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IL MANIFESTO PER LA CULTURA DI ARCI VALDERA Premessa Siamo un’associazione che in Valdera conta 8.000 soci e 60 circoli, diffusa capillarmente sul territorio ed abbiamo l’ambizione di portare un contributo alle politiche per lo sviluppo del nostro territorio, come attori sociali protagonisti. Siamo partiti dunque da noi, da quello che siamo e dai valori che vogliamo preservare per la collettività ed abbiamo elaborato il documento che vi andremo a presentare mettendo al centro la Cultura, elemento centrale per la nostra associazione. Vi proponiamo on questo Manifesto un’accezione del concetto di Cultura ampia, fortemente legata alla dimensione di promozione sociale, al fattore aggregante per la tenuta della coesione sociale, alla capacità di sviluppo e di crescita di un territorio. La Cultura è per noi elemento imprescindibile per la costruzione di un moderno sistema di welfare che metta al centro il benessere e la felicità delle persone e delle comunità. E’ l’unico strumento per promuovere la diversità come risorsa e valore, unico argine per combattere le forme più o meno striscianti di razzismo e pregiudizio e strumento eccezionale per promuovere percorsi di inclusione sociale e culturale per genti, generi e generazioni. Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza cultura nel nostro paese, anni di disinvestimento nelle politiche culturali, nelle politiche per la salvaguardia del territorio, nell’istruzione e formazione, nell’informazione di qualità hanno desertificato il nostro paese. C’è bisogno di invertire la rotta, e di farlo a partire dai territori che sempre in questi anni hanno colmato lacune e bisogni. Perché è sui territori che vediamo lo stimolo e la speranza di una ripartenza, scommettendo sulla cultura come volano di crescita, come strumento di sviluppo delle nostre comunità, scommettendo in investimenti e innovazione. Perché la crescita culturale di una società è il fondamento per una democrazia più salda, libera e plurale, a partire dalla cultura possiamo ricostruire un paese più coeso, più aperto e più giusto. Vogliamo affermare il valore sociale della cultura, quale benessere individuale e collettivo che sorge dall’esercizio dei propri diritti culturali. 1. L’ARCI E’ UNA GRANDE RETE DI SPAZI DOVE LE PERSONE SI ORGANIZZANO PER ESSERE PROTAGONISTE DELLA VITA CULTURALE DELLE COMUNITA’ Siamo una grande rete di spazi, unita da una identità e da un progetto comune. Siamo un’associazione di sinistra che mette al centro la giustizia sociale, la solidarietà, l’uguaglianza, abbiamo radici che affondano in lontananza, nel mutualismo e nella reciprocità, nel collettivo contro l’individualismo. Promuoviamo l’associazionismo come progetto, come veicolo di emancipazione, protagonismo e autodeterminazione delle persone, come palestra di democrazia nella salvaguardia di collegialità, trasparenza e condivisione delle scelte. Le nostre città avvertono il bisogno di un’inversione di tendenza, di comunità, di luoghi collettivi, di spazi per stare insieme, per condividere interessi e percorsi. I nostri circoli, i nostri spazi, sono luoghi di socialità e condivisione, contenitori e veicoli di idee e proposte. Sono luoghi dove ciascuno ha un posto, un ruolo riconosciuto, una mansione, una responsabilità, piccole comunità accoglienti dove c’è spazio per tutti, dove anche l’anziano non vede posta a margine la propria storia. Donne e uomini che condividono il proprio tempo, le proprie passioni, i propri interessi e che creano sul territorio un’offerta densissima che quasi sempre rimane invisibile, sottotraccia, di tante piccole iniziative e momenti di convivialità. E’ un modo nuovo e autentico per produrre e promuovere cultura. Per costruire comunità e territori più coesi è importante che la politica e le amministrazioni preservino i luoghi collettivi e di socialità, come pezzi di stato sociale, anelli intermedi e imprescindibili della società, come luoghi di autorganizzazione dei cittadini, di cittadinanza attiva, di iniziativa e proposta culturale. 2 - LA CULTURA RENDE LIBERI. L’IGNORANZA RENDE SUCCUBI. INVESTIRE NELLA CULTURA RAFFORZA LA DEMOCRAZIA. Cultura come strumento di crescita, di sviluppo, di arricchimento delle persone. Investire in cultura significa investire in conoscenza, in formazione, significa costruire per i cittadini percorsi in grado di fornire competenze e nuove consapevolezze. Cultura è libertà, è pensiero, il cittadino libero è un cittadino consapevole, capace di determinare le proprie scelte di vita, lavorative o meno, capace di una lettura autonoma ed indipendente di ciò che accade intorno a lui e delle trasformazioni del nostro tempo. Valori, memoria, identità, dobbiamo conoscere la nostra storia per immaginare al meglio il nostro futuro. Democrazia è per noi autonomia, consapevolezza, libertà, investire in cultura rafforza la democrazia. Assistiamo oggi a una crisi di proporzioni enormi: la crisi dell'istruzione. E così mentre tutto evolve a grande velocità e complessità, gli strumenti per capirlo si fanno più poveri e rudimentali. Mentre l'innovazione chiede intelligenze flessibili, aperte e creative, l'istruzione si ripiega su poche nozioni stereotipate. Si tratta oggi di un’urgenza, mantenere l'accesso a quella conoscenza che nutre la libertà di pensiero e di parola, l'autonomia del giudizio, la forza dell'immaginazione come altrettante precondizioni per un’umanità matura e responsabile. L'accesso alla cultura e la partecipazione culturale consentono di costruire e rafforzare l'identità personale e conferire significato a scelte ed esperienze. Questa è la ragione per cui progetti e politiche culturali devono essere pianificati attraverso un processo partecipativo che coinvolge i destinatari stessi, realizzando così percorsi inclusivi. 3 - L’ACCESSO ALLA CULTURA E’ UN DIRITTO, UN BISOGNO, UNA NECESSITA’. ARTE E CONOSCENZA IN LUOGHI APERTI E LIBERI Siamo l’associazione ricreativa e culturale italiana, i diritti culturali e la promozione dell’accesso alla cultura sono nel nostro dna. Una grande associazione popolare di massa che garantisce alle persone il diritto di accedere a contenuti culturali liberi, fruibili, alla portata di tutti. Pensiamo all’accesso libero alla rete, alla fruizione di spettacoli di musica, cinema, teatro, alle occasioni di svago e divertimento. E li vogliamo garantire soprattutto alle fasce della popolazione che per reddito, per opportunità, per estrazione sociale ne sarebbero altrimenti escluse. Crediamo che le persone debbano potere fruire delle arti e della conoscenza in luoghi aperti e liberi, debbano poter accedere ai contenuti in un giusto equilibrio tra il diritto di accesso e la tutela degli artisti e delle loro opere. L’accesso ai saperi e alla conoscenza è un diritto di tutti, perché l’uomo possa vivere pienamente. L’accesso alla cultura è per la persona un bisogno, una necessità, l’essere umano ha bisogno di armonia, di equilibrio, di traguardi, di immaginazione, così come prestiamo attenzione al tema della bellezza e dell’arte nelle nostre città, parimenti dobbiamo garantire occasioni di accesso ai diritti culturali per tutti. 4 - IL BENESSERE DI UNA COMUNITA’ DIPENDE DALLA FELICITA’ DELLE PERSONE. CULTURA E CONOSCENZA PER UN MODERNO SISTEMA DI WELFARE Crediamo che la Cultura sia parte integrante di un moderno sistema di welfare per il benessere delle persone e delle comunità. Dobbiamo occuparci della salute delle persone e delle nostre comunità, partendo dalla lettura ampia che l’Organizzazione Mondiale per la Sanità fa del concetto di salute: uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia. Per noi significa dunque mettere al centro le persone, che nelle strutture associative possono sviluppare le proprie aspirazioni, soddisfare i propri bisogni, esercitare pratiche di cittadinanza e consapevolezza. I circoli e case del popolo sono luoghi ed esperienze collettive che promuovono nel loro agire quotidiano buona socialità, cultura e ricreazione, pratica dei diritti e responsabilità, emancipazione. E lo facciamo con la genuinità e semplicità di un torneo di Lancio del Panforte piuttosto che con la promozione della attività fisica adattata o con le cene sociali. Apriamo i nostri luoghi alla cittadinanza e li mettiamo a disposizione delle politiche pubbliche per il benessere delle nostre comunità in un sistema di welfare che vede rafforzate le collaborazioni tra pubblico, privato sociale, associazionismo. 5 - RIPENSARE LE CITTA’ E I QUARTIERI PER CONDIVIDERE SPAZI COLLETTIVI DOVE INCONTRARE E PRODURRE CULTURA. Vi vogliamo raccontare una breve storia….di come insieme possiamo tornare a far vivere i quartieri e le città per produrre cultura…. ….in una calda domenica di giugno in Piazza Vittima dei lager nazisti a Pontedera, è accaduto qualcosa, qualcosa di piccolo ma prezioso. E’ accaduto che un piccolo schermo cinematografico senza pretese ed ambizioni si è insinuato tra i palazzi accanto alla Coop e si è ritagliato uno spazio per offrire agli abitanti del quartiere la visione di un film. Un’iniziativa organizzata insieme alla Consulta e al Comune di Pontedera, un calendario sperimentale di eventi con una grande ambizione, quella di tornare ad abitare i nostri spazi ed i nostri quartieri, renderli vivi e luoghi collettivi, intervenendo in un contesto complesso come il Quartiere della stazione. Un’esperienza nuova che ci ha riportato alla mente sapori antichi e ci ha fatto forse tornare un po’ alle origini del nostro essere associazione che promuove la cultura popolare e diffusa. Organizzare una proiezione sotto casa, all’aperto significa per noi riportare alla memoria i punti di aggregazione culturale che vedevano gli abitanti dei quartieri scendere in piazza, dotarsi di sedie e lenzuolo bianco e vivere dei momenti di convivialità e partecipazione, occasioni di incontro e di dialogo tra persone davanti alle immagini di un film, momenti sempre più rari in una società come la nostra che evolve sempre più rapidamente verso dimensioni di vita individuali che lasciano poco spazio ai luoghi comuni. Essere associazione culturale di massa significa anche questo, sta a noi promuovere cultura diffusa, popolare, fuori da ogni logica di profitto e industriale. Abbiamo scelto il cinema come strumento di eccellenza, linguaggio di immediatezza ed emozioni, di visioni e specchi, che arriva dritto al cuore delle persone, decostruendo i codici della comunicazione massificata e che trasforma lo spettatore in soggetto attivo. Quello schermo bianco, anche se piccolo e dalle scarse pretese, ha il potere di assorbire emozioni e lasciarle emergere, di coinvolgere ed appassionare, di creare un legame a tratti empatico con lo spettatore ignaro. Quello schermo bianco, anche se piccolo e di scarse pretese, ha il potere di incantarci. E quello schermo lo abbiamo poi portato a Calcinaia, a Bientina, a Vicopisano animando le piazze e i giardini, riportando fuori le persone. 6 – CONOSCERE, APPRENDERE, INFORMARSI. PER UN GRANDE PROGETTO DI EDUCAZIONE POPOLARE In una società che va veloce, spesso gli anziani restano a guardare, ai margini delle dinamiche che guidano i nuovi modi di comunicare e di creare relazioni. In questo i circoli ARCI diventano quindi quei luoghi in cui nonostante l’età le persone possono ancora partecipare attivamente alla vita democratica delle loro comunità e in molti casi continuare ad apprendere. Abbiamo un altro breve racconto …accaduto al Circolo ARCI I Lecci di Morrona dove un corso di informatica iniziato quasi per caso da alcuni volontari è diventato ben presto un appuntamento importante e atteso dai sempre più numerosi soci del circolo che si avvicinavano a un computer, alcuni per la prima volta. Avere la voglia di apprendere cose nuove in tutte le fasi della propria vita significa essere persone attive, partecipi, dare ai soci anziani la possibilità di poterlo fare anche nelle zone più periferiche e isolate è invece un dovere di noi tutti. Dobbiamo costruire insieme un grande progetto di educazione popolare, che si rivolga alle fasce più giovani come alle più anziane, in cui le persone possano continuare ad arricchire il proprio bagaglio di conoscenze e competenze nel corso della vita, attraverso percorsi, opportunità ampi e plurali. 7 – PROMUOVIAMO LE DIVERSITA’ CULTURALI ATTRAVERSO I MOLTEPLICI LINGUAGGI DELL’ARTE Dalla Dichiarazione Universale sulla Diversità Culturale - UNESCO La diversità culturale è necessaria per l’umanità quanto la biodiversità per la natura, come fonte di scambio, innovazione e creatività. Nelle nostre società sempre più differenziate, è essenziale assicurare un’interazione armoniosa e un voler vivere insieme di persone e gruppi con identità culturali molteplici, variate e dinamiche. Le politiche per l’inclusione e la partecipazione di tutti i cittadini sono garanzie di coesione sociale, della vitalità della società civile e della pace. Il pluralismo culturale diventa così espressione politica alla realtà della diversità culturale. Indissociabile da un quadro democratico, il pluralismo culturale favorisce lo scambio culturale e lo sviluppo delle capacità creative che sostengono la vita pubblica. Ogni persona deve così potersi esprimere, creare e diffondere le sue opere nella lingua di sua scelta e in particolare nella propria lingua madre; ogni persona ha il diritto ad un’educazione e ad una formazione di qualità che rispettino pienamente la sua identità culturale; ogni persona deve poter partecipare alla vita culturale di sua scelta ed esercitare le sue attività culturali nei limiti imposti dal rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. 8 – PRODUZIONI CULTURALI INDIPENDENTI. DIRITTI E TUTELE PER TUTTI I LAVORATORI DELLA CULTURA Dobbiamo combattere l’appiattimento delle produzioni culturali, il nostro territorio è un fermento di proposte formali ed informali, di grandi e piccole associazioni con idee e proposte sempre nuove. E’ nostro compito creare spazi, occasioni, luoghi di libera espressione in cui le produzioni culturali spontanee, popolari possano trovare diffusione e veicolazione. 9 – UN’INFORMAZIONE LIBERA, INDIPENDENTE E PLURALE PER COMPATTERE GLI OLIGOPOLI DEL SISTEMA EDITORIALE 10 - SVILUPPARE CAPACITA’ CREATIVE ARRICCHISCE LE PERSONE E NE FA CITTADINI PIU’ FELICI Abbiamo scelto di mostrarvi un estratto di un video dedicato al Progetto Solidarietà, il progetto che Arci Valdera gestisce da moltissimi anni e che si occupa della promozione del tempo libero per ragazzi e ragazze diversamente abili residenti nei comuni della Valdera. Il progetto offre loro occasioni di divertimento e socialità, laboratori e momenti formativi. Video Progetto Solidarietà Basiamo le nostre azioni e i nostri interventi sui diritti, sulla creatività e socialità come elementi determinanti per il benessere delle persone, per cittadini più uguali e più felici. 11 – IL NOSTRO SGUARDO E’ RIVOLTO ALL’EUROPA E AL MEDITERRANEO. SOSTENIAMO DIRITTI UMANI, SOCIALI E CULTURALI PER UN ORIZZONTE DI PACE. Il nostro è il paese mediterraneo per eccellenza, è un ponte naturale tra l’Europa e la sponda Sud e da sempre sintesi tra culture diverse. In un’Europa dei popoli, ma non dei nazionalismi, dovremo rafforzare azioni di solidarietà concreta verso i nostri vicini del Mediterraneo che vivono scenari di conflitto e imparare che l’accoglienza di chi fugge da una vita che non si è scelto è un dovere e una risorsa per tutti noi. La pace e la non violenza, la solidarietà internazionale e l’accoglienza appunto, non vogliamo solo predicarle ma agirle ogni giorno a partire dai nostri territori. Luoghi in cui i profughi e i migranti trovano una casa e volontari che insegnano loro la nostra lingua, da cui partono azioni di cooperazione tra comunità perché l’universalità dei diritti non resti soltanto un principio scritto sulla carta. Questa è la grande sfida culturale dei nostri tempi, anche dei nostri territori: tutti insieme dobbiamo sconfiggere chi parlando alla pancia delle persone fa della crisi e delle difficoltà personali un' opportunità di scontro e conflitto tra le culture. Dobbiamo riportare al centro la solidarietà come elemento fondamentale per costruire modelli economici sostenibili, a partire proprio dal nostro mediterraneo. 12 – LA TUTELA DEL PAESAGGIO E’ A BENEFICIO DI CHI LO ABITA. PROTEGGIAMO LA NATURA, CURIAMO I NOSTRI BENI CULTURALI L'articolo 9 è forse il più originale della nostra Costituzione, figlio di una ricchezza e di una specificità non riscontrabile in altri paesi. L'articolo dice: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Abbiamo a disposizione un territorio ricchissimo dal punto di vista paesaggistico, architettonico, artistico che non possiamo permetterci di vedere deturpato o rovinato dall'incuria. Noi pensiamo che governare oggi il territorio significhi avere visioni ampie, mettendo al centro i beni paesaggistici, artistici e culturali come patrimonio collettivo, intorno a cui costruire percorsi inclusivi e partecipati. Visioni che interpretino quindi la tutela non in senso di passiva protezione, ma in senso attivo, con una gestione che abbia l'obiettivo di mettere questo patrimonio a disposizione di tutti, oggi, domani e per tutte le generazioni. 13 - PER UNA SCUOLA E UNIVERSITA’ PUBBLICA DI QUALITA’. PER LA COSTRUZIONE DI UNA COSCIENZA CIVILE E DEMOCRATICA COLLETTIVA 14 – INVESTIRE RISORSE PUBBLICHE NELLE ARTI E NELLA CONOSCENZA. L’ASSOCIAZIONISMO E’ UN ALLEATO DELLE POLITICHE PUBBLICHE SUL TERRITORIO La nostra associazione, con la sua rete di spazi per la cultura, le molte forme di autorganizzazione nel campo delle produzioni culturali è un alleato importante per le politiche sul territorio. I nostri luoghi sono immersi nella quotidianità e vivono in prima persona le contraddizioni e le difficoltà del nostro tempo. E la nostra associazione vuole essere protagonista dei territori, impegnandosi per migliorare la qualità della vita delle persone, mettendo al centro il benessere, la socialità, la valorizzazione dell’individuo, la cultura e la conoscenza. Già in queste settimane di campagna elettorale in vista delle amministrative i nostri circoli stanno ospitando assemblee aperte, stanno organizzando iniziative di confronto con i candidati, ed in molti casi stanno contribuendo all’elaborazione dei programmi. Molti dei nostri dirigenti, donne e uomini di impegno e passione civile, si sono messi in questi anni a servizio della politica e della pubblica amministrazione, e molti sono quelli che in questa tornata elettorale hanno accettato questa nuova sfida. La nostra associazione, anche con iniziative come quella di oggi, conferma la volontà di essere un attore sociale a servizio dei territori svolgendo appieno quel ruolo di “corpo intermedio” capace di dar voce a istanze collettive, di rappresentare sulla scena pubblica gli interessi, i bisogni, i valori presenti nella società si manifestano sulla scena pubblica. Una democrazia ha bisogno di mettere accanto al principio della delega elettorale quello della sussidiarietà, ha bisogno che la politica affidi alla società civile organizzata compiti pubblici; per questo sono indispensabili i corpi intermedi che, in piena autonomia svolgono anche una funzione di stimolo alla politica per mantenere al centro l’interesse comune. Ma la nostra associazione è anche un’associazione attraversata dalla crisi, non solo vessata da tassazioni sempre più abnormi che ne mettono a rischio la stessa sussistenza, ma anche un’associazione che in qualche punto inizia a scricchiolare. E quando qualche nostra struttura va in crisi, a causa dell’immobilismo o del progressivo allontanamento dai valori e dai dettami associativi, tutto il territorio in cui è inserita ne risente. Quando dunque chiediamo sostegno e tutela alla politica e alle amministrazioni lo facciamo chiedendo di aiutarci a preservare quei luoghi e quelle esperienze che sono presidi sociali sul territorio ma anche anelli intermedi di impegno civile e sussidiarietà indispensabili per la tenuta democratica dei territori. Perché la R e la C del nostro acronimo, la Ricreazione e la Cultura, sono davvero patrimonio di tutti noi, come in qualche modo vi abbiamo semplicemente raccontare con questa nostra iniziativa e con questo contributo.