Pomodoro da mensa

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Pomodoro da mensa
Schede colturali
in agricoltura biologica
Pomodoro da mensa
Questa coltura si adatta per la sua rusticit€ a molteplici condizioni pedoclimatiche.
Predilige terreni profondi e ad elevata permeabilità,in quanto teme molto i
ristagni idrici.
Sono preferibili suoli a tessitura sabbioso franca, franco sabbiosa o franca, con
profondit€ utile alle radici maggiore di 50 cm. La temperatura ottimale di crescita • di
20/24‚C ed • sensibile a temperature al di sotto dei 10‚C.
Criteri per la scelta varietale
Le variet€ di pomodoro adatte alla coltivazione biologica devono essere caratterizzate
da una buona rusticità e resistenza o tolleranza alle fitopatie, resa elevata e stabile,
uniformit€ di maturazione, buona qualit€ intrinseca dei frutti e risposta produttiva alle
tecniche colturali adottate.
La scelta varietale • influenzata inoltre dalle caratteristiche pedo climatiche. Per la
raccolta da agosto in poi • necessario utilizzare variet€ tolleranti a cladiosporium.
Rotazioni orticole
Il ristoppio e la successione con cucurbitacee o altre solanacee • da evitare. Si
consiglia di attendere almeno 3-4 anni prima di ripetere la coltura sullo stesso terreno.
Generalmente il pomdoro segue e precede un cereale autunno-vernino, essendo
comunque una tipica pianta da rinnovo • un ottima precessione colturale per quasi
tutte le colture.
Gestione del suolo
Il terreno viene preparato con un aratura profonda 25-30 cm e una fresatura,
effettuata con il terreno in tempera, per affinare il suolo. Nei terreni piƒ compatti si
consiglia di eseguire oltre alla lavorazione principale anche una ripuntatura. Il terreno
dovrebbe essere leggermente baulato sulle file della coltura per favorire lo sgrondo
dell’acqua e pacciamato.
Controllo delle infestanti
Una corretta rotazione, il trapianto della coltura e l’utilizzo del sovescio aiutano a
ridurre lo sviluppo delle infestanti.
Generalmente la pacciamatura rende il controllo delle infestanti abbastanza facile. In
terreni fortemente infestati si consiglia di effettuare una falsa semina.
Fertilizzazione
Il pomodoro • una coltura esigente per quanto riguarda la concimazione.
L’apporto di sostanza organica al terreno, da interrare prima dell’impianto, sia sotto
forma di letame che di sovescio, • una pratica raccomandabile. Gli ammendanti
utilizzati devono contenere matrici organiche ben umificate per ottenere una lenta
mineralizzazione della sostanza organica apportate ed evitare un eccessivo
lussureggiamento della pianta.
La concimazione in copertura • necessaria di norma solo se non • stata eseguita un
adeguata concimazione all’impianto. I prodotti utilizzabili sono concimi come
pollina, sangue, cuoio torrefatto e borlande.
Necessaria una buona dotazione di calcio per il controllo de marciume apicale.
Tecnica d’impianto
Viene di norma preferito il trapianto, con materiale vivaistico di buona qualit€, alla
semina sia per una maggiore uniformit€ di maturazione che per un miglior controllo
delle infestanti.
Cure colturali
Per le coltivazioni effettuate in verticale possono essere utilizzati, per fissare le piante
ai sostegni, spaghi biodegradabili per permettere la loro decomposizione assieme alle
piante a fine ciclo.
Nelle tipologie indeterminate devono essere eliminati i germogli ascellari, per
ottenere un prodotto con buona pezzatura.
Difese fitosanitaria
Elateridi: Agriotes spp.
Caratteristiche: Le larve vivono nel terreno e causano erosioni del colletto determinando la morte
della pianta.
Prevenzione: A seconda della specie presente pu€ essere utilile lavorare il terreno nei mesi estivi
per uccidere le giovani
larve.
E' consigliabile monitorare la presenza delle larve nell'autunno precedente l'impianto mediante vasi
trappola. In caso di
elevate infestazioni evitare di scegliere colture particolarmente sensibili.
Difesa fitosanitaria
Monitoraggio degli Elateridi e di previsione delle infestazioni con l’utilizzo di trappole a feromoni
Le larve di alcune specie di Elateridi (Coleoptera Elateridae) del genere Agriotes, comunemente
note come “ferretti”,
possono talora provocare danni rilevanti, soprattutto su colture sensibili come patata, bietola, mais,
pomodoro, girasole,
melone e diverse orticole. Tuttavia, indagini pluriennali condotte in diverse regioni italiane
(soprattutto in Veneto ed
Emilia Romagna) hanno evidenziato come, nella maggior parte dei casi, le popolazioni degli
Elateridi siano sotto la soglia
economica di danno e come, sulla base di informazioni agronomiche (principalmente rotazione
colturale e contenuto in
sostanza organica), sia possibile individuare le aree ove sussiste un rischio reale di attacco
significativo.
Nella difesa dagli attacchi da Elateridi, la scelta del campionamento appropriato riveste un ruolo di
primaria importanza,
poich„ il monitoraggio di questa famiglia di insetti non … esente da notevoli difficolt†.
Attualmente, nelle aree dove sono presenti reali condizioni di rischio, il livello di infestazione viene
stimato utilizzando
trappole ad innesco alimentare, una metodologia dotata di buona precisione ed affidabilit†, ma
molto impegnativa, in
quanto la distribuzione aggregata delle larve e la bassa densit† delle popolazioni ne esigono il
posizionamento di un
elevato numero. Anche il campionamento delle larve mediante carotatore si … dimostrato oneroso
dal punto di vista
economico, anche se discretamente preciso. Tali metodi, pertanto, hanno trovato una scarsa
diffusione e, soprattutto
nelle aziende di maggiore estensione, vengono utilizzati in modo sommario.
Recentemente diverse ricerche di campo hanno mostrato come l’uso delle trappole a feromoni
possa portare un notevole
contributo all’ottimizzazione del campionamento degli Elateridi.
Attraverso un’esperienza triennale (2002 – 2004) condotta in un’azienda biologica di grandi … stato
permesso a punto un
sistema di monitoraggio e mappaggio delle infestazioni, basato sull’utilizzo di trappole a feromoni
per la cattura degli
adulti.
Il monitoraggio … stato condotto con trappole del tipo YATLORfunnel, ottimali per la cattura degli
adulti di Elateridi in
quanto capaci di intercettare sia gli individui che si spostano volando sia quelli che camminano
sulla superficie del terreno
ed ha riguardato le tre specie che rivestono maggiore importanza agraria in Emilia-Romagna:
Agriotes litigiosus, Agriotes
sordidus e Agriotes brevis.
Nelle colture sensibili all’attacco di Elateridi, inoltre, si … proceduto al controllo del danno e alla
verifica della presenza di
larve con trappole attrattive e carotaggi.
L’indagine ha evidenziato che, nonostante le condizioni favorevoli (assenza di trattamenti
geodisinfestanti, terreno
torboso-argilloso, presenza di colture sensibili e abbondanti concimazioni organiche) gran parte
della superficie aziendale
non … soggetta a danni elevati.
Relativamente ad A. sordidus, principale specie presente nell’azienda di studio, con catture di
adulti comprese tra 1.000 e
1.500 adulti/trappola il danno su pomodoro e mais si … sempre mantenuto a livelli modesti.
La ricerca ha permesso di apportare sostanziali miglioramenti nella tecnica di monitoraggio degli
Elateridi adulti:
_ sfruttando la possibilit† offerta dalle trappole YATLORfunnel di alloggiare simultaneamente tre
erogatori … stato
possibile il “multi-innesco”, ossia l’applicazione contemporanea dei tre feromoni specifici in
un’unica trappola,
con conseguente riduzione del 30% dei materiali necessari ed un notevole risparmio di tempo;
_ periodi di rilievo sono stati limitati al periodo di maggior densit† degli adulti (picco di volo) delle
tre specie di
Elateridi con conseguente risparmio di tempo dedicato al monitoraggio. mettendo a disposizione
degli operatori
uno strumento affidabile e di facile applicazione.
I miglioramenti apportati hanno reso il monitoraggio degli adulti uno strumento pratico ed affidabile
per individuare le
aree a maggiore rischi di attacco da Elateridi e quindi per fornire alle aziende elementi utili per la
pianificazione del piano
colturale. Il vantaggio riguarda soprattutto le produzioni biologiche dove non ha ammesso il ricorso
a geoinsetticidi.
L’applicazione della geostatistica (insieme di modelli di interpolazioni dei dati interfacciati a sistemi
GIS) permette la
costruzione di mappe che evidenziano i diversi livelli di infestazione. Si tratta di un approccio
matematico complesso ma il
risultato che si ottiene … una mappa di facile lettura, dove alle diverse sfumature di colore
corrispondono differenti livelli
di rischi di attacco.
Tratto da:
POZZATI M., REGGIANI A., FERRARI R., ZUCCHI L., BURGIO G., FURLAN L. (2006). Il
monitoraggio degli elateridi con
trappole a feromoni. L’Informatore Agrario LXII (3): 56 – 59.
Afidi: Myzus persicae, Macrosiphum euphorbiae, Aphis gossypii
Caratteristiche: Con le sue punture causano la sottrazione di linfa , ma il danno … quello della
trasmissione di virosi.
Prevenzione: Tecniche preventive:
_ nutrizione azotata equilibrata;
_ mantenimento di aree marginali ricche di vegetazione spontanea per aumentare la popolazione
di predatori e
parassitoidi.
Difesa fitosanitaria: Considerato che gli afidi possono essere vettori di gravi virosi, intervenire
preventivamente o alla
prima comparsa dei parassiti con azadiractina (anche in fertirrigazione), applicando il prodotto
nelle ore fresche e poco
luminose della giornata, acidificare l'acqua e distribuire il prodotto in più applicazioni.
In caso di infestazioni, intervenire con piretro, eventualmente in miscela ad olio bianco.
Alternariosi del pomodoro : Alternaria porri f.sp. solani
Caratteristiche: Causa tacche necrotiche sulle foglie a contorno ben delimitato, con zonature
concentriche, che possono
confluire. I sintomi possono manifestarsi su fusti e piccioli. Sulle bacche tacche brune infossate,
con zonatura e spesso
una patina di muffa nerastra polverulenta. Patogeno favorito da periodi umidi alternati a periodi
piovosi.
Prevenzione:
- ampie rotazioni colturali;
- impiego di varietà tolleranti e di semi sani;
- distruzione dei residui colturali infetti.
Difesa fitosanitaria: I trattamenti antiperonosporici (su pomodoro) con sali di rame hanno poca
efficacia nei confronti
dell'alternariosi.
Batteriosi del pomodoro: Cancro batterico - Macchiettatura batterica - Maculatura batterica :
Clavibacter
michiganense - Pseudomonas syringae, - Xanthomonas campestris pv. Vesicatoria
Caratteristiche: Cancro batterico: batteriosi sitemica, provoca un avvizzimento delle foglie, sul fusto
striature lineari che
poi evolvono in cancri; la sezione trasversale dei fusti mostra una traccia a ferro di cavallo; sulle
bacche lesioni circolari,
bianche con al centro una crosticina bruna sopraelevata. Max sviluppo con T 26-28°C ed alta
umidità.
Macchiettatura batterica: sulle foglie punteggiature, sulle bacche piccole pustole che formano poi
crosticine nere, alone
verde o gaillo in base all'epoca di maturazione. Max sviluppo con T 13-25° C ed alta umidità,
quindi in primavera con
colture in pieno campo.
Maculatura batterica: tacche necrotiche più ampie della macchiettatura, infossate e con alone
giallastro; sulle bacche
aree a contorno non sempre regolare, con alone verdastro, il frutto può spaccare. Max sviluppo
con T 22-28°C ed alta
umidità, quindi in estate.
Prevenzione:
- uso di seme sano o risanato (Corynebacterium sta dentro al seme, Pseudomonas e
Xanthomonas fuori);
- distruzione residui colturali infetti;
- rotazioni colturali. Vi sono varietà tolleranti a Pseudomonas e Xanthomonas.
Difesa fitosanitaria: Alla presenza dei primi sintomi è necessario intervenire con sali di rame; è
consigliabile effettuare un
trattamento dopo ogni operazione manuale o meccanica che possa arrecare ferite sulle piante.
Particolare attenzione in
caso di temporali con grandine.
Collegamenti: Scheda SFR: Maculatura batterica del pomodoro Scheda SFR: Cancro batterico del
pomodoro
Botrite : Botrytis cinerea
Caratteristiche: Avversit† che riguarda in particolare le colture in serra. I frutti sviluppano un
marciume molle. In
condizioni di elevata umidit† colpisce gli organi aerei (foglie, fusti, fiori e frutti) ricoprendoli della
caratteristica muffa
grigia.
Prevenzione: Importante un'adeguata areazione delle serre, adeguata densit† d’impianto,
irrigazioni localizzate, accurato
drenaggio, riscaldamento notturno delle serre, eliminazione dei frutti infetti, nutrizione azotata
equilibrata.
Difesa fitosanitaria: Non vi sono principi attivi di origine naturale di dimostrata efficacia.
Cladosporiosi: Cladosporium fulvum - Cladosporium cucumerinum (sulle cucurbitacee)
Caratteristiche: Avversit† che riguarda in particolare le colture in serra. Colpisce la pagina
inferiore delle foglie
provocando la comparsa di macchie giallastre a contorno non ben definito e con muffa grigioolivastra. Sui frutti tacche
depresse. Le piante colpite hanno produzioni basse.
Prevenzione: Misure preventive:
- ampie rotazioni;
- distruzione dei residui colturali infetti.
Difesa fitosanitaria: Non vi sono principi attivi di origine naturale di dimostrata efficacia.
Aleurodidi: Trialeurodes vaporariorum
Caratteristiche: Danni in coltura protetta. Sia gli adulti che le forme giovanili infestano la pagina
inferiore delle foglie
causando ingiallimenti fogliari, deperimenti vegetativi, emissione di melata e formazione di
fumaggini.
Prevenzione: Misure preventive:
- impiego di piante non infestate
- impiego di reti antinsetto
- eliminazione delle piante infette
- monitoraggio mediante trappole cromotropiche gialle
Difesa fitosanitaria: Interventi preventivi con Azadiractina; impiego dell'ausiliare Encarsia formosa
con 4-6 lanci di 4-6
pupari/mq ogni 15 gg nel periodo primaverile e ogni 7gg nel periodo estivo; utilizzo dell'ausiliare
Macrolophus caliginosus
con 2-3 lanci di 1-3 individui/mqalle prime infestazioni del fitofago.
Fusariosi: Fusarium oxysporum f.sp. lycopersici
Caratteristiche: Sintomatologia simile alla verticillosi, entrambe interessano i tessuti vascolari.
Aspetto sofferente
dell'apparato aereo, a partire dalle foglie basali. All'interno del fusto si verificano annerimenti
vascolari. La pianta
avvizzisce e dissecca. Grave con temperature elevate, 26-32ˆC.
Prevenzione: Misure preventive:
- ampie rotazioni colturali con graminacee e leguminose (le clamidospore hanno per€ vitalit†
lunga);
- apporto di sostanza organica;
- sovescio;
- impiego di variet† tolleranti;
- impiego di materiale di propagazione sano;
- accurato drenaggio;
- irrigazione localizzata.
Difesa fitosanitaria: Non vi sono principi attivi efficaci.
Marciume dei semenzali: Thielaviopsis basicola
Caratteristiche: L'apparato radicale marcisce ed annerisce, quindi l'apaprato aereo si avizzisce e
deperisce. Condizioni
ottimali: temperature 20ˆC ed alta umidit† relativa. Favorita da sbalzi termici. Frequente nei
trapianti precoci in serra.
Difesa fitosanitaria: Non vi sono principi attivi di origine naturale di dimostrata efficacia.
Nematodi galligeni: Meloidogyne incognita
Caratteristiche: Il Meloidogyne incognita … la specie pi‰ diffusa in Emilia-Romagna, nei terreni
tendenzialmente sciolti.
Compie nel nord Italia 5 – 7 generazioni all’anno. I sintomi sono costituiti da galle sulle radici,
provocate dall’azione
trofica diretta del nematode con formazione di cellule giganti polinucleate.
Difesa fitosanitaria:
Mezzi di difesa eco-compatibili
Colture intercalari e sovescio di piante esca nematocide, appartenti principalmente alla famiglia
delle Brassicaceae e
caratterizzate da un elevato contenuto di glucosinolati. I glucosinolati sono sostanze presenti nei
tessuti di Brassicaceae
opportunamente selezionate, che in presenza di acqua e dell'enzima endogeno mirosinasi,
vengono rapidamente
idrolizzati a isotiocianato o nitrile I glucosinolati e la mirosinasi si trovano entrambi nelle cellule
vegetali, ma
compartimentalizzati in siti differenti di una stessa cellula e non mostrano alcuna attivit† fino a
quando non si verificano
lesioni ai tessuti vegetali. La penetrazione del nematode nella radice e il sovescio permettono
l’innesco della reazione di
idrolisi, con produzione di sostanze ad azione nematocida quali isotiocianato o nitrile.
Piante-trappola (catch crops). Brassicaceae che possiedono elevate quantit† di glucosinolati attivi
nelle radici. In seguito
alla rottura dei tessuti radicali, provocata dalla penetrazione del nematode, si avvia la reazione di
idrolisi, con produzione
di isotiocianato. Il nematode non riesce a completare il proprio ciclo di sviluppo, all’interno della
radice, entro il periodo di
coltivazione della specie biocida (8-12 settimane).
Piante ad azione fumigante. Brassicaceae che possiedono glucosinolati ad elevata attivit†
biologica anche nella parte
aerea. In questo caso le colture intercalari si comportano come generatori di isotiocianato o nitrile,
alla stessa stregua dei
nematocidi chimici fumiganti. La maggior parte della loro potenzialit† si esplica in seguito alla loro
trinciatura e
interramento.
L’utilizzo di piante nematocide rappresenta attualmente il mezzo pi‰ efficace di contenimento dei
nematodi, con effetti
positivi anche sulla struttura del terreno e sulla dotazione di sostanza organica.
Piante-trappola (catch crops): Eruca sativa cv. Nemat, Raphanus sativus cv. Boss e altre selezioni
Piante ad effetto principale biofumigante: Brassica juncea sel. ISCI 99
Epoche di coltivazione
estivo-autunnale, con sovescio a fine autunno
primaverile, con sovescio almeno 7-10 gg prima dell’impianto della coltura principale
Periodo di coltivazione della specie biocida : circa 12 settimane
Semina: a file con seminatrice da frumento
Quantit† di seme:
Brassica juncea sel. ISCI 99 = 8 kg/ha
Eruca sativa cv. Nemat = 6 kg/ha
Raphanus sativus cv. Boss e altre selezioni = 25 kg/ha
Profondit† di semina: < 3 cm
Densit† di piante: 200 piante / m2
Il sovescio deve essere effettuato alla piena fioritura, utilizzando macchine operanti in successione
a circa un metro di
distanza l’uno dall’altra in particolare un trinciastocchi, con trinciatura molto fine, e una fresa per
l’interramento a circa
20 cm di profondit†. Al termine delle operazioni di sovescio deve essere effettuata un’abbondante
irrigazione per
innescare la reazione di idrolisi con produzione di isotiocianato.
Altre possibilit†
Condizionamento tecnologico delle piante verdi e dei semi oleosi in farine e pellets
Distribuzione su terreno nudo, seguita da interramento e irrigazione (effetto esclusivamente
biofumigante)
Nottua gialla: Heliothis armigera
Caratteristiche: Larve con colori variabili, giallo-rosa, verd, bruno-grigio con bande laterali di colore
giallo-biancastro. Le
larve attaccano tutti gli organi aerei, ma i danni pi‰ gravi sono a carico dei frutti. Sverna come
crisalide nel terreno,
compie 2-3 genrazioni/anno.
Difesa fitosanitaria: In caso di infestazione (2 piante con infestazione sui 30 piante controllate),
intervenire sulle larve con
Bacillus thuringiensis.
Oidio del pomodoro: Leveillula taurica
Caratteristiche: In particolare nelle colture protette. Muffa biancastra sulla pagina superiore delle
foglie e macchie
clorotiche sulla pagina inferiore. Maturazione dei frutti rallentata.
Peronospora del pomodoro: Phytopthora infestans
Caratteristiche: Causa danni sia sulle foglie con indebolimento generale della pianta, sia sui frutti
con diminuzione della
produzione.
Prevenzione: Misure preventive:
- ampie rotazioni colturali;
- adeguata areazione delle serre;
- adeguate densit† d'impianto;
- impiego di variet† tolleranti e di semi sani;
- irrigazioni localizzate;
- accurato drenaggio;
- distruzione dei residui colturali infetti.
Difesa fitosanitaria: Intervenire con sali di rame in previsione di precipitazioni e di prolungate
bagnature fogliari.
Collegamenti : Scheda SFR: peronospora del pomodoro e della patata
Ragnetto rosso: Tetranychus urticae
Caratteristiche: attacca le foglie provocandone la decolorazione portando la giovane pianta a
disseccare
progressivamente.
Prevenzione: adottare una nutrizione azotata equilibrata. Evitare trattamenti non strettamente
necessari con prodotti non
selettivi.
Difesa fitosanitaria: scarsamente efficace è l'uso di acari predatori (Phytoseiulus persimilis) a
causa della tomentosità
delle foglie.
Septoriosi del pomodoro: Septoria lycopersici
Caratteristiche: Le macchie sulle foglie del pomodoro sono simili a quelle dell'Alternariosi, ma sono
più piccole e diffuse,
più chiare al centro e non zonate. Al centro, sono visibili con ingrandimento punteggiature
nerastre.
Favorito da umidità e temperature di circa 20-25°C. I conidi germinano e penetrano attraverso gli
stomi.
Difesa fitosanitaria: I trattamenti antiperonosporici sono efficaci anche per Septoriosi. Intervenire
con sali di rame in
previsione di precipitazioni e di prolungate bagnature fogliari.
Virosi del pomodoro: Virus del mosaico del pomodoro (ToMV) e del tabacco (TMV), virus del
mosaico del cetriolo
(CMV), virus dell'accartocciamento fogliare giallo (TYLCV)
Prevenzione: Le virosi sono trasmesse da vettori, principalmente afidi, ma anche aleurodidi e
tripidi. Eliminare le piante
infette. Utilizzare piante sane ai trapianti.
Difesa fitosanitaria: Quando compaiono i sintomi, la virosi è diffusa. Per il contenimento, a livello
preventivo, si può
eseguire la lotta ai vettori (vedi afidi del pomodoro).
Vedi altre schede tecniche sulla coltivazione dello spinacio qui
Difesa fitosanitaria
Afidi: Aphis fabae
Caratteristiche: Infesta tutti gli organi aerei della pianta (foglie, steli, fiori e baccelli)
soprattutto nel periodo primaverile-estivo; causa l'accartocciamento delle foglie e un
generale deperimento della pianta; inoltre causano gravi danni indiretti trasmettendo
pericolose infezioni virali.
Prevenzione: La presenza di aree marginali ricche di vegetazione spontanea aumenta
la popolazione di predatori e parassitoidi (es. coccinelle, sirfidi); • importante anche
adottare una nutrizione azotata equilibrata.
Difesa fitosanitaria: Effettuare trattamenti settimanali con piretro alla comparsa dei
primi afidi. Sui focolai di infezione • consigliabile effettuare trattamenti localizzati.
Mosca: Pegomya betae
Prevenzione: Limitatori naturali: Icneumonidi, Braconidi, Calcididi, Tachinidi.
Difesa fitosanitaria: Raramente si rende necessario intervenire in quanto questo
fitofago • controllato da numerosi nemici naturali. Eventualmente si pu… ricorrere
alla cattura degli individui adulti con vasche trappola contenenti acqua zuccherata
con rotenone.
Peronospora: Peronospora farinosa
Caratteristiche: Causa macchie clorotiche sulla superficie delle foglie, cui orrisponde
una muffetta bianca nella pagina inferiore.
Prevenzione: Sono possibili i seguenti interventi agronomici: - rotazioni molto ampie
allontamento delle piante o delle foglie colpite - distruzione dei residui delle colture
ammalate
impiego di semi sani o conciati
ricorso a variet€ resistenti
Difesa fitosanitaria: La difesa va iniziata quando si verificano condizioni climatiche
favorevoli all’infezione (piogge abbondanti e ripetute, prolungata bagnatura fogliare).
I trattamenti con sali di rame vanno ripetuti ad intervalli di 7-10 giorni (finch†
persistono le condizioni favorevoli all’infezione), rispettando il tempo di carenza di
20 giorni o scegliendo i prodotti con tempo di carenza pari a 3 giorni.
Antracnosi: Colletotrichum dematium
Prevenzione: Si possono adottare i seguenti Interventi agronomici:
- ampie rotazioni
- utilizzo di seme sano
- uso di variet€ resistenti
- distruzione dei residui vegetali
Difesa fitosanitaria: Alla comparsa dei primi sintomi intervenire con sali di rame.
Nottue fogliari della lattuga: Heliotis armigera, Spodoptera exigua
Le larve compiono erosioni inizialmente limitate alla pagina inferiore delle foglie, in
seguito, se non controllate possono divorare l'intero lembo; gli attacchi sono piƒ
frequenti nel periodo autunnale.
Difesa fitosanitaria: In presenza delle larve intervenire con Bacillus thuringiensis o
azadiractina. Si può impiegare anche piretro.
Virosi: CMV
Tacche giallo-verdastre sulle foglie, in prossimità delle nervature. Sui frutti mosaico e
gibbosità.
Le virosi sono trasmesse da vettori, principalmente afidi. Eliminare le piante infette.
Utilizzare piante e seme sano ai trapianti.
Difesa fitosanitaria: Per il contenimento, a livello preventivo, si può eseguire la lotta
ai vettori (vedi afidi).