Remo Fornaca, La pedagogia filosofica del `900
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Remo Fornaca, La pedagogia filosofica del `900
Corno D. & Pozzo G. (a cura di), Mente, Linguaggio, apprendimento. L’apporto delle scienze cognitive all’educazione, La Nuova Italia, Firenze, 1993, pp.241. Recensione di Manuela Repetto – 30 Giugno 2006 Abstract Raccolta di saggi di studiosi di diverse discipline accomunati dall’appartenenza al filone cognitivista e dall’interesse a comprendere i processi di funzionamento della memoria, di organizzazione delle conoscenze e di tutte le operazioni mentali implicate nella lettura, l’ascolto e la conversazione. Collection of essays of researchers of several disciplines sharing the belonging to the cognitivist approach and the interest in the comprehension of operation of memory processes, knowledge organisation and in all the mental processes involved in reading, listening and speaking skills. Recensione Considerati nel loro insieme, i contributi di quest’opera forniscono un quadro completo ed esauriente sull’apporto delle scienze cognitive all’educazione, ripercorrendo i principali paradigmi delle scienze cognitive e soffermandosi sulle ultime conquiste in questo settore. L’opera si apre con un saggio di due noti esponenti dell’Intelligenza Artificiale, Schank e Abelson, sullo script, una struttura rappresentata in memoria come una catena causale che, descrivendo una successione predeterminata di eventi, facilita i processi inferenziali. Lo script viene metaforicamente associato ad un copione i cui personaggi assumono dei ruoli predefiniti. Analoghi agli script sono i piani, ovvero la serie di scelte che una persona effettua nel perseguire un obiettivo. Le stesse proprietà sono condivise da un'altra struttura che costituisce il formato di rappresentazione per eccellenza, lo schema. Il concetto di schema viene introdotto in quello che può essere definito uno dei capisaldi dell’approccio cognitivista: il saggio di Rumelhart intitolato “Schemi e conoscenza”. L’autore rintraccia l’origine del termine in Bartlett, riconoscendo a Kant l’attribuzione del contenuto concettuale. Nella teoria elaborata da Rumelhart gli schemi consentono di comprendere gli eventi e, considerati nell’insieme, gli schemi di una persona costituiscono la sua teoria personale di interpretazione della realtà, in altre parole la sua conoscenza. Queste strutture possono essere attivate secondo una duplice direzione: top-down (elaborazione guidata da concetti) e bottom-up (elaborazione guidata dai dati) e possono svilupparsi per crescita, per messa a punto o per ristrutturazione. Schemi e script spiegano il lavoro inferenziale della mente nel processo di elaborazione delle informazioni. Winston illustra nel suo saggio come questi processi siano riproducibili operativamente al computer fornendo una definizione esaustiva della rappresentazione, concetto che tuttora è oggetto di un acceso dibattito. I linguaggi di programmazione sono infatti definiti come rappresentazioni di procedure e come tali hanno una sintassi ed una semantica che denota gli oggetti e descrive le loro relazioni. Dal punto di vista formale una rappresentazione assume la struttura di una rete che consta di nodi ed archi relazionali, ove i nodi sono 1 identificati da concetti, mentre gli archi specificano il tipo di relazione. Questa teoria tiene conto dei contesti in cui si svolge un’azione tramite la suddivisione dei nodi in fasci, nei quali ad ogni elemento è associata una “prospettiva”. Un ruolo significativo in questa rete semantica è quello assunto dal frame, definito come un insieme di nodi e di slot (locazioni) che descrivono atti od oggetti. Winston esemplifica la funzione dei frame applicandoli alle notizie di cronaca: assegnando dei valori agli slot si possono generare automaticamente dei riassunti. Il limite dei frame sta nella difficoltà di creare procedure adatte a riassumere eventi generali. Gli studi su queste strutture sono proseguiti in questi anni e sono sfociati nell’identificazione di modelli per la rappresentazione delle conoscenze quali le reti di Petri o le mappe concettuali, che rispetto alle strutture precedenti non sono state applicate alle macchine, ma hanno assunto una valenza specifica di strumenti di metariflessione cognitiva. L’aspetto processuale è oggetto di indagine anche da parte di Fillmore, che sottolinea la funzione dinamica della lingua e il suo ruolo nel creare aspettative in chi legge, facendo rivivere al lettore del saggio gli stati cognitivi che qualsiasi lettore idealmente assume durante l’elaborazione del testo. In estrema sintesi, i principali stati cognitivi assunti dal lettore consistono nella consapevolezza di alcune proprietà di ciò che si trova nella memoria di transito; nella memorizzazione dello stato complesso precedente; nella conoscenza di elementi e strutture a diversi livelli e simultaneamente; nell’abilità di generare aspettative da questa consapevolezza e da queste conoscenze. Fillmore esemplifica la successione degli stati mentali implicati nella lettura su un testo insolito e allo stesso tempo complesso per essere compreso con la sola lettura, quello della Bohème di Puccini. L’approccio dinamico e processuale viene mutuato anche da van Dijk nel suo contributo sulla semantica del discorso. L’autore enuclea le proprietà che accomunano varie teorie semantiche e ne seleziona alcune sottoponendole ad un’ulteriore analisi teorica: l’interpretazione da parte dell’utente del linguaggio avviene non soltanto attraverso l’utilizzo di regole sistematiche di coerenza locale e globale del discorso, ma anche tramite l’impiego di strategie efficaci che si basano su informazioni testuali, contestuali e cognitive. Tutti i discorsi sono caratterizzati da una macrostruttura, ovvero possono essere sintetizzati in titoli o sommari. Senza una macrostruttura, la cui funzione è quella di fornire il contenuto semantico attraverso categorie schematiche legate al genere discorsivo specifico, il discorso manca di coerenza e di punti di ancoraggio. L’autore avvalora queste ipotesi applicandole all’analisi di alcuni generi testuali concreti tra loro disparati (la notizia di cronaca, la promozione pubblicitaria, la poesia). Nel suo secondo contributo presente in quest’opera, Schank raccorda i dati del testo con i pacchetti di conoscenza applicati ai dati (schemi e script), facendo entrare in gioco da una parte le inferenze che il testo promuove e dall’altra l’atteggiamento che si assume rispetto al testo. L’autore ipotizza che le inferenze vengano fatte solo per ciò verso cui si prova interesse. Si tende infatti a cogliere del flusso continuo di parole ciò che si ritiene più interessante e ad ignorare il resto. E l’interesse si dimostra verso le fonti di conoscenza i cui frame sono più significativi (principio di significanza) e le cui risposte soddisfano maggiormente gli scopi di elaborazione (principio di conseguimento dello scopo). Anche le aspettative sono legate all’interesse, in quanto dalla combinazione di processi guidati da aspettative con processi guidati da interesse si attivano aspettative guidate da interesse. Il concetto di schema e quello di processi top-down e bottom-up di elaborazione delle informazioni vengono tradotti in pratica da Carrel e Eisterhold, che nella prima parte del loro saggio dimostrano come nel processo di lettura in una lingua straniera (L2) le conoscenze pregresse siano più ampie della stessa conoscenza linguistica; mentre nella seconda parte esaminano, tenendo presente lo stato attuale del dibattito in questo specifico settore, la relazione fra la conoscenza enciclopedica di una cultura e la metodologia di lettura in L2. 2 I saggi raccolti in quest’opera testimoniano la rivoluzione che il movimento cognitivista, succedendo a quello strutturalista degli anni ‘60 e ‘70 e a quello pragmatista degli anni ’80, ha apportato in vari settori disciplinari. In campo linguistico si fa strada la costruzione di un modello empirico del funzionamento linguistico della mente che tende a soppiantare il paradigma tradizionale della linguistica storica, diffuso soprattutto in Italia, così come il paradigma della linguistica strutturalista e quello chomskyano della grammatica generativo-transformazionale; nel contempo l’industria dei pc, sotto l’impulso del celebre MIT e di Yale, avvia le simulazioni di alcune abilità umane al computer; mentre gli psicologi focalizzano l’attenzione sulla mente quale organo in grado di elaborare informazioni. I risultati conseguiti in questi settori in apparenza lontani si coniugano e sanciscono l’affermazione del cognitivismo come scienza. La mente non è più qualcosa di ignoto o di trascurabile, ma è un congegno capace di creare dei significati. E tutto ciò che ha significato, secondo il filone cognitivista, deve poter essere rappresentato attraverso modelli ed esperienze, e non codificato o soggetto a regole come sostenuto dallo strutturalismo. Uno dei punti di forza di questo approccio risiede nel concetto di schema, che è il formato di rappresentazione più rispondente ai modi in cui avviene la produzione e la comprensione di testi e in cui si costruiscono i significati. Dalla pubblicazione di questi saggi le ricerche sugli schemi si sono evolute ulteriormente; le ultime riguardano gli schemi cognitivi che governano l'interazione sociale. Le teorie illustrate in questi saggi hanno implicazioni che non riguardano soltanto il settore linguistico, ma sconfinano anche verso altre discipline, investendo in particolare i processi di insegnamento e apprendimento delle stesse. L’approccio cognitivo rivoluziona infatti anche il concetto di apprendimento facendo venir meno la convinzione che esso sia un mero apprendimento di regole. Quest’approccio contrappone al modello tradizionale di apprendimento un nuovo modello che enfatizza il ruolo della motivazione dello studente e gli aspetti creativi ed affettivi; un modello in cui gli schemi assumono un ruolo fondamentale di controllo che contestualizza lo stesso apprendimento. Muta il concetto di attenzione, che si considera rivolta a processi superiori rispetto alla mera decodifica, come il controllo delle proprie procedure cognitive. Assume inoltre un valore positivo l’errore, come feedback utile sui processi in atto. Da questi studi si può evincere il marcato spostamento dal docente al discente, dal prodotto al processo, dall’insegnamento all’apprendimento, che contraddistingue anche gli orientamenti dell’attuale ricerca educativa. Indice Introduzione: L’apporto delle scienze cognitive all’educazione (D. Corno e G. Pozzo). Parte I MENTE Script, piani e conoscenza (R C. Schank e R. P. Abelson) Schemi e conoscenza (D. E. Rumelhart) Rappresentare le conoscenze di senso comune (P.H. Winston). Parte II LINGUAGGIO La linguistica, uno strumento per l’analisi del discorso (C.J. Fillmore) Semantica del discorso (T.A. van Dijk) Parte III APPRENDIMENTO Provare interesse: come si controllano le inferenze (R. C. Schank) Teoria degli schemi e didattica della lettura in L2 (P.L. Carrell e J.C. Eisterhold) Autori 3 Dario Corno è docente di Grammatica e di Storia della Lingua Italiana presso la facoltà di Lettere dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro. Si occupa in particolare di abilità linguistiche e di scrittura, temi sui quali ha scritto numerosi saggi e volumi, tra cui La scrittura, Roma, Rubbettino, 1999, e Scrivere e comunicare, Milano, Bruno Mondadori, 2002. Graziella Pozzo è formatrice e consulente di MIUR, IRRE e INDIRE e consulente della segreteria nazionale dell’associazione cuturale LEND (Lingua e Nuova Didattica). Bibliografia essenziale degli autori Dario Corno, I bambini insegnano la grammatica, in Paola Calliari e Mara Degasperi, a cura di, I bambini insegnano la grammatica, Provincia Autonoma di Trento – Iprase del Trentino, 2004, pp. 9-25. Dario Corno, Come si legge un testo letterario. Un esempio di analisi: Montale, “Gloria del disteso mezzogiorno”, in Stefano Gensini, Manuale di semiotica, Roma, Carrocci, 2004, pp. 339-358. Dario Corno, Eco e le frontiere dello stile: la riscrittura come parafrasi creativa, in Roberto Carnero, a cura di, Letteratura del Piemonte orientale, Edizioni Mercurio, Vercelli, 2004, pp. 303-12. La torre del Pisa. Riflessioni ingenue su un’indagine internazionale, in «Scuola Ticinese», Anno XXXII, n. 262, Maggio-Giugno 2004, pp. 11-14. Dario Corno, La scrittura in grammatiche dell’Ottocento. Proposta per una ricerca, con un esempio: “Gli elementi di rettorica” di Giuseppe Rigutini, in Cristina Milani e Rosa Bianca Finazzi, a cura di, Per una storia della grammatica in Europa, Atti del Convegno, Milano 11-12 settembre 2003, Università Cattolica, Milano, 2004, pp. 287-306. Dario Corno, Voce chria, in Gian Luigi Beccarla (direzione di), Dizionario di linguistica e di filologia, metrica, retorica. Nuova edizione, Torino, Giulio Einaudi Editore, 2004. p. 142. Dario Corno, Scrivere e comunicare, Milano, Mondadori, 2002 Dario Corno, La scrittura, Scrivere, riscrivere, sapere di sapere, Rubbettino, 1999. Luciano Mariani e Graziella Pozzo (a cura di), Stili, strategie e strumenti nell'apprendimento linguistico, La Nuova Italia, 2002. Carla Rossi Gozzuto e Graziella Pozzo (a cura di), Contesti per imparare: strategie di apprendimento e metacognizione, IRRSAE Piemonte, 2001. Graziella Pozzo (a cura di), Insegnando s’impara: ricerca azione in classe e sviluppo professionale dell’insegnante, Torino, IRRSAE Piemonte, 1998. Graziella Pozzo, Liliana Zappi (a cura di), La ricerca-azione: metodiche, strumenti, casi, Torino, Bollati Boringhieri, 1993. G. Pozzo, F. Quartapelle (a cura di), Insegnare la lingua straniera. Dalla teoria alla pratica didattica nel nuovo biennio, La Nuova Italia, 1992. Links http://www.psico.unitn.it/didattica/corsi/1015/ [lucidi online del corso di psicologia cognitiva di base tenuto dal Prof. Rino Rumiati] http://linguistlist.org/ 4 [sito americano sulla linguistica che offre numerose risorse gratuite sulle discipline legate al linguaggio] http://tip.psychology.org/index.html [Ipertesto sulle principali teorie dell’apprendimento e sulle loro relazioni] http://www.neuroingegneria.com/ [Rivista online di psicologia, intelligenza cognitive] artificiale, neuroscienze e scienze http://www.a-i.com/show_tree.asp?id=115 [Sito sull’intelligenza artificiale in cui è possibile “conversare” con delle macchine pensanti, in inglese] http://www.20q.net/ [esperimento di lettura del pensiero che si fonda sulle teorie dell’intelligenza artificiale] 5