AstraRicerche – Victoria finalmente 50 anni

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AstraRicerche – Victoria finalmente 50 anni
FINALMENTE 50 ANNI: IL PUNTO DI VISTA DELLE ITALIANE 50-­‐64ENNI sintesi dell’indagine demoscopica svolta da AstraRicerche per Victoria della Procter&Gamble Questa ricerca è stata realizzata nel maggio 2013 tramite 624 interviste on line, somministrate col metodo CAWI (Computer Aided Web Interviewing) a un campione rappresentativo delle donne residenti in Italia e comprese nella fascia tra i 50 e i 64 anni di età. Ecco i principali risultati. Le nostre connazionali in questa fascia di età considerano significativo (37%) o rilevantissimo (40%) il ruolo storico delle donne nate dal 1949 al 1963, le quali – a detta delle loro coetanee – hanno visto il mondo cambiare radicalmente (65%) e hanno contribuito al suo mutamento, anzitutto portandovi diritti, libertà, idee nuove (61%), un nuovo modello di rapporti familiari e di coppia (55%), una cultura più ampia, profonda e aggiornata (52%). Esse risultano molto più consapevoli che in passato dell’importanza di una serie di diritti conquistati (64%), aperte al cambiamento e all’innovazione (52%), in parte avendo conosciuto tempi duri già in passato (34%). Certo -­‐ ed è un motivo di ansia per quasi un terzo di loro -­‐ esse lasciano alle generazioni più giovani un mondo peggiore e hanno provato a cambiare la società ma senza esserci pienamente riuscite. Questa fase della vita viene vissuta in generale come connotata da una nuova consapevolezza di sé (58%), dal fare nuovi progetti e coltivare sogni inediti (36%), dalla raccolta di quanto si è seminato godendosi i frutti della vita (32%), dal vivere una seconda giovinezza (23%). Il fare il bilancio della propria vita è proprio del 28%, così come il mix di preoccupazioni, ansie e paure (19%), con solo il 16% che parla di inizio del decadimento e un ancor minore 12% che identifica quest’età con la rinuncia ai sogni giovanili; la definizione di ‘lenta agonia’ non raggiunge il 4%. D’altra parte, le 50-­‐64enni, a loro dire, sono donne attente alla salute e alla prevenzione (88%) oltre che al proprio aspetto/look (84%), amanti del viaggiare (82%), informate e aggiornate circa l’Italia e il mondo (81%), culturalmente attive (81%), ancora giovani, forti e sane (78%), piene di hobbies e passioni (75%), spesso facenti attività fisica (66%), attente alla moda e alle tendenze (62%), spesso affermate e realizzate nel lavoro (62%), sessualmente attive (61%), impegnate nel sociale (58%), consapevoli del proprio fascino (53%). L’unica connotazione negativa riguarda la preoccupazione circa i segni dell’età e il tempo che passa (65%). Certo, ci sono dei problemi: il 61% lamenta che non sia stata superata la penalizzazione nel lavoro rispetto agli uomini (anche se il 54% nota che sono cresciute le loro opportunità e sono in atto cospicui miglioramenti in merito). 1
Ma le attuali 50-­‐64enni godono, in generale, di attenzioni dedicate: per esempio, possono far conto su un’offerta amplissima di dermocosmetici per la cura e la bellezza del corpo (91%), sono considerate dalle più giovani un esempio da seguire (72%), vedono crescere il loro protagonismo nella politica (60%), sanno di essere sempre più presenti nelle pubblicità quali consumatrici/acquirenti di prodotti (56%) oltre che nei film, nei libri, nelle opere teatrali (52%). I media dedicano loro attenzione riferendo della loro realtà, dei loro bisogni e desideri solo per una donna su due, mentre il mondo della moda non pare averle adeguatamente scoperte e valorizzate (secondo il 62% del campione). Nell’insieme, emerge una discreta soddisfazione circa i rapporti che con le Italiane 50-­‐64enni hanno il coniuge/partner e i figli, pur se è cospicua la lamentela circa il loro persistente utilizzo quali cuoche/colf/infermiere/ badanti; sia gli altri parenti, sia gli amici, sia i colleghi di lavoro le apprezzano in misura sufficiente e a volte notevole. I veri problemi riguardano gli uomini in generale, di cui le 50-­‐64enni sono largamente scontente sentendosi da essi -­‐ seppur con alcune eccezioni -­‐ poco apprezzate, stimate e amate (“il peggior difetto delle donne in questa fase della loro vita sono gli uomini…”). Concentriamoci ora sui vissuti personali, non più etero-­‐riferiti ma auto-­‐riferiti. Essi raccontano di una fase della vita vissuta prevalentemente in modo positivo come era della realizzazione, della felicità, comunque del piacere (una vera e propria seconda giovinezza) oltre che caratterizzata dall’esperienza, dall’equilibrio, dalla maturità, dalla serenità, dalla pienezza del vivere. Un’importante conferma viene dai sentimenti provati per questa età: essi sono prevalentemente negativi per il 35% (vengono evocati allora -­‐ in ordine decrescente -­‐ nostalgia e rimpianti, tristezza e depressione, senso d’inutilità e di vacuità, noia, rigetto); quelli positivi sono quasi i due terzi, spesso entusiasti (e allora i sentimenti più citati sono la curiosità e il desiderio di fare nuove esperienze, la serena soddisfazione e il senso di realizzazione, la gratitudine, la gioia e l’allegria, la vivacità e l’eccitazione). Le relazioni interpersonali divengono un po’ più selettive ma nell’insieme soddisfacenti (specie in famiglia e con gli amici dei due sessi). Inoltre, analizzando l’autoprofilo delle intervistate, si scopre una generazione capace di un ricco “e… e…” tramite l’equilibrio tra tradizione e innovazione: più Internet e molti libri e giornali, mostre/concerti/eventi culturali, viaggi, corsi di apprendimento professionale e non ma anche -­‐ in modo più tradizionale -­‐ amore per la casa e per la cucina (specie creativa). Nell’insieme, se l’1% si dice privo di abitudini e attitudini personali significative e l’11% ne racconta di scarse, il 43% narra di una vita piuttosto articolata e il 45% di un’estrema variegatezza di passioni e comportamenti. Ciò vale anche per la cura di sé: il 69% si tinge regolarmente i capelli, il 68% usa creme e trattamenti per il viso specifici per questa età (il 41% per il corpo), il 47% ama abbronzarsi, il 45% presta grande attenzione al proprio aspetto, il 39% va dal parrucchiere per avere sempre un aspetto curato, il 26% pratica sport all’aria aperta, il 24% adora cambiare spesso look e il 21% essere sempre alla moda, il 2
19% va in palestra, il 7% frequenta spa (un maggiore 12% si reca frequentemente dall’estetista). In sintesi, il 7% non fa alcunché per restare in forma, il 21% fa ben poco, il 43% si dà assai da fare, il 30% dedica molto tempo e risorse per presentarsi al meglio nella scena della vita (e allo specchio…). Dominano l’autostima e -­‐ su livelli medi/medio-­‐alti -­‐ la soddisfazione per il ‘privato’ (famiglia, amore, amicizie e animali domestici) e -­‐ meno -­‐ per il sociale. Queste donne si raccontano come oneste e leali, curiose ed estroverse, con tanti bei ricordi e anche con numerosi progetti per il futuro, spesso allegre ed energiche, autonome e indipendenti, piuttosto colte e informate, più innovative che tradizionaliste, moderatamente edoniste: a conferma, sono meno del 10% le pessimiste, le tristi, le depresse (e anche le carrieriste). Sulla base di tutte le informazioni raccolte è stata costruita una tipologia ad hoc, rappresentata nella ‘torta’ riportata nella pagina seguente: dalla sua lettura si evince che solo una donna su cinque non vive bene questa età della vita, poco più di una su quattro l’affronta senza entusiasmo e senza drammi, la netta maggioranza (54%) si caratterizza per un approccio positivo o entusiasta: quello tipico di una generazione che è passata in gran parte dalla vecchia ‘cultura del purtroppo’ ad una nuova e più soddisfatta ‘cultura del finalmente’. La tipologia ad hoc delle Italiane 50-­‐64enni LE WINNERS
residenti nel nord-est e nelle città medio-grandi/grandi,
di classe media e alta, benestanti e soddisfatte,
colte e innovatrici, con forte personalità poliedrica,
determinate e leader, spesso pioniere, autonome,
estroverse, creative, edoniste, felici di questa età della vita,
orgogliose della propria generazione,
certe di essere apprezzate
13.8%
LE EVOLUTIVE
20.5%
residenti al sud e nei comuni medi,
di classe media,
per metà diplomate e laureate,
con buoni consumi culturali, spesso casalinghe,
a cavallo tra casa e attività extra-domestiche,
solide e moderate, in crescita relazionale,
consapevoli e soddisfatte della ‘rivoluzione’
delle nuove cinquantenni,
crescenti protagoniste apprezzate
seppur ancora discriminate
e soffrenti (non in famiglia)
degli stereotipi maschili
16.0%
LE GIÙ DI MORALE
ultra60enni, provinciali,
medio-basse/basse, in parte marginali,
senza personalità e autostima,
ansiose e cupe, infelici,
ripiegate e sempre più sole,
con vissuti negativi di decadenza,
viventi la loro età
con un senso di lutto auto- ed etero-riferito
LE STATICHE
LE APPAGATE
residenti nel nord-ovest e nelle regioni ‘rosse’,
spesso nei piccoli comuni, di classe media,
piuttosto colte, soddisfatte di sé e di questa fase della vita,
contente di quanto hanno raggiunto, positive e in crescita,
attente al look e al benessere psico-fisico,
identificate con una generazione che sentono vivace,
accettata e valorizzata, in famiglia, dagli amici,
sul lavoro ma non dai maschi in genere
23.6%
residenti nelle metropoli
(specie in Lazio),
medie/medio-basse, per bene,
con una personalità poco spiccata,
tradizionali, poco dinamiche,
senza grilli per il capo,
poco edoniste e con scarsi interessi/hobbies,
accettanti questa fase della vita
senza entusiasmo ma senza drammi,
convinte che le donne di quest’età
non siano granché apprezzate
26.1%
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