Riqualificazione urbana integrata Reggio Emilia
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Riqualificazione urbana integrata Reggio Emilia
Riqualificazione urbana integrata Reggio Emilia di Angelo Grasso Consigliere Comitato Economico Sociale Europeo La riqualificazione urbana, oggi, è sotto i riflettori dell’Europa e degli Stati membri in seguito all’emanazione da parte della Commissione Europea del Documento programmatico Europa 2020. In questo Documento, per molti aspetti interessante, la città viene vista come una delle realtà può determinare sviluppo economico ed occupazionale per le potenzialità in essa sono contenuti. Nel Documento si parla di un approccio integrato alla riqualificazione urbana • dal punto di vista economico, occupazionale ed energetico • dal punto di vista sociale, per migliorare la qualità della vita degli abitanti e la coesione sociale • dal punto di vista ambientale, nel tentativo di migliorare l’efficienza energetica e la produzione di energia, il rispetto della biodiversità ed il miglioramento complessivo del metabolismo urbano e non credo di essere il solo a ritenere che in futuro non si possa prescindere da questo modo di affrontare il problema urbano, visto che, tra l’altro, cresce sempre più il numero delle persone che popolano le città. Questo approccio dunque non può essere ulteriormente trascurato se c’è una vera volontà pubblica di affrontare le politiche della città e le politiche abitative in modo efficace ed in chiave moderna. Dopo la Carta di Lipsia, il Documento Europa 2020, è testimonianza concreta di una Unione Europea che comincia a comprendere che le tematiche urbane non possono rimanere escluse dall’evoluzione delle politiche europee. E noi, operatori del settore, dobbiamo sentirci intensamente coinvolti in questo processo culturale che avanza ed essere co-protagonisti, a fianco degli Enti locali e regionali perché sia un processo in continuo divenire, senza pause temporali, ma, anzi, caratterizzato dalla ricerca di uno sviluppo sostenibile che metta al centro gli interessi dei cittadini e non quelli della speculazione. Ciò significa raggiungere risultati effettivi e visibili nel campo energetico, nella creazione di nuova occupazione e nella modernizzazione delle nostre città per renderle capaci di competere. Riteniamo, comunque, che questi temi debbano finalmente essere affrontati con una forte volontà e capacità operativa, che è data dallo sviluppo di nuove forme di governance urbana che sollecitino coordinamenti verticali tra le varie autorità pubbliche, coordinamenti settoriali tra i diversi dipartimenti e cooperazione orizzontale attraverso il coinvolgimento dei diversi attori e soggetti impegnati allo sviluppo urbano, con particolare riguardo alle rappresentanze dei cittadini. Vorremmo assistere, in tempi accettabili, all’abbandono definitivo di quelle forme burocratiche/ impedenti qualsiasi progresso/, rappresentate da norme e regolamenti obsoleti che continuano a rendere possibile la preesistenza di quadri gerarchici di competenze, che, oggi, nelle politiche urbane, portano zero risultati: in termini di operatività, oltre a favorire forme indesiderate di sviluppo urbano. I tempi sono maturi per far esplodere la cultura di un vero e proprio “rinascimento urbano” che metta al centro dello sviluppo delle città i cambiamenti demografici, la coesione sociale, la rivitalizzazione dell’economia urbana, la rivalutazione del patrimonio ambientale e della bio-diversita`, i processi di dematerializzazione, lo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili. In questa direzione le linee strategiche dettate dal Documento Europa 2020 sono assolutamente condivisibili e ne auspichiamo il successo. Come anche auspichiamo che vengano promosse reti tematiche tra le città, le Istituzioni che si occupano di politiche abitative, le rappresentanze dei cittadini. Reti tematiche, volte ad intensificare gli scambi di buone pratiche e ad implementare processi sostenibili di riqualificazione urbana. Oggi l’Unione Europea deve tendere sempre più ad attrezzarsi per competere e far competere meglio i nostri territori nazionali con i grandi Paesi, ed in particolare con quelli asiatici, dotati di città ed aree metropolitane tecnologicamente attrezzate per dare respiro mondiale alle loro economie. L’Europa ha bisogno non solo di città belle ed architettonicamente ben riqualificate, ma anche di città funzionali allo sviluppo e tecnologicamente avanzate. Ritengo, pertanto, che la riqualificazione urbana debba essere il risultato di una stretta interdipendenza tra: • la città biotica: una città cioè il cui eco-sistema sia rispettato, dove venga rivalutata la biodiversità e dove la rete immobiliare non sia solo consumatrice di energia, ma generi energie rinnovabili. • La città della materia: dove non solo va rinnovato il patrimonio edilizio, soprattutto sociale, ma dove vengano, allo stesso tempo, ammodernate le infrastrutture necessarie alla crescita del tessuto sociale ed economico. • La città dei BIT: dove vengono realizzati servizi interattivi per i cittadini e per le imprese, dando loro gli strumenti per competere. • La città solidale: dove vengano create le condizioni migliori per raggiungere obiettivi di coesione sociale elevata, e dove i cittadini e le attività umane trovino risposte adeguate ai loro bisogni. E’, dunque, importante affrontare la riqualificazione come trasformazione sistemica, che parta comunque da un approccio integrato e che affronti tutti gli aspetti della convivenza urbana: dalla mobilità all’energia, dalla sicurezza alla qualità della vita, dai servizi all’alimentazione e ai rifiuti, ecc. Questi obiettivi saranno raggiungibili se vi sarà una ripresa di ruolo da parte di una leadership Territoriale e Locale responsabile che superi la fase, alquanto negativa, dell’attenzione al singolo progetto e si concentri sulla dimensione collettiva delle politiche urbane. Una classe dirigente, cioè, che recuperi la capacità di mediazione e di controllo delle politiche urbane e si opponga ad un mercato immobiliare che vorrebbe continuare a dettare le regole di sviluppo delle nostre città a discapito dei cittadini. Il nostro Comitato propone che l’Unione Europea predisponga strumenti di intervento incardinati su sistemi di indicatori della qualità` urbana e, allo stesso tempo, su indici di riqualificazione urbana in grado di misurare l’efficienza amministrativa delle Istituzioni competenti. Ciò al fine di evitare che l’Unione Europea elabori proposte indifferenziate e proponga strumenti di pianificazione inapplicabili, poiché, come sappiamo, ogni città, piccola o grande che sia, differisce dall’altra per cultura, sito, posizione e prestazioni urbane. Riteniamo inoltre importante che venga costituito, presso la Commissione UE, un Gruppo ad alto livello dell’UE sul tema sviluppo urbano e sostenibilità per dare forza, continuità e coerenza al dibattito attorno alla città sostenibile e non rimanga un tema da trattare in modo estemporaneo come è avvenuto finora. Ma se l’incremento dell’efficienza energetica degli edifici e l’innovazione tecnologica delle infrastrutture è, poi, da considerare un fattore strategico della riqualificazione urbana nell’UE, riteniamo importante, inoltre, che attraverso la BEI vengano incrementate le risorse finanziarie da destinare a questi obiettivi, dando maggiore operatività ai programmi Jessica, Iaspers, ecc… incoraggiando, così, la promozione di partenariati efficaci pubblicoprivati. E se, ancora, come tutti riconoscono, il sistema dei trasporti sostenibili ed il sistema energetico sono cemento di una politica di riqualificazione urbana, sarebbe lungimirante che l’UE e gli Stati membri concordassero politiche fiscali stimolanti, capaci di sollecitare una maggiore collaborazione dei cittadini nell’obiettivo comune di trasformare ogni edificio della città in un generatore di energia. Infine riconoscendo il buon lavoro svolto dalla DG Regio sulle tematiche legate alla città, sarebbe quanto mai opportuno rafforzare il nucleo operativo che attualmente in numero ridottissimo si occupa delle politiche urbane. Ciò al fine di dare un’accelerazione ai programmi di sviluppo che la Commissione intende perseguire nell’immediato futuro, in materia di politiche urbane integrate.