testi descrittivi-persone

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TESTI DESCRITTIVI-PERSONE
testo 1
Quest'uomo era un giovanotto di forse venticinque anni, di una bellezza che poche
volte ho visto in vita mia.
Alto, con le spalle larghe, la vita snellissima come se fosse stato una donna,
elegante, le gambe lunghe negli stivaloni di vacchetta gialla.
Era biondo come l'oro, aveva gli occhi di un colore tra il verde e l'azzurro, tagliati a
mandorla, strani e come sognanti, il naso dritto, grande e sottile, la bocca rossa e
ben disegnata; e quando sorrideva scopriva denti bellissimi, bianchi e regolari, che
era un piacere guardarli. Lui ci disse che non era tedesco ma russo, di un paese
lontano assai.
(A. Moravia, La Ciociara, Bompiani)
testo 2
Martino è un mio vecchio compagno di scuola, con una testa lunga, lunga, una
fronte e un mento interminabili, un grosso naso informe che sembra una pietra, e
due occhi in mezzo a quel deserto montagnoso del suo viso, dolci, pieni di
tenerezza, pendenti in basso, di un bel color nocciola, come quelli di un cane.
(C. Levi, L'orologio, Einaudi)
testo 3
Era una donna robusta e dall'aria zingaresca, con due grossi anelli d'oro alle
orecchie e catene d'oro e collane di perline colorate al collo. Aveva un volto
asimmetrico, imbellettato e pieno di rughe, ma con una espressione intensa, un
naso adunco, occhi neri ardenti. Era scura di carnagione e i capelli lunghi e
spettinati erano neri. Gli abiti svolazzanti servivano forse a nascondere il fatto che
era grassa o forse li indossava solamente per la loro ampia e trasandata comodità,
una tunica rossa, una sottana nera a balze, una lunga e ampia giacca grigia di
cotone, uno scialle rosso e blu. Gambe nude, piedi nudi, sandali.
(R. Rendell, Qualcosa di sbagliato, Rizzoli)
testo 4
Nella stanza c'era una strana luce rossa. Lunghe ragnatele pendevano dal soffitto...
Nel centro della stanza stava l'uomo... Era alto, altissimo, tanto che il suo capo
sfiorava il soffitto.
Era di una magrezza spaventosa e terribile. Indossava un lungo mantello nero che
lo faceva sembrare ancora più alto. Dalle maniche spuntavano mani scheletrite.
Il viso era quasi giallo, il naso lungo a becco. La bocca era larga e con i denti aguzzi
e cattivi. E gli occhi... gli occhi, bambini miei, erano di un colore mai visto:
quell'uomo aveva gli occhi rossi come il sangue.
(D.Galasi, Storia della montagna felice)
testo 5
Si alzò per aggiungere legna al fuoco. Le fiamme guizzando vive verso il volto lo
rivelarono rotondo e sereno, occhi grigi e capelli chiari avvolti in trecce lisce
intorno al capo. Il braccio piegato per trarre a posto il coperchio del fornello, era
nudo sino al gomito e vigoroso, le mani svelte e sicure.
Andò a cercare una casseruola nello stanzino dell'acquaio.
Le mele erano pronte per essere messe a cuocere.
(Grandis H. Carrol, Come la terra gira, Mondadori)