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Melania Fusco
PORTFOLIO
C’era
2015
gesso e silicone 44x13x20
Traccia audio 24’4’’
Nel tentativo di rendere eterno l’ attimo in cui si compie il gesto
di una carezza, ho realizzato il calco della mia mano, con l’
intento di produrne una scultura in cera, materiale fragile e
delicato come quel gesto. Il calco della mia mano, pronto ad
accogliere la cera nella sua forma in gomma, rimane congelato
un attimo prima del suo processo di determinazione
Un finito nel suo bronzo incompiuto.
Per la creazione del calco ho collaborato con un artigiano
L’ audio della sua voce spiega minuziosamente il procedimento
richiesto per passare dalla potenza all’ atto. Il suo racconto attiva
nello spettatore immagini che donano alla scultura quel soffio
di vita che ho scelto di non dargli. La relazione tra possibilità di
esistenza della forma e la sua concreta realizzazione si articola
in questa condizione intermedia che fa vivere l’ opera in un
processo di continua tensione .Quell’ istante non cristallizzato
si materializza nell’ installazione e vive per sempre come
oggetto di quest’ opera
C’era, 2015
C’era, 2015
18 Ritratti
2015
serie fotografica 10x15cm
Questo numero apre una serie di lavori in corso. Partendo
in maniera arbitraria dal numero 18 sto sviluppando progetti
intorno a questa cifra che ne comprendano, per adesso, solo la
quantità. Quale produzione di conoscenza è possibile ottenere
se decido di leggere il mondo attraverso il numero 18?
Ho chiesto a diciotto bambini di scattarmi un ritratto fotografico.
La professionalità del gesto è affidata a qualcuno che non ha
nessuna conoscenza dello strumento. I ritratti hanno dei tagli
improbabili, a volte privi di luce, in alcuni fotografie si percepisce
solo una sagoma. Durante gli scatti assumo spesso posizioni
che coprono i miei occhi, celando il mio sguardo consapevole
a quello ingenuo che andrà a registrarsi
18 ritratti, 2015
18 ritratti, 2015
18 ritratti, 2015
18 costellazioni
2015
18 fogli 21x29 cm
Mi piace pensare che a seconda della prospettiva da cui si
osserva il cielo ogni essere umano ha una visione arbitraria
della sfera celeste a cui affidare i propri pensieri. Ho disegnato
le mie personali costellazioni, facendo riferimento a coordinate
sensoriali, un autoritratto stilizzato, ripetuto, privo di una chiave
di decodifica e frutto di un’alchimia soggettiva
18 costellazioni, 2015
18 costellazioni, 2015
18 costellazioni, 2015
Non so se te lo voglio dire
2015
2 agende Moleskine 9x14 cm
L’agenda moleskine è da sempre un tentativo di riordinare
la dimensione spazio temporale dell’individuo, andando a
raccogliere tutto ciò che non si vorrebbe mai dimenticare. Il
progetto si interroga sull’alterazione della struttura e la carica
emotiva affidata all’oggetto: nella nuova conformazione che ne
priva la chiusura, le moleskine perdono solo parzialmente la
dimensione del privato , il “maltrattamento” subito ne cela ancora
il contenuto.
Non so se te lo voglio dire, 2015
Non so se te lo voglio dire, 2015
Non so se te lo voglio dire, 2015
Nell’ atrio dell’ astrazione
2015
tecnica mista su carta
notebook 9x14 cm
all’interno di notebooks raccolgo ogni giorno un segno per lo più
astratto che accompagna solitamente un tempo e uno spazio in
cui sono immersa in altre pratiche del quotidiano; una scrittura
automatica che in realtà registra uno sguardo distratto sul
contemporaneo.
Nell’ atrio dell’ astrazione, 2015
Nell’ atrio dell’ astrazione, 2015
Nell’ atrio dell’ astrazione, 2015
Untitled
2014
5 album 36x102 cm
Se toccando uno schermo è possibile avere accesso alla
conoscenza del mondo e trovare risposte a qualsiasi tipo di dubbio,
il progetto indaga la possibilità di modificare la prospettiva dello
sguardo e la ricezione delle informazioni. Ho dipinto immagini
con le mani che combinandosi generano domande invece che
fornire risposte. L’unicità del gesto d’artista si confronta con la
molteplicità di alternative che possono sorgere dall’interazione
dello spettatore con i diversi album.
Untitled, 2015
Untitled, 2015
Untitled, 2015
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