Kyoto Club RAPPORTO DI PRODOTTO Plastica a base biologica

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Kyoto Club RAPPORTO DI PRODOTTO Plastica a base biologica
 KyotoClub RAPPORTODIPRODOTTO Plasticaabasebiologica,biodegradabileecompostabile
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14Aprile2015
1 Sommario
1. INTRODUZIONE.............................................................................................................................................. 3 2. INFORMAZIONI GENERALI ............................................................................................................................. 3 3. DEFINIZIONE DELLA CATEGORIA DI PRODOTTO............................................................................................ 4 4. IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO ................................................................................................................ 5 5. UNITÀ DICHIARATA........................................................................................................................................ 5 6. CONFINI DEL SISTEMA E ASPETTI SIGNIFICATIVI ........................................................................................... 6 7. I CRITERI AMBIENTALI DI PRODOTTO (CAP) .................................................................................................. 7 8. CRITERI AMBIENTALI DI PRODOTTO PER L'ETICHETTA SINTETICA .............................................................. 12 9. CARATTERISTICHE FUNZIONALI DI PRODOTTO ........................................................................................... 12 10. I METODI DI PROVA ................................................................................................................................... 12 ALLEGATO A ‐ PROCEDURA PER L’INDIVIDUAZIONE DEL BENCHMARK DI GWP............................................ 14 A.1. OBIETTIVO ............................................................................................................................................ 14 A.2. METODO............................................................................................................................................... 14 A.3. RISULTATI ............................................................................................................................................. 14 A.4. FONTI E REFERENZE.............................................................................................................................. 15 ALLEGATO B ‐ Guida al computo della percentuale di materie prime rinnovabili che devono soddisfare il criterio della sostenibilità ................................................................................................................................ 16 2 1. INTRODUZIONE
Il presente "Rapporto di Prodotto" (di seguito RdP) è stato sviluppato nell’ambito del programma e‐Label! (www.multietichetta.it), che opera in accordo con la norma UNI EN ISO 14024:2001 (Etichette e dichiarazioni ambientali – Etichettature ambientali di Tipo I – Principi e procedure). Il programma e‐Label! è un sistema volontario di etichettatura ambientale di Tipo I gestito da Kyoto Club, che opera come Organismo Competente (www.kyotoclub.org). Il programma si applica a ogni bene e servizio. Le regole e i requisiti del sistema sono definiti dal Regolamento disponibile al seguente sito web: www.multietichetta.it. Un Rapporto di Prodotto è definito al §5 del Regolamento come: documento emesso dall'Organismo Competente per l'etichettatura ambientale in cui sono pubblicati i Criteri Ambientali di Prodotto, con l'indicazione dei valori minimi di soglia e le categorie funzionali di prodotto, riferiti a una specifica categoria di prodotto. 2.INFORMAZIONIGENERALI
Plastica a base biologica, biodegradabile e compostabile in forma primaria Kyoto Club, www.kyotoclub.org E‐mail: … Data di pubblicazione 00‐00‐0000 Numero di registrazione … Il RdP è stato preparato da Gruppo di Lavoro "Plastica a base biologica, biodegradabile e compostabile in forma primaria" Moderatore per il RdP Francesco Degli Innocenti, [email protected] Periodo di consultazione pubblica Da 00‐00‐0000 a 00‐00‐0000 Principali contributi alla consultazione pubblica (nomi e affiliazioni) Validazione del RdP Gruppo di lavoro "Plastica a base biologica, biodegradabile e compostabile in forma primaria" presso Kyoto Club Area geografica di riferimento Globale Valido fino al 00‐00‐0000 Sito web ove trovare ulteriori informazioni su www.multietichetta.it questo RdP Nome Organismo Competente 3 I commenti a questo RdP possono essere indirizzati al moderatore o all’Organismo Competente durante il periodo di validità. Questo documento può essere modificato su richiesta di una delle parti interessate prima della sua scadenza naturale nel caso si vengano ad istaurare i casi descritti dallo standard UNI EN ISO 14024 al §6.7. La decisione di procedere a una revisione spetta all’Organismo Competente. Le etichette e‐Label! dovranno fare riferimento all’ultima versione del RdP e riportare il riferimento alla sua data e revisione. La pubblicazioni di una nuova revisione del RdP non ha influenza sul periodo di validità delle etichette già pubblicate. 3.DEFINIZIONEDELLACATEGORIADIPRODOTTO
Questo RdP specifica i requisiti per il rilascio di un’etichetta e‐Label! a materiali rientranti nella definizione di “Plastica a base biologica, biodegradabile e compostabile in forma primaria”. La definizione sopra riportata identifica materiali idonei all’utilizzo in applicazioni dove sono richieste le caratteristiche prestazionali delle plastiche e che nel contempo necessitano della caratteristica di biodegradabilità e compostabilità, a es. prodotti che possono essere veicolati nella filiera dei trattamenti organici a fine vita o prodotti che hanno probabilità di essere dispersi nell’ambiente naturale. Il termine “plastica” è inteso come definito dalla norma ISO 472:99: “material which contains as an essential ingredient a high polymer and which at some stage of its processing into finished products can be shaped by flow”. Questo RdP considera i materiali sia termoplastici che termoindurenti. Il termine “termoplastico” è da intendersi come definito dalla norma ISO 472:99: “plastic capable of being softened repeatedly by heating and hardened by cooling, through a temperature range characteristic of the plastic and, in the softened state, of being shaped by flow repeatedly into articles by moulding, extrusion or forming” – o in alternative come definite dallo standard ASTM D883‐11. Il termine “termoindurente” è da intendersi come definito dalla norma ISO 472:99: “plastic capable of being changed into a substantially infusible and insoluble product when cured by heat or by other means such as radiation, catalysts, etc.” – o in alternative come definite dallo standard ASTM D883‐11. Come “base biologica” si intende l’utilizzo, in percentuale variabile, di materia prima d’origine biologica per la produzione del materiale plastico. È considerata come materia prima d’origine biologica, ai fini del presente RdP, quella definita nella norma UNI EN 16575:2014 Prodotti a base 4 biologica – Vocabolario (§2.7 Biomass: material of biological origin excluding material embedded in geological formations and/or fossilized). Tuttavia, per scopi di comunicazione, il termine “rinnovabile” verrà applicato al posto di “a base biologica” in quanto quest’ultimo è considerato potenzialmente equivocabile con i prodotti ottenuti da agricoltura biologica. Il termine biodegradabile è da intendersi come definito dal rapporto tecnico CEN TR 15351:2006 Plastics – Guide for vocabulary in the field of degradable and biodegradable polymers and plastics items (biodegradation: degradation of a polymeric item due to cell‐mediated phenomena). Il termine compostabile è da intendersi come definito dalla norma UNI EN 14995 Materie plastiche ‐ Valutazione della compostabilità ‐ Schema di prova e specificazioni. 4.IDENTIFICAZIONEDELPRODOTTO
Il prodotto è identificato dal nome commerciale. In fase di certificazione è necessario descrivere il prodotto identificandolo, ove possibile, con le seguenti codifiche:

Generica descrizione della famiglia polimerica di appartenenza (poliestere, poliestereammide, co‐poliestere) 
Codice ISO per i polimeri (EN ISO 1043‐1:2011 Plastics. Symbols and abbreviated terms. Basic polymers and their special characteristics) 
Nome IUPAC1 
Numero CAS2 
La classificazione dei polimeri in accordo con GHS3 5.UNITÀDICHIARATA
L’unità dichiarata è 1 kg di prodotto senza l’inclusione dell’imballaggio. Il prodotto può essere in granuli, polvere o gel. Le informazioni riportate nell’etichetta devono far riferimento all’unità dichiarata. 1
International Union of Pure and Applied Chemistry
2
Chemical Abstract Service
3
Globally Harmonized System of Classification and Labelling of Chemicals
5 6.CONFINIDELSISTEMAEASPETTISIGNIFICATIVI
I confini del sistema fanno riferimento al ciclo di vita del prodotto dalla culla al cancello (cradle to gate). Per la determinazione delle fasi del ciclo di vita da considerare si fa riferimento alla PCR 2010:16 Ver. 2.11 del 27‐01‐2015 pubblicata da Environmental EPD® System (www.environdec.com), limitatamente a quanto attinente alla tipologia di plastica considerata. Sono pertanto escluse le fasi di distribuzione, formatura, uso del manufatto prodotto e suo fine vita. Vengono considerati solo gli aspetti specifici, per i quali si indica una preferibilità ambientale, come definita dal Regolamento. Viene di seguito fornita una tabella che collega l’aspetto e l’indicatore considerato. ASPETTO CRITERIO Utilizzo di materie prime Percentuale d’utilizzo di materie prime rinnovabili Tracciabilità di filiera per le materie prime rinnovabili Processi energetici e consumo di risorse fossili Quantità di gas a effetto serra (GHG) emessi nel ciclo di vita (cradle to gate) Comportamento in ambiente naturale Biodegradabilità in ambienti naturali Recuperabilità mediante riciclo organico Riciclabilità biologica (compostabilità) 6 7.ICRITERIAMBIENTALIDIPRODOTTO(CAP)
Per la categoria di prodotto “Plastica a base biologica, biodegradabile e compostabile in forma primaria” sono identificati cinque Criteri Ambientali di Prodotto (CAP). Aspetto Utilizzo di materie prime Criterio 1 Percentuale d’utilizzo di materie prime rinnovabili Soglia d’ammissione ≥ 50% Asserzioni ammesse “Materie prime rinnovabili = X%” Metodo prova (i valori devono essere arrotondati all’unità) di Il contenuto di sostanze rinnovabili “X” viene determinato mediante la quantificazione del contenuto di carbonio a base biologica della plastica. Occorre presentare un certificato d’analisi riportante la valutazione del contenuto in percentuale di carbonio d’origine biologica rispetto al carbonio totale, misurato in conformità con la norma UNI CEN TS 16137 Materie plastiche ‐ Determinazione del contenuto di carbonio a base biologica o con lo standard ASTM D6866 Standard Test Methods for Determining the Biobased Content of Solid, Liquid, and Gaseous Samples Using Radiocarbo Analysis. Sono ammessi metodi di prova equivalenti. La prova dell’equivalenza deve essere fornita dal richiedente. Tenendo conto della incertezza del metodo di prova, viene ammessa una tolleranza pari al 3%. Pertanto un valore sperimentale uguale o superiore a 48.5% è considerato prova di raggiungimento della soglia di ammissione. 7 Aspetto Utilizzo di materie prime Criterio 2 Tracciabilità di filiera per le materie prime rinnovabili Soglia d’ammissione ≥ 70% della materia prima rinnovabile utilizzata nel processo produttivo risponde a criteri di sostenibilità Asserzioni ammesse “Rinnovabili prodotte con criteri di sostenibilità = X%” (I valori devono essere arrotondati all’unità) 1.
Metodo prova di 2.
3.
4.
5.
6.
Il richiedente deve dichiarare le materie prime rinnovabili impiegate nella produzione della plastica con la loro percentuale di impiego; dimostrare l’uso di dette materie prime nella produzione della plastica mediante le relative registrazioni di processo; esibire dichiarazioni dei fornitori sul contenuto di rinnovabile di ciascuna materia prima (percentuale di carbonio rinnovabile rispetto al carbonio totale); calcolare le materie prime rinnovabili impiegate nel processo produttivo utilizzando la formula presentata e descritta in allegato B; esibire, se disponibili, le dichiarazioni ottenute dei propri fornitori di materie prime rinnovabili, attestanti che la materia prima rinnovabile: 
non deriva da colture prodotte in terreni con un alto valore di biodiversità (foreste primarie, aree ed ecosistemi protetti, praterie ad alta biodiversità); 
non deriva da colture prodotte in terreni con un alto stock di carbonio (superfici forestali, zone umide, torbiere). Tali criteri sono desunti dall’articolo 17 (§3 e §4) della Direttiva 2009/28/CE del 23 aprile 2009 per i biocarburanti e i bioliquidi:  §3. I biocarburanti e i bioliquidi presi in considerazione ai fini di cui al paragrafo 1, lettere a), b) e c), non sono prodotti a partire da materie prime ottenute su terreni che presentano un elevato valore in termini di biodiversità, ossia terreni che nel gennaio 2008 o successivamente possedevano uno degli status seguenti, indipendentemente dal fatto che abbiano o meno conservato detto status: … a seguire;  §4. I biocarburanti e i bioliquidi presi in considerazione ai fini di cui al paragrafo 1, lettere a), b) e c), non sono prodotti a partire da materie prime ottenute su terreni che presentano un elevato stock di carbonio, ossia terreni che nel gennaio 2008 possedevano. … a seguire. Questi criteri sono applicati, ai fini della presente certificazione, a tutte le materie prime rinnovabili. Certificazioni possedute dal fornitore che dimostrano il soddisfacimento ai suddetti criteri, con esplicito riferimento alla Direttiva 2009/28/CE, rappresentano documentazione accettabile ai fini della determinazione del superamento di questo criterio. Calcolare la percentuale della materia prima rinnovabile utilizzata nel processo produttivo che risponde a criteri di sostenibilità come al punto precedente; verificare che tale percentuale è superiore al 70% 7.
Note: 1) Materie prime di origine naturale che non hanno subito modifiche chimiche (per esempio: amidi, cellulose, ecc.) sono da considerare come totalmente rinnovabili (percentuale di contenuto di carbonio rinnovabile pari al 100%); 2) Materie prime diverse da quelle di cui sopra, per le quali non è disponibile una misura del contenuto di carbonio rinnovabile, saranno considerate di origine fossile ai fini dei calcoli necessari per soddisfare il criterio; 3) Materie prime il cui contenuto di rinnovabile è soggetto a variazioni, sarà considerato il contenuto di carbonio rinnovabile minimo (approccio cautelativo). 8 Aspetto Processi energetici e consumo di risorse fossili Criterio 3 Quantità di gas a effetto serra (GHG) emessi nel ciclo di vita (cradle to gate) Soglia d’ammissione GWP100 ≤ 5 Asserzioni ammesse “Carbon footprint = valore g di CO2eq per kg di nome del prodotto” Metodo prova Vedi Allegato A (I valori devono essere arrotondati all’unità) di Valore di GWP100 del plastica calcolato cradle to gate con riferimento alla PCR 2010:16 Ver. 2.11 del 27‐01‐2015 pubblicata da Environmental EPD® System (www.environdec.com). Al valore di GWP100 calcolato al gate deve essere sommato il valore teorico di GWP100 derivante dalla totale ossidazione del carbonio d’origine fossile contenuto nel feedstock, onde evitare di sottostimare il contributo delle fonti fossili durante il ciclo di vita. Il valore deve essere certificato come conforme allo standard ISO TS 14067, secondo quanto previsto dal paragrafo 8.1.a di tale standard. Alternativamente è possibile documentare il valore mediante uno studio basato sull’ISO 14044 sottoposto ad una critical review secondo quanto previsto al titolo 6 della norma. Sono valide certificazioni di Environmental Product Declaration conformi alla norma ISO 14025 e alla PCR 2010:16 Ver. 2.0 del 01‐12‐2012 pubblicata da Environmental EPD® System. 9 Aspetto Recuperabilità mediante riciclo organico Criterio 4 Riciclabilità biologica (compostabilità) Soglia d’ammissione Conformità alla norma EN 14995 o analoghe norme europee o internazionali (in modo preferenziale: EN 13432, riferita agli imballaggi ma usata, con estensione dell’Ambito di applicazione, per i prodotti in genere). Asserzioni ammesse “Recuperabile mediante compostaggio e biodegradazione” Metodo prova di Il Richiedente deve presentare certificati d’analisi comprovanti il rispetto del requisito sulla base di prove rispondenti alle seguenti norme: UNI EN 14995 Materie plastiche ‐ Valutazione della compostabilità ‐ Schema di prova e specificazioni; UNI EN 13432 Imballaggi – Requisiti per imballaggi recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione – Schema di prova e criteri di valutazione per l’accettazione finale degli imballaggi; certificazioni che dimostrano il soddisfacimento dei suddetti criteri, con esplicito riferimento a tali norme, rappresentano documentazione accettabile ai fini della determinazione del superamento di questo criterio. 10 Aspetto Comportamento in ambienti naturali Criterio 5 Biodegradabilità in ambienti naturali Soglia d’ammissione Biodegradabilità assoluta, o relativa al materiale di riferimento, uguale o superiore al 90% da raggiungere in meno di 2 anni in suolo e/o in ambiente marino. Asserzioni ammesse “Biodegradabile in natura: rischio ridotto se disperso” Metodo prova di Il Richiedente deve presentare certificati d’analisi comprovanti il rispetto del requisito sulla base di prove rispondenti alle seguenti norme: UNI EN ISO 17556 Materie plastiche ‐ Determinazione della biodegradabilità aerobica finale delle materie plastiche nel suolo mediante misurazione della richiesta di ossigeno in un respirometro o della quantità di anidride carbonica sviluppata; ISO/DIS 18830 Plastics — Determination of aerobic biodegradation of non‐
floating plastic materials in a seawater/sediment interface — Method by measuring the oxygen demand in a closed respirometer; ISO/DIS 19679 Plastics — Determination of aerobic biodegradation of non‐ floating plastic materials in a seawater/sediment interface — Method by analysis of evolved carbon dioxide; certificazioni che dimostrano il soddisfacimento ai suddetti criteri, con esplicito riferimento a tali norme, rappresentano documentazione accettabile ai fini della determinazione del superamento di questo criterio. Questo Rapporto di Prodotto è valido 3 anni dalla sua approvazione. 11 8.CRITERIAMBIENTALIDIPRODOTTOPERL'ETICHETTASINTETICA
I tre criteri ambientali per l’etichetta prevista al punto C dell’allegato 3 (Requisiti Grafici) del Regolamento sono:  percentuale d’utilizzo di materie prime rinnovabili;
 riciclabilità biologica (compostabilità);
 biodegradabilità in ambienti naturali.
Tali criteri devono rispondere ai requisiti descritti nel capitolo 7. 9.CARATTERISTICHEFUNZIONALIDIPRODOTTO
I granuli termoplastici devono poter essere trasformati in macchine di conversione, mediante l'azione del calore e del lavoro meccanico (filmatrici, macchine di stampaggio ad iniezione, ecc.), in prodotti finiti solidi a temperatura ambiente. Le caratteristiche che vengono utilizzate per verificare che un prodotto plastico sia adatto a questo scopo sono correlate, in modo diretto o indiretto, al peso molecolare dei polimeri costituenti che deve essere sufficientemente alto da permetterne la lavorazione e quindi la “formatura” mediante l’applicazione di calore e pressione nel processo di interesse. In particolare il Melt Flow Index fornisce un'indicazione di massima sull'opportunità di associare un materiale ad un determinato processo di lavorazione. Il metodo di prova per misurare il MFI è ASTM D 1238. 10.IMETODIDIPROVA
Di seguito si riporta una analisi sulla sostenibilità ed economicità delle metodologie di verifica dei Criteri Ambientali di Prodotto proposte. ISO/TS 14067 ‐ “Greenhouse gases ‐ Carbon footprint of products ‐ Requirements and guidelines for quantification and Communication” definisce i principi, i requisiti e le linee guida per il calcolo dell’impronta climatica dei prodotti, in collaborazione con le norme sulla valutazione del ciclo di vita (UNI EN ISO 14040 e 14044). Con il termine “impronta climatica” (carbon footprint) si intende l’ammontare totale di gas ad effetto serra emessi direttamente o indirettamente da un’attività, un prodotto, un’azienda o una persona, ed è un indicatore dell’impatto che le attività umane hanno sui cambiamenti climatici. L'applicazione di questo standard richiede l'esecuzione di uno studio LCA, attività che attualmente può essere svolta rivolgendosi a consulenti o società specializzate con costi sostenibili anche da piccole e medie aziende. 12 UNI CEN TS 16137 Plastics ‐ Determination of bio‐based carbon content. La determinazione del contenuto di carbonio biogenico è svolto mediante una analisi da appaltare a laboratorispecializzati. Il costo di tale analisi per un campione è inferiore a € 1000. UNI EN 14995 Materie plastiche ‐ Valutazione della compostabilità ‐ Schema di prova e specificazioni (o in alternativa UNI EN 13432 Imballaggi ‐ Requisiti per imballaggi recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione ‐ Schema di prova e criteri di valutazione per l'accettazione finale degli imballaggi). I due standard sono analoghi dal punto di vista tecnico. Cambia solo l'aspetto di applicazione formale. La prima si applica alle materie plastiche, la seconda agli imballaggi. La completa determinazione della conformità allo standard richiede una serie di prove di laboratorio che devono essere appaltata a laboratori specializzati, disponibili sia in Italia che a livello Europeo. Il costo totale è orientativamente compreso tra € 5000 e € 10.000 per prodotto. Le prove per determinare le biodegradabilità in ambiente naturale sono: UNI EN ISO 17556 Materie plastiche ‐ Determinazione della biodegradabilità aerobica finale delle materie plastiche nel suolo mediante misurazione della richiesta di ossigeno in un respirometro o della quantità di anidride carbonica sviluppata; ISO/DIS 18830 Plastics — Determination of aerobic biodegradation of non‐floating plastic materials in a seawater/sediment interface — Method by measuring the oxygen demand in a closed respirometer; ISO/DIS 19679 Plastics — Determination of aerobic biodegradation of non‐ floating plastic materials in a seawater/sediment interface — Method by analysis of evolved carbon dioxide. Le tre prove possono essere eseguite in laboratori specializzati, disponibili sia in Italia che in Europa, con un costo che è orientativamente compreso tra € 1000 e € 3000 per campione. UNI EN ISO 1133 Materie plastiche ‐ Determinazione dell'indice di fluidità in massa (MFR) e dell'indice di fluidità in volume (MVR) dei materiali termoplastici. E' un metodo di routine per i laboratori che si occupano di materie plastiche 13 ALLEGATOA‐ PROCEDURAPERL’INDIVIDUAZIONEDELBENCHMARK
DIGWP
A.1.OBIETTIVO
Il presente allegato descrive la procedura adottata per la determinazione del valore di benchmark per l’indicatore di Global Warming Potential (GWP) riportato nel RP “Plastica a base biologica, biodegradabile e compostabile in forma primaria per filmatura”. A.2.METODO
Il valore di benchmark si riferisce alla materia plastica (LDPE) più rappresentativa, in termini di volumi, del settore imballaggio [1]. Tale valore è stato ottenuto sommando: 1. le emissioni di gas serra “Cradle to gate” delle materia plastica (LDPE); 2. le emissioni di CO2 fossile derivanti dalla completa ossidazione del Cfoss. presente nella materia plastica (LDPE). La scelta di sommare le emissioni derivanti dalla completa ossidazione del carbonio fossile contenuto nel feedstock, è dettata dalla volontà di non voler sottostimare il contributo delle fonti fossili al cambiamento climatico durante il ciclo di vita. A.3.RISULTATI
I due contributi sopra descritti valgono rispettivamente: 1. 1,87a) kg di CO2 eq./kg di materiale [2] 2. 3,14 kg CO2 foss/kg di materiale. a) metodo IPCC 2007, 100 anni Il valore di cuial punto 1 rappresenta il dato più aggiornato al momento disponibile per l’LDPE (2011), pubblicato dall’associazione europea di produttori di materie plastiche (PlasticsEurope Aprile 2014). Esso fa riferimento alla produzione media europea. Il contributo di cui al punto 2, è stato ottenuto moltiplicando il contenuto di Cfoss. delmateriale per 44/12 (adimensionale), che è il fattore per convertire i kg di Cfossile in kg di CO2 foss. Il contenuto del C foss del materiale (LDPE), pari a 85,7%, è stato determinato sulla base della formula bruta del materiale (C2H4), considerando un contenuto di umidità pari a zero. 14 In accordo con il metodo descritto (§2), il GWP100 del benchmark è pari a: 5,0 kg CO2 eq. A.4.FONTIEREFERENZE
[1] Plastica – I fatti del 2012 Un’analisi della produzione, domanda e recupero delle materie plastiche in Europa nel 2011 http://www.plasticseurope.it/Document/plastica‐i‐fatti‐del‐
2012.aspx (ultimo accesso 6 novembre 2014) [2] Eco‐profiles LDPE April 2014. Documento scaricato dal sito: http://www.plasticseurope.org/plasticssustainability/eco‐profiles/browse‐by‐family.aspx (ultimo accesso 06/11/2014) 15 ALLEGATO B ‐ Guida al computo della percentuale di materie prime
rinnovabilichedevonosoddisfareilcriteriodellasostenibilità
Formula da applicare per conteggiare la quantità di materie prime rinnovabili usate nella produzione della plastica. nella quale: = percentuale totale di materie prime rinnovabili in massa impiegate nella plastica; = percentuale di carbonio rinnovabile della i‐esima materia prima, come desumibile dalle dichiarazioni di cui al punto 1 e tenendo conto della nota a piè del presente criterio; = percentuale di impiego della i‐esima materia prima; n = numero delle materie prime impiegate; ESEMPIO 1 Si propone di seguito l’esempio di un materiale plastico realizzato mescolando alcuni ingredienti totalmente di origine biogenica con ingredienti parzialmente di origine biogenica e con ingredienti di origine fossile. 16 Ingrediente Percentuale impiego a di di Contenuto rinnovabile, espresso come percentuale di carbonio rinnovabile Amido 30 100 4 30 Cellulosa 20 1005 20 Polimero parzialmente rinnovabile 45 30 13,5 06 0 Additivo rinnovabile Totale non 5 100 ‐ = 63,5 a
input a inizio processo produttivo, ossia quantità dosata negli impianti 4
Gli ingredienti riportanti 100 sono totalmente rinnovabili
Gli ingredienti riportanti un valore maggiore di 0 e minore di 100 sono parzialmente rinnovabili
6
Gli ingredieneti riportanti 0 sono di origine fossile
5
17 Ai fini dell’applicazione del criterio 2, come da Capitolo 7, la percentuale 63,5 dell’esempio rappresenta una stima della percentuale della massa di materiale rinnovabile impiegato rispetto alla massa totale delle materie prime impiegate. Il richiedente deve dimostrare che il 70% di 63,5 è ascrivibile a materie prime per le quali sono disponibili dichiarazioni di sostenibilità. Ne deriva che materie prime rinnovabili pari al44,5% sul totale degli ingredienti impiegati dovranno possedere dichiarazioni di sostenibilità come da Capitolo 7, criterio 2. In questo esempio basterà esibire dichiarazioni per amido e cellulosa, che insieme costituiscono il 50% degli ingredienti impiegati, > 44,5 %. ESEMPIO 2 Ingrediente Percentuale impiego a di Percentuale di carbonio rinnovabile Amido 30 100 30 Polimero parzialmente rinnovabile 70 40 28 a
Totale 100 ‐ input a inizio processo produttivo, ossia quantità dosata negli impianti 58 Il 70% di 58 è 40,6%. Diventa necessario produrre dichiarazioni di sostenibilità per entrambe le materie prime. 18