Atto Aziendale - Pugliese
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Atto Aziendale - Pugliese
Atto Aziendale AZIENDA OSPEDALIERA “PUGLIESE – CIACCIO” CATANZARO REGIONE CALABRIA 1 TITOLO I ELEMENTI INDICATIVI CARATTERIZZANTI Art. 1 Costituzione Sede Legale Logo Aziendale L’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” si è costituita a seguito della Legge Regionale n. 26 del 12 novembre 1994, in attuazione del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 31 agosto 1993 Ai sensi e per gli effetti dell’art. 3, comma 1-bis, del D.Lgs. n. 502/1992 come modificato dal D.Lgs. n. 229/1999, l’Azienda Ospedaliera di Catanzaro (di seguito Azienda) gode di personalità giuridica pubblica e autonomia imprenditoriale tale per cui l’organizzazione ed il funzionamento sono disciplinati con il presente atto di diritto privato, nel rispetto dei principi e dei criteri stabiliti con la Delibera di Giunta Regionale n. 313 del 2 maggio 2006. Il logo dell’Azienda è: La sede legale dell’Azienda è fissata in Catanzaro alla Via V. Cortese n.25, codice fiscale e partita IVA 01991520790. Il cambiamento della sede legale, valutate le esigenze generali dell’Azienda, potrà essere disposto con atto formale del Direttore Generale, non soggetto a controllo, ai sensi di legge. 2 Art. 2 Collocazione giuridico-istituzionale L’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio - è un amministrazione pubblica ai sensi dell’art. 1 comma 2 del D. L. 30 Maggio 20001 n° 165 e s. i. m.; - è un Azienda di rilievo nazionale ai sensi dell’art. 4 comma 1 del D. L. 30 Dicembre 1992 e s. i . m.; - è dotata di personalità giuridica pubblica e autonomia imprenditoriale ai sensi dell’art. 3, comma 1 e s. i . m. del D. L. 30 Dicembre 1992 e s. i m.; - appartiene al comparto di contrattazione collettiva del Servizio Sanitario Nazionale ai sensi dell’art. 6 del CCNL del 2 Giugno 1998; - è rappresentata ai fini negoziali dall’ARAN ai sensi dell’art. 46 del D.L. 30 Marzo 2001, n° 165; Art. 3 Patrimonio Le strutture dell’Azienda sono le seguenti: - Corpo A, “Madonna Coeli” ,sede legale, della Direzione Aziendale e degli Uffici Amministrativi; - Corpo B, Ospedale “ A. Pugliese”, nonché le relative pertinenze – Malattie Infettive corpo D, Poliambulatori corpo E, e le strutture in corso di realizzazione: strade di collegamento interno, parcheggio multipiano; - Corpo C, Ospedale “ C.De Lellis”, ed annesso Parco “G.Ciaccio” e le strutture in corso di realizzazione:strada di collegamento interno, parcheggio multipiano, eliporto; Il legale rappresentante dell’Azienda è il Direttore Generale ai sensi dell’art.3, comma 6 del D. Lgs n. 502/1992 e s.i.m.. Il patrimonio dell’Azienda è costituito da tutti i beni mobili ed immobili ad essa appartenenti secondo le risultanze dello stato patrimoniale, nonché da tutti i beni comunque acquisiti nell’esercizio delle proprie attività o a seguito di atti di liberalità. L’Azienda ai sensi e per gli effetti dei 2° comma dell’art. 5 del D.Lgs. n° 229/99 dispone del proprio patrimonio secondo il regime della proprietà privata, fermo restando che i beni mobili e immobili utilizzati per il perseguimento dei fini istituzionali costituiscono patrimonio indisponibile e pertanto non possono essere sottratti alla loro destinazione, se non nei modi stabiliti dalla legge. 3 L’Azienda riconosce la valenza strategica del patrimonio quale strumento di potenziamento e di qualificazione strutturale e tecnologico dell’offerta di servizio e, in questa prospettiva, si riserva iniziative di investimento anche mediante processi di alienazione del patrimonio da reddito, previa autorizzazione regionale. Art. 4 Missione aziendale e dichiarazioni etiche La missione strategica dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro è quella di garantire la produzione e l’erogazione di prestazioni sanitarie prevalentemente ad alta complessità in modo efficace ed in quantità e qualità appropriate alla domanda, con la tempestività necessaria nel rispetto della persona ed in condizioni di sicurezza, gestendo con efficienza le risorse disponibili. La Direzione Aziendale si propone di individuare e potenziare le attività del Dipartimento interaziendale di Emergenza e quelle di alta specializzazione con particolare riferimento alle alte specialità che hanno caratterizzato e determinato la costituzione della azienda. La Direzione Aziendale promuove una gestione appropriata ed una ricerca continua di nuove modalità di offerta dei servizi coerenti con l’evolversi della domanda e del bisogno e con l’innovazione continua e rapida delle conoscenze scientifiche e tecniche in campo medico, nel rispetto di quanto stabilito dal Piano Sanitario Nazionale e dal Piano Sanitario Regionale. La Direzione Aziendale si impegna a promuovere forme partecipative e di collaborazione al fine di cogliere appieno i bisogni della collettività e di tradurli in servizi corrispondenti, secondo le linee di programmazione regionale. La Direzione Aziendale identifica i valori ed i criteri fondanti, come comune ed esplicito punto di riferimento per l’azione quotidiana e per la definizione dell’organizzazione aziendale. L’Azienda identifica l’impegno programmatico su ciascun valore, ai fini di verificarne periodicamente la messa in pratica. - Rispetto: riconoscere ed ascoltare le esigenze del cittadino utente, salvaguardando la centralità ed il rispetto della dignità della persona, senza mai prescindere dalla tutela dei diritti fondamentali; l’Azienda riconosce che la “Qualità” è fondamentalmente quella percepita dagli utenti. 4 - Organizzazione: realizzare un monitoraggio continuo rispetto alla efficienza delle prestazioni e dei servizi erogati, supportando l’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse disponibili, umane, tecniche, strutturali ed economiche, e verificare la professionalità e la cortesia degli operatori ed il benessere percepito dagli utenti; - Qualità clinica: agire in base alle evidenze scientifiche di efficacia degli interventi e di correttezza nella scelta dei protocolli diagnostico-terapeutici, promovendo le capacità e gli strumenti per recepire e valutare criticamente l’informazione scientifica e per applicarla nel proprio contesto operativo e garantendo lo sviluppo di programmi permanenti di revisione della pratica clinica; - Affidabilità e sicurezza: garantire, ad ogni livello professionale ed operativo, la migliore condizione di sicurezza delle prestazioni e dei servizi sanitari, mirando a perfezionare l’organizzazione, che si evolve verso la qualità, con il raggiungimento di standard di eccellenza e con la promozione di una cultura della sicurezza nei comportamenti e nelle attenzioni di ogni operatore; - Ricerca ed innovazione: sostenere lo sviluppo di nuove idee, valorizzare e sostenere la sperimentazione, la ricerca clinico-scientifica e lo sviluppo di nuovi percorsi e procedure ad alta tecnologia e complessità gestionale, favorire e promuovere il trasferimento dei risultati della ricerca scientifica nella pratica clinica, assistenziale, gestione, supportare il rinnovamento diagnostico, terapeutico, informatico e ricercare la flessibilità e la libertà d’azione affidandosi all’intelligenza e all’esperienza professionale del personale; - Formazione: promuovere e sostenere la crescita professionale continua degli operatori, dirigenti medici, sanitari, amministrativi, del ruolo professionale,della dirigenza infermieristica e tecnica , nonché del personale infermieristico, tecnico ed amministrativo. In particolare l’Azienda si impegna a : • Sostenere la continua crescita professionale dei propri operatori stabilendo, per ogni dipartimento o struttura, un budget specifico per la formazione tecnico-scientifica ed avviando un programma di formazione permanente in Qualità che coinvolga tutti gli operatori; • Potenziare e favorire la partecipazione ad attività formative qualificate con ampie ricadute in termini di miglioramento tecnico-scientifico per l’Azienda; • Formare i formatori che siano in grado di potenziare l’autonomia professionale di altri operatori dell’Azienda, riconoscendone la professionalità specifica; 5 • Privilegiare audit clinici multidisciplinari ed incontri scientifici che coinvolgano le realtà sanitarie presenti sul territorio, nonché le altre realtà presenti a livello regionale e nazionale ed internazionale ove possibile; • Promuovere la partecipazione attiva a gruppi di lavoro per il miglioramento continuo della Qualità delle prestazioni e del Sistema Aziendale. Art. 5 Visione strategica La visione strategica è orientata al miglioramento continuo della qualità dei servizi offerti alla popolazione, promuovendo in particolare l’informazione, la comunicazione e la promozione della salute allo scopo di instaurare un rapporto più stretto con i cittadini. Il cittadino costituisce il punto centrale nell’ambito del processo di definizione e di erogazione delle prestazioni sanitarie. A questo scopo La Direzione Aziendale si impegna a realizzare forme di partecipazione del cittadino/utente, sia come singolo che come membro di associazioni, affinché abbia un ruolo attivo nel processo di programmazione delle attività e di valutazione della qualità. In quest’ottica, La Direzione Aziendale si impegna a garantire un efficace sistema informativo, al fine di orientare l’offerta ai bisogni di salute e generare una domanda sempre più appropriata. Tra gli strumenti a disposizione dell’Azienda figurano: la Carta dei Servizi, che rappresenta l’accordo tra i cittadini e l’Azienda per la realizzazione di un sistema sanitario sempre più orientato alla qualità dei servizi e delle prestazioni offerte; l’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP), che rappresenta la struttura di contatto tra l’Azienda ed i cittadini, garantendo l’accoglienza degli stessi, una informazione tempestiva ed omogenea e contemporaneamente la tutela e la partecipazione dei cittadini nel processo di miglioramento continuo della qualità fungendo da centro di raccolta dei reclami e dei suggerimenti; i Comitati Consultivi, che rappresentano il momento di confronto con le forme associative dei cittadini/utenti , sia in sede di rilevazione dei bisogni di salute della popolazione che riguardo alle scelte finalizzate a soddisfare tali bisogni. La Direzione Aziendale si impegna, altresì, a promuovere, valorizzare e sviluppare l’attività di integrazione, sperimentazione e ricerca scientifica, anche mediante collaborazioni con le altre Aziende del Servizio Sanitario con le Università, gli Istituti a carattere scientifico , con 6 le Società scientifiche e con ogni altra istituzione interessata, con l’obiettivo di sviluppare percorsi e procedure innovative e tecnologicamente avanzate. La Direzione Aziendale si orienta allo sviluppo di collaborazioni ed accordi con strutture pubbliche e private regionali ed extra-regionali e sviluppa politiche integrate, in particolare con le Aziende limitrofe, al fine di migliorare l’offerta di servizi per la salute in un’ottica di incremento delle condizioni di uguale opportunità e di tensione continua al miglioramento delle prestazioni erogabili. A questi fini sarà sviluppata una sistematica sinergia tra le aziende che sarà espressa attraverso: • la redazione coordinata dei piani attuativi; • lo sviluppo di collaborazioni aziendali che prevedano l’utilizzo comune delle risorse umane; • l’istituzione di dipartimenti interaziendali e di strutture organizzative comuni; • l’esercizio in comune di funzioni amministrative – legali e tecniche; Al medesimo scopo persegue sinergie con le componenti sociali, politiche, economiche e di volontariato a livello provinciale e regionale. La Direzione Aziendale si impegna a gestire efficientemente le risorse, sia umane che tecnologiche disponibili, valorizzando e sviluppando le conoscenze e le competenze dei professionisti e fornendo prestazioni in condizioni di eccellenza. La Direzione Aziendale definisce il proprio assetto organizzativo e le modalità di funzionamento più appropriate al raggiungimento degli obiettivi di soddisfacimento della domanda, in linea con l’evoluzione delle conoscenze scientifiche e tecnologiche. 7 TITOLO II FINANZIAMENTO Art. 6 Finanziamento Il sistema dei finanziamenti si realizza mediante: - introiti da erogazione di prestazioni; - finanziamenti dal Fondo Sanitario Regionale ai sensi dell’art.8-sexies del D. Lgs. 502/1992 e s.m.i ; - somme conferite dalla Regione per l’incremento del patrimonio netto; - proventi dell’attività libera professionale; - smobilizzo dei beni da reddito e dei beni immobili dismessi dalle funzioni sanitarie (Art. 47 della L.R. n. 43/1996); - project financing; - fornitura di servizi ad aziende e imprese; - finanziamenti da altri enti pubblici; - donazioni ed atti di liberalità; - sperimentazioni cliniche; - sperimentazioni gestionali di cui all’Art.9-bis del D.Lgs. n.229/1999 e s.i.m.; - crediti secondo il disposto dell’Art. 40 della L.R.43/1996; - anticipazioni a lungo termine secondo il disposto dell’Art.41 della L.R.43/1996; - crediti a lungo termine secondo il disposto dell’42 della L.R.43/1996; - reinvestimenti patrimoniali secondo il disposto dell’43 della L.R.43/1996; - acquisizioni in applicazione di nuove normative e/o indirizzi; 8 - patrimonio immobiliare dell’Azienda, originario ed esistente; - trasferimenti di beni immobili di provenienza pubblica o privata con atto di donazione o con altro modo di acquisto della proprietà; - altre forme di finanziamento in base alla normativa nazionale e regionale. La Direzione Aziendale, nel perseguire le finalità di cui all’oggetto, utilizza la propria capacità imprenditoriale, nel rispetto delle norme di diritto privato in ottemperanza all’Art.3 del D.Lgs. n.229/1999 e s.m.i. Art.7 Bilancio e risultato di esercizio I bilanci , annuali e pluriennali, sono redatti in conformità a quanto disposto dalle leggi vigenti e sono ispirati ai principi del codice civile, così come integrato e modificato dal D.Lgs. n.127/1991 e successive modificazione ed integrazioni. La Direzione Aziendale informa la propria attività a criteri d’efficacia, efficienza ed economicità ed è tenuta al rispetto del vincolo di bilancio, attraverso l’equilibrio dei costi e dei ricavi, compresi i trasferimenti di risorse finanziarie. 9 TITOLO III GLI ORGANI DELL’AZIENDA Art. 8 Gli organi Come previsto dall’art. 3 del D.Lgs. n. 502/1992 e successive modificazioni ed integrazioni, sono organi dell’Azienda il Direttore Generale ed il Collegio Sindacale. Art. 9 Direttore Generale Il Direttore Generale, ai sensi dell'art. 3, comma 6 del D.Lgs. n. 502/1992 come modificato, da ultimo, dall'art. 3 del D.Lgs. n. 229/1999, è il rappresentante legale dell’Azienda, assicura il perseguimento della missione aziendale e garantisce il governo complessivo della struttura, coadiuvato dal Direttore Sanitario e dal Direttore Amministrativo. In particolare, al Direttore Generale compete: - esercitare i poteri organizzativi e gestionali attribuiti dalle leggi, coerentemente ai principi, agli obiettivi, agli indirizzi e alle direttive definite dai diversi livelli di governo e di programmazione del sistema di servizi sanitari; - presiedere lo svolgimento di tutte le funzioni necessarie alla direzione, all’organizzazione e all’attuazione dei compiti di istituto nel rispetto dei principi di imparzialità e trasparenza nonché dei criteri di efficacia, di efficienza e di economicità della gestione complessiva; - assumere la responsabilità del budget generale dell’Azienda; - nominare e revocare il Direttore Amministrativo ed il Direttore Sanitario; - nominare e revocare i responsabili delle strutture operative aziendali; - nominare il Collegio Sindacale, in conformità a quanto previsto dall’art. 3-ter dal D. Lgs. n. 502/1992 e s.m.i.; - esercitare le funzioni di verifica e di controllo dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi programmati; - adottare tutti quegli atti che la normativa attribuisce alla sua diretta competenza in quanto titolare della funzione di governo dell'Azienda; 10 In coerenza ai principi ispiratori dell’attività aziendale, il Direttore Generale esercita le funzioni di governo in via esclusiva sulla base delle specifiche norme che ne regolano l’attribuzione. Tali funzioni, in caso di assenza o impedimento sono delegabili al Direttore Sanitario o al Direttore Amministrativo (in carenza di delega esse sono svolte dal Direttore Sanitario o Amministrativo più anziano di età). Il Direttore Generale, fermo restando le attribuzioni tipiche di ogni dirigente, può procedere a conferire delega di funzioni di organizzazione e di gestione, di sua competenza. Egli può attribuire incarichi individuali ad esperti interni e/o esterni, sulla base del rapporto di fiducia e nel rispetto delle norme vigenti; il Direttore Generale può altresì affidare incarichi di consulenza a tempo determinato ad esperti qualificati , per il raggiungimento di obiettivi predefiniti, nel rispetto delle vigenti disposizioni di legge e direttive regionali. Al contempo, può ritirare le deleghe e/o gli incarichi di consulenza conferiti, a sua insindacabile decisione, essendo il rapporto essenzialmente basato sull’ ”intuitu personae”. Art. 10 Il Collegio Sindacale Il Collegio Sindacale è nominato dal Direttore Generale in base a quanto disposto dal decreto legislativo 502/92 e successive modifiche ed integrazioni e rappresenta l’organo aziendale preposto alle funzioni di controllo di regolarità amministrativa e contabile. In particolare svolge le seguenti attività: - verifica l’attività aziendale sotto il profilo del regolare andamento della gestione economica, finanziaria e patrimoniale; - vigila sull’osservanza della legge; - accerta la regolare tenuta della contabilità garantendo la conformità del bilancio alle risultanze dei libri e delle scritture contabili; - effettua verifiche di cassa periodiche e svolge le altre funzioni al medesimo attribuite da leggi nazionali e regionali; - riferisce almeno trimestralmente alla Regione, anche su richiesta di quest’ultima, sui risultati del riscontro eseguito, denunciando immediatamente i fatti se vi è fondato sospetto di gravi irregolarità; - trasmette periodicamente, e comunque con cadenza almeno semestrale, una propria relazione sull’andamento dell’attività dell’Azienda rispettivamente alla Conferenza dei 11 Sindaci o al Sindaco del Comune capoluogo della Provincia dove è situata l’Azienda stessa. I componenti del Collegio Sindacale possono procedere ad atti di ispezione e controllo, anche individualmente. 12 TITOLO IV LA DIREZIONE AZIENDALE Art. 11 La Direzione Aziendale Il Direttore Generale, il Direttore Amministrativo e il Direttore Sanitario costituiscono la Direzione Aziendale. Art. 12 Direttore Amministrativo Il Direttore Amministrativo coadiuva il Direttore Generale nella direzione dell’azienda ed assume diretta responsabilità delle funzioni attribuitigli dalla legge, dagli atti generali di organizzazione e per delega del Direttore Generale. Il Direttore Amministrativo è nominato dal Direttore Generale, il rapporto di lavoro è esclusivo ed è regolato da contratto di diritto privato, stipulato in osservanza delle norme del titolo terzo del libro quinto del codice civile, la durata ed il compenso sono regolati dalla legge di riferimento. Il Direttore Amministrativo dirige i servizi amministrativi ed esprime parere obbligatorio al Direttore Generale sugli atti relativi alle materie di propria competenza. In ordine alle materie di propria competenza esercita, anche in maniera integrata con il Direttore Sanitario, la funzione ispettiva interna. Al Direttore Amministrativo è precluso l’esercizio di attività gestionali,organizzative e produttive previste dal Piano Regionale per la Salute . Art. 13 Direttore Sanitario Il Direttore Sanitario coadiuva il Direttore Generale nella direzione dell’azienda ed assume diretta responsabilità delle funzioni attribuitigli dalla legge, dagli atti generali di organizzazione e per delega del Direttore Generale. Il Direttore Sanitario è nominato dal Direttore Generale, il rapporto di lavoro è esclusivo ed è regolato da contratto di diritto privato, stipulato in osservanza delle norme del titolo terzo del libro quinto del codice civile, la durata ed il compenso sono regolati dalla legge di riferimento. 13 Il Direttore Sanitario assicura la direzione dei servizi sanitari ed esprime parere obbligatorio al Direttore Generale sugli atti relativi alle materie di propria competenza. Il Direttore Sanitario coordina le direzioni delle strutture intermedie e promuove lo sviluppo di programmi di miglioramento della qualità e delle procedure di accreditamento istituzionale delle proprie strutture. In ordine alle materie di propria competenza esercita, anche in maniera integrata con il Direttore Amministrativo , la funzione ispettiva interna. Al Direttore Sanitario è precluso l’esercizio di attività gestionali,organizzative e produttive previste dal Piano Regionale per la Salute . 14 TITOLO V GLI ORGANI COLLEGIALI Art.14 Organi Collegiali La Direzione Aziendale prevede, per lo svolgimento delle proprie funzioni, la costituzione dei seguenti organi collegiali: - Collegio di Direzione; - Consiglio dei Sanitari; - Nucleo Aziendale di Valutazione Strategico; - Collegio Tecnico; - Comitato di Budget; Altri organismi Aziendali potranno essere costituiti ove le necessità funzionali ed organizzative lo richiedano. Art. 15 Il Collegio di Direzione Il Collegio di Direzione è costituito e nominato dal Direttore Generale con proprio provvedimento, in attuazione dell’art. 17 D.Lgs. 229/1999, ed in conformità alle specifiche indicazioni regionali. Il Collegio di Direzione, presieduto dal Direttore Generale, con facoltà di delega al Direttore sanitario o amministrativo , è composto: • dai direttori sanitario e amministrativo aziendali; • dai direttori dei dipartimenti; • dal direttore sanitario di presidio ; • dal direttore del servizio dell’assistenza infermieristica ed ostetrica ; • dal direttore del servizio tecnico sanitario; 15 In relazione alle materie in trattazione, dal Direttore Generale , possono essere chiamati a partecipare alle sedute del collegio di direzione i dirigenti responsabili delle unità di staff e di supporto. Il Collegio si riunisce su convocazione del Direttore Generale con la frequenza e le modalità necessarie all’espletamento delle funzioni attribuite, e comunque almeno una volta per quadrimestre . Il Collegio di Direzione assicura al Direttore Generale il supporto propositivo e consultivo, per il governo delle attività cliniche, per la programmazione e la valutazione periodica e sistematica delle attività tecnico-sanitarie e di quelle ad elevata integrazione sanitaria, per le analisi epidemiologiche, avvalendosi dei dati acquisiti ed elaborati dall’Azienda Sanitaria dell’area di riferimento, per la verifica del grado di perseguimento dei LEA, per l’elaborazione del piano di attività dell’Azienda, per l’organizzazione e lo sviluppo dei servizi, per l’utilizzazione e la valorizzazione delle risorse umane. Supporta, inoltre, il Direttore Generale nella redazione dei piani annuali e pluriennali relativi ai fabbisogni formativi ed agli aggiornamenti Aziendali e concorre alla predisposizione delle soluzioni organizzative per l’attuazione dell’attività libero-professionale intramuraria e alla valutazione dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi clinici. Art. 16 Il Consiglio dei Sanitari Il Consiglio dei Sanitari svolge le funzioni di consulenza tecnico-sanitaria previste dall’art.3,comma 12 del d.lgs. 502/1992 e successive modificazioni ed integrazioni, ed è presieduto dal Direttore Sanitario Aziendale. Il funzionamento del Consiglio dei Sanitari è disciplinato dalle disposizioni di cui alle deliberazioni di Giunta Regionale n. 2811 e 2812 del 7 maggio 1996. Art. 17 Altri organismi Aziendali Nell’ambito dell’attività istituzionale dell’Azienda operano i seguenti organismi collegiali: 1. Comitato Etico Indipendente (DM 12 Maggio 2006 n. 194) 2. Collegio arbitrale di disciplina (art. 55, comma 7 del D.Lgs. 165/2001 e s.i.m.) 16 3. Comitati per le pari opportunità (artt. 8 dei CCNL delle aree dirigenziali dell’8.6.2000 e art. 7 del comparto del 7.4.1999) 4. Commissione per il disadattamento e la tutela del lavoratore 5. Commissione paritetica di verifica della libera professione intramuraria (artt. 54, comma 6 dei CCNL delle aree dirigenziali dell’ 8.6.2000) 6. Collegi tecnici per le verifiche del personale dirigenziale (art. 15, comma 5 del D.Lgs. 502/92 e s.i.m.) 7. Commissione per il Prontuario Terapeutico Ospedaliero 8. Comitato per il buon uso del sangue (D. M. Sanità 1.9.1995). 9. Commissione per la Prevenzione e il controllo delle infezioni ospedaliere I predetti organismi sono tutti istituiti formalmente con deliberazione del Direttore Generale. In ottemperanza a specifiche norme legislative o clausole contrattuali possono essere istituiti con le medesime modalità ulteriori organismi finalizzati allo svolgimento di attività istituzionali. 17 TITOLO VI IL GOVERNO AZIENDALE Art. 18 Governo strategico aziendale La Direzione aziendale assolve alle seguenti funzioni essenziali: 1. alloca le risorse, autorizza le decisioni più importanti ,risolve i conflitti, definisce l’organizzazione e la dota del personale necessario, motiva, controlla e ricompensa i dipendenti; 2. informa i portatori di interesse e i soggetti esterni di maggior influenza sulle attività dell’azienda, negozia accordi e svolge compiti di rappresentanza; 3. formula la strategia aziendale interpretando l’ambiente con l’assunzione di decisioni coerenti con le condizioni e le caratteristiche dell’organizzazione: 4. la valutazione dei risultati e l’auto-diagnosi organizzativa; Il governo strategico aziendale si ispira ai seguenti valori generali: • l’azienda è intesa come sistema unitario, condizione necessaria per garantire coerenza di gestione interna ed assicurarsi il consenso dei diversi portatori d’interesse; • l’azienda riconosce la rilevanza di un efficace gestione delle proprie risorse umane e, pertanto, intende sviluppare un processo di sostanziale semplificazione attraverso il perseguimento della responsabilizzazione diffusa, dove a fronte di precisi spazi di autonomia organizzativa e gestionale corrispondono livelli espliciti di valutazione delle capacità; • l’azienda orienta la sua programmazione, la sua gestione e l’erogazione dei suoi servizi all’utenza, con particolare attenzione alla garanzia di tutte le forme e dimensioni della qualità; • l’azienda si dota di adeguate strutture organizzative per realizzare la sua missione, favorendo un’organizzazione per processi orientata ai fruitori e ai risultati; • l’azienda riconosce l’importanza di realizzare le sue finalità, mediante una gestione attenta dell’impiego delle sue risorse; 18 • l’azienda si avvale di un sistema informativo e statistico unitario, idoneo alla rilevazione di grandezze quantitative di diverso carattere, basato su banche dati delle informazioni integrabili e sulla predisposizione periodica di report, ed è organizzato in modo da costituire una struttura di servizio a supporto delle articolazioni organizzative dell’azienda, e del debito informativo esterno. • La Direzione aziendale nello svolgimento delle funzione di governo utilizza l’attività delle Unità di Staff. Le scelte di programmazione, la valutazione delle attività sanitarie e le scelte sull’organizzazione dei servizi e delle tecnologie sono supportate, ciascuno per le proprie competenze, dal Nucleo di valutazione e controllo strategico, dal Collegio di Direzione e dal Consiglio dei sanitari. Art. 19 Governo Clinico Il governo clinico rappresenta l’approccio fondamentale allo sviluppo, alla gestione e alla valutazione della qualità complessiva dei servizi resi. Rappresenta una delle linee del governo aziendale insieme al governo economico finanziario e al governo strategico generale. Il contributo del governo clinico alla vita aziendale si realizza nell’esercizio delle responsabilità del miglioramento continuo dei servizi erogati e nella garanzia di elevati standard assistenziali da parte dei professionisti e dell’organizzazione. Il governo clinico ridefinisce ed orienta tutte le dimensioni della qualità, da quella tecnica a quella relazione, organizzativa, economica ed ambientale. Alla Direzione Aziendale spetta il compito di verificare a livello aziendale l’applicazione del miglioramento e del raggiungimento dell’efficacia, con particolare riferimento alla qualità e all’appropriatezza delle prestazioni. Per governo clinico deve intendersi il contesto nel quale i servizi sanitari si responsabilizzano sul miglioramento continuo della qualità dell’assistenza ed erogano prestazioni elevate, creando le condizioni per esprimere l’eccellenza clinica. Soltanto una costante e sistematica attenzione alla qualità dell’assistenza, infatti, consente agli operatori sanitari di valutare efficacia e appropriatezza clinica delle prestazioni erogate. 19 In particolare il governo clinico è interessato alla corretta e prioritaria allocazione delle risorse disponibili basata sui criteri dell’evidenza clinica e finalizzata quindi all’ottimizzazione dell’impiego delle risorse stesse in termini di risultati misurabili. L’assetto organizzativo dell’Azienda si configura su base dipartimentale e costituisce quindi un ambiente idoneo al governo clinico così inteso poiché indica l’assistenza integrata e multidisciplinare come uno stabile coordinamento tra i responsabili delle Unità Operative orientato al buon uso delle risorse. Esso afferma il principio di un approccio assistenziale, centrato sull’utente e sul percorso diagnostico-terapeutico e non su singoli momenti assistenziali, orientato alla possibilità di accesso alle prestazioni in modo equo ed omogeneo, nonché alla presa in carico a alla continuità assistenziale nel percorso del paziente . La responsabilità del governo clinico è di ogni livello organizzativo e professionale; in primo luogo, dei soggetti con responsabilità di proposizione dell’offerta, di orientamento dell’utenza e di produzione. La direzione sanitaria aziendale assume il ruolo di orientamento tecnico-metodologico e di coordinamento generale del governo clinico aziendale. Art. 20 Il Governo economico-finanziario L’Azienda si impegna a garantire i livelli di assistenza sanitaria programmati sia in termini di servizi ed attività che in termini di impiego delle risorse economiche. Il Governo economico finanziario deve tendere a garantire l’equilibrio tra i costi di produzione nell’erogazione dei servizi e le risorse disponibili. La sua funzione risulta essenziale all’interno del processo di programmazione e controllo per la correzione tra risorse disponibili e risultati di attività. In tal modo, risulta logicamente collegato con il governo clinico. Il Governo economico - finanziario utilizza come strumenti indispensabili: 1. la contabilità economico-patrimoniale; 2. il sistema di budgeting e di contabilità analitica; 3. il bilancio pluriennale di previsione e il bilancio economico preventivo; 4. il bilancio d’esercizio. 20 Rientra nelle funzioni del governo economico-finanziario emanare direttive volte alla piena applicazione della contabilità economica, all’individuazione di criteri uniformi relativi alle rilevazioni dei dati contabili ed alla struttura del bilancio d’esercizio, nonché a garantire omogeneità e confrontabilità degli atti di gestione. La direzione amministrativa assume il ruolo di orientamento tecnico-metodologico e coordinamento generale del governo economico-finanziario aziendale, fermo restando che ogni singolo centro di costo aziendale assume, attraverso le proprie scelte gestionali, il ruolo di primo responsabile del corretto governo economico-finanziario. 21 TITOLO VII LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA Art. 21 La struttura organizzativa Il modello organizzativo dell’Azienda, in attuazione delle indicazioni normative dei cui al D.Lgs. n° 229/1999 e in particolare all’art. 3, comma 1 – ter, in coerenza con gli obiettivi dell’aziendalizzazione del S.S.N., si fonda sui criteri di efficienza , di efficacia, di economicità, di qualità, di equità e di appropriatezza della “performance” sanitaria, socio – sanitaria e amministrativa, ferma restando la concezione “unitaria dell’azienda nel quadro dei seguenti principi informatori: • Massima valorizzazione della disciplina dell’organizzazione nel rispetto della normativa aziendale e regionale e della responsabilità di esercizio dei poteri organizzativo in termini di diretto “autogoverno” dell’azienda. • Nella distinzione tra potere di indirizzo strategico e responsabilità gestionale, con chiara determinazione delle competenze e delle responsabilità della direzione aziendale e dei vari livelli organizzativi e operativi dell’Azienda; • Valorizzazione, responsabilizzazione e coinvolgimento delle dirigenza e delle risorse professionali dell’azienda a tutti i livelli nella logica del “management diffuso”; • Sperimentazione di modelli organizzativi per “processi” a garanzia dell’integrazione delle competenze gestionali e competenze tecnico-professionali di natura specialistica, nonché dell’affermazione graduale dell’amministrazione per processi produttivi e per sequenze successive di attività unitamente finalizzate ad obiettivi programmati; • Precisa individuazione nell’ambito della definizione delle competenze dei servizi, degli adempimenti e delle responsabilità collegate alla tutela del cittadino-utente, anche mediante scelte di natura strettamente organizzativa. I principi cardine, dai quali non si può prescindere per la riorganizzazione della nuova Azienda Ospedaliera sono rappresentati come segue: • L’Azienda Ospedaliera è una azienda pubblica e, come ogni azienda destinata a perseguire finalità di servizio pubblico, deve ispirare la propria azione a criteri di economicità, di speditezza e rispondenza all’interesse pubblico; • L’accresciuta autonomia dell’Azienda ospedaliera (rapportata dalla legge a quella dell’imprenditoria privata) determina la maggiore responsabilizzazione dei dirigenti, non 22 solo parametrabile in base alla mera legalità formale dei singoli atti, ma soprattutto alla rispondenza dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi stabiliti; • L’accentuato grado di poteri e responsabilità che interessa la dirigenza dell’Azienda, anche nelle articolazione di minore importanza, comporta la titolarità delle funzioni di gestione interna delle risorse materiali e umane (centri di responsabilità, budgets) con la responsabilità dei risultati relativi; • Nell’ottica del superamento dell’organizzazione gerarchica dei servizi della precedente esperienza, e cioè alla rigida attribuzione di competenze, dovrà privilegiarsi una strutturazione dell’Azienda come nel sistema privatistico. Peraltro la stessa azienda ospedaliera si colloca, nei confronti dell’Ente Regione, come società di risultato, rispetto al ruolo programmatico e propulsivo di quest’ultimo. La prevalenza del risultato (raggiungimento degli obiettivi programmati) rispetto ad un ruolo meramente istituzionale dell’Azienda comporta, quindi, la massima flessibilità nell’organizzazione che deve conformarsi ai bisogni dell’utenza in termini dinamici. La preferenza per la organizzazione dipartimentale, costituisce poi il presupposto per raggiungere il massimo grado di flessibilità e di integrazione. In tale ottica, il disegno organizzativo fondamentale è il seguente: • Direzione Generale • Staff direzionale • Servizi di supporto • Direzione intermedia • Unità operativa Art. 22 La Direzione Generale La direzione generale costituisce il vertice strategico dell’azienda ed assolve alle funzioni già indicate all’art. 18. Art. 23 Staff Direzionale A supporto della Direzione Generale vengono costituite strutture organizzative di staff che non intervengono nella gestione e nei processi direttamente o indirettamente correlati alla erogazione delle attività e delle prestazioni sanitarie e/o assistenziali. 23 Tali strutture, a carattere multidisciplinare, supportano collaborativamente la Direzione Aziendale nell’esercizio delle funzioni di governo, di indirizzo, programmazione e controllo Ciascuna struttura di Staff potrà essere articolata in una o più linee di attività, avendo riguardo alla complessità dei compiti attribuiti e secondo criteri di omogeneità delle attività svolte ed in termini di professionalità richieste, sarà orientata a logiche di processo e di flessibilità nell’utilizzo delle risorse; Le strutture di staff si caratterizzano per alcuni elementi che connotano la loro azione: 1. la fiduciarietà: la selezione del personale dello staff avviene prevalentemente sulla base dell’intutitu personae, dovendo garantire fedeltà agli orientamenti della direzione stessa anche in relazione alle nuove esigenze che possono presentarsi; 2. orientamento ai risultati in quanto i compiti assegnati si riferiscono a specifici risultati da conseguire; 3. la flessibilità: in quanto le funzioni delle strutture di Staff devono intendersi quali componenti di un sistema flessibile che consenta di modificare o innovare le funzioni medesime in ragione della rapida mutabilità delle esigenze, anche nel tempo breve. La flessibilità comporta, inoltre, la capacità di affrontare improvvisi cambiamenti correlati ai carichi di lavoro, quali ad esempio i picchi di attività a seguito di urgenze e scadenze; 4. innovatività: l’orientamento che si vuole attribuire agli organi di Staff è rivolto all’innovazione gestionale ed organizzativa; queste strutture non solo introducono e diffondono nuovi strumenti gestionali, focalizzandosi sul raggiungimento dei risultati, ma assicurano che le nuove attività, le nuove modalità, i nuovi compiti, siano “catalizzatori di innovatività”. Art. 24 Le Strutture organizzative dello Staff Direzionale Le strutture di Staff esprimono il massimo livello di aggregazione di funzioni e di autonomia ( strutture operative complesse o semplici ) A loro volta , le articolazioni interne delle strutture di staff, ove individuate di livello dirigenziale, esprimono il livello di aggregazione di funzioni e di autonomia delle strutture operative semplici. Le articolazioni interne delle strutture di staff, non individuate di livello dirigenziale, si configurano come Posizioni Organizzative ex art. 20 del CCNL 1998/2001 del comparto sanità. 24 Vengono individuate e classificate le seguenti strutture di Staff: > Programmazione e Controllo > Formazione e Qualità; > Comunicazione URP Art. 25 Programmazione e Controllo La struttura complessa Programmazione e Controllo (ex art. 20 D.L. 29/93 e succ. m.i. nonché .L. 286/99) si inserisce nel più generale sistema dei controlli interni e viene assunta come funzione base per la programmazione strategica, per la contabilità direzionale, per il controllo di gestione, per il sistema premiante, per i programmi di marketing e per il supporto al Navs. Essa comprende anche il sistema informativo di supporto per la elaborazione dei dati e dei flussi informativi. La struttura complessa di staff “Programmazione e Controllo” è articolata nei seguenti sottosistemi fortemente integrati che agiscono in maniera coerente, sulla base degli indirizzi del responsabile d’area al fine di garantire un adeguato supporto alle attività dell’area stessa ed a quelle direzionali : 1. Budget e sistema premiante 2. Contabilità direzionale e controllo di gestione 3. Sistema Informativo di supporto 4. Reporting Budget e sistema premiante L’ articolazione assicura, in particolare : - L’attuazione delle procedure atte a tradurre in obiettivi i diversi livelli di programmazione aziendale (Pianificazione strategica, controllo direzionale e controllo operativo) - l’ analisi delle problematiche delle singole strutture per creare un collegamento tra obiettivi aziendali e la organizzazione dei sottosistemi organizzativi; supporta la Direzione Aziendale nelle attività di ricerca, elaborazione, sviluppo e valutazione di nuovi modelli organizzativi; 25 - Le modalità, gli strumenti e i tempi per l’attuazione di processi di riorganizzazione; - L’attuazione delle procedure atte ad armonizzare l’insieme dei budget con gli obiettivi individuati e le risorse aziendali disponibili - L’integrazione del sistema di budget con il sistema premiante al fine di garantire l’erogazione di emolumenti accessori e/o altri benefit in funzione di obiettivi specifici e coerenti con la programmazione aziendale; - Lo sviluppo dei programmi di marketing Contabilità direzionale e Controllo di Gestione L’articolazione, di livello dirigenziale, cui è preposto un dirigente amministrativo, assicura, in particolare: - L’aggiornamento del Piano dei Centri di Costo Aziendale e dei centri di responsabilità; - La raccolta e la elaborazione dei dati di gestione; - La collaborazione nella definizione del Piano dei Costi ; - La definizione dei criteri di rilevazione delle attività e di allocazione dei costi e il loro monitoraggio, attraverso la contabilità analitica; - L’ analisi dei dati di gestione; - L’analisi degli scostamenti - La redazione di dati strutturati e di informazioni sui risultati di gestione assicurandone il flusso costante verso il Sistema informativo di supporto e verso il Reporting Sistema Informativo di supporto Il sistema informativo di supporto, è l’insieme delle attività che si svolgono per produrre le informazioni, delle modalità organizzative con cui devono essere condotte, nonché degli strumenti tecnologici con cui svolgerle. E’ il presupposto necessario al corretto sviluppo del processo di Programmazione e controllo ed funzionamento dell’Area stessa che programma e gestisce la struttura ed il suo funzionamento anche attraverso la pianificazione del sistema delle informazioni, nonché delle linee d’indirizzo relative ai requisiti minimi dell’hardware e del software ( che devono rispondere a caratteristiche di modularità, flessibilità ed integrazione), al fine di garantire la realizzazione di un sistema informativo - informatico congruente sia con il sistema informativo di supporto, proprio della struttura Programmazione e controllo, sia con l’HW e le infrastrutture di rete. Provvede alla acquisizione ed alla gestione dei software aziendali e al coordinamento del ced. 26 Utilizza per il suo funzionamento tutte le procedure informatiche Aziendali, impiegando l’hardware e le infrastrutture di rete la cui gestione, manutenzione e protezione sono garantite dall’Area tecnica sulla base di programmi concertati con l’ Amministratore di sistema. Garantisce la pianificazione, la gestione, la raccolta, il controllo di congruità e il monitoraggio dei flussi informativi esterni (da e per i ministeri, regione e CED regionale, aziende sanitarie, istat , ecc.), nonchè - La trasmissione telematica, e/o cartacea e/o su supporto digitale, dei dati alle strutture e istituzioni interessate. - La gestione del servizio di posta elettronica - La gestione del sito web - La sicurezza del sistema e della internet/intranet (Firewall-Antivirus,etc) Reporting L’articolazione assicura : - la pianificazione, la gestione, la raccolta, il controllo di congruità e il monitoraggio dei flussi informativi interni (da e per i reparti sanitari, per l’area stessa, per i dipartimenti e per la direzione generale, ecc.) - Garantisce ai destinatari i dati e le informazioni, strutturate secondo precisi profili indicati dal responsabile d’area, relativi alle attività produttive, ai risultati economici, globali ed analitici, determinati dal complesso delle decisioni assunte circa la gestione, affinché le singole strutture e l’azienda nel suo complesso siano in grado di assumere iniziative ponderate e di “guidare” quindi i processi. - Allestisce le serie storiche e i dati statistici - Supporta tutta l’area d’appartenenza concorrendo in maniera integrata all’attività della stessa Art. 26 Formazione e qualità La struttura semplice, di livello dirigenziale (SOD) , attraverso le articolazioni cui si compone, garantisce le attività correlate: • alla valorizzazione di un processo continuo di crescita e sviluppo del personale per ottenere il massimo successo in relazione agli obiettivi stabiliti dalla Direzione Generale; • al miglioramento dell'attività e dell'efficacia dei servizi aziendali e per questo supporta la Direzione Aziendale per l'implementazione del sistema qualitativo dei servizi forniti. La struttura si compone di due sottosistemi fortemente integrati: 27 Formazione ed aggiornamento del personale Il sistema garantisce: - L’ individuazione dei bisogni formativi dei singoli e delle unità operative per rispondere adeguatamente al miglioramento del processo assistenziale; - la progettazione di piani di formazione e riqualificazione del personale; - l’armonizzazione delle finalità formative dei singoli e delle unità operative con gli obiettivi aziendali; - il sostegno per l’organizzazione di corsi seminari, giornate di studi, pubblicazione di ricerche dell’Azienda; - il supporto tecnico scientifico per il miglioramento delle attività formative e di aggiornamento delle U.O.; - promuove e sostiene le attività di “addestramento tecnico e professionale per pervenire ai manuali di formazione ed aggiornamento per l’accreditamento”. Qualità e processi d’accreditamento Il sistema garantisce: - il controllo degli standard di qualità e il miglioramento della qualità delle attività, dei servizi e dei processi operativi, attraverso la raccolta, la sistemazione e la tenuta dei dati relativi alle performance e agli standard conseguiti presso tutte le attività sottoposte al sistema di qualità; - l’ analisi, le rilevazioni,le indagini utili alla qualificazione, alla certificazione della qualità; - i controlli di qualità percepita dal versante dell’utenza, in particolare relativamente alle procedure di accesso ai servizi, previa l’individuazione di indicatori di qualità dei servizi; - effettua i controlli di qualità sulle acquisizione da parte di terzi, di prestazioni, servizi e forniture in genere, così da verificare l’esattezza degli adempimenti contrattuali e garantire la qualità in ingresso per il migliore svolgimento delle attività aziendali; - adotta il metodo della verifica e revisione continua della qualità dei servizi forniti e attiva procedure di V.R.Q. e di MCQ, al fine di omogeneizzare le caratteristiche degli standard operativi aziendali tramite applicazione di protocolli e procedure standardizzate e l’attivazione di strumenti di verifica e controllo della permanenza e mantenimento dei parametri delle strutture interne. Art. 27 Comunicazione URP 28 E’ il luogo nel quale il cittadino è messo in condizione di esercitare al massimo i suoi diritti, di esplicitare i suoi bisogni e di chiedere nuove modalità di servizi o nuovi servizi. La struttura semplice, di livello dirigenziale (SOD), garantisce le attività correlate: • alla partecipazione e alla tutela dei diritti del cittadino/utente; • alla Comunicazione per promuovere l’immagine dell’Azienda con tutti gli strumenti operativi attivabili.; • il raccordo dell’attività che hanno rilevanza esterna, con le altre articolazioni organizzative; • la ricerca ed alle analisi finalizzate per la formulazione di proposte sugli aspetti organizzativi e logistici del rapporto con l’utenza; • l’ attuazione di iniziative di comunicazione di pubblica utilità per assicurare la conoscenza di normative, servizi e strutture; • l’informazione sulle prestazioni sanitarie ed il relativo modo di accesso; • la realizzazione di materiale informativo, divulgativo e di rilevazione delle informazioni; • il monitoraggio della domanda dei cittadini, alla rilevazione del gradimento dei servizi e alla valutazione del livello qualitativo delle prestazioni; • la gestione del servizio di documentazione con la raccolta e diffusione del materiale informativo curandone la divulgazione capillare; • il coordinamento delle notizie dei servizi erogati dall’Azienda ,per la predisposizione del foglio informativo dell’azienda, (Carta dei Servizi); • informa l’utenza su servizi, tempi e modalità di erogazione e sugli standard previsti della Carta dei Servizi Aziendali, • l’attuazione delle procedure di risposta ai reclami; • l’accoglimento e l’ analisi delle proposte e reclami degli utenti e alla definizione delle procedure per la loro soluzione; • l’individuazione di punti di informazione ed accoglienza; • alla predisposizione e diffusione di questionari per il miglioramento dei rapporti con l’utenza e per la conoscenza dei relativi bisogni; • alla definizione delle informazioni di pubblico interesse e relative ai diritti dell’utente; • svolge attività di formazione del personale interno sulla comunicazione e gestione dei reclami; • gestione ed aggiornamento del portale aziendale che deve garantire la possibilità di 29 interagire con gli utenti; Art. 28 Servizi di supporto alla Direzione Generale Sono costituiti da unità operative (strutture), amministrative e sanitarie che spiegano attività di supporto alla direzione generale, intervenendo nella gestione dei processi indirettamente correlati con le attività o le prestazioni sanitarie e/o assistenziali , agevolandone ed assistendone il funzionamento . In relazione al livello di aggregazioni di funzioni e di autonomia, si individuano strutture di livello dirigenziale equivalenti alle strutture operative complesse, strutture di livello dirigenziale equivalenti alle strutture operative semplici dipartimentali, strutture di livello dirigenziale equivalenti alle strutture operative semplici articolazioni delle strutture complesse, articolazioni interne, non individuate di livello dirigenziale, che si configurano come Posizioni Organizzative ex art. 20 del CCNL 1998/2001 del comparto sanità. A supporto delle attività di segreteria direttamente riferite alla Direzione aziendale viene istituita una posizione organizzativa ex art.20 del CCNL 1998/2001 del comparto sanità. Art.29 Servizi di supporto sanitari Protezione e Prevenzione Aziendale La struttura, di livello dirigenziale, promuove e presidia gli interventi rivolti alla qualità del lavoro ed ai di sistemi di garanzia e sicurezza. E’ prevista l’individuazione di un Responsabile della sicurezza dell’Azienda, così come dettato dal D. Lgs. 626/94 e successive modifiche ed integrazioni. Il Responsabile della Sicurezza svolge le funzioni previste dall’art. 9 del D.Lgs. n. 626/1994, ed in particolare cura: - l’individuazione dei fattori di rischio, la valutazione dei rischi, e l’individuazione delle misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro, nel rispetto della normativa vigente sulla base della specifica conoscenza dell’organizzazione aziendale; - l’elaborazione, per quanto di competenza, delle misure preventive e protettive; 30 - l’elaborazione delle procedure di sicurezza per le varie attività aziendali; - lo sviluppo di programmi di informazione e formazione dei lavoratori; - la partecipazione alle consultazioni in materia di tutela della salute e di sicurezza; - l’informazione in materia di sicurezza; - la programmazione degli interventi di adeguamento strutturale e supporto agli uffici tecnici e gli uffici del personale nell’adozione di iniziative e interventi conformi ai principi di sicurezza. Nell’ambito del Servizio si articola la struttura semplice di livello dirigenziale per la valutazione del Rischio Biologico e l’ufficio Emergenza Incendi al quale vengono correlati tutti gli interventi di pianificazione, informazione e formazione dei lavoratori sul rischio specifico, che configura una posizione organizzativa ex art. 20 del C.C.N.L. 1998/01 del comparto sanità. E’ inoltre prevista una SOD di rilevazione ecologico - ambientale Medico Competente Il Medico Competente svolge le attività di sorveglianza sanitaria previste dall’art. 17 del D.Lgs. 626/1994. Si occupa della gestione delle problematiche relative alla sicurezza sul lavoro, attraverso continui contatti con gli organi di vigilanza territorialmente competenti. Servizi Infermieristico e Tecnico Con specifico riferimento alla complessità organizzativa dell’azienda, alla considerevole entità del personale in servizio , nonché alla complessità delle tecnologie impiegate, si prevede l’istituzione separata del Servizio dell’Assistenza Infermieristica ed Ostetrica e del Servizio Tecnico Sanitario di cui alla legge 251/2000, come modificata ed integrata dalla legge 43/2006,assicurando l’autonomia tecnico-professionale degli operatori. I servizi concorrono per la parte di competenza: • alla programmazione aziendale ed alla individuazione degli obiettivi specifici; • al governo complessivo della funzione infermieristica e tecnica, attraverso la proposta di utilizzazione delle risorse in base ai livelli di attività ,lo sviluppo di linee guida comuni, il coordinamento delle attività infermieristiche territoriali e ospedaliere • alla programmazione e sviluppo di piani di miglioramento della qualità dell’assistenza; 31 • alla predisposizione di programmi di sviluppo delle risorse umane (inserimento, formazione continua, valutazione); Art. 30 Servizi di supporto amministrativo In applicazione dei criteri di cui al puno 5.1.5.1. dell’atto di indirizzo regionale, i servizi di supporto amministrativo si articolano nelle seguenti unità operative tendenti ad accorpare attività omogenee. La definizione dell’assetto organizzativo e la classificazione delle strutture in complesse o semplici, anche ove siano sub – articolazioni, tiene conto dei criteri precedentemente invocati: • U.O.C. Acquisizione beni e servizi • U.O.C. Affari generali e legali • U.O.C. Gestione economico-finanziaria • U.O.C. Gestione risorse umane • U.O.C. Attività tecniche e patrimonio Le U.O.C. vengono articolate nelle ulteriori sub – articolazioni aziendali corrispondenti ad U.O. Semplici, di livello dirigenziale (U.O.S.) e Posizioni Organizzative (P.O.), riservate al personale del comparto sanità. UOC Acquisizione beni e servizi: P.O. Acquisti di beni e servizi; P.O. Gestione Magazzini; P.O. Attività economali P.O Monitoraggio della spesa sanitaria; 32 UOC Affari generali e legali UOS Affari legali ed assicurazioni; P.O. Affari generali e comunicazione istituzionale; P.O. Atti e segreteria; P.O. Privacy; UOC Gestione economico – finanziaria P.O. Gestione bilanci; P.O. Rilevazione debiti ; P.O. Liquidazione debiti e fiscali; UOC Gestione risorse umane P.O. Gestione giuridica; P.O. Selezione e reclutamento; P.O. Gestione contabile; P.O. Gestione previdenziale e assistenziale; P.O. Procedimenti disciplinari; P.O. Flussi informativi; UOC Attività tecniche e patrimonio UOS Patrimonio UOS Ingegneria biomedica P.O. Supporto amministrativo alle attività tecniche e al R.U.P. La graduazione delle strutture, complesse e semplici, degli incarichi dirigenziali che non comportano direzione di strutture e delle posizioni organizzative, sarà negoziata nell’ambito del sistema delle relazioni sindacali ed adottata con successivi atti regolamentari, entro 90 giorni dall’approvazione dell’atto aziendale. 33 Art. 31 La Direzione Intermedia e le unità operative La direzione intermedia comprende le strutture organizzative che aggregano in forma dipartimentale,aziendale ed interaziendale, le unità operative dell’azienda. La direzione intermedia assicura il raggiungimento degli obiettivi previsti dalla programmazione aziendale per l’area di competenza, quale forma di organizzazione strumentale alla razionalizzazione dei processi clinici, diagnostici,terapeutici , assistenziali e di continuità degli stessi, e dei meccanismi gestionali finalizzati all’impiego efficace ed efficiente delle risorse impiegate. Il criterio di aggregazione è sia di tipo strutturale ,costruito su una organizzazione permanente che attua una gestione comune delle risorse ed è centro di responsabilità e di budget al quale rispondono le UU.OO. aggregate, sia di tipo funzionale, laddove si fonda sulla integrazione delle UU.OO. in riferimento a percorsi diagnostici terapeutici di particolare rilevanza. In alcuni casi particolari di partecipazione a più dipartimenti è prevista la possibilità di allocazione si risorse e di costi su più strutture dipartimentali. Le UU.OO. sono direttamente titolari di specifiche funzioni correlate alla erogazione di prestazioni, prodotti e servizi, e sono costituite dall’insieme del personale in possesso dei requisiti professionali necessari per lo svolgimento di specifiche funzioni. Le UU.OO. si distinguono in relazione al grado di autonomia, di responsabilità gestionale e/o funzionale, alla entità delle risorse dedicate e governate in spazi fisici definiti ed omogenei come, allo stato, risultanti dagli uniti prospetti di identificazione. Le diverse articolazioni organizzative della direzione intermedia sono pertanto definite come segue: Strutture operative Complesse(SOC): le strutture complesse sono caratterizzate da un elevato grado di autonomia gestionale e da piena responsabilità nella realizzazione dei processi integrati e sono costituite dai Dipartimenti (che aggregano unità operative complesse edi strutture semplici dipartimentali) e dalle Unità operative complesse (che possono subarticolarsi in strutture semplici) Strutture Semplici Dipartimentali (SOD): sono strutture semplici dotate di autonomia gestionale oltre che professionale. Sono caratterizzate da autonomia operativa che comporta la gestione di risorse umane, strutturali o strumentali, dedicate o condivise con altre strutture. Gerarchicamente sono sotto-ordinate al Direttore del Dipartimento al quale afferiscono ; Strutture semplici: sono strutture dotate di autonomia professionale, funzionale ed operativa e di risorse finalizzate allo svolgimento dei processi e delle funzioni assegnate. Tali strutture 34 operano nell’ambito dei principi e delle direttive generali formulate dalla struttura complessa sovra-ordinata di cui rappresentano articolazione interna. Dipendono gerarchicamente dal Direttore della struttura complessa di appartenenza. Art. 32 L’organizzazione dipartimentale Il Dipartimento è la modalità ordinaria di organizzazione delle strutture complesse e semplici dipartimentali dell’ambito ospedaliero, che può interessare anche più stabilimenti ospedalieri, è dotato di autonomia tecnico-funzionale e professionale, nonché di autonomia gestionale nei limiti degli obiettivi e delle risorse attribuite. L’organizzazione, le attribuzioni e il funzionamento sono disciplinati da quanto previsto nel presente Atto Aziendale nonché dall’apposito regolamento interno. I Dipartimenti rispondono a criteri di autonomia e di responsabilità gestionale e sono organizzati per assicurare omogeneità funzionale e assistenziale. Le strutture afferenti al dipartimento mantengono la propria autonomia e responsabilità nell’ambito di un modello gestionale ed organizzativo comune volto a fornire una risposta unitaria, efficiente e completa. A tal fine il dipartimento adotta protocolli uniformi per quanto riguarda gli aspetti clinico assistenziali, tecnico-professionali, didattici, di ricerca, ed economico-finanziari. I Dipartimenti sono istituiti per garantire: • la razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse umane e tecnologiche, dei posti letto, dei materiali di consumo e dei servizi sanitari intermedi; • il miglioramento dell’efficienza gestionale, dei processi di coordinamento e di controllo, della qualità delle prestazioni erogate, del livello di umanizzazione delle strutture interne al singolo Dipartimento, del rapporto tra Direzione Generale e Direzione delle singole strutture; • il miglioramento e l’integrazione dell’attività di formazione e aggiornamento; • la razionalizzazione e lo sviluppo dei percorsi diagnostici e terapeutici e di quelli volti a garantire la continuità assistenziale anche all’esterno dei Dipartimenti. In ogni dipartimento, per il governo complessivo della funzione infermieristica e tecnica, è istituita una posizione organizzativa ex art.20 del CCNL 1998/2001 del comparto sanità, conferibile secondo le vigenti disposizioni contrattuali . 35 L’organizzazione e il funzionamento dei Comitati di Dipartimento sono garantiti da una segreteria amministrativa. Art. 33 Organi del Dipartimento Gli organi del Dipartimento sono: • Il Direttore di Dipartimento; • Il Comitato di Dipartimento; Art. 34 Il Direttore di Dipartimento Il Direttore del Dipartimento assume le funzioni di direzione e coordinamento delle attività con particolare riguardo alla componente tecnico gestionale. Il Direttore del Dipartimento è nominato dal Direttore Generale tra i Direttori di Strutture Complesse facenti parte del Dipartimento. La durata dell’incarico è triennale, con valutazione annuale, ed e rinnovabile. Durante il periodo di incarico il Direttore di Dipartimento rimane titolare della Struttura Complessa cui è preposto. Il Direttore di Dipartimento svolge le seguenti funzioni: a) assicura il funzionamento organizzativo-gestionale del dipartimento; b) partecipa alla contrattazione con la Direzione Generale per la definizione degli obiettivi dipartimentali e l’assegnazione del budget; c) esamina periodicamente le risorse attribuite al dipartimento secondo il criterio di aggiornamento del budget e gestisce le risorse medesime secondo le indicazioni del Comitato di Dipartimento; d) propone al Direttore Generale il conferimento degli incarichi di strutture semplici dipartimentali ; e) ha la gestione delle risorse assegnate con il budget; f) promuove le verifiche periodiche sulla qualità secondo gli standard stabiliti; g) controlla l’aderenza dei comportamenti agli indirizzi generali definiti dal Comitato di Dipartimento, nell’ambito della gestione del personale, dei piani di ricerca, di studio e di didattica; 36 h) rappresenta il dipartimento in ogni sede. Convoca e presiede il Comitato di Dipartimento al quale illustra le linee programmatiche e gli indicatori di risultato individuati in accordo con la Direzione aziendale per valutare il raggiungimento degli obiettivi. Art. 35 Il Comitato di Dipartimento I Direttori dei dipartimenti per il governo delle attività cliniche e per la gestione delle risorse dipartimentali, si avvalgono di un Comitato di Dipartimento rappresentativo del personale che opera nel dipartimento. IIComitato,presieduto dal Direttore di dipartimento, è così composto: • I direttori/responsabili delle strutture autonome afferenti al dipartimento; • Un rappresentante del personale dirigente non responsabile di struttura; • Un rappresentante del personale non dirigente appartenente alla categoria D; • Il coordinatore della funzione infermieristica e/o tecnica del dipartimento Il Direttore di Dipartimento convoca formalmente il Comitato, almeno una volta ogni trimestre. Di ogni seduta è redatto apposito verbale conservato, in ordine cronologico, presso la segreteria amministrativa unica. Nelle riunioni trimestrali il Comitato effettua la verifica periodica degli obiettivi ed eventualmente individua appositi correttivi tesi a garantire il raggiungimento. Il Comitato di Dipartimento esprime parere obbligatorio sulle seguenti materie: • Modelli di organizzazione del dipartimento volti al miglioramento dell’efficienza e della integrazione delle attività. • Acquisizione ed allocazione delle risorse umane e materiali delle singole UU.OO. e dei rispettivi budget. • Obiettivi del dipartimento da negoziare con al Direzione aziendale. • Verifica della corrispondenza dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi concordati. • Autorizzazioni ad iniziative di aggiornamento facoltativo quando vi sia il concorso dell’Azienda alle spese; 37 • Proposte di istituzione di nuove unità operative semplici dipartimentali e/o loro eventuale soppressione. Il Comitato di Dipartimento, annualmente, redige apposita relazione di sintesi delle attività svolte e dei risultati conseguiti. Il Comitato di dipartimento delibera a maggioranza semplice ed è regolarmente costituito con la metà più uno dei componenti. Art. 36 Il modello dipartimentale interaziendale Il dipartimento interaziendale, ove costituito, è un’aggregazione funzionale di strutture autonome appartenenti a più aziende del servizio sanitario,istituito per il perseguimento di finalità ed obiettivi comuni. Ai fini dell’organizzazione interna, il dipartimento interaziendale non costituisce di norma aggregazione strutturale. Le strutture autonome che vi afferiscono mantengono quindi la propria appartenenza all’Azienda Il Direttore del Dipartimento interaziendale, se dipendente dell’azienda, è componente del Collegio di Direzione. Gli organi,le funzioni,i compiti e le modalità di funzionamento dei dipartimenti interaziendali, identificati con il presente atto, ovvero, di successiva istituzione, saranno definiti con apposito atto regolamentare tra le aziende interessate. Art. 37 Identificazione dei Dipartimenti Aziendali L’Azienda fonda la propria organizzazione dipartimentale individuando i seguenti dipartimenti che si conformano ai principi di efficienza,efficacia,responsabilità operativa ,omogeneità delle funzioni, indicati nell’atto di indirizzo regionale. Le strutture semplici, articolazioni interne delle strutture complesse che sono aggregate nei dipartimenti , sono identificate nei documenti allegati al presente atto aziendale. 38 Dipartimento di Emergenza-Urgenza ed Accettazione Il modello dipartimentale , che anticipa il riordino del sistema di emergenza – urgenza su base regionale, è organizzato sulla base del D.P.R. 27 marzo 1992 e delle linee guida nazionali approvate in sede di intesa Stato-Regione. L’organizzazione dipartimentale assicura lo svolgimento efficace e coordinato delle fasi di allarme sanitario, di risposta territoriale e di risposta ospedaliera. In tal senso presso l’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” viene confermata la costituzione del DEA di 2° livello interaziendale, attraverso l’integrazione funzionale delle unità operative che erogano prestazioni diagnostiche terapeutiche di più alta qualificazione legate all’emergenza , alle quali partecipino le aziende sanitarie che insistono sul territorio. Al DEA di 2° livello costituito presso l’azienda partecipa anche l’Azienda Ospedaliera Universitaria Mater Domini. Strutture aziendali che convergono nel DEA. SOC Medicina d’Urgenza e Accettazione SOC Servizio Anestesia e Rianimazione SOC Cardiologia-UTIC con Emodinamica e cardiologia interventistica SOD Supporto cardiologico “De Lellis” SOD Neurorianimazione SOD Coordinamento blocco operatorio SOD Coordinatore donazioni e trapianti SOC Chirurgia d’Urgenza SOD Radiologia d’urgenza Ad esso partecipano nel complesso o attraverso sub articolazioni UUOO di tutti gli altri dipartimenti assicurando le necessarie competenze specialistiche. Sono inoltre previste tre strutture semplici dipartimentali nell’ambito della disciplina di Anestesia e rianimazione finalizzate, la Neurorianimazione e il Coordinatore donazioni e trapianti d’organo, alla creazione di un punto d’eccellenza regionale dedicato al trauma cranico che raccoglie una antica tradizione professionale dell’Azienda Tali SOD, nell’ambito del Dipartimento di Emergenza rappresentano una scelta strategica dell’AOPC poiché, senza ridimensionare il ruolo della SOC di origine con le quali rimangono in perfetta integrazione funzionale, lo esaltano insieme con quello del Dipartimento. La scelta risponde alla necessità di conferire, con una quota di letti e con delle competenze 39 professsionali dedicate, valore aggiunto in un ambito di patologia che non solo è particolarmente ampio ma ha, da tempo, nell’AOPC un punto di riferimento regionale. I dati relativi ai pazienti eleggibili a prelievo di organi (39 nel 2006 cioè quasi il 50% dell’intera regione) sono un indicatore che esprime con chiarezza la particolare vocazione dell’AOPC nel settore. La realizzazione della SOD dedicata colma inoltre una lacuna presente nella Regione, una delle ultime ancora priva di una specifica Neurorianimazione La SOD Coordinamento blocco operatorio invece è destinata alla gestione del nuovo blocco chirurgico che sta per essere attivato che richiede per la particolare configurazione e per la novità un coordinamento adeguato delle risorse umane che vi concorrono. La SOD Radiologia d’urgenza completa la capacità di intervento a tutto spessore del DEA. La SOD di supporto cardiologico “De Lellis” ha il ruolo di assicurare un adeguata assistenza cardiologia a pazienti critici non solo e non tanto per la loro patologia quanto per gli effetti collaterali spesso connessi con molti chemioterapici antiblastici; garantisce anche la copertura di eventuali urgenze cardiologiche in quella sede. Dipartimento Area Medica e Specialità Mediche SOC Medicina SOC Geriatria SOC Nefrologia e Dialisi SOC Gastroenterologia SOC Endocrinologia SOC Diabetologia SOD Reumatologia II Dipartimento comprende quasi tutta l’area medica ed è dotato di posti letto ordinari, di Day Hospital e di Terapia sub intensiva. Eroga servizi a pazienti degenti sia in elezione che in urgenza, nonché prestazioni ambulatoriali e consulenze per i degenti di altri dipartimenti. Esso rappresenta il naturale prolungamento del DEA per i pazienti non chirurgici ed anche la naturale sede dell’approfondimento clinico. In questo senso, e fino alla profonda ristrutturazione dell’intera sanità territoriale, il Dipartimento di medicina e delle specialità mediche assume un ruolo particolarmente delicato di carattere assolutamente strategico. Esso è infatti la sede naturale di risposta a una domanda di salute quantitativamente molto rilevante e qualitativamente estremamente articolata che risponde a bisogni in qualche caso semplici e forse, a posteriori finanche inappropriati, ma che arrivano anche a condizioni che, 40 specialmente nell’ambito della polipatologia, richiedono spesso attività, strumenti, personale e competenze di carattere sub-intensivo particolarmente qualificati e specializzati. Le SOC di Diabetologie ed endocrinologia saranno unificate ad esaurimento della prima posizione apicale. Dipartimento di Chirurgia e delle Specialità Chirurgiche SOC Chirurgia Generale SOC Ortopedia SOC Urologia SOC Chirurgia Plastica SOC Chirurgia Vascolare SOD Senologia Integrata con Breast Unit SOC Chirurgia Toracica SOD Endoscopia chirurgica operativa E’ un Dipartimento finalizzato alla terapia chirurgica di tutte le patologie di pertinenza. È dotato di posti letto ordinari e di Day surgery. Partecipa al DEA specialmente attraverso la SOC di Chirurgia vascolare. E’ la sede appropriata dell’approfondimento e dell’elezione chirurgica e delle specialità chirurgiche. Dipartimento di Ematologia,Oncologia e Medicina Trasfusionale SOC Ematologia SOC Oncologia Medica SOC Ematoncologia Pediatrica SOD Cure palliative del paziente oncologico SOC Centro Emofilia-Servizio emostasi e trombosi SOC Servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale (SIMT) SOC Radioterapia oncologica e Radiobiologia SOD Terapia del Dolore Il Dipartimento aggrega le Strutture che trattano le patologie dell’Area Oncologica e le patologie Ematologiche,. E’ caratterizzato di una forte omogeneità interna con forti elementi di integrazione specialmente sul piano del laboratorio specialistico(citometria, citofluorimetria, biologia molecolare) e su quello della terapia sub-intensiva in ambiente a 41 bassa carica microbica. Rappresenta uno dei momenti strategici fondamentali dell’Azienda, anche ai fini del recupero di una forte emigrazione sanitaria extra-regionale. Ha un forte dimensionamento dei posti letto, specialmente in regime diurno, in relazione alle attività, da sempre costantemente elevate, che presentano nel settore un picco particolarmente elevato nel rilevamento statistico degli ultimi cinque anni. D’altra parte al Dipartimento di EOMT fanno capo migliaia di utenti molti dei quali affetti da condizioni neoplastiche non più suscettibili di terapia eradicativa e quindi non più potenzialmente destinati alla guarigione. Anche per questi pazienti è tuttavia necessario assicurare il massimo della qualità dell’assistenza e dell’offerta sanitaria prevedendo una struttura dedicata e specialistica che, integrata nell’ambito dipartimentale, sia capace di mantenere la presa in carico del paziente e di gestirne anche la fase di malattia successiva all’intervento più specifico di tipo chemio o radioterapico assicurando ogni intervento tendente a favorire la migliore qualità di vita. A tale scopo sono destinate, nell’ambito delle rispettive competenze professionali le SOD di Terapia del dolore e quella di Cure palliative al Paziente oncologico. La prima di ambito anestesiologico antalgico ha lo scopo prevalente di garantire una dignitoso ed accettabile qualità di vita attraverso interventi peculiarmente antalgici mentre la seconda tenderà ad assicurare l’adeguata assistenza ancorché palliative sul piano di ogni possibile intervento di tipo internistico e di supporto generale. Dipartimento di Neuroscienze e Organi di Senso SOC Neurochirurgia SOC Neurologia SOC Oculistica SOC ORL SOC Odontoiatria E’ un Dipartimento interdisciplinare tra area medica, chirurgica e riabilitativa finalizzato alla diagnosi, terapia medica,chirurgica e riabilitativa delle patologie di pertinenza. E dotato di posti letto ordinari, di Day Hospital e di terapia assistita. E’ un altro dei settori strategici dell’AOPC, partecipa al DEA specialmente in relazione alle attività di neurotraumatologia e di emergenza vascolare neurologica. 42 Dipartimento delle Malattie Infettive e Respiratorie SOC Malattie Apparato Respiratorio SOC Malattie Infettive SOC Dermatologia Il Dipartimento aggrega sia sotto il profilo strutturale che funzionale, unità operative finalizzate alla diagnosi, alla cura e alla riabilitazione di patologie infettive, immunologiche e respiratorie ( anche ad eziologia non infettiva) aggregando le tre UUOO che maggiormente rappresentano tale ambito di patologia e che potranno, sinergicamente, integrare metodologie diagnostiche e protocolli terapeutici finalizzati ad un settore emergente di patologia quello della malattie allergiche. Dipartimento dei Servizi SOC Chimica Clinica SOC Microbiologia e Virologia SOC Anatomia Patologica SOC RIA SOC Farmacia SOC Medicina fisica e riabilitativa SOC Radiodiagnostica SOC Medicina Nucleare Il Dipartimento governa considerevoli risorse Aziendali, sia dal punto di vista economico che organizzativo. Eroga servizi e prestazioni diagnostiche e di laboratorio e di diagnostica per immagini ai degenti e ad utenti esterni e partecipa alle attività del DEA. Aggrega inoltre due Servizi di particolare delicatezza quali la Farmacia e la Medicina fisica e riabilitativa. Il Dipartimento è contraddistinto dall’utilizzo di tecnologie di elevato costo e necessitanti di costante evoluzione. Ad esaurimento della posizione apicale è prevista l’integrazione del RIA nell’ambito della 43 Chimica clinica. Dipartimento della integrazione e della tutela della maternità e della infanzia L’area materno infantile si caratterizza come area funzionale integrata a livello territoriale. Il dipartimento ha la finalità di collegare e integrare i servizi afferenti al dipartimento materno infantile dell’Azienda Sanitaria e al Dipartimento materno Infantile dell’Azienda , nonché i servizi a questi funzionalmente collegati con lo scopo di migliorare la qualità degli interventi di prevenzione,cura,riabilitazione attraverso l’unitarietà , l’interdisciplinarrietà e la continuità degli stessi. Unità operative aziendali che convergono strutturalmente o funzionalmente nel Dipartimento interaziendale Materno Infantile: SOC Ostetricia e Ginecologia SOD Ginecologia endo-laparoscopica e centro per la sterilità SOC Chirurgia Pediatrica SOC Neonatologia SOC Pediatria La SOD di Ginecologia endo- laparoscopica e centro per la sterilità risponde alla necessità di affrontare in modo specifico un problema di particolare impatto sociale. Del Dipartimento fanno altresì parte, salvo modifica dell’attuale convenzione con l’Università Magna Grecia, anche la Clinica Ostetrica e ginecologica e la Clinica pediatrica Area Amministrativa Interaziendale L’Area ha la finalità di elaborare ed applicare procedure comuni per lo svolgimento delle funzioni amministrative, con particolare riferimento all’area della gestione giuridica ed 44 economica del personale,dell’acquisizione di beni e servizi, ed al coordinamento tra gli uffici legali e, sulle questioni di maggiore rilevanza, di questi con l’Avvocatura regionale, per lo scambio di informazioni e la creazione di una rete di conoscenze finalizzata all’efficace gestione delle questioni legali e del contenzioso comune. Con atto regolamentare interaziendale saranno definite le funzioni,i compiti e le modalità di funzionamento dell’Area , nella quale convergono i servizi di supporto amministrativi. Art 38 Norma Transitoria La graduazione delle strutture, complesse e semplici, degli incarichi dirigenziali che non comportano direzione di strutture e delle posizioni organizzative, identificate nel presente atto aziendale e nei documenti allegati di dettaglio sarà negoziata nell’ambito del sistema delle relazioni sindacali ed adottata con successivi atti regolamentari, entro 90 giorni dall’approvazione dell’atto aziendale. Art.39 Il Management di Presidio Il Management di Presidio è costituito dalla Direzione Medica di Presidio, con i necessari uffici aggregati, e da una funzione amministrativa di supporto, cui corrisponde una Posizione Organizzativa ex art.20 CCNL 1998/2001 del comparto sanità , Art .40 Il Dirigente Medico di Presidio Il Dirigente Medico di Presidio dirige con autonomia tecnico-funzionale la SOC Direzione medico ospedaliera, struttura cui è preposto. Opera sulla base degli indirizzi stabiliti dal Direttore Sanitario aziendale e concorre al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Direttore Generale. Il Dirigente Medico di Presidio si avvale, nell’esercizio delle proprie competenze, degli uffici di staff aziendale con i quali è chiamato a collaborare. Nell’ambito della struttura aziendale ha competenza gestionale ed organizzativa; igienico sanitaria e di prevenzione; medico-legale; di promozione della qualità delle prestazioni sanitarie, nonche di statistica ed epidemiologia e di valutazione delle infezioni ospedaliere. In relazione all’articolazione delle attività di degenza, ambulatoriali, laboratoristiche e dei servizi presenti al Presidio “De Lellis” è prevista una SOD di Supporto igienico organizzativo 45 TITOLO VII Il SISTEMA DI ATTRIBUZIONI DI RESPONSABILITA’ E DI VALUTAZIONE DEI RISULTATI Art. 41 Responsabilità Alle articolazioni organizzative Aziendali sono preposti dirigenti ai quali sono affidate le relative funzioni dirigenziali. A ciascuna funzione corrisponde una determinata missione, specifiche aree di responsabilità, e puntuali attribuzioni di competenze, che saranno individuate in successivi atti organizzativi. Il Direttore Generale con apposito atto, nel rispetto delle disposizioni di legge e delle norme contenute nei contratti collettivi di lavoro, provvede al conferimento degli incarichi dirigenziali e di responsabilità di struttura. A tutti i livelli di responsabilità legati all’esercizio della funzione di governo aziendale, sia clinico - assistenziale sia economico-finanziario, si applica il principio della contestabilità, vale a dire la chiara attribuzione di responsabilità e autonomia connesse ad una oggettiva valutazione. Compete in particolare alla dirigenza lo svolgimento delle seguenti funzioni ed attività: • Direzione coordinamento,organizzazione e gestione delle strutture,professionali o funzionali, e predisposizione dei programmi di lavoro delle stesse ,secondo i principi di flessibilità ai fini del conseguimento degli obiettivi programmati attraverso l’uso razionale delle risorse; • Responsabilizzazione del personale per il raggiungimento dei risultati e adozione degli atti di organizzazione e gestione del personale che non comportino modifiche di inquadramento o posizione funzionale; • Predisposizione degli orari di lavoro per il miglior soddisfacimento dei diritti degli utenti; • Controllo dell’insieme delle attività svolte, ai fini della valutazione dei risultati conseguiti; • Partecipazione alle procedure informative, nonché di verifica e di controllo delle prestazioni e della gestione; 46 La valutazione dei dirigenti viene effettuata sulla base di criteri predefiniti, dai CCNL, ed in funzione degli obiettivi negoziati che fanno riferimento al grado di coerenza esistente tra componenti dirigenziali e valori Aziendali, alle capacità di natura tecnico-professionale, alla capacità di gestire con efficienza le risorse assegnate. Con apposito regolamento saranno definiti i compiti e le responsabilità della dirigenza. Art. 42 Valutazione delle strutture aziendali Le strutture organizzative sono articolazioni Aziendali in cui si concentrano risorse umane, tecnologiche e strumentali, finalizzate allo svolgimento delle funzioni di produzione di prestazioni e servizi sanitari, di amministrazione e di programmazione. Il D.Lgs n. 229/1999 prevede che le articolazioni Aziendali siano formate da strutture complesse e semplici, secondo la loro complessità e valenza strategica. Le strutture, indicate per ogni Dipartimento, nonché quelle delle aree di Staff, saranno classificate, dalla Direzione Aziendale, in relazione a specifici criteri di ponderazione concordati con le organizzazioni sindacali. In particolare, i criteri a cui si farà riferimento sono i seguenti: - la dotazione dell’organico (quantità di risorse umane presenti nella struttura); - la dotazione tecnico-strutturale (quantità di risorse tecnologiche, budget di struttura); - la quantità e la tipologia delle prestazioni erogate dalla struttura; - la complessità gestionale della struttura e dell’organizzazione del lavoro; - la complessità e la specificità professionale; - la valenza strategica; - il grado di autonomia; - l’affidamento e la gestione del budget; - l’uso di metodologie e/o sperimentazioni significativamente innovative; - i programmi di ricerca e/o formazione e/o stage; 47 - l’importanza e delicatezza della funzione esplicitata da espresse e specifiche norme di legge; - la produzione di entrate proprie destinate al finanziamento generale dell’Azienda; - l’ampiezza del bacino di utenza per le Strutture caratterizzate da tale elemento e reale capacità di soddisfacimento della domanda di servizi espressa; - il numero e la complessità delle strutture referenti; - il numero delle sedi di attività. Il Direttore di struttura complessa ed il Responsabile di struttura semplice sono nominati dal Direttore Generale mediante atti formali, secondo quanto disposto dal D.Lgs. n. 502/1992 e successive integrazioni e modificazioni, e nel rispetto del CCNL di categoria. Il Direttore di struttura complessa ed il Responsabile di struttura semplice esercitano i compiti e i poteri che risultano dalle deleghe e dalle funzioni previste dal presente Atto. Art. 43 Il sistema delle deleghe Il Direttore Generale, nella gestione e nella rappresentanza dell’Azienda, con apposito atto, conferisce e, di conseguenza revoca, deleghe concernenti compiti, attribuzioni, sottoscrizioni di contratti e quanto altro riservato al Direttore Generale nella gestione e nella rappresentanza dell’Azienda. Gli atti amministrativi di gestione aventi rilevanza esterna e adottati in virtù di delega conferita dal Direttore Generale, assumono la forma di “determinazione” e debbono essere numerati progressivamente. Con atto regolamentare dell’azienda saranno definite le modalità di adozione e di controllo degli atti assunti per delega del direttore generale. Art. 44 Il ciclo di programmazione e controllo La Direzione Aziendale, nel rispetto della vigente normativa nazionale e regionale si avvale di strumenti in grado di supportare il processo di programmazione, gestione, controllo e valutazione dei livelli di efficacia e di efficienza e qualità della gestione aziendale, allo scopo di realizzare un sistema basato sui principi dell’autonomia funzionale e della 48 responsabilizzazione economica dei dirigenti rispetto all’attività svolta, ai risultati attesi e all’assolvimento del debito informativo nei confronti della Regione. Gli strumenti di programmazione e controllo in senso stretto, utilizzati al fine di verificare l’efficienza della gestione mettendo in relazione le risorse con i risultati e la capacità delle varie articolazioni Aziendali di raggiungere gli obiettivi Aziendali assegnati, sono i seguenti: - Piano Strategico, adottato dal Direttore Generale e nel quale sono articolati in programmi e progetti gli obiettivi dell’Azienda, gli indirizzi di gestione e le eventuali Strutture da attivare per nuove specialità, ovvero le Strutture da dismettere; - Bilancio pluriennale ed annuale di previsione, nel quale vengono evidenziati gli investimenti e la loro copertura finanziaria; - Contabilità analitica, che partendo dalla individuazione dei centri di costo e di responsabilità aggrega costi di funzionamento e ricavi per unità di imputazione, sulla cui base produrre i report periodici Aziendali; - Budget, lo strumento che, tramite un processo di negoziazione a cascata, permette di attribuire alle diverse articolazioni Aziendali le risorse umane, tecnologiche, strutturali e finanziarie sulla base degli specifici obiettivi di attività alle stesse assegnati concorrendo alla: - Verifica dell’applicazione di Linee Guida. - Verifica dell’uso delle risorse umane. - Verifica relativa ai reclami. Il ciclo di Programmazione e Controllo è un processo trasversale a tutte le funzioni di Staff che trova la sua concreta applicazione nel Comitato di Budget. Il Comitato di Budget consente la sintesi delle diverse funzioni di Staff relativamente al processo che lega gli OBTV generali della Direzione Generale Strategica, agli OBTV specifici e ai processi realizzati dalle strutture di “line” e dai Servizi. Il Comitato di Budget è funzione di valenza professionale espletata dai componenti interni ( di line e/o di Staff) individuati dal Direttore Generale e coordinati dal Responsabile dell’Area Programmazione e Controllo. In generale, il sistema dei controlli è comunque così articolato per il superamento delle logiche burocratico – prescrittive e per la realizzazione di un modello gestionale per OBTV e risultati che richiede l’implementazione di sistemi di autocorrezione: 49 - controllo CTRL di legittimità e regolarità amministrativa e contabile affidata al Collegio Sindacale composto comunque da soggetti diversi da quelli deputati agli altri controlli; - controllo di gestione, strumento per la verifica della economicità dell’efficienza e dell’efficacia dell’azione amministrativa e di quella sanitaria a supporto della Direzione strategica nell’ambito dell’Area Programmazione e Controllo; - controllo strategico e valutazione dei Dirigenti affidati ad apposita struttura (N.A.V.S.) per la valutazione delle prestazioni gestionali rese dai Dirigenti e come strumento di supporto agli organi di governo per la verifica dell’adeguatezza dei programmi operativi rispetto al programma strategico dagli stessi ideati. 50 TITOLO VIII DISCIPLINA DEI CONTROLLI INTERNI Art. 45 Principi generali In applicazione del D. Lgs. 286/99 e nel rispetto delle direttive della Regione Calabria, l’Azienda intende dotarsi di un sistema di controlli interni che si ispira ai seguenti principi generali: a) l’attività di valutazione e controllo strategico consiste nella verifica del rispetto delle direttive e di realizzazione dei piani strategici dell’Azienda; essa sarà svolta dalla Direzione Generale con il supporto del Collegio di Direzione e del Controllo di Gestione; b) il controllo di gestione è svolto dall’Area di Staff Programmazione e Controllo, c) l’attività di valutazione dei dirigenti e del personale del comparto è svolta da organismi che rispondono direttamente al Direttore Generale individuati nel Nucleo Aziendale di Valutazione Strategico e Collegi Tecnici; Ai sensi dell’art. 1, comma 2, lett e) del D. Lgs. 286/99, è fatto divieto di affidare verifiche di regolarità amministrativa e contabile alla funzione addetta al controllo di gestione ed agli organismi deputati alla valutazione e al controllo strategico. Ai sensi degli artt. 13, comma 1, e 24, comma 6, ultimo periodo della legge 7 agosto 1990 n. 241 e smi, il diritto di accesso ai documenti amministrativi afferenti alle attività di valutazione e controllo strategico è differito sino all’esito del procedimento cui si riferiscono. Il Direttore della struttura che effettua il controllo di gestione, i componenti degli organismi deputati alla valutazione dei dirigenti e del personale del comparto ed i componenti dell’organismo deputato al controllo strategico riferiscono sui risultati dell’attività svolta al Direttore Generale. 51 Art. 46 Il Sistema dei controlli Al fine di dare attuazione al disposto legislativo vigente sul sistema dei controlli interni, l’Azienda, nell’ambito della propria autonomia organizzativa, individua i processi e le responsabilità per l’attuazione del sistema dei controlli interni. Sono titolari del potere di controllo interno gli organi dell’Azienda Ospedaliera: - Il DIRETTORE GENERALE - IL COLLEGIO SINDACALE Al Direttore Generale compete in particolare verificare, mediante valutazioni comparative dei costi, dei rendimenti, dei risultati, la corretta ed economica gestione delle risorse attribuite ed introitate, nonché l’imparzialità ed il buon andamento dell’azione amministrativa. A tal fine, anche alla luce dei principi di cui all’art. 1 del D. Lgs. 286/99, adotta un sistema di monitoraggio e valutazione dei costi e valutazione delle prestazioni. Il Sistema dei controlli interni si articola secondo lo schema di seguito riportato: TIPI DI CONTROLLO Controllo di regolarità amministrativa e contabile Funzione Controllo di Gestione NORMATIVA DI RIFERIMENTO Art. 3 ter D. Lgs502/92 smi, art. 4,1° c, D Lgs 517/99, art. 2 D.Lgs 286/99 Soggetti preposti Collegio Sindacale Art. 5 D. Lgs 165/2001, Art. 17 L.R. 10/95, Art. 4 D. Lgs. 286/99, Controllo di Gestione nel contesto della struttura di staff “Programmazione e Controllo Valutazione della Dirigenza Art. 15, 5° comma D. Lgs 502/92 Valutazione del personale Art. 6 D. Lgs 286/99 Art. 6 D. Lgs 286/99, art. 31, comma 3, CCNL Dirigenza Medica dirigenza SATP, art. 21 Art. 6 D. Lgs 286/99 Collegio Tecnico di verifica della dirigenza amministrativa e tecnicoNucleo di Valutazione Direzione Generale Valutazione e controllo strategico e Direzione Generale con il supporto del Collegio di Direzione e del Controllo di Gestione 52 Art. 47 Il nucleo di valutazione Il Nucleo di Valutazione svolge le seguenti attività: a) ai sensi dell’art. 6 del D.Lgs. 286/99, attività di valutazione e di monitoraggio, verificando, in funzione dell’esercizio dei poteri di indirizzo da parte dei competenti organi, l’effettiva attuazione delle scelte contenute nelle direttive e negli atti di programmazione; in particolare tale attività consiste nell’analisi, preventiva e successiva, della congruenza e/o degli eventuali scostamenti tra le missioni affidate, gli obiettivi prescelti, le scelte operative effettuate rispetto alle risorse umane, finanziarie e materiali assegnate, nonché nella identificazione degli eventuali fattori ostativi, delle eventuali responsabilità della mancata o parziale attuazione dei possibili rimedi; b) ai sensi dell’art. 15 comma 6 D Lgs. 502/92 e smi e dell’art. 31 comma 3, del CCNNLL Dirigenza Medica e SATP, attività di verifica annuale dei risultati di gestione del Dirigente di Struttura Complessa o di Struttura Semplice ove sia affidata la gestione di risorse. Effettua inoltre attività di verifica dei risultati raggiunti da tutti i dirigenti in relazione agli obiettivi assegnati, ai fini dell’attribuzione della retribuzione di risultato; c) individuazione dei parametri e degli standard di riferimento attinenti alla definizione dei criteri generali di valutazione della produttività; d) Il controllo delle attività svolte dalle strutture aziendali in termini documentati e sintetici, attraverso la valutazione degli indicatori ed il loro confronto con i parametri di riferimento. Composizione e funzionamento del Nucleo di Valutazione sono definiti da apposito regolamento aziendale, che recepisce le disposizioni emanata dall’assessorato alla Salute. 53 COLLEGIO TECNICO ED IL COLLEGIO DI VERIFICA DIRIGENZA ATP Art. 48 Collegio Tecnico e Collegio di verifica Dirigenza ATP Ai sensi dell’art. 15, 5° comma del D. Lgs. 502/92 e s.m.i. e dell’art. 31, 2° comma dei CCNNLL della Dirigenza Medica, Sanitaria, Amministrativa, Tecnica e Professionale, vengono individuati rispettivamente il Collegio Tecnico ed il Collegio di verifica dirigenza ATP, aventi rilevanza aziendale e che svolgono le seguenti attività: a) procedono alla verifica delle attività professionali svolte e dei risultati raggiunti da parte di tutti i Dirigenti, indipendentemente dall’incarico conferito, con cadenza triennale; b) procedono alla verifica dei Dirigenti titolari di incarico di direzione di Struttura Complessa o Semplice alla scadenza dell’incarico loro conferito; c) procedono, per la dirigenza medica e sanitaria, alla verifica dei Dirigenti medici di nuova assunzione , al termine del primo quinquennio di servizio e, per la dirigenza ATP, al termine del triennio; d) verificano il possesso dei requisiti per l’attribuzione delle indennità di fascia superiore ai Dirigenti medici e sanitari. Composizione e funzionamento del Collegio Tecnico e del Collegio di Verifica della dirigenza ATP sono definiti da apposito regolamento aziendale. Art. 49 L’attività contrattuale L’attività contrattuale non assoggettata alla normativa comunitaria o alla normativa interna di relativo recepimento, è informata ai principi ed alle procedure, indifferentemente utilizzabili , contenuti e disciplinati dalla Parte I Titolo II – Contratti sotto soglia comunitaria – di cui al Decreto Legislativo 12 aprile 2006, n.163. Codice dei contratti pubblici relativi a lavori,servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE . 54 Art. 50 Relazioni sindacali L’Azienda favorisce lo sviluppo di relazioni sindacali improntate ad una concreta partecipazione delle Organizzazioni Sindacali nei limiti delle rispettive competenze a secondo quanto previsto dai rispettivi contratti collettivi nazionali di lavoro. La partecipazione alla vita aziendale si esplica in coerenza con l’obbiettivo di garantire il miglioramento delle condizioni di lavoro e la crescita professionale dei dipendenti, in armonia con i principi di efficacia e efficienza dei servizi erogati alla collettività. Allo scopo di assicurare la migliore partecipazione del personale all’attività dell’azienda sarà favorita la costituzione di commissioni e comitati paritetici per l’approfondimento di specifiche problematiche. 55 TITOLO X NORME FINALI Art. 51 Rinvio a Norme Regolamentari La disciplina di particolari materie riguardanti la gestione organizzativa contenuta nel presente atto, ferme restando il riferimento alle fonti normative nazionali e regionali in materia e al codice civile, per quanto non espressamente contemplato, è rimessa ad atti regolamentari della Direzione Aziendale . In particolare, verranno emanati i seguenti regolamenti: • regolamento di organizzazione; • regolamento di contabilità ed economato • regolamento dell’attività contrattuale • regolamento dell’attività libero professionale; • regolamento del processo di budget e dei centri di costo; • regolamento della tenuta dei registri inventariali dei beni mobili e immobili; • regolamento per la protezione dei dati personali; • regolamento delle deleghe ai dirigenti; 2. Il Direttore Generale si riserva in ogni caso di disciplinare, con atti regolamentari di diritto privato, ogni altro aspetto dell’attività aziendale. Art. 52 Affissione Il presente atto, nei limiti previsti dalle vigenti normative, verrà affisso nell’apposito Albo, per consentire la libera consultazione a chiunque vi abbia interesse. Art. 53 Norma finale di rinvio Per quanto non previsto nel presente atto aziendale, si rinvia ai principi del D.Lgs.vo 30.03.2001 n° 165 e s.m.i., relativamente all’organizzazione ed al rapporto di lavoro, nonché alla legislazione regionale in materia. Art. 54 Entrata in vigore del presente atto. Il presente atto aziendale avrà esecutività una volta approvato dalla Regione Calabria. 56