I Principi contabili nazionali e internazionali 1/1

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I Principi contabili nazionali e internazionali 1/1
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modulo 7
Le operazioni di chiusura
lezione 60
Le scritture di rettifica: classificazione e rimanenze di magazzino
I Principi contabili nazionali e internazionali
L’art. 2426 c.c. illustra i criteri di valutazione da utilizzare nella redazione del bilancio; spesso, però, le norme
del codice civile necessitano, per essere correttamente applicate, di adeguate interpretazioni e di integrazioni.
In queste ipotesi, si può far riferimento a Principi contabili emanati da organismi nazionali e internazionali e
divenuti di comune accettazione e applicazione nella stesura dei bilanci.
La funzione dei Principi contabili è di duplice natura:
interpretare in chiave tecnica le norme fissate dal legislatore, al fine di fornire agli addetti ai lavori utili riferimenti in sede di applicazione;
integrare il disposto legislativo, laddove esso risulti carente o insufficiente.
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Nel nostro Paese, i Principi contabili in passato sono stati elaborati dai vertici delle categorie professionali competenti in materia contabile, il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti (Cndc) e il Consiglio nazionale dei ragionieri (Cnr), attraverso un’apposita Commissione per la statuizione dei principi contabili.
Attualmente l’Organismo italiano di contabilità (Oic), sorto nel 2001, è lo standard setter che, avendo
sostituito gli organi sopra richiamati, ha il compito di emanare i Principi contabili nazionali e di collaborare con
le omologhe istituzioni internazionali e con il legislatore.
L’integrazione europea ha comportato l’attivazione di un processo di graduale armonizzazione normativa in
materia di redazione dei bilanci; in particolare, il Regolamento europeo 1606/2002 ha obbligato in generale le società aventi titoli quotati in un mercato regolamentato a redigere il Bilancio consolidato in conformità ai
Principi contabili internazionali IAS (International Accounting Standards)/IFRS (International Financial Reporting Standards) a partire dall’1/1/2005. Sono inoltre obbligate all’utilizzo degli IAS/IFSR per
la redazione del Bilancio consolidato le società emittenti strumenti finanziari diffusi tra il pubblico, le aziende di credito e gli intermediari finanziari sottoposti a vigilanza da parte della Banca d’Italia, nonché le imprese assicurative
che presentano particolari caratteristiche.
Il D.lgs. 38/2005 ha recepito la normativa europea e ha introdotto, inoltre, per le suddette società, l’obbligo di
utilizzare i Principi contabili internazionali IAS/IFRS anche per la redazione del Bilancio d’esercizio.
Per quanto concerne quest’ultimo documento, alle società non quotate che redigono il Bilancio d’esercizio in
forma ordinaria, è concessa la facoltà di adottare o meno gli IAS/IFRS. È invece esclusa la possibilità di utilizzarli per le imprese che redigono il Bilancio in forma abbreviata ai sensi dell’art. 2435 bis c.c.
L’armonizzazione della regolamentazione in materia di bilancio ha lo scopo di facilitarne la comprensione e la
comparabilità in tutti quei casi in cui l’impresa nazionale accede ai mercati internazionali, come ad esempio per
collocare i prestiti o per quotare le proprie azioni.
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