CARTA DEI DIRITTI E DEI DOVERI DEI DENTISTI E

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CARTA DEI DIRITTI E DEI DOVERI DEI DENTISTI E
N° 32 Ottobre 2009
Commissione Odontoiatri
Presidente
CARTA DEI DIRITTI E DEI DOVERI
DEI DENTISTI E DEI PAZIENTI
Valerio Brucoli
Segretario
Ercole Romagnoli
Componenti
Dino Dini
Claudio Gatti
Luigi Paglia
Per “condividere con i
cittadini/pazienti la conoscenza
della realtà odontoiatrica,
una realtà in profonda evoluzione
che corre il rischio di trasformarsi
da professione medica
in professione commerciale “
Commissione Medici
Referente odontoiatra La Newsletter odontoiatri nasce con l’intento di essere uno
Massimo Parise
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CAO: mercoledì dalle ore
Mercoledì 30 settembre, presso la nostra sede dell’Ordi10,30 alle ore 13.00
ne, è stata organizzata una conferenza stampa per presentare un lavoro che ha visto coinvolti negli ultimi mesi
Tel 02.86471-423
la CAO di Milano e diversi esponenti di associazioni di categoria milanesi: si tratta della CARTA DEI DIRITTI E DOE-mail :
VERI DEI DENTISTI E DEI PAZIENTI. Lo scopo è condividere con i cittadini/pazienti la conoscenza della realtà [email protected]
dontoiatrica, una realtà in profonda evoluzione che corre
il rischio di trasformarsi da professione medica in professione commerciale. Nella Carta (all. 2) si prova a rispondere a questioni cruciali quali la differenza tra cura e prestazione, la concorrenza in sanità, a chi risponde del proprio lavoro l’odontoiatra/dipendente. La Premessa alla
Carta (all. 1), che ne è parte integrante, come anche la
presentazione fatta da Valerio Brucoli alla stampa, riportata di seguito, specificano bene questi temi che, insieme
ad altri, fanno parte dell’impegno della nostra CAO sia a
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livello locale che nazionale. Importante il riferimento alla promozione di
una formazione che unisca alla capacità tecnica una umana, presupposto
di tanti piccoli, ma significativi, risultati di cui parleremo diffusamente
nelle prossime news: una ECM completamente rinnovata per i liberi professionisti; il progetto ordinistico integrato di prevenzione del carcinoma
del cavo orale; il progetto ministeriale sulle raccomandazioni cliniche per
recuperare il concetto di minimo qualitativo; la collaborazione con collegio docenti, società scientifiche e associazioni di categoria per arrivare
compatti ai futuri appuntamenti quali i fondi integrativi.
Alla conferenza stampa erano presenti i Presidenti dell’Ordine Garbarini e
della CAO Brucoli, i consiglieri Bigoni (Tesoriere), Paglia, Romagnoli, i
dottori Alessandro Porri, Andrea Senna, Danilo Di Stefano e i giornalisti
di diverse testate.
Le domande di questi ultimi hanno animato il vivace dibattito finale. La
risposta alla domanda sulla valenza della Carta, se locale o anche nazionale, riteniamo dia la prospettiva di un’iniziativa che possiamo considerare un seme destinato a svilupparsi.
“I principi non hanno confini. Situazioni come il low cost o il turismo odontoiatrico sono particolarmente sentite a Milano dove questa Carta ha
avuto ampia condivisione, ma non dubito che possa essere condivisa anche altrove. Più succederà, più persone crederanno e applicheranno quello che c’è scritto, più avrà valore.”
CONFERENZA STAMPA PER LA PRESENTAZIONE DELLA
“CARTA DEI DIRITTI E DOVERI DEI DENTISTI E DEI PAZIENTI”
Milano, 30 settembre 2009
INTERVENTO DI VALERIO BRUCOLI
Innanzi tutto grazie per essere qui.
Entrando nel merito, il Presidente Ugo Garbarini ha ben precisato come
questa Carta sia da inquadrare in una visione unitaria della medicina che
metta al centro il rapporto medico – paziente, una relazione che si trova
davanti ad un bivio importante che va affrontato con attenzione, affermandone la valenza.
Questa Carta è stata infatti ispirata dalla preoccupazione diffusa tra i
dentisti milanesi di poter continuare ad esercitare il proprio lavoro con la
stessa tranquillità qualitativa di sempre, vista la corsa al ribasso che tante iniziative (tipo low cost o turismo odontoiatrico) sembrano prospettare.
Una preoccupazione che ci è stata ben rappresentata da Alessandro Porri
che, un giorno di qualche mese fa, è venuto qui all’Ordine chiedendo cosa
si potesse fare: abbiamo deciso di elaborare una Carta, DEI DIRITTI E
DOVERI DEI DENTISTI E PAZIENTI, per condividere con i cittadini la
conoscenza della nostra professione.
La realtà vissuta in questo momento da molti dentisti è quella di trovarsi
schiacciati tra la volontà di fare al meglio il proprio lavoro e la questione
costi (che in tempo di crisi economica diventa cruciale).
Attenzione: “fare al meglio il proprio lavoro” è una frase che per noi ha
un significato preciso ed importante. Coincide con la tutela della salute e
con il costruire un rapporto umano (vogliamo chiamarlo di fiducia? di amicizia?) che porta a scegliere con il paziente la miglior cura, che non è
detto sia l’eccellenza tecnica.
Questo sottolinea la profonda differenza che esiste tra il concetto di cura
e quello di prestazione: il concetto di prestazione è in generale molto gradito a chi vede nella sanità un business, un bene comprabile e vendibile
perché teoricamente misurabile come un oggetto (parlo di tempo, di costi
vivi, di costo dell’operatore).
Però la prestazione ha il difetto di non prevedere la creazione del rapporto umano che noi riteniamo essere la vera garanzia in un Paese dove i
contenziosi sanitari sono in continuo aumento e sempre più si parla della
necessità di umanizzare il sistema.
Questo è uno degli spunti di riflessione offerti da questa Carta, ma ce ne
sono altri. Alcuni coinvolgono tutti i settori della società, ma sono particolarmente sentiti in campo medico (e soprattutto odontoiatrico, vista la
prevalenza della libera professione): un esempio è la questione della concorrenza, a cui sono associati i temi della pubblicità, degli onorari minimi,
del numero chiuso, ecc.
Quello che ci chiediamo è come la si debba concepire questa concorrenza
nel nostro ambito. Su quali basi la si deve porre? Deve essere una concorrenza tra i professioni qualitativamente più bravi o tra i più bravi a fare business? Vi assicuro che non sono cose equivalenti.
Tutto questo va poi calato nella nuova realtà dei grossi centri, molti in
franchising, che tendono a riproporre questioni già note in ambito ospedaliero: l’operatore risponde del proprio lavoro al paziente o a chi lo assume? Cosa succede quando i due interessi non coincidono?
Sono problemi che possono diventare preoccupanti dal punto di vista della tutela della salute se non si ipotizza una mediazione della coscienza,
cioè della responsabilità di una persona verso l’altra. Sto parlando di
quella Deontologia che non può essere ridotta alla sola trasparenza dei
prezzi, ma deve prevedere la trasparenza del rapporto umano tra medico
e paziente. Chiamatela pure Alleanza Terapeutica se volete.
Purtroppo per alcuni la salute è solo un affare economico, il più delle volte giocato al ribasso (vedete per esempio certe interpretazioni di low
cost): in questi casi si entra in una zona grigia in cui la parola fiducia non
la fa più da padrona e la qualità diventa un elemento da contrattare. E’
allora più corretto parlare di non - qualità che, è importante ricordarlo,
alla fine costa di più della qualità stessa.
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Nella CARTA, denominata appunto DEI DIRITTI E DOVERI DEI DENTISTI
E PAZIENTI, si suggerisce di affrontare questa questione in maniera sinergica medico - paziente. Normalmente, con il fatto che il paziente paga
il medico, sembra che tutti i diritti stiano da una parte e tutti i doveri dall’altra.
In realtà non è così. Esiste un dovere importante da parte del paziente (e
per contro un diritto da parte del dentista) che è quello di comprendere le
ragioni, tutte le ragioni, di questa professione: solo così potrà avere in
mano gli elementi per fare le scelte giuste. L’alternativa è un rapporto difettoso di cui chi ha più da perderci, alla fine, è il paziente stesso.
In definitiva questa Carta è un appello ai colleghi a non farsi travolgere
dalla deriva mercantile e ai pazienti di non permettere che questo succeda.
Prima di rispondere alle domande ricordo che alla stesura di questa Carta
hanno partecipato, oltre a tutti i componenti della CAO di Milano, anche
diversi esponenti di Associazioni di categoria milanesi.
ALLEGATO 1
Premessa della Carta
Quali sono oggi i doveri e i diritti di un dentista? Su quali premesse si deve instaurare il rapporto tra medico e paziente?
Il presente documento nasce dalla volontà – di fatto anche un’esigenza –
di qualificare meglio il senso della professione e fare chiarezza su alcune
questioni ormai all’ordine del giorno. Come il fatto che tutelare la salute
della popolazione significa tutelare la figura del dentista come professionista.
In questa ottica è importante promuovere la figura professionale del dentista come garanzia della qualità della prestazione in virtù di un rapporto
di fiducia tra medico e paziente. Questo rapporto umano è alla base del
successo della cura e della terapia: una delle qualità essenziali del medico è l’interesse per l’uomo, averne cura, saperlo ascoltare con disponibilità e competenza.
La condivisione e collaborazione con il proprio assistito sono condizioni
cruciali per una cura “su misura”, come è su misura ogni rapporto umano.
La buona medicina si fonda proprio su questa relazione di attenzione,
comprensione, e quindi fiducia, volte ad ottenere un alto livello di empatia con il paziente. Principi affermati con forza dal Codice Deontologico,
validi ieri come oggi.
Principi che alcune volte vengono messi in subordine a ragioni di tipo economico: un esempio può essere il low cost (fenomeno sempre più diffuso sia con le cliniche all’estero sia con il franchising nel nostro Paese)
quando non garantisca la dovuta qualità di materiali e professionisti.
Le eventuali ripercussioni meritano di essere valutate: la non qualità
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costa più della qualità dal momento che il lavoro non eseguito nei
tempi e nei modi corretti spesso deve essere rifatto.
Allo stesso modo bisogna prestare attenzione a quanti vendono sogni e
non realtà, millantando cose irrealizzabili vendute come eccellenza: quest’ultima deve essere scientificamente fondata e provata.
Nel caso della vera eccellenza molto spesso vengono utilizzati materiali
protesici e implantologici all’avanguardia che comportano un aumento dei
costi e un miglioramento più o meno proporzionale della qualità. Rimane, quindi, sempre fondamentale la scelta terapeutica che il medico deve
condividere con il proprio paziente, alla ricerca di un ottimale equilibrio
tra costi e benefici, che è la vera definizione di “miglior cura possibile”:
definizione che si deve rifare ai concetti di equità e di equilibrio.
Come rispondere a queste criticità?
L’aggiornamento acquista un valore aggiunto prioritario: poter contare su
una formazione adeguata nei percorsi formativi, rigorosa nei programmi
didattici, attenta alle richieste del paziente può costituire un vero salto di
qualità. Ma accanto ad una accresciuta capacità tecnica dobbiamo sempre
avere una crescita di coscienza.
Diviene imprescindibile, pertanto, mettere dei punti fermi: il contratto terapeutico (che è espressione di un mero accordo economico) non può in
alcun modo sostituire l’Alleanza Terapeutica, espressione di stima e di fiducia, fondata su una situazione di reciproco rispetto per favorire comprensione e accettazione reciproche, oltre che attenzione e responsabilità. Una posizione controcorrente, che tende a superare l’identificazione
del paziente, una persona umana, con un consumatore portatore di soli
interessi economici. Una posizione che porta a chiedere molto sia al medico che al paziente, in termini di diritti e anche di doveri (non esauribili
nel semplice interscambio prestazione/pagamento). Esattamente come
succede in ogni vero rapporto umano.
Non si può sottovalutare il rischio di una deriva commerciale di una professione in cui l’Italia è tra le prime nel mondo proprio per gli elevati
standard etici: far riferimento esclusivamente al preventivo e al contratto
economico contrasta con un’etica che è, nel caso specifico, tutela della
salute.
La Carta in conclusione vuole essere un forte richiamo per porre davvero
al centro il paziente, i suoi problemi clinici e – perché no – anche economici.
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ALLEGATO 2
Carta dei diritti e dei doveri
del dentista e del paziente
La tutela della salute da parte del dentista significa collaborare con il paziente per offrirgli il meglio.
•
Il dentista si prende cura della tua bocca e non ti vende una
prestazione
•
Il valore del dentista sta nel dare la massima attenzione a
chi necessita di cure. Cura è anche attenzione, ascolto dei bisogni del paziente per dare gli opportuni consigli terapeutici
•
Il bene della persona non può essere messo in secondo piano rispetto alle disponibilità economiche: il costo è un elemento di rilievo, ma la cura non può qualificarsi solo in termini di
costi
•
E’ fondamentale offrire la miglior terapia, che non significa
necessariamente eccellenza, non sempre adatta alle condizioni
del paziente, comprese quelle economiche
•
La qualità della prestazione non implica necessariamente costi elevati perché esistono diverse opzioni terapeutiche valide
•
Adottare la migliore terapia possibile richiede l’unione delle
qualità umane con quelle tecniche
•
Una terapia corretta necessita di tempi adeguati sotto i quali
non è possibile garantire la qualità. La qualità di una cura si
valuta nel tempo e il dentista la garantisce in un’ottica di fiducia e collaborazione tra medico e paziente
•
L’informazione corretta è una premessa assoluta di ogni terapia, in quanto “una cosa detta prima è una spiegazione, detta dopo è una giustificazione”
•
E’ importante che il paziente comprenda la differenza tra cura e fornitura di servizio e i relativi doveri, come la diligente
collaborazione al percorso terapeutico
•