Vincono le scarpe italiane

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Vincono le scarpe italiane
MILANO FINANZA
14 Giugno 2008
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TENDENZE Una nuova ricerca rivela che Ferragamo, Tod’s e Prada sono
i marchi di calzature più prestigiosi per i ricchi americani. Che avevano
già messo sul podio Zegna, Brioni, Armani, Valentino e Bottega Veneta
di Paola Longo
e Alessandro Wagner
I
l connubio moda italianamade in Italy stravince
nelle percezione degli affluent statunitensi come
il massimo del prestigio. E i
nuovi nomi evidenziati questa
settimana dalle ricerche del
Luxury Institute statunitense
hanno anche un molto interessante risvolto borsistico: i tre
brand di calzature maschili
considerati più prestigiosi sono
nell’ordine Ferragamo, Tod’s e
Prada, cioè una società quotata
e due che per quotarsi aspettano solo che le condizioni di
mercato migliorino.
Per le tre griffe la ricerca conferma quello che è forse il
plus principale di ognuna: la
capacità di trasferire e consolidare una percezione di lusso, di
esclusività che evidentemente
non impatta solo sull’universo
femminile ma anche su quello
maschile. Nonostante la totale
assenza di campagne pubblicitarie mirate sul pubblico
maschile come invece avviene
per il pubblico femminile dove star del calibro di Claudia
Schiffer o Gwineth Paltrow prestano il loro volto (e i loro piedi)
per spot famosissimi.
La settimana scorsa (vedere Milano Finanza di sabato
7 giugno) era stata la volta
dell’abbigliamento maschile e
femminile, che aveva visto nei
primi sei posti, tre per la moda
uomo e tre per la moda donna,
cinque griffe italiane in classifica. La nuova ricerca (il Luxury
Brand Status Index effettuata
dal Luxury Institute, istituto
di ricerca indipendente sull’industria del lusso) basata su un
campione di consumatori americani con un reddito di almeno
350 mila dollari restituisce un
esito praticamente analogo: tre
brand italiani ai primi tre po-
Vincono le scarpe italiane
S&P: Burberry ha seminato bene, salirà
Standard & Poor’s Equity Research è pessimista
sulle prospettive di breve termine del comparto del
lusso (si veda intervista in MFFashion di martedì scorso, in cui l’analista Alessandra Coppola ha
confermato il giudizio underweight – sottopesare
in portafoglio – sul settore), ma fa un’eccezione per
Burberry. L’azione è infatti l’unica tra i titoli luxury su cui gli esperti hanno una raccomandazione
positiva (buy, acquistare). Alla base di tale giudizio vi è la considerazione che Burberry ha perso
molto terreno in borsa nel 2007 e alle quotazioni attuali è dunque a sconto rispetto al settore nel
suo complesso. Inoltre, gli analisti apprezzano il timing degli importanti investimenti realizzati dal
gruppo. Negli ultimi tre-quattro anni Burberry ha
infatti ampliato la sua rete distributiva, in linea
con la strategia di spostarsi dall’apparel al vero e
proprio lusso, e ora per S&P Equity Research trarrà
i frutti di questa politica. Al contrario, spiegano gli
esperti, Bulgari ha annunciato corposi investimenti, i maggiori in termini di esborso nella storia del
gruppo, in un momento in cui i mercati finanziari sono entrati in crisi. Un timing scorretto a detta
degli analisti, dal momento che gli investimenti incidono negativamente sui margini, già messi sotto
pressione in un periodo di rallentamento dei ricavi.
S&P Equity Research ritiene che Bulgari pagherà
lo scotto in borsa di tale timing sbagliato e stima
ulteriori margini di downside per il titolo, pur riconoscendo la valenza strategica della politica di
investimenti della società nel lungo periodo. S&P
Equity Research ha ribadito il rating sell anche su
Lvmh, Richemont ed Hermes. Quanto ad Hermes,
gli analisti si dicono scettici sulla possibilità che
il gruppo venga venduto e non giustificano dunque
margini significativi di upside derivanti dalla speculazione sul titolo. (riproduzione riservata)
Paola Longo
A sinistra Claudia Schiffer per Ferragamo
Nell’immagine a destra Gwyneth Paltrow per Tod’s
sti. «Il top rating di Ferragamo
nella calzatura maschile dimostra che si tratta di un
brand-icona», commenta Milton
Pedraza, amministratore delegato del Luxury Institute. «I
consumatori uomini dell’upper
class americana in un paio di
scarpe cercano il massimo prestigio, ma anche la funzionalità
e il valore. E Ferragamo ha garantito queste caratteristiche
nel 2008».
Nel complesso, un aspetto che
emerge dall’inchiesta evidenzia
che i brand specializzati in una
TOD’S TEME UNA CONFERMA SOTTO QUOTA 36
Negli ultimi mesi Tod’s ha
disegnato un ampio triangolo
simmetrico, che ha
progressivamente compresso le
oscillazioni del titolo tra 36 e 42
euro: in chiusura di ottava le
quotazioni hanno testato il bordo
inferiore della figura, minacciando
un pericoloso breakout ribassista.
Una conferma sotto quota 36
aprirebbe la strada a una veloce
correzione verso il successivo
supporto in area 34-33,90. Nel
breve diventa quindi
fondamentale un rapido ritorno
sopra 37,50 euro, al fine di evitare
una nuova accelerazione
ribassista. (riproduzione riservata)
Alberto Micheli
categoria di prodotto tendono a
far meglio di quelli più generalisti. «È anche chiaro», aggiunge
Pedraza, «che quando si tratta
di calzature da uomo di lusso
l’Italia domina la categoria». Il
nostro Paese ha infatti conquistato ben nove delle prime dieci
posizioni nella classifica stilata
dall’istituto newyorkese. Oltre
a Ferragamo, Tod’s e Prada, sono in top ten anche Armani,
Berluti, Bruno Magli, Dolce &
Gabbana, Ermenegildo Zegna,
Gucci. La ricerca del Luxury
Institute è del resto tenuta in
particolare conto dal management delle stesse società del
lusso, proprio alla luce di una
riconosciuta imparzialità: «I
manager delle società italiane»,
argomenta Pedraza, «ci hanno
confermato che le nostre inchieste li hanno aiutati a definire e
migliorare le loro strategie di
brand negli anni, riportando il
vero sentiment del consumatore
statunitense con elevate possibilità economiche».
Qualche giorno fa un’altra
indagine del luxury institute
aveva indicato Bottega Veneta,
prima per prestigio nella classifica dei marchi femminili del
lusso e Ermenegildo Zegna
primo tra quelli maschili, i brand più prestigiosi
nell’abbigliamento. Per il
womanswear, sui 26 brand
selezionati nove erano
italiani. E due si erano
piazzati fra i primi tre
della classifica: oltre a Bottega
Veneta (che fa
capo al Gucci
group) al primo posto,
Valentino
era risultato
terzo (secondo era risultato
Hermès). Gli altri sono Armani,
Dolce&Gabbana, Ferragamo,
Fendi, Gucci, Prada, Versace.
E anche nella graduatoria dei
marchi maschili del lusso (23
quelli presi in considerazione)
si parla decisamente italiano.
Tutti i gradini del podio sono
occupati da aziende tricolore (Zegna, Armani e Brioni) e
nel paniere dei marchi più prestigiosi in assoluto compaiono
anche Brooks Brothers (brand
americano ma che fa capo alla
famiglia Del Vecchio), Canali,
Dolce&Gabbana, Ferragamo,
Prada e Versace.
Le classifiche del Luxury
Institute indirettamente sanciscono una curiosa verità:
nonostante le aspirazioni e
anche la convinzione diffusa
che esista ancora un primato
di Parigi e della moda francese
su quella italiana, primato che
troverebbe un’indiretta conferma nel fatto che i due giganti
del lusso sotto il profilo della
conglomerata societaria e del
giro d’affari complessivo sono Lvmh e Ppr, appunto due
gruppi francesi, il massimo
del prestigio per gli americani
è invece italiano. Almeno in base a parametri di valutazione
dei consumatori e non al valore economico delle griffe (in
questo caso tradizionalmente i
marchi dei gruppi Lvmh e Ppr
surclassano quelli domestici).
Ma a parte il dibattito su
quale bandiera europea debba
fregiarsi del primato nel mercato del lusso Usa, lo studio
della società americana sembra
comunque garantire il successo delle maison italiane nel
2008 sul mercato statunitense. Il responso dell’indagine è
maturato sulla base di un campione molto qualificato: 803
uomini e 818 donne dell’upper class americana, con un
reddito annuo minimo di 348
mila dollari (circa 200 milioni
di euro al cambio attuale) e un
patrimonio complessivo di 3,6
milioni. Cioè consumatori che, qualunque sia
il ciclo congiunturale, continuano a
spendere e a volere solo il massimo.
(riproduzione riservata)
Miuccia
Prada