FarmaDay - n.227 - Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli

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FarmaDay - n.227 - Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
Anno II – Numero 227
AVVISO
1. Ordine: Viaggio a S.
Pietroburgo.
Notizie in Rilievo
Scienza e salute
2. Sesso da 10 e lode con
un bicchiere d'acqua
Prevenzione e
Salute
3. Cuore a rischio per gli
uomini che saltano la
colazione
4. Estate: pediatri, da
verruche a meduse
rischi per pelle dei
bambini
Scienza e Salute
5. I rituali prima di
mangiare cambiano
la percezione del sapore
6. Sport al mattino o di
sera: cosa mangiare
prima e dopo?
Alimenti e Salute
7. Salute: peperoncino
antidolorifico naturale e
scudo difese
8. Tutti i vegetali vanno
conservati in
frigorifero?
Mercoledì 12 Luglio 2013, S.
SESSO DA 10 E LODE CON UN BICCHIERE
D'ACQUA
La disidratazione può inficiare le prestazioni tra le lenzuola
La disidratazione può condizionare negativamente il rapporto sessuale. Per
avere performance da leoni, secondo gli esperti, basterebbe tenere la bottiglia
d'acqua a portata di mano. Perché è stimato che durante l’attività si arriva a
perdere fino a un "bicchiere" di liquidi. Lo riporta il magazine "In a bottle" in
uno studio sul rapporto sesso-idratazione.
Molte variabili - La questione dei
liquidi persi rappresenta un dibattito
aperto tra gli esperti. Sono molte le
variabili come, per esempio, grado di
partecipazione, eccitazione, livello di
sudorazione, durata del rapporto
sessuale, indumenti indossati, condizioni
ambientali, età dei partner.
Si ipotizza perciò che durante un
rapporto medio, attraverso la sudorazione si possano perdere liquidi pari a
mezzo/un bicchiere d’acqua. Marinella Cozzolino, presidente dell’Associazione
Italiana sessuologia clinica spiega: "L’assenza di sali minerali porta con sé
anche un consistente stato di abulia e spossatezza e frequenti emicranie.
Tuttavia, le alte temperature estive aumentano il rischio di disidratazione
durante un rapporto medio arrivando così a inficiare anche le prestazioni".
No alle abbuffate - Anche l’alimentazione fa la sua parte, gli esperti
consigliano di limitare l’apporto eccessivo prima del rapporto per non
influenzare le aree gastrointestinali e, di conseguenza, limitare i disturbi
erettili.
Luca Piretta, nutrizionista e specialista in Gastroenterologia ed Endoscopia
digestiva alla Sapienza di Roma precisa: "Conviene limitare l'apporto
alimentare eccessivo nell'ora precedente all'atto sessuale. Questo perché il
flusso sanguigno è concentrato nelle aree gastrointestinali e potrebbe
determinare un fenomeno di “furto” alle aree genitali peggiorando eventuali
disturbi erettili. Questo concetto deve essere tenuto particolarmente presente
nei soggetti non più giovani, in sovrappeso o con patologie cardiovascolari o
che fanno uso di farmaci". (salute, Tgcom24)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno II – Numero 227
CUORE A RISCHIO PER GLI UOMINI
CHE SALTANO LA COLAZIONE
Il fattore di rischio aumenta del 27%. E gli spuntini a tarda
notte fanno ancora più male alla salute
Allarme cardiologico più elevato per chi salta regolarmente la colazione del
mattino. A mettere in guardia da questo pericolo è uno studio Usa pubblicato
da ricercatori della Harvard School of Public Health secondo il quale non far colazione è una cattiva
abitudine che accresce del 27% il rischio di malattie al cuore ed espone ad attacchi cardiaci fatali più
frequenti della media. «Saltare regolarmente la colazione mette le persone a rischio di pressione alta,
diabete, colesterolo alto, fattori che possono condurre a malattie cardiache».
LO STUDIO - La ricerca, condotta fra il 1992 e il 2008 su un campione di 27.000 individui di sesso
maschile fra i 45 e gli 82 anni, disposti a partecipare a un'indagine complessiva sull'alimentazione e le
sue conseguenze sulla salute, ha rivelato un aumento del 27% del fattore di rischio cardiologico - e in
particolare di mortalità per insufficienza coronarica - fra coloro soliti saltare la prima colazione.
I ricercatori hanno individuato che nella categoria di chi salta la colazione rientrano con maggiori
probabilità fumatori, single, consumatori di alcol, persone sedentarie. Gli scienziati sono comunque
stati in grado di isolare questi altri fattori sugli effetti negativi sulla salute. «Quando il fisico è a digiuno
si attiva una "modalità protettiva" che fa aumentare la pressione del sangue, di insulina e colesterolo.
Se non si fa colazione al mattino per il fisico è un ulteriore sforzo dopo un digiuno durato tutta la
notte». Ripetere negli anni questa cattiva abitudine può sviluppare un'insulino-resistenza che porta a
colesterolo alto, pressione alta, tutti fattori di alto rischio cardiaco.
SPUNTINI DI NOTTE - Gli studiosi hanno anche scoperto che gli spuntini a tarda notte possono
avere conseguenze pure peggiori di saltare la colazione. Sebbene un piccolo campione abbia
confessato di mangiare di notte, si è visto che in questi casi il rischio di malattie cardiache aumenta del
55%. «Sovraccaricare il fisico alimentandosi di notte - spiega ancora la ricercatrice - non permette al
corpo di digerire correttamente, e anche in questo caso la cattiva abitudine alimentare può causare
gli stessi effetti: ipertensione, aumento di peso, cambiamenti dei livelli di zucchero nel sangue e
dunque maggiore rischio cardiologico» (Salute, Corriere)
I RITUALI PRIMA DI MANGIARE CAMBIANO
LA PERCEZIONE DEL SAPORE
Cantare una canzone di auguri prima di mangiare una torta la rende più buona
I rituali che compiamo prima di mangiare - anche quelli apparentemente
insignificanti - possono realmente cambiare la nostra percezione del cibo. Lo
dimostra una nuova ricerca pubb. sulla rivista Psychological Science.
I RITUALI - I rituali presi in considerazione sono quelli che caratterizzano, ad
es., il preludio all'assaggio di una torta di compleanno, dall'esecuzione della
canzone degli auguri all'espressione di un desiderio da parte del festeggiato. I
risultati dell'indagine suggeriscono che chi si sottopone a specifici rituali prima
di mangiare tende a ritenere il cibo più saporito e buono di chi non lo fa. Inoltre i gesti casuali non
fanno aumentare il consumo degli alimenti (cioccolatini, limonata, ma anche carote) tanto quanto
fanno i gesti rituali. È inoltre stato dimostrato che l'attesa tra un gesto rituale e il consumo
dell'alimento aumenta il piacere di mangiare. (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno II – Numero 227
ALIMENTI E SALUTE
SALUTE: PEPERONCINO ANTIDOLORIFICO NATURALE E
SCUDO DIFESE
Un pizzico ogni giorno per esaltare il gusto del cibo ma anche per stare meglio e
ridurre eventuali dolori cronici
Un pizzico di peperoncino ogni giorno per esaltare il gusto del
cibo ma anche per stare meglio e ridurre eventuali dolori
cronici. Tra le molte virtù terapeutiche del capsicum (nome
scientifico del frutto), infatti, c'è anche la sua naturale funzione
antidolorifica. Lo spiega Ciro Vestita, docente di fitoterapia ed
alimentazione alla Scuola Sant'Anna di Pisa, che ha testato su
una cinquantina di pazienti gli effetti di dosi, piccole ma
costanti, di peperoncino.
"Uno studio dell'università di Firenze - aveva già dimostrato la capacità di innalzare la soglia di
percezione del dolore, con microdosi quotidiane di capsicum, nelle persone in cura oncologica. Si tratta
ovviamente di un piccolo aiuto, ma di grande importanza".
Sulla scorta di questi dati Vestita ha verificato le capacità antidolorifiche del peperoncino su una
cinquantina di pazienti anziani, con patologie osteorticolari. "Abbiamo visto - dice l'esperto - un deciso
miglioramento. Soprattutto i pazienti con problemi artritici e artorsici sono migliorati notevolmente
con l'uso costante, quotidiano e in piccole dosi, nel periodo che va da maggio a novembre, quando il
peperoncino è fresco". Ma il 'capsicum', precisa l'esperto, ha anche molte altre virtù: "è stato
dimostrato- che aiuta a tenere sotto controllo il colesterolo, la glicemia e migliora le difese
immunitarie. Negli anziani che si ammalavano spesso di raffreddori e infezioni delle vie aeree, una
'cura' a base di peperoncino è in grado di fare da scudo, rafforzando le difese immunitarie".
(Adnkronos Salute)
TUTTI i VEGETALI vanno CONSERVATI in FRIGORIFERO?
Il freddo rallenta il metabolismo di frutta e verdura, e per questo permette di
conservarle più a lungo.
Una volta staccati dalle piante, infatti, i vegetali continuano a respirare
(consumano ossigeno ed emettono anidride carbonica), ma in assenza di
acqua e sostanze nutritive si degradano: le basse temperature rallentano
tutte le reazioni chimiche e la respirazione, mantenendole integre per un
tempo più lungo.
Al naturale. Il freddo, però, non è necessario per le cipolle, che si conservano
bene anche a temperatura ambiente, e non fa bene ai pomodori perché li
rende meno gustosi, interferendo con le sostanze chimiche cui si deve il loro
sapore. Ed è da evitare per le patate: trasforma il loro amido in uno zucchero
che le rende sgradevoli al palato e, durante la frittura, fa sì che vengano
prodotte maggiori quantità di acrilamide, una sostanza nociva che si forma
ad alte temperature nei cibi ricchi di carboidrati (come le patatine e gli
alimenti impanati). Le patate conservate al freddo, infatti, tendono a imbrunirsi di più quando
friggono, e al Politecnico di Zurigo hanno dimostrato che il contenuto di acrilamide è proporzionale alla
doratura dei cibi. (Focus)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno II – Numero 227
PREVENZIONE E SALUTE
ESTATE: PEDIATRI, DA VERRUCHE A MEDUSE RISCHI
PER PELLE DEI BAMBINI
Complici il clima caldo e i giochi al parco o in spiaggia
Sudore, funghi, verruche, meduse. Sono molte le insidie per al pelle dei bambini in estate, periodo in
cui - complici il clima caldo e i giochi al parco o in spiaggia sono più frequenti i problemi per la pelle dei bambini. Non
a caso, in questo periodo, i problemi dermatologici sono le
cause più comuni che spingono mamme e papà, a
rivolgersi al pediatra di famiglia. E non senza ragione.
"Quando si formano lesioni sulla pelle di un bambino, per
es. per una piccola ferita, un graffio o una puntura
d’insetto batteri possono trovarvi un facile accesso per
insediarsi
all’interno
e
dare
l’infezione
che
successivamente potrà diffondersi in altre zone della cute, anche sana, a causa del grattarsi del
bambino stesso", spiega S. Esposito, pres. della Società Italiana di infettivologia pediatrica (Sitip) Per
questo, consiglia l'esperta, di fronte ad una lesione della pelle del bambino, bisognerebbe porsi alcune
domande: "-
Quando è insorta la lesione?
Da quanto tempo è presente e come si è modificata?
Ci sono sintomi associati, come per es. febbre, dolore e prurito?
Ci sono stati fattori predisponenti, quali l’assunzione di farmaci, l’esposizione alla luce
solare, il contatto con allergeni o animali?
"La pelle del bambino è altamente sensibile e certamente più soggetta di quella di un adulto alle
infezioni - per questo motivo raccomandiamo sempre ai genitori alcuni accorgimenti preventivi quali
l’igiene, perchè una pelle pulita e ben detersa, è anche una pelle ben difesa dai batteri e dai funghi.
Inoltre, una moderata esposizione al sole, importante nei primi anni di vita perché favorisce la sintesi
della vitamina D, non dovrebbe mai avvenire nelle ore più calde nè essere troppo prolungata durante
la giornata.
Quando il bambino presenta un’infezione della pelle, infine, è necessario rivolgersi prima di tutto al
pediatra, specialmente quando i bambini sono piccoli: a seconda del caso e della gravità, il pediatra
consiglierà l’eventuale necessità di una visita dermatologica".
I problemi più diffusi sono l’impetigine, le infezioni micotiche, il mughetto, le verruche, le punture di
meduse.
Ecco nel dettaglio informazioni e dettagli in un piccolo vademecum della Sitip:
IMPETIGINE. Rappresenta circa il 10% di tutti i problemi cutanei pediatrici e, in estate, è favorita dai
giochi sulla sabbia. La forma non bollosa, provocata da Staphylococcus aureus e, più raramente dallo
Streptococcus beta-emolitico di gruppo A, si manifesta sul volto o estremità, spesso dopo punture
d’insetto, abrasioni, bruciature o infezioni come la varicella.
Si tratta di piccole vescicole o pustole che evolvono rapidamente in croste color miele. Le lesioni
dell'impetigine non sono dolorose sebbene circondate da una zona di eritema; raramente provocano
prurito e, più frequentemente, un aumento dimensionale dei linfonodi.
La forma bollosa, invece, causata sempre da Staphylococcus aureus, è caratterizzata dalla comparsa di
bolle flaccide e trasparenti, spesso localizzate nell’area del pannolino o sul volto; le bolle tendono poi,
nel tempo, a rompersi.
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Anno II – Numero 227
INFEZIONI MICOTICHE - I funghi possono diffondersi in molte zone del corpo, come il cuoio
capelluto e sula pelle.
Nel primo caso (tinea capitis), la lesione è inizialmente costituita da piccole
papule alla base del follicolo e, successivamente, si forma una placca
circolare, al cui centro il capello diventa fragile e si
spezza. Diventano così evidenti zone prive di capelli
(alopecia) e il bambino può lamentare prurito.
Nel secondo caso, le infezioni della cute (tinea corporis) si presentano come
placche squamose, lievemente sopraelevate ed eritematose, che si diffondono
lasciando una tipica lesione ad anello.
CANDIDIASI ORALE O MUGHETTO - E' un’infezione che colpisce circa il 25% dei neonati, che contraggono tale infezione durante il passaggio attraverso
il canale del parto. L’infezione si può riscontrare anche in bambini più grandi
durante trattamenti antibiotici o immunodepressori. Si presenta con piccole
chiazze biancastre distribuite sulla mucosa del cavo orale, in particolare sulla
lingua, e la mucosa sottostante è lievemente arrossata.
VERRUCHE CUTANEE- Sono le lesioni caratteristiche delle infezioni virali da Papillomavirus e
riguardano il 5-10% dei bambini; la loro trasmissione è più frequente in
quelli che frequentano piscine o docce pubbliche.
Le verruche comuni (verruca vulgaris) si riscontrano più frequentemente
sulle dita, sul dorso delle mani, sul volto, sulle ginocchia e sui gomiti.
Si tratta di papule ben circoscritte, con superficie irregolare e rugosa. Le
verruche piane (verruca plana) sono di dimensioni generalmente inferiori ai
3 mm e di colore variabile dal rosa al marrone.
La distribuzione è simile a quella delle verruche comuni, in alcuni casi però possono essere multiple e
distribuirsi lungo una linea di trauma cutaneo, per esempio dal margine dei capelli al cuoio capelluto a
causa dell’utilizzo del pettine.
Nel 50% dei casi le verruche scompaiono spontaneamente entro due anni; il mancato trattamento
può, però, provocare la diffusione ad altre sedi del corpo.
PUNTURE DI MEDUSE E TRACINE - La Pelagia Nucticola, è una
medusa abbastanza velenosa ed è la più diffusa nel Mediterraneo; le
tracine sono pesci che si trovano sotto la sabbia, vicino alla riva.
Le punture da medusa provocano dolore bruciante e poi prurito
intenso, mentre sulla pelle rimane un eritema e un edema con la
possibile formazione di una bolla.
Le e punture da tracina, invece, causano un dolore intenso che può
persistere per alcune ore e la sede dell’inoculazione del veleno si presenta arrossata e gonfia.
(Adnkronos)
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Anno II – Numero 227
SCIENZA E SALUTE
SPORT AL MATTINO O DI SERA:
COSA MANGIARE PRIMA E DOPO?
I consigli del nutrizionista
D'estate meglio non mandare in vacanza anche l'esercizio fisico.
Ma prima e dopo la corsetta al parco cosa è meglio mangiare per rendere l'attività fisica
maggiormente utile alla linea?
Lo sport, infatti, da solo non basta a garantire una buona forma
fisica: è necessario bilanciare le calorie introdotte
nell’organismo con quelle che vengono bruciate durante
l’attività come spiegano gli esperti dell’Osservatorio NestléFondazione ADI che hanno elaborato i dati sulla frequentazione
da parte dei giovani di palestre, piscine e parchi:
il 44% degli intervistati, infatti, dichiara di fare
regolarmente sport,
il 32% tra 35 e 44 anni,
il 23% del campione più maturo dei 45-65 anni.
Dolci sì o no? - I dolci, ad esempio, sono ammessi un po’ prima
della prestazione per migliorare il carico glicemico - il contenuto
di glucosio nei muscoli - e dopo per recuperare le energie; non devono diventare, però, un
appuntamento troppo frequente e incontrollato per tutta la giornata.
Attività fisica al mattino: è bene fare un’abbondante prima colazione, circa due ore prima, a base di
alimenti ad alto valore energetico ma a basso tenore di grassi.
Ad esempio una tazza di tè, un succo di frutta, un buon bicchiere di latte con abbondanti cereali pronti,
meglio ancora se integrali oppure qualche fetta di pane o biscottata con la marmellata.
Sport nel pomeriggio: è opportuno aver mangiato circa tre ore prima, dando la preferenza ai
carboidrati e cercando di evitare i grassi in quanto questi richiedono tempi di digestione più lunghi.
A pranzo: ci si dovrà accontentare di un piatto unico in modo da non avere tempi troppo lunghi per la
digestione.
Movimento dopo cena: nella merenda del pomeriggio si può consumare una banana, uno yogurt o
anche uno snack leggero ai cereali e alla sera, almeno un’ora e mezzo prima dell’allenamento, va bene
un piccolo piatto di pasta o riso (70 grammi) condito solo con verdure oppure in bianco con olio
extravergine e formaggio grattugiato.
Importante pensare all’alimentazione anche dopo lo sport, specialmente se l’allenamento è stato
intenso. È necessario, infatti, ricostituire le riserve di glicogeno che abbiamo consumato, magari con
un bel piatto di pasta o un buon gelato.
Infine, ma non meno importante, l’idratazione: durante lo sport, bere molta acqua o altre bevande
dissetanti.
“In linea generale per coloro che praticano un’attività sportiva 2-3 volte alla settimana, è sufficiente
seguire un regime dietetico equilibrato, con un corretto apporto di tutti i nutrienti fondamentali.
Basta rispettare la semplice regola dei 5 pasti al giorno, l’errore più grave, infatti, è mangiare tanto una
o due volte al giorno” spiega Giuseppe Fatati, coordinatore scientifico dell’Osservatorio Nestlé Fondazione ADI. (Salute, 24ore)