documento 15 maggio 5D L.Sc - "A.Paradisi"

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documento 15 maggio 5D L.Sc - "A.Paradisi"
ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE
“AGOSTINO PARADISI”
Sezioni Associate L. “ALLEGRETTI” – I. T.C. “ PARADISI”
Via Resistenza n.700 - 41058 – VIGNOLA (MO)
Tel. 059/774050-059/772860-Tel.Presidenza 059/776891
FAX 059/766544 COD. FISCALE 80011210368
e-mail: [email protected] / sito web: http://www.scuolaparadisi.org
Esami di Stato conclusivi
dei corsi di studio
d’istruzione secondaria superiore
Anno scolastico 2015/2016
Classe 5D scientifico
Documento finale del Consiglio di Classe
Affisso all’albo il 15 maggio 2016
1
INDICE
Composizione del Consiglio di Classe
pag.
3
Elenco degli alunni
pag.
4
Discipline e orari dell’indirizzo
pag.
5
Presentazione della classe
pag.
6
Programmazione del Consiglio di Classe
pag.
9
Griglia per l’attribuzione del voto di condotta
pag.
14
Criteri per l’attribuzione del credito formativo
pag
15
Attività complementari integrative
pag.
18
Argomento svolto in forma multidisciplinare
pag.
18
Simulazioni prove d’esame e griglie di valutazione
pag.
19
Matematica
pag.
27
Fisica
pag.
28
Italiano
pag.
31
Latino
pag.
41
Storia dell’arte
pag.
44
Scienze motorie e sportive
pag.
50
Inglese
pag.
54
Storia
pag.
59
Filosofa
pag.
61
Religione Cattolica
pag.
64
Biologia, Scienze della Terra e Chimica
pag.
66
Allegato A, B, C
pag.
72
Allegato D Relazione relativa allo studente DSA
pag.
101
Relazioni finali e programmi delle singole materie:
2
Composizione del Consiglio di Classe
Docente coordinatore della classe
Prof. Lorenzo Aulisa
Docente
Materia\e
Firma del docente
Giulio ANNOVI*
Matematica e Fisica
__________________
Roberta MARCHI
Italiano e Latino
__________________
Maurizio SALEMI*
Storia dell’arte
__________________
Mauro ROSSI
Educazione fisica
__________________
Laura ASCARI
Lingua e letteratura inglese
__________________
Lorenzo AULISA*
Storia e Filosofia
__________________
Alessandra BAZZANI
Religione
__________________
Manuela SARTO
Scienze naturali
__________________
* Con l’asterisco sono contrassegnati i commissari interni
3
ELENCO DEGLI ALUNNI CHE COMPONGONO LA CLASSE

Carbonella Elena Luisa
_____________________________________

Celino Alessandro
_____________________________________

Cenani Chiara
_____________________________________

Chiodi Filippo
_____________________________________

Ciano Melissa
_____________________________________

Corni Sara
_____________________________________

Demaj Adriana
_____________________________________

Flandi Francesco
_____________________________________

Folloni Zoe
_____________________________________
 Garagnani Michele
_____________________________________
 Gianpaolo Erica
_____________________________________
 Giusti Francesco
_____________________________________
 Lolli Simone
_____________________________________
 Lucchi Beatrice
_____________________________________
 Memoli Emanuela
_____________________________________
 Montanari Chiara
_____________________________________
 Muratori Chiara
_____________________________________
 Pagliani Greta
_____________________________________
 Roli Alessandra
_____________________________________
 Salvalai Lucia
_____________________________________
 Sola Erica
_____________________________________
 Tondi Michele
_____________________________________
 Valentini Laura
_____________________________________
 Venturi Deborah
_____________________________________
 Zanni Valentina
_____________________________________
4
Il quadro orario
Disciplina
Classe
Classe
Classe
terza
quarta
Quinta
Religione cattolica
1
1
1
Lingua e letteratura italiana
4
4
4
Lingua e cultura latina
3
3
3
Lingua e cultura straniera: inglese
3
3
3
Storia
2
2
2
Filosofia
3
3
3
Scienze Naturali
3
3
3
Matematica
4
4
4
Fisica
3
3
3
Disegno e storia dell’arte
2
2
2
Educazione fisica
2
2
2
30
30
30
Totale
5
PRESENTAZIONE DELLA CLASSE
Composizione gruppo classe
.
Continuità didattica del corpo docente nel triennio
Insegnanti classe
Insegnanti classe
Insegnanti classe
3^
4^
5^
Bazzani
Bazzani
Bazzani
Soli
Mazziotta
Marchi
Marsili
Mazziotta
Marchi
Pancani
Pancani
Ascari
Storia
Aulisa
Aulisa
Aulisa
Filosofia
Aulisa
Aulisa
Aulisa
Scienze Naturali
Sarto
Sarto
Sarto
Matematica
Annovi
Annovi
Annovi
Fisica
Annovi
Annovi
Annovi
Disegno e storia dell’arte
Salemi
Salemi
Salemi
Educazione fisica
Rossi
Rossi
Rossi
Materia
Religione cattolica
Lingua e letteratura italiana
Lingua e cultura latina
Lingua e cultura straniera: inglese
6
Giudizio sulla classe
La classe 5 D scientifico è formata da 25 studenti, di cui 7 maschi e 18 femmine . Nel
corso del triennio la classe non ha goduto della continuità didattica su alcune materie:
Latino, Italiano Inglese. Soprattutto quando l’alternanza è stata annuale (Latino e Inglese)
alunni e docenti hanno dovuto richiamarsi a percorsi iniziati (e non conclusi) e, nello
stesso tempo procedere con i programmi annuali previsti per la classe con difficoltà di
lavoro da ambo le parti. Il risultato finale è che le conoscenze maturate da parte di alcuni
alunni risultano essere non complete e talvolta le lacune pregresse risultano
compromettere in modo determinante una acquisizione approfondita e sicura della
disciplina (questo è il caso di latino e inglese). Gli insegnanti hanno comunque lavorato
riferendosi a finalità ed obiettivi comuni, utilizzando metodologie, strumenti, parametri e
griglie di valutazione elaborati collegialmente durante il primo Consiglio di classe di
ciascun anno scolastico. La classe nel triennio ha comunque ottenuto risultati finali tutto
sommato positivi, tanto da non aver mai registrato, nel corso del triennio, mancate
promozioni. Questa classe ha avuto un percorso che per alcuni aspetti non si può definire
progressivo. Se in terza mostravano mediamente curiosità nei confronti delle discipline,
vivacità nelle relazioni tra pari e con i docenti, a partire dalla quarta ha mostrato invece un
evidente appiattimento sul mero risultato scolastico senza che questo fosse reso “vivo”,
fosse messo a frutto, in una attiva partecipazione alla lezione . La classe si è mostrata
fredda e per certi versi apatica alle richieste di dialogo educativo. La difficoltà che gli
studenti hanno mostrato nell’intervenire in classe, ad esprimere opinioni e curiosità
culturali, si è consolidata in quinta ed è spiegabile da un lato, con una frammentazione dei
gruppi amicali che compongono la classe, relazioni spesso caratterizzate da una certa
ruvidezza;
dall’altro con la mancanza di studenti capaci di
comportamenti
scolasticamente virtuosi che la classe avrebbe potuto emulare. Il primo aspetto lo si
evidenzia non solo per la lunga osservazione, ma per la diretta ammissione degli studenti.
Si è osservato e si osservano gruppi divisi, relazioni non sempre rispettose, un clima
relazionale non sempre funzionale all’apprendimento. Anche gli studenti con i risultati
migliori non vanno al di là di competenze e conoscenze settoriali, relative all’argomento
di verifica o interrogazione, poco autonomi e poco sicuri, non manifestano una favorevole
disposizione all’apprendimento e al riuso delle conoscenze, all’interazione fra la propria
dimensione culturale e le conoscenze acquisite a scuola. La classe si è dimostrata, in
occasione di attività complementari o integrative, come lezioni o conferenze di esperti,
viaggi di istruzione o uscite didattiche, non sempre propositiva e coinvolta. Tuttavia, la
crescita individuale è stata, nel corso del triennio, visibile in pressoché tutti gli studenti.
Dovendo procedere ad una necessaria suddivisione in fasce di livello, si può dire che sul
piano del rendimento complessivo e medio la classe è comunque discreta. La maggior
parte di loro infatti ha una media discreta, quattro una media sufficiente , quattro una
buona o ottima. Si evidenzia inoltre che alcuni alunni/e hanno ricevuto la lettera di
encomio (8/10 di media): cinque in terza, tre in quarta.
7
PROGRAMMAZIONE DEL CONSIGLIO DI CLASSE
PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE
PER AMBITI CULTURALI
2° BIENNIO - ULTIMO ANNO LICEO
Anno Scolastico 2015/2016
Coordinatore Prof. Aulisa Lorenzo
Consiglio della Classe : VDsc
Data : 12/ 10/ 2015
8
CLASSE IV D scientifico
1. LIVELLI DI PARTENZA (Sintesi di quanto espresso dai singoli docenti)
Metodi utilizzati per la rilevazione:

Test d’ingresso 

Esercizi senza classificazione formale

Verifiche con valutazione

Ripasso del programma dell’a.s. precedente

Correzione dei compiti assegnati per le vacanze

Domande rivolte all’intera classe

Dialogo con gli studenti
2. LIVELLI RILEVATI
(Sintesi di quanto espresso dai singoli docenti)
□
Mediamente adeguati al grado raggiunto nel corso di studi
□
Non equilibrati (con prevalenza delle fasce estreme) 

Con prevalenza di esiti discreti/buoni
□
Con prevalenza di esiti sufficienti/scarsi
□
Mediamente inadeguati al grado raggiunto nel corso di studi
3. INTERVENTI DI RECUPERO E DI SOSTEGNO CHE CI SI PROPONE
DI ATTIVARE PER COLMARE LE LACUNE RILEVATE
(Sintesi di quanto espresso dai singoli docenti)
□
Riallineamento

Recupero in itinere
□
Pausa didattica

9


Ripasso di alcuni argomenti
□
Peer learning

Interventi individualizzati
□
Studio assistito
□
Tutoraggio 

Corsi di recupero (se organizzati dalla scuola) 

Sportello didattico (se organizzato dalla scuola)
4. OBIETTIVI TRASVERSALI
Vengono definiti i seguenti obiettivi trasversali e le strategie comuni per il loro raggiungimento.
Obiettivi trasversali formativi ed educativi
OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI
→ Promuovere un’acquisizione autonoma dei saperi,
fornendo un corpo organico di metodi e contenuti
finalizzati ad un’adeguata interpretazione dei fenomeni
naturali, storici, culturali.
→ Stimolare la consapevolezza della fondamentale
unitarietà dei saperi e della possibilità di riferire a cause
e principi unitari fenomeni apparentemente diversi.
→ Contribuire a rendere gli allievi capaci di
individuare in fenomeni intrinsecamente unitari gli
aspetti differenziali di pertinenza dei diversi ambiti
disciplinari.
→ Sviluppare l’attitudine al rispetto dei fatti, al vaglio
e alla ricerca di riscontri alle proprie ipotesi esplicative.
→ Far acquisire capacità di organizzazione e
valutazione, nonché atteggiamenti fondati sulla
collaborazione interpersonale e di gruppo.
→ Far acquisire strumenti intellettuali che possano
essere utilizzati nelle scelte successive di studio e di
lavoro.
→ Far acquisire saperi e strumenti intellettuali che
consentano un inserimento e una partecipazione attiva
alla vita del paese nei suoi molteplici aspetti.
→ Promuovere la padronanza della lingua italiana in
Strategie comuni
Per raggiungere gli obiettivi qui di fianco indicati saranno
utilizzate le seguenti strategie:
→ esigere il rispetto del regolamento d’istituto;
→ invitare costantemente al rispetto reciproco tra
alunni;
→ richiamare gli alunni indisciplinati;
→ non consentire agli alunni di uscire durante le ore di
lezione, se non per urgenti necessità;
→ richiedere puntualità nell’orario scolastico;
→ richiedere atteggiamenti consoni all’ambiente
scolastico e alle sue regole;
→ rimuovere, attraverso la discussione in classe,
atteggiamenti di intolleranza e di pregiudizio;
→ esplicitare il percorso didattico per far acquisire la
consapevolezza del progetto educativo-formativo;
→ studiare forme di lavoro che incrementino la
partecipazione e l’apprendimento attivo e che stimolino
la collaborazione all’interno del gruppo-classe
(aggiornamento e innovazione didattica);
→ sviluppare capacità di memorizzazione e l’abitudine
alla metodicità dello studio e del lavoro individuale;
→ sviluppare capacità progettuali;
→ favorire la partecipazione attiva degli alunni ed
incoraggiare la fiducia nelle proprie capacità, rispettando
10
quanto lingua primaria e dei linguaggi settoriali delle
diverse discipline.
→ Fornire le competenze scientifico-culturali per
essere in grado di comprendere la portata degli ultimi
sviluppi della cultura e della scienza e di inserirsi
adeguatamente in essi.
→ Sviluppare una cultura del cittadino sempre più
consapevole dei propri diritti e doveri, volta
all’acquisizione dei valori della Costituzione.
→ Maturare un comportamento responsabile, serio,
improntato al massimo rispetto per sé stessi e per gli
altri, anche nel riconoscimento dei diversi ruoli.
→ Sviluppare comportamenti adeguati all’ambiente
scolastico nel pieno rispetto del regolamento come:

presenza in classe al suono della campana e presa
d’atto dell’entrata dell’insegnante (forme di
saluto)

rispetto per gli insegnanti, anche se non della
classe, in caso di supplenza

rispetto nei confronti di quanti lavorano
nell’ambiente scolastico

rispetto delle strutture scolastiche (edificio,
materiali didattici etc.)

rispetto delle regole (orari, giustificazioni etc.) e,
più in generale, rispetto del Regolamento d’Istituto

atteggiamento consono all’ambiente scolastico
(stare seduti correttamente non consumare in
classe cibo e bevande etc.)

puntualità e cura nell’esecuzione dei compiti
assegnati e nel portare a scuola il materiale
necessario

discussione di eventuali problemi prima con
l’insegnante interessato e solo successivamente in
Consiglio di Classe
la specificità individuale del modo di apprendere;
→ verificare di frequente le competenze acquisite e
controllare periodicamente i compiti;
→ analizzare testi (letterari, scientifici, in lingua
straniera etc.) per individuare informazioni, concetti ,
strutture e lessico specifico;
→ invitare al rispetto dei tempi delle consegne e delle
regole di lavoro da seguire;
→ informare sulle tipologie e sulle finalità delle prove
di verifica e pianificare le stesse e, per quanto possibile, il
lavoro assegnato agli studenti;
→ chiarire i criteri di valutazione;
→ garantire massima trasparenza nel comunicare i
voti delle prove scritte e orali agli studenti e disponibilità
nel fornire gli eventuali chiarimenti richiesti;
→ considerare la correzione degli elaborati come utile
momento formativo e favorire l’autovalutazione;
→ avviare alla consapevolezza degli errori commessi
per imparare a utilizzarli come risorsa per
l’apprendimento;
→ mostrare disponibilità al dialogo e a rivedere, in
caso di insuccesso, le proprie strategie didattiche;
OBIETTIVI DIDATTICO-COGNITIVI
→ Conoscere e comprendere i contenuti pertinenti ai
programmi delle singole discipline.
→ Mostrare una capacità di comunicazione
linguistica, generale e settoriale, corretta e appropriata.
→ Acquisire un’adeguata padronanza delle abilità
promosse dalle singole discipline.
→ Acquisire capacità di applicare, sotto la guida
dell’insegnante, in contesti nuovi regole, norme e
procedimenti appresi nei diversi ambiti disciplinari.
→ Acquisire capacità di attivare procedimenti di
analisi, utilizzando in modo autonomo e in contesti e
ambiti disciplinari diversi, le conoscenze e gli strumenti
metodologici acquisiti.
→
Acquisire capacità di sintetizzare, integrare e
ampliare in maniera autonoma e funzionale le
conoscenze acquisite.
→ Acquisire capacità di impostare ed eseguire
procedimenti di valutazione nei diversi ambiti
11
disciplinari.
OBIETTIVI RELATIVI ALLE ABILITÀ DI STUDIO
→ Acquisire capacità di utilizzare in modo autonomo
e coerente rispetto alle proprie esigenze di
apprendimento e di ricerca gli strumenti di studio
(manuale, apparecchiature di laboratorio, etc.)
→ Acquisire capacità di programmare
consapevolmente il proprio lavoro, rispettando i tempi
stabiliti per le prove di verifica.
→ Sapere autovalutare il livello di apprendimento
raggiunto e gli eventuali progressi compiuti in relazione
con gli obiettivi esplicitati dai docenti.
→ Collaborare al potenziamento delle proprie
capacità e al recupero delle abilità eventualmente non
possedute.
 METODOLOGIE DI INSEGNAMENTO
(Sintesi di quanto espresso dai singoli docenti)

Lezione frontale

Lezione partecipata e interattiva 

Lezione esercitazione

Lavoro di gruppo

Approfondimento individuale

Discussione e confronto

Correzione di esercizi 

Apprendimento tramite risoluzione di problemi

Esercitazioni di laboratorio 

Brain storming
12
6. STRUMENTI DI LAVORO
(Sintesi di quanto espresso dai singoli docenti)

Libri di testo

Dispense (in fotocopia o in formato digitale) 

Riferimenti bibliografici per ricerche e approfondimenti 

Testi assegnati per la lettura (individuale o estesa all’intera classe)

Uso della rete (dalla postazione presente in classe, con uso di
videoproiettore e amplificatore audio, alla piattaforma e-learning)

Sussidi multimediali di vario genere (DVD, CD, archivi digitali etc.)

Biblioteca

Laboratorio di lingue

Laboratorio di chimica

Laboratorio di fisica

Laboratorio di informatica

Aula polifunzionale
7. VERIFICA E VALUTAZIONE (Strumenti per la verifica)
(Sintesi di quanto espresso dai singoli docenti + eventuali griglie di correzione dei compiti in
classe)
VERIFICHE FORMATIVE:

Interrogazione breve

Riassunto

Test 

Correzione e discussione sui compiti assegnati per casa

Trattazione sintetica di argomenti
VERIFICHE SOMMATIVE:
13

Interrogazione lunga

Elaborati scritti di vario genere (descrittivo, narrativo, argomentativo) con
particolare riguardo alle diverse tipologie previste per l’Esame di Stato
8.

Analisi formale, commento e interpretazione di un testo

Traduzioni da lingue classiche o moderne

Trattazione sintetica di argoment

Questionari di vario genere e struttura (prove strutturate o semistrutturate)

Svolgimento di esercizi, esercitazioni grafiche

Risoluzione di problemi

Relazioni su approfondimenti individuali o di lavori di gruppo

Esercitazioni di laboratorio
NUMERO MINIMO DI VERIFICHE PREVISTE PER OGNI PERIODO
Il Collegio dei Docenti ha stabilito un numero minimo di verifiche per ogni quadrimestre,
secondo lo schema di seguito riportato:
MATERIE CON 8, 7 O 6 ORE SETTIMANALI: MINIMO 4 VERIFICHE PER QUADRIMESTRE SCRITTE
O ORALI / PRATICHE
MATERIE CON 5, 4, 3 ORE SETTIMANALI: MINIMO 3 VERIFICHE PER
QUADRIMESTRE SCRITTE O ORALI / PRATICHE
MATERIE CON 2 ORE SETTIMANALI: MINIMO 2 VERIFICHE PER QUADRIMESTRE SCRITTE O
ORALI / PRATICHE
Docimologia: griglia di riferimento per la valutazione finale.
Giudizio: gravemente insufficiente (voto: fino a 4)
Conoscenze: nessuna/ frammentarie, superficiali, lacunose.
Obiettivi: la padronanza delle competenze risulta gravemente carente; non riesce ad applicare
le sue conoscenze o lo fa commettendo errori; non sa sintetizzare le conoscenze; non si
esprime con chiarezza e non ha proprietà di linguaggio.
Progresso: nessuno /irrilevante
Partecipazione e impegno: nessuno/totalmente inadeguato
Metodo di studio: nessuno/totalmente inadeguato.
14
Giudizio: insufficiente (voto: fino a 5)
Conoscenze: superficiali con lacune localizzate.
Obiettivi: la padronanza delle competenze relative risulta carente; non si orienta bene nella
comprensione; commette errori non gravi sia nell’applicazione che nell’analisi; non ha
autonomia nella rielaborazione delle conoscenze; non si esprime con sufficiente chiarezza e
proprietà di linguaggio.
Progresso: sufficiente/insufficiente.
Partecipazione e impegno: sufficiente/insufficiente.
Metodo di studio: non efficace.
Giudizio: sufficiente (voto: 6)
Conoscenze: sufficientemente complete ma non approfondite.
Obiettivi: si orienta sufficientemente nella comprensione; possiede soltanto i contenuti minimi;
se guidato, sa applicare le sue conoscenze ed è in grado di effettuare analisi e sintesi parziali;
si esprime con accettabile chiarezza e non commette errori che compromettano la
comunicazione.
Progresso: adeguato.
Partecipazione e impegno: adeguato.
Metodo di studio: sufficientemente organizzato.
Giudizio: discreto (voto: 7)
Conoscenze: possedute con discreta appropriatezza.
Obiettivi: la padronanza delle competenze risulta adeguata; sa applicare e sa effettuare sintesi,
anche se con qualche imprecisione; sa inquadrare nello spazio, nel tempo e nell’ambito
culturale; opera, se guidato, collegamenti; espone con chiarezza; utilizza una terminologia
sufficientemente appropriata.
Progresso: adeguato.
Partecipazione e impegno: costanti.
Metodo di studio: discretamente organizzato.
Giudizio: buono (voto: 8)
Conoscenze: complete e ordinate.
Obiettivi: la padronanza delle competenze relative risulta sicura e adeguata; sa applicare e sa
effettuare sintesi; sa inquadrare con sicurezza nello spazio, nel tempo e nell’ambito culturale;
opera collegamenti; espone con chiarezza; utilizza una terminologia appropriata.
Progresso: adeguato.
Partecipazione e impegno: costanti e attivi.
Metodo di studio: organizzato.
Giudizio: ottimo (voto: 9)
Conoscenze: complete, coordinate e ampliate.
Obiettivi: la padronanza delle competenze relative risulta sicura e adeguata; applica senza
errori ed effettua analisi approfondite; sintetizza correttamente, collega e confronta
autonomamente; usa la lingua in modo autonomo, corretto e personale.
Progresso: adeguato.
Partecipazione e impegno: costanti e attivi.
Metodo di studio : funzionale e organizzato.
Giudizio: eccellente (voto: 10)
15
Oltre alle prestazioni precedenti, l’alunno spazia anche al di fuori dell’argomento e della
disciplina specifici, operando in modo autonomo collegamenti interdisciplinari.
GRIGLIA PER L’ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA
ALUNNO\A: __________________________
CLASSE ______.
A.S. 2015-2016
In riferimento a quanto previsto dalla legge 169 del 30\10\2008, è stata deliberata dal collegio dei docenti nella riunione
del 4 marzo 2009, la seguente griglia di valutazione del voto di condotta.
Si precisa che il voto di condotta viene attribuito dall’intero Consiglio di classe e che la valutazione si riferisce a tutto il
periodo di permanenza di uno studente nella sede scolastica, compresi anche gli interventi e le attività di carattere
educativo posti in essere anche al di fuori di essa (uscite didattiche, viaggi d’istruzione, attività culturali).
N.B. Per l’attribuzione del voto di condotta non è necessario che siano riscontrati tutti i descrittori delle rispettive fasce di
voto.
DESCRITTORI
A. Interesse e partecipazione attiva alle lezioni
B. Frequenza costante e assidua
C. Regolare e serio svolgimento delle consegne scolastiche
D. Rispetto degli altri e dell’istituzione scolastica
E. Ruolo propositivo all’interno della classe
F. Scrupoloso rispetto del Regolamento scolastico
A. Buona partecipazione alle attività didattiche
B. Frequenza costante
C. Costante adempimento dei doveri scolastici
D. Rispetto del Regolamento d’Istituto
E. Ruolo positivo di collaborazione nel gruppo classe
F. Correttezza nei rapporti interpersonali
A. Discreta attenzione e partecipazione alle attività didattiche
B. Frequenza nel complesso costante
C. Svolgimento quasi sempre puntuale dei compiti assegnati
D. Rispetto del Regolamento d’Istituto
E. Partecipazione diligente, ma poco propositiva al funzionamento del gruppo classe
F. Correttezza nei rapporti interpersonali
A. Interesse e partecipazione discontinui in alcune discipline
B. Frequenza non sempre regolare; ripetuti ritardi e/o uscite anticipate
C. Svolgimento non sempre puntuale dei compiti
D. Episodi di mancato rispetto del Regolamento scolastico
E. Rapporti non sempre collaborativi con gli altri
F. Episodi di disturbo dell’attività didattica e/o richiami disciplinari verbali o scritti
A. Disinteresse per le attività didattiche
B. Mancato rispetto del Regolamento scolastico
C. Rapporti con gli altri spesso non corretti
D. Ruolo negativo nel gruppo classe
E. Disturbo delle attività didattiche e/o richiami verbali o scritti
F. Presenza di sanzioni disciplinari
A. Assoluto disinteresse per le attività didattiche
B. Consegne scolastiche costantemente disattese
C. Frequenza molto saltuaria ed irregolare
D. Mancato rispetto di norme fondamentali del Regolamento d’Istituto e dello Statuto delle
studentesse e degli studenti , quali: ricorso ad atteggiamenti violenti od intimidatori e/o
lesivi della dignità della persona, introduzione nella scuola di alcool o droga, mancato
rispetto delle norme sulla sicurezza con conseguente creazione di rischio per sé e per gli
altri, assunzione di atteggiamenti che si configurano come penalmente perseguibili.
E. Utilizzo non corretto dei macchinari e dei sussidi didattici; danneggiamento grave e
VOTO
10
9
8
7
6
5-1
16
volontario di strutture e attrezzature,
F. Ripetute sanzioni disciplinari del Consiglio di classe, non seguite da apprezzabili e
concreti cambiamenti nel comportamento.
CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL CREDITO FORMATIVO
Per l’attribuzione del credito scolastico per le classi del Triennio, in base al disposto del D.M. n.
99 del 2009, vengono applicati i punteggi indicati nella sottostante Tabella A
TABELLA A– Candidati interni
MEDIA DEI VOTI
PUNTI CREDITO SCOLASTICO
I ANNO
II ANNO
III ANNO
M=6
3-4
3–4
4–5
6<M≤7
4-5
4–5
5–6
7<M≤8
5-6
5–6
6–7
8<M≤9
6-7
6-7
7–8
9 < M ≤ 10
7-8
7–8
8–9
Per l’attribuzione del credito scolastico si tiene conto della media dei voti, dell’assiduità nella frequenza
scolastica, dell’interesse e impegno nel dialogo educativo, della partecipazione ad attività complementari ed
integrative, della presenza di crediti formativi.
Viene attribuito comunque il massimo della banda, in presenza di assiduità nella frequenza e di interesse e
impegno.
In caso di carenze relativamente a questi elementi, il massimo della banda può essere attribuito in presenza
di elementi positivi relativi ad attività complementari e crediti formativi.
Per il credito formativo vengono riconosciute tutte quelle esperienze non saltuarie dalla cui
documentazione si evinca una loro significatività nella formazione della persona e della crescita umana,
purché certificate da enti esterni alla scuola, come deliberato dal Collegio dei Docenti del 2/03/2010.
Si precisa che, secondo quanto stabilito dal Consiglio di Stato, i docenti di religione cattolica hanno pieno
titolo a concorrere alla determinazione dei crediti scolastici e formativi per gli alunni che si avvalgono di
quell’insegnamento.
17
ATTIVITA` COMPLEMENTARI INTEGRATIVE DEL TRIENNIO
La classe, nel corso del Triennio, ha partecipato al completo, o limitatamente a studenti
motivati, a varie iniziative formative che si sono svolte al mattino oppure in orario
extrascolastico, quali viaggi d’istruzione, visite didattiche lezioni, attività d’orientamento,
conferenze, incontri con esperti, aventi anche carattere trasversale ed interdisciplinare,
evidenziando sempre interesse e partecipazione
Il percorso formativo extracurriculare della classe è stato completato quest’anno dalle seguenti
iniziative:





Spettacolo teatrale “Fedra” (26/11/2015)
Spettacolo teatrale “Pride and prejudice” (17/11/2015
Partecipazione agli Open day (18/02/2016)
Conferenza: “Ungaretti e la Grande Guerra”
Rappresentazione teatrale: “Light up the house – la scienza di Michael Faraday
(8/01/2016)
 Visita alla Comunità di recupero per tossicodipendenti ( 29/04/2015)
NUCLEO TEMATICO PLURIDISCIPLINARE
TITOLO: “Parlare le immagini”
Materie coinvolte: tutte
SIMULAZIONI PROVE D'ESAME
Tipo di prova
Prima prova
Seconda prova
Materia o materie
coinvolte
Numero
prove
effettuate
due
matematica
due
6 ore
28 aprile 2016
Inglese, latino, scienze ,
storia
11 aprile 2016
3 ore
2 maggio 2016
6 ore
5 marzo
due
Inglese, arte, scienze,
filosofia
Tempi
assegnati
9 gennaio 2016
Italiano – tutte le tipologie
previste
Terza prova
Periodo di
svolgimento
3 ore
7 maggio 2016
18
PRIMA PROVA D’ESAME
L’insegnante d’italiano, in collaborazione con i colleghi ha sempre strutturato le tracce del compito
scritto d’italiano secondo la tipologia differenziata prevista dall’ Esame di Stato
(Tipologia A, B, C, D).
Di seguito si riporta il testo delle prove svolte da tutte le classi terminali del Liceo, nonchè la griglia
di valutazione adottata per la correzione degli elaborati, sempre concordata con i
colleghi delle altre sezioni.
I Simulazione della Prima prova dell’Esame di Stato
9 gennaio 2016
II Simulazione della Prima prova dell’Esame di Stato
28 aprile 2016
I testi delle due simulazioni di prima prova sono in allegato al documento (Allegato A)
SECONDA PROVA D’ESAME
I Simulazione della Seconda prova dell’Esame di Stato
11 aprile 2016
II Simulazione della Seconda prova dell’Esame di Stato
2 maggio 2016
I testi delle due simulazioni di seconda prova sono in allegato al documento (Allegato )
19
TERZA PROVA SCRITTA
I docenti del Consiglio di Classe si sono orientati verso una prova pluridisciplinare, piuttosto che
interdisciplinare che coinvolgesse quattro materie, con l’esclusione di quelle che sono oggetto del
primo e del secondo elaborato.
Per quanto concerne le modalità, nelle due simulazioni di terza prova è stata scelta la Tipologia A
, cioè “saggio breve”. Oltre al numero massimo di righe o parole, differente a seconda delle
discipline, si sono fornite tracce precise nella formulazione dei quesiti, perché risultasse ben
chiaro agli alunni l’ambito da rispettare. Le tracce delle prove, nonché i criteri di valutazione
utilizzati, sono riportati in coda al documento.
I Simulazione di Terza Prova
5 marzo 2016
II Simulazione di Terza
7 maggio 2016
I testi delle due simulazioni di terza prova sono in allegato al documento (Allegato C)
20
GRIG L IA PE R L A COR REZ IO NE DE LL A PR IMA P ROV A S CR IT T A
(Tipologie A, B, C, D)
Classe ___________________________
Indicatori
Punteggio
massimo
3
3
Eccellente … molto buono
Buono … discreto
Sufficiente
Insufficiente
Gravemente insufficiente
3
2,5
2
1,5
1
3
Eccellente … molto buono
Buono … discreto
Sufficiente
Insufficiente
Gravemente insufficiente
3
2,5
2
1,5
1
3
Eccellente … molto buono
Buono … discreto
Sufficiente
Insufficiente
Gravemente insufficiente
3
2,5
2
1,5
1
3
Eccellente … molto buono
Buono … discreto
Sufficiente
Insufficiente
Gravemente insufficiente
3
2,5
2
1,5
1
Struttura dell’elaborato
Sviluppo delle idee
Completezza di
informazione
Uso della documentazione
Impostazione critica
Registro espressivo
Ortografia, sintassi, lessico
Presentazione grafica
Elaborazione autonoma
Originalità di idee
Stile personale
Punti
3
2,5
2
1,5
1
Conformità ai requisiti
Coerenza argomentativa
Livello riferibile ad ogni indicatore
Eccellente … molto buono
Buono … discreto
Sufficiente
Insufficiente
Gravemente insufficiente
Aderenza alla traccia
Rispetto delle consegne
Candidato _____________________________________
Punteggio
assegnato
Punteggio complessivo assegnato
21
GRIG L IA PE R L A CORREZ IO NE DE LL A SECO ND A PROV A S CRIT T A
La griglia si compone di due parti, una (sezione A) relativa alla valutazione dei problemi, e una
(sezione B) relativa alla valutazione dei dieci quesiti.
Gli indicatori della griglia della sezione A sono descritti in quattro livelli; a ciascun livello sono
assegnati dei punteggi, il valor massimo del punteggio della sezione A è 75. Nel problema è
richiesto allo studente di rispondere a 4 quesiti che rappresentano le evidenze rispetto alle quali si
applicano i quattro indicatori di valutazione:
1. lo studente comprende il problema e ne identifica ed interpreta i dati significativi; riesce,
inoltre, ad effettuare collegamenti e ad adoperare i codici grafico-simbolici necessari, secondo 4
livelli di prestazione (L1, L2, L3, L4 in ordine crescente) ai quali è assegnato un punteggio
all’interno della fascia;
2. lo studente individua le strategie risolutive più adatte alle richieste secondo 4 livelli di
prestazione (L1, L2, L3, L4 in ordine crescente) ai quali è assegnato un punteggio all’interno della
fascia;
3. lo studente porta a termine i processi risolutivi ed i calcoli per ottenere il risultato di ogni
singola richiesta secondo 4 livelli di prestazione (L1, L2, L3, L4 in ordine crescente) ai quali è
assegnato un punteggio all’interno della fascia;
4. lo studente giustifica le scelte che ha adottato secondo 4 livelli di prestazione (L1, L2, L3, L4 in
ordine crescente) ai quali è assegnato un punteggio all’interno della fascia.
La colonna evidenze individua quale/i dei 4 quesiti del problema sia/siano direttamente
connesso/i all’indicatore; un quesito può afferire a più indicatori.
La griglia della sezione B ha indicatori che afferiscono alla sfera della conoscenza, dell’abilità di
applicazione e di calcolo e permette di valutare i dieci quesiti.
Per ciascuno dei dieci quesiti è stabilita la fascia di punteggio per ogni indicatore. Il totale del
punteggio per ogni quesito è 15, e dovendone lo studente risolvere cinque su dieci, il punteggio
massimo relativo ai quesiti è 75.
Infine è fornita la scala di conversione dal punteggio (max 150) al voto in quindicesimi (max
15/15).
22
Sezione A: Valutazione PROBLEMA
INDICATORI
LIVELLO
L1
(0-4)
Comprendere
Analizzare la situazione
problematica, identificare i
dati ed interpretarli.
L2
(5-9)
L3
(10-15)
L4
(16-18)
Individuare
Mettere in campo strategie
risolutive e individuare la
strategia più adatta.
L1
(0-4)
L2
(5-10)
L3
(11-16)
L4
(17-21)
L1
(0-4)
Sviluppare il processo
risolutivo
Risolvere la situazione
problematica in maniera
coerente, completa e corretta,
applicando le regole ed
eseguendo i calcoli necessari.
L2
(5-10)
L3
(11-16)
L4
(17-21)
Argomentare
Commentare e giustificare
opportunamente la scelta
della strategia applicata, i
passaggi fondamentali del
processo esecutivo e la
coerenza dei risultati.
L1
(0-3)
L2
(4-7)
L3
(8-11)
L4
(12-15)
CLASSE 5 sez. ___ Candidato: _____________________Data: _____ / _____ /_______
DESCRITTORI
P1
P2
Non comprende le richieste o le recepisce in maniera inesatta o parziale, non riuscendo a
riconoscere i concetti chiave e le informazioni essenziali, o, pur avendone individuati
alcuni, non li interpreta correttamente. Non stabilisce gli opportuni collegamenti tra le
informazioni. Non utilizza i codici matematici grafico-simbolici.
Analizza ed interpreta le richieste in maniera parziale, riuscendo a selezionare solo alcuni
dei concetti chiave e delle informazioni essenziali, o, pur avendoli individuati tutti,
commette qualche errore nell’interpretarne alcuni e nello stabilire i collegamenti. Utilizza
parzialmente i codici matematici grafico-simbolici, nonostante lievi inesattezze e/o errori.
Analizza in modo adeguato la situazione problematica, individuando e interpretando
correttamente i concetti chiave, le informazioni e le relazioni tra queste; utilizza con
adeguata padronanza i codici matematici grafico-simbolici, nonostante lievi inesattezze.
Analizza ed interpreta in modo completo e pertinente i concetti chiave, le informazioni
essenziali e le relazioni tra queste; utilizza i codici matematici grafico–simbolici con buona
padronanza e precisione.
Non individua strategie di lavoro o ne individua di non adeguate Non è in grado di
individuare relazioni tra le variabili in gioco. Non si coglie alcuno spunto nell'individuare il
procedimento risolutivo. Non individua gli strumenti formali opportuni.
Individua strategie di lavoro poco efficaci, talora sviluppandole in modo poco coerente; ed
usa con una certa difficoltà le relazioni tra le variabili. Non riesce ad impostare
correttamente le varie fasi del lavoro. Individua con difficoltà e qualche errore gli strumenti
formali opportuni.
Sa individuare delle strategie risolutive, anche se non sempre le più adeguate ed efficienti.
Dimostra di conoscere le procedure consuete ed le possibili relazioni tra le variabili e le
utilizza in modo adeguato. Individua gli strumenti di lavoro formali opportuni anche se con
qualche incertezza.
Attraverso congetture effettua, con padronanza, chiari collegamenti logici. Individua
strategie di lavoro adeguate ed efficienti. Utilizza nel modo migliore le relazioni
matematiche note. Dimostra padronanza nell'impostare le varie fasi di lavoro. Individua
con cura e precisione le procedure ottimali anche non standard.
Non applica le strategie scelte o le applica in maniera non corretta. Non sviluppa il
processo risolutivo o lo sviluppa in modo incompleto e/o errato. Non è in grado di
utilizzare procedure e/o teoremi o li applica in modo errato e/o con numerosi errori nei
calcoli. La soluzione ottenuta non è coerente con il problema.
Applica le strategie scelte in maniera parziale e non sempre appropriata. Sviluppa il
processo risolutivo in modo incompleto. Non sempre è in grado di utilizzare procedure e/o
teoremi o li applica in modo parzialmente corretto e/o con numerosi errori nei calcoli. La
soluzione ottenuta è coerente solo in parte con il problema.
Applica le strategie scelte in maniera corretta pur con qualche imprecisione. Sviluppa il
processo risolutivo quasi completamente. È in grado di utilizzare procedure e/o teoremi o
regole e li applica quasi sempre in modo corretto e appropriato. Commette qualche errore
nei calcoli. La soluzione ottenuta è generalmente coerente con il problema.
Applica le strategie scelte in maniera corretta supportandole anche con l’uso di modelli e/o
diagrammi e/o simboli. Sviluppa il processo risolutivo in modo analitico, completo, chiaro e
corretto. Applica procedure e/o teoremi o regole in modo corretto e appropriato, con
abilità e con spunti di originalità. Esegue i calcoli in modo accurato, la soluzione è
ragionevole e coerente con il problema.
Non argomenta o argomenta in modo errato la strategia/procedura risolutiva e la fase di
verifica, utilizzando un linguaggio matematico non appropriato o molto impreciso.
Argomenta in maniera frammentaria e/o non sempre coerente la strategia/procedura
esecutiva o la fase di verifica. Utilizza un linguaggio matematico per lo più appropriato, ma
non sempre rigoroso.
Argomenta in modo coerente ma incompleto la procedura esecutiva e la fase di verifica.
Spiega la risposta, ma non le strategie risolutive adottate (o viceversa). Utilizza un
linguaggio matematico pertinente ma con qualche incertezza.
Argomenta in modo coerente, preciso e accurato, approfondito ed esaustivo tanto le
strategie adottate quanto la soluzione ottenuta. Mostra un’ottima padronanza nell’utilizzo
del linguaggio scientifico.
Totale
23
Quesiti
P.T.
(Valore massimo attribuibile 75/150 = 15x5)
CRITERI
Q1
Q2
Q3
Q4
Q5
Q6
Q7
Q8
Q9
Q10
(0-5)
(0-4)
(0-4)
(0-5)
(0-4)
(0-4)
(0-4)
(0-4)
(0-5)
(0-4)
Comprensione della richiesta.
Conoscenza dei contenuti
matematici.
___
___
___
___
___
___
___
___
___
___
ABILITA' LOGICHE e RISOLUTIVE
(0-3)
(0-4)
(0-3)
(0-4)
(0-4)
(0-4)
(0-4)
(0-4)
(0-4)
(0-3)
___
___
___
___
___
___
___
___
___
___
(0-5)
(0-4)
(0-5)
(0-4)
(0-5)
(0-5)
(0-5)
(0-5)
(0-4)
(0-5)
Correttezza nei calcoli.
Correttezza nell'applicazione di
Tecniche e Procedure anche
grafiche.
___
___
___
___
___
___
___
___
___
___
ARGOMENTAZIONE
(0-2)
(0-3)
(0-3)
(0-2)
(0-2)
(0-2)
(0-2)
(0-2)
(0-2)
(0-3)
___
___
___
___
___
___
___
___
___
___
COMPRENSIONE e CONOSCENZA
Abilità di analisi.
Uso di linguaggio appropriato.
Scelta di strategie risolutive
adeguate.
CORRETTEZZA dello
SVOLGIMENTO
Giustificazione e Commento delle
scelte effettuate.
Punteggio totale quesiti
Sezione B: QUESITI
CLASSE 5 sez. ___ Candidato: __________________________________________Data: _____ / _____ /_______
Calcolo del punteggio Totale
PUNTEGGIO SEZIONE A
(PROBLEMA)
PUNTEGGIO SEZIONE B
(QUESITI)
PUNTEGGIO TOTALE
Tabella di conversione dal punteggio grezzo al voto in quindicesimi
Punti
Voto
0-4
5-10
1
2
11-18
3
19-26
4
27-34
5
35-43
44-53
54-63
64-74
75-85
86-97
98-109
110-123
124-137
138-150
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
24
Voto assegnato ____ /15
Il docente
___________________________
25
GRIG L IA PE R L A CORREZ IO NE DE LL A T ERZ A PROV A S CRIT T A
Liceo Allegretti – Vignola
5^ D Scientifico
Griglia di valutazione della terza prova scritta
Candidato …………………………………………………..
INDICATORI
CONOSCENZA DEI CONTENUTI
(Punteggio Massimo: 7)
 Pertinenza degli argomenti
 Individuazione degli elementi
essenziali
 Completezza
 Precisione
CAPACITA’ E COMPETENZE
(Punteggio Massimo: 5)
 Comprensione
 Analisi
 Sintesi
 Individuazione di
collegamenti e nessi logici
 Argomentazione
FORMA
(Punteggio Massimo: 3)
 Utilizzo appropriato dei lessici
specifici
 Correttezza grammaticale e
sintattica
 Chiarezza espositiva
Punteggio per ogni quesito
.…/ 15
PUNTEGGIO TOTALE DELLA PROVA
.…/ 15
.…/ 15
.…/ 15
…./15
26
RELAZIONE FINALE E PROGRAMMI DI MATEMATICA e FISICA
Anno scolastico 2015-2016
Prof. Giulio Annovi
Matematica e fisica
Relazione sulla classe 5Dcs
Ho insegnato nella classe per 5 anni, sia matematica sia fisica.
E' composta da ragazzi capaci e studiosi. I risultati scolastici attestano un buon livello di
preparazione durante tutto il corso di studi. Alcuni studenti hanno evidenziato notevoli capacità
logiche e di approfondimento.
Tuttavia, nonostante i tentativi fatti per coinvolgere più attivamente il gruppo classe
nell'apprendimento della matematica e della fisica, l'interesse per queste discipline è rimasto a
livello strettamente scolastico, forse anche a causa delle dinamiche relazionali, di tipo competitivo
e non collaborativo, che si sono sviluppate negli anni all'interno della classe.
Lo scorso anno ho aderito, con la classe, al progetto ministeriale PPS (Problem Posing and
Solving), ma abbiamo avuto difficoltà a svolgerlo sia a causa del software Maple proposto da
ministero, con una sintassi troppo complessa e ostacoli legati alle licenze d'uso (trattandosi di un
software proprietario), sia per mancanza di tempo.
Gli argomenti trattati entro la fine del quinto anno sono stati comunque adeguati alla preparazione
necessaria per affrontare l'esame di stato. Infine abbiamo svolto due simulazioni della seconda
prova scritta di matematica, la prima riguardante solo i quesiti del questionario, la seconda
completa, quindi con quesiti e problemi.
Programma di Matematica
I numeri complessi
Rappresentazione algebrica. Rappresentazione grafica e forma trigonometrica. Radici n-esime dei numeri
complessi. Forma esponenziale. Numeri complessi e rotazioni nel piano.
Funzioni e limiti
Definizione e nozioni di base sulle funzioni. Funzioni inverse e funzioni composte. Funzioni continue. Limiti
delle successioni e definizione di limite. Le successioni monotone. Limiti di successioni. La serie geometrica.
Limiti di funzioni. Teoremi sui limiti finiti e forme indeterminate. Limiti di forme indeterminate. Limiti
notevoli e calcolo dei limiti.
27
Derivate
Definizione di derivata. Derivazione delle funzioni elementari. Teoremi sull'algebra delle derivate:
derivazione della somma, della differenza, del prodotto e del quoziente di due funzioni. Derivazione delle
funzioni composte. Derivazione delle funzioni inverse. Il differenziale di una funzione.
Teoremi sulle funzioni derivabili
Teorema di Rolle. Teorema di Lagrange. Teorema di Cauchy. Teorema di de L'Hopital. I polinomi di Taylor e
la formula di Taylor.
Studio di una funzione
Dominio e studio del segno di una funzione. Andamento di una funzione. Ricerca di massimi e minimi.
Concavità e punti di flesso.
Integrali
Gli integrali definiti e il problema delle aree. Gli integrali indefiniti. La funzione integrale e il teorema
fondamentale del calcolo integrale. Gli integrali fondamentali. Le proprietà dell'itegrale. Integrazione per
scomposizione. Integrazione per parti. Integrazione per sostituzione. Elementi di calcolo delle probabilità e
di calcolo combinatorio.
Programma di Fisica
Elettromagnetismo
Campo elettrico e potenziale elettrico.
I circuiti elettrici e le leggi di Kirchhoff.
I condensatori.
Condensatori in serie e in parallelo.
Carica e scarica di un condensatore.
L'energia nei circuiti elettrici e l'effetto Joule.
I campi magnetici generati da magneti permanenti.
L'esperimento di Oersted.
I campi magnetici generati da correnti elettriche.
L'azione dei campi magnetici sulle correnti elettriche.
28
Il motore elettrico a corrente continua.
La forza di Lorentz.
Il moto delle particelle cariche nei campi magnetici.
La circuitazione del campo magnetico e il teorema di Ampere.
L'induzione elettromagnetica.
La corrente di spostamento.
Le equazioni di Maxwell.
Relatività
La velocità limite.
L'energia cinetica relativistica.
La relazione di Einstein e le energie di legame nucleari.
La quantità di moto relativistica.
Sistemi di riferimento e principio di relatività.
L'invarianza della velocità della luce.
La dilatazione del tempo.
La contrazione delle lunghezze.
La relatività della simultaneità.
L'addizione delle velocità relativistica.
Il paradosso dei gemelli.
Fisica quantistica
Lo spettro della radiazione termica, la legge di Wien e la legge di Stefan-Boltzmann.
Lo spettro della radiazione termica e la legge di Planck.
Fenomenologia dell'effetto fotoelettrico.
29
Interpretazione di Einstein dell'effetto fotoelettrico: i fotoni.
La pressione di radiazione.
L'effetto Compton.
L'interferenza di fotoni.
La lunghezza d'onda di de Broglie e l'esperimento di Davisson e Germer.
Il principio di indeterminazione.
Lo spettro di emissione dell'idrogeno e la formula di Rydberg.
Il modello di Bohr dell'atomo di idrogeno.
30
RELAZIONE FINALE E PROGRAMMA DI ITALIANO
DOCENTE: prof.ssa Roberta Marchi
FINALITÀ GENERALI:



Consapevolezza della complessità e specificità del fenomeno letterario
Conoscenza diretta dei testi più rappresentativi del patrimonio letterario italiano
Padronanza e dominio degli usi complessi e formali del mezzo linguistico che
caratterizzano i livelli avanzati del sapere
OBIETTIVI D’APPRENDIMENTO:
Conoscenze:
- conoscenza delle linee essenziali dei fenomeni più significativi che interessano la nostra
civiltà letteraria, nel suo sviluppo diacronico dalla seconda metà dell’800 al Novecento con
riferimenti al panorama europeo occidentale
- conoscenza integrale e\o antologica di testi narrativi, teatrali e poetici di autori italiani e
stranieri (in traduzione), scelti secondo percorsi tematici motivati e coerenti
- conoscenza delle tecniche di analisi intertestuale
- consolidamento della conoscenza delle principali tipologie testuali: testo poetico e
narrativo, saggio breve e articolo di giornale, ecc…
- conoscenza di una specifica ed appropriata terminologia disciplinare
Competenze:
- saper analizzare, decodificare ed interpretare i testi letterari sulla base delle conoscenze
acquisite in ambito storico-letterario, linguistico, tematico e retorico e secondo i diversi
livelli di analisi proposti, individuandone gli elementi portanti (tematiche, struttura generale,
elementi di linguaggio e di stile significativi) e comprendendo la funzionalità delle
scelte formali
- saper riconoscere la poetica di un autore e le fasi evolutive nella sua produzione
- saper ricostruire il quadro storico-culturale di un’epoca attraverso una serie di testi sia
letterari che di altri settori culturali
- riconoscere i modelli culturali caratterizzanti di un’epoca, facendo riferimento anche a
produzioni e movimenti europei coevi
- saper riconoscere il carattere specifico del testo letterario e la sua fondamentale
polisemia che lo rende oggetto di diverse ipotesi interpretative e di continue proposte nel
tempo
- saper esprimersi in modo corretto ed efficace
- saper produrre testi di tipo diverso, rispondenti alle diverse funzioni con tecniche
compositive adeguate, con registro e linguaggio specifico idonei
Abilità:
- saper sottoporre i testi analizzati ad un’opera di rielaborazione critica e personale in un
contesto di attualizzazione
- saper collocare un testo letterario nel suo contesto storico-culturale ed in un quadro di
confronti con opere dello stesso autore, di autori della stessa epoca e corrente, di autori
31
ed opere di altre epoche che trattano le stesse tematiche
- saper variare il registro linguistico e saper utilizzare diverse forme di esposizione sia
orale che scritta a seconda delle esigenze del processo comunicativo
Standard minimi di conoscenze e abilità:
- conoscenza del quadro storico-culturale dei periodi di studio, secondo le scansioni
cronologiche fissate dal Progetto Brocca (Romanticismo, Novecento)
- conoscenza del pensiero, della poetica e di alcuni testi esemplificativi degli autori
affrontati
- conoscenza e applicazione delle regole morfo-sintattiche
- conoscenza ed applicazione delle regole ortografiche
- utilizzo di un bagaglio lessicale appropriato
- conoscenza e produzione delle diverse tipologie testuali
- conoscenza e applicazione delle tecniche di analisi dei testi letterari (prosa e poesia) e
non letterari
32
Programma disciplinare di italiano
Contenuti
Tempi
Prove di verifica
Utilizzate
(L’ETA’ DEL RISORGIMENTO:
Aspetti generali del Romanticismo europeo.
La concezione dell’arte e della letteratura.
I movimenti romantici in Europa.
Il movimento romantico in Italia e la polemica con i
classicisti. Strutture politiche, economiche e sociali
dell’Italia risorgimentale. Ideologie ed istituzioni
culturali. Il ruolo degli intellettuali italiani e il
pubblico. I generi letterari: poesia, romanzo,
romanzo storico. ) – ripresa dallo scorso anno
scolastico
2 ore
Interrogazione, verifica
scritta, verifica orale
 GIACOMO LEOPARDI:
La vita. Il pensiero. La poetica del vago e
dell’indefinito. Leopardi e il Romanticismo. Il primo
Leopardi: le Canzoni e gli Idilli. Le Operette morali.
I grandi Idilli. L’ultimo Leopardi.
12 ore
Testi: Epistolario: Al fratello Carlo da Roma; A
Pietro Giordani. L’amicizia e la nera malinconia.
Pensieri: LXXXII, una grande esperienza.
Zibaldone: La teoria del piacere; Il vago, l’indefinito
e le rimembranze della fanciullezza; L'antico;
Indefinito e infinito; Il vero è brutto; Teoria della
visione; Parole poetiche; Ricordanza e poesia;
Teorie del suono; Indefinito e poesia; Suoni
indefiniti; la Doppia visione; La rimembranza.
Canti: L’Infinito, La sera del dì di festa, A Silvia, La
quiete dopo la tempesta, Le ricordanze, Il sabato
33
Contenuti
Tempi
Prove di verifica
Utilizzate
del villaggio, Il passero solitario, Canto notturno di
un pastore errante dell'Asia, Il pensiero dominante,
A se stesso,La ginestra.
Operette morali: Dialogo della Natura e di un
Islandese; Dialogo di Colombo e Gutierrez; La
scommessa di Prometeo; Dialogo di un venditore di
almanacchi e di un passeggere; Dialogo di Tristano
e di un amico.
 L’ETA’ POSTUNITARIA:
Le strutture politiche, economiche e sociali
dell’Italia postunitaria. Le ideologie. Le istituzioni
culturali. Posizione sociale e ruolo degli intellettuali.
I generi letterari: il romanzo. La Scapigliatura. Il
Naturalismo francese: Zola, Balzac e Flaubert.
5 ore
Testi: A.Boito: Libro dei versi: lezione di anatomia.
 GIOVANNI VERGA:
La poetica del Verismo italiano. La tecnica narrativa
di Verga.
5 ore
L’ideologia verghiana e la sua evoluzione. Il
verismo di Verga e il naturalismo zoliano. I veristi
italiani.
Lo svolgimento dell’opera verghiana. Il darwinismo
sociale. Il “ciclo dei vinti”. I “Malavoglia” e “Mastro
don Gesualdo”.
Testi:
da: Vita dei campi, Fantasticheria, Rosso Malpelo,
La lupa;
Da: Novelle Rusticane: La roba;
Lettura individuale di un romanzo del Ciclo dei vinti
34
Tempi
Contenuti
Prove di verifica
Utilizzate
 IL DECADENTISMO:
L’origine del termine Decadentismo. La visione del
mondo decadente. La poetica del Decadentismo.
Temi e miti della letteratura decadente. Coordinate
storiche e sociali del Decadentismo: Decadentismo
e Romanticismo; Decadentismo e Naturalismo:
Decadentismo e Novecento. Il Decadentismo
europeo.
Testi: C. Baubelaire, I fiori
Corrispondenze; l'Albatro, Spleen;
del
2 ore
male:
P. Verlaine, Un tempo e poco fa: Arte poetica;
A. Rimbaud, Poesie: Vocali.
Il romanzo decadente in Europa: J. K. Huysmans,
O. Wilde.
 GABRIELE D’ANNUNZIO:
La vita. L’estetismo e la sua crisi. I romanzi del
Superuomo. Le Laudi. Il periodo “notturno”(cenni).
Testi:Terra Vergine, Dalfino;
Novelle della Pescara, L'eroe
4 ore
Canto novo: O falce di luna calante
Alcyone: La sera fiesolana, Meriggio, La pioggia nel
pineto, Le stirpi canore, Nella belletta, I pastori
Il Piacere: libro primo, cap. III: Andrea Sperelli
35
Contenuti
Tempi
Prove di verifica
Utilizzate
 GIOVANNI PASCOLI:
La vita. Le idee: la visione del mondo; la poetica;
l’ideologia politica. I temi della poesia pascoliana.
Le soluzioni formali.
6 ore
Testi: Il fanciullino, Una poetica decadente
Myricae: Novembre, L’assiuolo, X Agosto,
Temporale, il Lampo, il Tuono, Lavandare, Patria,
I gattici, Ultimo sogno
Canti di Castelvecchio: Il gelsomino notturno
Primi Poemetti, Italy: vv. 86 - 127
 ITALO SVEVO:
La vita. La cultura. Il primo romanzo: Una vita.
Senilità. La coscienza di Zeno. Il monologo di Zeno
e il flusso di coscienza dell’”Ulisse” joyciano.
4 ore
Testi: Lettura di : La coscienza di Zeno.
 LUIGI PIRANDELLO:
La vita. La visione del mondo e la poetica: il
vitalismo; il relativismo conoscitivo; la poetica
dell’”umorismo”. Le novelle. I romanzi Il teatro.
Testi: Lettera alla sorella: la vita come “enorme
pupazzata”
5 ore
L’Umorismo: Un’arte che scompone il reale, La
forma e la vita, la differenza fra umorismo e
36
Contenuti
Tempi
Prove di verifica
Utilizzate
comicità: l’esempio della vecchia imbellettata.
Novelle per un anno: Il treno ha fischiato, Tu ridi,
C'è qualcuno che ride.
Lettura di: Il fu mattia Pascal.
 IL PRIMO NOVECENTO:
La situazione storica e sociale. L’ideologia. Le
istituzioni culturali. Le forme e le tendenze
letterarie: La ricerca di forme nuove, la stagione
delle Avanguardie: i Futuristi, i Crepuscolari, Le
Avanguardie in Europa.
2 ore
Testi: letture esemplificative delle correnti
Crepuscolare e Futurista. ( Martinetti, ”Manifesto
del Futurismo”, “Manifesto tecnico della letteratura
futurista”, “Bombardamento di Adrianopoli”; A.
Palazzeschi, Chi sono?, Lasciatemi divertire)
 TRA LE DUE GUERRE:
La realtà politico-sociale. La cultura. Gli intellettuali
, le riviste e le idee di letteratura
 POETI TRE LE DUE GUERRE:
Umberto Saba: la vita. Caratteristiche formali della
produzione poetica. I temi. Il Canzoniere come
racconto. Giuseppe Ungaretti: la vita. Le raccolte
poetiche: temi e motivi. Eugenio Montale: la vita: La
parola e il significato della poesia. Scelte formali e
significati
tematici.
Salvatore
Quasimodo:
l’Ermetismo e le sue forme poetiche.
1 ora
8 ore
37
Contenuti
Tempi
Prove di verifica
Utilizzate
Testi:Canzoniere: A mia moglie, Città vecchia, Dico
al mio cuore, intanto che t’aspetto, Tre poesie alla
mia balia (I e III), Eroica, Eros, Preghiera alla
madre, Teatro degli Artigianelli, Amai.
L’Allegria: In memoria, Il porto sepolto, Veglia, I
fiumi, San Martino del Carso, Mattina, Soldati.
Girovago, Natale. Commiato
Il dolore, Non gridate più.
Sentimento del tempo: la madre
Ossi di seppia: I limoni, Non chiederci la parola,
Meriggiare pallido e assorto, Spesso il male di
vivere ho incontrato, Incontro.
(da Intenzioni. Intervista immaginaria. In Sulla
poesia: Il programma di “torcere il collo
all’eloquenza)
Le Occasioni: addii , fischi nel buio, cenni, tosse; La
casa dei doganieri.
(da Intenzioni. Intervista immaginaria. In Sulla
poesia: La poetica delle occasioni)
La bufera ed altro: A mia madre, Il gallo cedrone,
L’anguilla.
(da Confessioni di scrittori. Interviste con se stessi.
In Sulla poesia: Una totale disarmonia con la realtà.
La poetica di Montale: il passaggio da “Finisterre”
alle altre poesie della Bufera ed altro).
Satura: La Storia, Ho sceso, dandoti il braccio,
almeno un milione di scale, L’alluvione ha
sommerso il pack dei mobili.
(da Strumenti umani. Intervista immaginaria. In
Sulla poesia: La poetica di Satura)
E’ ancora possibile la poesia?, in Sulla poesia:
38
Contenuti
Tempi
Prove di verifica
Utilizzate
parte del discorso di Stoccolma, 1975.
Ed è subito sera: Ed è subito sera, Alle fronde dei
salici
Giorno dopo giorno: Milano, agosto 1943.
14. DAL DOPOGUERRA ALLA SOCIETA’ DI
5 ore
MASSA:
Le strutture politiche
economiche e sociali.
Le istituzioni culturali. Il dibattito delle idee.
L'editoria. Il pubblico. I giornali. La televisione. Le
tecnologie informatiche e internet. La scuola e
l'università. Gli intellettuali. Il dibattito delle idee. La
lingua d'uso comune. La lingua letteraria.
Due autori del ‘900: Italo Calvino e Pier Paolo
Pasolini. Letture.
METODOLOGIA
La lezione è stata prevalentemente frontale quando si è trattato di presentare autori e /o
movimenti letterari, di contestualizzarli, di spiegare concetti. A questa si è tentato di affiancare una
lezione problematica per educare alla molteplicità dei punti di vista, alla autonomia e alla
formulazione di giudizi e opinioni personali argomentati. Questo procedimento si è seguito anche
nell’analisi dei testi letterari per coinvolgere gli alunni nell’interpretazione del testo in riferimento ad
un più ampio contesto riferito all’autore, al periodo storico e culturale, nonché per invogliare la
maturazione di un interesse più specifico per le opere letterarie.
Largo spazio è stato lasciato alla lettura dei testi, spronando, non sempre con successo, gli alunni
anche a letture individuali.
MEZZI, STRUMENTI, SPAZI
Strumento principale è stato il testo in adozione, integrato talvolta da fotocopie, da riferimenti
multimediali, e da testi poetici non presenti sul libro in uso.
39
Testo adottato: Luperini,Cataldi, Marchiani, Marchese, Il nuovo La scrittura e l’interpretazione, voll
5 e 6;
vol. Leopardi, il primo dei moderni.
OBIETTIVI RAGGIUNTI E RISULTATI OTTENUTI
Sono stata l’insegnante di italiano e latino solo nel corrente anno scolastico.
La quinta D è risultata essere, fin da subito, una classe quasi per nulla abituata allo scambio critico
o anche solo comunicativo di contenuti ed idee. Gli alunni sono stati nell’insieme sempre silenziosi,
poco interessati e abituati, invece, ad un tipo di studio e di impegno prettamente domestici e quasi
“indifferenti” alla mediazione culturale e didattica dell’insegnante. Per la maggior parte sono
diligenti ed eseguono in modo ordinato i compiti che vengono assegnati. Ci sono sicuramente
fasce di livello differenziate, ma in tutti ho individuato una sostanziale assenza di disponibilità ad
uno studio che vada oltre il solo raggiungimento di buoni risultati nelle valutazioni e nelle verifiche.
I contenuti appresi risultano essere non sempre profondi e non sempre formativi, talvolta sviliti a
nozioni che rimangono in superficie. Sembrano giovani che della scuola in generale (delle
discipline umanistiche in particolare) non abbiano saputo cogliere le migliori opportunità di
scambio, di apertura alle idee, di creazione di pensieri alternativi, e di formazione e di amore del
sapere, in generale.
RELAZIONE FINALE E CONTENUTI DI LATINO
DOCENTE: prof. Roberta Marchi
FINALITA’ GENERALI:





Ampliamento dell’orizzonte storico e coscienza della sostanziale unità della civiltà europea
Accesso alla letteratura latina ed ai testi
Capacità di analisi della lingua ed interpretazione dei testi scritti
Acquisizione di abilità traduttive ed abitudine ad operare confronti fra modelli linguistici e
realtà culturali diverse
Potenziamento delle capacità di organizzazione del linguaggio e di elaborazione stilistica
OBIETTIVI D’APPRENDIMENTO

Conoscenze:
1. conoscenza degli aspetti storico-letterari più significativi dell’ultimo periodo della
repubblica e dell’età augustea e dei più rappresentativi esponenti di essa
principalmente attraverso l’approccio diretto ai testi (in lingua e\o in traduzione)
o attraverso lo studio della letteratura
2. approfondimento della conoscenza delle strutture morfo-sintattiche latine

Competenze:
3. saper analizzare, decodificare ed interpretare i testi latini sulla base delle
conoscenze acquisite in
ambito storico-letterario, linguistico, tematico e retorico
4. comprendere e tradurre passi in lingua, riformulando il messaggio del testo in modo
chiaro, fedele,
spigliato, secondo le regole di produzione dell’italiano
5. dare una corretta collocazione storica ai testi
40

Abilità:
6. saper sottoporre i testi analizzati ad un’opera di rielaborazione critica e personale, in
un contesto di
attualizzazione
7. saper istituire raffronti significativi non solo tra opere dello stesso autore, ambito
culturale, genere letterario, ma anche tra opere di altri autori coevi e\o di epoche
differenti
8. riconoscere e istituire rapporti fra mondo latino e cultura moderna

Standard minimi di conoscenze e abilità
9. conoscenza del quadro storico di riferimento degli autori principali della letteratura
latina
10. conoscenza di passi in traduzione o in lingua
di: Seneca, Quintiliano,
Marziale,Tacito, Petronio, Apuleio
11. conoscenza della morfologia e della sintassi latine e capacità di riconoscere le varie
strutture morfo-sintattiche in un testo in lingua
12. capacità di tradurre in modo adeguato testi in lingua di media difficoltà
Programma disciplinare di latino
Contenuti


La prima età imperiale: da Tiberio a Nerone (14-68 d.
C.): profilo storico, sociale e culturale della dinastia
Giulio-Claudia. Pubblico, generi e scrittori nella prima
età imperiale.
Fedro e la favola in poesia.
1. Lucio Anneo Seneca e la filosofia stoica; i
Dialoghi, le Consolazioni, le Tragedie.
Percorsi antologici:
- La vita interiore sotto il principato: Consolatio ad
Helviam matrem 8 (ita); De ira III,36 (ita/lat); De vita
beata 17-18 (ita); Epistulae morales ad Lucilium 23, 18 (ita) e 80, 5-10 (ita).
- Il senso del tempo: Epistulae morales ad Lucilium 1
(lat/ita); De brevitate vitae 1, 2, 8, 11, 14 (lat), 15 (ita),
20 (lat).
- Il prossimo è anche lo schiavo: Epistulae morale ad
Lucilium 95, 51-53 (lat/ita); 47, 1-6; 47, 10-13; 47 1621 (lat).
- Il filosofo e il principe: De clementia I, 5, 2-5 (ita); De
tranquillitate animi 4 (ita).
- la tragedia nascosta nell’animo umano: Phaedra, la
teoria delle passioni. L’apporto di Seneca alla teoria
Tempi
Prove di verifica
utilizzate
2
Per le verifiche scritte:
prove semistrutturate e
strutturate.
14
Per le verifiche orali:
interrogazioni lunghe.
41
delle passioni (approfondimento che tiene conto del
personaggio di Fedra nell’Ippolito di Euripide,della
Phedre di Racine e della Fedra di D’Annunzio).
Il modulo è stato propedeutico alla visione, presso il
teatro Storchi di Modena di “FEDRA”,dalla Phaedra di
Seneca (con alcuni estratti dall’Ippolito di Euripide e
dalle Lettere di Seneca)
adattamento e regia Andrea De Rosa.
2. Petronio e il romanzo dalla Grecia a Roma. La
questione petroniana.
Percorsi antologici:
- I personaggi del Satyricon, Trimalchione: Satyricon
27-28, 1-5; 32-33, 1-4; 34; 75, 8-11; 76; 77, 7; 78;
(ita).
- I personaggi del Satyricon, Fortunata: Satyricon, 3738; 74 (ita).
- L'incombere della morte sul mondo di Petronio:
Satyricon, 115, 6-20; 141 (ita).
- Una fabula Milesia nel romanzo: la matrona di Efeso:
Satyricon, 111, 1-5; 111, 6-13; 112, 1-3; 112, 4-8 (lat).
6
- L'età flavia: da Vespasiano a Domiziano. I nodi della
Storia, società e cultura. Pubblico, generi letterari e
Scrittori.
- Cultura e letteratura tecnica e scientifica a Roma:
Plinio il vecchio e la Naturalis historia.(cenni)
3. Quintiliano: il conformismo politico e letterario.
L’Institutio Oratoria.
Percorsi antologici:
- Sulle orme di Quintiliano: l'educazione a Roma:
Institutio oratoria I, 2, 1-8 (ita); II, 2, 1-4; II, 2, 5-8 (lat);
I, 3, 6-13; I, 3, 14-17 (ita); II, 2, 9-10;15 (lat); I, 8, 5-6;I,
9, 1-2;II, 4, 2 (ita).
- Quintiliano critico e storico della letteratura: Institutio
Oratoria X, 1, 85-88;90; X, 1, 93-95; X, 1, 101-105-112
passim; X, 1, 125-131 (ita).
4. Marco Valerio Marziale e l'epigramma: l'aurore,
l'opera, la poesia come divertimento. La poesia
d'occasione. Letture antologiche.
5
2
- Il secolo d'oro dell'Impero: da Traiano a Commodo.
I nodi della storia. Pubblico generi letterari e scrittori.
2
6. Decimo Giunio Giovenale: l’autore, l’opera, lo
stile. La poesia satirica.
5. Publio CornelioTacito: l’artista della storia. Il
Dialogus de Oratoribus, Agricola (Il discorso di
Calgaco), Germania;
Annales, Historiae.
Percorsi antologici:
La Germania di Tacito: 1, 4 (lat), 5, 7 (ita), 9, 11 (lat)
10
42
13 (ita), 14, 20 (lat), 22 (ita), 33, 37, 45 (lat), 46 (ita)
6. Plinio il giovane e lo stile epistolare: l'opera; il
Carteggio del governatore. La lettera sui cristiani.
1
7. Apuleio, tra romanzo e magia. Le Metamorfosi.
Lettura in italiano dal romanzo.
Percorsi antologici:
Tra Lucio e Apuleio: Metamorphoseon libri XI, I,1;
III, 26; 28-29; XI, 27:
Una beffa crudele: II, 32; III,2;III7-10.
C'era una volta... la fiaba di Amore e Psiche:IV, 2835 passim; V, 21-23; VI, 16-21.
8. La crisi del III secolo: i nodi della storia. Società e
Cultura. La lingua della nascentre letteraturea
cristiana. I processi contro i cristiani: Atti e Passioni.
L’Apologetica: Tertulliano,Minucio Felice,Cipriano,
Lattanzio.
9. Fra l’antichità e il Medioevo: I nodi della
storia.Società e cultura.i generi letterari del IV-V
secolo. Ambrogio e Girolamo.
6
4
METODOLOGIA
La lezione è stata prevalentemente di tipo frontale per definire, spiegare concetti, presentare
autori e contestualizzarli.
MEZZI, STRUMENTI, SPAZI
Strumento principale è stato il testo in adozione
Testo adottato: Diotti, Dossi, Signoracci,Libera Lectio, voll. III, SEI, 2008
OBIETTIVI RAGGIUNTI E RISULTATI OTTENUTI
Le competenze di traduzione sono mediamente discrete per tutta la classe, grazie al lavoro
prevalentemente svolto dalla classe negli anni precedenti. Ho pertanto seguito le proposte del libro
di testo che alterna brani in traduzione a brani in latino sui quali sono state ricercate le
caratteristiche linguistiche e stilistiche degli autori studiati. Sono stati acquisiti dagli alunni i
contenuti letterari specifici, le singole poetiche e la conoscenza dei periodi storici affrontati
5 - CONSIDERAZIONI PARTICOLARI
La classe ha mostrato, complessivamente discrete capacità di studio che ha consentito di
affrontare il lavoro proposto, impegnandosi in modo adeguato, rispetto agli obiettivi prefissati.
43
RELAZIONE FINALE E PROGRAMMI DI DISEGNO E STORIA DELL’ARTE
DOCENTE. Prof. Maurizio Salemi
Storia dell’arte dell’ 800
Fenomenologia degli stili:
Classico-Classicismo-Barocco-Rococò-Neoclassicismo
Manierismo-Barocco
Lezione 1-2
Percorso sintetico nell’arte Figurativa dal ‘500 al ‘700 (cenni)
Le caratteristiche dell'Arte neoclassica. Confronto: Canova e Bernini
J:L. David, la Rivoluzione francese e artista di corte di Napoleone.
La pittura: Jacques-Louis David, Lettura d’opera Il giuramento degli orazi
Lezione 3
IL NEOCLASSICISMO
Jean-Auguste-Dominique Ingres.
Francisco Goya, lettura d' opera. Le Fucilazioni del 3 maggio 1808
La scultura: Antonio Canova. Lettura d’opera: Amore e Psiche .
La pittura in Europa
Cenni e panorama del rinnovo architettonico
La sistemazione delle città
Lezione 4
L'architettura in Italia
Un piano regolatore per Milano napoleonica.
L'architettura
neoclassica
L'architettura in Europa e negli Stati Uniti
I grandi temi del Romanticismo. La storia, Il sublime nella natura, il
44
pittoresco.
I protagonisti:
La pittura in Germania. Caspar David Friedrich
Lezione 5
La pittura in Francia
Théodore Géricault. Analisi dell’opera “La zattera della Medusa”
IL ROMANTICISMO
Eugène Delacroix. Analisi dell’opera “La libertà che guida il popolo”
La pittura in Inghilterra: Blake, Turner, Constable
La confraternita dei Preraffaelliti
Lezione 6
L'architettura in Europa: il Neogotico
Il giardino romantico ed il Pittoresco
La nuova concezione del restauro: Viollet Le duc
PERCORSO INDIVIDUALE facoltativo :
Lezione 7
L'ARCHITETTURA
ROMANTICA
Tra letteratura e arte
Storia sociale dell'arte nell'Ottocento.Hauser
•
Sviluppo dell'arte e mutamenti della società
•
La Rivoluzione francese e l'arte
•
Arte e società nell'Ottocento romantico
•
Arte come impegno sociale
•
Il lavoro come progresso e come riscossa
•
Arte come testimonianza e fonte
Gli stili: Realismo e Impressionismo
Naturalismo, Verismo e Realismo
Il Realismo in Francia
Honoré Daumier
Jean-Francois Millet, Gustave Courbet
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Analisi dell'opera: Courbet, Un fumerale a Ornans
Lezione 8
LA PITTURA REALISTA
IN FRANCIA E IN ITALIA
La pittura in Italia: i Macchiaioli. Giovanni Fattori (cenni)
Gli elementi visivi di un quadro impressionista. Edouard Manet
Claude Monet
Analisi dell'opera Monet, la serie delle Cattedrali di Rouen
Pierre-Auguste Renoir , Alfred Sisley,
Lezione 9-10
Edgar Degas, analisi dell’opera L’assenzio
Focus Le discipline dell'arte. L'avvento della fotografia (cenni)
LA PITTURA
IMPRESSIONISTA
L'architettura degli ingegneri. Nuove tipologie edilizie per la città
Le trasformazioni urbanistiche della seconda metà dell’ ‘800:
Lezione 11-12
Parigi ed il Piano Ausmann.
Barcellona e L’Eixample.
LA CITTA’ E
L'ARCHITETTURA NEL
SECONDO OTTOCENTO
Lezioni 13-14
Vienna ed il Ring.
POSTIMPRESSIONISMO.
Cezanne. Van Gogh, Gauguin, Seurat. Lettura d’opera L’ile de la grande
jatte
Touluse Lautrec.
Vita d’artista,Van Gogh: Il suicidato della società
SIMBOLISMO.
Gauguin e i Nabis
Simbolismo letterario ed artistico
46
Storia dell’arte del 900
.
Dal Postimpressionismo al Novecento
.
Il contesto culturale del’900:
Lezione 1-2
Liberty ed Art Nouveau
Le Avanguardie artistiche del ‘900
L’Espressionismo
Gli anticipatori: Munch ed Ensor
Lezione 3
Espressionismo francese: I Fauves
Espressionismo tedesco: La Brucke, Der Blauer Reiter
L’ESPRESSIONISMO
Genesi del cubismo.
Espressionismo e
cubismo
Le maschere africane
Analisi dell'opera, Les demoiselles d’Avignon
Lezione 4
IL CUBISMO
La linea cubista: Picasso e Braque
Analisi dell'opera: Guernica.
Le matrici culturali del Futurismo.
Lezione 5
Il manifesto di Marinetti: 1909, “Le Figarò”
Boccioni. Lettura d’opera: Forme uniche della continuità nello spazio
Carrà.
47
IL FUTURISMO
L’architettura futurista: Antonio Sant’Elia
LEZIONI DOPO IL DOCUMENTO DEL 15 MAGGIO
Lo sviluppo dell’arte astratta
Vasilij Kandinskij
Lo spirituale nell’arte:
Lezione 6
L’ASTRATTISMO
Sintesi della teoria pittorica di Kandinskij. Lettura d’opera: Primo acquerello
astratto
Mondrian. Malevic. Lettura d’opera, Il Melo rosso
Le linee del Dadaismo. La nascita di Dada.
Dadaismo e letteratura, Una poesia dadaista.
Dada a New York, a Parigi, in Germania.
Lezione 7
Marcel Duchamp: Lettura d’opera: Fontana, Il grande vetro.
IL DADAISMO
Le linee guida del Surrealismo. Andrè Breton,1924.
Freud ed il concetto di inconscio.
Lezione 8
Tecniche ed opere Surrealiste: I protagonisti: Dalì, Magritte, Mirò.
IL SURREALISMO
Modigliani, Soutine, Chagall, Pascin, Kisling.
Lezione 9
LA SCUOLA DI PARIGI
IL RITORNO
ALL’ORDINE
Jean Cocteau: Le rappel à l’Ordre

Cenni sul contemporaneo e sviluppi delle estetiche concettuali e
postmoderne.
48
RELAZIONE FINALE:
I rapporti con la classe
sono stati sempre di reciproca stima La
programmazione dell’anno è stata finalizzata all’approfondimento teorico
della disciplina, riservando gli aspetti operativi e grafici anni precedenti ma a
cui non si è mancato di far riferimento nel corso delle lezioni, condotte con
l’ausilio del manuale e di lezioni digitali prodotte dall’insegnante (sia di sintesi
che di approfondimento ) al fine di organizzare meglio i contenuti in un
percorso con un esiguo monte ore
49
RELAZIONE FINALE E PROGRAMMAZIONE DI SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE
DOCENTE: prof. Mauro Rossi
La classe ha svolto con regolarità le attività proposte ed ha dimostrato interesse e partecipazione verso
ogni iniziativa richiesta.
Si sono evidenziati dai test d’ingresso diversi livelli di partenza e diverse capacità motorie che però, nel
corso dell’anno non hanno influito sulla realizzazione di giochi di squadra e di gruppo.
FINALITA'
L'insegnamento dell'Educazione fisica ha le seguenti finalità:
1.
2.
3.
4.
5.
l'acquisizione del valore della corporeità, attraverso esperienze di attività motorie e sportive, di
espressione e di relazione in funzione della formazione di una personalità equilibrata e stabile;
il consolidamento di una cultura motoria e sportiva quale costume di vita, intesa anche come
capacità di realizzare attività finalizzate e di valutarne i risultati ed individuarne i nessi disciplinari;
il raggiungimento di un completo sviluppo corporeo e motorio della persona attraverso l'affinamento
della capacità di utilizzare le qualità fisiche e le funzioni neuro-muscolari;
l'approfondimento operativo e teorico di attività motorie che, dando spazio alle attitudini e
propensioni personali, favorisca l'acquisizione di capacità trasferibili all'esterno della scuola (lavoro,
tempo libero, salute);
l'arricchimento della coscienza sociale attraverso la consapevolezza di sé e l'acquisizione della
capacità critica nei riguardi del linguaggio del corpo e dello sport.
OBIETTIVI DIDATTICI E DI APPRENDIMENTO
Consapevolezza del percorso effettuato per conseguire il miglioramento delle capacità di:


compiere attività di resistenza, forza, velocità ed articolarità;
coordinare azioni efficaci in situazioni complesse;
essere in grado di:









utilizzare le qualità fisiche e neuro-muscolari in modo adeguato alle diverse esperienze ed ai vari
contenuti tecnici;
applicare operativamente le conoscenze delle metodiche inerenti al mantenimento della salute;
praticare almeno due degli sport programmati nei ruoli congeniali alle proprie attitudini e
propensioni;
praticare attività simbolico-espressive ed approfondirne gli aspetti culturali;
praticare in modo consapevole attività motorie tipiche dell'ambiente naturale secondo tecniche
appropriate, là dove è possibile;
organizzare e realizzare progetti operativi finalizzati;
mettere in pratica le norme di comportamento ai fini della prevenzione degli infortuni;
conoscere:

le caratteristiche tecnico-tattiche e metodologiche degli sport praticati;
50


i comportamenti efficaci ed adeguati da adottare in caso di infortuni.
i contenuti teorici trattati durante l’anno scolastico.
CONTENUTI
Attività in situazioni significative in relazione all'età degli alunni, ai loro interessi, agli
tecnici e ai mezzi disponibili:
 a carico naturale o con piccoli sovraccarichi;
 di opposizione e resistenza;
 con piccoli e ai grandi attrezzi codificati e non;
 di controllo tonico e della respirazione;
 con varietà di ampiezza e di ritmo, in condizioni spazio-temporali diversificate;
 di equilibrio, in condizioni dinamiche complesse e di volo.
obiettivi
Esercitazioni relative a:
Attività sportive individuali e/o di squadra (almeno due):
 Pallavolo: regole di gioco, bagher, palleggio, servizio, colpi d’attacco, tattica di gioco.
 Pallacanestro: palleggio, arresto, passaggio, tiro, presa, regole di gioco.
 Pallamano: palleggio, passaggio, presa, tiro, regole di gioco
 Hockey: regole di gioco, passaggio, arresto, tiro.
 Calcio-calcetto: regole di gioco, passaggio, tiro.
 Badminton: dritto, rovescio, servizio, regole di gioco.
 Freesbe (ultimate)
 Arrampicata sportiva
Inoltre:
 organizzazione di attività e di arbitraggio degli sport individuali e di squadra praticati;
 attività tipiche dell'ambiente naturale, ove è possibile;
 attività espressive;
 ideazione, progettazione e realizzazione di attività finalizzate;
 assistenza diretta e indiretta connessa alle attività.
Informazione e conoscenze relative a:
 teoria del movimento e delle metodologie dell'allenamento riferite alle attività;
 norme di comportamento per la prevenzione degli infortuni e in caso d'incidente.
METODI D’INSEGNAMENTO
Le finalità e gli obiettivi hanno richiesto una metodologia basata sull'organizzazione di attività
" in situazione", sulla continua indagine e sull'individuazione e la correzione dell'errore.
Tale metodologia consente di creare i presupposti per la trasferibilità delle abilità e competenze acquisite
ad altre situazioni motorie.
Ogni attività ha tenuto conto, nella sua organizzazione e realizzazione, della necessità di dare spazio ad
una serie di varianti operative ed al contributo creativo e di elaborazione che ciascun alunno ha saputo
apportare. Il metodo d’insegnamento è stato prevalentemente globale.
Si è ricorso all’intervento analitico solo per l’apprendimento di tecniche sportive particolarmente
complesse nella loro esecuzione e quando la mancanza di una tecnica di base ha precluso la
partecipazione positiva alla disciplina sportiva.
La metodologia didattica si è avvalsa della lezione frontale per fornire spiegazioni teoriche e pratiche dei
contenuti; del lavoro di gruppo per migliorare la socializzazione e sviluppare il senso di solidarietà e
collaborazione sino a giungere alla consapevolezza dei propri limiti.
51
Si sono promossi atteggiamenti e scelte sempre più mature e responsabili attraverso comportamenti che
hanno favorito l’autonomia e l’autorganizzazione.
Gli itinerari didattici sono stati adeguati alle caratterizzazioni individuali tenendo conto del prevalere di
diversità e differenziazioni psicologiche e morfo-funzionali tra i due sessi.
STRUMENTI DI LAVORO



Materiale ed attrezzature disponibili nelle palestre.
Per gli aspetti teorici e per gli approfondimenti appunti delle lezioni teoriche.
VERIFICA E VALUTAZIONE
La valutazione è stata parte integrante della programmazione.
Formativa:
 per l'alunno che si rende conto del grado di apprendimento raggiunto;
 per l'insegnante perché può constatare se il lavoro svolto procede secondo il progetto
educativo prefissato e di conseguenza gli dà la possibilità di intervenire con unità didattiche di
recupero o aggiustamenti metodologici.
Informativa:
 "di partenza" quando l'alunno viene informato dei criteri valutativi adottati;
 “in itinere" quando vengono date agli alunni informazioni sull'evolversi del processo di
apprendimento.
Ha rappresentato inoltre un momento di controllo,riflessione metodologica e di coinvolgimento, nonché
di maturazione e di crescita intesa come capacità di autovalutazione e di valutazione reciproca.
Partendo da queste premesse il criterio delle verifiche periodiche si è basato su osservazioni
sistematiche del comportamento motorio degli alunni,evidenziandone gli apprendimenti raggiunti.
Il livello di partenza è stato definito dalle prove di ingresso che si sono effettuate nei primi due mesi
dell’anno scolastico e test periodici (funicella, navetta dei 9 metri, test di sargent, salto in lungo da
fermo).
Notevole importanza hanno avuto ai fini della valutazione intermedia e finale, formativa e sommativa,
quegli aspetti qualitativi e relazionali come l'impegno, la partecipazione, l'interesse , la motivazione.
CRITERI DI VALUTAZIONE
VALUTAZIONE
NUMERICA
10
9
CRITERI PLURIDISCIPLINARI
Livello dell'eccellenza
Corrisponde al pieno raggiungimento
degli obiettivi ed è indice di ottima
padronanza dei contenuti e delle abilità
di trasferirli ed elaborarli
DESCRITTORI DI CONOSCENZE,
COMPETENZE,ABILITA'
Conosce perfettamente i contenuti,
esegue con precisione ed originalità
l'attività motoria; partecipa con
entusiasmo ed assiduità anche alle
attività sportive extracurricolari.
Conosce in modo approfondito i
contenuti, esegue con precisione ed
originalità l'attività motoria.
52
autonomamente.
Corrisponde al pieno raggiungimento
degli obiettivi ed è indice di buona
padronanza dei contenuti e delle abilità
di trasferirli ed elaborarli
autonomamente.
Conosce i contenuti in modo corretto
e sa eseguire con precisione i gesti
motori richiesti.
7
Indica il conseguimento degli obiettivi
previsti, ma con capacità di
elaborazione autonoma delle
conoscenze ancora in via di sviluppo.
E' in grado di conoscere,
comprendere ed esprimere in modo
teorico tutte le tecniche riferite al
programma svolto, ma non sfrutta
adeguatamente le sue capacità
pregresse o per qualche ragione non
è in grado di metterle in pratica.
6
Rappresenta il conseguimento in linea di
massima, delle acquisizioni e capacità
culturali prefissate per altro non
raggiunte in modo completo ed
approfondito.
Indica quindi il minimo indispensabile
rispetto alla formazione vista nel suo
aspetto cognitivo , cioè a quella
preparazione che consente all'alunno la
prosecuzione degli studi senza intralcio
per sé e per gli altri.
Non evidenzia conoscenza teorica
che supporti un'esecuzione ma è in
grado di ripetere correttamente
semplici
gesti specifici.
5
Indica il possesso solo parziale e quindi
insufficiente di quanto programmato ed
attuato dalla scuola riguardo alla
disciplina.
Non sa capire gli aspetti sostanziali
e coglie solo occasionali opportunità
per svolgere l'attività motoria.
4
Segna una notevole distanza
dall'obiettivo visto nei suoi aspetti
sostanziali.
Non coglie alcuna opportunità per
svolgere l'attività motoria e conosce
in modo errato gli aspetti teorici.
3-2-1
Evidenzia mancanza di approccio
significativo alla disciplina
Non conosce e non fa.
8
53
RELAZIONE FINALE E PROGRAMMA DI LINGUA INGLESE
CLASSE V d SCIENTIFICO
A.S. 2015/206
DOCENTE: Prof. ASCARI LAURA
Livelli di partenza rilevati e descrizione della classe
La classe si compone di 25 alunni, tra i quali una ragazza con lieve dislessia.In
generale nel gruppo classe l’apprendimento della lingua risulta essere abbastanza
buono, sebbene vi siano alcuni casi di fragilità. La classe ha cambiato il docente
di Lingua Inglese nel 5 anno del corso.
La classe appare quindi suddivisa in gruppi dai livelli molto distinti.
4 ragazzi con competenze sufficienti, 6 alunni con competenze buone 6 alunni
con competenze di livello distinto, 9 ragazzi con competenze eccellenti;
Gli studenti sono, in generale, poco autonomi della conversazione e si rileva una
scarsa capacità di relazionarsi in lingua in modo motivato e serio. Buona risulta la
capacità di organizzazione dei materiali e di sistematizazione delle risorse a fronte
di una piu’ marcata difficoltà nella interazione dialogica spontanea con
l’insegnante o nel gruppo, dove sollecitata.
L’interesse per la disciplina si e’ dimostrato abbastanza buono in un discreto
numero di alunni che ha seguito il programma proposto con motivazione e buoni
risultati. Per altri la motivazione è risultata scarsa e le lezioni si sono in genere
svolte in modo poco partecipato, anche a fronte delle numerose assenze.
Rispetto alla programmazione iniziale, nel corso dell’anno vi sono stati dei
cambiamenti, in particolare non si e’ trattato il Teatro contemporaneo – Beckett.
Mancante è anche lo studio di due poeti di guerra.
La classe ha partecipato alla visione dello spettacolo in lingua originale
“The portrait of Dorian Gray” di O. Wilde .
PROGRAMMA SVOLTO
•
Test d’ingresso
Aspetti grammaticali, lessicali e di uso della Lingua
54
Headway Upper Intermediate OUP
Unit 6: Third conditional; Quantifiers: some/any and compound;
R/C Jamie Oliver questions and answers. R/C Two famous brands;
Business expressions with numbers.
Prepositions and nouns.
IKEA. A company history;
Dialogue: talking about figures.
Ripasso: quantifiers; countable/uncountable nouns; advertisements; business expressions and
numbers; writing a report.
Unit 7
ModalsR/C Meet the kippers
Writing – developing competences:
Argumentative text – written production
Expository text – written production
Connotation strategies.
Extra work:
Advertisements; Dove’s campaign for real beauty (authentic material online)
Analysis of AD According to the AIDA steps; Writing an AD analysis;
Project-work: analysis of a company AD strategy or expansion of one of the topics introduced in class oral exposition to the class by Power Point (with marks) -
Film
Film : Frankenstein – in english
Literature
Romanticism
55
Coleridge – life and works.
“The rime of the ancient mariner”- Comprehension, analysis and interpretation, comment.
Mary Shelley – life and works
R/C Frankenstein: or the modern Prometeus.
R/C “The creation” – analysis.
R/C “Farewell” – analysis.
The relationship between the Romantics and Science. Frankenstein as a novel on the topic of the doubleself.
Extra reading:
“The good and evil in Man – the double nature of Victor in Frankenstein. Sara marklund Goteborg
University.
Facoltativo – “A Brief Outline of Jungian Psychology with some Archetypal Images, Themes, and
Symbols” by Clifton Snider
The Victorian Age.
Empire and social change;
Lit. Mid-victorian period;
Video: Child labour in Victorian England.
Charles Dickens life and works
C. Dickens ‘s “Oliver Twist”
R/C “Before the board”
"Hard times" "Square principles"
Videoclip “I want some more” - film “Oliver Twist”
Videoclip “Syssi Juppe” - film “Hard Times”
"Oliver Twist"- analisi dei personaggi e del ruolo della caratterizzazione in Dickens.
56
Analisi strategie narrative e figure retoriche a supporto della critica sociale: cross-reference.
L’estetismo.
The Nineties:Aestheticism and the Sense of an ending.
Oscar Wilde life and works
R/C from “The picture of Dorian Gray" "The studio"”
R/C "A new hedonism"
The Aesthetic Ideal.
Braistorming around Wilde's motto: "Art for Art's Sake" – comparison between the role of Art in the past
and the mission of the artist.
The XX century – The age of extremes .
Modernism. –
New literary techniques in modernist novels
History: world war I.
James Joyce life and works
R/C “Eveline”
R/C “Dubliners” - Structure Style and Themes.
Ulysses,-and the concept of Epiphany
Comment on R/C "Breakfast in Bed"
Virginia Woolf -life and works
The free indirect style.
R/C “A walk through the park”
R/C “Death in the middle of life”
57
T.S.Eliot Life and PoetryR/C “The love song of J.Alfred Prufrock”. Analisi puntuale di tutta l’opera.
R/C On "The Love Song of J. Alfred Prufrock" aa vv online:
http://www.english.illinois.edu/maps/poets/a_f/eliot/prufrock.htm
The objective correlative.
Extra reading – facoltativo
T.S. Eliot‟s Use of the Objective Correlative By Scott Zaleski
University of Delaware
TESTI IN ADOZIONE
G. Lorenzoni, B. Pellati - Past and Present – Ed. Black Cat
New Headway Upper Intermediate – OUP Oxford.
58
RELAZIONE FINALE E PROGRAMMA DI STORIA
DOCENTE: prof. Lorenzo Aulisa
Metodologia d’insegnamento
Per quanto riguarda le metodologie di insegnamento si è utilizzata la lezione frontale, sempre
supportata da presentazioni in PowerPoint e senza rinunciare a momenti di interattività e discussione. In
alcune occasioni si sono proposti, ad alcuni alunni, lavori di approfondimento ed esposizioni su specifici
argomenti.
Obiettivi disciplinari
Tutta la classe ha raggiunto gli obiettivi, secondo una gradazione corrispondente a livelli
diversi, alcuni hanno raggiunto obiettivi minimi con qualche difficoltà. La maggior parte degli
alunni conosce in modo adeguato i principali eventi e processi storici trattati e sa inserire tali
eventi e processi in adeguate coordinate spazio-temporali. Alcuni riescono a fornire,
nell’esposizione sintetica, una spiegazione genetica attenta ai rapporti di causa ed effetto e agli
ordini di priorità; comprendono e definiscono i termini specifici fondamentali della disciplina;
espongono gli argomenti trattati in modo consequenziale e (a seconda delle conoscenze e
capacità raggiunte) argomentato; gli studenti con maggior profitto sono consapevoli dei nessi
intercorrenti fra fatti storici e interpretazione, dei diversi e possibili criteri di valutazione degli
eventi.
Libro di testo
A. Giardina, G. Sabbatucci e V. Vidotto, Nuovi profili storici, vol.3, Editori Laterza, 2012.
Programma svolto
- L’economia mondiale alla fine dell’Ottocento: crisi di sovrapproduzione e crisi agraria, la “grande
depressione”; il capitalismo monopolistico e le nuove dimensioni produttive (trust, cartelli, holding),
taylorismo e fordismo.
- I caratteri generali dell’imperialismo: capitalismo, spirito di conquista, esportazione della civiltà come il
“fardello dell’uomo bianco”, nazione e impero. La spartizione dell’Africa; L’Inghilterra in India.
- La società di massa: i partiti, lo Stato, l’esercito, la fabbrica, i beni di consumo; il movimento operaio e
le sue organizzazioni, l’anarcosindacalismo, il socialismo tra massimalismo e riformismo. La “questione
femminile”: emancipazione e lavoro femminile, le suffragiste. Il nazionalismo alla fine dell’Ottocento.
-La Germania da Bismarck a Guglielmo II. L’impero di Austria e Ungheria.
- L’età giolittiana : la “neutralità” dello Stato nelle lotte sociali, la politica economica e sociale, i limiti del
sistema giolittiano. La politica estera tra nazionalismo e colonialismo, la guerra di Libia.
- La Prima guerra mondiale: l’ascesa della Germania, le aree di crisi. Lo scoppio del conflitto, il “secolo
breve”, la guerra totale. L’Italia dalla neutralità all’intervento: irredentismo, nazionalismo, neutralisti e
cattolici, i socialisti, le “radiose giornate”, il patto di Londra. I fronti di guerra; la guerra di trincea.
Mobilitazione totale e rifiuto della guerra. Il 1917 come anno cruciale.
59
La rivoluzione russa: la Russia da Alessandro II a Alessandro III, la società russa tra feudalesimo e
modernizzazione. Il socialismo in Russia: menscevichi e bolscevichi. Il 1905 e la “domenica di sangue”;
i soviet e la Duma. Guerra e rivoluzione: dal 27 febbraio al governo Kerenskij; Lenin e le “tesi di Aprile”; i
bolscevichi e “l’ Ottobre”; la guerra civile, L’URSS, la Terza internazionale.
Le iniziative pacifiste, la Lega di Spartaco in Germania. Gli Usa di Wilson e l’entrata in guerra, la fine del
conflitto. La conferenza di Parigi; i 14 punti di Wilson, i trattati di pace e le nuove aree di crisi. La Società
delle Nazioni.
- Il quadro problematico del dopoguerra: l’instabilità politica; La rivoluzione spartachista in Germania e la
“settimana di sangue”.
La crisi dello Stato liberale in Italia e in Europa: instabilità politica ed economica; l’emergere del ceto
medio; “il biennio rosso”; il Ppi e il Partito comunista; Mussolini e i Fasci di combattimento; la “questione”
di Fiume. Lo squadrismo; l’affermazione del fascismo, squadrismo e “doppiopetto”, il fallimento del “patto
di pacificazione”; la marcia su Roma, il ritorno all’ordine e le prime iniziative del governo. Le elezioni del
1924 e il delitto Matteotti. Il “totalitarismo e i modelli storiografici del secondo dopoguerra. La repubblica
di Weimar: la crisi del dopoguerra, la repubblica e la nuova costituzione; il “putsch” di Monaco;
l’occupazione della Rhur; la grande coalizione e il piano Dawes; la destra e la nostalgia guglielmina . La
crisi del ’29 e il nazionalsocialismo; Hitler e il suo programma politico; scontento sociale e violenza
squadrista.
- Gli anni Venti e Trenta.
Gli Stati Uniti: la moneta forte e la produzione industriale; vita quotidiana e industrializzazione;
repubblicani e isolazionismo; sovrapproduzione e attività speculativa; la crisi del ’29 cause e effetti.
L’URSS negli anni Venti e Trenta: dal “comunismo di guerra” alla Nep; la successione a Lenin; la
collettivizzazione nelle campagne, i piani quinquennali; la dittatura staliniana e il sistema del terrore.
Il consolidamento del regime fascista: il fascismo e i giovani, il concordato con la Chiesa; gli effetti del
’29 sull’economia italiana. Il fascismo tra autarchia ed espansione coloniale: la politica estera (la
questione austriaca, l’Etiopia e la guerra d’aggressione).
Il nazionalsocialismo al potere: l’incendio del parlamento e le leggi eccezionali, SA e SS, la Gestapo;
potere militare e potere politico; l’ideologia; l’occupazione della società.
La guerra civile spagnola e il quadro europeo: Primo De Rivera e gli anni Venti; da Zamora al Fronte
popolare, Franco e la rivolta dei militari; una guerra civile “internazionale”.
Programma in corso di svolgimento
- La Seconda guerra mondiale.
La politica dell’appeasement e l’annessione dell’Austria; i Sudeti e la conferenza di Monaco;
l’occupazione della Boemia e della Moravia. L’espansionismo tedesco; il “patto d’acciaio” . Danzica e il
corridoio polacco: l’invasione tedesca della Polonia. L’occupazione della Francia. La “guerra parallela”
dell’Italia: dall’attacco alla Francia all’offensiva in Africa e in Grecia. Il predominio tedesco: l’operazione
“Leone marino”. Pearl Harbor e l’intervento degli Stati Uniti. L’invasione dell’Unione sovietica:
l’operazione Barbarossa, la resistenza sovietica, Stalingrado. La “guerra globale”L’occupazione
dell’Europa e la Shoah.
L’armistizio in Italia; la Resistenza e la liberazione; il dibattito sulla Resistenza.
60
L’ultima fase del conflitto: lo sbarco in Normandia; la conferenza di Yalta; la presa di Berlino e il crollo del
Reich; le bombe atomiche in Giappone. Gli esiti della guerra; l’egemonia del dollaro; la nascita dell’Onu;
i processi di Norimberga.
RELAZIONE FINALE E PROGRAMMA DI FILOSOFIA
DOCENTE: prof. Lorenzo Aulisa
Obiettivi disciplinari
La conoscenza degli autori, delle correnti filosofiche, nonché dei principali nodi tematici trattati è stata
acquisita in maniera diversificata. Gli alunni individuano i problemi dai quali muovono i singoli filosofi.
L’uso di una terminologia appropriata risulta consolidato per un buon numero di studenti, la
maggioranza della classe sa riconoscere e usare il lessico filosofico benché non tutti in modo ottimale.
Gli studenti riescono ad elaborare un discorso utilizzando argomentazioni razionali, anche se solo in
pochi riescono a proporre riflessioni condotte con strumenti filosofici, formulando un punto di vista
autonomo e personale. Raramente hanno partecipato attivamente alla lezione e mostrato curiosità e
voglia di esprimere proprie opinioni.
Libro di testo
N. Abbagnano - G. Fornero, La ricerca del pensiero, vol. 2b e vol. 3a e 3b, Paravia, ed. 2012.
Programma svolto
- Romanticismo e Idealismo: l’aspirazione all’infinito, la rivalutazione della dimensione storica,
l’esaltazione dell’arte; l’idealismo e il problema della “cosa in sé”.
- G. W. Hegel. L’Assoluto e lo Spirito in Hegel: realtà e ragione, la filosofia come scienza; realtà e
ragione come processo dialettico. La dialettica come logica del reale; la struttura triadica; l’ astratto e il
concreto in Hegel, “il superamento”. La Fenomenologia dello Spirito : l’alienazione; la “figura”; dalla
“certezza sensibile” alla dialettica “servo – padrone”; il lavoro e la natura. Dallo “stoicismo” alla “eticità”
(“scetticismo”, “coscienza infelice”, la “ragione”, la “morale”). La tripartizione del sapere filosofico; Lo
Spirito oggettivo: diritto, moralità eticità; lo Stato come “ sostanza etica”; la monarchia costituzionale, la
guerra. La filosofia della storia: sviluppo della libertà nella storia, l’Occidente e l’Oriente. La storia
universale e le sue categorie. Arte, religione, filosofia.
- A. Schopenhauer. Le radici culturali del sistema; Il mondo come volontà e rappresentazione: il velo di
Maya, spazio tempo e causalità. Il corpo come via d’accesso all’essenza della vita, il mondo come
volontà. I “caratteri” della volontà; il dolore; Schopenhauer e Leopardi e il pessimismo; il rifiuto
dell’ottimismo cosmico, storico e sociale. Il desiderio e la noia: L’arte, l’ascesi, la “noluntas”.
- Destra e Sinistra hegeliana; Feuerbach: rovesciamento dei rapporti di predicazione; la critica della
religione; il materialismo.
- K. Marx. Il contesto storico. Oltre l’alienazione: il lavoro e l’operaio; la proprietà privata. La storia come
processo materiale e il materialismo storico, classi sociali e divenire storico; struttura e sovrastruttura. Il
Capitale: critica dell’economia politica; la merce; il valore e il lavoro, pluslavoro e sfruttamento; tendenze
e contraddizioni del capitalismo.
61
- Caratteri generali del Positivismo; definizione del termine; A. Comte e la scienza; la legge dei tre
stadi e la classificazione delle scienze, previsione e azione; scienza e tecnica come religione, la
sociologia. C. Darwin e l’evoluzionismo.
- F. Nietzsche. La nascita della tragedia: Apollo e Dioniso, il “miracolo metafisico” dei greci, Socrate e la
decadenza, il nichilismo. Nietzsche e la Storia. Il metodo genealogico; la “morte di Dio”, la morale
ebraico - cristiana, signori e schiavi. Così parlo Zarathustra: le tre metamorfosi, la concezione ciclica.
L’Oltre uomo e l’ Eterno ritorno. Oltre il nichilismo, la transvalutazione dei valori. La volontà di potenza.
- S. Freud. La nascita della psicanalisi e il suo contesto storico, l’isteria e l’ipnosi; ragione e passione.
L’inconscio: sogno e desiderio, il lavoro onirico, il contenuto latente e manifesto; i lapsus e gli atti
mancati. La struttura della psiche. Prima e seconda topica. La libido e la sessualità infantile, il complesso
di Edipo. Principio di piacere e di realtà, la sublimazione, il “totem” e il “tabù”, ovvero la morale e la
religione. Il disagio della civiltà e il pessimismo freudiano; Eros e Thanatos.
- La crisi dei fondamenti della matematica. La pluralità delle geometrie. Il problema dei fondamenti: il
riduzionismo; il logicismo; intuizionismo e formalismo; il teorema di Gödel e i limiti del pensiero logicomatematico.
- Il neopositivismo. I tratti generali. Le dottrine caratteristiche. M. Schlick e il principio di verificazione.
R. Carnap, costruzionismo e critica della metafisica.
- K. Popper. Popper e il neopositivismo. Popper e Einstein. La riabilitazione della filosofia. Le dottrine
epistemologiche: demarcazione e falsificabilità; le asserzioni-base e la precarietà della scienza; la teoria
della corroborazione; la critica epistemologica al marxismo e alla psicoanalisi; congetture e confutazioni;
il rifiuto dell’induzione.
Nucleo tematico: G. Debord, La società dello spettacolo, un’analisi critica della merce come immagine.
Criteri di valutazione
Livello di sufficienza secondo obiettivi minimi
Filosofia
Conoscenza e comprensione dei nuclei tematici fondamentali degli autori relativi alla programmazione
svolta.
Conoscenza ed utilizzo appropriato del lessico disciplinare di base.
Esposizione ordinata e pertinente dei contenuti appresi in forma anche semplificata ma logicamente
coerente.
Capacità di compiere semplici operazioni di confronto e analisi fra nuclei tematici fondamentali.
Capacità di selezionare le idee centrali di un testo filosofico.
Storia
Conoscenza e comprensione dei principali eventi storici relativi alla programmazione svolta.
Conoscenza e comprensione dei concetti fondamentali e delle categorie storiche relative agli argomenti
trattati.
Conoscenza ed utilizzo appropriato del lessico disciplinare di base.
Esposizione ordinata e pertinente dei contenuti appresi in forma anche semplificata ma logicamente
coerente.
Capacità di saper collocare i principali eventi storici nel corretto contesto spazio-temporale.
Capacità di compiere semplici operazioni di confronto e analisi fra eventi e concetti della storia.
Capacità di individuare le relazioni causali e le dinamiche storiche fondamentali dei diversi contesti
62
storici.
Scala di valutazione
1-2
3-4
5
6-7
8-9
10
Descrittori
■ nessuna conoscenza dei contenuti disciplinari
■ nessuna competenza disciplinare o trasversale
■ nessuna capacità evidenziata
■ gravi lacune nella conoscenza dei contenuti disciplinari
■ incoerenza e/o scarsa organicità sul piano logico-argomentativo
■ uso del tutto inadeguato del lessico disciplinare e delle competenze
linguistiche
■ conoscenza inadeguata e/o frammentaria dei contenuti disciplinari
■ argomentazione confusa e parzialmente incoerente
■ utilizzo improprio del lessico disciplinare
■ insufficiente individuazione dei fondamenti costitutivi delle discipline
■ conoscenza dei contenuti minimi fondamentali delle discipline
■ argomentazione sostanzialmente corretta e lineare anche se semplificata
■ utilizzo sufficientemente adeguato del lessico disciplinare
■ sufficiente individuazione dei fondamenti costitutivi delle discipline
■ conoscenza precisa ed esauriente dei contenuti disciplinari
■ argomentazione pertinente, coerente ed organica
■ utilizzo preciso ed adeguato del lessico disciplinare
■ conoscenza approfondita e articolata dei contenuti in un quadro
multidisciplinare
■ utilizzo sicuro e consapevole del lessico disciplinare e delle categorie
relative
■ capacità di valutazione critica e rielaborazione personale delle conoscenze
63
MATERIA:
Religione
cattolica
RELAZIONE FINALE E PROGRAMMA DI RELIGIONE CATTOLICA
DOCENTE: prof. Alessandra Bazzani
Prof. Bazzani Alessandra
Metodologia
didattica
L’insegnamento della Religione vuole dare un contributo alla formazione
integrale dell’alunno attraverso la conoscenza critica delle realtà religiose
nell’esperienza personale dell’alunno e nell’ambito storico socio-culturale per
realizzare una presa di coscienza oggettiva, matura, seria e responsabile delle
realtà religiose.
La metodologia didattica utilizzata è stata quella della lezione frontale e
dialogata, che ha portato gli studenti ad esprimere le proprie opinioni in un
contesto di reciproco rispetto e correttezza. Si sono inoltre utilizzati strumenti
multimediali (DVD).
Mezzi e
strumenti
Libro di testo, fotocopie, filmati, documenti per una ricerca e una rielaborazione
del lavoro in classe.
Conoscenze e
competenze
disciplinari
Competenze Disciplinari: La disciplina IRC, per sua natura, si esprime in un
ambito di valori e quindi tenendo conto di questa sua caratteristica,
più che parlare di competenze disciplinari, penso si possa parlare di
ascolto e accettazione consapevole di valori condivisi. I contenuti
approfonditi sono stati:
- Problemi etici e agire morale
-
Crisi e risveglio della morale nuovi valori emergenti
-
Valori e disvalori
-
La diversità come ricchezza
-
Perché credere oggi?
-
Progetto “Il sacerdote in classe”: due incontri con un sacerdote sulla
vocazione e la conversione
-
Il Giubileo
-
Proiezione del film “Trash” sui bambini di strada in Brasile
-
Tossicodipendenze
-
Proiezione del film “Paradiso + inferno” sulle tossicodipendenze
-
Visita alla comunità di recupero per tossicodipendenti “Papa Giovanni
XXIII” a Durazzanino di Forlì
64
-
Il terrorismo
-
Proiezione del film “American sniper” sul terrorismo
-
Le guerre dimenticate e la pace da costruire
-
Proiezione del film “Hotel Ruanda” sul genocidio ruandese
-
I totalitarismi
-
Il razzismo
-
Proiezione del film “Grido di libertà” sull’apartheid
-
Il valore della vita
Conoscenze e
competenze
minime
Favorire la socializzazione nell’educazione al dialogo e nel rispetto
dell’originalità di ciascuno. Educazione alla partecipazione attiva. Abitudine
alla ricerca e alla riflessione personale per un lavoro più autonomo e un
maggior senso critico. Favorire una maggiore comprensione della realtà
globale della persona e del mondo.
Competenze Minime: saper riconoscere e rapportarsi in modo corretto nei
confronti delle persone appartenenti ad altre tradizioni religiose.
Verifica
Tipologia delle prove di verifica: In relazione a quanto previsto (legge
824/30 e D. Leg. 297/94 art. 309 comma 4, si sono attuate delle
verifiche orali.
N. prove di verifica svolte. Una per quadrimestre
Criteri di valutazione: Interesse e partecipazione attiva alle lezioni.
Rielaborazione dei contenuti in modo autonomo e approfondito.
Attività di
recupero
Tipologia. NESSUN RECUPERO
Profilo della
classe
La classe è formata da 25 alunni, di questi 20 si sono avvalsi
dell’insegnamento della religione cattolica.
La classe si è mostrata molto interessata e partecipe allo svolgimento del
programma.
Gli interventi degli alunni sono stati pertinenti e capaci di suscitare il dialogo.
Il clima creatosi all’interno della classe è stato positivo e sereno, fondato sulla
collaborazione e sul rispetto reciproco. La partecipazione dell’intera classe è
stata particolarmente attiva e i risultati ottenuti ottimi.
65
RELAZIONE FINALE E PROGRAMMA DI SCIENZE NATURALI
DOCENTE: prof. ssa SARTO MANUELA
SCIENZE NATURALI
Insegnante prof.ssa Manuela Sarto
GIUDIZIO COMPLESSIVO SUL PROFILO OTTENUTO NELLA CLASSE
Conosco la classe insegnando nella medesima dalla seconda. Le potenzialità, le aree di miglioramento e le
carenze erano quindi note.
La classe, formata da 26 alunni, si è mostrata abbastanza disponibile al dialogo educativo e capace di
impegnarsi con profitto nel complesso soddisfacente.
 Gli obiettivi di carattere formativo generale e trasversale proposti sono stati generalmente raggiunti.
Non sono stati completamente soddisfacenti invece l’impegno e la continuità nello studio personale,
come pure la ricerca di autonomia e capacità critiche.
 L’interesse è risultato evidente per un limitato numero di studenti, che hanno partecipato in modo
adeguato e costruttivo, disponibili anche ad approfondimenti. Si sono evidenziati comportamenti e
impegno diversificati fra una esigua componente maggiormente matura e studiosa e la restante parte della
classe che si è mostrata poco partecipe e per la quale l’impegno e il metodo di studio sono risultati
inadeguati, soprattutto nel corso del secondo quadrimestre.
La partecipazione attiva alle lezioni è da imputare alla presenza di un esiguo gruppo di alunni per natura
inclini ad esporsi e a dialogare con l’insegnante. Ne è risultato un impegno nella maggior parte dei casi non
adeguato. Negli anni precedenti la classe aveva tuttavia evidenziato una positiva disposizione alla materia,
mostrando capacità e attitudini mediamente di livello discreto o buono. Nel corso della parte finale
dell’anno scolastico è migliorata l'attenzione e l'impegno nello studio. Migliorata anche la padronanza del
lessico scientifico specifico.
Per quanto riguarda gli obiettivi didattici si può affermare che siano stati sostanzialmente raggiunti dalla
maggior parte degli alunni.
Si ritiene che il grado di istruzione e profitto della classe sia, nel complesso, buono. Si può suddividere la
classe in tre fasce di livello:
1 – nella prima fascia rientrano alcuni alunni che hanno raggiunto un profitto molto buono o ottimo grazie
ad un impegno costante e alle capacità personali. Ha dimostrato di sapersi applicare con grande serietà e
con metodo di studio efficace, conseguendo, un’approfondita conoscenza dei contenuti, la capacità di
esporli in modo chiaro, di riprodurre i nessi logici.
2 – nella seconda rientra la maggior parte degli alunni che, grazie ad uno studio abbastanza regolare e
costante hanno mantenuto il loro profitto su un livello discreto o più che sufficiente.
66
3 – nella terza rientrano alunni per i quali si sono riscontrati rendimenti alterni che hanno portato ad un
profitto medio appena sufficiente o in parte insufficiente, sia per oggettive difficoltà nell’analisi, nel
riconoscimento degli aspetti principali dei vari argomenti e nell’applicazione, sia per un impegno
discontinuo e poco approfondito. In questi casi le conoscenze tendono ad essere settoriali e modesta è la
capacità di collegamento.
Si fa presente che l’attività di verifica non è terminata e quindi la struttura finale della classe potrà subire
cambiamenti.
OBIETTIVI PERSEGUITI

 Nel corso dell'anno, mi sono proposta di portare gli alunni a una conoscenza non mnemonica ed a una
comprensione ragionata dei contenuti, alla capacità di utilizzare i linguaggi e i formalismi specifici della
disciplina (obiettivi minimi), alla capacità di applicare in contesti nuovi le regole e i procedimenti appresi,
all'autonomia nel riconoscere analogie e differenze, alla capacità di attivare procedimenti di analisi,
utilizzando in modo autonomo, le conoscenze e gli strumenti metodologici acquisiti, alla capacità di
sintetizzare e ampliare in maniera autonoma le conoscenze acquisite (obiettivi massimi).
 Oltre al raggiungimento degli obiettivi più strettamente cognitivi, mi sono proposta di far acquisire la
consapevolezza del valore della cultura scientifica quale strumento per l’interpretazione della realtà
quotidiana e del mondo circostante, consolidare le abilità operative e di laboratorio e le abilità tecniche
per l’interpretazione e la formalizzazione dei fenomeni, consolidare ed accrescere il senso di responsabilità
verso l'ambiente e verso la propria salute.

1.
OBIETTIVI DIDATTICI GENERALI
2.
Nell’individuazione degli obiettivi si è ritenuto di aderire alle linee concordate con i colleghi
nelle riunioni per materia e nei consigli di classe, nel rispetto delle linee guida dei programmi nazionali.

OBIETTIVI DIDATTICI DEGLI ASSI CULTURALI – ASSE SCIENTIFICO TECNOLOGICO
(Conoscenze/competenze/abilità e standard minimi).
 Entrando nello specifico della disciplina, si rimanda agli obiettivi di apprendimento messi a punto sulla
scorta delle indicazioni ministeriali emanate in seguito alla riforma, elaborati, raccolti e discussi nelle
riunioni per materia di Scienze Naturali e Matematica e Fisica (vedi Obiettivi del quinto anno allegati al
verbale n° 1°a.s. 2015-2016 riunione dipartimenti monodisciplinari)
METODI DI INSEGNAMENTO


-
Lezione frontale strutturata, con momenti di partecipazione alla lezione a carico dei singoli alunni e
progressivamente con occasioni di approfondimento a carico dei singoli alunni, a partire da
approfondimenti individuali e di gruppo
Proposta di situazioni esemplificative, di riferimento o problematiche, anche di media complessità, e
cenni d’interpretazione e discussione dei loro fondamenti con i contenuti svolti
La pratica di laboratorio è stata invece condotta generalmente per gruppi, ma come consolidamento e
applicazione delle conoscenze teoriche, piuttosto che per un approccio induttivo.
STRUMENTI DI LAVORO

Esecuzione di esperienze di laboratorio in collegamento alla progressione dello studio teorico,
strettamente subordinati al medesimo ed anche a esemplificazione o verifica dello stesso
67
Libri di testo:
SADAVA D., HELLER C.H., PURVES W.K., HILLIS D.M.,
BIOLOGIA Le scienze della vita
A+B Multimediale con interactive e-book unico + Cd rom La cellula+ L’ereditarietà e l’evoluzione –
Editore: Zanichelli
Valitutti, Falasca,Tifi, Gentile
CHIMICA: Concetti e modelli. Dalla mole all’elettrochimica multimediale con interactive e-book online.
CHIMICA: Concetti e modelli con interactive e-book online.Chimica Organica e biochimica con chemistry in
english
Zanichelli Editore
Cristina Pignocchino Feyles
SCIENZE DELLA TERRA: (per il secondo biennio) minerali e rocce, vulcani e terremoti.
SCIENZE DELLA TERRA: (per il quinto anno) strutture e modelli
SEI Editore
ALTRI
Presentazioni e immagini tratte da testi diversi, materiale on-line e fonti verificate della rete.
VERIFICA E VALUTAZIONE
Sono stati utilizzati, quali strumenti per la verifica, interrogazioni orali e questionari scritti a domande
aperte con numero di righe vincolato, oppure con quesiti a scelta multipla, completamenti, etc..
Si farà riferimento alla scala di valutazione numerica deliberata nei Consigli di classe del triennio e ai relativi
specifici criteri docimologici, ai verbali dei quali rimando. In particolare farò riferimento a:




raggiungimento degli obiettivi didattici precedentemente elencati, anche in riferimento alla situazione
media della classe o dell’istituto
progressione nell’apprendimento
correttezza e impegno nella costruzione del dialogo educativo, nel rapporto con gli altri e con gli oggetti
d’uso
rispetto delle consegne
VERIFICHE SOMMATIVE
Premesso che per verifica si intende soprattutto la possibilità di accertare oggettivamente, e quindi di
misurare, l’apprendimento e le abilità relativi agli obiettivi fissati nella programmazione, la valutazione
sommativa è stata effettuata tenendo in considerazione non solo il grado di preparazione specifico ma
68
anche le attitudini, le capacità, l’interesse, la continuità di impegno e la partecipazione dimostrata
dall’alunno.
Il ritmo di apprendimento degli studenti è stato verificato in modo costante, anche se a causa dello scarso
numero di ore di lezione settimanali è risultato impossibile sottoporre gli alunni a verifiche soltanto orali. Il
numero di verifiche sommative per il primo quadrimestre è stato di due prove scritte e una orale, nel
secondo quadrimestre sono stati sottoposti a quattro prove scritte e almeno una orale per studente.
CONTENUTI E LORO RIPARTIZIONE
 Per quanto concerne i contenuti, nella riunione per dipartimenti di inizio anno si è deciso
collegialmente di separare le discipline e di iniziare con chimica e proseguire con scienze della terra e
quindi biologia.
 Considerando il ridotto numero di ore di lezione svolte nel secondo quadrimestre per impegni didattici
della classe e il ritardo accumulato sul regolare svolgimento del programma, in particolare nel corso del
quarto anno scolastico, in accordo con la collega della classe parallela, sono state apportare modifiche e
integrazioni allo svolgimento del programma della classe quinta. Inevitabilmente, nel corso dell’anno, si
sono resi necessari dei tagli ad alcune unità didattiche della Chimica e della Biologia. Per le ragioni
sopraelencate non è stato possibile svolgere il modulo CLIL previsto nella programmazione iniziale.
Modulo 1 CHIMICA – CLASSI, FORMULE E NOMI DEI COMPOSTI



La capacità di combinarsi degli atomi. Valenza e numero di ossidazione.
Elementi e classi dei composti: formule, nomi tradizionali e IUPAC dei composti binari con
ossigeno, formule e nomi dei composti binari con idrogeno (idruri e idracidi), formule e nomi degli
idrossidi e degli ossiacidi, formule e nomi dei sali binari e ternari. Proprietà dei composti inorganici:
generalità.
Composti e reazioni chimiche. Classificazione delle principali reazioni chimiche.
Modulo 2 CHIMICA – L’EQUILIBRIO CHIMICO







Equilibrio dinamico e reazioni chimiche. Reazioni reversibili.
La costante di equilibrio. La legge di azione di massa
Il quoziente di reazione e la costante di equilibrio; dipendenza da T.
Il principio dell’equilibrio mobile( principio di Le Chatelier). Lo spostamento dell’equilibrio; fattori ed
effetti previsti.
Equilibri eterogenei e semplificazione delle costanti. Equilibrio di solubilità.
Esempi di equilibri chimici in natura
Laboratorio: esperienze sull’equilibrio chimico e sui fattori che lo influenzano
Modulo 3 CHIMICA – EQUILIBRI IN SOLUZIONE - ACIDI E BASI



Richiami di chimica classica: acidi, basi e loro proprietà macroscopiche. Soluzioni acquose e
conducibilità elettrica: gli elettroliti. Elettroliti forti e deboli. Dissociazione dei composti ionici.
Ionizzazione di alcuni composti molecolari. Solubilità
Teorie sugli acid e le basi: acidi e basi secondo Arrhenius
Acidi e basi senz’acqua: la teoria di Bronsted e Lowry. Coppie acido-base coniugate e valori relativi
69
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
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
delle Ka e Kb. Teoria di Lewis
Forza degli acidi e delle basi: costanti di ionizzazione.
L’acqua come elettrolita prodotto ionico dell’acqua. Il pH e il pOH. Misure sperimentale del pH.
Determinazione del pH attraverso il calcolo nel caso di soluzioni di acidi e basi deboli.
Reazioni di neutralizzazione e determinazione del pH residuo
Titolazioni acido-base e pH del punto di equivalenza; gli indicatori come acidi o basi deboli, costante di
dissociazione degli indicatori e punto di viraggio. Impiego degli indicatori
Il concetto di equivalente acido-base, equivalenti e normalità
Reazioni di idrolisi: anche i sali cambiano il pH dell’acqua. Idrolisi acida e basica e determinazione del
pH
Le soluzioni tampone: definizione, caratteristiche generali (senza esercizi) ed esempi relativi alla
biologia.
Laboratorio: titolazione acido forte- base forte e acido debole- base forte, con metodo
potenziometrico e con indicatori rossometile e fenoftaleina)
Modulo 4 CHIMICA – LA CHIMICA DEL CARBONIO

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
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
Richiami. Caratteristiche del carbonio: configurazione elettronica esterna. Il carbonio tetravalente e la
promozione degli elettroni. I legami del carbonio nella teoria del legame di valenza: ibridazioni e
geometrie relative. Ibridazioni del carbonio: sp3, sp2, sp. Legami sigma e pi greco, delocalizzazione
degli elettroni nei legami doppi coniugati.
Gli idrocarburi.
Idrocarburi alifatici: alcani, alcheni, alchini e relative forme cicliche. Formule molecolari e di struttura,
condensate. Nomenclatura IUPAC; proprietà chimiche e fisiche e reazioni principali (combustione,
sostituzione degli acidi alogenidrici, addizione elettrofila degli alogeni e dell’acqua sul doppio legame).
Idrocarburi aromatici: il benzene. Stabilità dell’anello benzenico; risonanza e aromaticità. Reazione di
sostituzione elettrofila aromatica. Gli aromatici e i loro effetti sulla salute umana.
Isomeria di struttura e di posizione; isomeria geometrica; isomeria cis-trans. Isomeria ottica:
enantiomeri e centri chirali.
Dai gruppi funzionali ai polimeri
Cenni sulle principali classi di composti organici e sul ruolo centrale del gruppo funzionale.
Caratteristiche generali degli alcoli.
I polimeri di sintesi: polimeri di addizione (PET). Polimeri naturali: gomma.
Laboratorio: reazioni chimiche tipiche di alcani e alcheni, polimerizzazione della gomma, reazioni di
ossidazione di molecole organiche.
Modulo 5 SCIENZE DELLA TERRA – DINAMICA ENDOGENA E MODELLO INTERNO DELLA TERRA
- Fenomeni vulcanici. I vulcani e i prodotti delle loro attività. Le diverse modalità di eruzione: vulcanesimo
effusivo ed esplosivo e distribuzione geografica dei vulcani.
- Fenomeni sismici. Cause dei sismi e distribuzione geografica dei sismi.
Teoria del rimbalzo elastico. Gli effetti delle forze endogene sulle rocce. Come si deformano le rocce. Le
faglie. Fosse tettoniche e pilastri. Le pieghe. Sovrascorrimenti e falde.
- Le onde sismiche. Sismcgrafi e sismogrammi: come si localizza un terremoto.
70
- Intensità e magnitudo dei sismi.
- Prevenzione sismica.
- Il modello interno della Terra: le superfici di discontinuità. Le zone d'ombra del nucleo.
- Crosta, mantello, nucleo; litosfera e astenosfera e loro caratteristiche di composizione e comportamento;
crosta oceanica e continentale a confronto.
- Flusso geotermico. Calore interno della Terra e sua origine.
- Il campo magnetico terrestre. Variazioni del campo magnetico e paleomagnetismo.
Modulo 6 SCIENZE DELLA TERRA – DINAMICA DELLA LITOSFERA
- La scoperta dell'Isostasia
- Dall'ipotesi di Wegener alla teoria di Hess sull’espansione dei fondali oceanici. Morfologia dei fondali. Il
paleomagnetismo dei fondali.
- La teoria della tettonica delle placche come modello globale. Margini divergenti, convergenti, conservativi
o trascorrenti; strutture ed attività associate; reinterpretazione delle teorie precedenti
- I moti convettivi nel mantello; i punti caldi.
- Gli effetti dei movimenti delle zolle: distribuzione di sismi e vulcani.
- Le principali strutture della crosta oceanica e continentale e loro distribuzione: cratoni e orogeni;
piattaforma e scarpata continentale; fosse tettoniche ed oceaniche, sistemi arco - fossa , dorsali oceaniche.
- Orogenesi: come si formano le catene montuose.
Il modulo 6 verrà completato presumibilmente nel mese di maggio
Sono state svolte le seguenti attività che hanno comportato l’adesione a Progetti didattici speciali e di
educazione alla salute.
ATTIVITÀ INTEGRATIVE
 Olimpiadi di Scienze Naturali
 Giochi della Chimica

ATTIVITÀ DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE (in collaborazione con la ASL, Università di Modena e Reggio nell'Emilia e
le associazioni ONLUS di volontariato)
1. Cellule staminali e donazione del midollo osseo
2. Le associazioni di volontariato: il servizio civile
3.. La prevenzione dei melanomi in collaborazione con ANT
71
ALLEGATO A
Simulazione della Prima prova dell’Esame di Stato 9 gennaio 2016
Classi 3aA e 3aB del Liceo Classico – 5aA , 5a B, 5a C, 5a D e 5a E del Liceo Scientifico
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte
TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO
GIOVANNI RABONI (1932-2004), Ci sono sere che vorrei guardare, dalla raccolta Quare tristis [1998], ora in
G.R. L’opera poetica, a cura e con un saggio introduttivo di Rodolfo Zucco e uno scritto di Andrea Zanzotto,
Mondadori, Milano 2006, p. 985
Ci sono sere che vorrei guardare da tutte le finestre delle strade per cui passo, essere tutte le rade
ombre che vedo o immagino vegliare
5
nei loro fiochi santuari. Abbiamo, sussurro passando, lo stesso sogno, cancellare fino a domani il
sogno opaco, cruento del giorno, li amo
anch’io i vostri muri pallidamente
10
fioriti, i vostri sonnolenti acquari televisivi dove i lampadari nuotano come polpi, non c’è niente
che mi escluda tranne la serratura chiusa che esclude voi dalla paura.
1.
Comprensione del testo
1.1
Immagina di essere il curatore di un’antologia scolastica: introduci la lettura della poesia
premettendole un breve testo di 15 righe in cui ne presenti complessivamente i contenuti e i toni.
2.
Analisi del testo
2.1
Analizza la struttura metrica della poesia. Puoi legarla a una specifica forma della tradizione
italiana? Aggiungi ogni altra osservazione che ti sembri significativa (ad esempio sulla eventuale presenza
e funzione degli enjambements, o sulla scelta di isolare graficamente gli ultimi due versi).
2.2
Raduna i termini che si riferiscono a sensazioni visive: puoi individuare un tono predominante?
Prova poi ad assegnare un significato a ciascuna delle parole del linguaggio “edilizio” che popolano la
poesia.
2.3
Che cosa sono i fiochi santuari (v. 5) e quali ragioni puoi addurre per interpretare la scelta di questa
immagine?
2.4
Soffermati sulla parola sogno presente due volte consecutivamente (vv. 6 e 7): ti sembra che
assuma lo stesso significato in entrambi i casi?
72
2.5
Perché i muri sono detti pallidamente / fioriti (vv. 9-10)?
2.6
Rifletti sul sintagma sonnolenti acquari / televisivi (vv. 10-11): su quali figure retoriche è costruito?
Interpreta poi complessivamente l'immagine.
2.7
Quali spiegazioni puoi dare alla paura con cui si chiude la poesia?
3.
Contestualizzazione e approfondimenti
3.1
Riflettendo in particolare sull'opposizione che si instaura fra l’io-lirico e il voi negli ultimi versi prova
a delineare l’idea complessiva dei rapporti fra gli uomini che scaturisce dalla lettura della poesia e
l’atteggiamento o il giudizio che il poeta suggerisce nei suoi confronti.
3.2
Prova a rileggere e a commentare liberamente la poesia alla luce di queste affermazioni che il poeta
stesso detta nel suo Autoritratto: Quella finestra [della sua camera, da cui il poeta osservava la periferia
milanese da ragazzo] è, sicuramente, uno dei luoghi, o meglio delle situazioni, che mi hanno spinto a voler
essere un poeta, a voler scrivere delle poesie. Per molto tempo ho pensato che una poesia dovesse essere
come quella finestra. Mi sembrava che una poesia fosse un vetro attraverso il quale si potevano vedere
molte cose – forse, tutte le cose; però un vetro, e il fatto che il vetro fosse trasparente non era più
importante del fatto che il vetro stesse in mezzo, che mi isolasse, mi difendesse. [...] Di ogni poesia avrei
voluto fare un osservatorio difesissimo e trasparente, un osservatorio per guardare la vita – cioè, forse, per
non viverla. [...]La vera storia della mia poesia comincia [tuttavia] con la rinuncia al sogno di felice
autoemarginazione che ha dominato la mia adolescenza e che appartiene, forse, agli inizi di ogni poeta. È
inutile precisare che questa rinuncia ha coinciso, per me, con l’ingresso nell’età adulta. […] Mi sono reso
conto, insomma, che la mia città visibile era piena di storia invisibile, e che questa storia era, a sua volta,
piena di dolore, di minacce, di paura. Puoi trovare nella tua memoria letteraria qualche “precedente
illustre” che abbia fermato la sua attenzione sulla lettura morale e simbolica di una grande città?
Giovanni Raboni (1932 – 2004), milanese, è stato poeta, traduttore e critico. La sua poesia, fiorita a partire
dagli anni Sessanta, è ancora per molti aspetti tributaria della lirica “alta” della tradizione italiana ma
introduce anche, alla maniera del Montale delle ultime raccolte, temi e registri che la aprono verso
l’esperienza quotidiana e un atteggiamento colloquiale. È spesso indirizzata alla riflessione morale ed anche
civile e politica: frequente è ad esempio la rappresentazione delle grandi metropoli, alienate e corrotte.
TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”
1.
AMBITO ARTISTICO-LETTERARIO
Consegne:
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in
parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve»
argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio.
Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell’«articolo di
73
giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere
pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.
ARGOMENTO: Dov’è finita la Luna dei poeti?
DOCUMENTI
In Italia più che in qualunque altro paese d'Occidente, la conquista della luna si caricò di significati letterari.
Per l’ovvia importanza dell’Orlando Furioso nella nostra memoria culturale, ma anche per la singolare
presenza, entro il canone della letteratura italiana, di una tradizione "selenica" che andava ben oltre
Ariosto. Non era forse l’Italia il paese di Galileo, primo scienziato a studiare seriamente la luna? Il paese di
Leopardi, poeta di un dialogo con la luna fra i più intensi della letteratura moderna? Il paese di Calvino, che
appena pochi anni prima del ‘69 aveva immaginato, nelle Cosmicomiche, una luna vicina vicina, buona per
le escursioni di amanti e perfino per la raccolta di latte? Con un paio d’anni di anticipo sull’allunaggio del
1969, dalle colonne del «Corriere della Sera» Calvino aveva incrociato il fioretto con Anna Maria Ortese […]
Nel luglio 1969 e dintorni, dalla parte di Ortese si schierarono gli "apocalittici" (potremmo dire,
riecheggiando l’Umberto Eco di quegli anni): intellettuali variamente vecchi o giovani, cosmopoliti o
provinciali, favorevoli o ostili all’America, indulgenti o severi verso l’Unione Sovietica, ma accomunati da
una visione catastrofica dell’impatto della tecnica sul destino dell’umanità. Così il Guido Ceronetti di Difesa
della luna e altri argomenti di miseria terrestre, così l’Andrea Zanzotto di Gli sguardi i fatti e Senhal. Dalla
parte di Calvino, viceversa, si schierarono gli “integrati”: coloro cui l’allunaggio non procurava angoscia per
la perdita di un ultimo residuo di innocenza, ma felicità per l’acquisto di un ulteriore tassello di conoscenza.
Fra questi, sulle colonne stesse del «Corriere», uno dei più autorevoli scienziati italiani, il genetista Adriano
Buzzati Traverso. Durante i fatidici giorni della missione Apollo 11, il
«Corriere» ospitò anche un articolo di Eugenio Montale – Luna e poesia – dove il futuro premio Nobel non
perse l’occasione per rinunciare a schierarsi, mantenendosi equidistante dagli apocalittici come dagli
integrati.
SERGIO LUZZATTO (1963 - ), Noi, stregati dalla Luna, “Il Sole 24 ORE”, Supplemento Domenicale del 27
giugno 2010
–
Rimane ancora una speranza, un filo. Ah, se la Luna non ci deludesse. Tu dirai che è pura follia,
alienazione mentale, dirai che è un pensiero delittuoso, nichilista, che è… Ma questi sono i momenti
decisivi.
–
Decisivi per chi? Per gli astronauti?
–
No. L’ultima speranza, vuoi saperlo?, è che tra poco, questione di minuti, la Luna se ne vada. Che,
avvicinandosi gli esploratori, i pionieri, gli ulissidi, gli eroi, improvvisamente tu, solinga, eterna peregrina, ti
stacchi dall’orbita antichissi- ma, tolga gli ormeggi e ti allontani, beata, via per gli spazi del cosmo. Vederti
rimpicciolire a poco a poco, restringerti, giù per le profondità sconfinate, in silenzio, diventare una palla,
una pallina, un lume, un lumicino, un punto di luce, e poi più niente. […] Pensa come sarebbe bello. Altro
che conquista del sistema planetario, altro che odissea spaziale. L’intero nostro universo spirituale
74
sbaragliato, sovvertito, rimesso in discussione. La nostra vita, di noi poveri vermi della Terra, moltiplicata
per mille, tutte le più pazze utopie rinascere, tutti in ginocchio, rapiti, dinanzi alla terribile rivelazione di Dio,
aspettata da secoli e secoli. […] Coraggio, vecchia Luna, fatti coraggio. è l’ultima occasione. Non c’è un
istante da perdere. Muoviti, ribellati, fuggi, non importa se finirai nella fornace di una stella, se ti scotterai
un poco, sacrificati per noi che ti abbiamo voluto così bene, che ti abbiamo dedicato tante poesie, tante
canzoni. Fa’ che rinasca la antica cara fede che ci aveva abbandonati. Fa’ che si spalanchi un universo
nuovo.
–
Idiota. Hai perso lo spettacolo più grande di tutta la millenaria storia dell’uomo. Hanno toccato
terra. Sono fermi. Adesso Armstrong…
— Non si è mossa, ahimè. Sta sempre lì, al suo solito posto. Povera disgraziata Luna, ebete, senza amor
proprio, senza fantasia. E gli uomini non ci troveranno niente. Constateranno che non è fatta neppure di
formaggio, come ci dicevano da bambini, di emmenthal, coi buchi. Pietre morte e basta. Neanche un
moscerino. Non un segno di vita, una traccia di remota civiltà, uno spillo, un fiammifero spento, un microbo
fossile, un biglietto del tram. Niente di niente.
–
Armstrong sta scendendo la scaletta … L’uomo è sulla Luna, cammina sulla superficie della Luna. Ti
rendi conto della enormità della cosa?
–
Sì. Il fatto più gigantesco da quando esiste il nostro globo. La tappa più importante della storia. La
porta che si apre all’universo. La gloria dell’uomo … Che peccato. (Adesso vengo anch’io a vedere).
DINO BUZZATI (1906-1972), Non deluderci, luna, “Corriere della Sera”, 17 luglio 1969
Caro Calvino,
non c’è volta che sentendo parlare di lanci spaziali, di conquiste dello spazio, ecc., io non provi tristezza e
fastidio; e nella tristezza c’è del timore, nel fastidio dell’irritazione, forse sgomento e ansia. Mi domando
perché. Anch’io, come altri esseri umani, sono spesso portata a considerare l’immensità dello spazio che si
apre al di là di qualsiasi orizzonte, e a chiedermi cosa c’è veramente, cosa manifesta, da dove ebbe inizio e
se mai avrà fine. Osservazioni, timori, incertezze del genere hanno accompagnato la mia vita, e devo
riconoscere che per quanto nessuna risposta si presentasse mai alla mia esigua saggezza, gli stessi silenzi
che scendevano di là erano consolatori e capaci di restituirmi ad un interiore equilibrio. [...] Ora, questo
spazio, non importa da chi, forse da tutti i paesi progrediti, è sottratto al desiderio di riposo, di ordine, di
beltà, allo straziante desiderio di riposo di gente che mi somiglia. Diventerà fra breve, probabilmente, uno
spazio edilizio. O un nuovo territorio di caccia, di meccanico progresso, di corsa alla supremazia, al terrore.
Non posso farci nulla, naturalmente, ma questa nuova avanzata della libertà di alcuni, non mi piace. È un
lusso pagato da moltitudini che vedono diminuire ogni giorno di più il proprio passo, la propria autonomia,
la stessa intelligenza, l’autonomia, la speranza.
Cara Anna Maria Ortese,
guardare il cielo stellato per consolarci delle brutture terrestri? Ma non le sembra una soluzione troppo
comoda? Se si volesse portare il suo discorso alle estreme conseguenze, si finirebbe per dire: continui pure
la terra ad andare di male in peggio, tanto io guardo il firmamento e ritrovo il mio equilibrio e la mia pace
interiore. Non le pare di "strumentalizzarlo" malamente, questo cielo? Io non voglio però esortarla
all’entusiasmo per le magnifiche sorti cosmonautiche dell’umanità: me ne guardo bene. Le notizie di nuovi
75
lanci spaziali sono episodi d’una lotta di supremazia terrestre e come tali interessano solo la storia dei modi
sbagliati con cui ancora i governi e gli stati maggiori pretendono di decidere le sorti del mondo passando
sopra la testa dei popoli. Quel che mi interessa invece è tutto ciò che è appropriazione vera dello spazio e
degli oggetti celesti, cioè conoscenza: uscita dal nostro quadro limitato e certamente ingannevole,
definizione d’un rapporto tra noi e l’universo extraumano. La luna, fin dall’antichità, ha significato per gli
uomini questo desiderio, e la devozione lunare dei poeti così si spiega. Ma la luna dei poeti ha qualcosa a
che vedere con le immagini lattiginose e bucherellate che i razzi trasmettono? Forse non ancora; ma il fatto
che siamo obbligati a ripensare la luna in un modo nuovo ci porterà a ripensare in un modo nuovo tante
cose. Gli exploits spaziali sono diretti da persone a cui certo questo aspetto non importa, ma esse sono
obbligate a valersi del lavoro di altre persone che invece si interessano allo spazio e alla luna perché
davvero vogliono sapere qualcosa di più sullo spazio e sulla luna. Questo qualcosa che l’uomo acquista
riguarda non solo le conoscenze specializzate degli scienziati ma anche il posto che queste cose hanno
nell’immaginazione e nel linguaggio di tutti: e qui entriamo nei territori che la letteratura esplora e coltiva.
Chi ama la luna davvero non si accontenta di contemplarla come un’immagine convenzionale, vuole entrare
in un rapporto più stretto con lei, vuole vedere di più
nella luna, vuole che la luna dica di più. Il più grande scrittore della letteratura italiana di ogni secolo,
Galileo, appena si mette a parlare della luna innalza la sua prosa ad un grado di precisione e di evidenza ed
insieme di rarefazione lirica prodigiose. E la lingua di Galileo fu uno dei modelli della lingua di Leopardi,
gran poeta lunare…
ANNA MARIA ORTESE (1914-1998) e ITALO CALVINO (1923-1985), scambio di lettere sul “Corriere della
Sera” del 24 dicembre 1967, ora riprodotto in Pietro Greco, L’astro narrante: la Luna nella scienza e nella
letteratura italiana, Springer, Milano 2009, pp. 266-267
La luna era di casa nelle canzoni della mia gioventù. […] mi chiedo di tanto in tanto se i parolieri apprezzino
ancora un pianeta così consumato. Bisognerà che m’informi in giro, non ho pratica, il mio disprezzo per le
musicherie odierne è forse ingiusto ma risoluto quanto quello di mio padre per le canzoni che piacevano a
me. Pure, da qualche sillaba che m’è capitato di cogliere passando sotto un balcone canoro o aprendo
incautamente la radio, ho appreso abbastanza per convincermi che oggi sono di moda linguaggi più decisivi.
Del resto il discredito della luna era cominciato già prima, le sue ultime fortune si ebbero al tempo dei
coprifuochi di guerra. Poi fu sempre più difficile alzare gli occhi al cielo, si rischiava di finire sotto una ruota.
La campagna in parte si spopolò, in parte si corruppe di case urbane, di luci elettriche; la luna divenne una
cosa da astronomi, grigio ciottolo galleggiante nella negrità degli spazi. Tanto peggio per i superstiti
cavalieri della notte, i lunatici, i tiratardi, i guardiani di faro, i baristi by night, i ladri di passo, i pastori
erranti, i lupi mannari, le ronde del piacere, le sonnambule, i fornai… Ai quali, e a me stesso, sono dedicati,
come mi vengono in mente, i seguenti fioretti di una spicciola antologia della luna in letteratura.
So due lune d’Oriente: di Li-Po, che ha bevuto e non s’avvede del cadere delle tenebre fino a quando fra le
nuvole non dilaga una luce: «Ebbro mi alzai, camminai verso il ruscello lunare: gli uomini erano radi e gli
uccelli non c’erano più»; e di Basho, in uno di quei soffi di grazia veloce che chiamano hai-kai: «Un cuculo. /
La notte di luna / penetra un grande bosco di bambù». So una luna persiana, di Omar Khayyam, «pallida,
ricurva, sottile, vicina a tramortire». So lune greche, da quella di Lesbo che a mezzanotte tramonta con le
Pleiadi a quella, lucianea, dove gli abitanti non muiono ma invecchiando svaniscono in fumo nell’aria. So
una luna tacita che accompagna coi suoi silenzi amici chi va nella notte; so un duello di paladini, in un
76
bianco e nero di sogno: «Quei dentro alle finestre e ai corridori / miran la giostra al lume della luna». E
amo, si capisce, il riso di Trivia nei pleniluni sereni; ma più ancora due endecasillabi senza peso, firmati
Petrarca: «Deh or foss’io col vago della luna / addormentato in quai che verdi boschi»… dove esito a
decidere se, in quella assenza d’ogni colore, il «verde» sia solo un’inerzia d’attributo canonico o significhi
piuttosto un’intenzione di fiaba…
Non fiabe, ma segreti di malinconia ama raccontare la luna in Atala alle vecchie querce e alle antiche rive
dei mari. Una ben pallida luna, ma che altre volte s’ammanta di rosso, e tira a spaventarci: nell’Apocalisse,
per esempio, dopo l’apertura del sesto sigillo; in Lucano, quando, stregata, si svelle dal cielo e cade
stridendo nell’erba, speranzosa di impressionare un futuro giovinetto lettore di Recanati; in Quevedo, per
quel verso che Borges c’insegnò: «E suo epitaffio la sanguigna luna»; in Poe, quando cresce grandiosa negli
occhi attraverso la crepa della casa Usher che crolla…
Più spesso la luna si promuove controfigura muliebre, mima la civetteria, la confidenza, la voluttà, la
dolcezza. […]
E quante ce ne sarebbero ancora, di lune antropomorfe! E di lune deiformi che governano le maree, i flussi
delle donne, le danze delle lepri nelle selve. Gioverà tenerci alle più popolari, alle lune, come dire, terra
terra: minerali, vegetali, numismatiche, farmaceutiche, tipografiche, buone per la cucina, il salotto, da
mettere in vaso…
Vi è la luna moneta: càrolo d’oro, medaglia di zecca, scudo da cento soldi, borsa intera di dollari d’argento
(su proposta, rispettivamente, di Bertrand, Baudelaire, Corbière, Sandburg). Vi è la luna fiore (il girasole
giallo di Laforgue); tazza d’oppio medicinale (Poe); puntino sulla i di un campanile (De Musset)… Vi sono
lune di vario formato: esigue come il sopracciglio d’una giovinetta (D’Annunzio), panciute come una fortuna
(Laforgue, ancora e sempre). Vi sono lune in vendita dal merciaio, come il ventaglio di Gautier; dal fabbro,
come il falcetto d’oro dimenticato dal seminatore hughiano nei campi del cielo; dall’armaiolo, come la
spada turca che il Pierrot lunare scorge lassù, fulgente su un cuscino nero… Vi sono lune da chiedere al
falegname, in figura di lievi trucioli staccati da una verga d’oro (Conrad); alla sarta, se imitano una feluca
dorata (Achmatova); al gioielliere, se si sciolgono in aria come perle in un’acqua di zaffiro (Pound, e chi
l’avrebbe creduto?)…
Non scordo le «caste dive» della lirica, le lune di Keplero e di Galileo, la luna di Leonardo («La luna densa e
grave, densa e grave, come sta, la luna?», le lune sciolte e a pacchetti d’ogni corrente lunologia. Ma per
Leopardi non si vada oltre gli sparsi accenni di prima, si ha ritegno a intromettersi in un’intimità tanto
gelosa e celeste. Del resto c’è tempo, ora che l’uomo vi ha camminato sopra e la luna dei poeti è defunta,
abbiamo tutto il tempo per imbalsamarla e seppellirla tra i fiori. Già, prima ancora dello sbarco, appena
Anders e Borman poterono osservarla con occhi spietati dalla loro navicella, i giochi erano fatti:
«Un’enorme proibitiva distesa di niente… Un colabrodo… una sabbia segnata dai piedi di mille bagnanti
domenicali…». Era il 26 dicembre del 1968, lo stesso giorno e lo stesso mese in cui, nel 1814, per un caso
che non finisce d’incuriosirmi, Stendhal aveva scritto in un appunto, una sera di plenilunio: «Sembra una
distesa di neve, calpestata da bestie dai piedi rotondi». Bastava credergli, evitare il viaggio.
GESUALDO BUFALINO (1920-1996), La luna è tramontata, “Il Giornale”, 24 marzo 1984, poi, col titolo Il
tramonto della luna, in G.B., Cere perse, Sellerio, Palermo 1985, pp. 157-160
Come potremmo noi oggi vedere la luna con gli occhi di un greco? L’ho potuto sperimentare io stesso, al
tempo della mia giovinezza, durante il mio primo viaggio in Grecia. Navigavo di notte, di isola in isola;
77
disteso sul ponte, guardavo il cielo sopra di me, dove la luna brillava, luminoso volto notturno che spandeva
un suo chiaro riflesso, immobile e danzante sull’oscurità del mare. Io ne ero incantato, affascinato da quel
dolce e strano chiarore che bagnava i flutti addormentati; ero commosso come da una presenza femminile,
vicina e lontana insieme, familiare eppure inaccessibile, il cui splendore fosse giunto a visitare l’oscurità
della notte. È Selene mi dicevo, notturna misteriosa e lucente; è Selene che io vedo. Quando, molti anni
dopo, vidi sullo schermo del mio televisore le immagini del primo astronauta lunare, che saltellava
pesantemente, col suo scafandro di cosmonauta, nello spazio squallido di una desolata periferia,
all’impressione di sacrilegio che provai si unì il sentimento doloroso di una lacerazione che non avrebbe
potuto essere sanata: il mio nipotino, che come tutti ha contemplato quelle immagini, non sarà più capace
di vedere la luna come a me è accaduto: con gli occhi di un greco. La parola Selene è divenuta ormai un
riferimento puramente erudito: la luna quale appare oggi in cielo non risponde più a quel nome.
JEAN-PIERRE VERNANT (1914-2007), L’uomo greco, trad. di M. Baiocchi, A. Bruno, F. Cataldi Villari, C. De
Nonno, L. Falaschi e F. Maiello, Laterza, Roma-Bari 1991, pp. 4-5
2.
AMBITO SOCIO-ECONOMICO
ARGOMENTO: La società dell’invidia
DOCUMENTI
L’odio è originato dall’impressione che la persona odiata sia malvagia o in generale o nei nostri riguardi (chi
pensa di avere subito un torto da qualcuno è portato naturalmente ad odiarlo, e la gente nutre
riprovazione e avversione verso chi per altri versi è incline all’ingiustizia o alla malvagità); l’invidia, invece, si
prova solamente nei confronti di chi sembra essere fortunato. Da qui si deduce che mentre l’invidia non ha
limiti apparenti, ma come una malattia degli occhi è turbata da tutto ciò che risplende, l’odio ha invece una
sua precisa delimitazione, in quanto si fissa sullo stesso soggetto in rapporto a motivi costantemente
presenti.
PLUTARCO (46/48 d.C.-125-127 d.C.), Invidia e odio, trad. di Giuliano Pisani, in Plutarco, Moralia I . «La
serenità interiore» e altri testi sulla terapia dell’anima, Edizioni Biblioteca dell’Immagine, Pordenone 1989,
pp. 459-461
L’invidia […] è un errore della natura cognitiva e di quella morale. […] gli antichi hanno rappresentato
l’invidia come un essere metà uomo metà donna, che procede in avanti con uno sguardo vuoto e torvo, con
un velenoso sorriso negli occhi, in modo indolente e con lentezza, molto magra e pallida; insonne e senza
pace, sospirando in continuazione dal profondo, nemica della compagnia, è accompagnata da cani
serpentiformi (sic!) che la femmina consuma come alimenta suorum vitiorum, come dice Ovidio. […]
Secondo un’antica credenza popolare un’anziana donna invidiosa si sarebbe recata su di un’altura di fronte
al proprio villaggio e avrebbe scatenato su di esso una tempesta con la violenza del suo sguardo crudele.
Nella sua stessa casa e nel suo stesso cortile, uomini e animali sarebbero divenuti preda delle fiamme,
mentre la criminale sarebbe stata portata all’inferno dalla nuvola di fumo alzatasi sul villaggio. In questa
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leggenda, il popolo esprime a modo suo il giudizio sul nefasto peccato dell’invidioso, tratteggiando, d’altra
parte, il terribile potere che abita all’interno della sua cattiva volontà. Proprio in questa storia si mostra il
ben radicato odio del popolo nei confronti dell’invidia; nelle sue leggende e fiabe, essa non viene trattata
scherzosamente e con derisione, come accade con altri vizi, ma con profondo disprezzo e sdegno morale.
FRIEDRICH WILHELM NIETZSCHE (1844-1900), Può un invidioso essere felice? [settembre 1863], trad. di
Alessandra Campo, Elliot, Roma 2013, riprodotto col titolo Se volete la felicità dovete evitare di essere
invidiosi dal quotidiano “La Repubblica”, 12 settembre 2013
Non deve sorprendere che la soddisfazione per il raggiunto benessere duri poco e resti affatto ignota alle
nuove generazioni che non sanno come si viveva prima. […] L’operaio di una città moderna usufruisce, oggi,
di un benessere materiale superiore a quello di un nobile dei secoli scorsi: basta riflettere alle molteplici
applicazioni dell’elettricità d’uso comune, per l’illuminazione il riscaldamento i trasporti. Girando un
semplice interruttore elettrico chiunque di noi ha più luce di quanta ne ricevesse, nel medioevo, un principe
accompagnato da servitori con candelabri d’argento. Ma la «soddisfazione», bisogna ammetterlo, è
inferiore. Perché? Per il fatto che girare un interruttore elettrico non è un privilegio di pochi: ora, il senso di
«soddisfazione» sociale nasce dal confronto con altri uomini e non con le cose. Nella mentalità dell’uomo
medio, il benessere appena è condiviso si deprezza.
IGNAZIO SILONE (1900-1978), Agiatezza e costume, in Uscita di sicurezza, Vallecchi, Firenze 1965, pp. 212213
[…] l’invidioso dipende totalmente dagli altri, è prigioniero a vita degli altri: affacciato alle livide sbarre del
suo carcere, egli conta ossessivamente le pecore, le mogli, le spighe dei vicini, calcola gli stipendi, gli scatti,
gli aumenti, le liquidazioni, le pensioni dei colleghi, soppesa e misura le piscine, le barche, le ville, le bionde,
le feste dei miliardari confinanti. A differenza di Robinson Crusoe, di cui è l’esatto contrario, egli è incapace
di rallegrarsi per ciò che ha dietro di sé, nella sua piccola o grande cella. […] Sua unica consolazione sarà
allora lo spettacolo delle sventure altrui, quando capita che anche gl’immeritevoli vermi cui tutto va sempre
per il verso giusto si beccano, era ora!, qualche calcione. L’invidioso diventa così complice segreto e
plaudente di tamponamenti e tumori, rapine fiscali e a mano armata, crolli in Borsa, infiltrazioni d’acqua,
strappi alla camicetta, adulterii, lombaggini e soufflé disastrosamente seduti. La sua abietta felicità («tiè!»)
dipende dall’infelicità del prossimo, e quando avviene che plebi e classi si sollevino contro «i ricchi», «i
padroni», egli concede la sua gongolante adesione rivoluzionaria non tanto per portarsi a casa perlomeno
uno sgabello delle Tuileries quanto perché spera che la reggia venga incenerita, demolita, rasa al suolo. Ciò
che lo entusiasma è un ideale di giustizia nella privazione, di uguaglianza nel segno del meno, del vuoto, del
nulla. Ciò che lo fanatizza è il progetto di estendere al mondo intero la devastazione che porta dentro di sé.
CARLO FRUTTERO (1926-2012) e FRANCO LUCENTINI (1920-2002), Invidia, “Panorama”, 9 agosto 1987, ora
in Il
cretino in sintesi, Mondadori, Milano 2002, pp. 15-17 (sezione: I sette peccati capitali)
Noi siamo portati a pensare che quando una persona ha avuto successo, quando è salita in alto nella
gerarchia sociale, non debba più avere ragioni di invidia. Non è vero. Anzi è vero il contrario. Non era
invidiosa prima, quando lottava, quando incominciava a vincere. Allora provava un caldo sentimento di
soddisfazione, di pienezza. Pensava che il mondo avesse in serbo per lei qualcosa per cui, comunque,
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valesse la pena di battersi, anche a rischio di uscirne sconfitti. Ma qualunque successo, una volta che è
stato raggiunto, tende a svanire. Svanisce perché il tempo passa e gli altri lo dimenticano. Svanisce perché
ciò che suscita in noi gioia è l’atto del trionfare e per riprovarlo dobbiamo cimentarci in un’altra meta, con
un altro obiettivo. Svanisce perché, raggiunto un traguardo, ce ne poniamo un altro più impegnativo.
Svanisce perché è passato il nostro momento ed è comparso qualcuno che offusca la nostra fama, il nostro
prestigio, la nostra ricchezza. Allora cerchiamo di consolidare, rendere irreversibile la nostra posizione. Di
stabilizzarla, perpetualizzarla, in modo da non dipendere più dal riconoscimento degli altri, dai loro umori,
dai loro giudizi.
FRANCESCO ALBERONI (1929 - ), Gli invidiosi, Garzanti, Milano 1991, pp. 168-170
Se i secoli precedenti pullulano di casi celeberrimi di invidiosi, letterari o realmente esistiti (da Iago nemico
di Otello ad Antonio Salieri che odiava Mozart), l’invidia dà il meglio (pardon, il peggio) di sé nell’epoca
moderna, in qualità di
«patologia democratica» […]. La spinta alla libertà e all’uguaglianza che alimenta la grande stagione della
modernità scopre il suo contrappasso nella diffusione su larga scala di questo mesto sentimento, che
soltanto tra simili trova il modo di svilupparsi appieno. Il Moderno è l’epoca delle opportunità illimitate, che
offrono a tutti la possibilità quanto meno di aspirare al miglioramento della propria condizione, e il tempo
del capitalismo, nel quale oggetto dell’invidia diventa, innanzitutto, la ricchezza; ragion per cui a
occuparsene sono alcuni dei fondatori dell’economia politica, Bernard de Mandeville e Adam Smith, i quali,
nel loro elogio dell’individualismo, esaltano il carattere ambivalente dell’invidia, vizio, ma anche virtù che
movimenta la società e la spingerebbe incessantemente verso il benessere. […] Tramontata quella
specialissima forma di invidia sociale che, in parte, alimentava la lotta di classe, questo vizio capitale,
camaleontico e in perenne metamorfosi, si è appropriato del narcisismo, vero metro della nostra società, in
particolare italiana, tra ossessioni modaiole, dittatura dell’estetica, chirurgia estetica, competizione tra
«olgettine» e interminabili file per i casting di qualche reality o per accedere all’ambitissima posizione di
velina. Non saremo un Paese per giovani, dunque, ma siamo, decisamente, una nazione di invidiosi.
MASSIMILIANO PANARARI (1971 - ), Chi invidia avvelena anche sé, “La Stampa”, 2 marzo 2011
In luogo della trotzkista “rivoluzione permanente”, il mondo moderno è afflitto e lacerato dall’invidia
sociale e, quindi, dalla sua figlia legittima, la frustrazione permanente dell’uomo-massa, che si vede sempre
sfuggire la sospirata affermazione del proprio io. È il meccanismo infernale del consumismo a determinare
questa poco invidiabile situazione, creando incessantemente nuovi bisogni, sempre meno naturali e sempre
più artificiali […]. Ciascuno è lanciato alla conquista del proprio Graal formato personale: che sia
un’automobile o un telefonino, un computer o un vestito firmato; ciascuno è disposto ad affrontare rischi e
sacrifici (sì, rischi: per esempio, speculando in borsa o tentando la sorte al tavolo verde) pur di coronare il
proprio sogno e gratificare, così, il proprio ego inferiore: quello che sempre brama e teme e che fa
coincidere il proprio bene con il possesso e il piacere. Ahimè, la cosa non funziona, e per due buone ragioni.
La prima è che tutti gli uomini-massa inseguono, suppergiù, la stessa chimera, e dunque tutti finiscono per
restare suppergiù, psicologicamente parlando, al livello di ciascun altro […]. La seconda ragione è che il
Santo Graal del consumismo non è un oggetto che si possa conquistare una volta per tutte […] perché
l’industria del consumo ne sforna in continuazione modelli più aggiornati (e costosi): e non c’è niente di più
patetico che sfoggiare un Santo Graal ormai fuori moda e fuori corso. Alla lotta di classe di marxiana
memoria si sostituisce, così, la lotta di tutti contro tutti, senza risparmio di colpi, combattuta mediante lo
sfoggio di sempre nuovi status symbol […]. Non è un’affermazione del proprio merito, quel che si cerca, ma
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un’affermazione del proprio sembrare: dunque, non si tratta di evidenziare qualche qualità propria (perché
ciò riguarderebbe l’essere e non l’avere), ma di sottolineare qualche mancanza altrui. […] Quanto alla
persona autentica, non la si invidia, ma la si odia: perché, con lei, il discorso si sposta dall’avere all’essere,
ossia su un tipo di terreno nel quale l’uomo-massa non si sente in competizione. Infatti quel terreno, a
parole, non lo interessa; però egli intuisce, in qualche oscura maniera, che quel terreno è infinitamente più
importante e che il rifiuto della persona autentica di riconoscere il valore delle cose per cui lui si batte sta a
indicare appunto questa differenza antropologica.
FRANCESCO LAMENDOLA (1956 - ), L’invidia sociale, alimentata dal consumismo, crea la frustrazione
permanente,
15
maggio
2013,
Arianna
Editrice
(fonte:
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45497)
Benvenuti nell’era della Schadenfreude. Alla lingua tedesca basta una parola sola, noi lo chiamiamo
«piacere per le sventure altrui». Questo brutto ma naturale sentimento, che è il compagno cattivo
dell’invidia, fa capolino sempre più spesso quando accendiamo la tv. […] Probabilmente ben prima che
esistesse «Paperissima», duecentomila anni fa i primi uomini ridevano quando qualcuno inciampava nella
savana. Ma adesso a caricare la molla sono i mass media e rispetto a vent’anni fa, quando c'era «La
corrida» di Corrado, il genere è diventato più cattivo, forse sono caduti i tabù. Due studiosi dei media, Brad
Waite e Sarah Booker, hanno coniato il termine humilitainment, fondendo le parole intrattenimento e
umiliazione. […] Un tempo ci paragonavamo con i nostri vicini di casa, ma oggi il senso d’inferiorità non
conosce confini. In un momento storico in cui tanti sentono di perdere terreno per colpa della crisi e di non
meritarselo, siamo tutti più vulnerabili. La giustizia diventa facilmente vendetta, e vedere quanto poco
valga un altro può rassicurarci su quel che valiamo noi.
ANNA MELDOLESI, L’umiliazione altrui che ci rende felici, “Corriere della Sera”, 12 settembre 2013
TIPOLOGIA C – TEMA DI ARGOMENTO STORICO
La Prima guerra mondiale rappresentò per l’Italia un fattore di rapida omogeneizzazione sociale e culturale
degli individui coinvolti, che portò all’integrazione delle masse nello stato: l’esercito, il fronte, gli ideali della
patria minacciata contribuirono a far “percepire” la nazione a milioni di uomini che prima ne erano in parte
estranei. Sui campi di battaglia, nelle trincee i lavoratori italiani dei campi e delle officine scoprirono la
patria, nella percezione di una comunità più ampia di quella del paese o del gruppo sociale di
appartenenza, forgiando la struttura portante della coscienza nazionale.
Sviluppa e argomenta la tesi qui sinteticamente formulata, individuando e mettendo a fuoco tutti quegli
aspetti che a questo riguardo ti sembrano più rilevanti e significativi.
«Quanto alla morte dell'anonimato, di cui Internet ci fa gentile omaggio, la storia è leggermente diversa: in
questo caso siamo noi, per nostra volontà, a mandare al massacro il nostro diritto alla privacy. O forse
acconsentiamo a perdere la privacy perché lo consideriamo un prezzo ragionevole da pagare in cambio
delle meraviglie che ci vengono offerte. O ancora la pressione a consegnare al mattatoio la nostra
autonomia personale è così forte, e ci avvicina a tal punto alla condizione di un gregge di pecore, che solo
pochissime volontà eccezionalmente ribelli, audaci, combattive e risolute sono preparate a tentare
81
seriamente una resistenza» (ZYGMUNT BAUMAN – DAVID LYON, Sesto potere. La sorveglianza nella
modernità liquida, trad. di M. Cupellaro, Laterza, Roma-Bari 2014).
Sulla base della tua cultura personale e degli studi che hai compiuto, prendi una posizione sulla tesi di
Bauman e di Lyon, chiarendo se sei disposto o no a tentare la resistenza auspicata dai due intellettuali.
Motiva adeguatamente il tuo punto di vista.
II Simulazione della Prima prova dell’Esame di Stato
28 aprile 2016
Classi 3aA e 3aB del Liceo Classico – 5aA , 5a B, 5a C, 5a D e 5a E del Liceo Scientifico
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2
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.
TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO
EUGENIO MONTALE (1896-1981), Reliquie, da Farfalla di Dinard, Mondadori, Milano 1960, pp. 156-160. Il
racconto fu pubblicato per la prima volta sul “Corriere della Sera” il 28 agosto 1948.
RELIQUIE
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«Non trovo più la fotografia di Ortello» disse l’ammalata frugando nervosamente in una scatola dove teneva
ritagli, vecchie lettere legate con un nastro e qualche santino che non osava distruggere (non si sa mai…). «Tu,
naturalmente, non ricordi più nemmeno chi fosse».
«È o era, se è morto, un cavallo, un bel cavallo che vinse il Grand prix a Longchamp. Me ne ricordo
benissimo. La sua fotografia era lì dentro, ne sono certo. Non l’avevi mai visto correre ma è stato la tua passione
per un pezzo. Così è finito nel tuo reliquiario privato, ed ora ha preso la fuga, a quanto pare. Era un pezzetto di
giornale, sarà volato via col vento».
«Ah» fece lei ravviandosi i capelli color foglia secca. «Tu parli del mio reliquiario come se fosse una
mania che non ti riguarda. Potevo aspettarmelo. Si capisce che il vento avrà portato via anche qualcos’altro che
qui non si trova».
«L’ocapi?» chiese l’uomo calvo con un sussulto. «Impossibile, cerca meglio».
«Proprio l’ocapi, quel buffo animale mezzo capra e mezzo porco di cui volevi eternare la memoria.
Volato via col cavallo. Per le faccende che interessano te hai buona memoria».
«Mezzo porco?» disse lui agitandosi. «Di’ mezzo asino, mezzo zebra, mezzo gazzella, mezzo angelo. Un
esemplare unico al mondo, di una specie che si credeva scomparsa da secoli. Volevo andare apposta a Londra
per vederlo allo Zoo. Trema di terrore se vede gli uomini: è troppo delicato per stare tra belve come noi. Chissà
se avranno potuto mantenerlo in vita. Di dargli moglie non se ne parla. Unico, capisci?, unico».
«Beato lui» fu la risposta, che voleva essere sferzante.
Tacquero a lungo. S’era distesa su una sedia a sdraio e guardava le scene allegoriche che apparivano tra i
lacunari del soffitto, scene di bestie e di dèi, ma non delle sue bestie e non di un dio che lei sentisse vicino. Lui
fissava di là dai vetri la cima di un pioppo storto arruffata dal vento. Più lontano apparivano le falde, già nevose,
delle Prealpi. Poi cominciò a piovere e i vetri si rigarono di grosse gocciole. Era quasi buio, le ninfe e i cigni del
soffitto stavano per essere inghiottiti dall’ombra. Se ne resero conto solo quando entrò la cameriera per il tè e
un lampadario si accese a un tocco della sua mano. Una luce discreta si diffuse tra i mobili falso antico. E anche
il suono della pioggia parve più allegro.
«Oh un po’ di luce» disse lui aiutandola a ravvolgersi in uno scialle. «Si parla male al buio. Ma spesso non ci si
accorge che basterebbe accendere un lume e far chiaro anche nelle idee. Sei cattiva oggi».
«No, faccio semplicemente l’inventario dei nostri ricordi, l’unico filo che ci lega dopo che tant’acqua è
passata sotto i ponti. Intanto quelli della scatola sono spariti, non so se per incuria mia o tua. Ma ce ne sono
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tanti altri che dovrebbero essere chiusi nella scatola del nostro cervello e che nel tuo non esistono più, se
debbo giudicare dalla tua freddezza, dal tuo silenzio di marmotta».
«Marmotta io?» protestò lui passandosi una mano sugli spunzoni del cranio tirato a lucido da una passata,
non troppo recente, di rasoio. «In fatto di marmotte mi pare che il tuo ricordo poteva sceglier meglio. Dove ne
abbiamo vista una; sentiamo?».
«Presso l’abbazia di San Galgano; l’aveva un cacciatore, quello che ci offerse in vendita anche suo figlio, un
bel poppante bianco e rosso, una meraviglia. Lui era deciso, faceva sul serio, diceva alla moglie: tanto se ne
mette in macchina un altro, che c’è di male? Ma il figlio non l’abbiamo preso; sarebbe costato troppo dopo…
per mantenerlo».
«Complimenti alla tua memoria. Quella era una semplice martora, morta per giunta. Le marmotte, le tre
marmotte…».
«Le abbiamo viste in una piccola grotta, in un roccione sfiorato dalla funivia del Gornegrat. Ballavano
allegramente agitando gli zampetti e salutando i viaggiatori. Si sentivano al sicuro. Ma non erano tre, era una
famiglia più grossa, padre, madre e bambini. Latte o limone?».
«Liscio» disse lui prendendo la tazza. Poi si guardò attorno e quando la cameriera lasciò la sala chiese con
falsa noncuranza, dopo un breve silenzio: «E… la volpe?».
«La volpe rossa, intendi? Dapprima s’era imbucata nella sua casetta dentro la gabbia, a Zermatt. Non voleva
farsi vedere. Mi son detta: conto fino a venti, se esce in tempo succederà quel che deve succedere e se non
esce… alla malora quest’uomo. E ho contato, lentamente, sempre più lentamente. Al diciannove la volpe è
balzata fuori».
«E così ti sei decisa a sposarmi» disse lui sospendendo il fiato sulla tazza troppo calda. «Capisco, capisco
anche troppo. Dopo tanti anni se ne imparano sempre di nuove».
«Non lamentarti, ho contato lentamente apposta. Forse dopo il diciannove avrei fatto una pausa
lunghissima. Sono io che l’ho tirata fuori… col pensiero. C’è voluto, s’intende, un po’ di trucco. Ho dovuto
allargare i tempi. Come certi musicisti».
«Già che siamo in tema di confessioni, ti dirò che quando Mimì doveva rientrare nella bottiglia, a Vitznau, mi
son detto: se compare nella bottiglia di destra succederà quel che deve succedere; ma se viene fuori nella
bottiglia a sinistra, allora… non so se mi spiego. Mimì, la cavia bianca e gialla, non ricordi?».
«Perfettamente. E Mimì, uscita fuori dalla manica del prestigiatore, finì a destra? La nostra unione ha dunque
solide basi. Un biscottino?».
«No, grazie. Finì a sinistra. Ma la prova fu ripetuta tre volte e tu hai vinto per due a uno; quanto bastava. Non
c’è stato trucco, come vedi».
«La volpe e il porcellino d’India, due padrini interessanti. Saranno morti da un pezzo senza sapere che guai
avranno suscitato. La nostra vita è un bestiario, è un serraglio addirittura. Credi che li abbia buttati via? Cani
gatti uccelli merli tortore grilli vermi…».
«Oh vermi» disse lui quasi sdegnato.
«… anche vermi e non so che altro. E i nomi? Buck Pallino Passepoil Pippo Bubù…».
«Lapo Esmeralda Mascotto Pinco Tartufo Margot…».
Stava per proseguire, magari inventando, ma si fermò vedendo che lei chiudeva gli occhi, spossata. Prese da
un piatto un torcettino croccante e se lo portò alla bocca. Poi quasi automaticamente allungò una mano verso
la scatola di cartone e cominciò a rovistare fra i ritagli, le fotografie e le vecchie lettere. Da una busta che
pareva vuota uscirono due pezzetti di carta sgualcita, due riproduzioni di fotografie: un puledro nervoso e
ardito e una curiosa bestia dall’occhio sperduto, una meraviglia che sembrava oscillare fra il Bedlington-terrier e
il tasso, fra la porchetta e il capriolo, fra la capra e l’asinello di Pantelleria; forse uno sproposito, un refuso
sfuggito al Grande Proto, ma un paradiso per gli occhi, una speranza ineffabile per il cuore.
«L’ocapi! Ortello!» esclamò l’uomo dandosi un colpo sulla zucca. «L’ho trovato! Li ho trovati tutti e due!».
Ma lei continuava a dormire. Fuori cominciava a spiovere. Le posò con delicatezza i ritagli sulle mani in croce
e si disse: “Esco a far due passi ma non spengo la luce. Così al risveglio li vede subito”. E si allontanò in punta di
piedi.
1. Comprensione del testo
1.1
Riassumi in modo essenziale il racconto nello spazio massimo di una colonna di foglio protocollo, riducendo in
forma espositiva le parti dialogate.
1.2
Ricercando nel testo e mettendo a fuoco i tanti elementi “indiziari” che l’autore vi ha disseminato, prova a
tracciare un ritratto, fisico e psicologico-morale, dei due personaggi (età anagrafica, appartenenza sociale,
abitudini di vita, stato d’animo, condizione affettiva nei confronti del coniuge).
83
1.3
Gli animali, che rappresentano il nucleo attorno a cui gravita l’intero racconto, qui hanno anche e soprattutto
una funzione magico-oracolare, al punto che la loro stessa immagine diventa una sorta di talismano dalle
proprietà esorcizzanti e salvifiche. Argomenta questa affermazione rintracciando nel testo i passaggi che ritieni
più significativi a questo riguardo.
1.4
Quale significato si può attribuire, secondo il tuo giudizio, al gesto finale con cui il marito posa i due ritagli di
giornale sulle mani della moglie disposte in forma di croce?
2. Analisi del testo
2.1
Il racconto è quasi interamente risolto nel dialogo fra i due coniugi, la cui caratterizzazione si arricchisce via via
ad ogni nuova battuta: in quale direzione, verso quale “rivelazione” ti sembra orientata questa progressione?
2.2
Dal principio alla fine, il dialogo tra i personaggi oscilla fra due poli, si svolge per così dire su due piani: il
linguaggio convenzionale delle formule di cortesia e quello che si potrebbe chiamare del risentimento,
inizialmente carico di sottintesi e via via più esplicito. Analizza attentamente le espressioni usate dai due
coniugi e cerca di spiegare le possibili ragioni di questa ambigua duplicità.
3. Contestualizzazione e approfondimenti
3.1
Nella parte finale il racconto svela forse al lettore il suo significato più profondo, che puoi tentare di cogliere
concentrando la tua attenzione soprattutto sulla parole, tipicamente montaliane, che si leggono alle rr. 74-75:
«forse uno sproposito, un refuso sfuggito al Grande Proto, ma un paradiso per gli occhi, una speranza ineffabile
per il cuore».
3.2
L’associazione tra le parole «reliquiario» (rr. 6 e 9),
«inventario» (r. 29) e «bestiario» (r. 64) non è
riducibile alla semplice corrispondenza rimica. Sul
presupposto di questi richiami a distanza, a
conclusione della tua analisi, prova a spiegare le
implicazioni di senso racchiuse nel breve titolo, di cui
occorre considerare attentamente anche il significato
etimologico.
3.3
Nella storia millenaria della civiltà umana, gli animali
sono stati fin dalle più antiche origini non solo
umanizzati, ma anche allegorizzati e addirittura
divinizzati, tanto che credenze superstiziose
sopravvivono e riemergono anche nei tempi moderni, e non solo nella cultura popolare. Se conosci qualche
altro testo, in prosa o in versi, che presenti qualche significativa affinità con quello di Montale, puoi
eventualmente servirtene come termine di raffronto per integrare la tua analisi.
3
TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”
(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai due ambiti proposti)
Consegne:
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che
ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con
opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in
paragrafi. Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo
debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.
3. AMBITO STORICO-POLITICO
ARGOMENTO: Patria e Nazione
84
DOCUMENTI
Fecisti patriam diversis gentibus unam: «Hai fatto di genti diverse un’unica patria». Così, al franar dell’Impero, si
rivolge a Roma, che già ha conosciuto il sacco di Alarico (410 d.C.), il gallico Rutilio Namaziano; e le tributa l’omaggio
più alto, riconoscendole di aver fatto dell’Italia e del mondo un’unica realtà, una patria (etimologicamente, «terra dei
padri»), realizzando quella vocazione all’osmosi tra i popoli che la Città aveva mostrato già al suo sorgere, quando
nelle tribù genetiche, che ne formavano il nucleo primitivo (Ramnes, Tities e Luceres) aveva raccolto tre diversi gruppi
linguistici dell’Italia protostorica, capaci di coesistere. Patria dunque contrapposta a domus (domus Aquileia…), ridotta
a semplice luogo di origine di fronte a una identità più alta. Capace di chiamare a far parte di una realtà comune prima
gli abitanti dell’Italia e poi, via via, tutto il genere umano; capace di fare della penisola e poi dell’orbe una sorta di
unica città, che intratteneva con il potere un tempo egemone il tipo di «rapporti paradossali e straordinari che… Elio
Aristide», il retore di età antonina, sentì «esistere tra Roma e tutta la terra abitata». Il genio politico dell’Urbe aveva
infatti creato, «conciliandola sapientemente con l’autonomia locale delle leggi e dei costumi», lasciati sopravvivere
ovunque, «una concezione originale del diritto di cittadinanza, non duplice…, ma sdoppiata o, se si vuole, su due
livelli», patria e domus, appunto. E la patria era Roma. La cittadinanza, di cui si sostanzia l’universalismo, si rivelò così
capace di mantenere in vita le «piccole patrie»; e con esse, nel più vasto ambito dell’impero, ogni singolo
particolarismo giuridico o religioso, culturale o identitario. Ma, al tempo stesso, fece germogliare, nel nome di un
sogno più alto, i fermenti ideali necessari alla realizzazione «di quella cosmopoli con cui l’impero…, rivale della città di
Dio, sarebbe giunto quasi a identificarsi» (Claude Nicolet). Nella scelta del termine Rutilio Namaziano sottintende
dunque tradizioni, cultura e idealità profonde: ed è un gallo a riconoscere, quando già questa è sul punto di
concludersi, «l’umana missione unificatrice dell’Urbe» (Luigi Alfonsi).
GIOVANNI BRIZZI (1946 - ), Cittadini di un luogo e dell’impero. Due identità sotto il segno di Roma, “Corriere della
Sera”, 28 febbraio 2016
Patria. Terra dei padri. Sinonimo di luogo natìo. Di terra di origine. Di attaccamento a usi, costumi, tradizioni ereditate
dagli antenati. Un termine che nel Medioevo si biforca, in una continua altalena tra un significato di carattere
universale e, l’altro, sottile: dei campanili, delle appartenenze, degli ambiti serrati ma ristretti. […] Il pensiero
medievale oscilla tra questi due concetti, che si impregnano di cristianesimo. Con una lunga elaborazione che,
dall’idea di sant’Agostino della patria caelestis, arriva fino a Tommaso d’Aquino, con il recupero in chiave cristiana
proprio dell’idea di patria di Cicerone. […] Tuttavia questo è il campo delle grandi elaborazioni culturali in rapporto con
i poteri universali. Nella vita comune dell’uomo medievale ciò che contava era il senso originario di comunità. La
piccola patria. La terra degli avi. È qui che si giocavano i maggiori sentimenti di appartenenza, di aggregazione, di
legame con la famiglia e il contesto. L’Heimat, per dirlo alla tedesca. Il luogo in cui ci si sentiva unici e uguali. In una
comunione di sangue e di spirito con gli altri che ti circondavano. Dove tutto ti apparteneva e ti era riconoscibile. Il
campo, il vicolo, la strada. La chiesa, il muro, la piazza. Luoghi, come scrive Sándor Márai, in cui tutto si fondeva: voci,
suoni, odori, passioni e vita. «In quell’emozionante, imperituro aroma di amori infantili, forte nelle narici, che è la
patria».
AMEDEO FENIELLO (1962 - ), Gli obblighi universali del cristiano con la piazza e il campanile nel cuore, “Corriere della
Sera”, 28 febbraio 2016
Patria è un termine doppiamente alle origini delle idee risorgimentali. Patriot era l’americano insorto per
l’indipendenza contro Londra. Enfants de la patrie nella Marsigliese erano i cittadini insorti contro la tirannide (de la
tyrannie l’étendard sanglant), mossi da amour sacré de la patrie, invocando Liberté, Liberté chérie. Per questa ragione
«patrioti» furono detti coloro che lottarono e morirono per questa patria nei primi anni risorgimentali, fra 1796 e
1799. Né questi valori sarebbero stati più persi. Sul Vittoriano a Roma nel 1911 furono scolpite le due dediche:
«All’unità della patria» e «alla libertà dei cittadini». Dopo il 1815, entrando il Risorgimento più nel vivo, la «patria»
rimase nel vocabolario corrente di quel grande moto e dei suoi protagonisti e fautori, e dei loro manifesti, opuscoli e
giornali. Si trasformò, tuttavia, radicalmente. Venne, infatti, sposata e identificata con «nazione», altro concetto
fondamentale dell’ideologia risorgimentale. Il movimento «patriottico» divenne «nazionale». […] Era un mutamento
significativo. Si passava dalla «terra dei padri», dall’idea naturalistico-geografica del «bel paese» fra le Alpi, il mare e le
sue isole, all’idea storica di un popolo formatosi nel tempo, con l’unificazione romana dei popoli italici e poi, finito
l’impero di Roma, con la fusione di Romani e Germani: un popolo dalla civiltà trimillenaria, l’«itala gente dalle molte
vite» di Carducci, sempre grande creatrice di civiltà e di cultura, con le sue primavere, cadute e rinascite. Poi erano
varie le concezioni di questa nazione e della sua storia, ma sempre grande nazione e grande storia. E così la nazione
non eclissava o abbassava l’idea di patria, ma la rendeva più complessa, più ricca, più umana, vissuta e sofferta.
85
GIUSEPPE CALASSO (1929 - ), Concezioni differenti e un obiettivo. Fare della penisola una sola nazione, “Corriere della
Sera”, 28 febbraio 2016
Se nei primi anni della Repubblica il tema patriottico ancora caratterizza il discorso pubblico, con gli anni Cinquanta i
termini patria e nazione diventano desueti, e sono abitualmente sostituiti da «Paese»; insistere a usarli espone anzi al
rischio d’essere tacciati di sentimenti fascistoidi. In questo modo l’uso di quei termini finiva con l’essere
monopolizzato dalla destra missina e monarchica. Tra i motivi per i quali l’intero campo semantico della patria venne
presto abbandonato dalle forze antifasciste c’era naturalmente il fatto che esso appariva irreparabilmente
condizionato dall’esperienza del nazionalismo e bellicismo del regime. Ma questo esito dipendeva anche dal trauma
dell’8 settembre 1943, cioè dalla crisi verticale delle strutture statali che aveva accompagnato la sconfitta sancita
dall’armistizio. Nel movimento resistenziale non erano mancati – si pensi a tante lettere di partigiani condannati a
morte – i richiami alla patria. Ma quei richiami non avevano potuto cancellare certi limiti che caratterizzavano la
Resistenza dal punto di vista patriottico, anzitutto per il fatto che il principale tra i partiti impegnati nella lotta
partigiana, quello comunista, agitava il tema nazionale in modo ampiamente strumentale. Nell’Italia repubblicana, al
posto di una comune idea di patria, si doveva affermare quello che già allora venne definito un «patriottismo di
partito», in virtù del quale il partito di appartenenza diventava la vera nazione: molti, in sostanza, si sentivano
democristiani, socialisti o comunisti prima che italiani. In un certo senso finivano con l’esistere diverse idee di patria,
segno evidente di una crisi del sentimento patriottico.
GIOVANNI BELARDELLI (1951 - ), Si preferisce usare la parola “Paese”. Ma la vera appartenenza è il partito, “Corriere
della Sera”, 28 febbraio 2016
Una nazione può cessare d’esserlo. La nazione infatti non è una struttura statuale fissa e indistruttibile. Non è neppure
un dato etnico disancorato dalle sue forme politiche storiche. La nazione democratica, in particolare, è una
costruzione sociale delicata e complicata, fatta di culture e storie condivise, di consenso manifesto e corrisposto,
basato sulla reciprocità tra i cittadini. È un vincolo di cittadinanza motivato da lealtà e da memorie comuni. Soltanto
attraverso questo intreccio di motivi e di legami si instaurano rapporti politici che possono dirsi democratici. Soltanto
così si crea l’intelaiatura istituzionale di una «nazione di cittadini». Ma quando la politica produce inefficienza e
corruzione, si intaccano i vincoli stessi che tengono insieme una nazione al di là della sua struttura statuale. Allora il
senso di reciproca appartenenza storica non è sentito più come un valore. L’identità nazionale non sostiene più la vita
politica, tanto meno la surroga. Allora una nazione cessa di esserlo. E può farlo in tanti modi, non necessariamente nel
più clamoroso della disgregazione del suo apparato politico-amministrativo con la secessione di alcune regioni. Una
nazione democratica è fatta ad un tempo di radici etno-culturali e di buone ragioni politiche di convivenza. Ma le
radici si possono seccare o strappare e le ragioni si possono smarrire o falsificare. Tanto più in un paese come il nostro,
dove la democrazia è maturata faticosamente dopo avere tentato altrettanto faticosamente di diventare una nazione.
Quando il tessuto politico-istituzionale di una nazione così costruita si sfilaccia, non è strano che nasca la voglia di
cercare o di inventare radici «etniche più originarie» della nazione storica, sulle quali ancorare una democrazia su
misura, ritagliata su confini territoriali e secondo criteri socio-culturali opportunistici e discriminatori – secondo il
motto: «democrazia sì, ma a casa mia, e con chi voglio». Così finisce una nazione democratica e sorgono
etnodemocrazie regionali, magari dietro una facciata di unità formale. […] Negli anni ottanta si è assistito a un
riacutizzarsi della questione nazionale in tutti i paesi europei, che pure hanno una tradizione diversa dalla nostra. Vi
hanno contribuito non solo reazioni a revival regionalisti ma fenomeni di altra natura, che è bene non ignorare. Così
in Francia i problemi dell’immigrazione sono sfruttati politicamente dal lepenismo (1) con lo slogan della priorità della
«scelta nazionale»; in Germania è la combinazione della questione dell’immigrazione con quella persistente
dell’«identità tedesca», che risveglia atteggiamenti nazionalisti a sfondo xenofobo, ancora prima delle violenze dei
gruppi naziskin. Ma più in generale quesiti inattesi sul ruolo delle nazioni e sulle identità nazionali in Europa nascono
dalle difficoltà della costruzione dell’Europa politica.
(1)
Il fronte nazionale di Jean-Marie Le Pen è un movimento politico francese ostile al riconoscimento di diritti civili e sociali per gli immigrati.
GIAN ENRICO RUSCONI (1938 - ), Se cessiamo di essere una nazione, il Mulino, Bologna 1993, pp.7-19
4. AMBITO TECNICO-SCIENTIFICO
86
ARGOMENTO: Clima e produttività
DOCUMENTI
Più di cinquant’anni fa, mentre il mondo vacillava sull’orlo di una crisi nucleare, il santo Papa Giovanni XXIII scrisse
un’Enciclica con la quale non si limitò solamente a respingere la guerra, bensì volle trasmettere una proposta di pace.
Diresse il suo messaggio Pacem in terris a tutto il «mondo cattolico», ma aggiungeva «e a tutti gli uomini di buona
volontà». Adesso, di fronte al deterioramento globale dell’ambiente, voglio rivolgermi a ogni persona che abita questo
pianeta. Nella mia Esortazione Evangelii gaudium, ho scritto ai membri della Chiesa per mobilitare un processo di
riforma missionaria ancora da compiere. In questa Enciclica, mi propongo specialmente di entrare in dialogo con tutti
riguardo alla nostra casa comune. […] Rivolgo un invito urgente a rinnovare il dialogo sul modo in cui stiamo
costruendo il futuro del pianeta. Abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché la sfida ambientale che
viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tutti. Il movimento ecologico mondiale ha già percorso un
lungo e ricco cammino, e ha dato vita a numerose aggregazioni di cittadini che hanno favorito una presa di coscienza.
Purtroppo, molti sforzi per cercare soluzioni concrete alla crisi ambientale sono spesso frustrati non solo dal rifiuto dei
potenti, ma anche dal disinteresse degli altri. Gli atteggiamenti che ostacolano le vie di soluzione, anche fra i credenti,
vanno dalla negazione del problema all’indifferenza, alla rassegnazione comoda, o alla fiducia cieca nelle soluzioni
tecniche. Abbiamo bisogno di nuova solidarietà universale. Come hanno detto i Vescovi del Sudafrica, «i talenti e il
coinvolgimento di tutti sono necessari per riparare il danno causato dagli umani sulla creazione di Dio». Tutti possiamo
collaborare come strumenti di Dio per la cura della creazione, ognuno con la propria cultura ed esperienza, le proprie
iniziative e capacità.
Lettera Enciclica LAUDATO SI’ del Santo Padre Francesco Sulla cura della casa comune, parr. 3 e 14 (24 maggio 2015)
Le statistiche dimostrano che il massimo della produttività nelle attività economiche si ottiene in corrispondenza dei
13 gradi di temperatura ambientale: oltre questo valore, la produttività inizia a diminuire. Incrociando questi dati con
quelli del riscaldamento globale, le previsioni sono drammatiche: il prodotto interno lordo medio globale potrebbe
diminuire del 25 per cento, con un allargamento del divario tra nazioni ricche e nazioni povere. La produttività
economica, cioè l'efficienza con cui le società trasformano lavoro, capitale, energia e risorse naturali in nuovi beni e
servizi, dipende dal clima. E il prodotto interno lordo pro capite, considerato come misura di questa produttività,
inizialmente aumenta in proporzione alla temperatura, raggiunge un picco in corrispondenza di 13 gradi centigradi,
per poi diminuire una volta oltrepassato questo valore. Lo ha stabilito uno studio pubblicato su “Nature” da Marshall
Burke della Stanford University e colleghi di altri istituti statunitensi, che per la prima volta è riuscito a comprendere in
un unico quadro coerente dati macroeconomici e dati microeconomici raccolti nel corso dei decenni nei vari paesi del
mondo. Considerato il cambiamento climatico in atto e gli aumenti di temperatura previsti entro il 2100, conclude lo
studio, si potrebbe assistere a un brusco calo di produttività a livello globale. Finora gli studi scientifici sulla
correlazione tra temperatura e produttività economica hanno dato risultati discordanti: è emerso per esempio, che la
produttività dei lavoratori e la resa dei raccolti rimangono pressoché stabili tra 0 e 25 gradi centigradi, ma
diminuiscono bruscamente con l’aumento ulteriore della temperatura. Burke e colleghi hanno analizzato i dati
economici di 166 nazioni relativi al periodo 1960-2010, rilevando che la produttività economica, complessivamente,
non segue un andamento lineare: aumenta con l’incremento della temperatura tra 0 e 13 gradi, poi inizia a diminuire
con l’aumento delle temperature, e il calo è sempre più rapido via via che ci si sposta verso quelle più elevate. Le
statistiche mostrano che la correlazione tra produttività e temperatura non solo è applicabile a livello globale, ed è
valida per tutti i settori produttivi, sia nei paesi sviluppati sia in quelli in via di sviluppo, ma è anche indipendente dai
progressi tecnologici e dal livello di benessere delle nazioni. I dati relativi al periodo 1960-1989, infatti, sono quasi
identici a quelli del periodo 1990-2010. I risultati delle statistiche sulla correlazione tra produttività e temperatura
forniscono interessanti proiezioni quando sono incrociati con i modelli climatici globali: le simulazioni di Burke e
colleghi mostrano che il 77 per cento dei paesi diventerebbe più povero, in termini di prodotto interno lordo, di
quanto sarebbe senza cambiamento climatico. Entro il 2100, se verranno confermate le previsioni di un incremento di
circa 4 gradi nella temperatura media globale, la riduzione del prodotto interno lordo medio globale arriverebbe al 25
per cento, con un allargamento del divario tra nazioni ricche e nazioni povere.
Il pericoloso legame tra clima e produttività, “Le Scienze”, 21 ottobre 2015
Fonte: http://www.lescienze.it/news/2015/10/21/news/economia_temperatura_riscaldamento_globale2812007/?refresh_ce
87
«Con gli impegni volontari non si va lontano. Basta fare una semplice somma per vedere che i tagli di emissioni serra
che i singoli paesi hanno programmato non bastano: la temperatura crescerà oltre i 2 gradi. E se qualche governo non
farà quello che si è impegnato a fare, se il trend di riscaldamento ci sfuggirà di mano, si andrà verso un collasso
catastrofico nel giro di pochi decenni. Quello che sta succedendo negli Stati Uniti, con la spaventosa siccità in
California e gli uragani sulla costa atlantica, offre una pallida idea di quello che succederà. […] Finora è stato ottenuto
poco perché si è provato ad avviare il cambiamento dall'alto utilizzando obiettivi percepiti come punitivi che hanno
innescato il gioco dello scaricabarile sulle responsabilità per la minaccia climatica. Bisogna invece abbracciare la logica
degli obiettivi positivi. Ogni anno una quota in più di energia rinnovabile, case efficienti, materiali recuperati, reti
intelligenti. La ricetta giusta è non partire da accordi di vertice ma dall’alleanza tra gli enti locali e le imprese per
mobilitare le energie migliori dei vari territori».
JEREMY RIFKIN (1945 -), intervistato da Antonio Cianciullo (Jeremy Rifkin: “L’accordo sull’ambiente non basta: la vera
rivoluzione arriverà dal basso”), “la Repubblica”, 26 novembre 2015
PARIGI. «L’accordo di Parigi per il clima è accettato». […] Dalla firma del protocollo di Kyoto, il padre di questa nuova
intesa, sono passati solo 18 anni, ma si è consumata un’era. Nel 1997 nell’antica capitale giapponese solo i
rappresentanti dei 35 paesi industrializzati avevano assunto impegni di taglio delle emissioni serra, e gli Stati Uniti
dopo poche settimane avevano stracciato l’accordo con l’arrivo di Bush alla Casa Bianca. Ora 195 paesi si sono
impegnati a diminuire la pressione che sta facendo saltare, assieme all’equilibrio dell’atmosfera, le nostre sicurezze
quotidiane trasformando le piogge in bombe d’acqua e le siccità in flagelli. Gli impegni di riduzione finora adottati da
186 governi non bastano, ma è stato deciso un meccanismo di revisione periodica dei target che servirà a rafforzarli.
L’accordo [….] ha suscitato qualche dissenso nel fronte ambientalista. Il climatologo James Hansen lo ha definito una
«frode».
ANTONIO CIANCIULLO, “la Repubblica”, 13 dicembre 2015
La tesi principale sostenuta da politici, lobbisti e amministratori delegati che guidano chi vuole ridurre al minimo il
ruolo del governo nella lotta ai cambiamenti climatici è che, per risolvere il problema, il mondo dovrebbe affidarsi al
mercato. Le emissioni di gas serra fanno parte dell’economia mondiale, quindi se sono un problema, i mercati
reagiranno, per esempio offrendo tecnologie in grado di prevenire i cambiamenti climatici o fare sì che possiamo
adattarci a loro. In realtà però i mercati dell’energia non tengono conto dei costi «esterni», o sociali, dell’uso dei
combustibili fossili. Questi non si riflettono nel prezzo che paghiamo alla pompa di benzina, al pozzo petrolifero o al
contatore dell’elettricità. Per esempio l’inquinamento da carbone provoca malattie, danneggia gli edifici e contribuisce
ai cambiamenti climatici. Quando compriamo l’elettricità prodotta con il carbone, paghiamo appunto l’elettricità, ma
non questi altri costi reali.
NAOMI ORESKES - ERIK M. CONWAY, Merchants of Doubt: How a Handful of Scientists Obscured the Truth on Issues
from Tobacco to Global Warming, “Le Scienze”, gennaio 2016
TIPOLOGIA C – TEMA DI ARGOMENTO STORICO
«C’è un quadro di Klee che s’intitola Angelus Novus. Vi si trova un angelo che sembra in atto di allontanarsi
da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese. L’angelo della
storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede
una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe
ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l’infranto. Ma una tempesta spira dal paradiso, che si è
impigliata nelle sue ali, ed è così forte che egli non può più chiuderle. Questa tempesta lo spinge
irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine sale davanti a lui al cielo. Ciò
che chiamiamo il progresso, è questa tempesta» (WALTER BENJAMIN [Berlino 1892 – Port Bou 1940], Tesi
di filosofia della storia, in Angelus Novus, Einaudi, Torino 1981, p. 84).
88
Prendendo spunto dalla tesi di Benjamin, elabora una riflessione personale ed esprimi un parere
argomentato con opportuni riferimenti alle tue conoscenze storiche e di filosofia della storia.
TIPOLOGIA D – TEMA DI ORDINE GENERALE
Il “paradigma agonistico”, che fa sì che tutti ci sentiamo costantemente in competizione con gli altri e
persino perennemente impegnati in una sfida con noi stessi, sottoposti a classificazioni di merito e giudizi di
valore, sembra che sia diventato nella nostra società di oggi la modalità di relazione dominante, non più
solo nell’ambito dell’economia e del lavoro, ma in tutti gli aspetti della vita quotidiana, al punto che
psicologi, sociologi e filosofi incominciano a interrogarsi sulle possibili ripercussioni etiche, considerato che
ai pochi “vincenti” fanno riscontro legioni di “sconfitti”, in una rinnovata “lotta per la sopravvivenza”.
Facendo riferimento anche alle tue esperienze personali, prova a individuare le cause di questo fenomeno,
che ha assunto proporzioni ben più ampie rispetto anche solo a un recente passato, e rifletti sulle possibili
conseguenze, già in atto o prevedibili per il futuro.
89
ALLEGATO B
I Simulazione di seconda prova d'esame
11 aprile 2016
QUESTIONARIO
Lo studente deve svolgere 5 quesiti a scelta tra i 10 proposti
Da un’urna contenente 3 palline rosse e 7 palline nere si estraggono successivamente, con
reinserimento della pallina estratta, 5 palline. Qual è la probabilità che 2 palline siano rosse?
Qual è la probabilità che almeno 1 sia nera? Qual è il numero minimo di estrazioni che è
necessario effettuare affinché la probabilità di estrarre almeno una pallina rossa sia superiore
al 90%?
b
c
Sia y= x +a+ x + x 2 . Determina a, b, c in modo che il grafico abbia un punto di estremo
relativo A in x = 4 e flesso B(-2;-4). Il punto A è di massimo o di minimo?
x
Calcola il seguente limite: lim
x→ 0
∫ (1 − e− t )dt
0
2
sin x
g (x )= ln (x+1 ) in [0,2 ] considera il rettangolo con diagonale di estremi
A (0,0 ) e B (2, ln 3 ) . Scegliendo un punto a caso appartenente al rettangolo, qual è la
Data la
probabilità che appartenga alla parte di piano compresa tra la curva e l'asse x nello stesso
intervallo?
( ) ( )
1 x +1
− 2 x+1 = − 5
2
x
Risolvi l'equazione 2
Un cono retto a base circolare ha superficie totale pari a 12 π . Determina raggio di base e
altezza in modo che abbia volume massimo.
Data la funzione f (x )=
{
2
x +ax+b − 1≤ x< 0
2x
e
0 ≤ x ≤2
Determinare i valori di a e b in modo che nell’intervallo [−1 ; 2 ] sia applicabile il teorema
di Lagrange e trovare il punto di cui il teorema garantisce l’esistenza.
2
Data la funzione f (x )=x − 1 , determinare la retta orizzontale che divide in due parti equivalenti
la regione di piano compresa fra il suo grafico e quello delle ascisse.
3
Data la funzione f (x )=x (x+ 1 ) , determinare la primitiva F (x ) il cui grafico passa per l’origine.
(√
4 x +5 − √
4 x −3 )
Calcolare il limite xlim
→∞
90
II Simulazione di seconda prova d'esame
2 maggio 2016
Lo studente deve svolgere uno tra i due problemi proposti e 5 quesiti a scelta tra i 10 proposti
Tempo: circa 6 ore fino alle ore 14.00
Problema 1
In una località sull’Oceano Atlantico la marea ha una notevole escursione e per questo è importante
prevederne l’andamento. In prima approssimazione si è visto che il livello del mare può essere descritto
[
π
]
dalla seguente funzione del tempo t : h (t )= A − A cos 6 (t − b ) , con A , b
+
.
a) Esprimendo t in ore e h in metri, determina i valori dei parametri A e b in modo che valgano
contemporaneamente le seguenti condizioni:
• l’escursione tra il livello minimo e quello massimo sia di 8,0 m;
• si abbia il livello massimo per t = 8,0 ore (si scelga il minor valore positivo possibile per b).
b) Verificato che si ha A = 4 e b = 2, traccia il grafico della funzione h così determinata. Determina poi in che
istanti nel corso delle prime ventiquattro ore a partire da t = 0 la variazione del livello è più rapida (sia in
crescita sia in diminuzione) e quanto vale in tali istanti la velocità di variazione.
c) Un turista, meravigliato da una marea che sale così rapidamente, ne misura costantemente la velocità a
partire da t = 15 ore e osserva preoccupato che tale velocità aumenta continuamente. A che istante potrà
rilassarsi rilevando che la velocità comincia a diminuire? Che cosa rappresenta questo istante per il grafico
di h(t)?
2
d) Supponi di installare sul livello del mare, in verticale, un tubo cavo della sezione di 1 m , in modo che
l’acqua possa risalirvi all’interno durante l’aumento di marea. Assunto come 0 il livello dell’acqua nel tubo
all’istante di bassa marea, calcola il volume medio di acqua contenuta nel tubo nell’intervallo di tempo [2; 8].
Problema 2
−x
E’ data la funzione y= f (x )= e (a x +b ) dove a e b sono parametri reali.
Determinare i valori da assegnare ad a e b , affinché la funzione presenti un punto stazionario di
coordinate (2 ; e
−2
).
Studiare in modo completo la funzione ottenuta e tracciarne il grafico.
Calcolare l’area della regione finita di piano che il grafico forma con gli assi cartesiani e quella della regione
di piano illimitata che esso forma con l’asse delle ascisse nel primo quadrante, verificando che esse
sono uguali.
Dopo avere determinato l’equazione della retta tangente al grafico nel suo punto di intersezione con l’asse
delle ascisse, scrivere il procedimento da utilizzare per calcolare il volume del solido che si ottiene da
una rotazione completa attorno allo stesso asse della regione di piano compresa tra il grafico, la
tangente
e
l’asse
y.
91
QUESTIONARIO
1) Scrivere l’equazione della retta passante per il punto P (1, −2,0 ) e perpendicolare al piano di equazione
2 x − y+z+ 4= 0 .
2) Data una circonferenza di raggio r, sia Pn il perimetro del poligono regolare di n lati in essa inscritto.
Dimostrare che lim
n →∞
Pn
=π .
2r
2
2
3) Date le due funzioni f (x )= (1+sin x − cos x ) + (1 −sin x+ cos x )
e g (x )= 2 (1− sin 2 x )
verificare che hanno la stessa derivata. Che cosa si può dedurre?
4) Determinare il massimo ed il minimo assoluto della funzione
α
y=
x
. Ritrovare gli stessi risultati,
x +1
2
1
senza fare alcun calcolo, ponendo x = tan 2 ed osservando che risulta così y= 2 sin α .
5) Dato il punto P (4 ; 2 ) determinare tra le rette del fascio in esso centrato, quella che, nel primo
quadrante, forma con gli assi cartesiani il triangolo di area minima.
x −sin x
.
6) Calcolare il limite lim
x→ 0 x (1− cos x )
x
7) Data la funzione ϕ (x )= ∫ e
−t
2
0
dt , con
x
R , verificare che essa presenta un punto di flesso e
determinare l’equazione della tangente inflessionale.
2
2
8) Sono date le curve di equazioni y = x e x = y . Determinare il volume del solido generato da una
rotazione completa attorno a uno degli assi cartesiani della regione finita di piano che esse delimitano.
9) Determina l’espressione analitica della funzione y= f (x ) sapendo che la retta y= x è tangente al suo
grafico nel primo quadrante e che f ' (x )=
+∞
10) Calcola, se esiste, il valore di
∫
1
1
2 .
x
ln (x )
dx
2
x
92
ALLEGATO C
I Simulazione Terza prova
5 marzo 2016
Storia
Classe VDsc Cognome e nome………………………………………………….
Dopo aver definito il termine “imperialismo” ricostruisci l’esperienza coloniale italiana da Crispi a
Giolitti. (Max 30 righe)
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Materia: Scienze Naturali
Classe V D scientifico
Alunno________________________________
Data
5 marzo 2016
Rispondi al seguente quesito in max 30 righe (tipologia A – trattazione sintetica):
L'acido fosforico H3PO4 è un acido poliprotico. Descrivi le reazioni di ionizzazione successive in acqua e
indica in ciascuna reazione le coppie acido-base coniugate. Indica poi, se presenti, le specie anfiprotiche.
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SIMULAZIONE DI TERZA PROVA:
LATINO
Seneca e Petronio sono i due grandi interpreti dell’epoca neroniana. Come leggere le loro opere per
interpretare il periodo storico in questione? Rispondi alla domanda facendo riferimento ad opere e a brani
studiati (max 25 righe)
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Terza Prova Lingua Inglese
Name Surname
05 March 2016
Class
“Art for Art’s sake” was the Aesthetic Movement manifesto. Which references to
this motto can you fine in Wilde’s novel “The picture of Dorian Gray”? Is this
approach consistent with the conclusion of the novel? Why does the author decide
the protagonist has to die? Why can Dorian be considered a modern Narcissus or
Faust? (25 lines max)
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II Simulazione Terza prova
7 maggio 2016
Filosofia
Classe VD sc
Cognome e nome………………………………………………
Dopo aver spiegato l’espressione “feticismo delle merci”, spiega
plusvalore secondo Marx. (Max 30 righe)
qual è l’origine del
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Classe VD SC
Lingua e Letteratura Inglese
7 Maggio 2016
Nome e Cognome
Modernists challenged the traditional idea of time introducing the concept of ‘duration’.
Moreover, they believed that the realistic conventions of Victorian fiction were not adequate
to describe what went on in the characters' minds.
Describe how Virginia Woof explores new literary techniques in her novel ‘Mrs Dalloway’ in
comparison with those used in more realistic novels - as those of Dickens, for example.
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Terza prova (tipologia A) di Storia dell’arte
Data……….Classe……………………Studente………………………………………………….
Dopo aver indicato il contesto storico di riferimento, il candidato descriva le poetiche
romantiche di rottura con la tradizione classica delle arti, illustrando degli esempi esplicativi
di opere. (Max 20 righe)
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Materia: Scienze Naturali
Classe V D scientifico
Alunno________________________________
Data 7 Maggio 2016
Rispondi al seguente quesito (tipologia A – trattazione sintetica):
Lo studio delle onde sismiche ha consentito di radiografare l'interno della Terra. Illustra le conoscenze
acquisite sulla struttura, sullo stato fisico e sulla composizione dell'interno del globo terrestre.
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