Il confezionamento in atmosfera modificata/protettiva
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Il confezionamento in atmosfera modificata/protettiva
Università degli Studi di Parma Processi della Tecnologia Alimentare - Prof. Davide Barbanti Il confezionamento in atmosfera modificata/protettiva La tecnologia di confezionamento in atmosfere modificate o protettive corrisponde al confezionamento in unità-consumatore di prodotti alimentari in un'atmosfera diversa da quella naturale e costituita da miscele di gas in differenti proporzioni: principalmente ossigeno, azoto e anidride carbonica ma, potenzialmente, anche argon, elio e protossido di azoto, tutti definiti dalla direttiva europea sugli additivi, già recepita anche in Italia, come gas d’imballaggio. Una norma CEE che riguarda l'etichettatura dei prodotti alimentari, ha recentemente introdotto il termine di atmosfera protettiva che deve essere obbligatoriamente utilizzato tra le indicazioni in etichetta quando la durata del prodotto è stata prolungata grazie a gas di imballaggio 1 Un altro termine ancora piuttosto diffuso, anche se impiegato erroneamente, è atmosfere controllate. Questa espressione dovrebbe essere utilizzata solo in quei casi in cui sia possibile esercitare un reale controllo sulla composizione dell'atmosfera che circonda il prodotto, quindi non per prodotti confezionati ma conservati in magazzini convenientemente attrezzati per la conservazione o la maturazione di derrate, in particolare vegetali o animali. Altri due termini, infine, vengono impiegati con una certa frequenza: atmosfere attive e atmosfere passive. Le prime corrispondono ad una volontaria e controllata sostituzione dell'aria con una miscela gassosa di definita composizione, le seconde si riferiscono a quelle modificazioni di atmosfera che sono la conseguenza di metabolismi propri del prodotto (respirazione) e dei 2 fenomeni di permeazione dei gas attraverso l'imballaggio Scopo di questa tecnica è quello di prolungare la conservazione della qualità dei prodotti alimentari Bloccare o rallentare quei meccanismi chimici e biologici che determinano il deperimento o deterioramento. In quei casi in cui il confezionamento in atmosfera modificata non garantisce una significativa estensione della conservazione, la tecnica può consentire una presentazione migliore. L'uso di atmosfere modificate, in ogni caso, non deve essere considerato come un mezzo di risanamento o di miglioramento qualitativo di un prodotto alimentare scadente ma, piuttosto, come un'operazione tecnologica di supporto che solo unitamente ad altri interventi (quali la refrigerazione, il controllo igienico, ecc.) può raggiungere gli effetti desiderati. 3 UN CONFRONTO TRA LA CONSERVAZIONE IN ARIA ED IN ATMOSFERE MODIFICATE PER ALCUNI ALIMENTI PRODOTTO S.L. IN ARIA (gg) Pasta fresca non past. Patatine fritte Pizza Hamburger Wurstel < 15 < 15 < 28 < 14 < 20 S.L. IN ATM. (gg) 20-30 21 36 28-35 > 30 Per comprendere l'efficacia delle atmosfere modificate è indispensabile considerare che l'alimento interagisce sempre con i gas che lo circondano. Le interazioni "prodotto-atmosfera gassosa" possono essere di natura microbiologica o chimico-fisica. Le prime riguardano la possibilità di moltiplicazione dei microrganismi presenti nel prodotto; quelle chimicofisiche interessano la stabilità e funzionalità di importanti componenti dell'alimento come le proteine, le membrane, i lipidi, i pigmenti, gli enzimi, ecc. 4 Un appropriato uso dei gas non può prescindere dalla conoscenza della natura e delle caratteristiche del prodotto da confezionare; in particolare per una corretta applicazione della tecnica di confezionamento in atmosfera modificata, è indispensabile conoscere preventivamente: la deperibilità dell'alimento in aria: principali cause del deterioramento del prodotto (microbiologico, ossidativo, enzimatico, ecc.); la solubilità della CO2 nell'alimento alle diverse temperature e le variazioni sensoriali associate alla dissoluzione del gas; il comportamento della microflora nell'atmosfera prescelta (proliferazione di microrganismi anaerobi o di una selezione indesiderata della microflora tipica); 5 la permeabilità dei materiali ai gas impiegati, tenendo conto della temperatura di conservazione e della superficie complessiva; l'ermeticità della confezione, cioè l'assenza di microfori e/o di difetti di saldatura; l'efficacia dell'operazione di confezionamento e di sostituzione dell'aria, vale a dire la scelta del tipo di macchina di confezionamento più idoneo e del sistema di erogazione e di miscelazione del gas; la valutazione della reale composizione dell'atmosfera introdotta nonchè del residuo di ossigeno dopo il confezionamento 6 ATMOSFERE "TIPO" PER ALCUNI ALIMENTI PRODOTTO % O2 % N2 % CO2 Pane a cassetta Pizza Pasta fresca Pesci bianchi Pesci grassi e aff. Salmone Carni rosse Carni bianche Affettati Salsicce Formaggi Panna Latte in polvere Caffè grani e mac. 70-60 30 25 80-65 0-65 50-70 70 100 - 20-0 30-40 30-0 30 40 15 0-10 50-10 50-30 30 0-80 100 0-100 80-100 70-100 40 60 60 20-25 50-25 100-20 100-0 7 Il Packaging moderno è sempre più caratterizzato dall'uso di imballaggi flessibili (sacchetti e vaschette semirigide di plastica, contenitori di cartoncino poliaccoppiato, ecc.) dei quali i polimeri plastici rappresentano i principali costituenti. I gas attraversano i film plastici con una velocità diversa da polimero a polimero e ciò giustifica il fatto che si indichino come materiali barriera quei polimeri che hanno una bassa permeabilità ai gas. Il concetto di barriera ai gas non è definito univocamente sebbene i termini alta media e bassa barriera siano comunemente impiegati. I polimeri che hanno caratteristiche di barriera non sono molti, sono piuttosto costosi e, a volte, non hanno tutte le caratteristiche (di saldabilità, di idoneità alimentare, ecc.) che occorrono ad un imballaggio alimentare. Per questo motivo si ricorre alla realizzazione di strutture multistrato, accoppiando con tecniche diverse (come la laminazione o la coestrusione) differenti materiali 8 L'approvvigionamento dei gas non è più da tempo un problema. Tutti i principali produttori di gas tecnici forniscono prodotti di qualità (gas ad elevata purezza), spesso in contenitori dedicati all'uso specifico. Le forme di stoccaggio sono di diverso tipo a seconda dei volumi richiesti: •bombole per gas compressi (200 bar di pressione di carico) con capacità di 40-50 l; •pacchi bombole (200 bar di pressione di carico) con capacità di 800-1000 l; •bidoni, serbatoi e contenitori per gas liquefatti (anidride carbonica ed azoto) di capacità variabile tra 5 e 300 l (1,5 bar di pressione di carico). 9 Molto schematicamente le macchine che confezionano in atmosfera modificata operano secondo 4 tipologie fondamentali. Le prime due corrispondono alle classiche macchine "Form Fill Seal" (FFS) rispettivamente orizzontale e verticale, modificate per l'introduzione dell'atmosfera. 10 Per queste macchine si usa spesso il termine di "gas flushing" in quanto una lancia di alimentazione, che entra nel tubolare formato dal film che si svolge dalla bobina, introduce l'atmosfera selezionata che sostituisce l'aria presente. Queste macchine in effetti portano ad una progressiva diluizione dell'aria nella atmosfera modificata e non garantiscono quindi una completa eliminazione dell'ossigeno atmosferico. A volte queste macchine prevedono delle modificazioni al sistema saldante per garantire un più lungo tempo di saldatura e quindi una maggiore sicurezza di ermeticità. In queste macchine è molto difficile rimuovere l'aria incorporata nel prodotto che, per alimenti porosi, può rappresentare una quantità notevole. Le macchine più diffuse sono però quelle che derivano dalle confezionatrici sotto-vuoto (si usa spesso il termine di confezionatrici in "sotto-vuoto compensato") e che teoricamente possono suddividersi in macchine "a campana" e "termoformatrici". Nelle prime la confezione contenente il prodotto (generalmente una busta o un sacchetto) viene posta sotto-vuoto e poi riempita dell'atmosfera selezionata; il ciclo può essere ripetuto più di una volta per maggiore garanzia. Le seconde sono macchine termoformatrici sotto-vuoto, modificate per l'introduzione dei gas. Da una foglia di laminato plastico piuttosto spessa si forma una vaschetta che viene riempita con il prodotto ed in seguito, sulla stessa macchina ed all'interno di un'apposita stazione, la vaschetta viene evacuata e riportata a pressione atmosferica per introduzione della atmosfera modificata. E' essenziale che queste macchine abbiano dispositivi di controllo detti "nogas, no-run" per evitare che una mancanza di gas nelle linee porti a prodotti difettosi, e sistemi per controllare il livello di ossigeno residuo (più basso in queste macchine rispetto alle precedenti) o meglio ancora la composizione 11 globale dell'atmosfera introdotta L'estensione della Shelf-Life dei prodotti confezionati in atmosfera modificata e la loro migliore presentazione sugli scaffali dei puntivendita, ha ovviamente un prezzo. L'incidenza di costo dell'intera operazione di condizionamento per questi prodotti è certamente maggiore rispetto ad un confezionamento tradizionale. il costo del gas che costituisce l'atmosfera; il prezzo del materiale di confezionamento che è sempre un materiale pregiato per le sue caratteristiche di barriera; il volume dell'imballaggio, accresciuto per contenere l'atmosfera necessaria al mantenimento del prodotto; i controlli che è necessario effettuare sulla composizione dell'atmosfera e sull'aria residua; le macchine e la linea di confezionamento sono tecnologicamente più sofisticate di quelle tradizionali e quindi più costose 12 I PRINCIPALI METODI DI RIVELAZIONE DI DIFETTI DI INTEGRITA' DELLE CONFEZIONI METODI DISTRUTTIVI METODI NON DISTRUTTIVI Bubble test Test elettrolitico Penetrazione di coloranti Penetrazione di microrganismi Test di conservazione simulata Prova di scoppio Resistenza delle saldature Controllo visivo Metodi ottici Metodi acustici Metodi a diff. pressione 13 EFFETTI DELLA CO2 SUI MICRORGANISMI GRAM NEGATIVI: Acinetobacter Aeromonas hydrophila Alteromonas spp. Campylobacter jejuni Enterobacter spp. Escherichia coli Moraxella Proteus spp. Pseudomonas spp. Salmonella spp. Vibrio spp. Yersinia enterocolitica GRAM POSITIVI: Bacillus spp. Brochotrix thermosphacta Clostridium botulinum Clostridium perfrigens Enterococci Corynebacterium spp. Lactobacillus spp. Leuconostoc spp. Listeria monocytogenes Staphylococcus aureus Streptococcus spp. MUFFE LIEVITI N.E. I.C. P.I.C. S.C. − − − − √ − − − − − − − √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ √ − √ √ √ − √ − − √ √ − − − − − − − − − − − √ − − − − √ − − − √ − √ − √ − √ √ √ − √ √ √ − √ √ √ − √ − √ √ √ − √ − √ − − √ − − √ − − √ √ − − √ − − − − − − 14 Alcune caratteristiche dei gas di imballaggio Gas Sol. a P.M. Densità Calore spec. (g mol-1) (kg m-3)b (J/mol K) a 25 °C CO2 Ar He N2 N2O O2 0.870 0.034 0.009 0.016 0.665 0.031 44.01 39.55 4.00 28.01 44.01 32.00 1.81 1.64 0.16 1.15 1.82 1.31 37.75 20.83 20.79 29.14 38.64 29.43 Grigio Amar. Marrone Nero Blu Bianco E 290 E 938 E 939 E 941 E 942 E 948 di Bunsen: cm3 (S.T.P.) di gas per m3di acqua, pressione parziale del gas = 1 bar, temperatura = 20°C; bTemperatura = 15 °C, pressione = 1 bar aCoefficiente 15 Aria e atmosfere modificate COMPONENTE Azoto Ossigeno Argon Anidride Carbonica Neon Elio Metano Krypton Idrogeno NO2 Xenon Acqua Microrganismi Contaminanti ambientali ABBONDANZA 78.08 %vol 20.95 %vol 0.934 %vol 0.033 %vol 18.2 ppm 5.12 ppm 2.0 ppm 1.1 ppm 0.5 ppm 0.5 ppm 0.09 ppm variabile secondo l'umidità variabile variabile Il primo obiettivo delle atmosfere modificate impiegate per il confezionamento degli alimenti è infatti, fatta qualche eccezione, l'eliminazione dell'ossigeno dal contatto con l'alimento. A questo proposito è indispensabile conoscere un po' meglio gli effetti dei diversi gas sui costituenti degli alimenti e sui microrganismi. 16 PRINCIPALI EFFETTI DELLA CO2 A CONTATTO CON GLI ALIMENTI inibisce la respirazione dei vegetali acidifica i liquidi tissutali può denaturare alcune proteine inibisce gli ormoni vegetali della crescita inibisce l'idrolisi delle pectine (evitando la fluidificazione) rallenta la maturazione dei vegetali riduce i danni da freddo dei tessuti vegetali PRINCIPALI EFFETTI DELL' O2 A CONTATTO CON GLI ALIMENTI ossigena la mioglobina (pigmento rosso della carne fresca) migliorando il colore attiva le ossidazioni enzimatiche e chimiche attiva la degradazione del beta-carotene è il substrato della respirazione di cellule vegetali e microbiche 17 PRINCIPALI EFFETTI DELL' N2 A CONTATTO CON GLI ALIMENTI inibisce alcune proteasi (enzimi che frammentano le proteine) inibisce alcune lipasi (enzimi che causano l'irrancidimento) inibisce alcune decarbossilasi (enzimi respiratori) preserva la nitrosomioglobina (pigmento rosa delle conserve di carne) PRINCIPALI EFFETTI DELL'ARGON A CONTATTO CON GLI ALIMENTI è più solubile dell'azoto si ipotizza una sua competizione con l'ossigeno a livello chimico ed enzimatico, in quanto ha solubilità e dimensione molecolare simile 18 Un approfondimento sull’anidride carbonica La CO2 è largamente solubile in acqua ma anche in alcool e nei grassi; in tutti i casi la sua solubilità è largamente influenzata dalla temperatura (più è bassa la temperatura maggiore è la solubilità) così l'efficacia di un confezionamento in atmosfera modificata è sempre condizionata dalla temperatura di conservazione; Molti legami che questo gas forma con i costituenti alimentari sono lentamente reversibili; anche dopo l'apertura della confezione l' anidride carbonica, che lentamente si libera dal prodotto, continua ad esercitare un effetto conservativo utile per un certo tempo ("effetto residuo"). L'idratazione della CO2 nel mezzo e nel citoplasma microbico determina un'acidificazione ed un modesto abbassamento del pH : H2O + CO2 = H2CO3 = H+ + HCO319 Globalmente si parla di un effetto "anestetico" della CO2 in quanto l'azione del gas è di tipo inibente/batteriostatica e non sterilizzante. E' stato proposto un parametro di misura dell'effetto batteriostatico della CO2, definito effetto inibitorio relativo ed indicato con RI : Vr - VCO2 x 100 RI = ------------------------------Vr Vr = velocità di crescita di una coltura di controllo in assenza di anidride carbonica; VCO2= velocità di crescita della stessa coltura in anidride carbonica. ESEMPI : Bacillus cereus, Brocotrix termosphacta e Aeromonas hydrophila hanno RI > 75%; Escherichia coli, Streptococcus termophilus e Lactobacillus spp hanno RI di 20 circa 30-50%. SOLUBILITA' A 7°C DELLA ANIDRIDE CARBONICA IN ALCUNI ALIMENTI PRODOTTO SOLUBILITA' (cm3/g bar) Carne di manzo Carne di pollo Crescenza Gorgonzola Grana grattugiato Emmental Prosciutto cotto Salame Lasagne Gnocchi 0.767 0.981 0.756 1.262 0.114 0.636 1.285 0.654 0.622 0.852 21