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Fondata da
Antonio Gramsci
nel 1924
€1,40
Anno 92 n. 52
Venerdì, 21 Agosto 2015
unita.tv
Il cinema riscopre
il rock:
a Venezia
in concorso
una pellicola
di Laurie Anderson
dedicata
a Lou Reed
—In arrivo film su Janis Joplin,
Brian Wilson dei Beach Boys,
Amy Winehouse, Nina Simone
e Fela Kuti. P 17-19
Siamo tutti Khaled al Asaad
Municipi, musei e feste de l’Unità per l’archeologo custode di Palmira trucidato dall’Isis
L’Onu pensa a caschi blu a difesa dell’arte. Padre Baho: così si vive a 15 km dall’orrore P. 2 e 3
Se il mondo
non reagisce
La sfida di Tsipras: dimissioni e Grecia al voto tra un mese P. 15
C
Adriano La Regina *
onoscevo di fama
Khaled al Asaad,
l’archeologo siriano
ucciso con un atto di
barbarie indicibile.
Sapevo bene chi era,
quanto aveva lavorato per la città
di Palmira. La sua reputazione
era di uomo di scienza, un ottimo
conservatore di monumenti, un
archeologo che ha dedicato al sito
archeologico la sua vita con un
altissimo livello professionale.
Era molto anziano, a riposo, e
continuava a dedicarsi a Palmira,
a volerla difendere. Il suo
assassinio lascia senza parole,
ma dobbiamo dirlo: rientra nella
serie di misfatti che questi fanatici
da tempo stanno compiendo.
Il segno di lutto nei luoghi di cultura
e nei musei mi sembra giustissimo
e doveroso. E adesso dobbiamo
anche pensare come attribuirgli
i dovuti riconoscimenti, andrà
ricordato adeguatamente tuttavia
non possiamo fermarci qui.
Il messaggio di questi criminali è
chiaro e risponde a un atteggiamento
già visto nel recente passato,
quando i talebani distrussero i
grandi Buddha in Afghanistan:
perseguono una lotta a un tipo
di civiltà che non riconoscono
come patrimonio universale e
vogliono distruggerla. Ma non
è stato fatto niente per frenare
questo fenomeno devastante.
Dobbiamo infatti constatare
che finora abbiamo assistito
a un disinteresse riprovevole
verso quanto accade nei territori
invasi e occupati dall’Isis.
Indipendentemente da ogni
considerazione politica, se si lascia
che l’autoproclamato Califfato
prosegua nella sua azione chissà
cosa accadrà. La mancata reazione
internazionale è inammissibile:
l’azione dell’Isis avrebbe dovuto
già imporre reazioni più dure e
più il tempo passa peggio è.
Tanti chiedono: cosa può fare la
cultura? Può svolgere funzioni
educative, può convincere, ma
è un processo di lunga durata.
Invece qui le risposte urgono,
per cui si dovrebbe intervenire
adesso. È un problema di politica
internazionale: questa criminalità
barbarica va repressa. Anch’io
vorrei ricordare Winston Churchill,
e in particolare il suo discorso
del 18 giugno 1940 alla House of
Commons: un’esortazione alla lotta
per debellare il nazismo e per evitare
così all’umanità di «sprofondare
nell’abisso di un nuovo medio evo,
reso più sinistro e forse più lungo
dalle luci di una scienza perversa».
* archeologo
Immigrati,
la misericordia
del Papa, il muro
della Macedonia
Dopo l’Ungheria un
altro sfregio nel cuore
dell’Europa P.8-9
Roma, bufera
per i funerali
di Casamonica
stile padrino
Il Pd si costituirà parte
civile al processo mafiacapitale P. 14
Il carro funebre. Nel quartiere don
Bosco a Roma
Staino
Vacca: queste riforme sono
nei principi fondativi del Pd
Vittime
e caporali
L’intervista. «Non
condivido una virgola delle
critiche della minoranza»
Rosaria Capacchione
«La mia impressione è che l’agenda
del governo e le riforme rispondano
al comune sentire della stragrande
maggioranza di elettori e militanti
del Pd. E quindi che qualunque forma di dissenso venga valutata non
solo e non tanto rispetto a singole
questioni particolari, anche quando riguardano le riforme costituzionali, bensì rispetto al fatto che arricchisca, aiuti e sostenga o meno un’azione di governo». Giuseppe Vacca, storico e direttore dell’Istituto
Gramsci, interviene con un’intervista a l’Unità nel dibatitio sul Pd
e la sinistra. «Una scissione sarebbe incomprensibile nella situazione italiana. E poi per fare cosa e con
chi?» P.10
T
Direttore del Gramsci. Giuseppe
Vacca Foto: Tania/Contrasto
rent’anni dopo il valore
nominale del salario è
invariato: a quei tempi,
in Capitanata come
nell’agro aversano o nel nocerinosarnese, mille lire per ogni cassetta
di pomodori, e fino a cinquanta al
termine di una giornata di lavoro che
iniziava quando ancora non era l’alba
e finiva che era già il tramonto; oggi,
due euro all’ora, che alla fine della
giornata diventano venticinque.
Oggi come allora, al lordo delle
spese di trasporto, cioè la provvigione
supplementare pagata dai braccianti
al caporale, il venti per cento della
giornata.
Segue a pag 13
Calcioscommesse senza fine: Catania retrocesso in Lega Pro a meno 12, Teramo e Savona in D P. 21