Paolo di Paolo
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Paolo di Paolo
a cura di Francesco Maria Orsolini dal mercoledì alla domenica, dalle 17.00 alle 19.00 Comunicato stampa La fotografia dal racconto alla storia IL MONDO nelle immagini di Paolo di Paolo Il 21 novembre 2013, alle ore 17.00, presso la sede del Museo Mannucci Ruggeri, in Via Gioberti 5 a Fabriano, sarà inaugurata la mostra di opere fotografiche del Maestro Paolo di Paolo, curata da Francesco Maria Orsolini e promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana. La mostra presenta le immagini pubblicate da Paolo di Paolo su “Il Mondo”, la più importante rivista culturale italiana del dopoguerra, diretta da Mario Pannunzio dal 1949, fino al 1966. Nei suoi diciassette anni di vita, “Il Mondo” ha rappresentato uno straordinario spaccato storico dell’Italia, nel periodo che va dai primi anni della Repubblica e della ricostruzione, a quelli del boom economico, gli stessi anni in cui il nostro paese ha conosciuto la più impetuosa trasformazione della propria storia moderna. La redazione della rivista ha svolto una funzione di orientamento politico e culturale, finalizzata alla creazione di una “terza forza” di tipo laico, schierata per un’Italia più civile e moderna, più europeista, che ha conosciuto la partecipazione di uomini politici, intellettuali e scrittori tra più autorevoli del momento, tra cui Benedetto Croce, Gaetano Salvemini, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Alberto Moravia, Ennio Flaiano. “Il Mondo” ha esercitato un altissimo magistero di giornalismo, al quale si è formato, tra gli altri, Eugenio Scalfari, un giornalismo attento alle “questioni sul tappeto”, più di opinione che di fatti, mosso dalla finalità etica di essere “il tormento degli ignoranti, dei disonesti, degli improvvisatori, e di tutti gli estremisti”. In particolare Mario Pannunzio ha fondato con “Il Mondo” un vero e proprio laboratorio italiano di fotogiornalismo, utilizzando l’immagine fotografica per documentare gli aspetti della vita politica e del costume, gli atteggiamenti. Ogni fotografia, come lui stesso ha scritto “aveva lo scopo di cogliere in movimento un istante della vita reale, vista con occhio penetrante e spregiudicato”. In questo laboratorio si sono formati e affermati fotografi come Ferdinando Scianna, Fulvio Roiter, Gianni Berengo Gardin, Romano Cagnoni, Federico Patellani, Piergiorgio Branzi. Tra questi, Paolo di Paolo è stato senz’altro il fotografo prescelto da Mario Pannunzio, che sui 970 numeri della rivista ne ha pubblicato oltre 570 immagini. Le opere esposte in mostra, tutte in bianco e nero, documentano uno stile fotografico molto lontano da quello del fotogiornalismo tradizionale, più allusivo e narrativo che descrittivo e informativo, uno stile che lascia grande spazio alla libera espressione creativa e interpretativa, con la quale Paolo di Paolo ha saputo cogliere e leggere l’apparizione della Storia, laddove il “fotoreporter” si sarebbe interessato soltanto alla cronaca dei fatti. Con la stessa sensibilità per il racconto evocativo e allusivo, Paolo Di Paolo ha realizzato ritratti di straordinaria intensità emotiva; molti di questi sono stati dedicati ad alcuni dei personaggi pubblici più acclamati della stagione de “Il Mondo”, tra cui Anna Magnani, Sophia Loren, Pier Paolo Pasolini, Alberto Moravia, Mario Mafai, Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti, Ezra Pound, Giorgio De Chirico. Paolo di Paolo (Larino, 1925) Nato in Molise, Paolo di Paolo si trasferisce a Roma nel 1939, per conseguire la maturità classica ed iscriversi, dopo un breve passaggio a studi giuridici presso l’Università di Bari, alla facoltà di filosofia dell’Università “La Sapienza”, compagno di studi e fraterno amico di Lucio Colletti. Tra la metà degli anni Quaranta e i primi anni Cinquanta frequenta gli ambienti artistici della capitale, legando rapporti di amicizia e di scambio culturale con Mario Mafai, Giulio Turcato, Antonio Corpora, Pietro Consagra e Carla Accardi. Negli stessi anni concentra i propri interessi per le arti figurative sulla fotografia, svolgendo contemporaneamente esperienze professionali nell’editoria e nel giornalismo. L’esordio in fotografia avviene da dilettante, “nel senso di fotografare per diletto”, come lo stesso Di Paolo ha più volte precisato. Nel 1954 inizia a collaborare con Il Mondo, il prestigioso settimanale culturale, fondato e diretto da Mario Pannunzio, sensibile e severo selezionatore di fotografi e di immagini di qualità. Tra il 1954 e il 1956, amplia le sua collaborazioni ad altre riviste, come la Settimana Incom Illustrata, e il settimanale Tempo, realizzando numerose inchieste e servizi. E’ anche inviato speciale all’estero; nel 1959 in Russia, nel 1960 in Iran, alla corte di Teheran per la nascita dell’erede al trono, nel ’61 in Giappone, per un reportage sul boom economico, mentre nel 1964 si trova negli Stati Uniti. L’approccio con la professione, sempre discreto e garbato, complice la piccola e fedele Leica III C, gli permette di conquistarsi la fiducia dell’alta società italiana e del jet set internazionale. Viene così incaricato di documentare il viaggio di nozze in Italia di Ranieri di Monaco e Grace Kelly, come pure l’idillio romano di Yves Montand e Simone Signoret. Invece a Modena Enzo Ferrari si lascia fotografare in fabbrica tra i suoi operai e i suoi motori. Tra le sue inchieste sociologiche sul Paese Italia, resta memorabile quella intitolata "La lunga strada di sabbia", sulle abitudini degli italiani in vacanza, firmata nel 1959 con Pier Paolo Pasolini. Nel 1966, in seguito alla chiusura del settimanale Il Mondo, decide di smettere la professione di fotografo free–lance. L’8 marzo invia al direttore Pannunzio un telegramma in cui scrive: «Per me e per altri amici muore oggi l’ambizione di essere fotografi». Nel 1970, il Comando Generale dei Carabinieri gli affida una serie di reportage sulle specialità dell’Arma, le cui immagini confluiscono in una serie di volumi, dei quali Di Paolo cura anche i testi e le edizioni; tra questi: I Carabinieri nel paesaggio italiano, firmato insieme a Giovanni Spadolini. Contemporaneamente gli viene affidata la direzione artistica del Calendario storico dell'Arma dei Carabinieri, di cui ha curato la realizzazione dal 1973 ad oggi. La fotografia dal racconto alla storia nelle immagini di Paolo Di Paolo a cura di Francesco Maria Orsolini APERTURA MOSTRA FOTOGRAFICA dal 21 novembre al 15 dicembre 2013 dal mercoledì alla domenica dalle 17.00 alle 19.00 Paolo Di Paolo è stato uno dei principali interpreti del fotogiornalismo italiano, tra gli autori preferiti da Mario Pannunzio per “Il Mondo”. Sulla rivista, che ha segnato la storia italiana del dopoguerra, Di Paolo ha pubblicato la maggior parte delle proprie opere fotografiche fino al 1966, anno in cui decise di interrompere la sua folgorante affermazione professionale e lo stesso anno in cui cessò la pubblicazione de “Il Mondo”. Amico di scrittori ed artisti, Di Paolo ha ritratto i più grandi interpreti della rinascita culturale italiana, tra cui Anna Magnani, Pier Paolo Pasolini, Albrto Moravia, Mario Mafai, Eugenio Montale, Giorgio De Chirico. Da quarant'anni è Art Director del Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri.