B U S I N E S S
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personaggi argomenti arte e cultura motori numero febbraio/marzo 2010 e 5,00 B U S I N E S S Bimestrale dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Monza e della Brianza Giorgia Meloni Domenico De Stefano Internazionalizzazione delle imprese Rendiconto finanziario Riforma della conciliazione La relazione del presidente Convegno Codis La famiglia Villoresi Nuova Land Rover Discovery 4 “Bollettino dell’ODCEC di Monza e della Brianza” Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, LO/MI 36 00036 9 771724 902000 Audi Credit finanzia la vostra Audi. ve®ba Audi A4 con allestimenti Business e Style. Concedetevi due lussi. Nuovi allestimenti Business e Style a €2.300* ciascuno per una perfetta combinazione di tecnologia e stile. 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Viale Sicilia, 48 20052 MONZA Tel. 039 206991 www.lombardamotori.it/audi e-mail: [email protected] N.36 – febbraio/marzo 2010 IN COPERTINA La rivista dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Monza e della Brianza Monumento a Mosè Bianchi, Monza, Piazza San Pietro Martire. La statua bronzea in onore del pittore monzese, progettata da Luigi Secchi e successivamente realizzata da Piero da Verona, venne inaugurata nel 1927 Foto di Matteo De Donatis EDITORE ACTION GROUP S.R.L. Redazione e Amministrazione Via Londonio 22, 20154 Milano Tel. 02 3453.3086 - Fax 02 3493.7691 [email protected] www.actiongroupeditore.com www.brianzabusiness.com DIRETTORE EDITORIALE Gilberto Gelosa Presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Monza e della Brianza DIRETTORE RESPONSABILE Alfonso Giambelli [email protected] COMITATO DI REDAZIONE Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Monza e della Brianza Rosanna Ferrandino [email protected] Guido Ferraro [email protected] Aldo Grasso [email protected] Marco Malacrida [email protected] Chiara Mazza [email protected] Paolo Meago [email protected] Greta Meli [email protected] Aldo Polito [email protected] Maria Isa Suanno [email protected] Massimo Trolese [email protected] AREA ECONOMICA Antonio Sonzini [email protected] IN REDAZIONE Caterina Carpitella [email protected] Matteo De Donatis [email protected] Marina Lefebvre [email protected] Giusi Mastrolilli [email protected] grafica Francesca Forte [email protected] SOMMARIO 5 EDITORIALE 34 DALL’ASSOCIAZIONE 6 PRIMO PIANO Il decennio più violento del terzo millennio Parla Giorgia Meloni, ministro della Gioventù CULTURALE La scuola di formazione non solo per il tirocinio 36 NEWS 38 LIONS CLUB Terapia d’urto per curare l’indifferenza 40 ROTARY INTERNATIONAL 10 FOCUS Internazionalizzare le imprese: come, dove e perché 18 SPAZIO REGIONE In Brianza la carica delle guardie ecologiche 20 APPROFONDIMENTI Il rendiconto finanziario: uno strumento operativo 22 COMITATO ADR La riforma della conciliazione sotto la lente La solidarietà nel pallone: piccoli calciatori, grande cuore 42 SPORTING CLUB MONZA Un riflesso inglese sulle rive del Lambro 44 ARTE E CULTURA I Villoresi e il sogno dell’ingegnere 48 ITINERARI DI VIAGGIO Le linee ferroviarie dell’Albula e del Bernina patrimonio mondiale dell’Unesco 52 MOTORI Nuova Land Rover Discovery 4 26 ASSOCIAZIONI E CATEGORIE COORDINAMENTO PUBBLICITÁ Riccardo Fiorina [email protected] Filippo Giambelli [email protected] PUBBLICITÁ Leonardo Cereda Claudio Fiori Michele Schiattone 28 VITA DELL’ORDINE STAMPA Arti Grafiche G. Vertemati Srl Via Bergamo 2 - 20059 Vimercate MI Registrazione Tribunale di Milano n.126 dell’8 marzo 2004 Parla Domenico De Stefano, presidente del Consiglio notarile di Milano • Il commercialista oggi: un ruolo istituzionale e sociale • Tra presente e futuro dell’accertamento tributario 55 GLI ISCRITTI ALL’ORDINE 66 CHI RICEVE BRIANZA BUSINESS Dal 1987 per Monza e Brianza La Concessionaria LAND ROVER AGRATE MOTORI 2 S.r.l. Agrate Brianza SEDE: Via Lecco 122 Monza: Viale Elvezia 46 Cologno Monzese: Via F. Cavallotti 147 Tel. 039/651903 email: [email protected] www.agratemotori2.it Editoriale Il decennio più violento del terzo millennio di gilberto gelosa* P remesso che il primo decennio finirà il 31.12.2010, così come il nuovo millennio è iniziato il 1.1.2001 (solo fattori evocativi, di immagine e di marketing – il 2000, gli anni coi due zero centrali ecc. – hanno spostato le corrette definizioni temporali), il titolo di questo editoriale contiene un profondo e sentito augurio: che i restanti 99 decenni (più un anno, il 2010 appunto) siano meno violenti di quello decorso. Penso che abbiamo vissuto in una sorta di Grande Fratello mediatico della violenza finalizzata o gratuita, di ogni tipo e intensità, fisica, schizofrenica e verbale. Molti commentatori hanno approcciato il tema della fine degli anni zero sotto questo profilo e giustamente: io mi sono limitato a guardare in tv una delle solite trasmissioni rievocative (2000 – 2009) di fine anno per rivedere un concentrato di nefandezze come mai prima negli altri 44 anni di vita. Ne cito tre, solo esemplificative ma significative: le bombe nei metrò di Londra, il matri/fratricidio di Novi Ligure, Anno Zero/Ballarò/i “processi” del calcio. La paura della guerra è atroce ma si conosce; la paura ignota è tremenda. Avere in casa, in tutti e tre i casi, una violenza che non si sa da dove proviene, dove si origina o dove porta, è una paura che rovina il cervello. E del cervello l’uomo deve fare un uso diverso, non essendoci stato donato per dominare la paura ma per conoscere, creare, inventare, tutte cose abbandonate per apparire, prevaricare, mistificare, ferire sia per difesa che per offesa. È forse il momento di dire basta? Direi di sì, a partire dal quotidiano, dal lavoro e dalla famiglia. E a questo proposito, storici, filosofi, economisti e giornalisti più dotti di me hanno raccontato di un paese che nella crisi si è arrangiato meglio degli altri e che, comunque, risulta migliore di dieci anni fa. Sono convinto che sia vero perché, innanzitutto, è un dato di fatto significativo che sia diminuito il fattore K - paura del Kommunism (e il recente successo dello scudo fiscale ne dà infatti una testimonianza) - ma anche perché i fattori L (lavoro) e F (famiglia), di cui sopra, uniti al fattore R (risparmio) permeano ancora buona parte della società italiana. Aggiungo al mix due ulteriori fattori: I, l’individualismo che permette quando si affonda di stare a galla, mentre chi è abituato a giocare solo con il fattore S = squadra porta a picco tutti, vedi americani o giapponesi coi loro benedetti “team” - non sono contrario al lavoro in team, ma al team che viene prima delle persone e che quando manca ci fa sentire molto, molto soli; e U, l’ultima spiaggia, ovverosia quando si sta per sprofondare siamo dotati di un inimmaginabile colpo di reni che ci riporta verso la superficie. Qualcuno, saccentemente, ha evocato: «e se questo paese dopo dieci anni così è ancora a galla pensiamo a cosa sarebbe se, invece di camminare, ricominciasse a correre?». Il sottoscritto, ignorante ma calcisticamente erudito, ricorda che abbiamo vinto 4 mondiali, due sotto dittatura e due dopo scandali calcistici. Sarà un caso ma il teorema calcistico è riproponibile su vasta scala, altrimenti non avremmo avuto le tre R (rinascimento, risorgimento e resistenza). E adesso suggerisco a tutti i colleghi e ai lettori di provare per un decennio a correre mettendo il proprio fattore I a servizio dell’F e della L. Auguri, ma sappiate che sono con voi. Da ultimo: Brianza Business compie 6 anni. Nel 2007 avevo commentato dicendo che iniziava il periodo dell’asilo, ora inizia l’età scolare. Le difficoltà aumentano e le affronteremo ma la rivista dei dottori commercialisti e degli esperti contabili è un punto fermo nel panorama territoriale, osservata, letta e valutata da più di 6.000 lettori con almeno tre tentativi di imitazione. Non male per Monza e Brianza e per una scommessa dell’Editore (a cui va un grazie), dell’Ordine (a cui va un copyright per l’idea) e degli sponsor (a cui va un altro grazie perché senza di loro la scommessa sarebbe persa). Naturalmente anche il grazie ai redattori/giornalisti e ai colleghi della commissione per il loro oscuro ma prezioso lavoro.n *presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Monza e della Brianza 5 P rimo P iano Parla Giorgia Meloni, ministro della Gioventù Ben di più che veline e tronisti Le politiche in favore dei giovani in ogni ambito: da quello economico e fiscale, al lavoro, allo sviluppo umano e sociale, all’educazione, all’istruzione e alla cultura di Marco Malacrida L’ on. Giorgia Meloni nel giorno del giuramento 6 I l futuro di un paese si misura su quanto investe sui giovani. Ecco come si sta muovendo Giorgia Meloni, ministro della Gioventù in carica. D. Una delle maggiori problematiche che sembra affliggere il mondo giovanile riguarda la mancanza di valori e di ideali da seguire con passione; come possono intervenire le istituzioni per colmare questa carenza? R. Ritengo questa un’interpretazione erronea della condizione giovanile, molto lontana dalla realtà dei fatti. Sicuramente i giovani non sono quelli che cronache e media propongono quotidianamente: fannulloni, privi di ideali e obiettivi, divisi sul solo dilemma di essere “velina” o “tronista”, o addirittu- ra bulli, vandali. Fortunatamente questi rappresentano una ristrettissima minoranza, che finisce sui giornali solo perché fa più rumore, proprio come nel proverbio fa l’albero che cade a dispetto della foresta che cresce. Nella nostra nazione c’è però una foresta in crescita fatta di giovani impegnati nello studio, nel lavoro, nel volontariato e nello sport. Ragazze e ragazzi che credono in qualcosa di importante, vogliono realizzarlo e sono pronti anche a sostenere grandi sacrifici per poter tagliare il proprio traguardo personale. Quello di cui hanno bisogno sono occasioni concrete di dimostrare quanto valgono veramente. Ed è un dovere dello Stato e delle istituzioni far sì che esistano opportunità per i giovani. D. Sono previsti interventi per favorire o diffondere una migliore integrazione dei nostri giovani con i loro coetanei europei? R. La promozione del dialogo interculturale tra le nuove generazioni rimane uno degli obiettivi principali del governo italiano. Le nuove generazioni sono, e saranno, quelle su cui graverà la costruzione di un futuro di pace e di rispetto tra i popoli. La conoscenza delle varie culture è dunque una occasione unica per i giovani italiani troppo spesso isolati, rispetto ai colleghi europei, dal contesto internazionale. Il facile accesso a una mobilità “low cost” rappresenta una delle caratteristiche più avvincenti di questa epoca e i nostri giovani non possono restarne esclusi. Stiamo lavorando affinché l’azione comune con gli organismi eu- ropei preposti sia volta allo sviluppo concreto di esperienze formative sempre più valide e settoriali, per raggiungere l’obiettivo di abbassare sempre più l’età in cui i nostri ragazzi iniziano il loro percorso di formazione non accademico. Per quanto riguarda l’Agenzia nazionale giovani, istituita dopo l’attivazione del programma comunitario Gioventù in azione, ci stiamo adoperando per un monitoraggio sui risultati conseguiti in questi primi mesi di attività. L’Agenzia è stata istituita dall’Italia con un forte ritardo rispetto ai tempi che ci erano stati indicati dall’Ue. Il rischio è di perdere, come avvenuto in passato, opportunità importanti e fondi cospicui messi a disposizione dall’Europa. Il ministero sta vigilando affinché questo non avvenga e si adopera perché l’Ang risulti un interlocutore credibile tra i giovani italiani e l’Unione europea. Le strutture, organizzate e capillari, collegate al programma Gioventù in azione – penso alla rete Eurodesk che vanta 111 punti locali decentrati in Italia, e che offre informazione e orientamento circa i programmi comunitari rivolti ai giovani – saranno invece inserite in un network nazionale che riguarderà tutte le strutture capaci di interfacciarsi con i giovani, promuovendo a vario livello la cittadinanza attiva. Una delle iniziative su cui si è maggiormente spesa l’on. Melandri, infine, è stata l’istituzione della consulta interreligiosa, un’esperienza di dialogo e comprensione che, seppure sottoposta a verifica, deve certamente proseguire. D. Come si coordina il ministero con i competenti assessorati locali: ovvero le politiche a favore dei giovani sono proposte dall’alto oppure emergono dalle realtà locali? R. Pur nella rispettiva autonomia operativa, ci sono molti punti di contatto tra le politiche in favore dei giovani tra il ministero e gli enti locali. Questa proficua collaborazione si concretizza in particolar modo attraverso i numerosi progetti che il ministero ha messo in campo con l’Anci, l’Associazione nazionale dei comuni italiani. D. Quali sono i progetti più rappresentativi sinora posti in essere? R. Abbiamo lavorato molto nel senso della promozione della creatività e delle idee giovani, attraverso numerosi progetti, diversi dei quali realizzati in stretta collaborazione con l’Anci. Per aiutare le giovani coppie a superare il grande ostacolo dell’accesso al credito per l’acquisto della casa familiare, abbiamo promosso un fondo di garanzia di 24 milioni di euro in due anni che servirà a offrire le garanzie bancarie necessarie a quei gio- Chi è Giorgia Meloni È nata a Roma il 15 gennaio del 1977. È giornalista professionista dal 2006. Cresciuta nel popolare quartiere romano della Garbatella, si è diplomata in lingue presso l’ex istituto Amerigo Vespucci. Ha iniziato il suo impegno politico a 15 anni fondando il coordinamento studentesco “Gli antenati”, principale motore della contestazione contro il progetto di riforma della pubblica istruzione dell’allora ministro Iervolino. Nel 1996 è divenuta dirigente nazionale di Azione Studentesca, rappresentando tale movimento in seno al Forum delle associazioni studentesche istituito dal ministero della Pubblica istruzione. Nel 1998 è stata candidata da Alleanza nazionale al Consiglio della Provincia di Roma nel collegio della Garbatella. Eletta, è stata membro della commissione Cultura, scuola e politiche giovanili fino allo scioglimento della consiliatura nel 2003. Nel 2000 è divenuta dirigente nazionale di Azione giovani e nel febbraio 2001 Gianfranco Fini, presidente di An, l’ha nominata coordinatrice del comitato di reggenza nazionale del movimento giovanile. Nel 2004, candidata a capo della lista “Figli d’Italia”, ha vinto il congresso nazionale di Viterbo ed è diventata la prima presidente donna dell’organizzazione giovanile della destra nazionale. Nell’aprile del 2006 è eletta alla Camera dei deputati nella lista di Alleanza nazionale nel collegio Lazio 1. Pochi giorni dopo viene eletta vicepresidente dell’aula di Montecitorio. Nella XV legislatura è stata componente della VII Commissione (cultura, scienze e istruzione). Nel 2008, in occasione delle elezioni per la XVI legislatura, è divenuta parlamentare per la seconda volta. L’8 maggio dello stesso anno giura come ministro della Gioventù del governo guidato da Silvio Berlusconi. A 31 anni, Giorgia Meloni è il ministro più giovane della storia della Repubblica d’Italia. vani che non riescono a ottenere un mutuo. Con l’operazione “Naso rosso”, abbiamo predisposto una rete di azioni contro le stragi del sabato sera: in questo filone si inserisce anche “Autovelox”, il cortometraggio presentato all’ultimo Giffoni film festival per diffondere il tema della scurezza stradale. Poi c’è il sito internet (www.gioventu.it) che pur mantenendo il rigore istituzionale, apre le porte al dibattito con i ragazzi. Attraverso una rubrica radiofonica abbiamo stabilito un nuovo livello più informale di comunicazione tra i giovani e il governo. Ogni settimana, per mezz’ora, le iniziative del ministero vengono presentate dal ministro in prima persona e commentate insieme a personaggi rappresentativi non solo della vita politica ma soprattutto della società civile. Una parte importante della rubrica è destinata alle storie di “Me- 7 P rimo P iano Che cosa fa il ministero Dall’8 maggio 2008, l’on. Giorgia Meloni è il ministro senza portafoglio della Gioventù. È delegata a esercitare le funzioni e i compiti, ivi compresi quelli di indirizzo e coordinamento, di tutte le iniziative, anche normative, nelle materie concernenti le politiche giovanili. Di seguito sono indicate le deleghe e alcune note esplicative. In particolare, salve le competenze attribuite dalla legge ad altri ministri, il ministro della Gioventù è in sintesi delegato a: a) promuovere e coordinare le azioni di Governo volte ad assicurare l’attuazione delle politiche in favore dei giovani in ogni ambito, ivi compresi gli ambiti economico, fiscale, del lavoro, dello sviluppo umano e sociale, dell’educazione, dell’istruzione e della cultura, anche mediante il coordinamento dei programmi finanziati dall’Unione europea; b) promuovere e coordinare le azioni di Governo in materia di scambi internazionali giovanili; c) promuovere e coordinare le funzioni in tema di contrasto e trattamento della devianza e del disagio giovanile in ogni ambito, ivi compresi quelli economico, fiscale, del lavoro, dello sviluppo umano e sociale, dell’educazione, dell’istruzione e della cultura; d) esercitare funzioni di indirizzo delle politiche sociali e previdenziali, dei criteri di ripartizione delle risorse del Fondo nazionale per le politiche sociali, della politica di tutela abitativa a favore delle fasce sociali deboli ed emarginate; concedere assistenza tecnica a richiesta degli enti locali e territoriali; e) esercitare le funzioni di indirizzo e vigilanza dell’Agenzia nazionale italiana del programma comunitario Gioventù; f) esercitare funzioni in tema di sensibilizzazione e prevenzione dei giovani rispetto al fenomeno delle dipendenze (Osservatorio per il disagio giovanile legato alle dipendenze); g) esercitare funzioni in tema di finanziamenti agevolati per sopperire alle esigenze derivanti dalla peculiare attività lavorativa svolta, ovvero per sviluppare attività innovative e imprenditoriali; h) esercitare funzioni per promuovere il diritto dei giovani alla formazione culturale e professionale e all’inserimento nella vita sociale, anche attraverso interventi volti ad agevolare la realizzazione del diritto dei giovani all’abitazione. Il ministro è altresì delegato a: a) nominare consiglieri ed esperti, a costituire organi di studio, commissioni e gruppi di lavoro, nonché a designare rappresentanti della presidenza del Consiglio dei ministri in organismi analoghi operanti presso altre amministrazioni o istituzioni; b) provvedere a intese e concerti di competenza della presidenza del Consiglio dei ministri, necessari per le iniziative, anche normative, di altre amministrazioni; c) curare il coordinamento tra le amministrazioni competenti per l’attuazione dei progetti nazionali e locali, nonché tra gli organismi nazionali operanti nelle materie oggetto della delega. glio gioventù” italiana: storie di ragazzi che si sono distinti in modo particolare in qualsiasi campo e che sono convinta possano essere di esempio ai loro coetanei. Più di mille ragazzi sono poi partiti quest’estate per i campi estivi organizzati dal ministero insieme a Vigili del fuoco, Marina militare e Guardia costiera. Un grande successo recente è stato il progetto Global village campus, realizzato 8 in collaborazione con la Sapienza. Cinque settimane di campus per far incontrare giovani laureati e mercato del lavoro attraverso formazione, orientamento e incontro con le più importanti aziende italiane ed estere. L’obiettivo era quello di creare un format ripetibile in tutte le università italiane desiderose di offrire le migliori opportunità ai propri migliori talenti. Il Global village campus ha dimostrato che colmare efficacemente il divario tra università e mondo del lavoro si può. Infine, ma non ultimo, il progetto “Giovani per l’Abruzzo”: solo attraverso il nostro sito web, sono oggi circa 4.500 i ragazzi che ora fanno parte di una banca dati alla quale le associazioni di volontariato possono attingere per avere aiuto. Altro grande obiettivo del ministero della Gioventù è quello di promuovere una autentica rivoluzione del merito. Si parla molto di merito di questi tempi, ma io credo che ridare centralità alla meritocrazia non significhi altro che abbattere delle barriere. Dal ‘68 in poi l’egualitarismo ideologico ha imposto che, pur partendo da situazioni diverse, tutti dovessero raggiungere lo stesso obiettivo. Noi, invece, vogliamo fornire a tutti le stesse opportunità di partenza, indipendentemente da censo, età, sesso, e consentire a ciascuno di misurarsi. Vogliamo aprire per tutti un metaforico cancello di ingresso verso il futuro e le proprie aspirazioni, lasciare che il talento, l’applicazione, l’impegno, la serietà e, più in generale, i valori positivi, facciano la differenza. Uguaglianza per dare a tutti la capacità di competere grazie al proprio estro e alla propria voglia di realizzare i sogni, senza privilegi di sorta o posizioni di rendita. E quindi concedere, per chi saprà impegnarsi, il gusto dolce della vittoria e non il sapore insipido di un traguardo scontato e, spesso, insoddisfacente. Sono molti i problemi e le sfide che i nostri giovani si trovano quotidianamente ad affrontare. Si tratta, in parte, di questioni antiche che hanno conosciuto anche le generazioni precedenti, così come, in una certa misura, di difficoltà connesse con l’evoluzione dell’economia e della società e, pertanto, presenti in gran parte dei Paesi occidentali. Ma esiste anche una componente specificatamente italiana e attuale del disagio giovanile. La componente italiana è la mancanza di indipendenza economica e decisionale dei giovani rispetto alla propria famiglia determinata dal ruolo di ammortizzatore sociale che appunto la famiglia ha sempre svolto. Noi vogliamo intervenire a sostegno dei giovani perché, almeno in parte, possano progredire con i loro mezzi. A questo scopo, stiamo lavorando su alcuni provvedimenti.n quando il benessere diventa emozione regala emozioni a Monza, in via Santuario delle Grazie Vecchie, 17 Tel. 039-2301704 www.qctermemonza.it F ocus Come si stanno muovendo le aziende del territorio Internazionalizzare le imprese: come, dove e perché Il talento, il gusto e la tecnologia sono il segreto del successo delle piccole e medie imprese italiane. Tuttavia, ciò non basta per affrontare adeguatamente i mercati esteri e soprattutto per crescere attraverso l’internazionalizzazione di Chiara Mazza e Paolo Meago L ’internazionalizzazione, intesa come crescita da parte delle imprese nei mercati esteri, è da molto tempo tema di discussione da parte del mondo imprenditoriale italiano. Sicuramente una opportunità di sviluppo che deve essere gestita nella maniera più consona al tipo di 10 impresa, di business e di cultura aziendale. Anche se le aziende brianzole hanno sempre avuto una posizione di rilievo nel quadro nazionale, la dimensione e la cultura aziendale possono influire in maniera determinante relativamente all’opportunità offerta dall’internazionalizzazione. Carolina Guerini, professore associato di economia e ge- Chi opera sul territorio Oltre al problema culturale è quindi la mancanza di risorse e di esperienza che penalizza le imprese in ambito di internazionalizzazione. Al fine di supplire a queste mancanze sia le associazioni di imprese sia le camere di commercio offrono vari tipi di assistenza. Abbiamo chiesto sia a Renato Cerioli, presidente di Confindustria di Monza e Brian- za che a Fabio Caliandro di Promos Monza e Brianza, Azienda speciale della Camera di commercio di Monza e Brianza per le attività internazionali, cosa si può fare e come è possibile semplificare sia in termini di esperienza che di costi, la presenza delle imprese brianzole sui mercati esteri in base alle esperienze maturate. Promos Monza e Brianza: Fabio Caliandro D. Come nasce Promos? R. La Camera di commercio di Monza e Brianza, costituita a seguito dell’istituzione della nuova provincia, si è voluta dotare di una struttura specializzata per le attività internazionali che fosse vicino, anche fisicamente, alle imprese. A seguito di ciò è stato chiesto a Promos, Azienda speciale della Camera di commercio, di costruire una organizzazione ad hoc per la realtà della nuova provincia. D. Qual è il ruolo di Promos Monza e Brianza? R. Il nostro compito è quello di sostenere lo sviluppo delle attività internazionali di tutto il mondo imprenditoriale del territorio con particolare attenzione a quei settori di eccellenza che sono rappresentati nella provincia. Bisogna sottolineare che Promos Monza e Brianza opera all’estero mediante una fitta rete di uffici, circa una ventina, che presidiano le aree principali dei mercati mondiali tra cui, in particolare, i paesi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina). È chiaro che vengono offerti gli stessi servizi anche nei paesi in cui Promos non è direttamente presente. D. Come? R. Per sostenere le imprese a operare sui mercati esteri noi attiviamo servizi di differente tipologia integrati in un progetto più ampio. Per avere una macroidea, tali servizi si possono suddividere in servizi di supporto all’attività promozionale all’estero, servizi di assistenza specialistica e servizi formativi e informativi. I primi, dedicati generalmente a gruppi di imprese, si svolgono attraverso missioni imprenditoriali, sia multisettoriali che specializzate per settore, nei vari paesi che possono presentare ottime opportunità per le aziende brianzole, nonché il sostegno e l’organizzazione in relazione alla partecipazione a manifestazioni fieristiche specializzate. Queste attività vengono anche svolte in collaborazione con tutte le associazioni di categoria presenti nel territorio, tra cui Confindustria di Monza e Brianza, ma non solo. I servizi di assistenza specialistica consistono invece in un affiancamento alla singola impresa, al fine di trovare partner commerciali o industriali, agenti, clienti finali oppure, per imprese con un bisogno maggiore, un affiancamento al fine di una presenza diretta nei vari mercati attraverso una sede, una branch, un ufficio commerciale, una sede produttiva, joint venture ecc. Tali servizi consistono nella ricerca di professionisti esteri specializzati nelle varie funzioni come quella legale, finanziaria, fiscale, ricerca di personale, immobiliare ecc. e in ultimo offriamo servizi formativi e informativi. Per tali servizi la collaborazione con l’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Monza e Brianza è molto attiva, al fine di far conoscere alle nostre imprese sia le modalità con le quali è possibile operare all’estero mediante corsi sia per funzioni che per settori legati agli scambi internazionali ma anche organizzando convegni chiamati “approfondimenti paesi” che consistono in incontri con operatori e rappresentanti di paesi esteri per far conoscere la singola realtà estera. Tengo a sottolineare che la maggior parte dei servizi offerti da Promos Monza e Brianza è personalizzata e quindi studiata direttamente sulle necessità dell’azienda che chiede un supporto nell’attività di internazionalizzazione. D. Qual è il costo aziendale per iniziare un progetto di internazionalizzazione? R. Molte volte è meno di quello che si pensi. Infatti, in riferimento ai servizi descritti, Promos Monza e Brianza per esempio offre anche un servizio che consta nel trovare lo strumento economico che possa attenuare o addirittura azzerare il costo sostenuto dall’azienda per i servizi da noi offerti. Ciò significa che tramite un accordo di programma tra le camere di commercio lombarde e la Regione Lombardia, attraverso contributi stanziati ad hoc, si provvede a finanziare mediante un sistema di voucher e altre modalità, l’utilizzo da parte della singola azienda dei servizi offerti da Promos. Praticamente esiste uno strumento di sostegno economico per ognuno dei servizi sopracitati. Il servizio viene pagato dalle aziende ma viene parzialmente o totalmente rimborsato dalla Camera di commercio attraverso la compartecipazione della Regione Lombardia. D. Con quali Paesi le aziende brianzole hanno avuto più successo e perché? R. Chiaramente dipende dal tipo di azienda, non è detto che tutte le imprese debbano andare in tutti mercati. È evidente che ci sono grandi aree mondiali, quali la Russia, la Cina, l’India, il Brasile sicuramente importanti, con le quali abbiamo avuto ottime soddisfazioni. È però necessario essere attenti anche ad altri mercati, considerati di nicchia, che si sposano bene con le caratteristiche delle nostre imprese. Ad esempio, assieme alle imprese quest’anno abbiamo lavorato molto col Sudafrica, la Corea del sud, Vietnam, Qatar ed Emirati arabi. Per avere successo nell’internazionalizzazione bisogna sì avere attenzione alle macroaree più conosciute ma avere cura anche di valutare mercati più ridotti e poco conosciuti che possono offrire maggiori potenzialità. 11 F ocus stione delle imprese all’Università Carlo Cattaneo di Varese, ha condotto un’attenta ricerca sul tema. D. Professoressa, in ambito di internazionalizzazione, quali sono i punti di forza e di debolezza delle pmi, in particolare di quelle brianzole/ lombarde? R. Le piccole imprese italiane si caratterizzano a livello mondiale per i loro prodotti: l’abilità esecutiva, il design, l’adattamento tecnologico sono in molti casi il loro fattore critico di successo. Tuttavia, ciò non basta per affrontare adeguatamente i mercati esteri e soprattutto per crescere attraverso l’internazionalizzazione. Il principale limite della Pmi italiana e lombarda risiede nella sua ridotta capacità di pianificazione del processo di internazionalizzazione. I risultati della ricerca sul tema dell’internaziona- 12 lizzazione delle imprese confermano che in molti casi, quest’ultima è il risultato di uno sviluppo casuale o preordinato, e non la conseguenza di un orientamento attivo o proattivo. Ciò dipende dalla maggiore complessità che caratterizza la gestione del processo di internazionalizzazione commerciale, rispetto allo sviluppo interno. La distanza psichica e geografica, che connota molti mercati esteri e che rende necessario un approccio interculturale, e l’estrema varietà e variabilità dei mercati esteri, che postulano il possesso di informazioni critiche per favorire l’adattamento delle politiche di marketing mercato per mercato, rendono lo sviluppo e la crescita internazionale complesso. D. Quale strategia sarebbe opportuno adottare in luogo di uno sviluppo non adeguato? R. A livello strategico, un approccio attivo nella Concessionaria Ufficiale di Vendita e Assistenza Mercedes-Benz Milano Viale Fulvio Testi 326 – tel. 02/661511 Cornate D’A. Via E. Berlinguer, 31– tel. 039/6956637 Monza V.le Sicilia, 98 – tel. 039/28301 Monza Shop Via F. Cavallotti, 11 – tel. 039/2319252 www.venus-spa.it Seregno Via Strauss, 38 – tel. 0362/327658 Pioltello S.S. Rivoltana, 27 –tel. 02/92162393 F ocus Confindustria MB: Renato Cerioli D. Come può iniziare un’azienda italiana ad avere i primi contatti con l’estero? Quali sono i canali più comuni? R. Per un primo approccio, un’azienda italiana può rivolgersi ai nostri enti istituzionali. In particolare, l’Ice - Istituto per il commercio estero, dispone di una rete di 116 uffici dislocati nel mondo e ha il compito di facilitare le imprese italiane nella raccolta di informazioni, nel fornire indicazioni commerciali e nel favorire le relazioni e i contatti commerciali nei paesi di interesse. Gli uffici hanno generalmente sede presso le nostre ambasciate italiane: la loro presenza facilita lo scambio di informazioni precise e mirate, utili alla realizzazione di un buon business oltre che diffondere cultura e tradizioni locali, la cui conoscenza, soprattutto nei paesi emergenti, è imprescindibile se si vogliono impostare proficue relazioni economiche. Va inoltre citata la rete delle camere di commercio all’estero, attraverso Promos, che svolge una intensa attività di sostegno all’internazionalizzazione delle Pmi. I canali maggiormente utilizzati per la penetrazione nei mercati esteri sono naturalmente le fiere settoriali che consentono di incontrare potenziali clienti e intermediari, ad esempio società che possono agire come rappresentanti dell’azienda italiana nel nuovo mercato, agenti e/o distributori. Un altro strumento da valutare sono le missioni esplorative, multisettoriali o settoriali che vengono organizzate sia a livello locale che nazionale. Si pensi alle missioni di sistema, che coinvolgono Confindustria nazionale, Abi e la rete Ice del paese prescelto, e offrono alle imprese partecipanti l’organizzazione operativa di incontri business to business con operatori locali selezionati in base ai profili e alle caratteristiche indicati in precedenza. D. Quali sono le aziende italiane che più hanno bisogno di espandersi all’estero? R. Tutte le aziende dovrebbero impostare una strategia rivolta all’internazionalizzazione. Operare solo sul mercato nazionale è fortemente rischioso. Purtroppo i nostri livelli di crescita sono bassissimi e molte aziende, soprattutto della Brianza, hanno potuto svilupparsi negli ultimi anni proprio perché hanno aggredito commercialmente i mercati emergenti, che hanno tassi di crescita e di consumo più elevati dei nostri, soprattutto in prospettiva. Non dimentichiamo che ovunque nel mondo i prodotti italiani sono sempre ben apprezzati e non parlo solo del made in Italy legato al mobile e al design, dove vantiamo una leadership indiscussa, ma anche in quei settori che realizzano prodotti non destinati direttamente al consumatore finale. In alcuni paesi c’è una preferenza non solo per il prodotto italiano ma anche per la nostra cultura e per il modo in cui sappiamo lavorare. D. Qual è il ruolo di Confindustria Monza e Brianza? R. Andare all’estero non è semplice, soprattutto per le imprese più piccole. Lavorare in un paese che non si conosce, magari molto lon- 14 tano sia geograficamente che culturalmente è complicato. Sia che si parta da una semplice presenza commerciale continuativa sia che si voglia implementare questa presenza con collaborazioni nel campo della ricerca e dell’innovazione, dello scambio di know-how, della collaborazione con università internazionali. Non paga l’improvvisazione. Bisogna dotarsi di un metodo nell’andare all’estero; è necessario mettere in atto una strategia ben definita, scegliendo in quale mercato indirizzarsi e con quali prodotti, come penetrare quel mercato, di quale livello strutturale ci si vuole dotare, se occorre cercare un partner locale, come limitare i rischi commerciali e finanziari, a quali consulenti affidarsi. Confindustria Monza e Brianza è impegnata a offrire un valido servizio di supporto che, come richiesto dalle aziende stesse, prende avvio dalla messa a disposizione delle informazioni di base sul paese prescelto – attraverso dati statistici, schede commerciali, workshop dedicati – che permettano di elaborare una strategia. Il passo successivo è costituito dal supporto concreto per tutte le problematiche che possono insorgere. Oltre all’assistenza continua dei nostri uffici, siamo in grado di offrire alle aziende associate un network di esperti italiani e stranieri specializzati sui vari paesi. Offriamo continuativamente informazioni e assistenza su contrattualistica e aspetti fiscali internazionali, sistema dei pagamenti e dei trasporti internazionali, aspetti doganali e barriere economiche commerciali, finanziamenti e assicurazioni all’export. Per il prossimo futuro, ci poniamo l’obiettivo di elaborare progetti di internazionalizzazione che comportino aggregazioni tra imprese su un determinato mercato o per progetti di filiera. Penso, per esempio, alla partecipazione delle nostre imprese a gare internazionali per la realizzazione di lavori complessi o per la fornitura di prodotti all’estero e ai grandi progetti nel settore “contract”. La dimensione piccola e media delle nostre imprese non permette facilmente di partecipare a queste opportunità. Sviluppando una rete di imprese, che peraltro già esiste, si può accedere più facilmente a queste opportunità. D. Come espandersi? Quali sono i casi più comuni? R. Dalle ricerche realizzate in questi ultimi anni dalla nostra associazione si è evidenziato che la strategia di penetrazione dei nuovi mercati per le imprese di Monza e Brianza avviene attraverso agenti, importatori, distributori. Per una strategia duratura e vincente questo non è sufficiente. I mercati si evolvono in maniera molto rapida; le richieste sono sempre più specifiche anche da parte dei clienti stranieri: assistenza tecnica in loco, servizi post vendita, magazzini locali ecc. Parlare di internazionalizzazione vuol dire, oggi più che mai, essere presenti in maniera continuativa e stabile nel mercato prescelto. Per la maggior parte degli interlocutori stranieri questo significa fare “sul serio”, diventare partner affidabili, vicini e in grado di rispondere alle esigenze di una clientela sempre più esigente. gestione di marketing richiederebbe l’assunzione di decisioni in merito ai mercati verso i quali orientarsi, alle modalità con le quali essere presenti negli stessi, oltre che scelte attinenti la definizione del target e del posizionamento di prodotto. A livello operativo, la varietà dei mercati serviti imporrebbe scelte in merito al grado di adattamento del sistema d’offerta perseguibile, in modo da favorire - al contempo - le opposte istanze del contenimento dei costi e della rispondenza locale. Le nostre imprese mostrano, in genere, un debole orientamento strategico che, pur garantendo un grado di apertura elevato al sistema Italia, si risolve in una limitata capacità di consolidamento estero. Tale debolezza trova fondamento nelle imprese di più piccole dimensioni, in una quasi totale assenza di pianificazione, che può essere giustificata solo per quelle che non intendano operare stabilmente sui mercati esteri: in tal caso, infatti, l’occasionalità con la quale si sviluppa l’azione suggerisce di non creare strutture apposite o di non intraprendere ricerche ad hoc, che genererebbero alti costi. Tuttavia, qualora il processo di internazionalizzazione venga perseguito consapevolmente, per ricercare concrete opportunità di sviluppo, un’adeguata pianificazione consente di cogliere le migliori occasioni sui mercati internazionali, riducendo, al tempo stesso, i costi connessi con l’operare in ambienti non familiari. D. Quali sono le motivazioni e gli ostacoli al processo di internazionalizzazione per questo tipo di imprese? Inoltre, quali sono le loro strategie vincenti di internazionalizzazione? R. Le motivazioni per l’internazionalizzazione sono innumerevoli e innumerevoli sono gli obiettivi che le imprese perseguono attraverso la stessa. I mercati esteri sono destinatari di surplus di capacità produttiva nell’orientamento alla vendita, sono potenziali vettori di crescita per tutte le imprese che affrontino adeguatamente il processo di pianificazione, ma sono anche lo strumento e il mezzo dal quale apprendere per sopravvivere nell’era della globalità. Non dimentichiamo, infatti, che esse sono comunque esposte anche nel territorio nazionale alla concorrenza internazionale. Tra i principali ostacoli al processo di internazionalizzazione efficace vi sono la scelta dell’export come modalità di presenza all’estero e le risorse adeguate. Infatti, in riguardo al primo ostacolo, le imprese di piccole e medie dimensioni privilegiano l’esportazione come forma di presenza internazionale a sca- 15 F ocus pito di alternative a maggiore coinvolgimento estero, quali accordi e investimenti esteri. Tale scelta si rivela, in termini relativi, poco onerosa, essendo modesto il livello di investimento necessario per raggiungere, attraverso la stessa, i mercati esteri. Essa presenta, inoltre, caratteristiche di maggiore flessibilità rispetto a scelte difficilmente reversibili, quali la collaborazione interaziendale internazionale o l’investimento diretto estero. Tuttavia, il ricorso alla semplice esportazione, quale modalità esclusiva o prevalente di presenza all’estero, non sempre produce risultati soddisfacenti in termini di apertura internazionale, di sviluppo del fatturato o di redditività. In riguardo alle risorse, certamente un numero maggiore di vincoli preclude, talora, alle piccole imprese stesse la possibilità di avvalersi di tecniche di ricerca costose o di comprendere tra le alternative soluzioni costose e impegnative in termini umani. Tuttavia, secondo un processo con- 16 tinuo di analisi costi-benefici, anche per le stesse potrà essere logicamente ricercata una soluzione di ottimo relativo. D. Quali sono le prospettive di sviluppo del processo di internazionalizzazione delle imprese brianzole/lombarde? R. Molto spesso le imprese brianzole, lombarde, italiane hanno ottimi prodotti, prodotti differenziati sulla base di esigenze specifiche di mercato. Questo di per sé garantisce l’esistenza di nicchie di mercato transnazionali, ovvero indipendenti dai confini geopolitici della nazione. Si è detto, peraltro, che un approccio attivo – l’unico che garantisca il successo – richiede la verifica dell’esistenza e della dimensione del segmento e soprattutto un approccio mirato nei confronti della potenziale clientela, e con ciò competenze e risorse umane dedicate come ad esempio i temporary export manager.n Per vendere la tua casa scegli l’affidabilità Gabetti. MONZA CENTRO Via XX settembre 2 tel. 039 - 365383 [email protected] MONZA ROMAGNA Via Romagna ang. via Venezia G. 1 tel. 039 - 2726184 [email protected] MONZA EST prossima apertura www.gabetti.it S pazio Regione A Carate a fine novembre il raduno dei volontari In Brianza la carica delle guardie ecologiche Due le funzioni principali: vigilano sui nostri parchi ed educano le generazioni più giovani. Tante persone straordinarie al servizio della comunità per la difesa e la salvaguardia dell’habitat naturale a cura dello staff di Massimo Ponzoni assessore alla Qualità dell’ambiente Regione Lombardia Le Guardie ecologiche volontarie all’auditorium della residenza “Il Parco” di Carate Brianza 18 U na grande adunata. Forse, il gergo è un pò militaresco, ma non c’è altro termine per definire quello che è stato il meeting invernale delle guardie ecologiche volontarie. Nonostante la domenica, battuta da una pioggia torrenziale, oltre 1.500 Gev provenienti da ogni angolo della Lombardia, hanno gremito l’auditorium della residenza “Il Parco” di Carate Brianza, nel polmone verde della valle del Lambro. A rendere omaggio al prezioso lavoro svolto dalle tute verdi - uomini e donne d’ogni età e d’ogni professione - sono intervenuti il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, l’assessore alla Qualità dell’ambiente, Massimo Ponzoni insieme a molte altre autorità. Tra gli applausi generali, il governatore ha consegnato agli intervenuti la prima bandiera ufficiale: un vessillo bianco e verde, i colori della Regione, con la scritta Gev Lombardia. «È un atto simbolico che riconosce pienamente il vostro impegno, la vostra dedizione», ha esordito il governatore della Lombardia rivolgendosi ai volontari. «La vostra azione è insostituibile. La Regione riconosce in voi validi alleati per la costruzione di una cultura sensibile alle problematiche ambientali e intende continuare a incoraggiare e a valorizzare questa collaborazione». Pensieri e parole a cui hanno fatto eco quelle dell’assessore Ponzoni che, complimentandosi, ha sottolineato la duplice funzione svolta dalle Gev:«Vigilano sui nostri parchi ed educano le generazioni più giovani». E ancora:«Sono davvero emozionato nel vedere tante persone straordinarie al servizio della comunità per la difesa e la salvaguardia dell’habitat naturale. Per la Regione siete motivo di forte orgoglio». Nel corso della manifestazione, le guardie si sono avvicendate al microfono, una dopo l’altra, per raccontare le loro esperienze e per portare le loro testimonianze: dalla difesa naturalistica alla ricerca paesaggistica, alla georeferenziazione di centinaia di chilometri di sentieri turistici all’interno dei parchi. In quest’ottica si pone il progetto del parco della Valle del Lambro, pronto a tracciare un network di venti percorsi a mobilità lenta. Obiettivo? Scoprire le bellezze dei luoghi, con il coinvolgimento diretto delle Gev. Prima di congedarsi, il presidente Formigoni è tornato a esprimere la più profonda gratitudine per «l’eccezionale contributo alla difesa dell’ambiente. Prendersi cura di esso è un segno di civiltà, ma in questo caso è anche un segno d’amore per la natura in quella sfera locale che ci riguarda più direttamente». I volontari sono persone del luogo che, proprio per questo, decidono gratuitamente di partecipare in prima persona alla protezione e alla valorizzazione delle risorse naturali più vicine e più familiari. A conclusione del raduno le note del concerto di Francesco Magni, lo chansonnier della Brianza, con la sua La balada del Balabiot.n Chi Sono? Le Guardie ecologiche volontarie sono un Corpo costituito da 2.650 persone che Regione Lombardia ha istituito 30 anni fa, quando la questione ambientale stava prendendo forma. Prestano servizio in 61 enti organizzativi, suddivisi in 16 parchi, 29 comunità montane, 11 province e 5 comuni capoluoghi di provincia. Le Gev mettono il loro tempo e la loro passione a disposizione delle istituzioni per coadiuvarle nella gestione dell’ambiente e del territorio: partecipano a censimenti, collaborano con le autorità preposte in caso di calamità naturali e insegnano il rispetto dell’habitat naturale. Emiliano Ronzoni presidente del parco Valle del Lambro e Massimo Ponzoni Come si diventa Gev? Occorre essere maggiorenni e possedere la cittadinanza italiana. Non avere alcun carico pendente, né alcuna condanna. Bisogna seguire un corso di formazione, superare un esame di idoneità. Si viene nominati guardia particolare giurata e solo dopo, guardia ecologica volontaria. Cosa dicono di loro? «Se in Lombardia i parchi godono di una buona fama e sono considerati essenziali per la qualità della vita, in buona parte è dovuto all’infaticabile opera delle Gev» (Uffici della Regione). In collaborazione con la Regione Lombardia Massimo Ponzoni, assessore alla Qualità dell’ambiente, coreferente Tavolo territoriale Confronto Monza e Brianza 19 A pprofondimenti L’analisi dei propri conti non si può limitare a una semplice riclassificazione Il rendiconto finanziario: uno strumento operativo Il livello di informazioni che è possibile raggiungere è indispensabile per chi ha necessità di fare simulazioni sullo stato di salute della sua impresa e sui risvolti finanziari conseguenti a scelte di investimento o ristrutturazione a cura della Commissione studi bilancio e controllo legale dei conti dell’Ordine dei dottori commercialisti di Monza e della Brianza I n tempi di crisi nascono nuove esigenze e nuove opportunità: l’esigenza di disporre di maggiori informazioni finalizzate a capire e prevedere l’evoluzione dell’attività economico finanziaria dell’ impresa, mediante simulazioni legate alla volubilità del mercato; l’opportunità di avere tempo e modo di analizzare la propria struttura aziendale e trovare quelle ottimizzazioni tese a eliminare superfluità e sprechi, generate in altri tempi e specialmente in fase di crescita. L’analisi dei dati, l’analisi dei propri conti, non si può limitare a una semplice riclassificazione del conto economico, sicuramente indispensabile o dello stato patrimoniale per flussi, per chi ha già maturato questa esigenza. Risulta fondamentale anche la misurazione delle variazioni delle voci aggregate dello stato patrimoniale, in un arco temporale prestabilito, perché fornisce preziose informazioni di supporto alle strategie di un imprenditore attento. Il Rendiconto finanziario è un prospetto che, misurando le variazioni delle voci finanziarie aggregate, integra le informazioni che il lettore di un bilancio ha ottenuto attraverso lo stato patrimoniale e il conto economico. Il conto economico misura la redditività di un’azienda e la sua capacità di produrre reddito, contrapponendo costi e ricavi di un determinato periodo; lo stato patrimoniale fornisce informazioni di carattere finanziario e patrimoniale in valore assoluto e a una data precisa senza tuttavia spiega- 20 re le dinamiche che hanno prodotto tali risultanze. Il Rendiconto finanziario è il prospetto che spiega come le movimentazioni finanziarie, durante il periodo esaminato, hanno determinato i saldi dello stato patrimoniale e come le risorse finanziarie siano state generate e impiegate nell’attività dell’impresa. Non è un documento obbligatorio per le imprese che per dimensioni non sono dotate di una struttura amministrativa adeguata a redigerlo ma, il rendiconto finanziario, è tuttavia considerato dal Principio contabile Oic 12 come «strumento necessario a fornire una rappresentazione veritiera e corretta del bilancio» in quanto indispensabile a fornire ai sensi dell’art. 2427 del codice civile, le variazioni intervenute nelle voci dell’attivo e del passivo. Se lo stato patrimoniale e il conto economico esprimono dei valori che sono in sostanza la somma progressiva alla fine di un esercizio della voce o dell’aggregato che rappresentano, ogni voce del rendiconto finanziario esprime la variazione avvenuta nel flusso nello stesso periodo. I valori espressi quindi sono la sintesi dei fatti aziendali in termini finanziari e forniscono le informazioni necessarie a capire la direzione dell’azienda verso l’indebitamento o meno. Perché predisporlo per le piccole imprese se non è obbligatorio? Perché per un imprenditore attento e desideroso di comprendere le dinamiche della propria azienda il “bilancio classico” non è sufficientemente esaustivo. Il Principio contabile Oic 12 ha individuato le se- guenti finalità raggiunte attraverso la redazione del rendiconto finanziario che si prefigge di riassumere: • «l’attività di finanziamento dell’ impresa durante l’esercizio espressa in termini di variazione delle risorse finanziarie» (evidenziando se e come l’impresa ha generato/reperito le risorse finanziarie in autofinanziamento mediante la propria redditività o per mezzo di terzi soci o ricorso al debito bancario); • «le variazioni delle risorse finanziarie determinate dall’attività produttiva di reddito» (generate positivamente o impiegate per sostenere un attività non remunerativa); • «l’attività di investimento dell’impresa durante un esercizio» (misurando quante risorse finanziare tale attività ha impegnato); • «le variazioni nella situazione patrimoniale-finanziaria dell’impresa avvenute nell’esercizio» (che possono avere generato uno squilibrio finanziario o migliorato una situazione pre-esistente); • «le correlazioni che esistono tra le fonti di finanziamento e gli investimenti effettuati» (per evidenziare quali strumenti hanno finanziato la crescita patrimoniale dell’impresa). L’analisi delle dinamiche dei flussi finanziari attraverso l’aggregazione di voci dello stato patrimoniale e la misurazione degli scostamenti durante l’esercizio, può quindi fornire le risposte indispensabili a capire lo stato di salute di un’impresa e la strada intrapresa. Il rendiconto finanziario predisposto per “flussi di disponibilità liquide” evidenzia quindi dove l’attività aziendale genera o assorbe liquidità esaminando le variazioni delle voci aggregate relative a: • operazioni di gestione reddituale; • attività di investimento; • attività di finanziamento; determinando un flusso di cassa complessivo che risulterà essere la variazione fra la situazione finanziaria iniziale e quella finale. Nel Principio contabile Oic 12, a tale classificazione «viene oggi attribuita una crescente capacità segnaletica della situazione finanziaria» ed è ritenuta «la forma maggiormente diffusa». Ogni nuovo prospetto, ogni nuova riclassificazione fatica a trovare la sua collocazione nella routine periodica della predisposizione dei dati finalizzati all’analisi di un esercizio o di un periodo più breve. Il rendiconto finanziario e in particolare le preziose informazioni che potrebbe mettere a disposizione, richiedono un piccolo sforzo iniziale per cambiare la visione e l’analisi a cui siamo abituati. Il livello di informazioni che è possibile raggiunge- RENDICONTO FINANZIARIO PER FLUSSI DI DISPONIBILITÀ LIQUIDE Operazioni di gestione reddituale Utile di esercizio (+) Ammortamenti (+) Accantonamento fondo trattamento di fine rapporto (-) Plusvalenze (-) Indennità pagate (-) Aumento crediti verso clienti (-) Aumento rimanenze (+) Diminuzione risconti attivi (+) Aumento fornitori (+) Aumento ratei passivi (+) Aumento fondo imposte _____ _____ _____ _____ _____ _____ _____ _____ _____ (a) FLUSSO LIQUIDITÀ DALLA GESTIONE REDDITUALE Attività d’investimento (-) Acquisto di cespiti (+) Debiti aumentati nei confronti di fornitori di impianti (+) Vendite di cespiti (prezzo realizzo) _____ _____ (b) FLUSSO LIQUIDITÀ DALLA ATTIVITÀ D‘INVESTIMENTO Attività di finanziamento (+) Incremento debiti a breve vs banche (+) Accensione mutui (-) Rimborso mutui (-) Dividendi pagati (+) Aumento di capitale _____ _____ _____ _____ (c) FLUSSO LIQUIDITÀ DALLA ATTIVITÀ DI FINANZIAMENTO Cassa e banche iniziali _____ (+/-) Flusso di cassa complessivo (a)+(b)+(c) _____ Cassa e banche finali _____ re, risulta essere indispensabile per chi ha necessità di fare delle simulazioni sullo stato di salute della sua impresa e sui risvolti finanziari conseguenti a scelte di investimento o ristrutturazione. Presentarsi infine a un operatore finanziario (banca o società di leasing) con un nuovo livello di informazioni, rappresenta un biglietto da visita che pone l’azienda al di sopra della media.n 21 Comitato adr Analisi dello schema di decreto legislativo del 28 Ottobre 2009 La riforma della conciliazione sotto la lente Viene meno la frammentarietà della legislazione che ha ostacolato in questi anni il vero decollo della conciliazione di Federica Invernizzi* T ra le cause che hanno sinora ostacolato la maggior diffusione di una vera a e propria cultura della conciliazione, vi è, con ogni probabilità, anche la frammentarietà del quadro normativo costituito da molte disposizioni, talvolta, fonte di dubbi interpretativi e di applicazione problematica, che ha caratterizzato questo stru- 22 mento di risoluzione delle controversie alternativo alla giustizia. Il primo tentativo di ricondurre a unità la materia è stato compiuto dal legislatore, con la previsione della disciplina della conciliazione stragiudiziale in materia societaria di cui al decreto legislativo 17 gennaio 2003 n. 5. È, tuttavia, con la riforma di cui ci occuperemo nel prosieguo, che si vuole creare una legge generale della disciplina della mediazione che realizzi il coordinamento con la disciplina della conciliazione stragiudiziale in materia societaria che, peraltro, risulta abrogata dall’art. 23 dello schema di decreto e assorbita nella disciplina generale in commento e con la direttiva dell’Unione europea n. 52 del 2008 che rappresenta un punto di riferimento per garantire l’uniformazione delle legislazioni statali in materia di mediazione. Il quadro normativo in itinere, volto a soddisfare le esigenze di alleggerire i tribunali del notevole carico di lavoro e di favorire la diffusione della cultura della conciliazione, risulta ora costituito dall’art. 60 della legge delega 18 giugno 2009, n. 69, dallo schema di decreto legislativo recante:«Attuazione dell’articolo 60 della legge 18 giugno 2009, n. 69, in materia di mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali» approvato dal Consiglio dei ministri nella riunione del 28 ottobre 2009 e ora all’esame delle commissioni parlamentari, nonché dalla direttiva 52/2008. Lo schema di decreto si compone di cinque capi: il primo dedicato a disposizioni generali, il secondo al procedimento di mediazione, il terzo agli organismi di conciliazione, il quarto alle disposizioni in materia fiscale e informativa, il quinto e ultimo alle abrogazioni, coordinamenti e disposizioni transitorie. Per quanto riguarda le definizioni, occorre soffermarsi sui termini di mediazione e conciliazione da sempre confusi e usati in maniera, talvolta, intercambiabile. La distinzione convenzionale generalmente adottata identificava la conciliazione come quella inerente le controversie commerciali e la mediazione come quella relativa ad altre tipologie di procedimenti, in particolare, quelli in materia penale e/o di famiglia. Nello schema di decreto, mediazione è intesa come «l’attività, comunque denominata, svolta da un terzo imparziale e finalizzata ad assistere due o più soggetti sia nella ricerca di un accordo amichevole per la composizione di una controversia, sia nella formulazione di una proposta per la risoluzione della stessa». Conciliazione, invece, è intesa, come «la composizione di una controversia a seguito dello svolgimento della mediazione». Sembrerebbe, dunque, che la conciliazione rappresenti il risultato dell’attività di mediazione e perciò si usa l’espressione di mediazione finalizzata alla conciliazione ovvero di mediazione che ha come scopo quello di raggiungere la conciliazione. Ciò che, in realtà, sembra emergere dalla predetta definizione è che la moderna mediazione non si lascia irrigidire in formule che colgono aspetti solo parziali del fenomeno. L’elemento caratterizzante è la finalità di assistenza delle parti nella ricerca di una composizione stragiudiziale del conflitto. L’ambito di applicazione del decreto è costituito dalle controversie civili e commerciali in materia di diritti di cui le parti possono disporre. Lo schema di decreto indica espressamente anche i procedimenti a cui la conciliazione non può essere applicata. Essi sono: a) procedimenti per ingiunzione compresa l’opposizione, fino alla pronuncia sulle istanze di concessione e sospensione della provvisoria esecuzione; b) procedimenti per convalida di licenza o sfratto fino al mutamento del rito di cui all’art. 667 del codice di procedura civile; c) procedimenti possessori, fino alla pronuncia dei provvedimenti di cui all’art. 703, terzo comma del codice di procedura civile; d) procedimenti di opposizione o incidentali di cognizione relativi all’esecuzione forzata; e) procedimenti in camera di consiglio; f) l’azione civile esercitata nel processo penale. Veniamo ora all’esame del procedimento di mediazione. Il procedimento deve svolgersi secondo il regolamento dell’organismo a cui le parti si sono rivolte per esperire il tentativo. Ogni organismo deve essere in grado di garantire sia la riservatezza dell’intero procedimento, sia l’imparzialità del conciliatore nonché la sua attitudine a svolgere l’incarico assegnatogli in modo corretto e sollecito. Nessuna formalità è prevista per gli atti. D’altronde, proprio l’informalità e la flessibilità che connotano la mediazione, la rendono uno strumento snello e rapido di risoluzione delle controversie. Tra le modalità di svolgimento del procedimento è stata prevista anche quella telematica, ove espressamente indicata nel regolamento dell’istituzione prescelta dalle parti. Anche il ricorso a tale modalità risponde alla finalità di semplificazione e deformalizzazione del procedimento stesso. La domanda si presenta mediante deposito di istanza che indichi l’organismo, le parti, l’oggetto e le ragioni della pretesa. Nel caso in cui siano state presentate medesime istanze dinanzi a differenti organismi, si deve far riferimento alla domanda presentata per prima. Un’interessante novità introdotta dalla riforma è rappresentata dall’obbligo dell’avvocato di informare il proprio cliente della possibilità di esperire 23 Comitato adr la conciliazione indicando anche le agevolazioni fiscali. La mancata informazione è sanzionata con la nullità del contratto di mandato. Sul punto, il Conciliazione obbligatoria in materia di: • Condominio • Diritti reali • Divisione • Successioni ereditarie • Patti di famiglia • Locazione • Comodato • Affitto di aziende • Risarcimento danni da responsabilità medica • Risarcimento danni da diffamazione a mezzo stampa o altro mezzo di pubblicità • Contratti assicurativi, bancari e finanziari (il procedimento di mediazione può anche essere esperito ai sensi del D. lgs 1 settembre 1993, n. 385 per le materie ivi regolate). Consiglio nazionale forense ha espresso il proprio parere contrario, ritenendo preferibile una sanzione disciplinare a carico dell’avvocato che violi questo dovere di informazione. L’informazione deve avvenire per iscritto ed essere sottoscritta dal cliente e allegata al fascicolo. Ne deriva che il giudice che rilevi che il cliente non è stato informato dal suo procuratore circa la possibilità di esperire la conciliazione, provvederà lui stesso a informarne la parte. La novità, forse più rilevante, della riforma è la previsione dell’obbligatorietà del tentativo di conciliazione con riferimento a gran parte del contenzioso civile. Il decreto indica tutte le controversie per cui debba essere obbligatoriamente tentata la conciliazione in quanto costituisce una condizione di procedibilità della domanda giudiziale. Al riguardo, è utile ricordare che la Corte Costituzionale ha, più volte, giudicato legittimo il perseguimento delle finalità deflattive del carico giudiziario realizzato attraverso il meccanismo della condizione di procedibilità. Si tratta, infatti, di una misura che non impedisce l’accesso alla giustizia ma che, al più, si limita a differirlo nel tempo imponendo alle parti di tentare di soddisfare le proprie pretese in modo alternativo, con meno dispendio di risorse e più celermente. L’improcedibilità deve essere eccepita dal conve- 24 nuto, a pena di decadenza, nel primo atto difensivo e può essere rilevata d’ufficio dal giudice non oltre la prima udienza. In quest’ultimo caso, il giudice assegna alle parti il termine di quindici giorni per il deposito della domanda di mediazione. Al di là delle materie per cui la conciliazione è obbligatoria, non si esclude la possibilità di ricorrere alla conciliazione su base volontaria o su invito del giudice che, valutata la natura della causa, può sempre invitare le parti, prima dell’udienza di precisazione delle conclusioni o prima dell’udienza di discussione della causa, a procedere alla mediazione. Riepilogando: La conciliazione può sempre essere tentata dalle parti volontariamente ma deve, invece, essere necessariamente avviata nelle materie in cui è prevista come obbligatoria (cfr tabella) oppure quando è prevista da una clausola contrattuale o dallo statuto delle società. In quest’ultimo caso, se il tentativo non risulta esperito, il giudice, su eccezione di parte proposta nella prima difesa, assegna il termine di quindici giorni per la presentazione della domanda. In ogni caso in cui il giudice sospenda il procedimento affinché le parti possano esperire il tentativo di conciliazione, la successiva udienza deve essere fissata dopo la scadenza del termine stabilito per la durata del procedimento di mediazione che non può superare i quattro mesi decorrenti dal deposito della domanda. La volontà di un procedimento celere viene, altresì, sottolineata dalla ulteriore previsione secondo cui l’incontro tra le parti e il mediatore, designato dall’organismo di conciliazione prescelto, deve essere fissato non oltre quindici giorni dal deposito della domanda. Una previsione analoga a quella della disciplina della conciliazione societaria (cfr. art. 40 del D.lgs n. 5 del 2003) è quella relativa agli effetti della domanda di conciliazione sulla prescrizione e sulla decadenza. La domanda di conciliazione, infatti, ai sensi dello schema di decreto, produce sulla prescrizione, i medesimi effetti della domanda giudiziale e impedisce la decadenza per una sola volta: ciò al fine di evitare che vengano proposte domande di mediazione al solo scopo di differire la scadenza del termine decadenziale. Il decreto ribadisce i doveri di riservatezza che incombono su coloro che prestano la propria attività professionale o collaborano con l’organismo di conciliazione e sul mediatore, il quale è tenuto a una doppia riservatezza: da un lato, relativa al procedimento in sé e per sé, dall’altro, a ciò di cui sia venuto a conoscenza in occasione delle cosiddette sessioni separate ovvero dei colloqui privati con ciascuna delle parti in lite, salvo, naturalmente, che non venga autorizzato dalla parte da cui ha raccolto le informazioni, a riferirne all’altra. Quanto agli obblighi del mediatore rileva, tra gli altri, il dovere di sottoscrivere una dichiarazione di imparzialità con riferimento al procedimento di mediazione per cui gli è stato affidato l’incarico. Affinché le parti possano sentirsi realmente libere di manifestare i loro interessi e le loro pretese nell’incontro di mediazione, il mediatore non può essere chiamato a testimoniare relativamente a dichiarazioni rese dalle parti o informazioni acquisite in occasione del procedimento di mediazione né dinanzi all’autorità giudiziaria né dinanzi ad altra autorità. Il procedimento di mediazione può concludersi in tre differenti modi: Le parti trovano l’accordo; di esso viene formato processo verbale sottoscritto dalle parti e dal mediatore. Le parti non trovano l’accordo; il mediatore formula una proposta per iscritto e le parti devono, entro sette giorni, accettare o rifiutare la proposta del mediatore. La mancata risposta nel termine previsto equivale a rifiuto. Se le parti accettano, viene formato processo verbale con sottoscrizione delle parti e anche del mediatore che certifica l’autografia della sottoscrizione delle parti. Le parti non trovano l’accordo né accettano la proposta formulata dal mediatore. Di ciò il mediatore dà atto in un processo verbale sottoscritto dalle parti e dal mediatore che certifica l’autografia della sottoscrizione delle parti. Come nella disciplina della conciliazione societaria, all’accordo è attribuita efficacia esecutiva valida per ogni tipo di esecuzione, oltre che per l’iscrizione dell’ipoteca giudiziale. Il verbale di accordo, previa verifica della regolarità formale e della non contrarietà all’ordine pubblico o a norme imperative, è omologato dal presidente del tribunale nel cui circondario ha sede l’organismo di conciliazione o, nel caso di controversie transfrontaliere, nel luogo dove deve essere eseguito l’accordo. Ancora una volta analogamente alla disciplina della conciliazione societaria, nello schema di decreto sono stati previsti dei meccanismi di incentivo alla mediazione legati alle spese del processo eventualmente instaurato dopo l’insuccesso della mediazione stessa. La parte che ha rifiutato la proposta di conciliazione, anche se vittoriosa nel processo, non può ripetere le spese nel caso in cui il prov- vedimento del giudice coincida con la proposta del mediatore e deve rimborsare le spese sostenute dalla controparte e, a titolo di sanzione pecuniaria, deve versare una somma corrispondente al valore del contributo unificato previsto per quella causa. Inoltre, nell’ipotesi in cui il provvedimento del giudice non coincida totalmente con la proposta del mediatore, il giudice, se concorrono gravi ed eccezionali ragioni, può escludere in favore della parte vincitrice la ripetizione delle spese inerenti il procedimento di mediazione. Il capo III dello schema di decreto è dedicato agli organismi di conciliazione che possono essere sia enti pubblici che privati. Essi devono dare garanzia di serietà ed efficienza ed essere iscritti in un apposito registro tenuto presso il ministero della Giustizia. Gli organismi istituiti dai consigli degli ordini degli avvocati presso i tribunali e gli organismi di conciliazione istituiti presso le camere di commercio possono essere iscritti nel registro su semplice domanda. I consigli degli altri ordini professionali, invece, hanno facoltà di istituire organismi di conciliazione per le materie riservate alla loro competenza. La loro iscrizione è subordinata oltre alla verifica dei requisiti di serietà ed efficienza, anche alla autorizzazione del ministero della Giustizia. L’ammontare delle indennità dovute al mediatore verranno stabilite con appositi decreti del ministero della Giustizia. Sino alla loro emanazione si farà riferimento ai decreti 222 e 223 del 2004 attuativi del D. lgs 5/2003. Gli incentivi fiscali per le parti che decidano di effettuare un tentativo di conciliazione consistono nel fatto che tutti gli atti, documenti e provvedimenti relativi al procedimento di mediazione sono esenti dall’imposta di bollo, e da ogni spesa, tassa o diritto di qualsiasi natura e che il verbale di accordo è esente dall’imposta di registro entro i limiti di valore di 51.646,00 euro. Le agevolazioni fiscali sono previste in forma di credito di imposta. Come già anticipato, lo schema di decreto è ora all’esame delle commissioni parlamentari per i necessari pareri. Nel contempo, riflessioni sono state presentate dai consigli degli ordini interessati posto che, come detto, ciascun consiglio dell’ordine avrà la facoltà di istituire organismi di conciliazione chiedendo l’iscrizione presso il registro tenuto dal ministero.n *Responsabile del servizio di conciliazione della CciaaMB 25 A ssociazioni e categorie Parla Domenico De Stefano, presidente del Consiglio notarile di Milano Tutti gli ingredienti per un buon notaio Sapere, competenza e professionalità: il presidente descrive i requisiti che costituiscono gli elementi essenziali del passato, del presente e del futuro delle professioni intellettuali di Isa Suanno L ’evoluzione del contesto economico e sociale ha cambiato il volto di molte professioni. Domenico De Stefano, presidente del Consiglio notarile di Milano, illustra sviluppi e problematiche nell’esercizio della professione notarile. D. In quali direzioni si è modificata l’attività del notaio negli ultimi anni? La composizione dello studio notarile ha subito modifiche? R. L’attività dei notai è rivolta alle categorie delle famiglie e delle imprese. Sicuramente l’internazionalizzazione delle imprese, non solo le grandi multinazionali ma anche le piccole e medio-piccole imprese, ha modificato l’attività di supporto della categoria; anche nell’ambito delle famiglie l’evoluzione della società, la minor stabilità delle stesse ha complicato l’attività dei notai per quanto riguarda le pratiche successorie e le sistemazioni famigliari. Dall’assistenza a poche grandi famiglie si è passati alla consulenza a un ceto medio anche piccolo e diffuso con problematiche diverse nel lungo periodo. La successione nell’impresa famigliare è argomento che esiste da sempre, ma che a seguito dell’evoluzione delle società con il complicarsi dell’istituto famiglia presenta problematiche sempre nuove. Molto significativa dal punto di vista dell’affinazione delle risposte ai sempre maggiori e diversi problemi è da un lato la formazione professionale continua e dall’altro la collaborazione del notaio con le altre figure professionali, ciascuno per le proprie competenze. Queste modifiche hanno avuto riflessi anche sull’organizzazione dello stu- 26 dio con la sostituzione dei collaboratori d’ordine con quelli di concetto, con laurea breve o meno. L’informatica ha segnato notevoli cambiamenti in studio, con un riflesso negativo legato al fatto che l’impegno nella conoscenza e applicazione dell’information technology ha sottratto tempo da dedicare allo studio e all’approfondimento professionale. D. Quali maggiori e/o diverse competenze il mercato ha richiesto al professionista e quali differenti responsabilità il notaio ha avuto in carico? R. La riforma del diritto societario ha portato all’attenzione del notaio il fatto che l’assistenza societaria implica una più attenta collaborazione con gli amministratori sui quali ricade l’onere della gestione societaria e del rispetto dei diritti dei soci e dei terzi. Oltre a ciò l’ampliamento dello strumentario a disposizione delle imprese ha richiesto sforzi di aggiornamento dei notai per fronteggiare le richieste imprenditoriali. Per quanto riguarda la famiglia, le modifiche costantemente introdotte dal legislatore nell’ambito dei trasferimenti immobiliari, come da ultimo la certificazione energetica, pongono a carico del notaio nuovi adempimenti. D. Quali sono i maggiori aspetti di criticità nello svolgere la professione oggi rispetto ai soggetti quali clienti, istituzioni, sistema legislativo e politico? R. Aspetti critici nell’operare ci sono stati sempre e anche oggi; si è persa un po’ di qualità nell’ambito legislativo, poiché una volta il ceto tecnico che assisteva il politico aveva maggiori qualità di quelle odierne. Però il compito dei professionisti è proprio quello di mediare e contemperare tra le esigenze dei clienti, che nell’ambito delle norme di legge vogliono ottenere il massimo del risparmio fiscale, e dall’altra le esigenze della Pa. D. Dall’osservatorio del notariato quali aspetti peculiari dell’attuale crisi economica nazionale e internazionale sono stati rilevati o si sono accentuati? R. Nello studio notarile la crisi ha colpito tutti, ma maggiormente le imprese del settore dell’edilizia per via della restrizione del credito che crea problemi di sistema. La produzione di case è crollata con conseguenze non ipotizzabili ora per il futuro. D. La realtà delle province di Milano e di Monza e Brianza in cosa si differenzia rispetto ad altre province? R. Il territorio della provincia di Monza e Brianza si caratterizza per la diffusione del tessuto imprenditoriale, una certa dimensione dell’impresa definibile ottimale e in più c’è una notevole dinamicità imprenditoriale. Esiste poi un senso di appartenenza e orgoglio locale che tengono lontani certi tipi di infiltrazioni che si presentano in altri ambiti territoriali. D. Il tentativo di ridurre le esclusive professionali e di ampliare la concorrenza come viene percepito dal notariato? R. Pur ipotizzando che il mercato sia in grado di selezionare (e non è sempre così) il professionista, sicuramente la libera concorrenza non è capace di valutare la correttezza della funzione pubblica. La concorrenza fa bene, ma l’eccesso di concorrenza fa male. Sapere, competenza e professionalità sono gli elementi essenziali che connotano ogni professione. L’ampliamento del numero dei soggetti che operano in un settore non è indice di miglioramento del servizio offerto; anzi più ampio è il numero di soggetti coinvolti maggiore è la probabilità che chi opera non correttamente prevalga sul mercato a scapito del sapere, della competenza e della professionalità anzidette. Selezione nell’accesso e sorveglianza sull’aggiornamento sono indispensabili a mantenere elevata la qualità della prestazione professionale qualunque essa sia. La combinazione di fattori quali operatori molto numerosi, poca specializzazione, eccessiva concorrenza basata sul prezzo porta a fornire servizi anche professionali di poca qualità. Anche questa crisi nazionale e internazionale ha dimostrato che la mancanza di regole e di controlli dell’accesso al settore porta a servizi di dubbia qualità e a conseguenze più dannose di una limitata concorrenza, ma ben gestita.n Chi è Domenico De Stefano Notaio dal 1978, con sede a Milano, dal febbraio 2008 è presidente del Consiglio Notarile di Milano, che rappresenta i notai dei Comuni di Milano, Lodi, Monza, Busto Arsizio e Varese, per un totale di circa 470 professionisti (60% dei notai attivi in Lombardia). De Stefano fa parte del comitato direttivo della scuola di specializzazione per le professioni legali dell’Università Cattolica, del comitato scientifico della Fondazione italiana per il notariato e insegna presso la Scuola di notariato della Lombardia. Precedentemente, ha ricoperto la carica di direttore di Federnotizie – periodico di informazione della Federazione italiana delle Associazioni sindacali notarili - ed è stato membro del comitato direttivo del sindacato notarile lombardo. 27 V ita dell ’O rdine Ecco alcuni passaggi della relazione del presidente Gelosa Il commercialista oggi: un ruolo istituzionale e sociale Valori etico-culturali e professionali, priorità istituzionali, struttura e formazione professionale continua: sono queste le principali tematiche approfondite dal presidente in occasione dell’Assemblea degli iscritti del 23 novembre scorso di Gilberto Gelosa A nche il secondo anno di vita dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili volge al termine. Come avevo preannunciato lo scorso anno, il 2009 è stato cruciale per l’ultimazione dei progetti tesi a portare l’Ordine fuori dal periodo transitorio conseguente alla fusione e quindi permettere al Consiglio di occuparsi maggiormente dell’ordinaria amministrazione nonché delle attività di tu- Il profilo istituzionale 28 Le priorità dell’Ordine restano quelle istituzionali, innanzitutto quelle relative alla tenuta dell’Albo. Nel corso del 2009 si sono completate le attività di verifica dei colleghi iscritti all’Albo, già iniziate nel corso del 2008, in linea con i dettati normativi di monitoraggio. È in fase di stampa la nuova edizione dell’Albo dei dottori commercialisti, dei ragionieri commercialisti e degli esperti contabili, nonché degli studi associati, di Monza e della Brianza. Nel solco della tradizione dei disciolti Ordine e Collegio abbiamo voluto creare un documento cartaceo destinato in primo luogo agli iscritti, ma anche utile per tutte le Istituzioni e il mondo economico con cui dialoghiamo. In tal senso deve essere anche letta la ripetizione, su ogni numero della nostra rivista, Brianza Business, dell’elenco degli iscritti affinché giunga un messaggio chiaro e preciso: questi e solo questi sono gli iscritti all’Ordine che possono esercitare le attività di cui la Legge ci ha assegnato le prerogative. Dal punto di vista numerico alla data odierna sono 1.499 i professionisti iscritti all’Ordine di Monza e della Brianza, di cui 1.479 all’elenco A dei commercialisti, 3 all’elenco B degli esperti contabili, a cui si aggiungono 17 iscritti all’elenco speciale A. Gli studi associati sono 189. Gli iscritti al registro dei praticanti sono 150. E a proposito dei praticanti è da ricordare la recente emanazione del regolamento per il tirocinio professionale datato 7 agosto e in vigore dal 31 ottobre, che, tra gli altri, prevede l’impossibilità per un iscritto non in regola con la formazione professionale continua di far svolgere la pratica a un laureato. Ed è proprio questa informazione che mi consente di riaffermare che il controllo sulla formazionte professionale continua degli iscritti rientra tra le attività istituzionali di cui il Consiglio si è fatto carico con spirito propositivo, ma al contempo fermo nel rispetto delle prerogative istituzionali e di chi dal di fuori ci guarda. Ritengo che la Fpc sia un quid pluris di distinzione rispetto ad altre categorie e ai cosiddetti abusivi e come tale si tratta di un obbligo deontologico rispetto al quale il Consiglio dell’Ordine sta proponendo, con l’ausilio dell’Associazione culturale dottori commercialisti, ragionieri commercialisti ed esperti contabili di Monza e della Brianza (con la quale è in essere una convenzione) un’ampia offerta formativa di cui diremo più avanti. Pertanto, pur con tutte le attenuanti che metodicamente sono state e sono soppesate a favore degli iscritti, si intende dar credito e quindi verificare il concreto adempimento formativo. E a questo punto giova ricordare la discussione avvenuta all’interno dell’Assemblea di approvazione del conto consuntivo 2008 e che ha approvato in via definitiva la linea di condotta del Consiglio dell’Ordine che a fronte di una quota ridotta si è impegnato a un’offerta formativa di almeno 60 crediti gratuiti all’anno nonché al mantenimento di prezzi assolutamente competitivi dell’intera attività di formazione. La struttura A proposito della struttura posso affermare che alcuni percorsi si sono realizzati, in quanto è stata individuata la nuova sede, sia pur transitoria, che non è più la sede del solo Ordine ma è anche la sede di Alpi Emmebi, l’associazione delle libere professioni di Monza e della Brianza, e diverrà a breve anche la sede di nuovi Ordini. Abbiamo volu- Borgazzi, oggi in affitto da Ellepi srl, società detenuta al 100% da Alpi Emmebi e della sala convegni di via Ticino, ancora in affitto dalla Cassa Nazionale all’Ordine. A partire dal mese di ottobre del 2009 Ellepi srl fornisce un servizio completo di struttura sia all’Ordine sia all’Associazione e molto probabilmente a partire dal 2010 anche ai consulenti del lavoro. to individuare un percorso comune, attualmente con gli Ordini degli avvocati, degli ingegneri, dei geometri e dei consulenti del lavoro e, riteniamo, ciò continuerà nel 2010: sotto questo profilo è in fase di discussione la stipula di convenzioni che prevedono l’utilizzo da parte dei predetti ordini, per le loro attività formative, delle sala convegni di via tela e sviluppo della professione di dottore e ragioniere commercialista nonché di esperto contabile. Filo comune e ininterrotto dell’azione del Consiglio nei due anni trascorsi e per quello futuro è la convinzione che agli iscritti, per le materie che ogni giorno combinano per supportare i clienti e per i ruoli che svolgono nella società civile, spetti un ruolo rivalutato di soggetto portatore di un patrimonio etico, professionale e culturale e conseguentemente un ruolo centrale nella vita culturale ed economica del Paese. Ripetere questa convinzione significa individuare il denominatore comune per le molteplici attività del Consiglio dell’Ordine e focalizzare l’obiettivo primario e irrinunciabile del Consiglio stesso.n La formazione nei primi 10 mesi iscritti soggetti individuale domanda crediti media 1.499 1.327 30 39.810 minima 1.499 1.327 20 26.540 materie obbligatorie 1.499 1.327 3 3.981 partecipanti ore crediti crediti totali disponibili crediti utilizzati domanda potenziale 2009 offerta posti disponibili minimo annuale da regolamento 60 gratuiti 4.752 3.833 88 89 13.986 12.017 materie obbligatorie gratuiti 1.762 1.596 28 32 5.126 4.698 materie obbligatorie complessive (gratuiti e pagamento) 2.819 1.987 64 78 8.510 5.912 convegni a pagamento 5.227 2.242 449 458 60.204 16.978 29 V ita dell ’O rdine Notevole successo di pubblico per l’evento del 2 dicembre scorso Tra presente e futuro dell’accertamento tributario Si è tenuto a Monza il convegno dedicato alle problematiche di accertamento in materia tributaria, tema che coinvolge tutti gli attori sociali, dalla pubblica amministrazione ai professionisti, ai contribuenti di Matteo De Donatis Il numeroso pubblico presente al convegno R edditometro e studi di settore, partecipazione dei comuni all’accertamento, crisi dei mercati e adeguamento degli strumenti di accertamento: sono questi solo alcuni dei temi affrontati nel corso del convegno 30 Accertamento tributario oggi e domani. Modalità, strumenti automatici, federalismo fiscale, innovazioni e partecipazione degli enti locali. Nelle sale dell’Autodromo Nazionale di Monza, su iniziativa del Codis, Coordinamento degli ordini lombardi, della Direzione regionale delle Entrate e dell’Ordine di Monza e della Brianza, in occasione del convegno del 2 dicembre 2009, si sono alternati per tutta la giornata gli interventi di autorità e rappresentanti delle istituzioni con quelli di professionisti ed esperti dell’ambito giuridico-tributario, di fronte a un pubblico di circa 700 persone fra commercialisti, dirigenti e funzionari dell’Agenzia delle entrate, imprenditori e funzionari degli enti locali. Nella mattinata, oltre ai prestigiosi saluti del presidente di Regione Lombardia Roberto Formigoni, si sono avvicendati sul palco, fra gli altri, Maurizio Leo, componente della Commissione Finanze della Camera dei deputati, e Luigi Magistro, direttore centrale all’Accertamento dell’Agenzia delle entrate. Il primo ha approfondito le problematiche connesse al tanto discusso abuso del diritto, anticipando le linee guida della sua proposta di legge (non ri- A sinistra Luigi Magistro, direttore centrale all’Acceratamento dell’Agenzia delle entrate e Gilberto Gelosa, presidente del Odcec di Monza e della Brianza Sotto da sinistra Roberto Formigoni, Raffaello Lupi, professore ordinario di diritto tributario e Maurizio Leo, componenete della Commissione Finanze della Camera dei deputati 31 V ita Da sinistra Carlo Palumbo, Ermanno Werthhammer, Raffaello Lupi e Gianfranco Ferranti si confrontano sulle problematiche di attualità normativa L’intervento del presidente Formigoni 32 dell ’O rdine levabilità d’ufficio ed esclusiva sanzionabilità amministrativa, non penale); il secondo ha fornito un quadro (e un insieme di dati significativi) attualmente in possesso dell’Agenzia delle entrate, sottolineando con vigore quanta efficacia avrà l’accertamento sintetico nella lotta all’evasione. In apertura della sessione pomeridiana hanno portato i loro saluti i presidenti delle province di Monza e Milano, Dario Allevi e Guido Podestà. Di particolare interesse, poi, il dibattito sviluppatosi sugli Aspetti problematici di attualità normativa, con protagonisti Raffaello Lupi, professore ordinario di diritto tributario, e Gianfranco Ferranti, capo dipartimento delle scienze economiche e tributarie della Scuola superiore dell’economia e delle finanze Ezio Vanoni, che hanno dato voce alle diverse anime del mondo tributario, dalle esigenze del legislatore a quelle del contribuente, senza dimenticare il ruolo principe del professionista. E ancora, momento di grande significato è stato quello della dichiarazione d’intenti fatta all’unisono da Carlo Palumbo, direttore regionale dell’Agenzia delle entrate della Lombardia, Ermanno Werthhammer, coordinatore degli Ordini dei dottori commercialisti e degli esperti contabili della Lombardia, e Gilberto Gelosa, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Monza e della Brianza con l’obiettivo di tranquillizzare tutti i professionisti e i contribuenti, di rilanciare con iniziative pratiche di incontri periodici e dibattito il dialogo e il confronto sui temi dell’accertamento tributario, degli studi di settore, del redditometro. Il convegno è stato anche occasione per il primo intervento ufficiale di Paola Alifuoco come neodirettore provinciale dell’Agenzia delle entrate di Monza e della Brianza.n La soluzione alle tue esigenze con Competenza e Professionalità S.r.l. La società leader in ambito IT presenta il primo network di assistenza informatica a consumo Sviluppo Informatica S.r.l., azienda certificata ISO 9001:2008, si propone di fornire servizi per i principali vendor del settore IT sia HW che SW. Sviluppo Informatica S.r.l. si rivolge ai rivenditori ed alle piccole e medie aziende; vuole essere per loro il partner di riferimento per i servizi di manutenzione tecnica. In collaborazione con i principali distributori Italiani ed i primari costruttori mondiali di hardware la nostra azienda è in grado di fornire varie soluzioni di contratto di assistenza, dall’intervento on site entro il giorno successivo, ai contratti personalizzati con l’intervento entro le quattro ore dalla chiamata. NET-EASY è il servizio ideato da Sviluppo Informatica che prevede l’adesione del cliente alla nuova formula dei servizi di assistenza tecnica su hardware e software basata sulle sue esigenze e con costi previsti in base al reale utilizzo del servizio. 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Berruti, 4 10146 Torino (TO) Tel.: 0117734325 Fax: 0382478677 www.sviluppoinformatica.com TOSCANA Via A. Moro snc Piano Terra 54028 Villafranca in Lunigiana (MS) Tel.: 0555358613 Fax: 0382478677 MARCHE - ABRUZZO Via Enrico Toti, 74 63039 San Benedetto del Tronto (AP) Tel.: 038265108 Fax: 0382478677 [email protected] D all’A ssociazione Culturale Uno degli strumenti più completi per la formazione di base La scuola di formazione non solo per il tirocinio Il fatto che sia rivolto sia ai tirocinanti che ai colleghi già iscritti, nonché al personale di studio e delle aziende, dà un taglio sia teorico che pratico alle lezioni, che sono quindi particolarmente interattive di Marco Pirovano* T ra le proposte formative dell’Associazione culturale dottori commercialisti ragionieri commercialisti ed esperti contabili di Monza e della Brianza (Acdcrcec) c’è anche la Scuola di formazione dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. La scuola si articola su due annualità, anche se ci si può iscrivere al corso intero della singola annualità, oppure anche alle singole aree formative, oppure ancora alle singole lezioni. Il corso è svolto in collaborazione con il Dipartimento di scienze giuridiche ed economia aziendale dell’Università di Bergamo e con l’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Lecco. Tra i relatori figurano docenti dell’Università di Bergamo e di altre università, dottori commercialisti, ragionieri commercialisti, avvocati, funzionari e dirigenti dell’Amministrazione finanziaria. Il corso era nato nel 1996-1997 in funzione della preparazione agli esami di stato per la libera professione di dottore commercialista e quindi era inizialmente rivolto e pensato per i tirocinanti. Negli ultimi anni è stato allargato anche ai colleghi già iscritti che desiderano aggiornare la loro formazione di base: è infatti accreditato presso il Consiglio nazionale ai fini della formazione professionale continua. La sua struttura di corso di base, articolato per aree formative, lo rende comunque interessante anche per il personale di studio, nonché per il personale delle aziende, in particolar modo per quello dell’area amministrativa. Non bisogna dimenticare 34 poi l’importante contributo dato dai colleghi della commissione che organizza il corso e che ne è il vero motore; ogni lezione è”presidiata” da un componente della suddetta commissione che con interventi, quesiti, suggerimenti rende il più possibile interattive le sessioni; interattività che dovrebbe essere una delle caratteristiche peculiari della formazione professionale continua, che così contribuisce tra l’altro a cementare il senso di colleganza tra i partecipanti. Per quanto riguarda l’annualità 2009-2010, iniziata il 22 settembre 2009 e che terminerà il 10 aprile 2010, sono trattate le seguenti aree formative: - area bilancio - area imposte dirette - area ordinamento e tariffa - area diritto commerciale - area valutazioni d’azienda. Le ore totali di lezione sono 121 e le lezioni vengono svolte il martedì e il giovedì dalle ore 19,00 alle ore 21,00; per quanto riguarda le lezioni di contenuto più pratico e applicativo, le stesse vengono svolte in alcuni sabati dalle ore 9,30 alle ore 12,30. Il corso, pertanto, offre l’opportunità ai colleghi di rinfrescare e aggiornare la loro formazione di base e si inserisce quindi armonicamente nell’offerta formativa dell’Acdcrcec, affiancando gli altri eventi relativi all’aggiornamento professionale e alle aree specialistiche ed è poi in sintonia con le linee guida e i desiderata del Cndcec relativi alla collaborazione tra ordini locali e università. n *consigliere AcdcrcecMB N ews Stretta ai paradisi fiscali Nomina brianzola per il Consiglio direttivo dell’Upi Nel corso della 32° Assemblea congressuale dell’Unione province d’Italia, tenutasi a Roma lo scorso 11 dicembre 2009, Fabrizio Sala, già assessore all’ambiente della provincia di Monza e Brianza, è stato nominato componente del Consiglio direttivo dell’Upi. Sala, unico brianzolo, è entrato così a far parte della squadra dei 121 componenti del Consiglio direttivo delle province d’Italia (insieme ad altri 13 rappresentanti lombardi). Al termine dell’Assemblea, il presidente della Provincia di Monza e Brianza Dario Allevi, vicepresidente dell’Unione province Lombarde, ha espresso soddisfazione per la nomina di Sala «che porta una provincia nata da soli sei mesi nel luogo più alto delle decisioni a livello nazionale. La Brianza, dunque, entra dalla porta principale al suo debutto in Upi, come si merita la 21° provincia d’Italia». Il presidente Allevi non ha nascosto che «ci saremmo aspettati un presidente lombardo per l’Upi, considerando che la nostra regione rappresenta ben il 15% della popolazione del Paese ma sono convinto che i 14 membri lombardi del direttivo e i due dell’ufficio di presidenza faranno sentire la nostra voce in vista delle sfide impegnative dei prossimi mesi». L’Agenzia delle entrate della Lombardia sta per approfondire la posizione di 4.243 soggetti che formalmente risultano iscritti nei registri dell’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) ma, di fatto, potrebbero essere residenti in Italia per i propri interessi familiari ed economici. È questo il possibile identikit di quei contribuenti che, fingendosi residenti in paesi a fiscalità privilegiata, i cosiddetti “paradisi fiscali”, mettono in atto comportamenti evasivi ed elusivi. Come affermato da Carlo Palumbo, direttore regionale dell’Agenzia delle entrate, «il fenomeno è piuttosto rilevante in Lombardia, dove si concentra circa il 15 per cento dei 29.153 italiani iscritti all’Aire. Le attività investigative sono state disposte per la presenza di significativi indizi che fanno presumere in Italia il vero centro delle attività del cittadino. In questo senso, l’Agenzia ha a disposizione strumenti di indagine particolarmente efficaci». Milano, con 1.993 cittadini, è la prima provincia della regione per numero di soggetti residenti nei paradisi fiscali, seguita dalle province di Monza e Brianza, 481 soggetti, Varese, 415, Bergamo, 321, e Brescia 300. Fra le mete privilegiate il Principato di Monaco, l’Uruguay e l’Ecuador. C’è tempo fino al 26 febbraio per il Bando Reach Sono stati riaperti lo scorso 22 dicembre i termini per presentare domanda di finanziamento per il Bando Reach Attivazione di misure di sostegno alle Pmi per la gestione delle sostanze chimiche di cui al regolamento CE 1907/2006. Infatti, nell’ambito dell’accordo di programma tra Camere di commercio lombarde e Regione Lombardia è stata approvata la riapertura, fino al 26 febbraio 2010, del bando per presentare domanda di finanziamento per l’acquisto di servizi di supporto relativi alla registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche (Reach). Le imprese interessate possono presentare domanda di finanziamento sino alle ore 12.00 di venerdì 26 febbraio 2010, brevi manu o per raccomandata rr alla Camera di commercio di Monza e Brianza, oppure presso gli uffici di Desio o Vimercate. SS 36: Tarsu e Ici ridotte per i commercianti penalizzati da cantieri e viabilità L’amministrazione del Comune di Monza ha deciso una riduzione, dal 35 al 70%, di Tarsu e Ici per le attività commerciali presenti nelle aree maggiormente danneggiate dalla presenza di cantieri per i lavori di interramento di viale Lombardia. Un’azione necessaria e importante per supportare, in un momento già critico, i commercianti che si sono visti in molti casi dimezzati gli incassi, soprattutto a causa delle modifiche alla viabilità. Come affermato 36 dall’assessore al Bilancio Marco Meloro, «nel caso specifico della Statale 36, abbiamo identificato due fasce di intervento. La prima, che possiamo definire “rossa”, è quella più vicina al cantiere: l’area del Tiro a segno e via Ticino. L’altra, “gialla”, interessa le aree confinanti: via Cavallotti e Triante. Nel primo caso procederemo a uno sgravio del 70% su Tarsu e Ici (laddove il commerciante è anche proprietario dell’immobile); nella seconda fascia lo sgravio sarà del 35%». sezione promozionale Responsabilità Civile Professionale dei Commercialisti I nostri Servizi Assicurativi per Monza e Brianza Novità: estensione visto leggero, senza aumento ! In un mercato complesso e con norme che derivano da consuetudini anglosassoni, non codificate dal diritto italiano, dove le Compagnie rispondono con coperture “standardizzate” che possono non essere rispondenti alle aspettative, è indispensabile avere un interlocutore indipendente che sappia offrire “una consulenza adeguata” in relazione alle esigenze dell’assicurato e fornire informazioni corrette sulla portata della copertura offerta. Aprile Intermedia Srl, broker di assicurazione con sede in Desio, ha approfondito questo tema, realizzando una breve guida “Come costruire una copertura senza sorprese” consultabile sul sito: www. aprileintermedia.it, ed è in grado di offrire ai Commercialisti di Monza e Brianza: copertura in convenzione per fatturato fino a € 230.000 compresa attività di sindaco non superiore al 35% dei ricavi totali estensione al visto leggero di conformità SENZA AUMENTO La Compagnia da noi scelta per la convenzione vanta un rating di grande solidità e insieme abbiamo realizzato una copertura che risolve, in modo favorevole e trasparente per il commercialista, i punti critici che abbiamo analizzato e descritti nella guida tecnica, con un favorevole rapporto costo/ prestazione. copertura per fatturati oltre a € 230.000 e attività particolari assistenza nella formulazione di una copertura con garanzie adeguate alle esigenze di ciascun commercialista e ricerca delle migliori condizioni offerte dal mercato specialistico, essendo accreditati presso le più affidabili Compagnie italiane ed internazionali, Consultate lo spazio a Voi dedicato nel nostro sito: www.aprileintermedia.it oppure contattateci telefonicamente per un approfondimento. 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Al teatro Vittorio Gassman della “città dei due galli” si son ritrovati 210 delegati in rappresentanza dei 69 lions club del distretto (88% degli iscritti) e 10 Pdg per il tradizionale momento di confronto e di dibattito per il futuro distrettuale. Un appuntamento impreziosito quest’anno dal convegno pubblico sulla pandemia influenzale H1N1 tenutosi nel pomeriggio. Un “lions day gallaratese” che ha confermato la vitalità del lionismo, la sua mission nella società per costruire un mondo migliore. Un obiettivo riconosciuto dal sindaco della città Nicola Mucci che, nel sottolineare l’importante rapporto sinergico da tempo instaurato fra l’amministrazione comunale e il lionismo gallaratese, ha rilevato la peculiarità della presenza dei Lions sul territorio: «Siamo spronati dalla vostra azione, dal vostro coraggio, dal vostro spirito di servizio». Una testimonianza di grande significato suggellata dalla consegna al primo cittadino gallaratese della prestigiosa onorificenza MJF da parte del direttore internazionale Enrico Cesarotti. Un inizio davvero … scoppiettante. Dopo il saluto telefonico del presidente del Consiglio dei governatori Achille Ginnetti e quelli in … viva voce dei governatori del distretto 102 C Svizzera Pius Schmid, del 108 Ib4 Walter Migliore e del 108 Ia3 Giuseppe Bottino, l’assemblea, alla quale ha partecipato anche il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Maurizio Delli Santi (un lions in divisa), ha registrato l’intervento del Pid Paolo Bernardi sull’Europa Forum di Bologna 2010: «Un’occasione per riflettere, proporre, discutere sul nostro futuro». 38 Sulla complessa e articolata attività di servizio dei comitati distrettuali ricca di spunti la relazione del primo Vdg Ercole Milani: «I comitati sono strutture pensate per aiutare i club a svolgere al meglio la loro funzione, a sostenerli nella loro attività attraverso proposte mirate a ottenere consensi e quindi partecipazione liberamente assunta senza imposizione di sorta. «I club», ha osservato Milani, «debbono abituarsi a rivolgersi ai comitati per ottenere aiuto nei campi specifici di loro competenza». Creare cioè una rete di collaborazione fra club e distretto per migliorare la qualità e l’immagine del lionismo distrettuale, ha raccomandato il secondo Vdg Danilo Guerini Rocco, «operando con impegno, passione ed entusiasmo, nel rispetto dell’etica sionistica». Chiaro il messaggio: al bando gli spot e l’improvvisazione! Ce lo impone la legge di … sopravvivenza: «Occorre recuperare in fretta i nostri valori e portarli fra la gente!», ha esclamato Enrico Cesarotti nel corso del suo lungo viaggio nel pianeta Lions, fra luci e ombre. «Elevare le idee e non i budget, rispondere ai nuovi bisogni della società, ma soprattutto» ha dichiarato Cesarotti «rimuovere pigrizia, immobilismo, indolenza». Una terapia d’urto per curare l’indifferenza e garantire una crescita di qualità come ha auspicato il Governatore Marretta: «Il distretto lavora per i soci, lavora per i club per una presenza sempre più incisiva del lionismo nel sociale». Con oltre il 50% dei voti, il progetto di rete oncoematologica pediatrica, presentato dal Varese Varisium, è stato proclamato service a carattere distrettuale. L’obiettivo del service prevede l’installazione di un sistema di video conferenza dotato della possibilità di tele medicina per collegare i centri di oncoematologia pediatrica di Monza, Pavia e Milano con i day hospital periferici, iniziando da quello di Varese, fiore all’occhiello della Fondazione Giacomo Ascoli onlus. n *Addetto stampa distrettuale ([email protected]) Economia I.P. e F inanza Chi è N.L.I. Network Legale Integrato Una rete di professionisti al servizio delle aziende Si rivolge alle piccole medie imprese che hanno l’esigenza di essere affiancate nella pianificazione/progettazione delle proprie strategie di Annabella Rimi N etwork Legale Integrato è una struttura composta da quattro studi professionali accomunati da alcune caratteristiche: • una propria ed effettiva area di specifica competenza; • dimensioni limitate; • clientela storicamente costituita per lo più da aziende; • uno stretto e continuo rapporto di collaborazione interdisciplinare. I cambiamenti in corso del mercato dei servizi professionali, la continua evoluzione normativa e le nuove forme di attività negoziale adottate dalle imprese impongono ai professionisti il perseguimento di una reale specializzazione con l’adozione di metodi, strumenti e procedure in linea con le esigenze della propria clientela. Da qui l’idea di creare una rete di studi professionali, altamente specializzati, in grado di soddisfare le esigenze delle aziende e del mercato. Network Legale Integrato si rivolge alle piccole e medie aziende che hanno l’esigenza di essere affiancate nella pianificazione/progettazione delle proprie strategie. Il network mette a disposizione un servizio di assistenza a 360 gradi nelle aree e materie di interesse quali: • difesa della proprietà industriale e intellettuale: i nvenzioni, modelli, concorrenza sleale, marchi, diritti della pubblicità e diritti d’autore; • gestione e tutela dei crediti; contrattualistica d’impresa, responsabilità civile • extracontrattuale/contrattuale, responsabilità da prodotti difettosi; • diritto del lavoro: rapporti con il personale dipendente, con i collaboratori parasubordinati, con gli agenti; Network Legale Integrato 4 professionisti al servizio della piccola media impresa: • Avvocato Marco Andreolini - difesa della proprietà industriale e intellettuale • Avvocato Walter Gaddia - gestione del credito e del contenzioso • Avvocato Paolo Galbusera - diritto del lavoro • Avvocato Andrea Romano - diritto amministrativo • diritto amministrativo: in particolare appalti, edilizia e urbanistica. Rispetto al piccolo studio professionale, Network Legale Integrato è in grado di offrire una competenza multidisciplinare a costi sicuramente concorrenziali. In rapporto invece al grande studio professionale, mette a disposizione un’assistenza altrettanto qualificata, caratterizzata peraltro da un più elevato grado di personalizzazione e da un costo decisamente più in linea con le dimensioni dell’azienda. Attraverso il sito internet (www.nlimilano.it) il network è poi anche in grado di garantire un servizio di consulenza legale online e tenere i contatti con i clienti.n Per saperne di più www.nli-milano.it 39 Rotary international Grande entusiasmo al torneo di calcio La solidarietà nel pallone: piccoli calciatori, grande cuore Trentadue le squadre che hanno partecipato, piccoli atleti di età compresa tra i 9 e i 12 anni che hanno contribuito ad aiutare coetanei meno fortunati di loro di Federica Vernò I n sei edizioni sono stati raccolti 50mila euro tutti destinati a progetti dedicati ai bambini meno fortunati. Anche quest’anno il torneo di calcio “Rotary club” organizzato dal Cinisello Sesto San Giovanni è stato un successo. I bambini, dunque, si sono resi protagonisti scendendo in campo a favore di altri bambini. Era il 2002 quando il Rotary club Cinisello Sesto San Giovanni organizzava la prima edizione che da subito si è rivelata una grande iniziativa, richiamando moltissimi giovani calciatori da Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, dai comuni limitrofi e da molte località brianzole. In sei edizioni sono scesi in campo complessivamente circa tremila bambini; hanno assistito, applaudito e tifato per i loro piccolo campioni circa diecimila spettatori tra genitori, nonni, amici. Quella del 2009, dunque, è stata la sesta edizione e si è giocata al Centro sportivo delle Rose a Cinisello nei fine settimana da sabato 12 settembre a domenica 4 ottobre. Gli spalti dello stadio erano gremiti di tifosi. Tanto l’entusiasmo di tutti, degli organizzatori rotariani, dei campioncini e di coloro che non hanno perso una partita per sostenere i piccoli calciatori. Trentadue le squadre che hanno partecipato, appartenenti a quattro categorie: Pulcini 2000 e 40 1999, Esordienti 1997 e 1998. Piccoli giocatori, quindi, in età compresa tra i 9 e i 12 anni che, divertendosi e praticando il loro sport preferito, hanno contribuito ad aiutare i loro coetanei che in Italia e nel mondo sono meno fortunati, partecipando all’iniziativa del sodalizio rotariano. Il ricavato della manifestazione, infatti, è sempre stato devoluto, negli anni passati e anche quest’anno, ai vari service che il club sostiene a favore dei bimbi: Polioplus, programma rotariano che nel mondo ha già vaccinato dalla poliomelite milioni di bambini, Cam (Centro ausiliario per i problemi minorili), Chilaw School in Sri Lanka, Primo soccorso ai bambini, Fondazione don Carlo Gnocchi, Bimbi in Brasile, Centro informatico disabili di Sesto San Giovanni, Polisportiva milanese sport disabili. I soci del Rotary club Cinisello Sesto San Giovanni hanno lavorato per la buona riuscita della manifestazione con un gran dispiego di energie e con molta passione per tutta la durata del torneo. Si sono occupati dell’organizzazione, della sponsorizzazione, della logistica, dello speakeraggio, delle classifiche, delle premiazioni. Il torneo si è concluso con un gran successo grazie anche agli sponsor, ai molti amici del club e alle istituzioni che da anni continuano a credere in quest’iniziativa.n S porting Club M onza Tradizione italiana e filosofia d’oltre Manica Un riflesso inglese sulle rive del Lambro L’intenzione che sta alla base della fondazione del club riflette un intento completamente diverso dalle associazioni preesistenti, dove alla convivialità si unisce l’adesione a uno stile di vita di Paolo Paleari D alla volontà di “tradurre” sulle rive del Lambro un ambiente di gusto, sobrio ed elegante al contempo, che potesse assumere le funzioni di catalizzatore della vita sociale s’è già detto. Nelle intenzioni dei fondatori dello Sporting Club di Monza però, questo pensiero si accompagna quasi da subito alla volontà di creare un luogo improntato ai modelli dei club inglesi. Un’introduzione alquanto singolare, questa, se si tiene conto che nell’ambito brianteo e lombardo le forme di aggregazione sociali - anche le più raffinate e distinte - fanno riferimento alla forma del circolo. Dall’età umbertina innanzi Monza conosce l’istituzione di differenti sodalizi improntati su questi modelli. Si tratta però quasi sempre di aggregazioni spontanee, sorte a lato delle fumose sale dei caffè o impiantate in modo estemporaneo sui tavoli dei pochi, pochissimi ristoranti cittadini. Sino agli anni Trenta, infatti, le pretese degli avventori, inclusi i più facoltosi, sono modeste e riflettono quelle di una cittadina attivissima e in piena crescita, ma legata ancora ai gusti semplici del secolo passato. Rare le “uscite” in società: qualche riunione a pranzo a margine degli impegni nella Camera del lavoro; qualche altro appuntamento nei festivi e durante le ricorrenze: a san Giovanni, patrono della città; a san Giacomo, patrono dei cappellai; qualche cosa in più sotto le feste di fine anno e a carnevale. Ma già per il sabato grasso chi ha un animo goliardico (e chi può permetterselo) si spinge sino a Milano. Qui i circoli e le società hanno una tradizione differentemente radicata, sia tra la borghesia che 42 tra gli esponenti di un patriziato ancora memore delle sue tradizioni. Sviluppatisi particolarmente nell’età dei Lumi, i circoli milanesi conoscono illustri esempi che scendono ancora più a ritroso nella scala del tempo. Queste forme di aggregazione a Monza sono misconosciute o quantomeno ancora da studiare e risultano legate alla presenza di alcune istituzioni didattiche, come il Collegio Bosisio, ad esempio. Il soci del primo e forse più distinto circolo cittadino, il Circolo del Buonumore, a metà degli anni Venti si ritrovano in piazza Duomo, nella sede a lato di quello che era il ristorante Corona Ferrea. I frequentatori sono gli esponenti della solida borghesia manifatturiera cittadina, che alternano qualche pausa di riflessione e di incontro all’impegno sul lavoro. Per far festa ci si reca al Politeama e così per ballare: la sala si adatta secondo le esigenze e le richieste. Per le scampagnate tradizionali ci si accontenta del parco, della Brianza e di qualche puntata sulle Prealpi. Queste iniziative però per lo più rimangono legate all’episodicità del momento; non sono normate dall’accettazione di uno statuto e di una regola di comportamento che impegna assiduamente i partecipanti. Ecco perché, tra le altre cose, la filosofia che sta alla base della fondazione dello Sporting Club riflette un intento completamente diverso dalle associazioni preesistenti, dove alla convivialità si unisce l’adesione a uno stile di vita. E questo entro una cornice prestigiosa, rappresentata dal parco e da Villa già Tagliabue, realizzati con intendimento eclettico di gusto anglosassone, su cui torneremo a breve con un approfondimento. n ?% LE89FD98? *Legge n. 296/2006, Legge n. 31/2008 e Legge n. 33/2009. HL8EKFILDFI< J8CM<IÁ GLç=8I< @CDFE;F6 LE8C<KK<I8 DLK86 ELFM8IO+,'_:FE=LCC?P9I@;K<:?EFCF>P% @CJLM:?<I@;L:<8CD@E@DFC<<D@JJ@FE@;@:F)% Forse non salverà il mondo, ma lo aiuterà molto. Grazie alla tecnologia ibrida Lexus di seconda generazione abbiamo ottenuto RX 450h: 299 CV, 6,3 litri/100 km e 148 g di CO2/km (ciclo combinato). Inoltre, tutta la gamma Lexus Hybrid Drive beneficia degli ecoincentivi statali*. Venite a provare l’emozione dell’ibrido nella nostra concessionaria. RIVAUTO Via Asiago 32 COMO - Tel. 031 572270 www.rivauto.it www.lexus.it A rte e cultura L’impegno di una famiglia lombarda tra ricerca, innovazione e solidarietà I Villoresi e il sogno dell’ingegnere La necessità di un differente utilizzo delle risorse ambientali, lo sviluppo di energie alternative e uno stile di vita improntato al rispetto per la natura sono temi di pregnante attualità, su cui si condensa spesso il dibattito culturale. La storia della Brianza, però, già dalla fine del Settecento rivela straordinari esempi e figure quasi dimenticate che hanno anticipato con il loro esempio e le loro opere queste esigenze odierne di Paolo Paleari* Il laghetto dei giardini reali di Monza 44 T ra i protagonisti della crescita scientifica e imprenditoriale della regione si colloca infatti il monzese Eugenio Villoresi. Al pari del comasco Alessandro Volta, fisico e pioniere dell’elettrologia e del lecchese Antonio Stoppani, naturalista e appassionato divulgatore, l’ingegner Villoresi è il personaggio maggiormente rappresentativo di una famiglia che si è segnalata tra le più laboriose e dinamiche nel nostro territorio. I Villoresi provengono da Firenze, dove sono giardinieri della casa granducale dall’epoca di Leopoldo I, e probabilmente vi prestano la loro opera sin da prima, sotto Francesco II (che diventa poi imperatore d’Austria col titolo di Francesco I). La loro venuta in Lombardia si deve all’amicizia tra l’illuminato granduca e il marchese milanese Cusani, che è alla ricerca di un abile giardiniere per la sua villa di Desio. Il granduca offre il suo stesso giardiniere, Giandomenico Villoresi, ma questi si rivela restio a lasciare Palazzo Pitti e i giardini di Boboli. A Desio, nel 1771-72, si trasferisce in vece sua il figlio Antonio, già esperto, che progetta e attua il nuovo parco di Villa Cusani e che in Brianza forma una numerosa famiglia. Il suo quartogenito, Luigi, dopo aver conseguito il diploma di agrimensore all’Università di Pavia, entra a servizio del vicerè Eugenio Beauharnais. Giunto a Monza nel 1802, si segnala soprattutto per la sua perizia di botanico: con lui i giardini si arricchiscono infatti della rosa modoetiensis Villoresi. È nel parco, però, che Luigi spende tutta la vita: allorché ne diviene direttore imprime alla sua carica una forte impronta educativa: nel 1820 apre una scuola di botanica, il Un convegno con lo sguardo sul futuro In vista dei duecento anni della nascita del più illustre esponente della casata, l’ingegner Eugenio, che cade il 13 febbraio, il capoluogo della Brianza sta apprestandosi a celebrarne la figura con un convegno presso il collegio arcivescovile Villoresi S. Giuseppe. Promosso dall’associazione Geo Monza onlus – Gestione ecologia operativa, con la partecipazione di altre realtà istitu- zionali, il simposio ha un carattere prettamente tecnico e intende riscoprire alcune potenzialità del canale nel tratto monzese. Secondo gli intendimenti di Villoresi, infatti, il canale avrebbe dovuto proseguire più a nord della linea attuale, conducendo le sue risorse anche attraverso il parco. Le invidie e una vera e propria campagna denigratoria di cui fu vittima il progettista spinsero l’Ammini- cui accesso è riservato annualmente a dodici allievi di condizioni disagiate, residenti sul territorio e la cui formazione è già spendibile all’interno della tenuta. Pensa anche all’istituzione di una scuola d’agricoltura pratica, ma muore prima di concludere il progetto. Dei figli di Luigi, sette maschi e una femmina, i cui primogeniti Amalia ed Eugenio strazione della Real Casa a non avvallare il compimento dell’opera. La tratta monzese piegò forzatamente a mezzogiorno e dovette procedere con la realizzazione di una serie di dislivelli atti a recuperare la pendenza originale in un segmento notevolmente accorciato. Cento e passa anni dopo si torna a riflettere sulle possibilità di recupero di quell’occasione mancata… e l’ultimo, Ranieri rivelano nell’onomastica un palese omaggio alle famiglie reali di cui sono al servizio, ben cinque scelgono la via ecclesiastica ed esercitano il loro ministero tra l’Alto Milanese e la Brianza. Tra il 1823 e il 1869 troviamo i diocesani don Antonio a Desio, don Federico a Gallarate, don In alto: sezione del canale Villoresi e opere idrauliche sulla provinciale Monza-Milano. China acquerellata. Fine XIX sec. Più sotto a sinistra: l’alzaia del canale Villoresi al confine tra Monza e Muggiò A destra: acque di Monza, il corso del Lambro nel parco 45 A rte e cultura A sinistra: Luigi Villoresi, in un ritratto fotografico degli anni Venti e a destra ritratto di p. Luigi Villoresi Eugenio Villoresi, monumento davanti al Politecnico di Milano. Eretto dapprima in piazza Cadorna venne successivamente trasferito in questa sede 46 Gaetano a Sacconago, don Giosuè a Fabbrica Durini e il barnabita padre Luigi a Monza. Tutti si distinguono per zelo e umanità. È però soprattutto padre Luigi che lascia un’impronta indelebile nel campo della formazione. Professore di lettere e filosofia, apre a Monza le prime scuole serali e festive per i ragazzi del popolo e fonda un istituto per i chierici poveri. In questa istituzione, fortemente innovativa, si dà ampio spazio a una formazione spirituale e didattica che si ispira ai principi della filosofia rosminiana. Dei rimanenti due figli, Eugenio e Filippo, entrambi percorrono gli studi di ingegneria e rivolgono il loro ingegno verso applicazioni permeate di un risvolto filantropico, tipico della cultura positivista. Eugenio è il geniale progettista del canale che da lui prende poi nome. Con il socio Luigi Meraviglia si batte con forza per sostenere il carattere di immediatezza e di diretta corrispondenza della sua opera con le esigenze dell’agricoltura lombarda. Fornisce infatti con un’impresa di carattere regionale delle esaurienti risposte alle esigenze locali, sviluppando una metodologia di intervento che assegna la gestione delle proprie risorse ai singoli comuni. Si spinge poi ancora di più nel dettaglio venendo incontro alle richieste di una miriade di privati, costituiti da piccoli e medi conduttori agrari, prediligendo con essi un rapporto diretto e immediato, lasciando allo Stato i compiti istituzionali di controllo e di indirizzo sulla politica di gestione delle acque. Due dei tre figli dell’ingegnere, Luigi e Giuseppe, si dedicheranno ancora con passione all’acqua e a completare il progetto dell’illustre genitore. Luigi, in particolare, nel 1881 riesce a riscattare dalla Società italiana per condotte d’acqua l’atto di cessione dei diritti del padre relativi alla concessione di derivazione delle acque dal Ticino. Rinuncia coi fratelli a qualsiasi profitto e destina gli utili nella ultimazione dei progetti del canale. Alla memoria dei Villoresi il capoluogo della Brianza dedica una via e il collegio Villoresi S. Giuseppe, mentre ora ci si interroga se questi illustri concittadini non meritino almeno un monumento.n *consulente della Soprintendenza ai beni architettonici e per il paesaggio di Milano MONZA E BRIANZA ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI ASSOCIAZIONE CULTURALE DOTTORI COMMERCIALISTI RAGIONIERI COMMERCIALISTI ED ESPERTI CONTABILI MONZA E BRIANZA Convenziònati con noi hanno già aderito Acqualife Salute – centro benessere e riabiltazione Al Ficodindia – ristorante siciliano Aprile Intermedia srl – broker di assicurazione Banca Carige - banca Hotel al Parco - hotel Informa Credit srl - recupero crediti Italfinance Milano - leasing Poliambulatorio San Pietro - centro medico Ram Informatica srl – rivenditore software Sistemi spa Tisettanta Spa - arredamenti Va.lore srl - concessionario Pineider Le Convenzioni Con l’obiettivo di essere presente sul territorio e di cooperare con le altre realtà che fanno parte del mondo economico, l’Associazione culturale dottori commercialisti, ragionieri commercialisti ed esperti contabili di Monza e Brianza offre la possibilità di stipulare convenzioni a favore degli iscritti all’Ordine. Qui sopra gli ultimi accordi sottoscritti visibili anche sul sito dell’Ordine www.odcecmonzabrianza.it (area servizi – convenzioni) Per attivare la vostra convenzione contattare: [email protected] I tinerari di viaggio Le linee ferroviarie dell’Albula e del Bernina patrimonio mondiale dell’Unesco Il modo più fantastico per conoscere le Alpi Il valore culturale di questo tesoro mondiale è nell’armoniosa interazione tra ferrovia e paesaggio. La ferrovia non soltanto collega aree linguistiche di lingua tedesca, romancia e italiana ma rende anche raggiungibili città importanti per storia e cultura di Marina Lefebvre Il viadotto di Brusio I l 7 luglio 2008 le linee ferroviarie retiche dell’ Albula e del Bernina nella tratta tra Thusis e Tirano sono state dichiarate patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco. A livello mondiale solo due ferrovie erano riuscite finora a ottenere l’ambito titolo: la Sem- 48 meringbahn in Austria e la Darjeeling-Himalayan railway in India. Superando un ponte dopo l’altro, si riesce a percepire nell’intimo la sfida alla natura e le risposte che l’uomo, piegando questa alle sue necessità, è riuscito a dare. La costruzione della ferrovia dell’Albula e del Bernina rappresenta una delle testimonianze più belle del coraggio e dello spirito pionieristico che fu necessario già oltre cento anni fa, per ripensare le vie di incontro e per migliorare l’accessibilità al centro e alla regione. Abilissimi tecnici provenienti dalla Svizzera e dall’estero si ritrovarono qui per costruire un’incomparabile capolavoro. Con i loro 122 chilometri complessivi di rotaie, la linea dell’Albula da Thusis a St. Moritz e la linea del Bernina da St. Moritz a Tirano rappresentano il filo conduttore che attraversa il patrimonio mondiale. La tratta ferroviaria del Bernina Express, il treno panoramico più famoso del mondo, attraversa le Alpi da nord a sud e, in senso contrario le più alte trasversali alpine d’Europa superando ben 52 ponti e 13 gallerie. La linea dell’Albula supera, invece, addirittura 144 ponti e 42 gallerie. In alto fino ai ghiacci eterni delle montagne e poi giù, nel paradiso delle palme al Sud: il Bernina Express è l’unico collegamento ferroviario che attraversa le Alpi, percorrendo un’importante tratta dal carattere avventuroso e al contempo ricca di storia e cultura. Non c’è da meravigliarsi, che il leggendario treno sia stato inserito dall’Unesco nel patrimonio dell’umanità. Il nostro viaggio incomincia a Tirano dove inizia la vera scoperta delle montagne e dopo pochi chilometri troviamo subito una meraviglia: il viadotto elicoidale di Brusio che permette al treno di superare dolcemente trenta metri di dislivello. La tratta, passando per la Valposchiavo, si inerpica fino a una altezza di 2.200 metri. Ed ecco il lago Bianco incastonato nella stupenda cornice dei ghiacciai del Bernina. Proseguiamo dolcemente verso l’Engadina: Pontresina, St. Moritz e Samedan. Dopo aver superato il tunnel dell’Albula, il viaggio continua in discesa fra spettacolari viadotti come il Landwasser, lungo ben 136 metri e con la campata dal raggio di 100 metri, e il Solis il più alto della ferrovia retica, un vero capolavoro di ingegneria. Arriviamo infine a Thusis, dove ha termine la tratta dell’Albula vera e propria. Nelle foto: in alto la spettacolare veduta del viadotto Landwasser. Qui sopra il Bernina Express. Sullo sfondo il Piz Bernina e il ghiacciaio del Morteratsch 49 I tinerari di viaggio Per saperne di più Dal 1972, 185 stati hanno sottoscritto la convenzione del Patrimonio Unesco dell’umanità, un’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura. Fra queste figura anche la Svizzera. Il prezioso accordo protegge e preserva inestimabili patrimoni culturali e paesaggistici di straordinario e universale valore. Le linee dell‘Albula e del Bernina tra Thusis e Tirano sono esempi straordinari e tecnicamente innovativi della gestione del paesaggio di alta montagna e sono da annoverare tra le ferrovie a scartamento ridotto più spettacolari del mondo. L‘importanza straordinaria della linea dell‘Albula e del Bernina è data anche dal paesaggio circostante. Da un lato il riferimento diretto alla costruzione ferroviaria è di qualità unica, dall‘altro la linea attraversa un paesaggio culturale di una ricchezza straordinaria. Le linee ferroviarie dell‘Albula e del Bernina costituiscono il cuore del patrimonio mondiale. La linea dell‘Albula è stata completata nel 1903, quella del Bernina nel 1910. La ferrovia dell‘Albula è stata costruita quale classica ferrovia di montagna per treni a vapore.e quella del Bernina è un adeguamento innovativo di ferrovia elettrica interregionale, con una linea magistralmente tracciata in alta montagna. Entrambe le ferrovie collegano l‘ Alta Engadina al turismo internazionale e costituiscono esse stesse un‘attrazione turistica. Per la costruzione della ferrovia dell‘Albula (Thusis - St. Moritz) si è fatto capo a noti specialisti. Il tracciato e tutti i manufatti sono stati realizzati secondo le norme più all‘avanguardia della costruzione di linee ferroviarie di montagna. La ferrovia dell‘Albula era considerata un capolavoro già all‘epoca della sua realizzazione. La ferrovia del Bernina (St. Moritz - Tirano) venne presa come modello per molte ferrovie interregionali progettate e per alcune realizzate. Oggi la linea del Bernina è unica al mondo: si tratta della trasversale alpina più alta e di una delle ferrovie ad aderenza naturale più ripide al mondo. Ponti, stazioni, cabine di controllo, gallerie e portali creano un‘unità con la topografia particolare. La scelta del tracciato, in particolare quello della linea del Bernina, è stata dettata principalmente dalla volontà di far conoscere le attrazioni turistiche e paesaggistiche. Entrambe le ferrovie presentano costruzioni di alta qualità e sia il loro tracciato che i loro edifici sono concepiti con un riferimento consapevole al paesaggio circostante. Nelle foto: in alto il Bernina Express nel tratto lungo il Lago Bianco; la carrozza panoramica e infine il tracciato del percorso 50 Da oltre cento anni la spettacolare linea ferroviaria rappresenta una singolare armonia fra tecnica, cultura e natura e, grazie alle sue vetture panoramiche è possibile vivere più che mai da vicino lo scintillio dei ghiacciai e il fascino del Sud. Non esiste un modo più affascinante di vivere le Alpi.n Per le immagini pubblicate si ringrazia l’archivio fotografico della Ferrovia Retica www.rhb.ch Il Trenino rosso: Il Trenino rosso: www.rhb.ch Molto più di un semplice treno! Molto più di un semplice treno! Informazioni e prenotazioni: Ferrovia retica Tirano Tel 0342 701353 Informazioni e prenotazioni: [email protected] Ferrovia retica Tirano M otori La raffinata evoluzione di una Land Rover dalle capacità straordinarie Discovery 4, la leggenda continua Eredita le linee pulite della generazione precedente, presentandosi però in una versione aggiornata dal look contemporaneo, più elegante e raffinato di Mariolina Belli D iscovery 4 è il nome della nuova, quarta generazione, di questa famosa Land Rover. Estremamente versatile, disponibile con sette posti, presenta un nuovo e potente motore diesel TDV6, altamente effi- 52 ciente, abbinato a un design esterno rinnovato e a un abitacolo ancora più lussuoso. Le sue capacità, che la pongono ai vertici della sua categoria, sono ulteriormente accresciute dalle migliorie apportate alla dinamica di guida, sia in fuoristrada che su asfalto, e da tutta una serie di nuove tecnologie e funzioni Land Rover dall’uso del tutto intuitivo. La Land Rover Discovery continua a evolversi da più di 20 anni e ha dato origine a quattro generazioni di veicoli divenuti status symbol, immediatamente riconoscibili. La Discovery 4 eredita le linee pulite della generazione precedente, presentandosi però in una versione aggiornata dal look contemporaneo, più elegante e raffinato, conservando le linee nette, geometriche e armoniche dei modelli precedenti, ma introducendo un nuovo paraurti anteriore, nuovi gruppi ottici, un nuovo frontale con linee più levigate e curve più morbide, nonché nuovi colori. Due motorizzazioni: il turbo sequenziale avanzato LR-TDV 3.0 e il 2.7 TDV6; entrambi offrono migliori performance, potenza e bassi consumi. La punta di diamante della Discovery 4 è costituita dal raffinato ed efficiente motore diesel LR-TDV6 3.0 con doppio turbocompressore. Rispetto al 2.7 litri, questo propulsore permette un abbattimento dei consumi del 9% (ciclo combinato UE) e una riduzione del nove per cento delle emissioni di CO2, offrendo al contempo un aumento di potenza del 29%. Il miglioramento della coppia erogata è addirittura maggiore, con un aumento del 36% (600 Nm). Tale risultato è ritenuto in assoluto il più alto valore di coppia erogato da un motore diesel 6 cilindri di serie montato su un veicolo passeggeri. La potenza e la coppia sono disponibili in tutta la gamma di regimi, offrendo una risposta immediata all’acceleratore e una capacità di marcia assolutamente fluida. Questo risultato consente di passare da 0 a 100 km/h in 9,6 secondi e si traduce in un miglioramento del 24 per cento rispetto al 2.7 litri riuscendo addirittura a migliorare le capacità in fuoristrada, quasi leggendarie, del modello precedente. Le importanti modifiche apportate includono nuovi componenti delle sospensioni, modifiche al sistema di sterzo, freni maggiorati, un miglioramento del controllo della trazione e perfezionamenti al famoso sistema Terrain Response, che contribuisce a ottimizzare le prestazioni del veicolo in tutte le condizioni di guida, sia su strada che in fuoristrada con cinque diverse impostazioni, da selezionare in base ai vari tipi di terreno: guida generale - erba/ghiaia/neve – sabbia - fango e solchi - roccia. Anche il sistema di controllo automatico della velocità in discesa (Hdc) è stato perfezionato sulla Discovery 4, grazie all’aggiunta del Gradient release control (sistema che favorisce la gradualità delle partenze, sia in salita che in discesa). Questo sistema inibisce il rateo di accelerazione iniziale del veicolo quando si affrontano discese molto ripide, per aumentarne il controllo ed eliminare lo scarto che si può verificare quando si rilasciano i freni su pendenze estreme. Il design esterno è 53 M otori Il motore LR-TDV6 3.0 • • • • • • • • • • 245 cv e 600 Nm di coppia +29% di potenza, +36% di coppia rispetto al motore diesel da 2.7 litri 500 Nm di coppia partendo dal minimo, in 500 ms Requisiti dello standard Euro 5 (in vigore solo dal 2011) soddisfatti senza necessità di altri trattamenti dello scarico, quali il catalizzatore NOx Consumi ridotti del nove per cento rispetto all’attuale motore LR-TDV6 2.7, con 9,4 l/100 km nel ciclo UE combinato Sistema di turbocompressione sequenziale parallelo, unico nel suo genere Attrito del motore minimizzato e pompa di alimentazione a basso consumo energetico Sistema di alimentazione Common Rail di terza generazione Bassa rumorosità del motore Interventi di manutenzione periodici ogni 25.000 km stato rinnovato dotandolo di linee più morbide e semplici nella parte frontale e di un nuovo paraurti più aerodinamico. Le nuove luci, con tecnologia Led sia sul lato anteriore che posteriore, contribuiscono a imprimere nuovo carattere al veicolo conferendogli una linea più sportiva. I fari, dotati di una sofisticata tecnologia, includono il sistema di assistenza abbaglianti, che ne comanda l’attivazione, o li disattiva, secondo quanto richiesto dalle condizioni di guida. Il nuovo sistema di telecamere “surround” è costituito da ben cinque telecamere digitali, che inviano sullo schermo a sfioramento una visuale di quasi 360 gradi. Le telecamere entrano in funzione non appena si avvia il veicolo, e possono essere utilizzate fino a una velocità di 18 km/h, con possibilità di selezionare un’area e attivare la funzione zoom per facilitare il parcheggio in aree ristrette e per il traino di rimorchi. L’abita- 54 colo della Discovery 4 offre al guidatore e ai passeggeri visibilità e versatilità di livello superiore. Il nuovo disegno della plancia e della consolle, e l’impiego di materiali di altissima qualità, rendono l’abitacolo ancora più accogliente. I nuovi interni non si presentano soltanto più raffinati e lussuosi, ma hanno anche guadagnato in funzionalità. La consolle è angolata verso il guidatore, gli interruttori e i comandi si trovano più a portata di mano e la nuova illuminazione a Led rende l’abitacolo più piacevole e pratico per la guida nelle ore notturne. La Discovery 4 è dotata di una serie di funzioni utili e facili da usare. Non si tratta tuttavia di soluzioni tecnologiche nate solo per stupire. Il loro impiego è infatti mirato a semplificare l’utilizzo del veicolo da parte del guidatore, per contribuire a rendere i viaggi più rilassanti e riposanti.n MONZA E BRIANZA ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI Sc e g lie r e u n i s c r i tto al l ’A l b o de i dottori commercialisti e degli esper ti conta b ili significa affidarsi a un professionista qualificato L’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Monza e della Brianza, è nato il 1º gennaio 2008 dalla confluenza dell’Ordine dei dottori commercialisti di Monza e della Brianza e del Collegio dei ragionieri e dei periti commerciali del circondario di Monza. Accesso regolamentato • La Legge stabilisce le professioni intellettuali per l’esercizio delle quali è prevista l’iscrizione in appositi albi a garanzia della fede pubblica e della collettività. • Il dottore commercialista, il ragioniere commercialista e l’esperto contabile non possono esercitare la professione se non sono iscritti all’Albo. • La professione e l’iscrizione all’Albo sono disciplinate dal decreto legislativo 28 giugno 2005 n. 139. • Il titolo professionale spetta solo dopo aver conseguito una laurea in materie economiche-giuridiche ai laureati che abbiano compiuto il tirocinio triennale e superato l’esame di stato per l’esercizio della professione in sede universitaria. • L’Ordine garantisce la professionalità degli iscritti, le tariffe applicate e può agire disciplinarmente. Per avvalorare l’importanza ed il ruolo che la legge attribuisce all’Albo, ricordiamo che il tesserino di iscrizione può essere reso equipollente al documento di identità. Vincoli etici • Gli iscritti all’Albo si sono dati delle regole etiche di comportamento riassunte in un “codice deontologico”. Garanzia di riservatezza • Il dottore commercialista, il ragioniere commercialista e l’esperto contabile sono vincolati al segreto professionale, devono mantenere un atteggiamento di riserbo in relazione alle notizie apprese nell’esercizio della professione o in via incidentale, anche se queste riguardano la sfera personale del cliente o di coloro che sono a lui legati da vincoli familiari ed economici. Competenza tecnica • A tutti gli iscritti nell’Albo la legge riconosce competenza specifica in economia aziendale e dirittto d’impresa e, comunque, nelle materie economiche, finanziarie, tributarie, societarie e amministrative (amministrazione e la liquidazione di aziende, di patrimoni e di singoli beni; perizie e le consulenze tecniche; le ispezioni e le revisioni amministrative; verificazione e ogni altra indagine in merito alla attendibilità di bilanci, di conti, di scritture e di ogni altro documento contabile delle imprese ed enti pubblici e privati; regolamenti e le liquidazioni di avarie; funzioni di sindaco e di revisore nelle società commerciali, enti non commerciali ed enti pubblici). • A seconda della sezione di appartenenza (A Commercialisti, B Esperti contabili) la legge riconosce ulteriore competenza tecnica per l’espletamento di determinate attività indicate dall’Ordinamento. Formazione professionale continua • Gli iscritti all’Albo hanno adottato l’obbligo della formazione professionale continua. L’iscritto è tenuto all’acquisizione di un minimo di 20 crediti annuali e di 90 nel corso di un triennio. La legge vieta l’uso dei titoli professionali di “dottore commercialista”, “ragioniere commercialista” e di “esperto contabile”, sia del termine abbreviato “commercialista” da parte di chi non ne abbia diritto. Oggi, purtroppo, molti non abilitati abusano del titolo di “commercialista”, con grave pregiudizio per il cliente e la società in genere. Nell’intento di offrire un servizio di rapida consultazione pubblichiamo di seguito l’elenco completo dei dottori commercialisti e dei ragionieri commercialisti iscritti nella sezione A dell’Albo e degli esperti contabili iscritti all’elenco B. Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Monza e della Brianza Via Borgazzi 83 - 20052 Monza - Tel. 039734038 - Fax 039736436 www.odc-monza.net - [email protected] Gli iscritti all’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Monza e della Brianza COMMERCIALISTI (Elenco a) n° iscr. cognome nome titolo PROF. telefono comune n° iscr. cognome nome titolo PROF. telefono comune 1272A 598A 955A 781A 1426A 1233A 1323A 756A 1157A 255A 909A 15A 1397A 298A 1406A 267A 1195A 936A 813A 1007A 1473A 637A 1326A 539A 1460A 55A 190A 614A 427A 928A 991A 1308A 737A 945A 1324A 1339A 1309A 891A 589A 208A 634A 723A 1474A 1182A 1104A 1114A 1521A 408A 772A 678A 443A 1411A 143A 147A 1404A 1152A 691A 1364A 52A 563A 1307A 64A 1181A 1196A 149A 1504A 1505A 1200A 1056A 1430A 1154A 832A 353A 690A 938A 1184A 1227A 301A ABBIATI GABRIELE ABBIATI MARIA CRISTINA ACCESO CARLO VITTORIO ACELLA LAURA ACELTI CLORINDA ACQUATI SILVIA ADAMI PAOLA AFFATATO CRISTINA AGOSTINI SERENA ALAIMO MATTEO ALAMPI DOMENICO SAVERIO ALBERTI ANTONIO ALBERTI ATTILIO ALBERTI FLAVIO ALBERTI MARCO ALBOINO LUIGI ALDEGHI CRISTINA ALDEGHI GABRIELE ALETTO STEFANIA ALIPRANDI BARBARA ALLEGRETTI EROS ALLIEVI AUGUSTO ALLIEVI BEATRICE ALLIEVI FLORIANO CRISTOFORO ALLIEVI PAOLO ALLIEVI SERGIO ALOISE MEDO ALOISE VALTER ANTONINO ALOISI MARIA ALTARE EDOARDO ALTAVILLA FRANCESCO ALZATI RAFFAELE AMADEO ALESSANDRA AMBROSIONI KARINZIA AMBROSONI ALESSIA AMODEO ANDREA ANCONA ELISABETTA ANDREONI VITTORIO ANELLI MONICA ANGIOLINI PASQUALE ANGIOLINI ROBERTO ANSELMI MICHELA ANTEGHINI GIORGIO ANZANI SIMONA ANZELMO LEONARDO ARATI SIMONE ARCARI MARCO ARCUDI ANTONIO ARDORINO SABRINA ANTONIA ELVIRA ARENA GIUSEPPE ARIENTI LUCIANO ARISI LUIGI ARIZZI LUCIA ARNABOLDI ANGELO ARNABOLDI MARCHITA AROSIO FRANCO AROSIO LAURA AROSIO PAOLO AROSIO PAOLO AROSIO ROBERTA MARIA AROSIO ROBERTO AROSIO ROBERTO AROSIO SILVIA ARPANO ALESSANDRO ARPANO BRUNO ARPANO DOMENICO ARPANO MICHELA ARPANO SIMONA ARPANO STEFANO ARTESANI LUCA ASCHERIO DANIELA ASNAGHI FRANCA ASNAGHI GIANPAOLO ASPERGH LAURA ASPERGH STEFANO AVARELLO RINO AZZOLLINI GIOVANNA BAESSO JOLE DOTT. 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COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. DOTT. 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DELL'ORTO MARCO LUIGI DELL'ORTO STEFANO DELVO' ANDREA LUIGI DENOVA MARIA VALERIA DENTE SABINO DERIU GIOVANNI LUCIANO DES DORIDES MASSIMILIANO DOTT. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. DOTT. 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DI COSTANZO MARIA PATRIZIA DI DONATO MICHELE DI FILIPPO CARMINE DI GIULIO GIOVANNI DI GRAVINA MAURIZIO DI LAZZARO PIETRO DI LEONE LEONARDO DI MEGLIO ALFREDO SILVERIO DI MEGLIO GIANMARIO DI SIMONE NICOLA DI STEFANO CALOGERO DI VARA GIUSEPPA DIANESE ANTONIO DIANI MARINO DITRANI FERDINANDO DOLCE GIOVANNI DOLCE MARCELLO DOLCI PAOLO DONATIELLO EMILIO DONGHI MARIO DONINI SILVIA D'ONOFRIO ANTONIO DONVITO DEBORA DONZELLI PAOLO DORENTI LUCA DOSSO GIOVANNI VIRGINIO DOZIO ROBERTO DURANTE ELENA ELLI MASSIMO ERBA LAURA ERBA RENZO ERBA ROBERTO ESPOSTI LUIGI FABBRI VALTER FABRIS LUCA FACCHIN CLAUDIO FACCHIN LAURA SILVANA FACCHIN ASSI MARCO FACCHIN ASSI MARIO FACCI DIEGO FACCOLI SARA FAINI FRANCESCO FALCO FRANCESCO ANTONIO FALCONE SANTO ANTONIO FARINA ANDREA FARINA LAURA MARIA FARINA LUCA FARINA NADIA FARINA STEFANO FARRO GUGLIELMO FASOLI CLAUDIO FASOLO PATRIZIA FATRIZIO PAOLO PIPPO FAVA MANUELA FAZIO ANGELA FEDELI MIRELLA MARIA FELAPPI ELENA FERNICOLA LAURA +44(0)2073114069 3475795756 0266048847 0266048847 0392102275 022543396 022574041 039746824 0226222174 0392311099 3497873569 0362341216 0362341216 0392052507 0266041478 039360684 029106479 0236515231 0227302426 0396918143 039673016 0225147028 031743008 029609008 022500133 0396012605 0399712688 02782132 02796556 039388347 0398946936 0226143265 039660609 039461409 039322722 039463197 039327012 0226826266 039320957 0266803890 029182157 0396085338 039667693 3280229946 0266045461 039327885 039831334 3280112617 039327298 0362901179 0392149000 0362902027 039461661 0362638896 0392496943 0226510003 0265585.1 3358239817 036242407 0392022332 0362347298 0396613100 Gli iscritti all’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Monza e della Brianza n° iscr. cognome nome titolo PROF. telefono comune n° iscr. cognome nome titolo PROF. telefono comune 1401A 282A 1356A 1228A 169A 597A 584A 265A 1487A 227A 612A 3A 350A 1428A 107A 681A 1171A 407A 1206A 372A 1168A 963A 244A 444A 1231A 913A 1455A 919A 268A 1284A 1060A 1418A 882A 792A 134A 1096A 1031A 1383A 28A 1448A 252A 1340A 374A 699A 860A 615A 1088A 874A 708A 920A 1144A 1456A 449A 262A 1128A 284A 1485A 603A 1312A 1257A 403A 1120A 1229A 1212A 1011A 633A 1027A 108A 139A 552A 1292A 402A 302A 404A 706A 1164A 1057A 524A GALMANINI GIUSEPPE GAMBA MARIO GAMBINO ALESSANDRO GANDINI FRANCESCA GANDINI MAURO GANDINI STEFANO GANDOLFO CARLO GARDELLA GIOVANNI GARDELLA SARA GARDINI DILETTA GARGANO ANGELO GARIBOLDI CARLO GARIBOLDI SAVIO GAROZZO NUNZIA VALERIA GARZONI GIUSEPPE GASPARIN FRANCO GASPARINO SIMONETTA GASTALDI MARISA GATTI DELIA GAVAZZA ANTONIO GIULIO CESARE GAVAZZI DANILO FABIANO GAVIOLI RICCARDO GELOSA GILBERTO GENTILI EMANUELE GIOVANNI GERACI ROBERTO GEREMIA ROBERTO GERINI LUCA LUCIANO GIUSEPPE GERMANO PASQUALE GERVASIO ANTONIO GHEZZI CARLO GHEZZI LUCA MARIA OTELLO E. GHIGO FEDERICO GHILARDI MARIA TERESA GHIRINGHELLI MICHELE GHISLANZONI RICCARDO GHIZZONI GIANNI GIACOMETTI PAOLO GIACONI MARTA GIAMBELLI ETTORE GIAMPAOLO ONORATA MICHELINA GIANCATERINO ELVIDIA GIANGRECO MARIATERESA GIANI TAGLIABUE GIORGIO CARLO GIANNINI GIAN PAOLO GIANNOBI STEFANO GIANNONI CESARE AUGUSTO GIANOTTI VITTORIO GIANSIRACUSA GIUSEPPINA GIANTURCO PAOLO GIARDINI CAROLINA ELISABETTA GILETTO ELENA GIORGETTI GIOVANNI GIORGETTI ROBERTO MARIA GIORNELLI ANGIOLO GIORNELLI GIANLUCA GIOVE ATTILIO GIOVINAZZO CONCETTA LETIZIA GIRARDIN FABIO GIRONI PAOLO GIUDICI GIOVANNI FLAVIO GIUDICI LEONE MARIO GIUDICI MARCO GIACOMO GIURATO SEFORA GIURATRABOCCHETTI ROSSELLA GIUSI GIUSSANI CESARE GIOACHINO GIUSSANI LUIGI CLEMENTE GIUSSANI SABINA GIUSTI RENZO PIETRO GLAVICH LORENZO GLAVICH SILVIO MARIO GOGLIA UMBERTINO GORI MARCELLO GRASSO ALDO GRASSO LAURA GRASSO TOMMASO GRASSO UMBERTO GRECO DANIELE GRIFONI CESARE ANDREA DOTT. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. 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COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. DOTT. COMM. RAG. COMM. RAG. COMM. 0392301407 039367633 039367633 0295019263 3392111781 039748134 039388347 3497832818 039321044 039461846 0254116688 02877463 039321044 039388347 3487236912 0392301407 0392322130 026171958 0270636351 0276000259 0266014006 0362594509 022533358 039320325 039321607 039794096 039365225 039369550 0276011873 039 2006836 022043162 0362237789 0392300844 0362638402 0233601497 03629481 039324562 039745155 0362592392 3382734488 039660609 0392874846 3318032578 0392149111 026182566 MONZA MONZA MONZA CAVENAGO DI BRIANZA CONCOREZZO MONZA MONZA SEREGNO MONZA LISSONE MILANO MILANO MONZA MONZA CALUSCO D'ADDA MONZA BIASSONO CINISELLO BALSAMO MILANO MILANO CINISELLO BALSAMO BOVISIO MASCIAGO COLOGNO MONZESE MONZA MONZA MUGGIO' MONZA MONZA MILANO MONZA MILANO SEREGNO MONZA DESIO MILANO TRIUGGIO MONZA MONZA BOVISIO MASCIAGO MONZA VIMERCATE BRUGHERIO VIMODRONE MONZA CINISELLO BALSAMO esperti contabili (elenco b) N° Iscrizione 1B 3B cognome nome telefono comune CHECOLA MICHELE COSCHIGNANO DAVIDE 0227302829 022421991 Cologno Monzese Sesto S.GiovannI N° Iscrizione 2B cognome nome telefono comune FRASCHINI MARCO 0392024209 Monza D in istr A ib u lta it Br o a ia n c nz he a i 62 comuni della giurisdizione del tribunale di monza MONZA E BRIANZA B U S I N E S S B rianza Business viene spedita gratuitamente in abbonamento postale agli iscritti all’Albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Monza e della Brianza, ai soci di Confindustria Monza e Brianza, alle principali cariche politiche, militari e istituzionali della Provincia, ai presidenti e ai magistrati del Tribunale di Monza, ai direttori delle Agenzie delle Entrate della Lombardia, alle Camere di commercio della Lombardia, ai 128 Ordini dei commercialisti presenti in tutta Italia, ai maggiori periodici e quotidiani economici nazionali, ai sindaci e agli assessori al bilancio dei comuni della giurisdizione del Tribunale di Monza, ai soci dei Rotary club, ai soci dei Lions club, alle principali banche e assicurazioni, ai golf, tennis e sporting club più prestigiosi di Monza, Brianza, Como, Lecco, Milano e ad alcuni ministeri a Roma. Agrate Brianza Aicurzio ORDINE Albiate DEI DOTTORI Arcore COMMERCIALISTI Barlassina E DEGLI ESPERTI Bellusco CONTABILI Bernareggio Besana Brianza Biassono Bovisio Masciago Briosco Brugherio Burago Molgora Busnago Camparada Caponago Carate Brianza Carnate Carugate Cavenago Cariano Laghetto Brianza Colli Brianza Host Briosco Canonica Lambro Cantù Mariano Comense Castello Brianza Laghi Cernobbio Cinisello Balsamo Cologno Monzese Medio Lambro Como Host Como Lariano Como Plinio il Giovane Desio Erba Lecco Host Bimestrale – Anno VII – n. 36 febbraio/marzo 2010 U S I N E S Cinisello Sesto San Giovanni Colli Briantei della Martesana Milanese Meda e delle Brughiere Merate Brianza Monza Monza Nord Lissone Monza Ovest Monza Est Seregno - Desio - Carate Brianza Varedo e del Seveso Vimercate Brianza Est S personaggi Bimestrale dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Monza e della Brianza Giorgia Meloni Domenico De Stefano argomenti delle imprese Rendiconto finanziario Riforma della conciliazione La relazione del presidente motori arte e cultura Convegno Codis numero Lecco San Nicolò Merate Monticello Monza Corona Ferrea Monza Duomo Monza Host Monza Parco Monza Regina Teodolinda Paderno Dugnano Sesto San Giovanni Centro Sesto San Giovanni Host Seregno Brianza Vimercate rotary club destinatari � 5,00 Internazionalizzazione ACTION GROUP - Brianza Business Ornago Paderno Dugnano Renate Roncello Ronco Briantino Seregno Sesto S. Giovanni Seveso Solaro Sovico Sulbiate Triuggio Usmate Velate Varedo Vedano al Lambro Veduggio Verano Brianza Villasanta Vimercate Vimodrone lions club destinatari febbraio/marzo 2010 B Cesano Maderno Cinisello Balsamo Cogliate Cologno Monzese Concorezzo Cornate d’Adda Correzzana Cusano Milanino Desio Giussano Lazzate Lentate sul Seveso Lesmo Lissone Macherio Meda Mezzago Misinto Monza Muggiò Nova Milanese La famiglia Villoresi Nuova Land Rover Discovery 4 “Bollettino dell’ODCEC di Monza e della Brianza” Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, LO/MI 36 00036 9 771724 902000 A tutti gli associati Sporting Club Monza Esposizione: Viale Campania, 36 20052 Monza (MI) tel. 039.2103537 - fax 039.2148690 [email protected] Assistenza e Ricambi: Via Philips, 17 20052 Monza (MI) CONCESSIONARIA PENTAUTO S.R.L e-mail: [email protected]