dove andare? - 4ActionSport
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DOVE ANDARE? … Mentre fuori piove e fa freddo, il cielo plumbeo di febbraio aiuta la mente a vagare sui ricordi e sulla voglia di nuove onde e nuovi popoli da visitare. Per la tribù dei windsurfer il mondo altro non è che un posto dove le perturbazioni si rincorrono creando le condizioni per conoscere nuovi spot! Skype si accende, è Gianluca, Boss della WindJeri, contemporaneamente a Francone… la conversazione è vaga ma subito punta all’obiettivo, dove andare per 90 spaccare la monotonia dell’inverno! Mentre l’Italia è spazzata dalla neve, noi mettiamo giù il piano “antinoia” e dopo un breve confronto nasce subito l’idea, Franco dice: “che ne pensi del Madagascar?”. Ecco che si mette in moto la macchina del windsurf e subito mi viene in testa il trip che hanno fatto Fabio Calò e Mattia Pedrani… la telefonata con Fabio è chiarificatrice ed il Madagascar diventa la nostra meta per maggio 2011. Per dare un po’ l’idea del posto, il Madagascar è un territorio che milioni di anni fa si è “staccato” dalla Pangea dando origine ad un luogo unico con una biodiversità incredibile e meravigliosa, ma allo stesso tempo l’isola è rimasta molto scollegata dal progresso e dalla tecnologia oramai normale per noi popolo della rete e della telefonia cellulare. Quindi, la prima cosa da assimilare è la difficoltà di comunicare dalle location di windsurf con il continente europeo, Internet c’è solo nelle grandi città ed anche per questo motivo si prospetta un viaggio unico nel suo genere. La laguna davanti all’Eco Lodge Babaomby nel Mer d’Emeraude, spot perfetto per il Freestyle e lunghe planate! MADAGASCAR Le location ideali per la pratica del windsurf nella parte nord dell’isola sono principalmente due e sono vicine a Diego Suarez: una si chiama Babaomby e l’altra Sakalava. Il viaggio per arrivare in Madagascar è lungo e pesante: Bologna, Parigi, poi il salto verso Antananarivo, capitale del Madagascar, e via verso Diego Suarez. La prima parte della permanenza in terra malgascia sarà presso il Babaomby Eco Lodge e la seconda a Sakalava! Per non rendere noiosa la lettura di questo report ci soffermeremo poco sul viaggio e su Babaomby visto che il report pubblicato da Funboard Magazine era molto esaustivo mentre racconteremo più approfonditamente la permanenza presso Sakalava. BABAOMBY, UN POSTO DA SOGNO Babaomby Lodge è una bellissima invenzione di Nicolas Martin, francese e un po’ guascone, ragazzo simpatico e molto raffinato nelle cose che fa; al Babaomby Lodge molti sanno già che non prendono Il Team al completo! i cellulari e che ci si arriva, dopo 50 minuti di navigazione a bordo di dubbie imbarcazioni di pescatori, all’interno della baia per poi arrivare sempre dentro il reef in un posto magico fuori dal mondo dove tutto è organizzato con maestria a dispetto delle poche risorse che la terra offre. Una vacanza dove si mangia quello che il pescatore assoldato da Nicolas prende con un fucile ad elastico, dove la tavola per cena è sempre perfettamente apparecchiata da uno staff attento in grado di fornire ogni bontà che il mare possa offrire accompagnando il tutto addirittura con freschissimo vino francese… una meraviglia! La sera al tramonto si accendono le lampade a petrolio creando un’atmosfera magica e si sta tutti nella zona living, dove si mangia allo stesso desco discutendo della giornata windsurfistica, in barba a tutte le convenzioni internazionali, confrontandosi con francesi, sudafricani, americani e chi ne ha più ne metta. Per la notte si dorme in tende “chiuse”, data la possibilità di incontrare qualche scorpione 91 Edvan Sousa in Push Loop Tweacked a Sakalawa. non mortale ma molto doloroso. Attenzione quindi alle scarpe e alle borse aperte. Solitamente al mattino ci si alza all’alba e si comincia. Il vento quando soffia è forte e costante, mure a dritta, sulla laguna si può fare dell’ottimo freestyle, oppure decidere di dirigersi verso lo spot wave con onde perfette anche se un po’ lontane da riva, con un bordo solo, in tutta sicurezza all’interno del reef, si arriva comunque al point break. Quando fai il bordo per uscire davanti all’isoletta, ultimo baluardo di civiltà, si passa su di un mare che sembra finto e si possono vedere razze enormi sotto la tavola e una spiaggia degna delle più fervide immaginazioni, ma il bello arriva quando viri! Qui siamo in paradiso e davanti a voi avete onde perfette con vento side. La condizione che abbiamo trovato era bella ma molto “safe”: circa due metri che srotolavano tranquilli su un reef a tavolato dove in condizioni di bassa marea non si arriva mai sotto il mezzo metro di acqua e con l’alta marea addirittura in alcuni punti non si tocca! Chi fa Wave sa bene che questa caratteristica lo rende un posto abbastanza tranquillo. Mai dimenticare però che non siete a Maui, qui farsi male può essere un problema e le strutture di soccorso sono poche e molto lontane. Quindi state tranquilli senza mai esagerare. I ragazzi del Windjeri team saltavano come delle quaglie su quei bomboni, Edvan con i suoi “Back” stellari e Cico con un “Ponch” appresso all’altro, mentre Gianluca “sfowardava” a gò gò io nel mio piccolo ho fatto il mio e mi sono divertito veramente molto. Raimondo non si perdeva un’onda. Quest’anno avevamo anche un kiter a seguito per la “par condicio”, un ospite che si è veramente divertito in questo paradiso. Insomma come direbbe un mio amico: “Babaomby omologato”. SAKALAWA, LO SPOT GIUSTO PER VOLARE ALTO Il tempo scorre e quindi si torna verso la civiltà e ci dirigiamo dopo 7 giorni verso Sakalava che si trova un po’ più vicino alla “city”. Noi tutti ci aspettavamo Freestyle session nella laguna di Babaomby. 92 un posto un po’ meno “wild” ed infatti non ha deluso le aspettative. Siamo arrivati la sera e ci siamo rivolti al “ROYAL SAKALAVA” una struttura sulla spiaggia gestita da Lucas, anche lui francese ma dai tratti somatici asiatici, accompagnato nella gestione dalla sua graziosissima compagna. Qui si cena con menù alla carta, poche pietanze ma molto succulente, a partire dai granchi reali per arrivare alla carne di Zebu (simile ad uno gnù africano), luce tutta la notte e spiaggia da sogno. Il nostro rimessaggio era la spiaggia davanti alle casette dove si lasciava tutto montato preferibilmente all’ombra per preservare le attrezzature dal cocente sole subequatoriale. Lo spot si trova di fronte al lodge e ci si arriva con un bordo solo, il vento è leggermente da mare e permette salti spaziali e surfate solo per i più esperti. Qui torna in ballo il Gaspero che con la vela aperta quasi bugna avanti chiude dei Cut Back al limite! Questo spot è favoloso per saltare e il team WindJeri ha dato il meglio di se: Edvan ha stupito Raimondo in Back Side a Sakalawa. per le altezze dei suoi Push Loop, Ray evergreen con Back e Forward a gògò. Mentre Chico Bento, king of capoeira, si concentrava più sul Wavefreestyle con Shove-It e anche Crazy Peat esagerati !Io ho fatto del mio meglio divertendomi un macello!! Lo spot è molto facile, puoi addirittura tornare a terra a bere o a cazzare la vela in un battibaleno e via di nuovo, si possono fare tranquillamente due session giornaliere e se ne avete voglia anche il tramontino. A Sakalava c’è posto per tutti e lo spot è ottimo anche per i photoshooting, visto che proprio sul picco c’è un isolotto che fornisce un particolarissimo punto di vista per i salti presi da sottovento ad un’altezza di inquadratura di circa 10 metri, la luce è perfetta ed i colori sono spaziali. Sakalava può essere una buona soluzione anche per fidanzate o mogli che possono prendere il sole mentre voi surfate! Altra cosa da segnalare è che la vita è molto più economica che in Europa… Il Madagascar è una terra piena di colori, odori ed animali stupendi, gente ospitale, di grande povertà Le eco tende di Babaomby. ma ricca d’animo, e natura mozzafiato. Una terra dai mille contrasti dove tutto sembra essere in un ordine caotico ma naturale, in ogni caso, qualunque sia la vostra opinione sulla vacanza ideale, questa terra vi resterà nel cuore e vi ricorderà la grandezza di Dio! Frank, Ray and WindJeri Team. TRAVELLER INFOS: • Volo: Roma/Milano/Bologna-Parigi, Parigi-Antananarivo, Antananarivo-Diego Suarez. • Trasporto attrezzature: per il volo Air France fino ad Antananarivo la vostra attrezzatura di massimo 32 kg in una singola sacca vi costerà 200 euro ad andare ed altrettanto a tornare, mentre la tratta interna da Antananarivo fino a Diego Suarez circa 30 euro da contrattare. Il vostro bagaglio personale deve essere di 20 kg, anche se Air France ve ne concede 2 da 20 Kg, Air Madagascar che opera la tratta interna, ve ne concede solo 1 da 20 Kg. Il rimessaggio davanti casa di Sakalawa. 93 Sakalawa, interminabili jump session. Raimondo in Forward. • Lingua: la lingua ufficiale è il Malgascio, il francese è molto diffuso. Pochissimi parlano inglese. • Fuso orario: meno 2 ore rispetto all’Italia. • Moneta: 1 euro = circa 2300 Ariary. • Periodo migliore: da aprile a novembre. I mesi di luglio, agosto e settembre sono i migliori con quasi il 100% dei giorni sopra i 4 btf. Il mese di maggio quando noi eravamo lì non è il più ventoso ma comunque siamo usciti in mare con la 5.0 per 6 giorni su 10. • Temperatura: sui 27 gradi! Sulla spiaggia 30 gradi. Stessa temperatura per l’acqua! • Onde: il periodo migliore per le onde è da luglio a ottobre. • Quiver: un freestyle piccolo sui 90 litri e un wave sui 77 litri. Vele dalla 4.2 alla 5.3. • Accomodations: BABAOMBY LODGE, www.babaomby.com. SAKALAVA, Facebook: royalsakalava. [email protected] • Raccomandazioni: non tentate il trasporto di souvenir particolari tipo camaleonti vivi o simili, vi fermeranno di sicuro, sono molto attenti e sono severissimi. Special thanks to: WINDJERI TEAM (il main sponsor). MANUZZI VIAGGI di Cesena, in particolare Alida Parrino, che ha organizzato il volo aereo. BABAOMBY LODGE ed in particolare Nicolas Martin che ha accolto con simpatia il WindJeri Team. ROYAL SAKALAVA ed in particolare Lucas e Nadia, sempre attenti ad ogni esigenza dei propri ospiti. 94