piccolo è bello - Camere di Commercio

Transcript

piccolo è bello - Camere di Commercio
Comunicato stampa n. 18
Imprenditori under 35: piccolo è bello
Nella giornata dell’economia e della trasparenza la Camera traccia
l’identikit del giovane imprenditore genovese:
maschio, preferisce l’entroterra e le attività ricettive.
In crescita stranieri e startupper
Sono quasi 7.000 le imprese under 35 in provincia di Genova, quasi il 10% del
totale delle iscritte al registro della Camera di Commercio (9,6% contro una
media nazionale dell’11,5%) e sono sostanzialmente stabili rispetto al 2011. Il
dato emerge dal rapporto “giovani e imprenditorialità” presentato oggi alla
Camera di Commercio di Genova, in occasione della giornata dell’economia e
della trasparenza, organizzata in collaborazione con il Gruppo Giovani Riuniti.
“Quest’anno, d’accordo con Unioncamere nazionale, abbiamo deciso di
dedicare la giornata dell’economia a un tema portante – commenta Maurizio
Caviglia , segretario generale della Camera di Commercio di Genova- quello
dei giovani imprenditori, perché il lavoro dei giovani, sia esso autonomo o
dipendente, è il punto su cui si giocano le possibilità di ripresa della nostra
economia e del nostro paese. Il secondo focus è sulla trasparenza e la legalità,
oggi al centro di molti dibattiti a livello politico istituzionale, argomento che le
Camere di Commercio hanno scelto di affrontare, come sempre, con iniziative
molto concrete, nel tentativo di rimuovere uno degli ostacoli principali alla
competitività internazionale delle nostre imprese. Per i nuovi imprenditori è
operativo il Servizio Nuova Impresa presso il Centro Ligure della Produttività
(CLP) in sinergia con le Associazioni di categoria locali, che assiste gli aspiranti
imprenditori nelle fasi antecedenti la creazione d’impresa”.
Secondo il rapporto “giovani e imprenditorialità”, l’82% delle under 35 genovesi
sono imprese individuali, 2/3 delle quali si trovano nel capoluogo. Oltre a
prediligere le micro-imprese, i giovani imprenditori genovesi sembrano
orientarsi verso i piccoli comuni dell’entroterra: Propata e Valbrevenna sono
infatti i comuni della provincia in cui la quota di imprese giovanili è più elevata
(25%), seguiti da Fontanigorda (23%) e Vobbia (21%). Il capoluogo, con una
percentuale di imprese under 35 del 9,5%, è invece perfettamente in linea con
Camera di Commercio
Industria Artigianato Agricoltura di Genova
Ufficio Stampa e Relazioni Esterne
Via Garibaldi, 4 – 16124 Genova
Tel. +39 010 2704561 – Fax 010 2704.267
[email protected] - www.ge.camcom.it
la media provinciale del 9,6%. Il fanalino di coda è Rondanina, dove non c’è
neppure un’impresa giovane.
Il settore preferito dai giovani è a prima vista quello delle costruzioni, che
registrano una quota del 14% di imprese under 35; sappiamo però che questo
dato è falsato del fenomeno delle “false partite IVA” che caratterizza il mondo
dell’edilizia e in particolare i lavoratori stranieri. Di fatto, quindi, il settore
preferito dai giovani imprenditori, con una quota dell’11%, è quello delle attività
ricettive (alloggio e ristorazione).
Venendo al genere, il rapporto è di 1 impresa femminile ogni 3 maschili (le
imprese a maggioranza femminile sono, infatti, il 25,5% a livello provinciale
contro il 26,8% a livello nazionale) e il settore preferito dalle giovani
imprenditrici è quello dei servizi alla persona (6 su 10), seguito ancora una volta
da alloggio e ristorazione.
Cresce invece il peso delle imprese straniere sul totale delle under 35, passata
dal 27,8% del 2011 al 30,3% del 2012. Sono solo 17 (su un totale di 67) i
comuni della provincia genovese in cui non esiste nessuna impresa giovane
straniera, e fra questi, curiosamente, troviamo di nuovo Propata, Valbrevenna,
Fontanigorda e Vobbia, vale a dire i comuni con la maggior incidenza di
imprese under 35. A Genova la percentuale di imprese straniere sul totale delle
giovani è del 34,6%. I settori preferiti dai giovani stranieri sono ancora una volta
le costruzioni, e vale anche qui il discorso delle false partite IVA, e il commercio.
I settori in cui i giovani italiani “resistono” sono invece trasporti, alloggio e
ristorazione.
L’ultimo caso preso in esame nel rapporto della Camera di Commercio è quello
delle “startup innovative”, la nuova tipologia di imprese introdotta dal decreto
sviluppo e iscritte in una sezione speciale del Registro Imprese: fra le 17 startup
iscritte nella provincia di Genova al 27 maggio 2013, il 60% ha almeno un
amministratore che ha meno di 35 anni, e solo 1 su 4 è femminile.
Al termine della presentazione del rapporto sono intervenuti Sarah Zotti,
Presidente del Gruppo Giovani Ance della provincia di Genova, Ilaria Natoli,
Consigliere Gruppo Giovani Imprenditori Ascom Confcommercio della provincia
di Genova, ed Emanuele Guglielmino, Team leader IIT (Istituto Italiano di
Tecnologia), portando la propria testimonianza di giovani imprenditori a
Genova: due giovani donne e un uomo, anche se secondo il rapporto, in
provincia di Genova, è di 1 impresa femminile ogni 3 maschili.
Dalle testimonianze dei giovani imprenditori emergono alcuni punti di seguito
sintetizzati.
Il tessuto produttivo genovese (la cui vitalità in termini di associazionismo
imprenditoriale è ben rappresentata dall’esperienza degli 80 consorzi tra
commercianti che interessano 4.500 imprese) deve essere valorizzato perché
chi resiste in una situazione difficile merita una risposta adeguata delle
Camera di Commercio
Industria Artigianato Agricoltura di Genova
Ufficio Stampa e Relazioni Esterne
Via Garibaldi, 4 – 16124 Genova
Tel. +39 010 2704561 – Fax 010 2704.267
[email protected] - www.ge.camcom.it
istituzioni e la fiducia del sistema creditizio locale, che pur a fronte di un
peggioramento delle condizioni generali dell’economia deve supportare le
richieste di liquidità degli imprenditori, che dopo anni di crisi mantengono una
politica cauta che determina una situazione meno grave che altrove delle
sofferenze e degli insoluti.
Il recupero del territorio che emerge dalle scelte localizzative dei giovani
imprenditori è un fenomeno di notevole importanza per permettere la
sopravvivenza delle comunità locali.
Genova non sta morendo perché è capace di reagire ma le istituzioni devono
essere a fianco delle imprese. Ci sono molti giovani validi su cui puntare, così
come si deve puntare sulla vicinanza a Milano per poter essere la Riviera
dell’Expo. Rischio più grave è l’ improvvisazione in campo imprenditoriale
(Zotti).
Il commercio cerca di sopravvivere alla burocrazia e alla crisi dei consumi. Per
il rilancio bisogna puntare sul turismo ma per farlo la città deve essere vivibile
(pulita e sicura) per i suoi residenti; solo se chi vi risiede è contento di viverci
potrà essere promosso il ruolo turistico di Genova. La città e i suoi abitanti non
hanno la consapevolezza della sua bellezza e importanza turistica (nonostante
Genova 2004). (Natoli)
L’idea imprenditoriale basata sulle capacità e sulle competenze acquisite è
l’unica in grado di reggere alle difficoltà che un giovane imprenditore incontra
quando si mette sul mercato. L’esperienza raccontata da Emanuele
Guglielmino ne è l’esempio: competenze acquisite in esperienze all’estero e in
Italia portano insieme all’idea della “micro” turbina ad una esperienza vincente
in espansione .
IIT realtà in controtendenza rispetto alla fuga di cervelli tipicamente italiana: 600
ricercatori stranieri che hanno scelto di lavorare e studiare nel nostro Paese.
Genova, 18 giugno 2013
L’UFFICIO STAMPA
Camera di Commercio
Industria Artigianato Agricoltura di Genova
Ufficio Stampa e Relazioni Esterne
Via Garibaldi, 4 – 16124 Genova
Tel. +39 010 2704561 – Fax 010 2704.267
[email protected] - www.ge.camcom.it