Linee guida per l`utilizzo delle informazioni UUI per

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Linee guida per l`utilizzo delle informazioni UUI per
 Allegato 2.3 Linee guida per l’utilizzo delle informazioni UUI per la sincronizzazione chiamata‐scheda contatto nell’ambito del trasferimento urbano di chiamate tra PSAP per la soluzione NUE 112. Il documento riporta: ‐
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A) La specifica condivisa del formato UUI; B) Le strategie implementabili ai PSAP riceventi per aumentare la confidenza nella associazione Chiamata‐Scheda Contatto; C) precisazioni sul formato del CLI per le chiamate ricevute da terminali mobili senza SIM. A) – Specifica Formato UUI 1) Si propone l’utilizzo di dati inseriti nel campo UUI del messaggio SETUP ISDN per la sincronizzazione “chiamata‐scheda contatto” Tale messaggio sarà inserito esclusivamente nel messaggio “Setup” utilizzando il servizio UUI di tipo 1); l’Information Element UUI sarà quindi gestito solo nel messaggio “Setup”. 2) Formattazione dei dati inseriti nel campo UUI del messaggio SETUP ISDN La codifica dei campi all’interno dello UUI da adottare nel trasferimento delle chiamate tra gli Enti è così rappresentata: 7e Information Element che identifica in modo univoco il Real UUI (come da Q931), da ricercare all’interno del messaggio di setup xy numero di ottetti che mancano alla fine del Real UUI (come da Q931) 00 fe due byte fissi corrispondenti a MX‐ONE UUI Identifier <numero variabile di ottetti non significativi per associazione scheda contatto e chiamata> 5f CID information element (campo proprietario). N.B. Il CID va ricercato all’interno del messaggio ed è indicato dal codice univoco 5f wz numero di ottetti che mancano alla fine del CID XX XX XX … le cifre numeriche del CID rappresentate in nibbles, due nibbles per ogni ottetto. Ogni ottetto in formato litte endian Quindi nel campo UUI il messaggio Real UUI di interesse è così codificato: 7e xy 00 fe < numero variabile di ottetti non significativi per associazione scheda contatto e chiamata > 5f wz XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX Per tutti i trasferimenti di chiamata non originati dalla Polizia di Stato il < numero variabile di ottetti non significativi per associazione scheda contatto e chiamata > e’ pari a 0. A causa di una Allegato 2.3 caratteristica tecnologica inerente i sistemi telefonici della Polizia di Stato (centralini Aastra MXONE), per le chiamate trasferite da questi sistemi il < numero variabile di ottetti non significativi per associazione scheda contatto e chiamata > potrà essere maggiore di 0. Di seguito si trattano separatamente per chiarezza la codifica del UUI nel caso di chiamate trasferite da altro Ente verso Polizia di Stato o da altro Ente a altro Ente (punto a) e di chiamate trasferite da Polizia di Stato verso altro Ente (punto b): a. Formato dello UUI, contenente l’IE che imbusta il CID, nel caso di chiamate trasferite da altro Ente verso Polizia di Stato o da altro Ente a altro Ente: I messaggi scambiati nella trama ISDN avranno la seguente codifica: 7e xy 00 fe 5f wz XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX
Il messaggio (CID) ha lunghezza variabile con il limite di 20 cifre (10 ottetti). Le cifre sono codificate in nibble (4 bit) contenenti le cifre 0‐9, “*”e “ #”; “*” e “#” sono valorizzate in esadecimale come a e b rispettivamente. xy e wz indicano il numero di ottetti che mancano alla fine del messaggio. Pertanto il messaggio di lunghezza massima (20 cifre) sarà definito con xy=0e (14 ottetti, 10 di CID e 4 corrispondenti alla stringa 00 fe 5f wz ) e wz=0a (10 ottetti corrispondenti al CID). Le singole cifre saranno codificate su 4 bit e quindi ciascun ottetto contiene due digit codificati in ordine “inverso”, ovvero LSN+MSN: Di seguito sono descritti alcuni esempi di messaggi formalmente validi. Formato UUI: 7e 0e 00 fe 5f 09 78 02 34 09 77 63 56 17 28 Messaggio codificato: 872043907736657182 Formato UUI: 7e 0a 00 fe 5f 06 10 32 54 76 98 ba Messaggio codificato: 0123456789*# Allegato 2.3 b. Formato dello UUI, contenente l’IE che imbusta il CID, nelle chiamate trasferite da Polizia di Stato verso altro Ente: I messaggi scambiati nella trama ISDN avranno la seguente codifica: 7e xy 00 fe <ottetti non significativi per associazione scheda
contatto e chiamata > 5f wz XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX
Il messaggio (CID) ha lunghezza variabile con il limite di 20 cifre (10 ottetti). Le cifre sono codificate in nibble (4 bit) contenenti le cifre 0‐9, “*”e “ #”; “*” e “#” sono valorizzate in esadecimale come a e b rispettivamente. xy e wz indicano il numero di ottetti che mancano alla fine del messaggio. Le singole cifre saranno codificate su 4 bit e quindi ciascun ottetto contiene due digit codificati in ordine “inverso”, ovvero LSN+MSN. Codifica del messaggio uui: 7e identifica IE relativo allo UUI 1 byte relativo alla lunghezza 2 byte fissi 00 fe proprietari a cui fanno seguito altri IE che dovranno essere scartati. Gli IE proprietari da scartare possono essere di due tipi o a lunghezza fissa di un byte oppure a lunghezza variabile. IE a lunghezza fissa 1 byte da scartare: cosi composti:
8
1
7
6
Identifier
5
4
3
Content
Bit 7 6 5 descrizione 000 001 010 011 Status of destination (SOD) Group information (GRPINF) Specific order (SOR) Type of party (CLC) 2
1
100 101 110 111 Travelling Class Mark (TCM) Night Service Notification (NS‐N) Transferred (TFRD) Routing Information (RTI) Content
Status of destination Bit 4 3 2 1 descrizione 0000 0001 0010 0011 0100 0101 0110 0111 1000 Free Busy Reserved Camped on busy Speech/Connected (A‐party in a 2 party call) Speech/Connected (B‐party in a 2‐party call) Reconnected after Intrusion Not available Answered after Transfer Group information Bit 4 3 2 1 descrizione 0000 0001 Recall to operator is allowed when extended to a group Recall to operator is not allowed when extended to a group Specific Order Bit 4 3 2 1 descrizione Ring Out . . . IE a lunghezza variabile da scartare 0000 Gli IE descritti di seguito andranno scartati, fatta eccezione per il 5f che identifica il CID. Questi IE sono composti da: 1 byte che identifica il ipo di IE 1 byte relativo alla lunghezza N N byte di DATI Allegato 2.3 Allegato 2.3 3) Semantica dei dati inseriti nel campo CID dello UUI Qualunque stringa di caratteri 0‐9 e * o # purchè di lunghezza uguale o inferiore alle 20 cifre totali è trasmessa da e verso l’interfaccia ISDN. Valgono le seguenti considerazioni sulla semantica dei dati inseriti:  le prime due cifre (1‐2) sono sempre utilizzate per identificare il numero progressivo della scheda contatto. 

Allegato 2.3 Qualora l’id della scheda sia indisponibile deve essere utilizzato il valore ## (bb in esadecimale); le tre cifre seguenti (3‐4‐5) sono sempre utilizzate per identificare il OP_ID. Qualora questo dato fosse indisponibile dovrà essere utilizzato il valore ### (bbb in esadecimale) le cifre rimanenti (da 6 a 20, lunghezza variabile, massimo 15) saranno sempre dedicate al numero di telefono CLI. Nel caso il CLI non fosse disponibile tale campo può rimanere non valorizzato (e ne consegue che il messaggio trasmesso avrà lunghezza minore). Il numero CLI presente sarà valorizzato nel formato come da ITU‐T E.164: Country Code, Area Code e Numero chiamante (Country Code che può avere da 1 a 3 cifre). Non sono previsti 0 prima del country code. 4) Esempi di codifica Di seguito alcuni casi di messaggio scambiato assumendo sempre:  ID scheda contatto = 00 e OP_ID = 123: o chiamata da utente fisso italia (+39) – numero telefono = 02 34 56 78 90 valorizzazione in formato ITU‐T E164: 39 02 34 56 78 90 Messaggio codificato (CID): 00123390234567890 IE UUI contenente il CID: 5f 09 00 21 33 09 32 54 76 98 f0 o chiamata da utente fisso italia (+39) – numero telefono = 02 34 56 78 90 1 valorizzazione in formato ITU‐T E164: 39 02 34 56 78 90 1 Messaggio codificato (CID): 001233902345678901 IE UUI contenente il CID: 5f 09 00 21 33 09 32 54 76 98 10 o chiamata da utente mobile italia (+39) – numero telefono = 335 34 56 78 9 valorizzazione in formato ITU‐T E164: 39 335 34 56 78 9 Messaggio codificato (CID): 00123393353456789 IE UUI contenente il CID: 5f 09 00 21 33 39 53 43 65 87 f9 o chiamata da utente mobile canada (+1) – numero telefono = 416 12 23 45 6 valorizzazione in formato ITU‐T E164: 1 416 12 23 45 6 Messaggio codificato (CID): 0012314161223456 IE UUI contenente il CID: 5f 08 00 21 13 14 16 22 43 65 o chiamata da utente mobile germania (+49) – numero tel. = 151 12 23 45 67 valorizzazione in formato ITU‐T E164: 49 151 12 23 45 67 o
o
o
Allegato 2.3 Messaggio codificato (CID): 001234915112234567 IE UUI contenente il CID: 5f 09 00 21 43 19 15 21 32 54 76 chiamata da utente mobile india (+91) – numero telefono = 99 30 76 94 89 valorizzazione in formato ITU‐T E164: 91 99 30 76 94 89 Messaggio codificato (CID): 00123919930769489 IE UUI contenente il CID: 5f 09 00 21 93 91 39 70 96 84 f9 chiamata da utente mobile marocco (+212) – numero tel. = 661 12 34 56 valorizzazione in formato ITU‐T E164: 212 661 12 34 56 Messaggio codificato (CID): 00123212661123456 IE UUI contenente il CID: 5f 09 00 21 23 21 66 11 32 54 f6 chiamata da utente mobile grenada (+1 473) – numero telefono = 443 3294 valorizzazione in formato ITU‐T E164: 1 473 443 3294 Messaggio codificato (CID): 0012314734433294 IE UUI contenente il CID: 5f 08 00 21 13 74 43 34 23 49 Nota: nella valorizzazione in formato ITU‐T E164 gli spazi tra le cifre sono inseriti solo per leggibilità. Si noti che nel caso il numero di cifre del CLI sia PARI (ad. esempio 39 02 34 56 78 90 = 12 cifre) il numero totale di cifre sarebbe dispari (esempio 5+12 =17), quindi viene aggiunta un’ulteriore cifra valorizzata con f – ne consegue che l’ultimo ottetto sarà valorizzato come f+ultima cifra (nell’esempio = 5f 09 00 21 33 09 32 54 76 98 f0 come se il numero da inviare fosse 39 02 34 56 78 90 F) Nel caso il CLI non sia presente il messaggio sarà per coerenza codificato come segue: IE UUI contenente il CID: 5f 03 00 21 F3 (come se il messaggio fosse 00123F (id scheda=00 OP ID =123) Messaggio codificato (CID): 00123 Di seguito alcuni casi con ID SCHEDA e/o OP ID indisponibili (n/d = non disponibile):  ID scheda contatto = n/d e OP_ID = 123 per chiamata da utente fisso italia (+39) – numero telefono = 02 34 56 78 90 valorizzazione in formato ITU‐T E164: 39 02 34 56 78 90 ##123390234567890 Messaggio codificato (CID): IE UUI contenente il CID: 5f 09 bb 21 33 09 32 54 76 98 f0  ID scheda contatto = 65 e OP_ID = n/d per chiamata da utente fisso italia (+39) – numero telefono = 02 34 56 78 90 valorizzazione in formato ITU‐T E164: 39 02 34 56 78 90 Messaggio codificato (CID): 65###390234567890 IE UUI contenente il CID: Allegato 2.3 5f 09 56 bb 3b 09 32 54 76 98 f0 
ID scheda contatto = n/d e OP_ID = n/d per chiamata da utente fisso italia (+39) – numero telefono = 02 34 56 78 90 valorizzazione in formato ITU‐T E164: 39 02 34 56 78 90 Messaggio codificato (CID): #####390234567890 IE UUI contenente il CID: 5f 09 bb bb 3b 09 32 54 76 98 f0 
Il caso limite con ID scheda contatto = n/d, OP_ID =n/d e CLI = n/d è implementato con il seguente UUI: ##### Messaggio codificato (CID): IE UUI contenente il CID: 5f 03 bb bb fb Allegato 2.3 B) – Irrobustimento Confidenza Associazione CID‐Scheda Contatto Poiche’ il vincolo tecnico di utilizzare al massimo 20 cifre per il CID consente di inserirvi solo le ultime 2 cifre della Scheda Contatto, si possono dare alcuni casi di presenza di piu’ Schede Contatto aventi il medesimo CID, quali ad esempio: ‐ 1) l’arrivo di due chiamate sul PSAP1 dal medesimo CLI a 100 Schede di distanza l’una dall’altra (caso raro dalla medesima linea singola fissa o mobile, un poco piu’ probabile da centralino in caso di eventi che scatenano pluralità di chiamate dei Cittadini); ‐ 2) Lo spostamento di un utente mobile dall’area di copertura di un PSAP1 all’area di copertura di una altro PSAP2 (es. NUE Laici di Varese e Milano), con generazione da parte dei due PSAP1 di una scheda identica (con probabilità pari all’1%, ossia la probabilità che le due Schede Contatto generate dai due PSAP1 abbiano ultime due cifre uguali). Per massimizzare la confidenza sulla corretta associazione chiamata – Scheda Contatto al PSAP2 ricevente si propone l’utilizzo delle seguenti strategie: 1) Gestione Schede “per conoscenza” e “per competenza” Solo le schede per competenza hanno bisogno di essere associate alla chiamata trasferita. 2) Gestione stato “non associato” delle Schede Contatto “per competenza” Gestendo al PSAP2 lo stato della Scheda Contatto in modo da discriminare tra le Schede Contatto ricevute ma non ancora associate, e quelle ricevute e gia’ associate, e’ possibile ridurre drasticamente il numero di schede da esaminare per fare l’associazione con la chiamata trasferita. 3) Utilizzo di un “timestamp applicativo” si propone di Impostare un confronto su un timestamp di tipo applicativo in modo che nel caso di CID uguali (ovvero CLI+OP_ID+2 cifre sk contatto uguali) la selezione automatica della scheda contatto seguirà la seguente condizione │tric –t trasm│<= X (ovvero differenza in valore assoluto), dove tric è l’istante temporale in cui l’Ente ricevente risponde alla chiamata trasferitagli, t trasm è l’istante di trasmissione della scheda contatto che l’Ente che trasferisce la chiamata inserirà nel tag xml della scheda contatto X è l’intervallo temporale di confidenza entro cui dovrebbe trovarsi il timestamp applicato alla scheda. E’ opportuno che gli applicativi vengano sviluppati con la possibilità di settare parametricamente il valore X per poterne effettuare un fine‐tuning in campo. Allegato 2.3 4) Mantenimento possibilità di Pick‐up manuale della Scheda Contatto Anche in presenza dell’automatismo di associazione Chiamata‐Scheda Contatto, e’ opportuno mantenere per gli Operatori di PSAP2 la possibilità di effettuare il pick‐up manuale della Scheda Contatto, in quanto: ‐ E’ un meccanismo che assicura, anche in caso di problemi sulla catena PBX/CTI PSAP1 – Rete Telefonica – PBX/CTI PSAP2 che non consentano l’invio corretto dello UUI (ma che non pregiudichino la trasferta telefonica e l’invio della Scheda Contatto), di associare chiamata trasferita e Scheda Contatto (“funzionamento in degradato”); ‐ Permette di risolvere eventuali casi di errata associazione da parte dell’automatismo. 5) Generazione numero scheda contatto Per evitare una ricorrenza frequente delle stesse ultime due cifre di identificazione della scheda contatto si suggerisce di generare la numerazione delle schede contatto su base provincia o su un insieme di province contenuto e non a livello nazionale. C) – Precisazioni formato CLI per chiamate provenienti da terminali mobili senza SIM Facendo riferimento al Paragrafo 8 dell’allegata Specifica Tecnica ministeriale per tutti i dettagli, ricordiamo come il formato del CLI chiamante e’, per tutte le chiamate di emergenza provenienti da terminali mobili senza SIM, definita con una lunghezza fissa di 14 cifre cosi’ composte: 4 cifre per un prefisso speciale di rete fissa, posto sempre a “0160”, 3 cifre per l’OP_ID dell’Operatore originante la chiamata, 7 cifre per le 7 cifre piu’ significative dell’identificativo IMEI del terminale mobile. “0160” + <OP_ID a 3 cifre> + <7 cifre IMEI> ST 763-3 versione
8.pdf
1) Esempio di codifica o chiamata da terminali mobili senza SIM – “CLI” ricevuto da Rete Pubblica = 01602872297450, ID scheda contatto = 00, OP_ID=287;
Messaggio codificato(CID): IE UUI contenente il CID: 0028701602872297450 5f 0a 00 82 07 61 20 78 22 79 54 f0