Relazione Trekking Annapurna Circuit 2011 Periodo 22

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Relazione Trekking Annapurna Circuit 2011 Periodo 22
Relazione Trekking Annapurna Circuit 2011
Periodo 22 Marzo 2011 – 16 Aprile 2011
Partecipanti CAI VIMERCATE
Luca Alzati
Roberto Barbieri
Giulio Francesco Mantegazza
Giancarlo Chiarino Frigerio
22/02/1967
12/03/1967
22/02/1948
30/07/1948
1009841
964406
30986
201776
CAI Vimercate
CAI Vimercate
CAI Vimercate
CAI Vimercate
Relatore: Luca Alzati
La presente relazione riassume il trekking effettuato nel periodo Marzo-Aprile 2011 lungo il
percorso ANNAPURNA CIRCUIT.
Premessa.
La pianificazione del trekking si è svolta in maniera del tutto autonoma, a tale scopo sono
state utilizzate una guida cartacea ed informazioni reperite su siti internet specializzati, è stata
condotta in prima persona da Luca Alzati e Roberto Barbieri che si sono occupati della parte
logistica, della pianificazione delle date di viaggio e dei contatti con le strutture ricettive di
Kathmandu.
Punto fermo è stata la scelta di organizzare tutto autonomamente e di non usufruire di portatori e
guide. Questa scelta aveva lo scopo di rendere il viaggio il più possibile dinamico e sgombro da
eventuali influenze di guide ed organizzazioni sia nepalesi che italiane.
Lo scopo del viaggio è stato ampiamente raggiunto, abbiamo condiviso la scelta inizale ed
affrontato insieme gli inevitabili inconvenienti logistici che, a dire il vero, sono stati limitati e per lo
più legati alle difficoltà incontrate durante i trasferimenti in autobus.
La pianificazione originale ha subito pochissime variazioni se non quelle dovute alle oggettive
problematiche poste dalle condizioni atomosferiche che ci hanno impedito di completare tutte le
attività che avevano pianificato.
La partenza.
Il 22 Marzo 2011 ore 15.00 siamo decollati alla volta del Nepal dove siamo atterrati il giorno
23 Marzo subito prima di pranzo. L' impatto con la realtà di Kathmandu è stata per alcuni
componenti del gruppo, che vi si recavano per la prima volta, abbastanza scioccante, traffico
caotico, smog, sprocizia per le strade. Accomodati in hotel, nella zona del Thamel, abbiamo
utilizzato il pomeriggio per svolgere le pratiche burocratiche necessarie per potere proseguire con il
nostro viaggio, abbiamo quindi acquisito i permessi ACAP (2000 rupie a testa) e TIM (1450 rupie a
testa) toccando con mano la lentezza degli uffici predisposti, dove tutto ancora è legato a moduli da
compilare manualmente.
La giornata del 24 Marzo è stata dedicata alla visita di parte dei monumenti di Kathmandu,
Swayambhu Stupa, la piazza Durbar Squar, il quatiere Thamel ed alla ricerca di un mezzo per
recarci il giorno successivo all' inizio del nostro trekking.
25 Marzo, inizia l'avventura.
Di buon ora la sveglia ci siamo recati all' appuntamento prefissato per prendere l'autobus che
ci avrebbe portato all' inizio del trekking, dopo qualche problema logistico abbiamo iniziato il
nostro viaggio che si è concluso solo dopo circa 8 ore. Le ore in autobus sono state un misto di
divertimento, incredulità, scene grottesche e anche seccature come quella di dovere cambiare al
volo autobus perchè il primo non andava più bene per la strada che ci separava da Besisahar a
Bhulbule. Spettacolare a questo proposito il passaggio dei bagagli da autobus ad autobus, noi giù a
guardare mentre i due mezzi si affiancavano e i vari aiutanti degli autisti si lanciavano gli zaini,
roba non da poco se si considera che il più leggero era circa 14kg. Alla fine verso le 17.00 siamo
arrivati al primo Lodge, località Bhulbule 840m, finalmente.
Le tappe del Trekking
1g (26/03)
Bhulbule 840m - Ghermu 1130m
13km
2g (27/03)
Ghermu 1130m – Tal 1700m
12km
3g (28/03)
Tal 1700m – Chame 2710m
22km
4g (29/03)
Chame 2710m – Pisang Bassa 3240m
18km
5g (30/03)
Pisang 3240m – Manag 3540m
16km
6g (31/03)
Manag, escursione a 3800m monostero con vista panoramica su Annapurna II,III,IV,
Grande Barriera e Macchapuchhare
7g (01/04)
Manag 3540m – Yak Kharka 4050m
9km
8g (02/04)
Yak Kharka 4050m – Thorang Phedi 4450m
6km
9g (03/04)
Thorang Phedi – Thorung La Pass 5416m – Muktinath 3800m
16km
10g (04/04) Muktinath 3800m – Kagbeni 2800m
10km
11g (05/04) Kagbeni 2800m – Marpha 2670m
15km
12g (06/04) Marpha 2670m – Larjung 2550m
11km
13g (07/04) Larjung 2550m – Ghasa 2010m
13km
14g (08/04) Ghasa 2010m – Tatopani 1200m
13km
Tempo trascorso in quota
11 gg oltre 2000 m (28/03 - 07/04)
di cui 7gg oltre 3000m (29/03 – 04/04)
di cui 3gg oltre 4000m (01/4 – 04/04)
di cui 5h oltre 5000m (03/04)
26 Marzo, inzia il trekking.
Sveglia alle 06.00, colazione, foto ricordo e via. Questa la sequenza delle attività mattutine
che si sono ripetute poi nei vari giorni a seguire e a cui si è aggiunta la pianificazione serale, ogni
sera si faceva il punto della situazione e si verificava il percorso che avremmo affrontato il giorno
seguente, verificando sulla cartina lunghezza e dislivello e confrontanto il tutto con quanto avevamo
pianificato.
Dopo un paio di giorni di assestamento, fisico e mentale, abbiamo trovato un buon equilibrio di
gruppo, già consolidato sulle nostre montagne ma da ottimizzare nel nuovo ambiente.
La regola è stata quella di seguire il più possibile il piano giornaliero eleborato in Italia e questo ci
ha permesso di evitare eccessi di sforzo, anche quando sembrava superfluo fermarsi, e trovare
conforto nel sapere che ogni sera quanto avevamo previsto eravamo riusciti ad ottenerlo.
L' incontro con le persone del posto è stato positivo e nello stesso tempo ha avuto aspetti diversi
perchè diverse erano e sono i locali che popolano le due valli che abbiamo attraversato.
Durante i giorni di salita, lungo la valle che porta al passo, Marsyandi Valley, la gente è schietta,
semplice, ti danno quello che possono, gentili ma mai mielosi od invadenti. La gente che popola la
valle di discesa, la valle del Kali Gandaki, è più cordiale, aperta, ha un'ospitalità diversa, un pò più
turistica.
I paesaggi sono stati molteplici, dal paesaggio di bassa montagna, simile ad alcune zone delle
prealpi lecchesi, a zone impervie a foreste di rododendri a pinete a circa 3000 metri. La giornata più
lunga, oltre a quella dedicata al passaggio del passo, Thorung La Pass 5416m, che ci ha portato da
Tal (1700m) a Chame (2710m) ci ha offerto 4 o 5 cambi di paesaggio.
Sino al 28 Marzo, giorno di arrivo a Chame, delle vette che ci circondavano nessuna traccia, la valle
è così profonda e stretta che nulla si vede fino a che non raggiungi circa quota 3000 metri. La
giornata da Chame (2710m) a Pisang (3240m) è stata la giornata che tutti apettavano, le vette che
fino ad allora erano nascoste si sono materializzate davanti a noi appena usciti dall' abitato di
Chame e ci hanno poi accompagnato fino al 7 Aprile, quando abbiamo lasciato alle nostre spalle il
Dhaulagiri (8167m.)
Dal 29 Marzo lo spettacolo dei paesaggi si è mischiato con quello delle vette e così come fino ad
allora tutto era nascosto poi tutto si è aperto ed è comparsa dal nulla la vetta dell' ANNAPURNA II.
Le giornate di trekking dal 30 Marzo in poi si sono svolte tutte oltre quota 3000 metri e
fortunatamente le condizioni meteo sono state discrete, condizioni che peggiorando ci hanno
impedito di effettuare l'escursione al Tilicho Lake (4900m).
L'escursione avrebbe dovuto svolgersi nei primi tre giorni di Aprile ma le condizioni atomosferiche
e anche i consigli/avvertimenti del proprietario dell'hotel di Manag, dove abbiamo risieduto un paio
di giorni, ci hanno convinto a cambiare i nostri piani e di puntare direttamente al passo.
La decisione presa è stata condivisa da tutti noi ed appresa con soddisfazione anche da chi si era
aggregato a noi e condivideva la stessa strada da giorni. Particolarmente interessante è stata la
possibilità di conoscere altre persone di nazionalità diversa, olandesi, americani, tedeschi,
australiani ed altri italiani, con alcuni di questi abbiamo particolarmente legato, e con questi
abbiamo affrontato la salita che da Manag (3050m) ci ha portato a Thorang Phedi (4450m), ultimo
avamposto prima del passo. Le giornate trascorse con Sharon, Roland, Cinthia, Luca e Flora, il
gruppo di giovani olandesi, gli incontri serali con Florian, insegnante tedesco di Monaco e la sua
guida nepalese sono stati veramente divertenti. La lingua per comunicare era ovviamente l'inglese e
sia Luca che Roberto sono riusciti a rendere partecipi dei dialoghi anche Giuglio e Gianni.
Il Passo, 03 Aprile 2011
La mattinata del 3 Aprile è stata particolarmente delicata, sia per le condizioni atmosferiche
che per le decisioni che ci siamo trovati ad affrontare.
Due dei quattro componenti il gruppo avevano evidenziato problemi legati all'altura durante la
notte, Luca insonne per tutta la notte e Roberto con cefalea e nausea, Giulio e Gianni, i due più
anziani, nulla. La sera prima avevamo pianificato la partenza in ritardo rispetto agli altri componenti
di cui ho fatto menzione, con noi erano anche Luca e Flora, poco esperti di montagna e che si sono
affidati ai nostri consigli ed alla nostra esperienza.
Ore 5.30 sveglia, fuori un leggero nevischio e poco freddo. Roberto ci annuncia la sua decisione,
scendere, non se la sente di proseguire. Per noi è stato un fulmine a ciel sereno, abbiamo cercato di
convincerlo a rimanere in quota un altro giorno ed a posticipare il passo al giorno seguente, tutti
insieme, ma la sua decisione è stata irrevocabile.
Ore 6.00, dopo un commosso saluto e le raccomadazioni del caso, ci siamo separati da Roberto,
Luca,Gianni,Giulio ed i due ragazzi fiorentini in marcia verso il passo, Roberto in marcia verso
quote più basse con l'appuntamento fissato per il 10 aprile a Pokara, sul lago, per rilassarsi un pò
prima di ripartire per l'italia.
Non è stato facile prendere quella decisione, con Roberto erano anni che si pianificava il trekking,
ma si sà in montagna si devono predere delle decisioni ed ognuo spera di prendere per sè e per gli
altri del gruppo quella migliore.
Durante la salita, effettuata sotto un nevischio continuo, abbiamo perso altri due componenti del
gruppetto, Luca e Flora si sono dovuti fermare per evidenti sintomi di mal di montagna, gli abbiamo
risentiti qualche giorno dopo, tramite e-mail, affaticati ma contenti per avere fatto anche loro il
passo.
La salita è diventata sempre più impegnativa oltre che per l'altezza anche per le condizioni meteo
che andavano via via peggiornado, al passo sotto una fitta nevicata e forti raffiche di vento ci siamo
arrivati dopo circa 5 ore, esperienza veramente bella, un passo oltre 5000 metri in condizioni
climatiche avverse ma nessuna imprudenza, davanti a noi le guide avevano già portato i loro clienti
oltre il passo, noi potevamo godercela, al caldo, si fa per dire del tea shop posizionato proprio sul
passo. Dopo un ora passata a bere te caldo, scattare foto ai gagliardetti del CAI firmati e dedicati
alla sezione di Vimercate per i suoi 65 anni ed alle nostre famiglie, abbiamo legato gli stessi alle
bandierine delle preghiere, numerose intorno al ceppo che segnala il passo ed abbiamo iniziato la
discesa, alle 4 del pomeriggio siamo arrivati a destinazione Muktinath (3800m)
Dopo il passo.
I giorni seguenti il passo sono stati riprogettati rispetto al programma originale.
Abbiamo rischedulato la discesa per poter arrivare in tempo all'appuntamento del 10 Aprile a
Pokara con il nostro amico Roberto.
Interessanti i villaggi visitati Muktinath, luogo di pellegrinaggio sia per indù che buddisti, Kagbeni,
porta verso il Mustang, Marpha singolare villaggio con case bianche, finestre balconi di legno
intarsiato.
A Muktinath abbiamo reincontrato le persone che avevano affrontato il passo il nostro stesso giorno
e con loro abbiamo brindato al successo, poi la compagnia si è divisa perchè per loro era la fine del
trekking mentre per noi iniziava la settimana di discesa, molto ci aspettavamo di vedere e non siamo
stati delusi.
La valle del Kali Gandari a differenza della Marsyandi Valley è ampia, percorsa da una strada
carrozzabile che rende a volte noisosa la discesa, ed offre anche bei panorami, con alberi da frutto,
coltivazioni e scroci di vette impressionanti.
Kagbeni (2800m), che è situata in fondo alla valle propone due imponenti panorami, alle spalle si
apre la valle che porta al Mustang, il primo villaggio è visitabile per chi è in possesso del permesso
ACAP senza dovere pagare il permesso assai oneroso. Di fronte la catena del Nilghiri, splendido
7000m.
La valle offre altri interessanti panorami, la grande barriera, il Macchapuchhare, Annapurna I e
Dhaulagiri. E' stupefacente come si possa la mattina svegliari è passare 4/5 ore camminando nel
fondo valle con a destra e sinistra montagne da oltre 8000m.
Così come per l'andata, ogni sera si riprendeva in mano la cartina per verificare il da farsi e vedere
se c'era qualche bella deviazione che ci consentisse di avere panorami migliori e di evitare la strada
carrozzabile, una di queste da segnalare è la deviazione fra Marpha e Larjung che porta ad un
piccolo paese, Chhairo, sulla sponda sx del fiume che sorge proprio di fronte il Dhaulagiri, la
montanga bianca, e dal quale si ha una splendita vista sulla seraccata, ICE FALL.
Se tra le esperienze più belle della salita ho segnalato l'incontro con alcune persone sia locali che
occidentali, la parte della discesa annovera alcuni incontri veramente significativi, i pellegrini di
Muktinath, la famiglia che gestiva l'hotel di KagBeni, dove abbiamo provato l'amburger con carne
di yack, la famglia che gestiva l'hotel di Marpha, dove oltre la gentilezza ed una buona doccia calda
abbiamo cenato con i piedi al caldo, dopo giorni, e mangianto una pizza particolare, originale ma
più che discreta. Significativo è stato l'incontro a Larjung con il corpo docenti di una scuola. A
scuola sono stato condotto dal garzone dell'hotel dove alloggiavamo perchè era l'unico posto dove si
poteva utilizzare internet, necessario per verificare le condizioni di Roberto e mandare un
messaggio di rassicurazione alle nostre famiglie. Quel pomeriggio si sono fatti letteralmente in
quattro per aiutarmi, con questi docenti ho preso contatto via email, la nostra intenzione è quella di
mandare un sostegno tangibile, penne, matite, quaderni e il materiale scolastico di cui abbisognano.
Un progetto simile lo sta attuando anche il mio amico insegnate tedesco Florian, siamo in contatto e
nei prossimi mesi cercheremo di sviluppare e portare a termine qualcosa di buono per questi
bambini.
Pokara
Abbiamo terminato il trekking il giorno 8 aprile arrivando nel villaggio di Tatopani, il 9
aprile siamo partiti da Tatopani alla volta di Pokara, putroppo qui non c'era Roberto ad attenderci,
rientrato in Italia anticipatamente a causa di un problema ad un ginocchio.
Abbiamo trascorso tre giorni a Pokara, città prettamente turistica, uno speso a fare shopping ed a
comprare regali per parenti ed amici, uno a visitare la World Peace Pagoda con relativa gita in barca
sul lago ed uno ad oziare dopo giorni di fatica.
Purtroppo il tempo non ci è stato favorevole, ed il tanto reclamizzato panorama su tutta la catena
dell'Annapurna non si è mai presentato alla nostra vista.
Il 13 Aprile di mattina presto siamo partiti alla volta della capitale, altro viaggio indimenticabile.
Kathmandu
Arrivati nel pomeriggio a Kathmandu abbiamo dovuto affrontare il problema del cambio di
Hotel, peraltro risolto velocemente.
La notte del 13 Aprile è stata particolarmente vivace, in strada vari schiamazzi, la mattina dopo
abbiamo scoperto di essere in un nuovo anno, il 2068.
Il 14 Aprile è stato dedicato alla visista dei due templi principali.
Il tempio induista di Pasupatinath, dove abbiamo assistito alla cerimonia di cremazione di alcuni
defunti e visitato i vari punti del tempio guidati da uno studente che ci ha spiegato aspetti religiosi e
sociali della religione induista.
Il tempio buddista di Baudha Stupa è stata la seconda meta della giornata, qui abbiamo visitato
anche la scuola di creazione dei mandala prima di concederci una passeggiata di oltre due oltre per
le starde di Kathmandu per ritornare nella zona del Thamel
La giornata del 15 Aprile è stata dedicata ai bagagli e purtroppo ad una estenuante attesa dell'ora di
imbarco, fissata per le 23.30.
Alle ore 14.00 del 16 Aprile siamo atterrati a Malpensa, contenti, stanchi ma con una idea in mente,
tornare in Nepal.
Personalmente questa esperienza mi ha arricchito molto, per mè è stata la prima in assoluto, mentre
gli altri componenti del gruppo avevano già fatto esperienza del genere ed anche più impegantive,
Gianni campo base Everest, Giulio Pamir e Bolivia, Roberto campo base Annapurna.