L`opera di riforma apportata da Itosu al karate classico per alcuni è

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L`opera di riforma apportata da Itosu al karate classico per alcuni è
Kata
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Giovedì 22 Luglio 2010 18:32 - Ultimo aggiornamento Giovedì 22 Luglio 2010 18:39
L’opera di riforma apportata da Itosu al karate classico per alcuni è stata considerata come un
vero rinnovamento, per altri invece è stata un’opera dannosa, avendo portato il karate verso
una forma che non ricalcava più l’antica arte. L’ingresso del karate nelle scuole rappresentò,
oltre quello che delineò il lavoro di Itosu, una evoluzione per quanto riguardava la forma del
karate stesso: cominciava a diventare più rigido ed a istituzionalizzarsi, portando i praticanti di
quest’arte a considerarla come un qualche cosa di strettamente legato alle tradizioni. Tradizioni
che dovevano essere assolutamente rispettate, senza considerare le continue evoluzioni che vi
erano state sin dai tempi antichi fino a quel momento.
In questo periodo, in conseguenza alle tensioni tra Cina e Giappone, Okinawa non riuscì a
mantenere i contatti con l’arte cinese da combattimento; è molto probabile quindi che la
cessazione di tali rapporti, portò il karate a non cercare alcun tipo di evoluzione e a legarsi
maggiormente a quelle che erano le tradizioni. La divulgazione vera e propria del karate
cominciò intorno agli anni ’20 quando Gichin Funakoshi, fece conoscere lo Shuri-Te, per primo
nel centro del Giappone, fondando a Tokyo la scuola Shotokan.
Quindi considerando per un attimo la scuola Shotokan, come una scuola a parte sulla quale
torneremo ampiamente, vediamo quali erano a Okinawa le diverse scuole di Karate nel periodo
che va dagli anni ’20 agli anni ’30, un decennio abbondante durante il quale il karate venne
esportato al di fuori del piccolo “guscio” di Okinawa. Innegabilmente il karate rimase legato
all’arte cinese da combattimento, pur esistendo notevoli differenze tra i due, come pure esistono
differenze tra il karate sviluppato in Giappone e quello nell’isola di Okinawa. Le più importanti
correnti di karate possono sostanzialmente essere ricondotte a cinque scuole. Le tre scuole
Shorin-ryu, Goju-ryu e Uechi-ryu, fondate e sviluppate nell’isola di Okinawa, Shito-ryu, nata ad
Okinawa ed esportata e sviluppata quasi subito in Giappone nella città di Osaka da Kenwa
Mabuni, ed infine la scuola Shotokan, nata e sviluppata in Giappone nella città di Tokyo. A
Okinawa le scuole di karate sono state collocate in due correnti principali: Shorin e Shorei.
Esistono tuttavia molte perplessità su quali sviluppi ed evoluzioni abbiano avuto queste correnti
nel tempo, riguardo anche le loro relazioni con l’arte cinese da combattimento. La differenza
maggiore tra queste due correnti, stava nel fatto che le due scuole avevano fini diversi, una
sviluppava il corpo, l’altra lo spirito. La scuola Shorin si preoccupava maggiormente della forza
fisica e della potenza muscolare, la scuola Shorei invece era decisamente più leggera falco.
Ecco come il Maestro Funakoshi dava una distinzione dei Kata: ( tratto da Storia del Karate
Luni Editore ) «Nondimeno, se i kata devono essere classificati, si può, in maniera molto
generale, distinguere due grandi gruppi: quelli che appartengono allo Shorei-ryu {scuola Shorei)
e quelli che appartengono allo Shorin-ryu (scuo­la Shorin). Il primo mette l'accento sullo
sviluppo della forza fisica e della potenza muscolare; è sorprendente per l'impressione di forza
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che sprigiona. Al contrario, la scuola Shorin è molto leggera, e richiama senz'altro il rapido volo
del falco... In verità, è molto impressionante osservare un uomo possentemente costruito
eseguire un kata della scuola Shorei, soggiogando l'osservatore con l'impressione della sua
forza assoluta. Ma bisogna ricono­scere che tende a mancare di velocità.
Allo stesso modo, non si può evitare di restare molto impressionati alla vista di un uomo
slanciato che, con gesti così rapidi quanto quelli di un uccello in volo, esegue un kata della
scuola Shorin, con tecniche dalla scintillante vivacità, risultato di un allenamento intensivo. I due
stili sviluppano lo spirito e il corpo, e l'uno non è migliore dell'altro. Essi hanno entrambi i loro
punti deboli e i loro punti forti, e co­loro che vogliono studiare il karate devono riconoscere
questi punti e stu­diarli di conseguenza...» In accordo con tale classificazione la scuola
Goju-ryu si ricollega alla corrente Shorei. La scuola Shorin-ryu e Matsubayashi-ryu ( gli
ideogrammi si leggono anche come Shorin ) seguono ovviamente il filone Shorin. La scuola
Shito-ryu le comprende entrambe, mentre la scuola Uechi-ryu ricalca in maniera diretta una
scuola cinese introdotta a Okinawa verso la fine del XIX secolo da K. Uechi, per cui non entra a
far parte di questa classificazione essendo una corrente Shaolin quan della Cina del Sud.
È stata avanzata l’ipotesi che le correnti Shorin e Shorei abbiano avuto in origine la stessa
radice Shaolin. Di fatto nel dialetto di Okinawa non è una lingua del tutto definita; vi sono
numerose ambiguità per esempio per quanto riguarda le lettere “r” e “l”. La parola Shaolin in
giapponese si pronuncia Shorin. E’ possibile quindi che a Okinawa in una certa epoca si
pronunciasse il termine Shaolin come Shorin, e in un altro periodo Shorei. Di fatto sia Shorei
che Shorin sono termini che identificano la Box Shaolin quan. Nel corso dei secoli questo
tempio è stato distrutto, e parecchi altri templi con questo nome sono stati costruiti in tutta la
Cina. La denominazione Shaolin quan racchiude quindi una molteplicità di correnti per quanto
riguarda l’arte del combattimento e le diversità delle scuole di karate andrebbero lette come alle
diversità delle correnti dello Shaolin quan della Cina.
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