“Il bracciale d`oro”
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“Il bracciale d`oro”
Micol Ferrari SOGGETTO 1 (film saggio tematica prostituzione) “Il bracciale d'oro” Emma, una bella ragazza ventisettenne, cammina velocemente per strada, quando una bancherella dell'usato dislocata lungo il marciapiede colpisce la sua attenzione. Tra i vari oggetti esposti, un braccialetto circolare e dorato la incuriosisce e decide di acquistarlo. Lo indossa. Entra in casa, accende la musica e sistema il letto. Pochi istanti dopo suona il citofono, un uomo di mezza età entra con fare deciso. La musica ad alto volume pervade la stanza. Dopo pochi istanti i due si ritrovano seduti sul bordo del letto, la ragazza è seminuda e l'uomo la palpeggia promettendole in cambio un aiuto per il provino televisivo che la ragazza dovrà affrontare la settimana successiva. In una stanza simile alla precedente ma dall'arredamento retrò una giovane e bella donna piange accovacciata contro una parete. Uno stivale nero le si avvicina. La donna viene presa per un braccio e sollevata con forza. L'uomo inizia a spogliarla e la donna in evidente stato di rassegnazione piange ammutolita. Improvvisamente si avvinghia alla divisa dell'uomo con fare supplichevole. La donna chiede all'uomo in divisa di proteggerla fino all'indomani, giorno del rastrellamento del ghetto di Roma. L'uomo le strappa la camicetta e abbassando la cinta la sovrasta sul tavolo. Emma si trucca allo specchio e si prepara per uscire. Si reca agli studi e passa il provino. La giovane donna giace sul pavimento della stanza. Rumori e grida inferocite la svegliano. E' sola ora. Passano pochi istanti e due SS irrompono nella stanza. I soldati urlando la afferrano per un braccio. Il braccialetto d'oro le si sfila dal polso e cade a terra. NOTE:Il tema del soggetto è chiaramente la prostituzione. Due vissuti sono accomunati dallo stesso veicolo risolutivo: il sesso. La finalità del concedersi dei due personaggi è tuttavia ben differenziata. Una “moralità sessuale” non sembra appartenere alla giovane Emma, specchio della società attuale. La donna ebrea invece,fa da contraltare, e vede il concedersi solo come un'estrema soluzione possibile per evitare una morte certa e assicurata. La morte morale qui diventa quindi il compromesso necessario per la sopravvivenza terrena dell'individuo. Per Emma la morte morale non sembra sussistere, o se esiste è ritmica, segna una morte seguita da un'immediata rinascita. Mentre alla prima concedersi sembra essere usuale e scontato, per la seconda costituisce la genesi di un dramma emotivo importante, canto del cigno di un disperato tentativo di salvezza. La sorte delle due è anch'essa distinta. La redenzione si verifica per Emma e non per la donna. Un individuo osservatore generalmente condannerebbe Emma e giustificherebbe la donna. Ma il dramma della società contemporanea è proprio questo: l'opportunismo e la superficialità delle nostre azioni sono inspiegabilmente proficue e resistenti, diventando il più delle volte un modello sociale vincente. La struttura è circolare. La ciclicità è data dal simbolo del bracciale, in rappresentanza sia di una struttura circolare sia come chiaro emblema di un legame, un anello di congiunzione tra le due donne, tra le due storie,tra le due epoche.