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Anno II n° 12 - 29 marzo/ 3 aprile 2010 LA SANTA MESSA Domenica delle Palme ore 09.30 Da Piazza San Pie tro in Roma santo: G iovedì il giorno dell’amore Cosmo Francesco Ruppi Arcivescovo emerito di Lecce E’difficile trascorre re il giove dì santo, senza il pensie ro de lla Madre di Gesù, che se non fu prese nte ne ll’Ultima Ce na, di ce rto, e ra già arrivata a Ge rusalemme , pe r i giorni de lla passione de l suo Figlio. Maria, infatti, anche se lontana fisicame nte , è stata sempre unita al suo Figlio, pe r que lla unità spirituale, se gnata dallo Spirito Paraclito e vissuta inte riorme nte da le i e da Gesù. Il giove dì santo è il giorno de ll’amore , il giorno de ll’Eucaristia e de l Sace rdozio, i due grandi doni che Gesù ha fatto alla Chie sa il giorno prima di morire. E’ un giorno me morabile , pe rché Ge sù chiude la Pasqua antica e apre la nuova Pasqua. Nulla è stato omesso della Pasqua di Mosè : l’agne llo arrostito in fre tta, il pane azzimo, la lattuga agreste e soprattutto lo spirito della libe razione dalla schiavitù. Il pane antico, pe rò, è dive nuto Corpo di C risto; il vino è dive nuto sangue di C risto ed è consegnato alla Chiesa com e un invito, anzi, un ordine da rinnovare in ogni tem po e in ogni angolo de lla te rra:«Fate questo - dice Ge sù ai commensali - in mem oria di me ». Col giove dì santo finisce la Pasqua antica, che si ce lebrava nel mese Segue a pag.2 I NOSTRI LIBRI Dio oggi. Con lui o senza di lui cambia tutto Cantagalli Edizioni LE RAGIONI DELLA SPERANZA Padre Ermes Ronchi Ogni sabato alle ore 17.30 commenta il Vange lo de lla domenica. giornale Pagina 2 di Nisan ed ha inizio la nuova rio pe rciò che il cristiano prePasqua, que lla che ce le briamo sti fe de alla prese nza reale di nella messa e que lla che dob- C risto nel sacramento. Ma tutvita, to ciò sarà possibile , quando pe rché giovedì santo non può anche il sace rdote attinge rà al e sse re archiviato come un m iste ro che ce lebra, riportangiorno importante pe r i cristia- dolo ne lla propria vita e face nni, ma come il giorno di C risto do accoglie re con fede dal suo biam o ce lebrare ne lla vive nte . Il pelle grinaggio che popolo. A que sto punto, giova la ge nte fa di chie sa in chiesa, ricordare che il Papa Bene de tpe r ve de re i “sepolcri” non ha to XVI ha voluto pe r quest’anil fine di ve de re gli addobbi e i no l’anno sace rdotale, non sofiori ma di rende re fe de alla lo pe r onorare un santo parroprese nza di C risto, il pane ve- co francese , ma soprattutto ro disceso dal cie lo, diffe re nte pe r rilanciare la santità sace rdalla m anna de l de se rto: gli dotale e far com pre nde re al Ebre i mangiarono la manna e popolo che la cosa più grande sono m orti; chi mangia il Cor- che il Signore ci ha donato, po di C risto e be ve il suo sangue , ha la vita e te rna e sarà risuscitato ne ll’ultimo giorno, pe rché C risto, vivo e prese nte nell’Eucaristia, è la sorge nte della vita e te rna. L’Eucaristia è L’Eucaristia è vero centro pasquali e può e sse re uno stimolo a pregare di più pe r i sace rdoti, aiutarli ne l loro difficile m iniste ro, intre cciare con loro un dialogo frate rno e filiale , dal quale anche la socie tà potrà trarne vantaggio. Giove dì santo è un giorno irripe tibile , come lo della Chiesa, è anche il ve ne rdì santo, come è la Pasqua di resurrezione , che perché non è un ce le briamo ogni se ttimana di domenica. E’ anche un giorno di Ve ne rabile Giovanni Paolo II ha scritto la sua ultima, m e- simbolo, ma carità, pe rché , prima di istituire l’Eucaristia, Gesù si è messo un morabile e nciclica. E’ ne cessa- una realtà. grembiule e d ha lavato i piedi ai suoi disce poli, dicendo: «vi ho ve ro ce ntro de lla C hiesa, pe rché non è un sim bolo, m a una re altà; è un m iste ro, su cui il LA PAROLA Pane Che cos’è il pane consacrato? Corpo di C risto. E che cosa diventano coloro che si comunicano? Corpo di Cristo. Non molti corpi: un Corpo solo, quello di Cristo. San Giovanni Crisostomo dato un esem pio: come ho fatto insieme all’Eucaristia, è il sa- io, fate lo anche voi». ce rdote : è lui che battezza, Si parla tanto oggi di carità: il che ce le bra i sacramenti, pre- te rremoto di Haiti ha mosso il dica, insegna, consola, am- mondo inte ro, m a vi sono tanti monisce : è “un altro C risto” pove ri die tro la porta di casa, pur coi suoi lim iti e dife tti, di che aspe ttano la nostra carità; cui i fe de li possono e de vono tanti malati che atte ndono con fidarsi, pe r meglio camminare ansia la nostra visita, tanti posulla via della salvezza. L’an- ve ri, tanti straccioni, tanti immino sace rdotale trova ne l gio- grati che de side rano vede re la vedì santo di que st’anno quasi testimonianza de i cristiani, pe r il ve rtice delle ce lebrazioni cre de re anche loro al Vange lo. giornale La cosa più grande che il Signore ci ha donato, Pagina 3 MONS. COSMO FRANCESCO RUPPI insieme all’Eucaristia, è il sacerdote: E’ nato ad Alberobello, diocesi di è lui che battezza, che Conversano—Monopoli, il 6 giugno 1932. Nel 1954 viene ordinato presbi- celebra i sacramenti, predica, insegna, consola, ammonisce. E’ “un altro Cristo” pur coi suoi limiti e difetti, di cui i fedeli possono e devono fidarsi, per meglio camminare sulla via della salvezza . tero. E’ eletto alla sede vescovile di Termoli e Larino il 13 maggio 1980, nel giugno dello stesso anno è ordinato vescovo. Il 7 dicembre del 1988 è promosso alla sede arcivescovile di Lecce; divenuto emerito il 4 luglio 2009. Ha curato e cura rubriche religiose su diverse testate giornalistiche e in radio. Ha ricoperto l’incarico di presidente della C onferenza Episcopale Pugliese fino al gennaio 2008. Attualmente è membro della Commissione Episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali. I NOSTRI LETTORI Scrive Maria Quanta invidia dentro e fuori di noi, di me! Riconosco a volte di essere una persona invidiosa, il che non mi fa onore. Bisognerebbe gioire dell’altro ed essere riconoscenti di ciò che si è di quello che si ha. Mi è molto piaciuto questo viaggio attraverso i vizi capitali, che sembrano ancora ”cose da catechismo” e invece sono più che mai attuali. Complimenti per la trasmissione e per le belle testimonianze! Buon lavoro e cari saluti di un buon prosieguo di Quaresima. Scrive Rosanna Mi ha commosso e colpito il commento di Padre Ronchi alla parabola del Figliol prodigo. Se davvero riuscissimo a capire l’infinito amore e la fiducia in noi del Dio Padre rivelato da Gesù, noi tutti potremmo diventare migliori e cambierebbero i nostri rapporti con gli altri. Scrive Arnaldo A Sua Immagine Giornale Ho visto la puntata di sabato: “Domenico e Maria Rosaria, un Newsletter di amore mai visto”. Complimenti agli sposi, il Signore le ha fatti incontrare con vero Amore. E’ vero che non si vedono con gli occhi, ma di sicuro si vedono con il cuore e oggi è quel che conta di più. A Sua Immagine Borgo Sant’ Angelo, 23 Roma E mail: [email protected] Sito web:www.asuaimmagine.rai.it A Sua Immagine Giornale pubblica ogni settimana le meditazioni dei vescovi italiani ai vangeli dei giorni feriali. Pagina 4 SPECIALE VENERDì SANTO - LE VOSTRE DOMANDE SU GESù Torna venerdì 2 aprile, alle 14.10 su Rai Uno, Domande su Gesù: il Volto, il Corpo, la Passione, lo speciale di A Sua Immagine nel giorno della morte di Cristo. Com’è morto esattamente? Che significato ha la sua morte? Perché è avvenuta tra sofferenze atroci? Accanto a queste domande, le vostre che attendiamo sul nostro sito(www.asuaimmagine.rai.it) e al numero di telefono giornale che tra qualche giorno comunicheremo. Cercheremo di rispondere a tutti in diretta. E poi: il Corpo, il Volto di Gesù nell’arte, le ferite dell’ Uomo della Sindone e i collegamenti con i venerdì santo delle città italiane. Infine, le storie di chi è passato per una passione, la sua. TESTIMONI DIGITALI – PREGHIERE IN CLAUSURA VIA MAIL R ice vono mail con particolari cazione con l’este rno da oltre richieste, le stampano e du- cinque anni. Sul sito de lla diocesi rante il ve spro pe nsano la lo- di Bolzano (www.bz-bx.ne t), l’iro pre ghie ra che poi destine - niziativa viene presentata con un ranno durante la messa ai semplice titolo: “Preghiamo pe r fede li che si sono rivolti a lo- voi”, se guono alcune domande , ro. A portare avanti que sta "cosa vi preoccupa? C he cosa originale forma di se rvizio so- vole te chiede re al Signore ? Cosa no le monache ciste rcensi de l vi procura gioia? Pe r che cosa vole te ringraziare il Signore?". E poi Mariengarten di San Paolo, un link pe r mandare in automatico la mail alle 12 sore lle de l Mapresso Appiano (BZ). Le suo- riengarte n. Sono nume rose le mail che arrivano ogni giorno, le re sono impe gnate in que sta suore sono convinte che inte rne t sia uno strume nto importante che forma di contatto e comuni- pe rme tte di diffonde re la fe de e raggiunge re tante pe rsone . SPAGNA - “E’ LA MIA VITA! STA NELLE TUE MANI”, LA CAMPAGNA IN DIFESA DELLA VITA “E’ la m ia donne in attesa che si trovano e fa rife rime nto al piccolo nav i ta ! .. .S t a ne lle tue mani”, è la cam pagn a di comunica z io n e a vv iat a dalla Con- fe re nza episcopale spagnola in occasione de lla Giornata pe r la in difficoltà. Il linguaggio sce l- scituro. Tutte le iniziative che to, in linea con i destinatari si sviluppe ranno ne i prossimi de lla cam pagna, è semplice e me si, saranno pubblicizzate sul giovanile. Sim bolo de ll’iniziati- sito www.e suntue nti.com, con va: un’e moticon (cioè que - i mate riali de lla campagna, seste :-) :-( :-0 ) che ricorda il zioni dinam iche e lo spazio grem bo di una mamm a con il “Ce rchi aiuto?”. I ve scovi hanviso di un bim bo sorride nte . no pre visto di distribuire , fra il Pe r un me se , la campagna sa- 15 e il 30 marzo, 6 m ilioni di rà visibile su Google e sui so- brochure informative e di affig- giovani sul tema de lla difesa cial ne twork Tue nti, Facebook ge re 30.000 manife sti in pare Twitte r. Lo slogan: “È un tu rocchie e diocesi spagnole, asin te ”, in spagnolo “Es un tú e n sie me a 1500 grandi carte lloni de lla vita e ne llo ste sso tempo ti”, è un gioco di parole con il pubblicitari in 37 città ibe riche. offrire un aiuto concre to alle nome di uno de i social ne twork vita che si ce le bra il 25 m arzo. L’obie ttivo è se nsibilizzare i più