fino al 30.X.2008Jen DeNikeMilano

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fino al 30.X.2008Jen DeNikeMilano
28 ottobre 2008 delle ore 01:02
fino al 30.X.2008
Jen DeNike
Milano, annarumma404
Il corpo si libera. Il corpo è segnale, schiavo di racconti che non conoscono memoria certa. Alla
prima personale milanese dell’artista americana, la società è ridotta a una folla sparuta. Dove
solitudine è anti-patriottismo...
Con una serie di fotografie, scatti dai colori
falsati, e con la proiezione frammentaria di due
video dall’alto contenuto simbolico, Jen
DeNike (Norwalk, 1971; vive a New York)
costruisce la propria storia. Attraverso Here
Today Gone Tomorrow, prima personale
milanese dell’artista americana, si rivive un
racconto fatto di rituali camuffati e di finto
patriottismo made in Usa. Gli adolescenti,
soggetti protagonisti di anti-eroismo, diventano
volontari nazionalisti d’immagini che li
ritraggono padroni di un solo territorio:
dominatori cioè della sola espressione che
appartiene loro, espressione delimitata da
stolidi dilemmi morali.
L’uomo, infatti, in quanto portatore di segnali,
è il tramite che accompagna il sistema
linguistico e la politica del messaggio inviato
da DeNike. Come un esercito che rifiuta la
propria uniforme, i personaggi immortalati
dall’artista non sono altro che corpi-leggio,
inseriti come misuratori di presenza umana
all’interno delle subculture e delle tradizioni di
un popolo che ha scelto la convenzione come
metodo di aderenza a un’inconscia, proibita
riottosità.
Ben visibile, questo concetto, nel curatissimo
video Flag Girls, l’artista spiega che l’idea del
lavoro ha origine da una cartolina del 1918,
ritrovata per caso, che ritrae sei giovani donne
avvolte nella bandiera coloniale americana.
Durante il girato, DeNike ricrea la scena, ma
nella sua versione le ragazze, mentre cantano
l'inno nazionale, si liberano dall'avvoltolamento
scenografico della bandiera, uscendo dalla
stoffa per poi rimanere nude sul palco.
Un altro video esposto in galleria, invece, Gold
Star, trae ispirazione da un antico rituale pagano
scandinavo, tutt’oggi celebrato: durante le
prime settimane di dicembre, infatti, i ragazzi
viaggiano porta a porta, indossando vesti
bianche e lunghi cappelli a punta ornati da tre
stelle dorate, cantando un'antica canzone
apotropaica che si narra sia capace di portare
luce nella dimensione a venire dell’inverno che
oscura il cielo. In entrambe le pellicole, le pose
senza espressione dei performer distolgono lo
spettatore dalle atmosfere preconfezionate e
claustrofobiche di un mondo, quello americano,
senza storia.
Presente anche il lavoro What Do You Believe
In. Sono diciotto stampe di piccolo formato
nelle quali la frase che dà il titolo all’opera è
espressa attraverso le signal flag, quelle
bandierine quadrate usate come un corpo in
bianco e nero nel codice visuale in marina. Sono
poi in mostra altre due fotografie di piccole
dimensioni, appartenenti alla serie Circle
Around a Stars. In queste, invece, le stelle
apposte in ambienti naturali, in stretta relazione
con corpi umani sommersi nell’acqua, sono
sempre in bilico tra la coscienza e la morte.
Nonostante i lavori presenti non siano stati
esposti solo in questa occasione, il sentimento
chiaro è quello di un’indeterminatezza e di
un’incertezza percettiva che amalgama i
contenuti dei supporti, lasciando intendere un
percorso formale ancora spalancato.
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Jen DeNike - Here Today Gone Tomorrow
Galleria Annarumma404
Via Casati, 26 (zona Repubblica-Porta Venezia)
- 20124 Milano
Orario: da martedì a sabato ore 16-19.30 o su
appuntamento
Ingresso libero
Info: tel. +39 0239430655; info@annarumma404.
com; www.annarumma404.com
indice dei nomi: Jen DeNike
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