Italia Oggi, Med-Golfo, per le imprese - opportunità da
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Italia Oggi, Med-Golfo, per le imprese - opportunità da
MERCATI E FINANZA Tratta con la vigilanza nell’ambito del rafforzamento patrimoniale Mps pensa anche ai CoCo Forma di bond finora mai utilizzati in Italia B anca Mps, tra le forme alternative di rafforzamento patrimoniale, non esclude l’emissione di un convertible contingent bond (CoCo) e il nuovo piano industriale dovrebbe arrivare in cda il 14 giugno e sarà «molto operativo» e «poco sulle tendenze di mercato». Lo ha annunciato ieri Fabrizio Viola nella sua prima conference call alla guida del gruppo senese. «Stiamo studiando un confronto e una collaborazione con gli organismi di vigilanza, visto che è la prima volta che uno strumento di questo tipo verrebbe collocato sul mercato italiano. Oggi come oggi, non sono in grado di dare informazioni ulteriori». Viola ha poi sottolineato che martedì, «per la prima volta, abbiamo dato evidenza, spero utile, a quello che è lo stato dell’arte del piano, tenendo presente che il problema dell’informazione non è tanto un problema di riservatezza, ma di effettiva disponibilità di informazioni. Noi avevamo un piano Eba costruito su tre basi: capital management, ottimizzazione Rwa e piano di cessioni. Il primo è sostanzialmente comple- tato. Per il secondo abbiamo fatto gran parte del cammino. Manca la terza gamba, che è la cessione di asset, ma non perché siamo stati fermi. Abbiamo lavorato e siamo in condizioni di valutare che tipo di risultati otterremo da qua alle prossime settimane», ha proseguito il top manager. Prosegue, quindi, il lavoro sul nuovo piano che sarà portato in consiglio il prossimo 14 giugno. «Stiamo lavorando affinché il nuovo piano venga approvato dal consiglio nella seduta del 14 giugno e questo ci dia la possibilità di presentarlo al mercato il 15». Rassicurazioni sono arrivate anche sul fronte delle recenti indagini avviate dalla procura di Siena su Antonveneta e sugli effetti del downgrade di Moody’s. «A oggi, non ho informazioni che possano portare a un rischio consistente dal punto di vista patrimoniale per la banca», ha dichiarato Viola, mentre il recente taglio del rating ha un impatto minimo. «Dal punto di vista degli impatti sulla liquidità, gli effetti sono contenuti in quanto, come si può immaginare, già nel corso del 2011 i downgrade avevano sviluppato Med-Golfo, per le imprese opportunità da non perdere Siamo capaci di produrre ma non di vendere. Per fare investimenti nel med-golfo non ci sono networking o distretti che tengano: ormai si è aperta la stagione dell’internazionalizzazione, cioè adattare il prodotto italiano a quello che i paesi stranieri richiedono. Per Hatem Abou Said, personaggio tra i più influenti della finanza islamica, rappresentante di Al Baraka banking group, la Cina ha accresciuto vertiginosamente il livello dell’interscambio commerciale con il mondo arabo ed è pronta a creare un’area di libero scambio con quei paesi. È l’impietosa analisi scaturita dal workshop internazionale «La primavera nel med-golfo», organizzato dalla Fondazione Istud insieme alla rappresentanza a Milano della Commissione europea, con il patrocinio del ministero dello sviluppo. Giovanni Roncucci, consulente tra i più apprezzati in Italia, è tranchant sulla fine del piccolo è bello. Con la piccola impresa non si va da nessuna parte, servono grandi imprese per essere competitivi e vincenti. E la finanza islamica, ha ribadito Hatem Abou Said, attraverso i suoi fondi d’investimento, può essere un aiuto determinante alle imprese italiane. Il monito è chiaro: smettere di specchiarsi e compiacersi mentre i francesi, tedeschi e anche i turchi fanno straordinari affari, come ha sottolineato Francesca Brigandì di Castelbarco, presidente di Comedit, la camera di commercio dei paesi mediterranei. Alfeo Carretti, presidente di Country sharing, consorzio export, ha proposto qualcosa in più. «I consorzi export non funzionano più; per questo noi abbiamo creato un gruppo con diversi imprenditori e mettiamo in comune le nostre sedi all’estero, oltre a scambiarci i clienti». Tra le ombre emergono anche delle luci. Il buon lavoro di Simest, 115 progetti e 125 milioni di investimenti: un lavoro fatto tenendo conto della differenza culturale ed economica dei paesi dove si vuole andare a investire. Secondo Eugenio Bettella e Daniela Bastianic dello Studio Roedl & partner, prima occorre impostare il business e poi diventa determinate, sempre, la scelta del partner locale, perché ha la chiave d’accesso al mercato. La proposta finale, di Antonio Panzeri, presidente della delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con il Maghreb, rivolta a Marella Caramazza, direttore generale di Istud e Maurizio Guandalini, economista della Fondazione Istud e organizzatore dell’evento, è di creare una «Piattaforma per l’investimento», che coinvolga tutti coloro che intendono collaborare attivamente per mandare avanti la nostra impresa all’estero. © Riproduzione riservata Fondazione ok su debito Fondazione Mps ha concordato con le banche creditrici una proroga degli standstill in essere fino all’8 giugno, contestualmente all’avvio della fase del negoziato per il ribilanciamento del debito residuo. All’atto della conclusione degli accordi definitivi, la Fondazione effettuerà un pagamento iniziale di 664 milioni, così che l’esposizione debitoria residua scenda a 350 milioni. Il ribilanciamento del debito prevede inoltre il completamento del rimborso dell’esposizione debitoria residua entro il 30/6/2017, con la facoltà per la Fondazione di allungare tale scadenza al 30/6/2018. i loro effetti», ha precisato Viola, concludendo che l’impatto si aggira «intorno a 1-1,5 mld. Quindi, un effetto che, alla luce della situazione attuale, considero non materiale». Nel corso del primo trimestre, Monte dei Paschi di Siena ha riportato un utile netto in calo a 54,5 milioni di euro (-61,2%), una raccolta indiretta in crescita a 140,6 mld (+4,5% su fine 2011) e un risultato operativo netto a 219 milioni (-233 mln nel quarto trimestre 2011). La raccolta diretta è calata a 137,3 miliardi (-6,1%), mentre nel trimestre sono stati acquisiti 38.600 nuovi clienti. Inoltre, gli impieghi sono rimasti stabili (+0,01%) a 146,6 mld. Le commissioni nette incassate sono state di 434 milioni (+6%) grazie soprattutto ai proventi derivanti dal collocamento dei prodotti assicurativi, triplicati rispetto al trimestre precedente. Rispetto al marzo 2011, invece, le commissioni nette sono calate dell’8,3% per gli oneri connessi alla raccolta istituzionale. Per quanto riguarda gli indici patrimoniali, il Tier1 ratio è cresciuto al’11,3% (11,1%), mentre il Core Tier1 si è attestato al 10,5%. © Riproduzione riservata Giovedì 17 Maggio 2012 55 TRIMESTRALE Nh hoteles Tornano i margini Dopo un 2011 irto di difficoltà, il primo trimestre 2012 ha riportato il sorriso nel gruppo alberghiero spagnolo Nh hoteles, grazie anche al piano di efficienza messo in atto. L’ebitda è stato di 3,5 mln di euro, +25% rispetto al primo trimestre 2011. Le entrate sono scese del 4,2%, ma le spese operative si sono ridotte del 5,1%. E se la previsione 2012 indica un calo del RevPar per la crisi globale, il gruppo ha guadagnato quote di mercato in Spagna. Il risultato lordo di gestione è migliorato, passando dal 25,9% al 26,6%, il più elevato degli ultimi tre anni. Inoltre, dopo una rapida negoziazione con le 33 banche creditrici, Nh hoteles ha concluso il processo di rifinanziamento di 729,8 milioni che adesso scadrà dai tre ai cinque anni. Per il secondo trimestre, il gruppo prevede una performance più solida in termini di guadagni.