Mille Miglia, la curiosa storia dell`Alfa 6C vittoriosa

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Mille Miglia, la curiosa storia dell'Alfa 6C
vittoriosa
Era di Anna Maria Peduzzi, unica donna della Scuderia Ferrari
22 maggio, 13:34
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Mille Miglia, la curiosa storia dell'Alfa 6C vittoriosa
ROMA - Se potesse parlare la rarissima Alfa Romeo 6C 1500 GS Testa Fissa che ha vinto l'edizione
2012 della Mille Miglia racconterebbe una lunga e curiosa storia. Quella, per esempio, di Anna Maria
Peduzzi, appassionata donna-pilota conosciuta come la "Marocchina" grazie alla sua pelle olivastra che,
nel 1933 entro' a far parte della Scuderia Ferrari e proprio con la sua Alfa Romeo 6C 1500 GS Testa
Fissa porto' in quell'anno il Cavallino Rampante a vincere la Coppa Principessa di Piemonte. Ma quello
di essere appartenuta alla prima e unica donna della Scuderia Ferrari non e' stato l'unico primato della
vettura che ha vinto quest'anno le Mille Miglia.
Prima di tutto, questa auto trae origine dalla iconica 6C 1750, uno dei modelli Alfa Romeo più vittoriosi
nella storia della Casa del Biscione conquistando, dal 1929 in poi, successi nella Mille Miglia, nella
Targa Florio, nel Tourist Trophy e sul circuito francese di Montlhéry. Nel 1929 dalla fabbrica Alfa
Romeo uscì una piccola serie di 6 unità della 6C con motore ridotto a 1500 cc e con testa fissa. A queste
ne seguirono altre 12 nel 1930, che vennero fornite ai migliori piloti del tempo come Tazio Nuvolari,
Giuseppe Campari e Achille Varzi. Tra i destinatari della 6C 1500 Testa Fissa ci fu anche Enzo Ferrari
che proprio nel 1930 rese operativa la sua Scuderia Ferrari che contava su sei Alfa Romeo, alcune delle
quali erano le 6C 1500 Testa Fissa. Per vedere comparire sulla scena agonistica la 6C Gran Sport 1500
Testa Fissa con numero di serie 10811406 che ha vinto la Mille Miglia 2012 occorre però attendere il
1933, anno in cui l'Alfa Romeo stava per chiudere la sua attività agonostica. Secondo il magazine
californiano Forza - che ha pubblicato una dettagliata storia di questa auto che ha tagliato al primo posto
il traguardo di Brescia condotta dall'equipaggio argentino Claudio Scalise e Daniel Claramunt - è stata
l'ultima della serie 6C Gran Sport prodotta a Milano ed ha in più la particolarità di essere stato
carrozzata in esemplare unico da Zagato. Ad acquistare questa 6C Gran Sport 1500 Testa Fissa fu,
appunto, Anna Maria Peduzzi, appassionata donna-pilota di Olgiate, in provincia di Como. La Peduzzi
entrò a far parte nel 1933 della Scuderia Ferrari e con le insegne del Cavallino Rampante portò la sua
fiammante Alfa a vincere lo stesso anno la Coppa Principessa di Piemonte. Nel 1934 la Peduzzi vinse la
sua classe nella Mille Miglia e si piazzò 13ma assoluta alle spalle delle più potenti Alfa Romeo 8C.
La storia della 6C Gran Sport 1500 Testa Fissa si separa dall'unica donna che mai abbia guidato per i
colori della Scuderia Ferrari nel 1935 quando l'auto viene ceduta dai Peduzzi. Nel 1936 viene acquistata
dal nobile svizzero Jacques de Rham proprietario della Scuderia Marremano. Poi - secondo i documenti
citati da Forza - passa nello stesso 1936 a Vittorio Belamondo, nel 1937 a David Vitale e dopo la guerra
nel 1946 a Ermanno Motto. Di questa splendida auto si perdono le tracce fino al 1953, quando il postino
e aspirante pilota americano Danny Collins la acquista per 850 dollari (poi saliti a 1.400 con la
spedizione dall'Italia ed alcuni ricambi) dall'importatore Ferrari negli Usa Luigi Chinetti. La 6C Gran
Sport 1500 Testa Fissa resta però per pochissimo tempo nel garage di Collins perché, contattato dal
collezionista-imprenditore agricolo David Biggs di Clarksville, nel Missouri, la cede attirato da un
discreto guadagno. L'auto ricompare nel 1960 in un'inserzione sul magazine Road and Track, quando la
vedova di Biggs mette in vendita tutta la collezione che comprende anche una Ferrari 250 Testa Rossa.
La 6C Gran Sport 1500 Testa Fissa passa di mano per 2.000 dollari: la acquista Hugh Bell che vive nello
Iowa con l'obiettivo di restaurarla. Ma difficoltà finanziarie lo spingono a venderla per 1.000 dollari a
Richard "Dick" Merritt, uno dei fondatori del Ferrari Club of America. L'auto viaggia dallo Iowa al
Michigan, su un rimorchio trainato da un minibus Volkswagen assieme alle casse con i "pezzi" in cui è
stata ridotta. In queste condizioni viene venduta qualche anno più tardi per 4.250 dollari a Henry
Wessells III, un appassionato alfista che vive vicino a Philadelphia. E' un ingegnere che lavora per la
Budd Body Company e viaggia spesso a Milano dove ha l'opportunità di conoscere e diventare amico di
Luigi Fusi, uno dei maggiori storici del Biscione. Così la 6C Gran Sport 1500 Testa Fissa inizia
finalmente la sua seconda vita, fino a tornare a metà degli Anni '80 in piena efficienza. L'ultimo capitolo
della storia viene scritto nel 2009 da Mark Gessler - l'attuale proprietario - che, dopo aver scoperto al
Museo della Mille Miglia alcune immagini dell'auto con cui aveva corso nel 1934 la Peduzzi, la riporta
esattamente a quella condizione di carrozzeria e di finiture.
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