1/3 Roberto Foglietta Educatore del Servizio sociale dei Comuni dell

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1/3 Roberto Foglietta Educatore del Servizio sociale dei Comuni dell
Roberto Foglietta
Educatore del Servizio sociale dei Comuni dell’Ambito distrettuale n. 3.1
Il Servizio sociale dei Comuni dell’Ambito distrettuale n. 3.1 “Gemonese, Canal del Ferro, Val
Canale” sta realizzando il progetto “Presenti, come le montagne” (Progetto Montagna). Il
progetto, finanziato con i contributi Regionali e realizzato con l’apporto dell’Area Welfare di
Palmanova, è rivolto alla popolazione anziana presente sul nostro territorio di competenza.
L’attività ha preso avvio nel mese di novembre 2013, da quando cioè si è resa possibile
l’assunzione dei due operatori con il ruolo di animatore necessari per attuare le azioni e le attività
previste dalla programmazione.
Le idee guida del progetto intendono ribadire la nostra convinzione che in età anziana è ancora
possibile acquisire e migliorare capacità e competenze e che tramite l’educazione e l’animazione è
possibile farlo. Favorire la domiciliarità non significa soltanto offrire alle persone la possibilità di
vivere nella propria casa, ma anche quella di realizzare le condizioni per cui, a livello relazionale,
culturale e sociale la persona trovi, in se stessa e nella comunità locale, opportunità di
valorizzazione e di non isolamento. Domiciliarità quindi come possibilità di benessere, benessere
affettivo, psicologico, relazionale e sociale. E magari nel contempo anche di arricchimento della
comunità locale.
Si prevedono perciò tre ambiti di intervento al fine di favorire:
•
il benessere psicofisico del singolo e del gruppo
•
il mantenimento, il miglioramento e l’acquisizione di abilità e competenze
•
le relazioni, le reti sociali, la solidarietà
Nel concreto il progetto prevede, oltre all’ampliamento dell’offerta educativa/di animazione nei
Centri Diurni (presenti a Gemona del Friuli, Venzone, Pontebba e a Resia in collaborazione con il
Comune), anche questi altri settori di lavoro:
1. Educazione/formazione degli anziani.
Si tratta di un’iniziativa avente lo scopo di aiutare gli anziani a fronteggiare i cambiamenti che si
presentano o che possono presentarsi in età anziana (pensionamento, invecchiamento, malattia,
lutto, vedovanza…) e alle conseguenti problematiche ad essi correlate. Durante gli incontri pubblici
previsti, progettati anche in collaborazione con enti pubblici e volontariato, ci si prefigge di offrire
agli anziani strumenti di tipo socio-educativo e culturale che possano aiutarli ad assumere
atteggiamenti utili a prendersi cura efficacemente del proprio benessere psico-fisico, della propria
salute e della propria autonomia personale.
Il formatore chiamato a condurre gli incontri avrà pertanto il compito di fornire al gruppo sia
elementi di conoscenza/riflessione sul tema sia di invitare le persone a interagire tra di loro
tramite la sua mediazione, mettendo in luce esperienze, paure, ragionamenti, idee e quant’altro
possa essere utile condividere per integrare le conoscenze possedute o trovare possibili soluzioni a
problemi e difficoltà. Un’opportunità a metà strada tra un evento formativo e un gruppo di automutuo aiuto.
Altro importante obiettivo è quello di far emergere e valorizzare anche le possibilità che l’età
anziana può portare con sè come ad esempio l’occasione di avere finalmente tempo libero a
disposizione da utilizzare in maniera utile, proficua, creativa o il “diventar nonni” assumendo così
un nuovo e diverso ruolo attivo nella famiglia e nella comunità.
L’esperienza verrà proposta inizialmente nei comuni di Artegna, Moggio Udinese e Chiusaforte.
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2. Sviluppo di abilità, capacità e competenze personali.
Il progetto “L’arte non ha età” si prefigge l’obiettivo di stimolare negli anziani il mantenimento, la
valorizzazione e l’acquisizione di competenze e capacità espressive, cognitive, linguisticocomunicative, relazionali, manuali, motorie. Prevede la realizzazione di mostre, convegni,
laboratori, incontri sul tema dell’arte, della creatività e dell’espressività artistica in età anziana.
Vuole cercare di dare risposte (e sarebbe utile qualche ipotesi di soluzione) a questi interrogativi:
quali sono le forme artistiche attraverso cui si esprimono gli anziani del nostro territorio? Chi sono
e dove abitano? Cosa realizzano? Perché lo fanno? Sono conosciuti e valorizzati nell’ambito della
loro comunità di appartenenza? Sono considerati una risorsa? E’ possibile diventare “artisti” in età
adulta-anziana? L’espressività, la creatività può essere motivo di implemento dell’autostima e
quindi di benessere? Come si può sviluppare nell’età anziana il potenziale creativo? Esistono
luoghi dove questo avviene o può avvenire?
Le animatrici hanno finora individuato e intervistato (previa collaborazione e confronto con
istituzioni e volontariato per alimentare il lavoro di rete) almeno una sessantina di anziani che sul
nostro territorio si cimentano a qualsiasi titolo in qualche forma artistica. Da questa prima fase di
lavoro si intende poi realizzare:
- laboratori per anziani (anche a carattere intergenerazionale) che desiderino acquisire,
migliorare, scoprire, mettere a disposizione le loro capacità espressive e artistiche.
- Incontri, conferenze, testimonianze, lavori di gruppo sul tema rivolti in particolare agli
operatori del settore, al volontariato, agli amministratori, agli anziani stessi.
- Esposizione di creazioni, installazioni, realizzazioni, produzioni artistiche realizzate da anziani
del nostro territorio.
- Altri eventi collegati al tema (ad es. spettacoli, film, concerti).
A tale proposito, nella primavera dello scorso anno abbiamo realizzato l’interessante iniziativa
Tag-Generation svolta in collaborazione con un’associazione di giovani writers operante nel
Gemonese (l’associazione culturale “Bravi Ragazzi”). Uno scambio intergenerazionale che si è
concluso con la creazione di un murale ideato e realizzato con l’aiuto degli anziani frequentanti i
Centri Diurni gestiti dal Servizio sociale.
L’attività si è collocata inoltre nell’ambito della manifestazione Elementi Sotterranei che
l’associazione culturale Bravi Ragazzi organizza da diversi anni nel Gemonese coinvolgendo artisti
di street-art nazionali ed internazionali. Il tema scelto dai writers per il 2013, “geneReazioni”
(ovvero come le diverse generazioni hanno reagito allo sviluppo tecnologico, ai cambiamenti, alle
richieste, alle sfide che la società ha richiesto loro), ha stimolato la collaborazione.
Il progetto ha avuto come punti di forza lo scambio intergenerazionale, la co-progettazione e la
possibilità offerta a tutti gli anziani partecipanti di poter esprimere con diversi e nuovi modi il
proprio potenziale di idee, creativo ed espressivo. L’attività ha coinvolto circa 25 anziani
provenienti dai Centri Diurni di Gemona, Venzone e Pontebba accompagnati da alcuni operatori
del Servizio sociale. A questi si sono affiancati 3-4 writers dell’associazione culturale Bravi Ragazzi
e in seguito altri artisti writers provenienti dall’Italia e da altri paesi europei.
Nella fase di progettazione e di elaborazione delle idee hanno partecipato tutti gli anziani
interessati all’attività (come si diceva circa 25 persone). In quella realizzativa si sono impegnati
invece un gruppo di 6/7 adulti-anziani con discrete capacità motorie (ed altri 2-3 con
compromissione motoria ma che hanno voluto comunque assistere alla nascita dell’opera
contribuendo con consigli di carattere pratico e artistico).
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In conclusione la nostra idea di anziano è pertanto quella di una persona che non solo può ancora,
ma che anche vuole, desidera, spera di avere ancora opportunità, di qualsiasi tipo esse siano:
culturali, di conoscenza, di relazione, di emozione, di divertimento, di sentirsi utili e di essere utili,
di raccontare, di guardare avanti. Di avere nuovi motivi per guardare avanti.
È anche la convinzione che dentro ognuno di noi, anche se latenti, ci possano essere capacità e
interessi, forse sopiti o non attivati, magari nascosti, sicuramente presenti. Che sono poi le idee
del fare educazione (Zatti: «Educare significa “tirare fuori”, portare alla luce le potenzialità di cui
ogni essere umano è portatore») e del fare animazione (Contessa: «L’Animazione è una pratica
sociale finalizzata alla presa di coscienza ed allo sviluppo del potenziale che è "represso, rimosso o
latente" in individui, piccoli gruppi e comunità»).
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