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(Motociclette sui sentieri delle escursioni: \253L`Emilia si \350
Motociclette sui sentieri delle escursioni: «L'Emilia si è piegata alle lo...
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Corriere della Sera > Cronache > Motociclette sui sentieri delle escursioni: «L'Emilia si è piegata alle lobby»
IL CASO
Motociclette sui sentieri delle escursioni:
«L'Emilia si è piegata alle lobby»
Il Club alpino critica le regole approvate dalla Regione: con
mezzi a motore si accede all'Alta via dei parchi e alla
Francigena
Alpinismo
3
40%
INDIGNATO
ALTRI 4 ARGOMENTI
Doveva essere la legge a tutela dei
sentieri dell'Emilia Romagna, per
riordinare finalmente la selva - è
il caso di dirlo - di norme e
disposizioni sul «patrimonio
escursionistico regionale», 6900
chilometri che si snodano tra
L'antica via Francigena è una
montagne e colline. E invece ha
delle cosiddette vie Romee che
scatenato le proteste del Club
conducevano i pellegrini
Alpino Italiano (Cai), che accusa
dall'Europa centrale a Roma.
il consiglio regionale della
sinistra ambientalista di essersi
«piegato alle lobby motoristiche». Motivo delle polemiche sono
gli articoli della nuova norma, che permettono di circolare sui
sentieri a moto e quad, i ciclomotori fuoristrada a quattroruote.
E che secondo il Cai «inficiano completamente una riforma
altrimenti positiva, danneggiano l'ambiente e mettono a rischio
la sicurezza degli escursionisti». Critiche respinte su tutta la
linea da Marco Barbieri, firmatario della legge insieme ad altri
esponenti di Pd e a consiglieri di Sel-Verdi, Federazione della
sinistra e Idv. Misura poi approvata da tutta l'assemblea
regionale, Movimento 5 Stelle compreso, ad esclusione di Lega e
Pdl, «che la giudicavano troppo ambientalista», spiega non
senza ironia Barbieri.
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Motociclette sui sentieri delle
escursioni:
«L'Emilia si è piegata alle
lobby»
Bambina in piazza a chiedere la
carità
E la madre seduta al bar: «È
solo un gioco»
1
Una via ragionevole
2
Apple senza Steve Jobs? «È
spacciata»
3
Bambina in piazza a chiedere la
carità E la madre seduta al bar: «È
solo un gioco»
4
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gli azzardi e le tentazioni di crisi
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EDITORIALI
Una via ragionevole
ECONOMIA
Lo scontro si gioca su un paio di passaggi tecnici, che
però, sostiene il Cai, «cambiano la sostanza della
legge». Finora a regolare la materia erano le norme dei singoli
parchi, a cui si aggiungevano il «piano paesistico» regionale, che
tutela le zone di pregio, e le «prescrizioni di massima e polizia
forestale» (le cosiddette Pmpf), che vietano tra l'altro il transito
delle motociclette nelle aree in cui ci sono boschi. «La nuova
riforma regionale salva le limitazioni imposte da parchi e piano
paesistico, ma rende opzionali quelle previste dalle Pmpf», dice
Vinicio Ruggeri, presidente del gruppo regionale Emilia
Romagna del Cai. Adesso tocca ai Comuni stabilire quali sentieri
interdire al traffico a motore. «Possono riferirsi alle Pmpf, ma
queste non sono più vincolanti. E inoltre devono motivare il
divieto e segnalarlo con dei cartelli: senza tutti questi passaggi i
boschi saranno esposti ai gas di scarico delle moto e gli
escursionisti dovranno stare attenti a non essere investiti anche
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nel secondo trimestre, ma l’Italia resta
indietro
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in montagna.
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verrà fuori una
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MI SENTO
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macchia di leopardo. Anche perché molti sindaci, soprattutto nel
parmense e nel Piacentino, si sono apertamente schierati con i
motociclisti», lamenta Ruggeri.
Scopri le celebrità con un seno
esplosivo. Grazie al chirurgo
Il consigliere regionale del Pd Marco Barbieri sostiene
INDIGNATO
PREOCCUPATO
DIVERTITO
che
la reazione del CaiTRISTE
è «una tempesta
in un bicchier
d'acqua», e che l'associazione aveva visto in anticipo e
approvato la nuova regolamentazione. «Non potevamo
fare diversamente: la viabilità locale è competenza comunale. Se
avessi stabilito un regolamento regionale, ci saremmo esposti a
PARTECIPA ALLA DISCUSSIONE
una serie di ricorsi». Anche se in altre Regioni, come la Liguria,
il divieto generale esiste. Ma Barbieri assicura che le istanze del
Cai saranno ascoltate: «I sindaci quando devono stabilire i divieti
Scrivi qui il tuo commento
sono tenuti a consultare anche le associazioni di tutela del
territorio. E le aree sottoposte a vincolo ambientale rimangono
chiuse al traffico motorizzato», assicura. «Vogliamo che i nostri
sentieri siano una porta di accesso a zone poco conosciute e
molto belle: cerchiamo di portare la gente in montagna»,
aggiunge. Il Cai, però, non si ferma e minaccia di lasciare a se
stessi i sentieri, visto che la manutenzione è curata dai suoi
volontari. La faida pedoni-motociclisti continua. @elenatebano
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Il contributo più votato
14 agosto 2013 | 12:05
© RIPRODUZIONE RISERVATA
silvestro1000
14 AGOSTO 2013 | 10.04
Elena Tebano
Mai percorrerei un sentiero aperto a mezzi a motore.
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Tutti i contributi
DATA
64
Lettore_2210243
VOTO
14 AGOSTO 2013 | 13.54
la montagna è di tutti ma non è democratica: non c'è scritto da nessuna parte che
chiunque ha diritto di andare ovunque con qualunque mezzo. Per miei problemi
fisici non posso camminare troppo a lungo né raggiungere la maggior parte delle
cime: pazienza, NON CI VADO, di certo non mi sogno di scorazzare su quad o
motoslitte per evitare la fatica.
Risposta a: sodani
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asolanas
14 AGOSTO 2013 | 13.49
È molto semplice: se ritiene che non stiano rispettando la legge, chiami la Polizia
Forestale e se stanno facendo qualcosa di illegale verranno certamente
sanzionati. Ma non dimentichi che fare fuoristrada non vuol dire essere sempre
fuorilegge.
Risposta a: Lettore_3691368
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Lettore_5805671
14 AGOSTO 2013 | 13.41
purtroppo è quello che vogliono, perchè facendo circolare i mezzi a motore i
sentieri diventano per loro....
Risposta a: silvestro1000
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Lettore_5805671
14 AGOSTO 2013 | 13.40
facendo circolare moto sui sentieri, quei sentieri verrebbero praticati solo dai
pochi motociclisti, è ora di finirla di dare i privilegi solo a pochi, c'è tanta gente che
ama camminare in montagna... non togliamogli anche questo! le moto possono
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14/08/2013 14.09
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anche andare in tanti altri posti, cosa che a piedi non è possibile....
Risposta a: sodani
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Lettore_3691368
14 AGOSTO 2013 | 13.40
In Valsesia, nel luogo in cui vado in vacanza, ogni sabato pomeriggio gruppi di
moto imperversano indisturbati nei vicini boschi, non hanno rispetto nemmeno
per il sito di una sorgente....anni fa feci presente il problema, ma non è cambiato
nulla.....
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Lettore_9085067
14 AGOSTO 2013 | 13.31
Tanto i motociclisti ci vanno ne più ne meno...l'unica è prendergli la targa è
segnalarla.
sbnomore
Risposta a: Lettore_2210243
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Lettore_2210243
14 AGOSTO 2013 | 13.26
come vuole, il succo del discorso non cambia di una virgola, che si chiami
motocross o enduro. In tante gite in montagna di incivili a piedi non ne ho mai
visti, mentre ho visto gente percorrere in carovane di moto (illegalmente, almeno
qui) sentieri alpini. Fumo, puzza, rumore.... la loro stessa presenza è un segno di
inciviltà: non voglio vedere il giorno in cui tale pratica che ora è illegale ma
purtroppo troppo spesso tollerata diventa legale in modo diffuso.
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triboulet
14 AGOSTO 2013 | 13.26
Come sempre la verità sta nel mezzo, e come sempre il buon senso deve essere la
guida quando si va a solcare sentieri e mulattiere. Questo fermo restando che in
alcune situazioni è meglio evitare il transito di auto e moto fuoristrada, ci sono
sterrate e sentieri devastati da chi li usca come palestra d'allenamento,
fregandosene della manutenzione e del ripristino. Conosco molte situazioni di
questo tipo nella zona al confine tra Piemonte, Lombardia, Liguria ed Emilia
Romagna, una porzione d'Appennino che frequento, nota come area delle
Quattro Province. Sentieri devastati e lasciati a se stessi, alla prima precipitazione
l'acqua approfitta dei solchi lasciati e continua a scavare... sentieri CAI, tra cui il
primo tratto della Via del Mare dall'Oltrepo Pavese, in uno stato pietoso... e gli
idioti in moto (uno nasce idiota e poi sceglie il proprio hobby e sport...) che
continuano e continuano, fregandosene. Basterebbe poco, un pizzico di civiltà
mixato a quello che gli anglosassoni chiamano "common sense", qualità che nel
nostro Paese ormai sembrano diventate rarissime...
Risposta a: Lettore_5430288
asolanas
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14 AGOSTO 2013 | 13.27
@SauroDIno... i veicoli a motore per andare fuoristrada (enduro, quod, auto) per
loro stessa natura sono impattanti sull'ecosistema delle zone boscate, perchè
fanno rumore (motore a scoppio) e producono danni al fondo dei sentieri
(pneumatici "dentellati"), per questo tale attività dovrebbe essere fatto solo
all'interno di aree attrezzate ed autorizzate...l'inciviltà, eventualmente, aggrava
questo stato di cose
Risposta a: SauroDIno
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14 AGOSTO 2013 | 13.16
Premesso che all'interno dei parchi esistono già sentieri e zone interdette ai mezzi
a motore e che queste vanno sempre e comunque rispettate, le posso assicurare,
da mototurista che gira per i monti della Sardegna, che i danni che secondo lei
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14/08/2013 14.09
Motociclette sui sentieri delle escursioni: «L'Emilia si è piegata alle lo...
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http://www.corriere.it/cronache/13_agosto_14/moto-sui-sentieri-delle-...
provocherebbe il passaggio di una moto sono assolutamente esagerati:
l'erosione di cui dice, forse non la provocherebbe neppure una vera gara di
enduro, figuriamoci il passaggio sporadico di qualche moto. Il rumore ed i gas di
scarico di qualche moto di passaggio? E la fauna spaventata? Ma dai, non esageri.
Inoltre mi dica, se lei è un frequentatore della montagna, quanto spesso le capita
di incontrare dei motociclisti sul suo cammino? Non tanto spesso, immagino.
Come sempre ci vuole buon senso, senza demonizzare la moto e chi la usa in
montagna. In 30 anni di mototurismo in fuoristrada non ho mai litigato con un
biker o un escursionista e tanto meno con un allevatore o proprietario delle terre
che attraverso, semmai il contrario: gli incontri, se non con il semplice saluto,
diventano momenti per fare due chiacchere con chi vive tra le montagne. E i
sentieri che mi capita di ripercorrere nel tempo sono sempre li, e quando mutano
è per l'intervento della stessa natura, non certo per le ruote della mia moto. Mi
creda, provi a guardarci con un occhio diverso, come delle persone che come lei
amano la natura e non hanno nessun interesse a danneggiarla. E se dovesse
incontrare il maleducato di turno è autorizzato a dirgliene quattro (che sia in moto
o a piedi).
Risposta a: sbnomore
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SauroDIno
14 AGOSTO 2013 | 13.11
Hai presente l' "erosione" che causano i mezzi agricoli? Quelli li lasciamo passare
perche' "lavorano"? (ovviamente, in nero, come tutti i contadini di montagna che
si rispettino). Ma per favore...!
Risposta a: sbnomore
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Corbaccio
14 AGOSTO 2013 | 13.10
Nella discussione ho letto un sacco di scemenze e luoghi comuni che, purtroppo,
hanno preso piede da molti anni. Innanzitutto alcuni tipi di moto (trial)
aggrediscono il terreno meno di uno scarpone da trekking; secondo, io avrei
molta più paura in un sentiero di montagna di incrociare un cavallo piuttosto che
una moto; infine, in un bosco anche la presenza umana, specie se caciarona come
lo sono molte comitive CAI, disturba la fauna e, sicuramente, crea maggiori danni
alla flora quando vanno fuori dai sentieri, cosa che non avviene con una moto.
Quello che occorre a salvaguardare le nostre montagne è maggiore educazione e,
sopratutto, tolleranza e rispetto verso il prossimo, di natura sia animale che
vegetale.
sbnomore
1
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14 AGOSTO 2013 | 13.08
....sicuramente lodevole, ma la mia preoccupazione non è verso coloro che fanno
questa attività con una organizzazione, con referenti e responsabili certi dei danni
(volontari o involontari) che eventualmente vengono provocati ad un bene
pubblico, ma verso gli "smanettoni" della domenica per i quali ogni sentiero e di
loro proprietà ma non è di loro responsabilità....andare con veicoli a motore in un
bosco è impattante a prescindere e non può essere fatto indisciminatamente, per
questo sono a favore delle aree attrezzate
Risposta a: sbnomore
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SauroDIno
14 AGOSTO 2013 | 13.08
Qui si vede l'ignoranza! Il motocross si pratica su apposite piste chiuse. In
montagna ci si fa, casomai, enduro o escursioni! Nella vicina Francia si fanno
molte piu' gare di enduro che da noi dove, ormai, ottenere un permesso e'
diventato praticamente impossibile. Chi da fastidio sono gli incivili (a piedi o in
moto), non le moto in se'.
Risposta a: Lettore_2210243
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Lettore_2210243
14 AGOSTO 2013 | 12.57
Al di là del merito della delibera della regione Emilia, sulla questione 'motori in
montagna' sono assolutamente NON democratico. In montagna si va a piedi e i
motori devono essere ammessi solo eccezionalmente e sotto rigidi controlli. Così
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RISPONDI (2)
14/08/2013 14.09
Motociclette sui sentieri delle escursioni: «L'Emilia si è piegata alle lo...
5 di 5
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avviene ad es. nella vicina Francia dove chi è sorpreso a fare motocross al di fuori
dei percorsi autorizzati il mezzo viene direttamente sequestrato e dove l'eliski è
vietato per legge. Bisogna essere rigorosi, severi e restrittivi, altrimenti sempre
più le nostre belle montagne rischiano di trasformarsi in un gigantesco parco
giochi per il divertimento di motociclisti, quaddisti, motoslittisti, etc.... Non è
accettabile anzi, consentire l'uso indiscriminato dei motori su sentieri o motoslitte
su pendii vergini a puro scopo ludico è un crimine.
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14/08/2013 14.09