di Eran Riklis (Israele - Germania

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di Eran Riklis (Israele - Germania
“Il giardino di limoni” di Eran Riklis (Israele - Germania - Francia 2008 106’)
Salma Zidane vive in Cisgiordania, ha 45 anni ed è rimasta sola da quando suo marito è morto e i suoi
figli se ne sono andati. Quando il ministro della difesa israeliano si trasferisce in una casa vicina a quella
di Salma, la donna ingaggia una battaglia legale con gli avvocati del ministro che, per motivi di
sicurezza, vogliono abbattere i secolari alberi di limoni del suo giardino, che rappresentano il suo unico
sostentamento. Ma Salma non lotterà da sola; infatti, oltre al supporto del suo avvocato – un
trentenne divorziato con cui nasce un profondo sentimento amoroso – Salma troverà
inaspettatamente anche quello della moglie del Ministro che, stanca della sua vita solitaria per gli
impegni del marito, prende a cuore il caso della sua vicina di casa palestinese.
“Water” di Deepa Mehta (Canada, India, 2005, 114’)
India. La storia parla di tre vedove Hindi, che dopo la morte dei loro mariti vanno a vivere in una casa
lungo il fiume dove vivono di elemosina, ma alcune sono costrette a prostituirsi perchè il denaro non
basta. Tra le vedove, una bambina di soli otto anni, vittima dei matrimoni infantili, che viene portata
dal padre nella casa sul fiume, ma che, essendo ancora piccola, non riesce a capire bene quello che le
sta accadendo...
“One day after peace”di Erez e Miri Lauferb (86’ Sud Africa – Israele 2008)
Robi Damelin ha perso il suo figlio più giovane, David, ucciso dalla pallottola di un cecchino palestinese,
mentre era di guardia in un posto di blocco militare in Cisgiordania. Inizialmente Robi cerca di
contattare l’assassino di suo figlio, che ora sta scontando la sua pena in un carcere israeliano. Cerca di
avviare un dialogo con lui e con i suoi genitori, ma riceve un rifiuto. Dopo tutto, spiegano, il figlio
faceva parte delle forze dell'esercito di occupazione che negano la sovranità alla loro gente.
Imperterrita, Robi decide di tornare in Sud Africa per vedere come il paese in cui è nata si è impegnato
per ottenere il perdono e la riconciliazione dopo decenni di apartheid. Seguendo Robi il suo cammino,
non possiamo fare a meno di chiederci: la riconciliazione potrà mai davvero essere raggiunta? Può una
persona che ha rubato la vita del figlio di una donna essere veramente mai perdonata? E' il dialogo tra
autori e vittime la chiave per porre fine a questo sanguinoso conflitto?
“A force more powerful” di Steve York (110’ Usa 1999)
A Force More Powerful racconta di come i movimenti popolari hanno combattuto regimi radicati e
forze militari con armi non convenzionali come i boicottaggi, scioperi e manifestazioni. Gli atti di
resistenza civile hanno contribuito a sovvertire le operazioni di governo e interventi diretti in forma di
sit-in, sabotaggi non violenti e blocchi hanno frustrato i tentativi di molti governanti di reprimere i
popoli. I risultati storici sono stati enormi: tiranni e governi rovesciati, eserciti di occupazione bloccati,
sistemi politici in frantumi. Intere società si trasformarono, improvvisamente o gradualmente, mentre
la resistenza non violenta distrugge la capacità del repressore di controllare gli eventi.