flyer Ginecologia - MED`S - Il Poliambulatorio MED IN BRESCIA

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Le ecografie
3D e 4D in ostetricia
Le ecografie
3D in ginecologia
L’ecografia tridimensionale (3D) consiste nella
ricostruzione di “volumi” ecografici di una determinata
struttura del feto, ottenuti mediante l’analisi
computerizzata di numerose scansioni tridimensionali
Lo studio diagnostico del feto viene solitamente
condotto mediante scansioni bidimensionali classiche,
che in mani esperte sono in grado di fornire tutte le
informazioni necessarie.
L’applicazione più recente riguarda lo studio
dell’utero e delle ovaie e costituisce uno strumento
diagnostico avanzato, privilegio di pochi centri che
si dedicano a questa metodica d’avanguardia.
Al contrario della tradizionale ecografia bidimensionale,
mediante l’ecografia 3D è possibile analizzare
contemporaneamente le strutture secondo tutti i
piani dello spazio (lunghezza, larghezza e profondità).
Con la tecnica 3D e 4D però, alcune parti del feto
(in particolare il volto) risultano più facilmente
riconoscibili dai genitori, in quanto assai simili alla
immagine del neonato.
Il vantaggio è la possibilità di uno studio virtuale
degli organi femminili che permette diagnosi
estremamente sofisticate ed approfondite.
L’ecografia quadridimensionale (4D-VIDEO) è una
ulteriore evoluzione che consente di visualizzare volumi in movimento (la quarta dimensione è il tempo):
ad esempio è possibile vedere una mano del feto
mentre si muove, il volto fetale durante uno sbadiglio,
un sorriso ecc.
E’ vero che per alcune particolari malformazioni
(ad esempio la labio-palatoschisi o “labbro leporino
o alcune malformazioni della colonna vertebrale) è
possibile un migliore inquadramento diagnostico.
Tutta la tecnologia dell’ecografia 3D e 4D è basata
sull’impiego di ultrasuoni come l’ecografia tradizionale
bidimensionale e quindi non comporta rischi
o effetti collaterali aggiuntivi.
Alcuni ricercatori sostengono che con questa
metodica sia possibile una analisi più accurata di
alcune strutture, come le parti solide (papille)
dentro le cisti.
Un campo in cui l’ecografia tridimensionale si è
rivelata utile è rappresentato dallo studio delle
malformazioni uterine, perchè grazie alla
scansione coronale (ricostruita mediante il sftware
dell’ecografo) è possibile valutare con accuratezza
la profondità di un setto uterino, o differenziare
gli uteri setti dagli uteri bicorni (cioè distinguere le
pazienti che necessitano di un intervento di
correzione da quelle che invece non ne hanno
bisogno).