20121103_lastampa pdf

Transcript

20121103_lastampa pdf
Sabato
03/11/2012
http://www.lastampa.it/2012/11/03/blogs/cose-di-tele/magiko-brachetti-gloria-nazionale-8dsdpANpilcYUOH9SA7vQM/pagina.html
Magiko Brachetti, gloria nazionale
Arturo Brachetti prepara lo sbarco teatrale a New York, dove lo ha chiamato Woody Allen,
che ormai fa il mecenate: in luglio rimase folgorato dal trasformista, quando lo vide in una
performance fatta per promuovere il Piemonte in America. L’uomo che ha reinventato
Fregoli, uno degli artisti italiani più noti e amati al mondo, è appena rientrato da una
tournée di tre mesi in Canada; prosegue il sodalizio con Aldo, Giovanni e Giacomo
curando la fantasiosa regia del loro nuovo spettacolo, «Ammutta muddica», che dal
siciliano si traduce letteralmente con «Spingi, mollica!», ovvero: «Avanti, datti da fare»,
debutto a Pavia il 30 novembre. 55 anni, segno della Bilancia, a Brachetti frullano per il
capo miriadi di progetti, molti per nuovi talenti: «Devo mica star lì a mostrare le gambe
come Carmen Miranda fino agli 80 anni». Si prepara il futuro, ma nello stesso tempo
consolida il presente: tornando quando può nella sua magica casa torinese. Una casa con
frigo nascosto e muri che si spostano e porte che si aprono al contrario. Scherza:
«Organizzerò delle visite guidate, mi farò pagare, offrirò anche il tè». La gloria nazionale
ama parlare ai concittadini, che ricambiano: quando si è raccontato all’Unione Industriale,
la folla era strabocchevole. E’ diventato testimonial di città e Regione, ha realizzato una
serie di spot per la promozione del territorio, regista Giulio Graglia. Brachetti è cresciuto a
Corio Canavese, dove vive ancora la mamma, una signora giovane e bella che ha altri tre
figli, e ha cominciato le sue magie classicamente dai Salesiani, Don Bosco è il patrono dei
maghi e degli artisti di strada. A 20 anni era già a Parigi, al Paradis Latin, e di lì è partito il
trionfale percorso nei più grandi teatri di varietà, le Folies Bergères e il Piccadilly, a
Shangai e a Montreal, a Los Angeles e a Tokyo. Si è esibito davanti alla Regina
d’Inghilterra e al Presidente della Repubblica francese, ha ricevuto miriadi di premi.
Caro «uomo dai mille volti», che farà da grande?
«Intanto tornerò a lavorare con l'Orchestra Nazionale della Rai: con "Allegro un po'
troppo”, che nasce dalla bella esperienza di "Pierino e il lupo”. Racconteremo, alla mia
maniera, la storia della musica sinfonica. I maestri all’inizio erano un po’ perplessi, ora
sono divertiti e complici. Sto tentando di passare il testimone. Non voglio smettere, ma mi
piace cercare e trovare talenti, formarli, dar consigli, anche se non tutti mi danno retta. Sto
seguendo il nuovo spettacolo dei Lucchettino, Luca Regina e Tino Fimiani, entrambi con
solida formazione artistica e comicità clownesca, quasi felliniana. Condividiamo la stessa
filosofia: parlare al grande pubblico senza mai rinunciare alla qualità».
Che cos’è Magiko?
«Una produzione tra magia e varietà, che debutterà al Colosseo di Torino l'8 dicembre.
Non sarò sul palco, largo ai giovani: i Lucchettino, e poi Erix Logan e Sara Maya, maestri
delle grandi illusioni; Mister David giocoliere e illusionista; un altro giovane illusionista
molto bravo, Luca Bono».
Illusionismo e paranormale: lei da che parte sta?
«Dico solo questo: conosco i trucchi per eseguire tutto quello che viene definito
paranormale».
Come le è venuto in mente di fare il mago?
«Da bambino ero molto timido, mi piaceva trasformarmi, mi dava forza. Il primo regalo che
ho chiesto ai miei era un teatrino. I primi costumi me li ha cuciti mia mamma. Il primo
maestro è stato don Silvio Mantelli. Mi maschero anche fuori scena: una volta sono andato
a Corio vestito da prete. Non mi ha riconosciuto neanche lei, la mamma. Se vado in
discoteca, mi metto una parrucca in testa e un giubbottino da motociclista: così posso
salutare chi voglio senza che mi mettano su Facebook. I maghi diventano maghi perché
vogliono mascherare se stessi».
Lei dimostra un bel 10 anni di meno: che consigli dà per la forma fisica?
«Una volta me li toglievo proprio, gli anni, poi ho cambiato. Sono nato nel 1957, che ci
posso fare? Per il fisico: 20 minuti di ginnastica al giorno, non è necessario andare in
palestra. Basta farla in casa, nudi davanti allo specchio: che si vedano i rotolini di ciccia.
Mangiare poco. Mai i fritti». Brachetti è pure astemio, la mamma dice: «Anche da bambino
era di pasto piccolo, non riuscivo mai a farlo mangiare».
Alessandra Comazzi