Il cammino di Santiago

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Il cammino di Santiago
Il cammino di Santiago, agosto 2013
Da Sarria a Santiago di Campostela. Diario di un quasi pellegrino
27.8.13
partito dopo una notte praticamente insonne. Ho avuto la cattiva idea di guardare la mia nuova busta paga
dopo le nuove decisioni della mia amministrazione. Alle 6 del mattino ero gia’ alla stazione centrale, che
dista poco da casa mia, per prendere il bus per Orio al Serio (Bergamo). Ecco la prima sorpresa: al controllo
bagagli non mi fanno imbarcare i bastoncini (corpo contundente). Mannaggia, dopo una decisione presa
leggendo di tutto sull’uso del bastoncino (i pro e i contro) ecco che si vanifica l’idea che questo supporto mi
avrebbe aiutato nell’impresa. Al prezzo di 4 euro lascio queste “protesi” al deposito bagagli.
Raynair sempre puntuale. Volo pieno zeppo di giovani. Temo la mia stanchezza dovuta all’insonnia.
Accarezzo l’idea che potrei raggiungere Portomarin (prima tappa) con un bus o un taxi (ecco palesata la
furbizia italica).
Raggiungo Madrid intorno alle 12. Devo aspettare fino alle 22:30 per prendere il treno. Giornata faticosa
non solo per il caldo ma anche per gli scarponcini con cui vado in giro e lo zaino. Ho sentito i miei figli e ho
scambiato qualche sms. Sono arrivato molto in anticipo alla stazione ferroviaria di Chamartin,
stanchissimo, mi piaceva l’idea di salire presto sul treno. Mentre aspettavo ho fatto una cosa molto vip!!:
mi sono tolto gli scarponcini (ho visto persone allontanarsi dalle sedie vicine!) mi sono pulito i piedi con le
preziose salviettine che si usano per il culetto dei bambini e poi le ho massaggiate, udite udite con vix
vapourub, si quello che di solito viene spalmato sul torace. Infradito e via. Ecco finalmente il treno. Mi
ricorda i vagoni letto di quando ero giovane universitario e squattrinato che utilizzavo per tornare in
Calabria. Per fortuna in Italia queste carrozze non ci sono piu’. Sono in cuccetta con tre simpatici ragazzotti
spagnoli. 2 di questi fanno anche loro la camminata. Tutti e tre parlano un buon inglese. Ma ci saremmo
capiti anche in spagnolo
28.8.13
Alle 6:50 arrivo alla stazione di Sarria. Faccio subito amicizia con un gruppo di Malta. Alle 7 del mattino ci
mettiamo in cerca dell’ufficio che rilascia le credenziali (una sorta di libretto dove devono essere apposti i
timbri che ogni pellegrino raccoglie durante il percorso che servono poi per il rilascio della compostela). La
cosa appare molto difficile, sia perche’ a quell’ora a Sarria non c’e’ un cane, sia perche’ le poche
informazione ci mandano fuori strada. Finalmente ecco la dritta giusta: e’ il monastero che rilascia la
credenziale. Si unisce a noi un ragazzo di Terni, Leonardo, che cammina con uno zaino di 14 Kg !!
(solitamente si dice che il peso dello zaino non deve superare il 10% del peso del corpo) Iniziamo il percorso
alle 8 con qualche sosta. Alle 14 arriviamo a Portomarin (23 Km). Il tragitto e’ piacevole, sperduto lungo
strade secondarie che toccano un gran numero di paesi agricoli con pochi punti di ristoro. Tratto tutto
sommato facile ma lungo e di una bellezza autentica di vita contadina galiziana. Ecco l’agognato Hotel a
Portomarin: camera singola con bagno. Una meraviglia
29.8.13
Portomarin > Palas de Rei. Tappa non bellissima anche perche’ costeggia spesso la strada. E’ pur vero che il
traffico e’ scarsissimo e si puo’ tranquillamente camminare sul ciglio della strada. Il paesaggio e’ fatto di
querce che si mescolano con gli eucalipti. I piccoli centri agricoli che si attraversano sono piacevoli e
tranquilli. Il mal di schiena mi assale (porto comunque uno zaino di 6 Kg). Mi fermo per fare un po’ di
stretching. I miei compagni di viaggio li ho persi. Per circa ½ ora cammino con una signora dell’Andalusia e
sua madre che ha un passo straordinario per la sua eta’ (circa 65 anni). Intorno alle 14 arrivo a Palas de Rei
dopo 30 Km fatti in circa 6 ore e 30 minuti. Borgo molto grazioso con una pulperia fantastica: polipo con
patate + 2 birre magnum alla spina per appena 10 euro (ecco ripagata la fatica).
Uno dei miei compagni di viaggio (Leonardo) ha le bolle ai piedi. Mi tocca fare il podologo. Gli dreno le bolle
con gli aghi da insulina che mi ero portato dietro, betadine, piu’ cerotti
30.8.13
Palas de Rei > Arzua
Tappa lunga 30 Km. Fatica enorme per continue salite. Alle foreste di querce si sostituiscono sempre piu’
spesso i boschi di eucalipti, segno di passati rimboschimenti e della vicinanza dell’aria umida dell’oceano
atlantico. Sono partito alla 7, sono arrivato alle 15. Al cartello di Arzua ho avuto una crisi di stanchezza e di
fame. Mi sono fermato e mi sono rifocillato con 2 birre e un po’ di tapas. Il mio compagno Leonardo con i
piedi malconci (che aveva raggiunto in taxi Arzua) mi aspettava in albergo. Siamo andati subito dopo a farci
una paella.
Si unisce a noi un simpatico e arzillo signore di Milano, Marcello, di 71 anni che simpaticamente abbiamo
definito il “bauscia” perche’ ricorda molto il personaggio di un film del milanese a Montecarlo. Cena in
albergo con un ottimo menu di pesce (incluso 2 bottiglie di vino) a soli 10 euro (menu’ del pellegrino).
31.8.13
Anche oggi 30 Km. Siamo partiti con il mio oramai fisso compagno di viaggio da Arzua per raggiungere
Pedrouzo. Durante il cammino abbiamo cambiato piano: non fermarci a Pedrouzo ma continuare piu’
avanti per essere certi di poter arrivare a Santiago per la benedizione del pellegrino. Si decide quindi di
proseguire fino a Lavacolla. Durante il percorso Leonardo ha ancora problemi ai piedi. Arrivati a Pedouzo, il
mio compagno continua in taxi fino a Lavacolla, io continuo a piedi. Tappa impegnativa con salite
importanti. A Pedrouzo si passa vicino al campo di calcio, che ha tagliato la vecchia traccia del camino
frances e si cammina lungo una sterrata verso San Anton. Poi si entra in una zona che e’ stata
completamente snaturata e devastata dalle opere pubbliche legate alla nuova autostrada. Incontro solo
pochi ciclisti e quasi nessun pellegrino (penso per l’orario). A pochi Km da Lavacolla incontro una Sig.ra
Australiana che avevo conosciuto in qualche tappa. Chiacchieriamo fino al paese dove ci viene incontro il
marito Antonio di origine spagnola che vuole festeggiare l’arrivo con una birra (1 euro una pinta grande).
Arrivo finalmente in Hotel che si trova a circa 8.5 da Santiago. Conosco una coppia non piu’ giovanissima di
Italiani (lui di Milano lei di Lecco) che ci raccontano la loro precedente esperienza dell’anno prima : il
cammino primitivo. Si c’e’ pure questo tra i percorsi, oltre l’inglese, il portoghese e forse dimentico
qualcosa.
1.9.2013
8.5 km da Santiago sono una passeggiata dopo tutti quelli macinati prima. L’ingresso a Santiago non e’ dei
migliori: una brutta periferia con una architettura che ricorda i paese dell’est da attraversare prima di
entrare nella citta’vecchia dove domina imponente la cattedrale. Corsa all’ufficio della Compostela dove ci
sono circa 6 persone dedicate al rilascio del certificato che attesta i km fatti testimoniati dai vari timbri
ottenuti durante il percorso. Alle 10:30 casualmente entriamo nella cattedrale e assistiamo al 1°
botafumeiro, sistema di incensiere unico al mondo per modalita’ di esecuzione. La messa del pellegrino
delle 12 e’ in verita’ bella, intensa, ma non cosi’ coinvolgente come mi era stata raccontata: non ho visto
nessun pellegrino piangere
In conclusione:
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Esperienza molto positiva
Sono un quasi pellegrino, perche’ il vero pellegrino dorme negli ostelli e io invece ho dormito negli
hotel
Il vero pellegrino parte da Saint-Jean-Pied-de-Port in Francia e fa tutto il percorso che dura circa 34
gg
Sono un quasi pellegrino perche’ solo una volta (da Pedrouzo a Lavacolla ho approfittato
dell’infortunio del mio amico che ha dovuto prendere il taxi e ho camminato senza zaino)
Non ho pianto alla messa del pellegrino ma ho fatto la comunione dopo tanto tempo.
In Galizia sono molto ospitali, soprattutto verso i pellegrini, e si spende pochissimo per dormire e
per mangiare
Consiglio di vedere il film il cammino di santiago dopo aver provato la camminata
Pietro Marino