nostro compagno di classe e gli dice che Io ama perchè usa un’espressione sul viso che fa ridere! Lei a scuola fa un po’ fatica nelle materie per via del suo udito. Ed è per questo che i compiti in classe non li riesce a fare perchè non sente le lezioni precedenti. Però lei, anche se fa così poco, è come se facesse il doppio di quello che facciamo noi perchè lei si sforza a capire. lo ora, se le voglio tanto bene e mi sono affezionata a lei, è perchè ho trascorso tanti tempi insieme a lei! B Sergio D’Alfonso Classe V B S.P. S.Antonio Direzione Didattica II Circolo S.Salvo CHIETI J Chiara Costa Classe I E Scuola Secondaria Chiarini - de Lollis CHIETI sentierosilenzioso poesie e componimenti S ostanzialmente I ntegrare O stacolo N on R agionevole S ignifica D esiderio di I nserire I doneo inserimento tra i viventi per la E lementi T otale M ancanti di abilità A ssenza uditiva E nergicamente J Felicia Ciarico Classe V Scuola Primaria Civitaluparella CHIETI N ella E lementare L ogica del vivere comune S enza I ntransigere L imitanti E sperimenti N ocivi se privi di Z elo amoroso nell’ I ndurre all’ O pportunità di agire B Nico Schieda Classe IV Scuola Primaria Civitaluparella - CHIETI 125 126 sentierosilenzioso poesie e componimenti LETTERA AL MIO COMPAGNO DI BANCO SORDO LA SORDITÀ: MALATTIA O PROBLEMA? Caro Marco, la nostra classe è molto numerosa perchè ne siamo ventisette, quattordici maschi e tredici femmine. Siamo molto vivaci e curiosi in classe molto chiacchieroni ma quando abbiamo del lavoro da fare stiamo in silenzio. Verrai accolto nella nostra classe molto bene: per tutti sarai un buon amico, perchè siamo dei bambini molto socievoli. Sai noi non abbiamo mai conosciuto un sordo, però faremo di tutto per farti sentire a tuo agio. Quando verrai conoscerai anche le nostre sei maestre: la maestra Chiara, Domenica, Elisabetta, Maura, Daniela e Marina. Vedrai sono tutte bravissime: a volte severe quando noi facciamo i diavoletti!! Con la maestra Marina abbiamo fatto un gioco: ci siamo tappati le orecchie, mentre Marina parlava a bassa voce. Noi non abbiamo sentito niente. Dopo Marina ha iniziato a raccontare con i gesti e noi abbiamo capito il suo messaggio. Noi dopo questo semplice gioco ci siamo resi conto di quanto sia difficile e strano vivere nel silenzio. Adesso caro Marco, ti voglio parlare dell’organizzazione interna della nostra scuola: lavoriamo dal lunedì al sabato dalle 08.40 alle 13.10; il martedì abbiamo il rientro e usciamo alle 16.50. Ti abbiamo detto tutto, non vediamo l’ora di conoscerti, ti aspettiamo. I tuoi nuovi compagni Sono un bambino di 10 anni e non ho mai conosciuto una persona sorda. Per poter partecipare a questo concorso. in classe abbiamo simulato una situazione non uditiva, mettendo i tappi alle orecchie per provare, per qualche minuto, ad entrare in un mondo a noi sconosciuto. Questa piccola esperienza ci ha portato a non sentire tutti i suoni e i rumori che ci circondano; parlando, la nostra voce, rimbombava nel petto e per poter capire cosa diceva l’insegnante, abbiamo sforzato maggiormente lo sguardo nel tentare di leggere il labiale. Io ho provato una sensazione sgradevole, perche non avvertendo nulla, mi sono sentito completamente “solo”. Seduti in cerchio, ognuno di noi ha esternato ciò che ha provato e ha ipotizzato diverse possibili soluzioni a questo problema: la mia idea è stata quella di essere la sua “ombra” per proteggerlo sia psicologicamente che fisicamente. Alla fine del nostro “circle time”, ho capito che essere sordo non è una malattia, ma è un problema naturale, più difficile da affrontare nel corso della vita; infatti, il sordo ha una minore possibilità nella fase uditiva, però sviluppa quotidianamente di più gli altri sensi: ad esempio, l’olfatto e la vista, ma anche e soprattutto l’attenzione che noi “normodotati” solitamente diamo per scontato. Dice sempre mia nonna: “Se una situazione non la vivi, non la puoi capire”. Forse ha ragione, ma tutti, secondo me, dovremmo abbandonare ogni forma di pregiudizio e dare più fiducia a ciò che i sordi hanno da insegnarci. BJBJ B Classe III Scuola Primaria “Fonte Grande” I Circolo Ortona CHIETI Pasquale Scheda Classe IV Scuola Primaria di Civitaluparella CHIETI sentierosilenzioso poesie e componimenti I MAESTRI DI VITA IL SORRISO DEGLI OCCHI I maestri di vita sono loro quelli che non hanno tutto come me. Ho parlato con un sordo Che mi ha detto tante cose Mi ha sorriso Coi suoi occhi Pieni di parole Pieni di suoni Pieni d’amore lo sono l’alunna della mia compagna Nineth uguale e diversa priva di udito ricca di cuore. II suo orecchio batte le vibrazioni del cuore dell’universo. J Monica Caldarone Scuola Secondaria di Giuliano Teatino Istituo comprensivo di Miglianico CHIETI CARO DIARIO J Giulia Firmani Scuola Secondaria di Giuliano Teatino Istituo comprensivo di Miglianico CHIETI Io conosco una persona gentile e premurosa! Lei per gli altri e diversa e si distaccano e la trattano male… Io la conosco, ho scavato fino in fondo al suo cuore e posso dire che non e come noi, ma è speciale. Io ammiro la sua voglia di vivere, di fare, lei e forte! A scuola (quando stavo in banco con lei) era difficile aiutarla, perche non la conoscevo bene. Quando sono andata alla sua festa di compleanno mi ero veramente divertita. Aveva un pappagallo e tre cani, due piccoli e un Terranova e sopratutto una gabbia di vetro con dentro un ragno. Durante il corso della festa notai che a lei non interessavano i regali, ma la nostra compagnia! Io credo che questa persona per me è speciale e lo rimarrà. Per sempre!!! J Tiziana Rota Scuola Secondaria Chiarini - de Lollis, Classe I – CHIETI 127 128 sentierosilenzioso poesie e componimenti ORLANDO INSIEME NEL SILENZIO È come una pantera che pian piano si avvicina cercando un amico che non riesce a trovar. Ma cosa mai avrà, è un bambino come noi ma una cosa ha e tutti gliela fan notar. Io lo conosco bene e so che non è così, stressato e addolorato perché se ne vuole andar. È tutta colpa nostra, ma io gli voglio bene parla un poco male ma cosa ci vuoi fare? Si chiude come un riccio Gli aculei fanno mal, è la pecora nera della classe e nessuno lo vuole aiutar. Dovremmo andargli incontro, aiutarlo e festeggiarlo è lui che ci fa crescere e conoscere le diversità ma è più facile parlar e più difficile provar. Era il mio primo giorno di scuola elementare appena entrato in classe mi sedetti in un banco qualsiasi. Alla fine decisi di sedermi vicino a un bambino bassetto con capelli castano chiaro, dagli occhi di un azzurro marino. Quando apriva la bocca mostrava i suoi denti bianchi e uno strano apparecchio sull’orecchio. Imparai a capire pian piano quello che diceva e me lo feci amico, imparai anche il suo nome. Era un bambino coraggioso che affrontava tutti i problemi. Era un bambino molto silenzioso che faceva sempre tutti i compiti, amava leggere da solo, aveva un aiuto cioè la sua maestra di sostegno: con capelli color dell’oro e con striature nere, aveva un naso a patata, occhi marroncino chiaro e delle fossette sotto di essi. In tutti questi anni imparai a convivere con lui, ci affrontai molte avventure fino alla quarta dove imparò a farsi anche altri amici e quando lo dovetti lasciare come ricordo una poesia. J Alice di Muzio Classe II F Scuola Secondaria Chiarini - de Lollis CHIETI Essa era: UN RICORDO FELICE SONO STA TO BENE CON LUI CI HO VISSUTO MOLTE AVVENTURE È STATO IL MIO MIGLIORE AMICO, CON LUI, SONO STATO BENE HO VISSUTO SGRIDATE E MOMENTI DI GIOIA MA SOPRATTUTTO FELICITÀ. BB Riccardo Zaccone Edoardo De Marco Classe V Istituto E.Ravasco Via Italica - PESCARA sentierosilenzioso poesie e componimenti INSIEME NEL SILENZIO INSIEME NEL SILENZIO Era una fredda giornata d’autunno. Pini e abeti sembravano fatti di zucchero e i prati erano bruciati dal gelo. Il cielo era scuro, cupo, dominato da enormi nuvoloni inquietanti che minacciavano di piovere grandi goccioloni. Era il mio primo giorno di scuola e avevo il cuore che mi batteva a mille solo al pensiero di entrare in una classe nuova: la prima media. In classe avevano tutti un’aria svogliata. Tutti i banchi erano occupati a parte uno, vicino ad un ragazzino biondo dagli occhi verdi che fissava gli altri in modo curioso e agitato. Mi sedetti accanto a lui e, essendo una ragazzina molto socievole, gli chiesi il suo nome. Tutto a un tratto mi accorsi che Luigi, questo il nome del bambino, non poteva parlare e quindi era più sfortunato. Comunque, nonostante le sue difficoltà, per me era uguale a tutti noi perchè con i suoi occhi riusciva a comunicare magnificamente e si faceva capire perfettamente. Ero sicura che nessuno gli avrebbe dato retta durante tutto l’anno, a parte me che avevo capito dal primo momento la sua malinconia in confronto ai suoi problemi. Durante tutto il primo giorno di scuola, non ha fatto altro che sorridere a tutti gli insegnanti, che ricambiavano generosamente. Non dormii tutta la notte, pensando al suo dolore, causato dalla sfacciataggine degli altri compagni, che non gli avevano rivolto la parola durante tutta la lezione. Il secondo giorno, se ne è stato tutto il tempo in disparte e, non facendocela più a vedere quel povero bambino così triste, andai a farci amicizia, ma come spaventato, scappò via così in fretta che non feci in tempo neanche a salutarlo. Con il passare del tempo, però, riuscii a farlo socializzare, purtroppo solo con me perche ero l’unica ragazzina a dedicargli del tempo. L’anno successivo, in seconda media, Luigi era un vero e proprio professionista nel campo dell’amicizia nel senso che, con il mio aiuto, era riuscito ad uscire dalla corazza e a venire fuori nel miglior modo possibile. Alla fine della terza media Luigi parlava bene, o quasi, e riusciva a farsi amare da tutti quanti, dall’insegnante di italiano, a quella di storia e geografia. Ero proprio contenta per lui e soprattutto, ero soddisfatta della mia “missione”, ben riuscita!!! È una mattina fredda. Il cielo è ricoperto da una nube grigia che tende al bianco. Il soffio del vento sfiora le foglie facendole fluttuare nell’aria. È una delle poche domeniche in cui regna il silenzio che incute un leggero senso di malinconia. Solo ogni tanto cade sul marciapiede grigio e bagnato una goccia d’acqua. All’improvviso sento suonare alla porta e con grande piacere vedo il mio amico Marco; dall’espressione del suo volto capisco che ha voglia di stare un po’ con me perchè si sente triste e ha bisogno di rompere quel silenzio che lo accompagna in ogni momento della sua giornata. Le parole per lui non hanno senso perchè non le può sentire, per cui basta un sorriso, un gesto e l’affetto che ci unisce per stare bene insieme. È sempre stato un bambino chiuso e diffidente, ma con il tempo siamo riusciti a capirci anche solo con lo sguardo. J Beatrice Morelli Classe V Scuola Primaria Istituto E. Ravasco Via Italica - PESCARA J Francesca Spadano Classe V Scuola Primaria Istituto E. Ravasco PESCARA 129 130 sentierosilenzioso poesie e componimenti ASCOLTA IL TUO CUORE LEI HA UN CUORE D’ORO Mi dispiace che tu non puoi sentire, mi dispiace che tu non puoi parlare, ma non è vero, tu puoi ascoltare benissimo il tuo cuore quello lo sentirai per sempre. Lei ha un cuore d’oro, è per questo che l’adoro. Per Lei un sorriso è una cosa immensa Per me è una cosa diversa. Per lei una carezza è cosa bellissima Per me è una cosa normalissima. Lei ha un cuore d’oro, è per questo che l’adoro. J Valentina D’Agostino Classe V D Scuola Primaria di Cerratina Direzione Didattica di Pianella PESCARA J Candida Luzio Scuola Primaria Chiarini De Lollis Classe I E CHIETI INSIEME NEL SILENZIO Caro amico mio, io so che vivi nel silenzio E mi dispiace che non puoi sentire le mie parole E quelle degli altri, sentire per te è molto importante, ma non puoi. Io ti dono con tutto il mio amore E il mio affetto questa dolce e carina poesia B Eddy Di Renzo Classe V D Scuola Primaria di Cerratina D.D. di Pianella - PESCARA sentierosilenzioso poesie e componimenti LEI È Lei è speciale! E per lei l’amicizia vale Se lei ti dà un confetto tu mostragli l’affetto! Lei è speciale! Perché è uguale Ad ogni cosa al mondo Perché è rotondo Lei è speciale! E quando triste sarà, penserà NON SONO SOLA AL MONDO J Tiziana Rota Classe I A Scuola Secondaria Chiarini - de Lollis CHIETI 131 A mia moglie ed ai miei figli € 20,00