PROBLEMI DI ANIMALI IN CITTA
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PROBLEMI DI ANIMALI IN CITTA
PROBLEMI DI ANIMALI IN CITTA’: il parere di un Medico Veterinario torinese. Premessa Le innumerevoli presenze animali nei territori cittadini possono creare problemi di igiene urbana e di sanità pubblica perché possono contribuire alla diffusione di eventuali malattie infettive, infestive o comunque contagiose, da una specie animale all’altra, anziche dall’animale all’uomo (zoonosi). Sarebbe sterile elencarle tutte in questa sede e la necessità di essere coincisi potrebbe creare dei falsi allarmismi in chi legge. Perciò preferisco non addentrarmi nell’illustrazione delle diverse zoonosi che potrebbero allignare nei contesti cittadini se e quando non si esercita controllo e prevenzione e rimandare chi fosse interessato ad approfondire questi aspetti alla consultazione del sito www.antropozoonosi.it. Feci di cani A Torino ci sono 60 – 80 mila cani, fra quelli censiti e quelli clandestini e quindi il problema della gestione delle deiezioni solide e liquide è veramente sentito dalla cittadinanza.Non bastano le palette, le moto aspiratrici nè le lettere persuasive ai proprietari di cani. A parer mio è necessario puntare sull’educazione zoofila, in particolare cinofila, nelle scuole, già in quelle dell’obbligo e fare maggiore deterrenza con le multe. Nel contempo però sarebbe opportuno approntare “zone igieniche” per cani nelle aree attrezzate ( almeno qualcuna in via sperimentale) ed anche in qualche giardino pubblico o altro territorio non percorribile a piedi ( ex sedi di binari tramviari per es. o controviali ecc.). Per quel che riguarda invece le emissioni urinarie i cani sono malvisti da molti portinai ed infatti molti condominii si delimitano con zolfo od altro e molti negozi mettono bottiglie di plastica piene di acqua sugli stipiti. Allora forse bisognerà sperimentare anche qualche “vespasiano” per cani. Non è da dimenticare poi che molti proprietari di cani vogliono poter lasciare “sgambare” i loro cani in zone verdi. Tali aree pero’ devono essere non solo idoneamente strutturate ma anche gestite. Le aree cani per ora sono poche e mal gestite e non disciplinate negli accessi, con scarsa igiene, raro sfalcio dell’erba, insufficiente arredo, senza sicurezza, poca illuminazione, ecc. Tutti motivi di insoddisfazione dei cittadini proprietari di cani, i quali preferiscono lasciare liberi i loro beniamini nei giardini pubblici, con tutti gli inconvenienti del caso. Piccioni torraioli ed altri volatili urbani Ecco un ulteriore grosso problema che richiede una soluzione equidistante fra coloro che amano profondamente tutti i volatili cittadini ed altri che invece li odiano perchè inquinano, sporcano e possono veicolare parassiti o malattie. Anche in questo caso non esiste una soluzione unica da proporre. ma esiste un percorso logico di sviluppo del problema che parte da una “stima” delle popolazioni, passa attraverso un “monitoraggio sanitario”eseguibile sinergicamente dall’ASL, dall’Istituto Zooprofilattico e dalla Facoltà di Medicina Veterinaria che possa ragguagliare il Sindaco in modo esauriente sulla consistenza dei numeri e sullo stato sanitario di queste specie volatili. Sicuramente il Sindaco è ben conscio delle sue responsabilità sul fronte della tutela della salute pubblica però, come è noto, questi animali possono essere potenziali vettori di pericolose infezioni, infestioni, zoonosi, od altro. Peraltro non si possono abbattere se non per gravi motivi sanitari quindi si deve trovare anche qui una soluzione mediata. E’ da riflettere con consapevolezza che gli inconvenienti connessi alle presenze eccessive di volatili rappresentano un problema multifattoriale per la società urbana e per l’autorità cittadina la quale potrà identificare soluzioni percorribili solo con una serie di interventi coordinati che devono essere sviluppati partendo dal divieto di “pastura” da parte dei cittadini, ordinanza di chiusura dei sottotetti, l’adozione di dissuasori d’appoggio od altro sugli edifici pubblici, distruzione delle uova nei nidi, inserimento di antagonisti ecc. per arrivare alla costruzione di “ torri dei piccioni” nei parchi anziché alla sterilizzazione (chirurgica e non ). La già tentata esperienza del solo intervento con gli anticoncezionali ( Nicarbazina ) , per di più su una sola zona della città ( quartiere centro ) potrebbe essersi rivelata inutilmente costosa. Gli Uffici comunali di riferimento e quelli veterinari dell’ Asl, in possesso dei dati oggettivi, potrebbero quantizzare i costi già sostenuti e valutarne i benefici oltre che fornire indicazioni sulle soluzioni già sperimentate da altre Amministrazioni cittadine. Gatti randagi costituiti in colonie feline Sono protetti dalla Legge 281/91 ed hanno diritto di esistenza là dove sono insediati oltre che di essere accuditi e curati ma ovviamente non possono essere imposti o tollerati nelle strutture sensibili della città. Mi riferisco ad Ospedali, mercati alimentari, macello, case per anziani, asili ,scuole , convalescenziari o condominii che non li amano e che poi li avvelenano. Al fine di governare il sovranumero si devono opportunamente organizzare reiterati piani di sterilizzazione atti a ridurre gli inconvenienti legati alla loro presenza, igiene ambientale, molestie, diffusione di malattie, ecc. Tenuto conto delle carenze di organico dei Medici Veterinari Asl, nei piani di sterilizzazione elaborati dal Comune dovrebbero essere coinvolti i Medici Veterinari Liberi professionisti di città ed anche la Facoltà di Medicina Veterinaria di Grugliasco. In proposito bisognerà elaborare progetti di convenzione, di concerto con l’Ordine dei Medici Veterinari che avallerà le agevolazioni tariffarie da concordare e le modalità di esecuzione degli interventi da eseguire anche con la collaborazione ed il contributo delle Associazione di Protezione degli animali. Altri animali: topi, ratti, zanzare e zecche Non posso qui ovviamente esaurire l’argomento. Basti la citazione dell’esemplificazione di cio’ che ha deliberato e posto in atto in proposito la città di Genova la quale ha un Ufficio Tutela Animali non solo improntato alla protezione degli animali ma anche a quella della salute pubblica, dell’igiene urbana e del rispetto dell’ambiente. Oltre a ciò basti sapere che esiste anche una “Associazione italiana dei tecnici per la gestione della fauna urbana” cui rivolgersi per suggerimenti e progetti di igiene urbana. Volendo andare verso una città piu’ sostenibile dagli animali e piu’ vivibile dai concittadini si dovrà fare in modo che l’Amministrazione civica approfondisca tutti questi argomenti con competenza. Prof. Marzio Panichi Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Torino