Appunti per una storia delle droghe

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Appunti per una storia delle droghe
Appunti per una storia delle droghe
APPUNTI PER UNA STORIA DELLE DROGHE
di Claudio Cappuccino
Le principali piante psicoattive - il papavero, la canapa, il tabacco, la coca, il caffé, i cactus e i
funghi allucinogeni - nonché le bevande alcoliche, ottenute con il processo naturale della
fermentazione, sono state utilizzate dall'uomo da tempo immemorabile. Per esempio, resti
fossili di semi e capsule di papavero da oppio risalenti al periodo Neolitico e all'Antica Età del
Bronzo, e quindi a circa 4-5000 anni fa, sono stati trovati nelle caverne e nei villaggi lacustri in
Svizzera, in Spagna e nelle valli del Po e del Reno. Anche nelle tavolette dei Sumeri della
Mesopotamia, antiche di circa 5000 anni, si parla di una sostanza chiamata HUL-GIL, che
secondo alcuni studiosi sarebbe l'oppio. La stessa HUL-GIL è citata ripetutamente - con molti
ulteriori dettagli riguardo al suo uso - nelle tavolette mediche ritrovate a Ninive nella biblioteca
del grande re assiro Assurbanipal. A Creta è stata trovata una statuetta databile al 1300 a.C.,
con la testa coronata di capsule di papavero. Forse ancora più antica è la conoscenza della
canapa. In un villaggio di circa 10000 anni fa nell'isola di Taiwan se ne sono rinvenute tracce.
Nello Shu King, libro cinese del 2350 a.C. circa, si parla della ricchezza della provincia di
Shantung in 'seta, canapa, piombo, alberi di pino e strane pietre'. Certamente in Cina la canapa
è stata utilizzata fin dai tempi più antichi per la tessitura: in una tomba della dinastia Chou
(1122-249 a.C.) si sono rinvenuti frammenti di un tessuto di canapa, e nel Libro dei Riti (II
secolo a.C.) si prescrive che i defunti siano avvolti in teli di canapa. Infine, non dobbiamo
dimenticare che intorno all'anno 105 d.C. i Cinesi inventarono la carta, ottenuta proprio dalle
fibre di canapa. L'uso della canapa come pianta psicoattiva, invece, sembra aver avuto origine
in India. Una leggenda vedica racconta che il dio Shiva cercò rifugio dal sole cocente in un
boschetto di alte piante di canapa, provò a mangiarne le foglie e ne trasse tanto conforto da
adottarle come suo cibo preferito. I Veda (in particolare il quarto libro, risalente al 2000-1400
a.C.) citano per la prima volta la canapa come una delle piante che 'liberano dall'ansia'. Anche
la produzione di bevande alcoliche per fermentazione dei cereali e dell'uva sembra perdersi nei
millenni. Ci sono prove dell'uso di una birra primitiva intorno al 6400 a.C. Forse il primo
riferimento scritto a una bevanda alcolica si trova in un papiro egizio del 3700 a.C., e nel 2500
a.C. già si parla dei problemi legati al bere. Nel Codice di Hammurabi (circa 1800 a.C.) si
ritrovano le prime 'leggi' per regolare il commercio del vino. L'alcool di riso è citato nei più
antichi testi cinesi.
Ma cerchiamo ora di presentare una breve cronologia.
Prima dell'anno 1000...
Nella Bibbia, dalla Genesi (scritta probabilmente intorno al 1700 a.C.) al Cantico dei Cantici,
compare più volte il vino. Nell'Odissea (VII secolo a.C.) si parla del 'farmaco Nepente che dona
l'oblío dei mali', probabilmente identificabile con l'oppio. Erodoto (V sec. a.C.) racconta dell'uso
della canapa in un rito funebre degli Sciti: dopo la sepoltura del defunto, gli uomini si
radunavano in piccole tende e buttavano semi di canapa in braceri con pietre roventi,
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inalandone i vapori 'con grida di gioia'. Ippocrate conosce l'uso dell'oppio non solo come
analgesico e ipnotico, ma anche come antidiarroico. Fra il IV secolo a.C. e il II d.C., Teofrasto,
Nicandro, Temisio, Dioscoride, Celso, Plinio, Galeno ne parlano diffusamente nei loro libri.
Anche Virgilio parla dei papaveri 'perfusi di sonno'. E l'oppio è probabilmente - insieme al vino la droga che caratterizza la Roma degli imperatori: Nerone, Tito, Nerva, Traiano e Adriano ne
fecero uso. Petronio ne parla descrivendo la famosa 'Cena di Trimalcione'. E il grande
imperatore e filosofo Marco Aurelio è probabilmente uno dei primi 'tossicodipendenti' da oppio
di cui si ha notizia. Per molti anni egli assunse quotidianamente oppio sotto forma di theriaka una preparazione prescrittagli da Galeno, suo medico personale, che ci ha tramandato i
particolari di questa vicenda, compreso un tentativo non riuscito di sospensione.
Intorno all'anno 1000...
In Cina l'uso della capsula di papavero come medicina si è diffuso. In India l'oppio è il rimedio
casalingo più usato in tutte le classi sociali per molti di disturbi frequenti.
Intorno al 1250...
In Europa si ottengono i primi 'superalcolici' per distillazione del vino. Tra questi l'aqua vitae acqua della vita - medicina straordinaria quasi esclusivamente riservata ai ricchi a causa
dell'alto costo.
Intorno al 1300...
Nell'impero degli Inca (1200-1553) la coca, sacro dono del Dio Sole, è al centro del sistema
sociale e religioso: l'uso da parte della gente comune è strettamente controllato e riservato a
occasioni particolari. In questo stesso periodo, il consumo del caffé si espande dall'Etiopia
verso l'Arabia e l'attuale Yemen: dapprima il caffé è solo un medicinale, poi diventa un tonico di
uso sempre più comune, o uno stimolante che tiene desti durante le lunghe veglie rituali.
Intorno al 1450-1500...
L'uso del caffé in Arabia è sempre più diffuso - anche in relazione alla proibizione degli alcolici
da parte delle autorità religiose (si noti questo primo esempio di proibizionismo totale, tenendo
presente che in realtà il Corano non sembra porre un vero divieto, ma solo, molto saggiamente,
chiedere moderazione nel consumo di vino...). La nascita delle 'case del caffé' come luoghi
pubblici di riunione fa nascere qualche opposizione da parte delle autorità islamiche: alcuni
cominciano a sostenere che anche il caffé - come il vino - è contrario al Corano...
A partire dal 1500...
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In Europa arrivano la coca e il tabacco dall'America, il caffé dall'Arabia, la cola dall'Africa e il té
dalla Cina. L'oppio e l'alcool, come abbiamo già visto, sono in uso da secoli. In questo periodo,
solo l'uso dell'alcool è oggetto di serie preoccupazioni: Lutero e Calvino predicano la
temperanza. Compaiono i primi libri dedicati al problema delle bevande alcoliche. In Cina e in
India l'oppio continua a essere il farmaco più usato contro molti disturbi e malattie, mentre non
sembra ancora diffuso - o comunque non è considerato degno di nota - l'uso puramente
voluttuario. Nel 1526, in India, la prima dinastia Moghul crea un monopolio di stato per la
coltivazione del papavero e la vendita di oppio. Nel 1510 il caffé arriva al Cairo e nel 1525 a
Costantinopoli. Alla Mecca, si tenta di chiudere le 'case del caffé' come centri di peccato e di
sovversione, ma ogni tentativo naufraga fra sommosse e violenze. Anche il Sultano di
Costantinopoli tenta senza successo di proibire il caffé. A partire dal 1525, in Inghilterra si
comincia a denunciare l'uso eccessivo delle bevande distillate, e l'ubriachezza viene per la
prima volta considerata un crimine.
Nel 1541...
L'alchimista svizzero Paracelso introduce in medicina il laudano, una soluzione idroalcolica di
oppio che diventa rapidamente popolare in tutta Europa, e che è ancora in uso ai giorni nostri.
Nel 1553...
Pizarro distrugge l'impero Inca. Nei decenni seguenti, con la scomparsa dei sistemi consolidati
di controllo sociale, l'uso della coca si diffonde senza regole anche fra le classi inferiori della
popolazione. La coca dà energia e calma la fame, ed è aiuto e conforto nella durissima vita
delle alte valli andine. E questa situazione resterà praticamente immutata fino ai giorni nostri.
Nel 1559...
Jean Nicot descrive le virtù medicinali del tabacco. Pochi anni dopo, Nicolas Monardes, nel suo
libro sulle piante del Nuovo Mondo, vi dedica un lungo capitolo e lo raccomanda per 36 diverse
malattie.
Fra il 1547 e il 1569...
Frate Bernardino di Sahagún descrive nella sua 'Storia generale delle cose della Nuova
Spagna' (Codex Florentinus), l'uso di funghi allucinogeni (teonanácatl) nelle cerimonie religiose
in Messico. Questi, stranamente, resteranno ignoti alla scienza occidentale fino alla riscoperta
da parte di R. Gordon Wasson e Valentina Pavlovna Wasson nel 1953.
Intorno al 1575...
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Il Sultano in Turchia e le autorità religiose in Arabia continuano a emanare sempre più inefficaci
leggi di proibizione del caffé e di chiusura dei locali pubblici in cui esso viene consumato. Verso
il 1600, si lascia finalmente perdere: d'ora in poi, la gente potrà finalmente bere caffé in santa
pace, mentre i governi penseranno a incassare delle belle tasse sui consumi. E' in questo
periodo che il caffé arriva per la prima volta all'attenzione dei viaggiatori europei. Nel frattempo,
l'uso del tabacco come farmaco è ampiamente approvato, ma il suo uso voluttuario è ancora
guardato con sospetto, finché sir Walter Raleigh non introduce la moda del sigaro alla corte
d'Inghilterra. In questo periodo, il tabacco arriva in Cina e in Giappone portato dai portoghesi, e
in Turchia portato dagli inglesi. Si hanno le prime notizie della sua coltivazione, come pianta
medicinale, in Toscana e a Roma.
A partire dal 1600...
In Inghilterra il Parlamento approva la 'Legge per Reprimere l'Odioso e Ripugnante Peacato di
Ubriachezza' (1606). Anche nelle colonie inglesi in America il consumo di alcolici è molto
elevato e inizia a sollevare molta preoccupazione. Il caffé si diffonde in Inghilterra ed è
consigliato come rimedio contro l'ubriachezza, ma nel mondo musulmano si ricomincia a
tentare di proibirlo... La coltivazione del tabacco si estende in Italia, in Estremo Oriente e in
Nord America. L'uso inizia a sollevare proteste fra i benpensanti: in Inghilterra dapprima si
impone una tassa fortissima, poi si è costretti ad abbassarla perché inizia un grosso
contrabbando e il governo invece di guadagnare ci perde soldi... Anche in Turchia fumare
tabacco è sempre più di moda: secondo alcuni religiosi il Corano implica anche il divieto del
fumo - anche se era stato scritto molto prima dell'arrivo del tabacco nel Vecchio Mondo! Il
Sultano di Costantinopoli non perde tempo in controversie intellettuali e lo proibisce.
Fra il 1625 e il 1630...
Nella Nuova Inghilterra sono approvate le prime leggi contro l'ubriachezza e per il controllo dei
locali pubblici in cui si vendono alcolici. Nel Massachusetts, le leggi cercano di definire
l'ubriachezza sulla base del tempo passato a bere e della quantità bevuta, nonché del
comportamento del bevitore. Una legge che vieta il pagamento del salario sotto forma di alcolici
provoca un grande sciopero (1672). In Europa il tabacco diventa una buona fonte di reddito per
i governi, in particolare in Inghilterra e Francia.
Nel 1642 e nel 1650...
Due bolle papali vietano l'uso di tabacco al clero, pena la scomunica. Verranno revocate solo
nel 1725. In Germania, a Lunenberg, per i fumatori c'è la pena di morte. Nella Russia dello zar
Michele Romanov il tabacco è attaccato come 'pianta del diavolo', e per chi fuma c'è l'esilio e la
tortura. Nel 1674 si passa alla pena di morte. Inutile descrivere i risultati pratici: nel 1676 le
pene sono revocate e finalmente chi vuole fuma chi non vuole no. Anche il Sultano turco fa il
salto di qualità: pena di morte per i fumatori. Ma poi cambia idea e la proibizione viene revocata.
In Cina, idem: per i fumatori di tabacco c'è la decapitazione. Lo si stabilisce nel 1638 e lo si
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ri-stabilisce nel 1641 per chi non aveva capito. E anche il Giappone non resta indietro nelle
pene contro il tabacco: ufficialmente la principale preoccupazione è il pericolo di incendi
provocati da questi malefici fumatori. Risultati: sempre gli stessi, cioè praticamente zero.
Frattanto, il caffé e le 'case del caffé' si diffondono in Inghilterra, dove sono guardate con
sospetto, anche su istigazione dei concorrenti produttori e venditori di alcolici. Sorge il dubbio
che in questi locali i sovversivi si riuniscano a complottare. Ma alla fine, le tasse sul caffé
faranno comodo come tutte le altre. In Francia, Luigi XIV si paga un po' di spese per le guerre
proprio con le tasse sul caffé. Arriva in Europa anche la moda del tè. A noi, che leggiamo
queste cose con gli occhi di oggi, sembrerà strano ma dell'oppio, di uso comunissimo in mezzo
mondo per ogni tipo di malanno, nessuno pare ancora preoccuparsi. Anzi, secondo il famoso
medico inglese Thomas Sydenham: 'Fra i rimedi che all'Onnipotente è piaciuto di dare per
alleviare le sofferenze umane, nessuno è più universale ed efficace dell'oppio'...
Siamo al 1700...
L'uso di alcolici continua a preoccupare in America e in Inghilterra dove si bevono soprattutto
liquori; molto meno nei paesi mediterranei, dove la bevanda preferita è il vino. Nel 1732 J.S.
Bach scrive la 'Cantata del caffé', ispirata alle proteste popolari contro le tasse sulla bevanda.
Intanto, in India crolla il monopolio statale dell'oppio, e la famosa Compagnia delle Indie, primo
agente della penetrazione britannica nel subcontinente, nel 1757 assume il controllo della
coltivazione di oppio in molte zone del Paese: subito, grande propaganda per diffonderne l'uso
e farci dei bei soldi. In questo periodo, in Cina si inizia a fumare l'oppio misto al tabacco e poi con una speciale preparazione - anche l'oppio da solo (fino ad allora lo si era usato solo per via
orale). La Compagnia delle Indie, appoggiandosi anche a un fiorente contrabbando, diventa la
principale fornitrice di oppio per l'immensa popolazione cinese. Nel 1729, le prime fumerie
d'oppio cinesi - eccoci! - vengono chiuse dall'Imperatore Yung Chen, e questo sarà solo il primo
di una lunga serie di editti imperiali di scarsa efficacia pratica. Intanto, in America e in Inghilterra
si tenta ripetutamente di proibire l'uso di liquori. Dopo la guerra d'Indipendenza, in America la
febbre anti-alcool sale alle stelle: Benjamin Rush, medico, psichiatra e firmatario della
Dichiarazione d'Indipendenza, scrive vigorosamente contro le supposte virtù medicinali
dell'alcool. Ma il tentativo del Congresso di imporre una tassa sui liquori scatena la 'ribellione
del whiskey' (1794).
Arriva il 1800...
Nel 1803 Sertürner isola dall'oppio l'alcaloide principale, e dal nome del dio greco del sonno, lo
chiama morfina. In questo periodo, l'uso di oppio in Inghilterra si espande notevolmente, perfino
per tener tranquilli i bambini, ma, a differenza dell'uso di alcolici, non provoca ancora nessun
particolare allarme sociale.
A partire dal 1815...
La Cina vede drasticamente ridursi le riserve di argento, utilizzate per pagare le enormi
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importazioni di oppio: la proibizione ha soltanto fatto fiorire il contrabbando. Soppiantando la
Compagnia delle Indie, il governo inglese prende direttamente il controllo del commercio
dell'oppio con la Cina. La Cina si ribella, a Canton l'incorruttibile Commissario Lin impone agli
importatori inglesi la consegna dell'intero stock di oppio presente in territorio cinese e lo
distrugge. Scoppia la prima Guerra dell'Oppio (1839-42). Ma la Cina è sconfitta, e il commercio
di oppio con l'India si raddoppia in pochi anni.
Intorno al 1820...
Nel 1822, le Confessioni di un mangiatore d'oppio inglese di De Quincey mettono a fuoco il
fenomeno (allora non era ancora un 'problema') della dipendenza fisica che compare con l'uso
continuativo di questa sostanza, peraltro già noto dai tempi di Galeno. Nel Nord Europa e negli
Stati Uniti sorgono i primi veri 'movimenti per la temperanza' anti-alcool. Si inizia a abbandonare
il tentativo di riformare la morale attraverso la persuasione e l'informazione, e si passa a
considerare l'intervento coercitivo. Leggi contro la distillazione domestica e per la
regolamentazione delle vendite di alcolici vengono approvate in Finlandia, Svezia, Stati Uniti.
Intorno al 1840...
Vengono scoperte le proprietà anestetiche dell'etere. Soprattutto in Irlanda, inizia l'uso di etere
come sostituto dell'alcool, probabilmente perché costa molto meno - una moda che durerà solo
un'ottantina di anni. In Prussia, si allenta la proibizione del tabacco durante una serie di
epidemie di colera, perché lo si considera efficace per prevenire la malattia. Nel 1848, in Italia
scoppiano proteste contro il monopolio austriaco del tabacco.
Intorno al 1850...
I lavoratori indiani immigrati a Giamaica vi importano l'uso della Cannabis. Negli USA, vari
preparati di Cannabis sono ampiamente usati come farmaci. Si diffonde sempre più l'uso della
siringa ipodermica per iniettare morfina. Nei testi di medicina, le indicazioni per l'oppio e la
morfina sono numerosissime. La dipendenza è ben nota ma ancora non solleva particolare
preoccupazione: la massima parte delle persone che diventano dipendenti sono
rispettabilissime signore di mezza età, che iniziano con gli oppiacei per disturbi comuni e banali.
A poco a poco, anche in Europa e in USA si comincia, in ambienti ristretti - p.es. fra i marinai o
fra gli immigrati dall'Oriente - a fumare oppio. Nel 1851, il Maine è il primo stato USA a passare
una legge proibizionistica sull'alcool, seguito da altri 13 stati.
Nel 1856...
Seconda Guerra dell'Oppio fra Inghilterra e Cina: la Cina è nuovamente sconfitta, e con il
Trattato di Tientsin (1860) è costretta a legalizzare l'oppio, a tutto beneficio delle finanze inglesi.
L'oppio diventa la fonte maggiore di reddito per il governo indiano dopo la rendita dei terreni e il
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sale. In Inghilterra, nasce un movimento di opposizione al commercio dell'oppio. Gli oppiacei
sono ovunque, probabilmente, i farmaci più usati - l'equivalente dell'aspirina di oggi - e costano
molto meno delle bevande alcoliche: non esistono ancora in nessun paese controlli o restrizioni
sulla produzione e la vendita al pubblico.
Nel 1859...
Il medico italiano Paolo Mantegazza è uno dei primi a parlare entusiasticamente della coca
('Sulle virtù igieniche e medicinali della coca') come rimedio ai disturbi nervosi e sessuali. A
partire dal 1863, Angelo Mariani produce il Vin Mariani alla Coca del Perù e l'Elisir Mariani (più
forte). Il successo è enorme: tra i molti entusiasti ci saranno inventori come Edison, scrittori
come Verne e Zola, attrici come Eleonora Duse e Sarah Bernhardt, musicisti come Gounod e
Massenet, scultori come Rodin, cardinali, politici, medici, e persino due papi (Leone XIII e Pio
X). Tutta gente che evidentemente non pensava di commettere un atto che entro pochi anni
sarebbe stato definito 'illecito e criminale'...
Nel 1868...
In Inghilterra viene passata la 'Legge sulla Farmacia', che riserva a chimici e farmacisti iscritti
agli albi professionali la vendita di oppiacei. Fanno eccezione le 'patent medicines' - le medicine
brevettate che precorrono le odierne 'specialità' farmaceutiche, che restano escluse da ogni
controllo anche se contenenti oppio o morfina. Anche negli USA, l'uso delle 'medicine
brevettate' si espande moltissimo: sono vendute ovunque e anche per posta. Essendo già noto
il fenomeno della dipendenza, molte di queste medicine a base di oppio o morfina (mai
dichiarati sull'etichetta) sono vendute come 'cura' per la dipendenza dagli stessi oppiacei! In
altre parole, se uno era dipendente da morfina e voleva smettere, si comprava una di queste
cure miracolose e subito guariva: perché continuava a prendere morfina credendo di avere
smesso. Ovviamente, non appena sospendeva la 'cura' per un solo giorno, stava di nuovo
male. Inutile dire il successo di queste 'medicine'.
Nel 1874...
In Inghilterra viene sintetizzata la diacetilmorfina. Dapprima poco utilizzata, verrà molto
pubblicizzata dalla Bayer una ventina di anni dopo, non solo come farmaco contro la tosse, ma
anche per la cura dalla dipendenza da morfina. La Bayer inventa per la sostanza un nome più
semplice e più attraente: eroina. Il successo non è strepitoso, ma il fatto che a parità di dose
l'eroina sia più efficace della morfina (e la semplicità della sintesi) la faranno diventare, molti
anni dopo, la regina delle droghe illegali - soprattutto dal punto di vista economico.
Verso il 1875...
In California e negli altri Stati della costa occidentale USA l'immigrazione cinese è in
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rapidissima crescita: nasce un movimento anti-cinese, che trova subito un buon terreno di
attacco stigmatizzando l'abitudine dei cinesi di fumare oppio. Negli ultimi anni del secolo le
'fumerie' americane vengono chiuse per legge: il fumo dell'oppio diventa clandestino, ma
resterà frequente fino al 1930 e oltre (ricordate Noodles, in C'era una volta in America?).
Contemporaneamente, l'attacco contro l'alcool si scatena: non più solo a livello locale e statale,
ma anche a livello federale, con un primo emendamento alla Costituzione in senso
proibizionistico (1876). La Lega Anti-Saloon diventa un importante movimento politico. In
Finlandia, nel 1884 sorge un movimento per la proibizione degli alcolici, e vengono emesse
leggi strettissime sulla vendita dei liquori.
A fine '800...
La cocaina viene ampiamente elogiata da S. Freud, i cui scritti sull'argomento ('Sulla cocaina')
sono stati ripubblicati di recente in molti paesi, compresa l'Italia. Carl Koller è lo scopritore (o
forse riscopritore, perché è possibile che i medici Inca già le conoscessero) delle proprietà della
cocaina come anestetico locale. Le bevande e gli elisir a base di coca si moltiplicano,
vivamente raccomandati da molti medici e ben pubblicizzati come tonici e stimolanti. Il dott.
Pemberton, farmacista, inventa la Coca-Cola: ha un discreto successo, ma dopo un po' vende
la formula... L'acquirente fa uno dei grandi affari della storia, anche se nel 1903, sull'onda delle
crescenti tendenze proibizionistiche, verrà spinto a eliminare la cocaina dalla formula e a
sostituirla con caffeina. Due commissioni ufficiali di studio in India pubblicano due monumentali
rapporti per il governo inglese, uno sulla Cannabis (1893-4) e uno sull'oppio (1895). In entrambi
si sostiene che l'uso, anche non medico, di queste sostanze è generalmente fatto con
moderazione, riguarda una percentuale relativamente piccola della popolazione, non
interferisce significativamente con le normali attività quotidiane e con il lavoro, e non è causa né
di crimini né di danni significativi alla salute. Inutile dire che questi rapporti, come i molti che
seguiranno nei decenni a venire e che più o meno raggiungeranno conclusioni politicamente
altrettanto indigeste, essenzialmente resteranno a prender polvere nelle biblioteche...
Passiamo al 1900...
A parte l'oppio preparato per il fumo (proibito in alcuni Paesi), la vendita di preparati
farmaceutici a base di canapa indiana, oppio, coca e loro derivati è ancora totalmente libera in
tutto il mondo, senza necessità di prescrizione medica. In Francia, fra il 1900 e il 1930 circa, il
fumo dell'oppio conosce il suo periodo di massima popolarità: il musicologo Louis Laloy ne
canta le lodi in un libro lussuoso, A. de Pouvourville scrive sotto uno pseudonimo vietnamita un
manuale del perfetto fumatore, Brassaï va a fotografare nelle fumerie, Jacques Boissière,
Claude Farrère, Picasso, Apollinaire e più tardi Jean Cocteau sono fra gli entusiasti.
Nel 1901...
Mortimer pubblica l'affascinante 'Perù: storia della coca'.
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Nel 1902...
Crothers classifica l'uso del caffé insieme all'uso di morfina, cocaina ecc.: la descrizione degli
effetti del caffé nel libro 'Morphinism and narcomanias from other drugs', che oggi ci fa ridere,
non è in realtà molto diversa dalla descrizione che noi, ora, facciamo degli effetti delle droghe
che dichiariamo 'illegali'. Lo stesso atteggiamento si rileva nell'opera 'A System of Medicine'
(1909) dei due eminenti medici inglesi Albutt e Rolleston, in cui gli effetti delle bevande a base
di caffeina sono descritti come estremamente nocivi e pericolosi, mentre l'uso quotidiano di
oppio viene accettato come 'ragionevole aiuto nelle fatiche della vita'. In ogni caso, il movimento
anti-oppio prende piede, come quello anti-alcool.
Nel 1906...
L'Inghilterra decide di cessare il commercio dell'oppio con la Cina, cosa che farà dal 1917, e
negli Stati Uniti, la 'Legge su Cibi e Farmaci Puri' rende obbligatorio indicare sull'etichetta delle
'medicine brevettate' tutte le sostanze contenute. Oppio, morfina e cocaina praticamente
scompaiono da questi prodotti, ma sono ancora liberamente venduti nelle farmacie come tali.
Negli Stati Uniti, la richiesta di proibizione dell'oppio diventa il cavallo di battaglia di un gruppo di
benpensanti guidato da Mrs Vanderbilt, in competizione con un altro gruppo di pressione che
già aveva raggiunto forte peso politico opponendosi all'alcool. La cocaina - a cui si attribuiscono
violenze e delitti sessuali soprattutto fra i negri degli Stati del Sud - è la prima droga ad essere
proibita in molti stati USA. Addirittura, i poliziotti chiedono e ottengono armi di più grosso calibro
con una strana motivazione: per poter fermare i negri (solo i negri!), così eccitati dalla cocaina
da essere insensibili alle normali pallottole.
Nel 1909...
A Shanghai e poi nel 1912 all'Aja sono convocate due Conferenze internazionali sul problema
dell'oppio. Gli Stati Uniti proibiscono l'importazione di oppio se non per scopi medici e nel 1914,
con l'Harrison Narcotics Act, cessa la libera vendita di oppio, coca e loro derivati (morfina,
eroina, cocaina). Per ottenere queste sostanze occorre una ricetta medica, e i medici devono
ottenere un'autorizzazione, pagare una tassa e tenere un registro delle sostanze in loro
possesso. In realtà, la legge non limita esplicitamente la libertà dei medici di prescrivere queste
sostanze, purché essa avvenga 'nel corso dell'esercizio della professione'. Ma in vari casi, la
prescrizione a soggetti 'dipendenti' - nell'atmosfera di isterismo anti-droga che ormai predomina
- porta i medici in tribunale: alcuni processi stabiliscono che una terapia di mantenimento di
persone dipendenti non è ammissibile e alcuni medici sono condannati. Migliaia di persone
dipendenti da oppiacei, che fino ad allora avevano potuto condurre una vita normalissima
spesso nascondendo a tutti la loro abitudine al farmaco, d'improvviso si trovano senza
possibilità di avere la loro sostanza. Alcuni riescono a smettere di colpo, altri sono presi in
carico da medici ingenui o coraggiosi che continuano a loro rischio a prescrivere oppiacei, altri
ancora pagano profumatamente medici con pochi scrupoli, i più ricorrono al mercato nero. Inizia
così, molto rapidamente, la fortuna dei contrabbandieri e dei trafficanti.
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Nel 1915...
Viene proibita l'importazione di canapa indiana negli USA, salvo che per scopi medici. Fra il
1914 e il 1931, sempre in USA, vari stati vietano l'uso non-medico della canapa. Nel 1917 la
Finlandia decide la proibizione degli alcolici: segue lo sviluppo del contrabbando. In Svezia le
vendite di alcolici vengono razionate.
E finalmente, nel gennaio 1919...
Viene approvato il 18° emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti, che prevede la
proibizione delle bevande alcoliche a partire dal 1920. Inizia il Proibizionismo, che non avrà
però lunghissima vita. Verrà infatti revocato nel 1933 - dopo essersi ampiamente dimostrato
inutile e pericoloso (basti pensare al fenomeno del gangsterismo).
Fra il 1900 e il 1925...
Scommetto che questa non la sapevate: in questo periodo, molti stati USA proibiscono le
sigarette (di tabacco), introdotte dall'Europa al tempo della Guerra Civile. Ma questa proibizione
non dura a lungo. Vengono introdotte sul mercato sigarette più leggere - subito accettate anche
dalle donne, e tutti gli stati aboliranno la proibizione entro il 1927. Nel 1924 gli USA proibiscono
la produzione e l'importazione di eroina, la droga che stava diventando prevalente sul mercato
clandestino (perché molto più redditizia della morfina: a parità di peso è circa 2-3 volte più
efficace, per cui da una data quantità di oppio se ne può ricavare un numero di dosi vendibili
2-3 volte superiore). Gli Stati Uniti, fra il 1924 e il 1950, riusciranno a farne vietare la produzione
e l'uso medico in quasi tutto il mondo. L'Inghilterra resisterà imperterrita a questa imposizione
non particolarmente fondata scientificamente e continuerà a usare l'eroina nella normale terapia
del dolore.
Nel 1925...
Il 'Rapporto del Canale di Panama' afferma che l'uso di canapa non è pericoloso o dannoso alla
salute, e sconsiglia ogni divieto per i militari della zona del canale. Tuttavia inizia una vera e
propria campagna di stampa (fomentata da Harry J. Anslinger, capo del neonato Federal
Narcotics Bureau) contro la marijuana, l'erba assassina, la droga peggiore di tutte, finché nel
1937 passa una legge che, sotto gli aspetti di una legge di tassazione, ne stabilisce di fatto la
proibizione. Non cambia le cose il famoso 'Rapporto La Guardia' (1944), commissionato dal
sindaco di New York, che ristabilisce la verità scientifica sulla canapa: ormai il mostro è stato
creato e tale resterà.
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Appunti per una storia delle droghe
Nel 1926...
In Inghilterra, il rapporto Rolleston dichiara che l'uso non-medico di oppiacei non è un problema
e che non sono quindi richieste leggi più restrittive. I medici inglesi sono liberi di continuare a
prescrivere oppiacei (e altre sostanze, come la cocaina) secondo il loro giudizio professionale,
anche per il 'mantenimento' delle persone dipendenti. E' la base del 'sistema inglese' che
resterà inalterato fino al 1968, e che continuerà anche dopo, e continua ancora oggi, anche se
la prescrizione di alcune sostanze, come la cocaina e l'eroina, viene riservata a centri
specializzati.
Il dopoguerra...
Cosa resta da dire? Arriva la IIa Guerra Mondiale ma le cose non cambiano più di tanto... L'uso
di oppio resiste in Asia, ma in India passano leggi restrittive a partire dal 1947. In Cina, con la
vittoria della rivoluzione maoista, nel 1949. In ossequio ai trattati post-bellici, i vari sistemi legali
di controllo sulla distribuzione e il consumo dell'oppio vengono aboliti: a Hong Kong nel 1945,
nell'Indocina francese nel 1954, in Iran nel 1955, in Thailandia nel 1959. L'oppio diventa in tutto
il mondo - salvo le aree tribali del Triangolo d'oro fra Thailandia, Laos e Birmania, a cui si
applicherà un'ulteriore moratoria - una droga illecita. Le fumerie diventano clandestine, i
consumatori non sono più cittadini come gli altri ma di punto in bianco delinquenti. La
coltivazione della coca e l'uso tradizionale delle foglie restano invece leciti in Perù e Bolivia, per
l'opposizione dei governi a un proibizionismo stretto, e la situazione cambia molto poco fino a
oggi. In Messico, vengono riscoperti dalla scienza occidentale, dopo quattrocento anni di oblio,
e solo grazie all'impegno solitario di un banchiere-micologo, i funghi allucinogeni.
Dal 1960 al 2000...
Gli allucinogeni (peyote, LSD, funghi, ecc.) - grazie alla divulgazione di sperimentatori entusiasti
come Aldous Huxley e Timothy Leary - escono dai laboratori di ricerca delle università e
diventano per qualche anno curiosità da prima pagina. Gli Stati Uniti, dopo aver conosciuto il
boom del consumo (su prescrizione medica) di barbiturici, amfetamine e tranquillanti - fra gli
adulti - passano attraverso il boom dei consumi di marijuana e allucinogeni (come l'LSD, che
verrà proibito nel 1967) fra i giovani. L'allarme sociale raggiunge punte di isterismo mai visto,
che dagli USA rimbalza in Europa e nel resto del mondo. Le mode americane in effetti vengono
subito esportate. Alla restrizione del consumo di barbiturici si risponde con un aumento
incredibile dei consumi di tranquillanti: questi diventano i farmaci più prescritti e il più grande
affare della storia del commercio legale dei 'farmaci'. Alla restrizione della produzione e della
prescrizione di amfetamine (che passano nella lista delle sostanze "controllate" nei primi anni
'70) si risponderà con un boom della produzione e della vendita clandestina della cocaina, che
diventa il più grosso affare della storia del traffico illegale delle 'droghe'. Mentre gli USA
chiedono (1989) alla Colombia di dissanguarsi nella lotta al 'narcotraffico', gli stessi USA
favoriscono il crollo dei prezzi internazionali del caffé - una delle voci lecite più importanti
dell'economia colombiana, e uno dei prodotti con cui l'ONU vuol sostituire le colture di coca.
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Appunti per una storia delle droghe
Dall'altra parte del mondo, mentre gli USA chiedono alla Thailandia di distruggere manu militari
le colture tradizionali di oppio del Triangolo d'oro - la massima fonte di reddito per la
popolazione delle terre alte - intorno a un altro tavolo gli stessi Stati Uniti protestano con la
Thailandia, minacciando sanzioni, per ogni tentativo di limitare l'importazione di tabacco
americano, i cui consumi interni sono in caduta verticale dopo gli ultimi dirompenti rapporti (tra
cui 'Nicotine addiction', ovvero: tossicodipendenza da nicotina) del Surgeon General Everett
Koop - il ministro della sanità del presidente Reagan. Gli USA di Bush e poi di Clinton
continuano la guerra alla droga, con misure che a volte sfidano l'assurdo, il ridicolo o il
delittuoso, come quando viene avanzata in Senato (Luglio 1989) la proposta di abbattere gli
aerei sospettati di trasportare droga dai Caraibi o dal Messico. In Italia, più che alla droga, Craxi
scatena la guerra ai 'drogati'. In questi anni, solo l'Inghilterra e soprattutto l'Olanda seguono
politiche originali. Il movimento antiproibizionista prende piede in tutti i paesi occidentali, e
conquista molti adepti di grande peso - soprattutto nell'intelligentsia professionale, medici,
economisti, giuristi, scrittori, giornalisti, ma anche fra i religiosi e i poliziotti. Invece, in perfetto
accordo con gli interessi dei grandi e piccoli trafficanti che sulla proibizione costruiscono le loro
fortune, i politici di tutto il mondo continuano a seguire l'opinione pubblica che hanno tanto
contribuito a creare, quella che - nonostante l'evidente disastro della guerra alla droga, ormai
estesa su scala planetaria ma sempre assolutamente inefficace - ha paura di ogni
cambiamento. In molti paesi, tra cui la Svizzera, l'Olanda, la Germania, la Spagna si riconsidera
l'uso medico dell'eroina... L'uso medico della Cannabis viene richiesto a gran voce, anche
attraverso una serie di referendum negli USA, tutti vinti dal movimento riformatore. Nonostante
una serie di incoraggianti risultati scientifici, però, quelli che contano fanno ancora finta di non
sentire...
fonte: www.toolsantipro.it
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