Comune di Adrara San Martino

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Comune di Adrara San Martino
- Studio Tecnico Geometra Ezio Bellini Via 2 Giugno, 9 Villongo (BG) Tel. 035 - 92 75 57; Cell. 348 – 81 21 128-
COMUNE DI
ADRARA SAN MARTINO
Provincia di Bergamo
Lavori di
PIANO REGOLATORE
CIMITERIALE
RELAZIONE GENERALE
Villongo li 25.02.2014
Il Progettista
Bellini Geom. Ezio
PREMESSA
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- Studio Tecnico Geometra Ezio Bellini Via 2 Giugno, 9 Villongo (BG) Tel. 035 - 92 75 57; Cell. 348 – 81 21 128-
1. Relazione
1.1 Analisi normativa – la normativa nazionale
1.2 Analisi normative – la normativa Regionale
2. Indagine storica
2.1 XIX secolo: primi atti per l’edificazione di un
cimitero extraurbano
3. Zona di rispetto cimiteriale
3.1 Norme vigenti in ambito nazionale
3.2 Le zone di rispetto cimiteriale ed i vincoli di
inedificabilità
4. La situazione specifica del territorio comunale
5. I parcheggi e i mezzi di collegamento pubblici
6. Studio dell'andamento demografico
7. Stato di fatto dei cimiteri esistenti – Ricettività
cimiteriale attuale
7.1 Buche nei campi comuni ad inumazione decennale
e tumulazioni
7.2 Buche nei campi speciali
8. Sepolture
8.1 L'andamento storico delle sepolture
8.2 Il modello di calcolo
A Inumazione
B Tumulazioni
9. Linee di possibile evoluzione della struttura
cimiteriale
9.1 Variazioni ipotizzabili delle pratiche funebri e delle
forme di sepoltura
9.2 Le politiche di sepoltura
10. Riduzione o abbattimento di barriere
architettoniche
11. Le tombe di pregio storico-artistico
12. L'area destinazione agli acattolici e a Comunità
straniere
13. Il dettaglio sintetico delle soluzioni progettuali
14. Il dettaglio delle sepolture da realizzarsi
15. Durata del Piano Regolatore Cimiteriale
16. Norme derogatorie
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1.
Premesse
La redazione del Piano cimiteriale parte dalla necessità di valutare la situazione dei Cimiteri Comunali, in particolare
del Cimitero di San Martino e del Cimitero di Collepiano, al fine di rispondere alla necessità di un corretto
dimensionamento degli spazi, delle aree di sepoltura, delle fasce di rispetto e alla valutazione di altri elementi funzionali
ai Cimiteri stessi, nell’arco dei prossimi 20 anni.
La redazione del presente piano Cimiteriale è stata effettuata tenendo conto di:
a)
Andamento medio della mortalità nell’area comunale di riferimento, sulla base dei dati dell’ultimo decennio;
b) Valutazioni ed analisi delle strutture ricettive esistenti, distinguendo la dotazione attuale dei posti salma per
tipologia di sepoltura;
c)
Dinamica registrata nel tempo delle diverse tipologie di sepoltura e pratiche funebri;
d) Eventuali maggiori disponibilità di posti salma che si potranno rendere disponibili, nei cimiteri esistenti (in
particolare nel Cimitero di San Martino) grazie ad una più razionale utilizzazione delle aree e dei manufatti
esistenti;
e)
Della necessità di abbattere le barriere architettoniche e favorire la sicurezza dei visitatori e degli operatori
cimiteriali;
f)
Necessità di garantire l’accesso ai mezzi meccanici e per la movimentazione dei feretri, indispensabili per la
gestione del Cimitero;
g) Necessità di garantire adeguata dotazione di impianti idrici e servizi igienici per il personale addetto e per i
visitatori;
h) Eventuale necessità di adeguamento delle strutture cimiteriali alle prescrizioni del RR 9/11/2004, n.6
“Regolamento in materia di attività funebri e cimiteriali”, così come modificato dal RR 6/2/2007, n.1.
Si è inoltre tenuta conto dell’uso storico e delle tradizioni relative ai Cimiteri Comunali, in particolae nell’analisi della
parte statistica.
Il Piano Cimiteriale dovrà essere revisionato almeno ogni 10 anni ed ogni qualvolta si registrano variazioni rilevanti
di elementi presi in esame dal piano, così come previsto dal Regolamento Regionale.
Il cimitero o camposanto è un luogo, solitamente un'area delimitata, nella quale i corpi dei defunti sono sepolti.
La parola "cimitero" deriva dal latino tardo coemeterium e dal verbo greco koimao, che significa dormire e nei paesi
latini dall’inizio del XIX secolo si è configurato come un organismo architettonico autonomo, fortemente connesso alle
tradizioni religiose e sociali relative alla morte; nella maggior parte delle religioni occidentali i riti funebri prevedono il
loro completamento presso il cimitero, con il pio ufficio della sepoltura. Il tipo di cerimonia varia a seconda delle
abitudini culturali e delle credenze religiose. L’origine del cimitero moderno è relativamente recente ed è connessa ai
processi di organizzazione ed espansione dei centri abitati che, sotto la spinta di motivazioni igienico-sanitarie, lo
colloca fra i servizi urbani specializzati e localizzati nella fascia periferica degli agglomerati abitativi.
Il modello architettonico, elaborato e perfezionato nel corso del secolo scorso, costituisce un riferimento consolidato e
determina l’univoco percorso progettuale volto all’espansione controllata del sedime del camposanto, in confronto con i
vincoli territoriali ed urbanistici dell’intorno.
La redazione del presente Piano Regolatore Cimiteriale parte dalla specifica richiesta dell’Amministrazione Comunale
di ADRARA SAN MARTINO e sintetizza gli obiettivi principali inerenti lo studio e la valutazione della situazione
attuale e, futura (previsione ventennale) dei cimiteri Comunali siti in località San Martino e Colletto, in confronto,
anche con le normative statali, regionali e civilistiche che si occupano della materia.
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Non è tuttavia considerabile uno strumento attuativo in senso stretto, bensì un elaborato tecnico revisionale di
regolamentazione dell’ordinato sviluppo del sito cimiteriale.
1- Relazione
Analisi Normativa – La normativa Nazionale
Ai sensi dell’art. 824, 2° comma del Codice Civile, i cimiteri comunali, nel loro complesso di costruzioni e terreni, sono
assoggettati al regime del demanio pubblico. Essi pertanto sono inalienabili e non possono formare oggetto di diritti a
favore di terzi se non nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi che li riguardano (art. 823, 1° comma del Codice Civile).
I Comuni quindi possono offrire in concessione aree e loculi per le sepolture private (reparto a sistema di tumulazione),
a domanda individuale e a tariffe predeterminate. Devono provvedere a fornire spazi adeguati in campo comune di
inumazione, anche se l’operazione stessa è normalmente a pagamento.
I cimiteri sono assoggettati ad alcune norme nazionali di principio, oltre che a quelle del codice civile:
a) Regio Decreto del 27 luglio 1934 n. 1265: testo unico delle leggi sanitarie, dell’igiene del suolo e dell’abitato (in
particolare titolo VI – della polizia mortuaria).
b) Decreto Presidente della Repubblica del 10 settembre 1990 n. 285: approvazione del regolamento di polizia
mortuaria.
c) Circolare Ministero della Sanità del 24 giugno 1993 n. 24: regolamento di polizia mortuaria approvato con Decreto
del Presidente della Repubblica 10 settembre 1990 n. 285: circolare esplicativa.
d) Legge 30 marzo 2001, n. 130: disposizioni in materia di cremazione e dispersione delle ceneri.
L’art. 92 del Regolamento Nazionale di Polizia Mortuaria non prevede più concessioni perpetue ma
solo concessioni a tempo determinato e di durata non superiore a 99 anni, salvo rinnovo.
Secondo quanto previsto dal Regolamento Nazionale di Polizia Mortuaria e dal T.U. Delle Leggi sanitarie ogni Comune
deve avere un cimitero con almeno un reparto a sistema di inumazione, un locale di osservazione e deposito, un
obitorio. È possibile che si operi con strutture di livello sovracomunale, che possono essere a servizio di più Comuni.
L’area da destinare a campo di inumazione è prevista secondo uno standard minimo fissato, dall’art. 58 del D.P.R.
285/90, così come sono stabilite misure minime per le fosse, in larghezza, lunghezza,
profondità e come vialetti interfossa. Analogamente sussistono precisi riferimenti circa le caratteristiche che deve
possedere il terreno di un nuovo cimitero, secondo quanto fissato dagli artt. 72 e 73 del D.P.R. 285/90.
Le tumulazioni devono seguire le regole stabilite dall’art. 76 del D.P.R. 285/90. Ogni cimitero deve
avere un ossario, secondo quanto stabilito dall’art. 67 del D.P.R. 285/90, per la raccolta delle ossa provenienti dalle
esumazioni non richieste dai familiari.
Ogni cimitero deve avere un cinerario comune, secondo quanto stabilito dall’art. 80 del D.P.R. 285/90, per la raccolta e
conservazione in perpetuo delle ceneri provenienti dalla cremazione delle salme, per le quali sia stata espressa la
volontà del defunto di scegliere tale forma di dispersione dopo la cremazione oppure per le quali i familiari del defunto
non abbiano provveduto ad altra destinazione.
Ogni cimitero deve avere:
a) una camera mortuaria rispondente alle caratteristiche previste dagli artt. 64 e 65 del D.P.R. 285/90;
b) dotazione di acqua corrente secondo quanto stabilito dall’art. 60 comma 1 del D.P.R. 285/90;
c) servizi igienici per i frequentatori e per gli operatori secondo quanto stabilito dall’art. 60 comma 1 del D.P.R. 285/90;
d) sala autopsia se non diversamente disposto per l’invio all’obitorio, rispondente alle caratteristiche
previste dall’art. 66 del D.P.R. 285/90;
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inferiore a metri 2,50).
Non è infrequente, inoltre la presenza di parcheggio al servizio specifico del cimitero, senza questo essere un obbligo o
secondo standard minimi previsti dalla legge.
L’articolo 100 del D.P.R. 285/90 considera, facoltativamente, la previsione di reparti speciali e separati per la sepoltura
di cadaveri di persone professanti un culto diverso da quello cattolico.
Tutti i Cimiteri sia comunali che consorziali devono assicurare un servizio di custodia e tenere un registro vidimato, in
doppio esemplare, ove vengono registrati i cadaveri ricevuti nel cimitero, nonché
ogni variazione di stato e
movimentazione.
Gli uffici comunali o consorziali devono essere dotati di una planimetria dei cimiteri esistenti nel territorio del Comune
in scala opportuna (1:500), estesa alla zona di rispetto.
Intorno ai cimiteri deve essere osservata una zona di rispetto di almeno 200 m., nella quale è vietato costruire nuovi
edifici. A certe condizioni previste dall’art. 28 della L. 166/2002 è possibile derogare a tale norma generale.
Il Comune non è tenuto ad avere un crematorio, ma a garantire il servizio della cremazione, ora ordinariamente a
pagamento. Il crematorio deve essere costruito con le caratteristiche tecniche espressamente previste entro i recinti dei
cimiteri, secondo quanto stabilito dall’art.78 del D.P.R. 285/90. La cremazione costituisce servizio pubblico, con la
particolarità che il costo delle cremazioni richieste da altri comuni sprovvisti di apposita ara crematoria in cui le persone
avevano in vita la residenza, è rimborsato all’ente gestore dell’impianto, nel solo caso di indigenza del defunto, della
sua famiglia o in caso di disinteresse da parte dei familiari.
Le ceneri derivanti dalla cremazione devono essere raccolte in una urna e nel cimitero deve essere “predisposto” un
edificio per la raccolta di queste urne.
La dispersione fuori dai cimiteri e l’affido delle urne contenenti le ceneri al familiare preindividuato, è prevista come
principio dalla L. 130/2001, ma non è attualmente ancora operativa.
Il Comune ha l’obbligo di garantire il servizio funebre alle persone indigenti (art. 16, 1° comma, lett. b)
del D.P.R. n. 285/90), e il trasporto dei cadaveri dal luogo del decesso al deposito di osservazione o
all’obitorio (art. 19, 1° comma del D.P.R. 285/90 decessi in strada o di interesse della Procura della
Repubblica).
Nei cimiteri devono essere ricevuti quando non venga richiesta altra destinazione, i cadaveri delle persone morte nel
territorio del Comune, qualunque ne fosse in vita la residenza, i cadaveri delle persone morte fuori dal Comune, ma
aventi in esso, in vita, la residenza, i cadaveri delle persone non residenti in vita nel Comune e morte fuori di esso ma
aventi diritto al seppellimento in una sepoltura privata esistente nel cimitero del Comune stesso, i nati morti ed i
prodotti del concepimento di cui all’art. 7 del D.P.R. 285/90, i resti mortali delle persone sopra elencate.
Il gestore del cimitero ha l’obbligo di provvedere allo smaltimento dei rifiuti cimiteriali nel rispetto
della specifica normativa di riferimento, approvata con D.M. Ambiente di concerto con la Salute n.
219/2000.
Ai sensi del D.Lgs. 626/1994 e successive modifiche e integrazioni il gestore del cimitero è tra l’altro tenuto a dotare i
lavoratori di appositi dispositivi di protezione individuale e le strutture cimiteriali di adeguate strumentazioni di lavoro.
I servizi cimiteriali limitatamente al trasporto ricevimento ed inumazione delle salme costituiscono un servizio pubblico
essenziale e pertanto deve essere garantita la continuità della relativa erogazione in caso di sciopero.
Il servizio cimiteriale è senz’altro il servizio pubblico locale per eccellenza essendo un servizio che
interessa indistintamente tutti i cittadini.
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- Studio Tecnico Geometra Ezio Bellini Via 2 Giugno, 9 Villongo (BG) Tel. 035 - 92 75 57; Cell. 348 – 81 21 1281.2 Analisi normative – la normativa Regionale
La Regione Lombardia, recependo la normativa nazionale, promulga circolari esplicative, leggi e regolamenti di seguito
citati.
a) Circolare Regione Lombardia del 25 marzo 2003 n. 8: fascia di rispetto cimiteriale, art. 338 del testo unico delle leggi
sanitarie, così come modificato dalla legge 01 agosto 2002 n. 166.
b) Legge Regione Lombardia del 18 novembre 2003 n. 22: norme in materia di attività e servizi necroscopici, funebri e
cimiteriali (modificata ed integrata ai sensi della Legge della Regione Lombardia dell’8 febbraio 2005 n. 6).
c) Circolare Regione Lombardia del 09 febbraio 2004 n. 7: prime indicazioni operative per l’attuazione della legge
regionale 18 novembre 2003, n. 22 relativa alle norme in materia di attività e servizi necroscopici, funebri e cimiteriali.
d) Regolamento Regione Lombardia del 09 novembre 2004 n. 6: regolamento in materia di attività funebri e cimiteriali
(modificato ed integrato ai sensi del Regolamento Regione Lombardia del 06 febbraio 2007 n. 1).
e) Circolare Regione Lombardia del 30 maggio 2005 n. 21: Indirizzi applicativi del regolamento regionale 9 novembre
2004 n. 6 in materia di attività funebri e cimiteriali.
Attraverso l’articolo n. 6 del Regolamento Regionale n. 6/2004 (modificato ed integrato ai sensi del
Regolamento Regione Lombardia del 06 febbraio 2007 n. 1) si ripropone la disciplina del Piano Cimiteriale proposta
dall’articolo n. 54 del Decreto Presidente della Repubblica del 10 settembre 1990 n. 285.
2. Indagine storica
2.1 XIX secolo: primi atti per l’edificazione di un cimitero extraurbano
Fino all'epoca della rivoluzione francese la grande maggioranza dei morti (non nobili) venivano sepolti in fosse comuni
all'interno delle città, fu Napoleone a decretare (editto di Saint-Cloud, 1804, estensione all'Italia avvenuta il 5 settembre
del 1806) che dovessero esistere luoghi esterni al perimetro cittadino (extra moenia) in cui interrare i morti
singolarmente e consentendo la personalizzazione (e l'equiparazione) del luogo di sepoltura sia per motivi affettivi
(regole per gli usi cimiteriali oltre a proibire la sepoltura dei morti all'interno del perimetro della città e per ragioni
democratiche stabiliva che le lapidi dovessero essere tutte della stessa grandezza e le iscrizioni controllate da una
commissione apposita.
L'estensione del decreto all'Italia aveva acceso vivaci discussioni sulla legittimità di questa legislazione di impronta
illuministica che era contraria a tradizioni ormai radicate nel nostro paese.) sia, e soprattutto, per motivi igienici: prima
di allora, i numerosi morti di un'epidemia di peste, ad esempio venivano tranquillamente sepolti vicino alle abitazioni e
maneggiati senza la consapevolezza di oggi.
Anche per questo non sappiamo il luogo di sepoltura, né abbiamo resti, di personaggi anche celebri, ma non
appartenenti alla nobiltà, precedenti quell'epoca.
3. Zona di rispetto cimiteriale
3.1 Norme vigenti in ambito nazionale
L’articolo 338 del testo unico delle leggi sanitarie del 28.07.1934 n. 1265 e successive modifiche ed integrazioni, da
ultimo quella con l’articolo 28 della Legge 1° agosto 2002, disciplina la materia delle distanze cimiteriali e della
edificabilità in zona di rispetto.
La regola generale dispone che debba esistere una distanza di almeno duecento metri fra il muro perimetrale del
cimitero ed il centro abitato. Entro tale fascia vige il divieto di costruire nuovi edifici.
La giurisprudenza, in proposito, ha più volte ribadito che tale finalità è triplice: garantire la futura espansione del
cimitero; garantire il decoro di un luogo di culto; assicurare una “cintura sanitaria” attorno ai luoghi per la loro natura
insalubri. E’ altresì da rilevare che il vincolo di inedificabilità posto sulla fascia di rispetto cimiteriale, costituendo un
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che in sede di formulazione del parere dovrà specificare i motivi ostativi alla realizzazione del singolo manufatto. Infatti
la presenza di alcuni edifici all’interno della zona di rispetto cimiteriale non concreta di per sé una violazione della
distanza minima, dal momento che l’articolo 338 parla di “centri abitati” cioè di aggregati edilizi con infrastrutture quali
vie, piazze, chiese, bar, negozi ecc., ancorché non abbiano la consistenza di una borgata o di una frazione.
Quindi anche nella scelta di un’area dove far sorgere un cimitero non è di pregiudizio il fatto che vi siano edifici isolati
ad una distanza inferiore a quella stabilita dalla legge per i centri abitati.
In merito risulta interessante la lettura della massima del Consiglio di Giustizia Amm. Reg. Sic.,29 ottobre 1990, n. 365,
che recita:
“La nozione di “centro abitato”, ai fini dell’applicazione delle norme sanitarie e di quelle del regolamento di polizia
mortuaria è una nozione prevalentemente di fatto che deve essere ancorata a criteri quali: la concentrazione di un
numero cospicuo di unità abitative, l’esistenza di opere di urbanizzazione primaria od almeno di talune di esse, la
consistenza di un nucleo di popolazione che vi risiede; di guisa che, può farsi rientrare nella nozione di centro urbano
anche il complesso degli agglomerati di edifici che vi gravitino e siano satelliti rispetto al nucleo abitativo tradizionale
secondo a moderna definizione di “città stellare”.
Nel concetto di centro abitato sono compresi non solo gli edifici adibiti ad abitazione, ma anche le stalle, i fienili, le
costruzioni industriali ed in genere ogni fabbricato inamovibile ed incorporato nel terreno.
La ratio di tale norma è individuabile sia nella tutela della salute pubblica, intesa come salvaguardia da possibili
infezioni, sia dall’impatto psicologico causato dalla visione continua delle costruzioni in muratura per le tumulazioni,
illuminate e ben visibili a distanza; sia nel rispetto e nel decoro dovuti al luogo di culto dei defunti; sia infine nella
possibilità di effettuare, in futuro, i necessari ampliamenti.
Proprio in quest’ottica l’art. 338 ha subito negli anni aggiunte, modifiche espresse e tacite, comportando, nell’ultimo
caso, seri problemi di interpretazione, soprattutto laddove norme di carattere regionale siano intervenute a modificarne
l’attuazione.
La prima aggiunta con norma nazionale è stata apportata dall’articolo unico della Legge 4/12/1956, n. 1428 al secondo
comma dell’art. 338 dove si stabilisce che le disposizioni riguardanti la fascia di rispetto di duecento metri, fra il muro
perimetrale del cimitero ed il centro abitato, non si applicano ai cimiteri di guerra, quando siano trascorsi dieci anni dal
seppellimento dell’ultima salma.
Con l’articolo 1 della L. 17/10/1957, n. 983 è stato invece modificato il quinto comma. La modifica consiste in una
deroga ulteriore a quella prevista dall’art. 338, comma 4°. Infine, come accennato è intervenuto l’articolo 28 della
Legge 1° agosto 2002, che ha completamente ridisegnato la norma nazionale vigente.
3.2 Le zone di rispetto cimiteriale ed i vincoli di inedificabilità
L’Amministrazione comunale di ADRARA SAN MARTINO con richiesta all’Ufficiale Sanitario ottiene la riduzione
del vincolo cimiteriale pari a cinquanta metri.
Il vigente strumento urbanistico recepisce questa modifica evidenziando il limite di rispetto cimiteriale di cinquanta
metri dalle abitazioni circostanti in essere ed all’articolo 62 delle Norme Tecniche di attuazione del Piano delle Regole
recita che “La zona di rispetto cimiteriale comprende le aree di rispetto delle attrezzature cimiteriali, nelle quali non è
ammessa, salvo le attrezzature cimiteriali stesse, alcuna nuova edificazione sia fuori terra che interrata nel rispetto del
R.R. n.6/2004.
Nella zona di rispetto cimiteriale è consentita l’ordinaria utilizzazione agricola del suolo.
Sono ammesse esclusivamente opere complementari alle attrezzature cimiteriali:
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- parcheggi e spazi di manovra, sistemazioni a verde;
- piccoli chioschi, a titolo provvisorio, per le attività di servizio al cimitero;
- locali tecnici con esclusione della presenza di persone;
- servizi igienici a servizio della struttura.
Sono altresì ammesse le opere di urbanizzazione necessarie per l'accesso e la sosta sia ciclo-pedonale che veicolare.
Per gli edifici esistenti ricadenti entro tale fascia di rispetto sono ammessi interventi di cui alla lett. a), b), c), d) dell’art.
27, comma 1, della L.R. n. 12/2005.”.
4. La situazione specifica del territorio comunale
Lo strumento urbanistico vigente (PGT) prevede due aree destinate ad impianto cimiteriale (zona di rispetto cimiteriale)
in corrispondenza del cimitero di San Martino e una in corrispondenza del cimitero del Collepiano.
La combinazione del rispetto delle dotazioni minime stabilite con norma nazionale (D.P.R. 285/90), consente di
sintetizzare la situazione nella tabella riassuntiva seguente, anche se è da notare che certe dotazioni minimali ora
mancanti, diventano obbligatorie in caso di ampliamento del cimitero o nella sua ristrutturazione.
Dotazione minima cimiteriale prevista dalla normativa Cimiteri
Servizio di custodia - Art.52 com. 1 DPR
285/90
Presente, effettuato dal personale
dipendente dell’Amministrazione comunale.
Zone di Rispetto - Art.57 com. 1/3/4 DPR
285/90
50 metri
Dotazione acqua corrente - Art.60 com.1
DPR 285/90
Presente
Ossario Comune/Cinerario Comune - Art.67
com. 1, Art.80 DPR 285/90
Presente
Campi Comuni inumazione - Art.49 com. 1
DPR 285/90 (1)
Presenti
Dotazione Servizi Igienici - Art.60 com.1
DPR 285/89
Non presente nel Cimitero di Collepiano, presente
nel Cimitero di San Martino, da adeguare alle
normative.
In caso di ampliamento dotarsi di tali servizi igienici
e riservare un eventuale servizio per disabile.
Recinzione Cimiteriale
Presente.
Camera Mortuaria - Art.64-65 DPR 285/90
Non presente nel Cimitero di Collepiano, presente
(da adeguare) nel Cimitero di San Martino
5. I parcheggi e i mezzi di collegamento pubblici
Di seguito si riporta la situazione dei parcheggi e dei collegamenti pubblici tra i diversi cimiteri e il paese.
La fermata di un mezzo pubblico deve essere a meno di 300 m., cioè una distanza ragionevole da compiere a piedi
anche da persone di età avanzata.
1. Mezzi di comunicazione con i comuni limitrofi: servizio di trasporto mediante pullman. Fermata mezzo pubblico nel
raggio di 300 m. dal cimitero.
2. Numero dei posti auto esterni: 21 cimitero di San Martino e 4 cimitero di Collepiano
3. Aree di sosta nei pressi del cimitero (non solo parcheggi esclusivi): presente un’area destinata alla sosta dell’auto
funebre.
6. Studio dell'andamento demografico
6.1 Analisi degli incrementi
Il comune di ADRARA SAN MARTINO nel periodo compreso tra il 2003 e il 2012 si sono desunti i dati delle nascite e
morti, degli iscritti e degli emigrati, riportati nelle seguenti tabelle riassuntive e grafici esplicativi.
Tabella A: nascite-defunti
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ANNO
NASCITE
DECESSI
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
22
26
25
21
32
35
28
26
22
26
ANNO
IMMIGRATI
EMIGRATI
SALDO
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
81
103
107
103
73
140
77
110
101
70
75
97
69
93
72
102
75
99
80
99
6
6
38
10
1
38
2
11
21
-29
20
14
18
13
16
10
15
14
13
11
Tabella B: Flusso migratorio della popolazione
SALDO NATURALE
2
12
7
8
16
25
13
12
9
15
Tabella C: Andamento della popolazione residente
ANNO
Tabella A
Tabella B
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2
12
7
8
16
25
13
12
9
15
6
6
38
10
1
38
2
11
21
-29
Tabella D: Variazione percentuale della popolazione
ANNO
Popolazione al 31/12
Variazione %
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
1965
1972
1990
2035
2053
2070
2133
2148
0,356
1,009
1,023
1,009
1,017
1,030
1,007
9
POPOLAZIONE
31/12
1965
1972
1990
2035
2053
2070
2133
2148
2171
2201
2187
AL
- Studio Tecnico Geometra Ezio Bellini Via 2 Giugno, 9 Villongo (BG) Tel. 035 - 92 75 57; Cell. 348 – 81 21 128-
2010
2011
2012
2171
2201
2187
1,011
1,014
-0,994
7. Stato di fatto delle strutture cimiteriali
Situazione urbanistica
CIMITERO DI COLLEPIANO
Il Cimitero è posto in località Collepiano, via Colletto, sulla strada che da Adrara San Martino porta in comune di
Foresto Sparso, è formato da un unico nucleo.
Fascia di rispetto Cimiteriale
Per quanto riguarda la fascia di rispetto cimiteriale, gli interventi previsti non comporteranno modifiche agli attuali
limiti assunti dall’Amministrazione Comunale.
Tale area ha un’ampiezza di 50 metri su tutti i lati. La fascia di rispetto non interseca alcun edificio.
Zona soggetta a vincoli paesaggistici
La struttura cimiteriale non ricade in fascia sottoposta a vincolo paesaggistico (ex art. 1 L. 1497/39; D.Lgs 490/99, art.
139) ora D.Lgs 42/2004. Da segnalare attorno al cimitero la presenza di aree boschive soggette a vincolo idrogeologico.
Localizzazione
Vie d’accesso al Cimitero
E’ possibile raggiungere il Cimitero percorrendo la via Colletto. La struttura è caratterizzata da unico ingresso in
corrispondenza della facciata principale.
Viabilità e Parcheggi esterni
All’esterno del Cimitero è presente un piccolo piazzale adibito a parcheggio. Si tratta di un’area che occupa
complessivamente circa 100 metri quadrati.
Servizi Esistenti all’interno della zona di rispetto
Non sono presenti servizi.
Caratteristiche generali delle strutture
Recinzione cimiteriale (art. 60 D.P.R. 285/1990 e art. 8 Reg. Reg.le 6/2004)
La struttura è perimetrata su tutti i lati lungo l’intero perimetro, è accessibile per eventuali lavori di manutenzione
Accessibilità pedonale/barriere architettoniche (abbattimento o riduzione)
Il Cimitero di Collepiano si sviluppa su un unico livello, ma su diverse quote date dall’orografia dell’area; l’accesso
avviene attraverso una rampa di scale, che non soddisfa in alcun modo i criteri previsti dalla vigente normativa in
materia di fruibilità degli spazi e rendono necessaria la presenza di un accompagnatore per l’utente portatore di
handicap.
Accessibilità dei mezzi meccanici dei feretri
10
- Studio Tecnico Geometra Ezio Bellini Via 2 Giugno, 9 Villongo (BG) Tel. 035 - 92 75 57; Cell. 348 – 81 21 128Allo stato attuale non è consentito l’accesso dei mezzi meccanici all’interno dello spazio cimiteriale, in quanto
l’ingresso, pur dotati di cancello di adeguate dimensioni, tali da consentire l’accesso ai veicoli a motore, non
consentoel’accesso vista la presenza di numerosi dislivelli, che rendono necessario il trasporto manuale dei feretri
all’interno dello stesso.
Presenza di servizi igienici (art. 60/1 D.P.R. 285/1990 e art. 6/5 lett. h) Reg. Reg.le 6/2004)
Per quanto riguarda la dotazione di servizi igienici, ad oggi il Cimitero di Collepiano non è dotato di servizio igienico.
Servizi idrici e impiantistici (art. 60/1 D.P.R. 285/1990 e art. 6/5 lett. h) Reg. Reg.le 6/2004)
Il sistema di smaltimento delle acque del cimitero di Collepiano risulta essere interamente a dispersione, con le acque
che vengono scaricate nel sottosuolo.
Il Cimitero è dotato di una fontanella, che scarica l’acqua direttamente nel sistema di smaltimento delle acque
meteoriche.
Il cimitero non è dotato di impianto per l’illuminazione artificiale notturna.
Servizio di custodia e sorveglianza (art. 52/1 D.P.R. 285/1990 e art.5 Reg. Reg.le 6/2004)
Attualmente non è presente una figura che si occupa a tempo pieno della manutenzione ordinaria della struttura.
Ricettività e dotazione della struttura attuale
Sala autopica (art. 60-65 D.P.R. 285/1990 e art.43 Reg. Reg.le 6/2004)
La struttura non è dotata di sala per le autopsie.
Deposito mortuario o camera mortuaria (art. 66 D.P.R. 285/1990 e art.9 Reg. Reg.le 6/2004)
Il Cimitero non è dotato di un ambiente con funzione di deposito mortuario, detta anche camera mortuaria, dove è
possibile collocare temporaneamente feretri, cassette di resti ossei, urne cinerarie, in attesa di sepoltura o cremazione.
Giardino delle Rimembranze (art. 10 Reg. Reg.le 6/2004)
All’interno del Cimitero attualmente non è presente un’area dove sia possibile spargere la cenere dei defunti. La
realizzazione di un nuovo Giardino delle Rimembranze sarà oggetto di apposito progetto e non è proposta dal presente
Piano.
Ossario Comune/cinerario comune (artt. 67-68 D.P.R. 285/1990 e art.10 Reg. Reg.le 6/2004)
Non è presente un ossario comune collocato all’interno della struttura. Non è presente un cinerario comune.
Sala per il Commiato ( art. 1/1 Legge 130/2001 e artt. 2-42 Reg. Reg.le 6/2004)
La struttura non è dotata di sala per il commiato.
Crematorio
All’interno del comune di Adrara San Martino non esiste un impianto per la cremazione. Allo stato attuale i cittadini di
Adrara San Martino si avvalgono, in prevalenza dell’impianto di Bergamo..
CONSIDERAZIONI RELATIVE ALL’UTIZZO DELLE SEPOLTURE
11
- Studio Tecnico Geometra Ezio Bellini Via 2 Giugno, 9 Villongo (BG) Tel. 035 - 92 75 57; Cell. 348 – 81 21 128-
Il Regolamento Regionale 9 novembre 2004, n.6, prevede tra i vari fattori da prendere in esame al fine di rispondere alla
necessità di sepolture per un periodo di 20 anni, l’analisi della 2 ricettività della struttura esistente distinguendo i posti
per sepolture a sistema di inumazione e di tumulazione, in rapporto anche alla durata delle concessioni”.
Tipologie sepolture
Nel Cimitero sono previste più tipologie di sepoltura che si distinguono in inumazione e tumulazione.
Le inumazioni possono avvenire in:
-
Campo comune;
-
Tomba giardino.
Le tumulazioni possono avvenire in:
-
Loculo: consiste in una costruzione in cemento armato inserito in un manufatto edilizio, quando le dimensioni
del loculo lo permettono, viene concessa la tumulazione di cassettine ossario o urne cinerarie all’interno dello
stesso;
-
Celletta: consiste in un loculo di dimensioni contenute ove tumulare cassettine ossario o urne cinerarie.
Ricettività cimiteriale attuale
Buche nei campi comuni ad inumazione decennale e tumulazioni
Da quanto potrà desumersi dai dettagli riportati nella tavola della cartografia dello stato di fatto, la ricettività cimiteriale
del Cimitero di Collepiano è incentrata sul sistema di inumazione in campi comuni e sulla tumulazione in loculi stagni.
Dalle informazioni reperite presso l’Area Demografica comunale riguardo il cimitero di San Martino la situazione è:
- il numero totale di loculi stagni per inumazione esistente è pari a 24;
- disponibilità residua di fosse in n. di 24;
- le cellette ossario non ancora occupate sono in n. 33.
Buche nei campi speciali
Allo stato attuale, la facoltà prevista dall’articolo 100 del D.P.R. 285/90 (comma 1 - “I piani regolatori cimiteriali
possono prevedere reparti speciali e separati per la sepoltura di cadaveri di persone professanti un culto diverso da
quello cattolico”; comma 2 – “alle comunità straniere, che fanno domanda di avere un reparto proprio per la sepoltura
delle salme dei loro connazionali, può parimenti essere data dal sindaco in concessione un'area adeguata nel cimitero”)
non è presa in considerazione, poiché non si sono rilevate richieste di persone professanti un culto diverso da quello
cattolico.
Dovranno tuttavia prevedersi all’interno dei nuovi perimetri del camposanto delle superfici atte a fronteggiare la
suddetta necessità.
Si rimanda comunque per questo particolare caso, a previsioni localizzative di larga scala ed interessanti i comuni del
comprensorio della Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi di Lovere ed il settore provinciale di Bergamo.
DISPONIBILITA’ DI SEPOLTURE PER I PROSSIMI VENTI ANNI
Scopo del presente Piano è quello di analizzare la possibilità del cimitero Comunale di Collepiano di soddisfare le
esigenze di seppellimento dei prossimi venti anni.
Per il calcolo dei decessi si rimanda al paragrafo destinato al cimitero di Adrara San Martino.
12
- Studio Tecnico Geometra Ezio Bellini Via 2 Giugno, 9 Villongo (BG) Tel. 035 - 92 75 57; Cell. 348 – 81 21 128Delle circa 15 sepolture all’anno rilevate nel comune di Adrara San Martino, negli ultimi anni la quota destinata al
cimitero di Collepiano è quantificabile in meno di una (la media sarebbe di 0,5/annue).
La superficie esistente da destinare a inumazione e il numero dei loculi ed ossari, pur considerando una
evoluzione delle tumulazioni/inumazioni nei prossimi anni è sufficiente per il periodo considerato di venti anni.
CIMITERO DI ADRARA SAN MARTINO
Situazione urbanistica
Il Cimitero è posto in via Provinciale, sulla strada provinciale 79 che porta ad Adrara San Martino e sul colle di San
Fermo, è formato da due nuclei dovuti ad ampliamenti che risultano essere morfologicamente e storicamente distinti.
Fascia di rispetto Cimiteriale
Per quanto riguarda la fascia di rispetto cimiteriale, gli interventi previsti comporteranno modifiche agli attuali limiti
assunti dall’Amministrazione Comunale, con l’adozione della variante al vigente P.G.T., adottata con D.C.C. n. 20 del
29/11/2013;
Tale area ha un’ampiezza di 50 metri su tutti i lati. La fascia di rispetto interseca in lato nord/est con alcuni edifici a
carattere residenziale e produttivo; l’ampliamento della struttura cimiteriale prevista nella variante al P.G.T., va ad
“inglobare un ulteriore edificio a carattere residenziale ed un edificio a carattere produttivo, oltre a vari accessori.
E’ da rilevare che tali edifici sono posti ad una quota inferiore rispetto alla struttura cimiteriale (quota cimitero 295.30quota fabbricati 280.70).
Zona soggetta a vincoli paesaggistici
La struttura cimiteriale ricade in fascia sottoposta a vincolo paesaggistico (ex art. 1 L. 1497/39; D.Lgs 490/99, art. 139)
ora D.Lgs 42/2004.
Localizzazione
Vie d’accesso al Cimitero
E’ possibile raggiungere il Cimitero percorrendo la via Provinciale. La struttura è caratterizzata dalla presenza di più
ingressi posti su livelli nettamente distinti (l’ingresso alla struttura principale avviene attraverso una scalinata
direttamente dalla strada Provinciale 79; l’altro ingresso alla struttura secondaria avviene attraverso il parcheggio posto
a livello inferiore.
Viabilità e Parcheggi esterni
All’esterno del Cimitero sono presenti due piazzali adibiti a parcheggio (uno a quota S.P. 79; l’altro a quota ingresso
della struttura secondaria). Si tratta di un’area che occupa complessivamente circa 600 metri quadrati.
Servizi Esistenti all’interno della zona di rispetto
Non sono presenti servizi.
Caratteristiche generali delle strutture
Recinzione cimiteriale (art. 60 D.P.R. 285/1990 e art. 8 Reg. Reg.le 6/2004)
La struttura è perimetrata su tutti i lati lungo l’intero perimetro è accessibile per eventuali lavori di manutenzione
Accessibilità pedonale/barriere architettoniche (abbattimento o riduzione)
13
- Studio Tecnico Geometra Ezio Bellini Via 2 Giugno, 9 Villongo (BG) Tel. 035 - 92 75 57; Cell. 348 – 81 21 128Il Cimitero di Adrara San Martino si sviluppa su due livelli principali. L’accesso al livello inferiore è reso possibile
tramite una rampa di scale direttamente dalla S.P. 79, oppure attraverso il parcheggio posto in corrispondenza
dell’ingresso. L’accesso al livello superiore, dove sono collocati i servizi igienici e le altre strutture, attualmente avviene
esclusivamente attraverso una rampa di scale, che non soddisfa in alcun modo i criteri previsti dalla vigente normativa
in materia di fruibilità degli spazi e rendono necessaria la presenza di un accompagnatore per l’utente portatore di
handicap.
L’Amministrazione Comunale ha in corso il completamento di una nuova area a parcheggio posta a quota della struttura
cimiteriale, che dovrà completarsi attraverso la riqualificazione dell’ingresso e mediante la demolizione di parte dei
loculi esistenti.
Tale riqualificazione indispensabile ed oggetto del presente progetto, oltre a portare un ampliamento della ricettività,
deve portare ad un adeguamento dei sevizi presenti.
Accessibilità dei mezzi meccanici dei feretri
Allo stato attuale non è consentito l’accesso dei mezzi meccanici all’interno dello spazio cimiteriale, in quanto gli
ingressi, pur dotati di cancelli di adeguate dimensioni, tali da consentire l’accesso ai veicoli a motore, non consentono
l’accesso vista la presenza di numerosi dislivelli, che rendono necessario il trasporto manuale dei feretri all’interno dello
stesso.
Il presente progetto prevede la formazione di nuovo ingresso e parcheggio per superare tale grave limitazione.
Presenza di servizi igienici (art. 60/1 D.P.R. 285/1990 e art. 6/5 lett. h) Reg. Reg.le 6/2004)
Per quanto riguarda la dotazione di servizi igienici, ad oggi il Cimitero di Adrara San Martino è dotato di due servizi
igienici, collocati uno nel cimitero basso e uno nel cimitero alto nessuno dei due fruibile da portatori di handicap.
Tutti e due i servizi hanno regolare antibagno ma non sono attrezzati per utenti portatori di handicap, e sono in
condizioni di particolare degrado, dovuto soprattutto alla presenza di diffusa umidità. L’adeguamento dei servizi
igienici esistenti e la formazione di nuovo servizio igienico conforme alla normativa sulle barriere architettoniche
è proposta nel presente piano.
Servizi idrici e impiantistici (art. 60/1 D.P.R. 285/1990 e art. 6/5 lett. h) Reg. Reg.le 6/2004)
Il sistema di smaltimento delle acque del cimitero di Collepiano risulta essere interamente a dispersione, con le acque
che vengono scaricate nel sottosuolo.
Il Cimitero è dotato di una fontanella, che scarica l’acqua direttamente nel sistema di smaltimento delle acque
meteoriche.
Il cimitero non è dotato di impianto per l’illuminazione artificiale notturna.
Servizio di custodia e sorveglianza (art. 52/1 D.P.R. 285/1990 e art.5 Reg. Reg.le 6/2004)
Attualmente non è presente una figura che si occupa a tempo pieno della manutenzione ordinaria della struttura.
Ricettività e dotazione della struttura attuale
Sala autopica (art. 60-65 D.P.R. 285/1990 e art.43 Reg. Reg.le 6/2004)
La struttura è dotata di sala per le autopsie, ma non è conforme alla vigente legislazione in materia.
14
- Studio Tecnico Geometra Ezio Bellini Via 2 Giugno, 9 Villongo (BG) Tel. 035 - 92 75 57; Cell. 348 – 81 21 128-
L’adeguamentoalle normative di legge della sala autopica è proposta nel presente piano.
Deposito mortuario o camera mortuaria (art. 66 D.P.R. 285/1990 e art.9 Reg. Reg.le 6/2004)
Il Cimitero è dotato di un ambiente con funzione di deposito mortuario, detta anche camera mortuaria, dove è possibile
collocare temporaneamente feretri, cassette di resti ossei, urne cinerarie, in attesa di sepoltura o cremazione.
Giardino delle Rimembranze (art. 10 Reg. Reg.le 6/2004)
All’interno del Cimitero attualmente non è presente un’area dove sia possibile spargere la cenere dei defunti. La
realizzazione di un nuovo Giardino delle Rimembranze sarà oggetto di apposito progetto e non è proposta dal presente
Piano.
Ossario Comune/cinerario comune (artt. 67-68 D.P.R. 285/1990 e art.10 Reg. Reg.le 6/2004)
Non è presente un ossario comune collocato all’interno della struttura. Non è presente un cinerario comune.
Sala per il Commiato ( art. 1/1 Legge 130/2001 e artt. 2-42 Reg. Reg.le 6/2004)
La struttura non è dotata di sala per il commiato.
Crematorio
All’interno del comune di Adrara San Martino non esiste un impianto per la cremazione. Allo stato attuale i cittadini di
Adrara San Martino si avvalgono, in prevalenza dell’impianto di Begamo.
Ricettività cimiteriale attuale
7.1 Buche nei campi comuni ad inumazione decennale e tumulazioni
Da quanto potrà desumersi dai dettagli riportati nella tavola della cartografia dello stato di fatto, la ricettività cimiteriale
ad ADRARA SAN MARTINO è incentrata sul sistema di inumazione in campi comuni e sulla tumulazione in loculi
stagni.
Dalle informazioni reperite presso l’Area Demografica comunale riguardo il cimitero di San Martino la situazione è:
- il numero totale di loculi stagni per inumazione esistente è pari a 21;
- disponibilità residua di fosse in n. di 3;
- le cellette ossario sono in totale n. 130 delle quali n. 24 non ancora occupate.
Non si tiene conto del cimitero di Collepiano, in quanto pur presentando una disponibilità di loculi stagni, fosse ed
ossari, attualmente le inumazioni sono concentrate per la quasi totalità nel cimitero di San Martino.
7.2 Buche nei campi speciali
Allo stato attuale, la facoltà prevista dall’articolo 100 del D.P.R. 285/90 (comma 1 - “I piani regolatori cimiteriali
possono prevedere reparti speciali e separati per la sepoltura di cadaveri di persone professanti un culto diverso da
quello cattolico”; comma 2 – “alle comunità straniere, che fanno domanda di avere un reparto proprio per la sepoltura
delle salme dei loro connazionali, può parimenti essere data dal sindaco in concessione un'area adeguata nel cimitero”)
non è presa in considerazione, poiché non si sono rilevate richieste di persone professanti un culto diverso da quello
cattolico.
Dovranno tuttavia prevedersi all’interno dei nuovi perimetri del camposanto superfici atte a fronteggiare la suddetta
necessità.
15
- Studio Tecnico Geometra Ezio Bellini Via 2 Giugno, 9 Villongo (BG) Tel. 035 - 92 75 57; Cell. 348 – 81 21 128-
Si rimanda comunque per questo particolare caso, a previsioni localizzative di larga scala ed interessanti i comuni del
comprensorio della Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi di Lovere ed il settore provinciale di Bergamo.
8. Sepolture
8.1 L'andamento storico delle sepolture
La valutazione dell'andamento delle sepolture è rilevante per considerare gli usi e le consuetudini locali, in maniera da
progettare il Piano Regolatore Cimiteriale in funzione delle necessità locali e non come pura e semplice esercitazione
teorica.
Inoltre la conoscenza del passato è fondamentale per la determinazione di un parametro minimo dimensionale del
cimitero richiesto dalla legge: il fabbisogno minimo legale di fosse.
Esso si basa sul rilevamento dei dati dai registri cimiteriali comunicato dai competenti uffici del Comune, come
riassunti nelle precedenti tabelle. E’ necessario altresì acquisire la serie delle inumazioni dell'ultimo decennio compiuto
alla data di redazione del piano regolatore cimiteriale (art. 58 D.P.R. 285/90).
8.2 Il modello di calcolo
Il modello si basa sull’assunto che ogni «bilancio» di sepolture cimiteriali sia frutto di una somma di contributi positivi
e negativi e che, per analogia, si possa ricondurre lo studio del fenomeno a quello di un particolarissimo sistema chiuso:
il cimitero considerato come magazzino.
Vi sarà pertanto una situazione di partenza, dove sono conteggiate le cosiddette «rimanenze iniziali», distinte per
tipologia di sepoltura.
Nel comune di ADRARA SAN MARTINO le forme di sepoltura considerate nel rispetto di quanto previsto dal
Regolamento di Polizia Mortuaria approvato definitivamente con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 28 del
25/09/1998 e tutt’ora vigente sono:
1. inumazione in campo comune art. 46: la durata delle concessioni è stabilita in 10 anni con rinnovo di ulteriori 10
anni;
2. tumulazione di feretro in loculo art. 46: la durata delle concessioni è stabilita in 30 anni con rinnovo di ulteriori 15
anni;
PREVISIONE DECENALLE DI DECESSI
ANNO
NUMERO DECESSI
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
20
14
18
13
16
10
15
14
13
11
16
- Studio Tecnico Geometra Ezio Bellini Via 2 Giugno, 9 Villongo (BG) Tel. 035 - 92 75 57; Cell. 348 – 81 21 128
TOTALE
17
(144 (media di 14,4 decessi all'anno)
Determinazione delle tipologie di sepolture e delle percentuali di utilizzo, ad esse riferite, realizzate nel decennio preso
in considerazione:
− 10 % inumazioni
− 90 % tumulazioni
A. Inumazione
Sedime necessario all’inumazione di una salma (D.P.R. n. 285 del 10.09.1990):
lunghezza 2,2 m x larghezza 0,80 m, distanza fra fossa e fossa 0,50 m.
Superficie minima necessaria = 3,5 m²
− Determinazione superfici da destinare all’inumazione (Art. 6 del Regolamento Regionale n. 6 del 9 .11.2004):
o Superficie da destinare alla inumazione delle salme nei prossimi venti anni:
(n. decessi 2x14 x 10% x 3,5 m²) x 15 anni = 157,50 m²
o Superficie da destinare alla inumazione delle salme non completamente mineralizzate considerando la durata
ventennale: 157,50 x 10% = 15,75 m²
o Superfici destinate ad eventi straordinari (epidemie, ecc.). Sono calcolate in proporzione pari ad 1/6 della superficie
destinata all’inumazione ordinaria:
157,50 m² : 6 = 26,25 m²
o Superficie da destinare alla inumazione delle salme poste nei loculi non completamente mineralizzate (calcolo
effettuato considerando la durata trentennale delle concessioni di sepoltura):
- 252 : 3 x 30% x 3,5 m² = 88,20 m² (in parte da recuperare attraverso l’esumazione di n 23 salme poste nel campo in
lato sud/ovest del cimitero, tumulate negli anni 50, per una superficie di m² 77,05).
Prevedendo prudenzialmente l'esumazione di almeno 3 salme all'anno, si libereranno nel corso del ventennio:
(3 x 3,5 m2) x 20 anni = 210,00 mq
Aree libere pari a:
10,50 mq riguardanti il cimitero di San Martino (n. 3 posti)
TOTALE mq liberi pari a 10,50 mq
Superfici desunte da nuovi ampliamenti:
( 10,50 +210,00+ 77,05 - 157,50 –15,75 –26,25- 88,20) = 9,85 mq
La superficie esistente da destinare a inumazione sarà sufficiente per il periodo considerato di venti anni.
B. Tumulazioni
− Determinazione numero di loculi da realizzare con il sistema della tumulazione epigea.
- Numero tombe in tumulo (colombari) da realizzare:
(n. decessi 14 x 90% x 20 anni) =
n. 252
TOTALE n. 252
Posti liberabili per estumulazione ordinaria nei prossimi 20 anni:
n. 62
Abbattimento per richieste di rinnovo della concessione scaduta (è previsto circa il 50% dei rinnovi)
n. –29
------------------------
POSTI LIBERABILI
posti attualmente disponibili
n. 33
n. 21
- Studio Tecnico Geometra Ezio Bellini Via 2 Giugno, 9 Villongo (BG) Tel. 035 - 92 75 57; Cell. 348 – 81 21 128
-----------------------TOTALE POSTI DISPONIBILI n. 54
FABBISOGNO
n. 198
-----------------------------------------------------------------DA REALIZZARE
n. 198
Nel progetto di ampliamento della struttura cimiteriale, come primo lotto è prevista, al fine di rispondere alle
attuali esigenze, la realizzazione nuovi loculi per un numero di 88.
Tombe di Famiglia
È previsto, all’interno del presente piano regolatore Cimiteriale, la realizzazione di 18 tombe di famiglia ipogee ognuna
dotata di 4 posti da concedere in concessione.
C. Ossari
Nel caso dell’utilizzazione degli ossari determinata dalla raccolta delle spoglie derivanti da esumazione ed
estumulazione, non è facilmente individuabile il reale fabbisogno.
Esso varia ad esempio in funzione:
-
del programma di esumazione/estumulazione attuato dall’amministrazione;
-
dal processo di mineralizzazione delle salme;
-
dalla facoltà data alla scadenza delle concessioni da rinnovare i tempi della stessa.
Interviene poi un fattore soggettivo, dal momento che è facoltà dei parenti decidere se acquistare una celletta ossario in
cui alloggiare le ossa recuperate, oppure usufruire dell’ossario comune o ancora, collocarla in colombari esistenti.
- cellette ossari disponibili
n. 24
--------------------n. 62
- estumulazioni previste nei prossimi 20 anni
- esumazioni ordinari
n. 50
--------------------n.112
TOTALE POSTI DISPONIBILI
n. 24
FABBISOGNO
n. 112
-----------------------------------------
DA REALIZZARE
n. 88
Appare in ogni caso opportuno avere un buon margine sul dato rilevato in considerazione del fatto che l’incremento
delle estumulazioni dei prossimi anni sarà costante ed è conveniente garantire una maggiore rotazione dei posti
disponibili.
Vengono previste 140 cellette da realizzarsi in aggiunta alle esistenti.
9. Linee di possibile evoluzione della struttura cimiteriale
9.1 Variazioni ipotizzabili delle pratiche funebri e delle forme di sepoltura
18
- Studio Tecnico Geometra Ezio Bellini Via 2 Giugno, 9 Villongo (BG) Tel. 035 - 92 75 57; Cell. 348 – 81 21 128
Definite le possibili vie di espansione del cimitero per garantire futuri ampliamenti, mantenuta ancora una fascia di 50
metri all’intorno del perimetro del cimitero con caratteristiche di inedificabilità esattamente eguali a quelle già esistenti,
ogni altro intervento nella zona di rispetto potrà essere consentito se l’Amministrazione comunale e l’autorità sanitaria
lo permetteranno e se risponde a precisi requisiti, tra i quali la verifica della compatibilità dell’intervento con il vicino
cimitero ed il rispetto delle norme urbanistiche.
I cimiteri, proprio per i motivi di vicinanza dell’abitato, non hanno ormai molte possibilità di espansione e quindi è
giocoforza usare al meglio ogni area di ampliamento e al tempo stesso supportare al meglio la scelta della cremazioni in
assenza di altre soluzioni per garantire le future sepolture.
9.2 Le politiche di sepoltura
In termini di politiche di sepoltura si è confermata l'attuale scelta della popolazione rivolta alla inumazione (in campo
comune e in fosse in concessione), con l’unico suggerimento di variazione regolamentare teso a favorire in ogni modo il
riuso delle sepolture esistenti, con una politica di rinnovo delle concessioni che sia coerente con i principi di calcolo del
fabbisogno indicati nella descrizione delle ipotesi a base delle simulazioni effettuate.
Il fabbisogno legale di fosse in campo comune viene garantito, come appare dai calcoli sviluppati ai
punti 8.3 ed 8.4 essendo realizzabili, in linea teorica, nuovi spazi da destinare ad inumazioni.
Inoltre è rilevante limitare al minimo le concessioni cimiteriali non in presenza di salma, in quanto il dimensionamento
del fabbisogno è stato calcolato in assenza di tale tipologia di concessioni cimiteriali.
Ogni scelta diversa influisce sulla velocità di occupazione dei posti salma disponibili e quindi con una saturazione più
veloce delle aree e dei manufatti a disposizione, con la conseguenza che l'attuale validità del PRC, calcolata in 20 anni,
diminuisce a valori più ridotti.
Per garantire la prosecuzione dell’ordinata tipologia di sepolture nel cimitero, si è confermata la regolamentazione di
polizia mortuaria comunale esistente, che determina quindi una normativa attuativa che è praticamente coincidente con
quella già ampiamente rodata in Comune.
10. Riduzione o abbattimento di barriere architettoniche
Per le aree cimiteriali vige la normativa relativa all’abbattimento delle barriere architettoniche, disposizione raramente
applicata perché spesso causa notevoli perdite di spazi e soprattutto di posti
salma, elemento fondamentale della progettazione cimiteriale.
Si rimanda alla normativa tecnica la specifica dell’argomentazione.
11. Le tombe di pregio storico-artistico
È compito del Comune individuare quali tombe, indipendentemente dal fatto che presentino un particolare pregio
architettonico, debbano essere salvaguardate, ripristinate, rifatte, per onorare il ricordo di persone alle quali siano stati
riconosciuti particolari meriti o che abbiano concorso ad eventi significativi.
A tal fine, entro 3 anni dall'approvazione del presente piano regolatore cimiteriale, i Servizi cimiteriali effettueranno,
unitamente al competente Ufficio Tecnico Comunale, una ricognizione delle tombe di pregio storico-artistico da
sottoporre a particolari vincoli, in accordo con la locale Soprintendenza ai Monumenti.
Fino alla definizione puntuale delle tombe salvaguardate vale il criterio che ogni tomba costruita da almeno 50 anni
debba essere salvaguardata.
12. L'area destinazione agli acattolici e a Comunità straniere
Dovrà essere riservata un’area destinata a sepoltura per Comunità straniere e acattolici; tale concessione seguirà le
regole e le usanze delle diverse Comunità, pur nel rispetto della legge italiana.
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Il cimitero moderno è uno dei pochi posti di socializzazione delle nostre città, come lo sono divenuti gli ospedali, i
supermercati, gli ipermercati. La particolarità del cimitero, rispetto agli altri luoghi, è che la frequentazione è
principalmente di persone anziane, con necessità particolari date dal loro stato (fisico ed emotivo).
Il cimitero diviene per queste persone un rifugio, un luogo d’incontro, di condivisione di esperienze e di sofferenze.
La tomba è al tempo stesso elemento che ricorda il dolore e che dà sicurezza; in un certo senso è considerata una
proprietà, assieme ai ricordi che vi sono contenuti.
È per questo motivo che si sono compiute scelte progettuali capaci di esaltare queste caratteristiche:
- grande attenzione al mantenimento e al rinnovo delle dotazioni di verdi esistenti e ove possibile un suo incremento;
- distanze dalle fontanelle e dai contenitori di rifiuti contenute; percorsi chiari, da dotare di segnalazioni adeguate.
13. Il dettaglio sintetico delle soluzioni progettuali
Il PRC è stato calcolato per un fabbisogno di posti salma stimato e riferito al prossimo ventennio.
Per l’arco di tempo considerato è da prevedere, dopo un decennio dall’adozione, una revisione che verifichi la effettiva
propensione delle famiglie di ADRARA SAN MARTINO verso le differenti tipologie di sepolture e pratica funebre,
oggi stimate e come possibile, soggetta ad errori di valutazione.
Difatti le ipotesi effettuate possono variare sia per una diversa risposta verso la cremazione sia per la naturale
propensione verso la inumazione.
A tale scopo si sono compiute specifiche simulazioni con modelli di calcolo, per valutare l'impatto di situazioni con un
livello di cremazione molto inferiore a quello di progetto.
Interventi sulla struttura esistente
L’analisi e i rilievi effettuati presso il Cimitero Comunale di Adrara San Martino hanno messo in evidenza una
situazione carente soprattutto per quanto riguarda l’accessibilità a tutte le aree del complesso, in primis l’accesso carrale
al cimitero. I numerosi dislivelli sono inoltre superati con rampe che non sempre soddisfano i criteri di pendenza e
lunghezza previste dalla normativa vigente in materia di fruibilità degli spazi, e rendono necessaria la presenza di un
accompagnatore per l’utente portatore di handicap. Analogo problema interessa il collegamento tra le due parti del
cimitero.
Per quanto riguarda i servizi igienici esistenti, questi non sono dotati di sanitari e arredi tali da garantire la visitabilità a
persona su sedia a ruote. Il bagno dovrà essere perciò oggetto di lavori per la realizzazione di antibagno oltre che per la
predisposizione di adeguate apparecchiature.
L’eliminazione delle barriere architettoniche e la manutenzione delle parti più degradate della struttura attuale devono
dunque costituire i principali obiettivi degli interventi da compiere sulla struttura esistente.
Per quanto riguarda la sala mortuaria o autopsie esistente, questa non è dotata di servizio igienico dedicato, sala
deposito e antibagno oltre che per la predisposizione di adeguate apparecchiature ed impianti.
È altresì del tutto assente un servizio igienico dotato di doccia dedicato agli operatori del cimitero.
Ampliamento del cimitero di Adrara San Martino
L’ampliamento previsto dal progetto, su terreno già acquisito dall’Amministrazione Comunale è previsto in lato sud
dell’attuale struttura.
La scelta della posizione dove è possibile ampliare la struttura cimiteriale è stata approfonditamente analizzata; tali
motivazioni sono così riassumibili:
a)
lato nord: come rilevabile dal vigente Piano di Governo del Territorio, in tale lato, l’ampliamento della
struttura cimiteriale (e di conseguenza lo spostamento della fascia di rispetto cimiteriale) avrebbe comportato
“ex novo” l’inglobamento di due edifici produttivi esistenti nella “nuova fascia di rispetto cimiteriale, con
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conseguenze sia sulla possibilità dio ampliamento delle stesse attività che su eventuali trasformazioni
produttive, per tali motivazioni è stato scartato tale lato come possibile ampliamento;
b) lato ovest: come rilevabile dalla tavola di rilievo aereofotogrammetrico, tale posizione interessa un area dove
le quote hanno un notevole incremento (in circa 30 metri il dislivello supera 25 metri). La possibilità di
ampliare la struttura cimiteriale avrebbe comportato dei costi per opere di scavo e di contenimento
sommariamente quantificate in oltre 300.000 euro, senza peraltro idonee garanzie di staticità, vista che
geologicamente l’area è posta in classe III° superiore; per tali motivazioni è stato scartato tale lato come
possibile ampliamento;
c)
lato est: l’ampliamente avrebbe interessato la struttura staccata (secondaria) del cimitero, in zona di particolare
pregio ambientale (è limitrofa al torrente Guerna), anche tale lato, si è posto il problema dei dislivelli (la
pendenza media è superiore al 30%, con opere di “contenimento improponibili ambientalmente che
economicamente (importo superiore 150/200.000 euro); per tali motivazioni è stato scartato tale lato come
possibile ampliamento;
d) lato sud: è quello che ambientalmente (minori opere di impatto) e economicamente è risultato di migliore
realizzazione. Tale lato ha altresì il vantaggio di garantire sia l’accessibilità veicolare (per il carro funebre) che
l’abbattimento delle barriere architettoniche, poiché l’accesso al cimitero avverrebbe direttamente dal nuovo
parcheggio in corso di completamento. L’ampliamento della fascia di rispetto,(a seguito dell’ampliamento
della struttura) “ingloba in completamento” due edifici già in parte interessati dall’originaria fascia di rispetto
cimiteriale; gli stessi edifici risultano posti ad una quota inferiore (20 metri) dalla nuova struttura cimiteriale.
L’ampliamento si svilupperà a ridosso dell’esistente, dall’ingresso è previsto un viale che corre lungo tutto l’asse
principale, di tipo carrale.
Il nuovo ampliamento sarà recintato con un muro alto almeno m. 2,50 e provvisto di cancellate in corrispondenza degli
esistenti.
Caratteristiche Generali degli interventi da eseguire.
I lavori che riguardano il Cimitero di Adrara San Martino si articoleranno in più interventi con la seguente tempistica:
1. la formazione di nuovo accesso pedonale e carrale in quota con il Cimitero: entro 12/18 mesi dall’approvazione
definitiva del Piano Regolatore Cimiteriale;
2. realizzazione nuovi servizi igienici per l’utenza pubblica e per il personale addetto: entro 12/18 mesi
dall’approvazione definitiva del Piano Regolatore Cimiteriale;
3. adeguamento della sala mortuaria/autopsie; entro 18/24 mesi dall’approvazione definitiva del Piano Regolatore
Cimiteriale;
4. ampliamento del cimitero con la formazione di nuovi loculi ed ossari; entro 12/18 mesi dall’approvazione definitiva
del Piano Regolatore Cimiteriale;
5. formazione di nuovo campo per realizzare tombe di famiglia ipogee; entro 12/18 mesi dall’approvazione definitiva
del Piano Regolatore Cimiteriale;
6. riorganizzare il sistema di smaltimento delle acque; entro 24/36 mesi dall’approvazione definitiva del Piano
Regolatore Cimiteriale;
7. adeguamento impiantistico generale; entro 24/36 mesi dall’approvazione definitiva del Piano Regolatore Cimiteriale;
8. installazione di una piattaforma elevatrice completa di cabina. entro 48 mesi dall’approvazione definitiva del Piano
Regolatore Cimiteriale;
14. Il dettaglio delle sepolture da realizzarsi
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Il committente ha chiesto che:
1. Si studiasse per un periodo sufficientemente esteso l’evoluzione delle sepolture nel cimitero di ADRARA SAN
MARTINO. Il rilevamento dello stato di fatto e le simulazioni condotte si ritengono sufficienti a documentare lo
sviluppo della mortalità, delle sepolture attese e la distribuzione tipologica delle stesse in un arco di tempo che va dal
2013 al 2032.
2. Si individuassero soluzioni di ampliamento compatibili con le situazioni abitative esistenti e si prevedesse un
insediamento del crematorio in area cimiteriale di nuova localizzazione, non destinata a sepolture a sistema inumativo o
tumulativo di feretri.
3. Si integrasse lo sviluppo del cimitero all’interno del progetto più ampio di riqualificazione urbanistica della zona in
cui insiste il cimitero.
Sulla base delle simulazioni condotte, cui si rimanda per il dettaglio, le condizioni richieste sono possibili purché si
seguano regole di assegnazione delle sepolture rigide, coerenti con le previsioni di progetto e si realizzi in tempi brevi
l’espansione territoriale del luogo dei morti.
Le soluzioni progettuali adottate pervengono ad una scala di dettaglio anche superiore a quella realmente necessaria per
il Piano Regolatore Cimiteriale.
Ciò si è reso necessario per il calcolo delle quantità di posti salma effettivamente realizzabili. Le soluzioni prospettate,
ferme restando le destinazioni d’uso delle aree e la quantità complessiva delle sepolture realizzabili, potranno essere
modificate in sede di progettazione esecutiva senza adozione di variante preventiva al PRC.
15. Durata del Piano Regolatore Cimiteriale
Il piano regolatore cimiteriale è stato calcolato per un fabbisogno di posti salma quantificati nei prossimi venti anni. Si
propone comunque una revisione dopo dieci anni dall’adozione al fine di verificare l’effettiva politica delle sepolture
ricercata dalla popolazione e di ovviare ad eventuali errori di valutazioni dovuti alle previsioni stimate.
Lo studio pertanto cerca di delineare una pianificazione complessa e correlata all’andamento demografico,
all’evoluzione e mutamento dei criteri individuali nonché al sistema territoriale. Il dimensionamento di piano è
avvenuto sulla base dei rilevamenti degli ultimi 10 anni e con modelli matematici revisionali calcolati sulla base di
quanto prescritto dal D.P.R. 285/90.
La validità temporale del piano, sopra richiamata, permetterà all’amministrazione comunale di confutare o consolidare
le tesi emerse e di revisionare il Piano Regolatore Cimiteriale in virtù delle dinamiche demografiche e di nuovi sistemi
di sepoltura.
16. Norme derogatorie
Con il presente Piano Regolatore Cimiteriale il comune acconsente l’adeguamento, entro dieci anni dall’entrata in
vigore, di tutte le sepolture esistenti che non rispettano i principi e le linee normative del Decreto del Presidente della
Repubblica del 10 settembre 1990 n. 285, della Legge regionale del 18 novembre 2003 n. 22 e del Regolamento
Regionale del 09 novembre 2004 n. 6.
Villongo li 25.02.2014
Il Progettista
Bellini Geom. Ezio
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