Mons. Rino Guerreschi
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Mons. Rino Guerreschi
Parrocchie di S. Michele Arcangelo - Roncole Verdi S. Genesio Martire - Semoriva S.S. Nome di Maria - Madonna Prati Diocesi di Fidenza In memoria di Mons. Rino Guerreschi 1924 - 2008 Parroco di Roncole Verdi dal 1982 al 2008 Il suo percorso di vita Mons. Rino Guerreschi nasce a Samboseto il 3 luglio 1924 da una famiglia di braccianti agricoli, terzo di sei figli. Entra nel seminario della Diocesi di Fidenza e viene ordinato sacerdote a S. Croce di Polesine da Sua Eccellenza Mons. Francesco Giberti il 29 maggio 1949. Il 1° ottobre 1949 viene nominato professore in seminario e addetto all'ufficio amministrativo, contemporaneamente svolge attività di curato nelle parrocchie di S. Pietro a Fidenza, poi a Tabiano Terme e S. Maria Annunziata in città. Nel 1952 viene nominato canonico in Cattedrale e vice assistente "Donne di Azione Cattolica" e dal 1956 è prefetto degli studi in seminario. Il1° giugno 1961 gli viene affidato l'incarico di vice assistente degli "Uomini di Azione Cattolica" e assistente diocesano "Movimento Laureati Cattolici". È nominato parroco di Castione Marchesi il 31 maggio 1964 e ricoprirà questo incarico fino al 1977. Dal giugno 1977 Don Rino è missionario a Chivacoa - Diocesi di S. Felipe in Venezuela dove rimarrà fino al 1982. Mons. Mario Zanchin lo nomina parroco di Roncole Verdi il 1° novembre 1982, dopo che l'improvvisa morte di Don Adolfo Rossi aveva lasciato Roncole senza parroco. Nel frattempo gli è assegnato l'incarico di presidente dell'Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero (1985) di amministratore parrocchiale di Semoriva (30 dicembre 1986) di vicario episcopale per la pastorale (1990) e incaricato diocesano per il Grande Giubileo del 2000 (1997). Alla morte del vescovo Mons. Carlo Poggi viene nominato amministratore diocesano fino all'insediamento del vescovo Mons. Maurizio Galli (12 sett. 1997 - 7 giu. 1998). Dal 1° gennaio 2000 ricopre l'incarico di amministratore parrocchiale di Madonna Prati. Don Rino negli ultimi anni era solito trascorrere un periodo di riposo a Courmayeur. Il 22 luglio 2008 viene ricoverato all'Ospedale di Aosta dove muore il 23 luglio. Nella sua lunga vita di sacerdote gli sono state concesse due importanti onorificenze: Cappellano di S.S. Papa Giovanni Paolo II e Prelato d'onore di S. S. Papa Giovanni Paolo II. Roncole Verdi - 7 giugno 2008 il Vescovo Carlo Mazza con Don Rino, il diacono Don Sebastiano e i chierichetti Un sacerdote dal cuore grande Ricordare da parte mia Mons. Rino Guareschi induce nello spirito un profondo sentimento di gratitudine a Dio per il dono del suo essere sacerdote vero, dall'intelligenza fervida e dal cuore grande, un prete saggio e ricco di speranza, capace di uno sguardo positivo e rasserenante. Egli è stato un testimone autentico e verace della verità del Vangelo e della bellezza della Chiesa - una, santa, cattolica e apostolica - vissuta con pienezza di dedicazione di sé e con la consapevolezza di essere "servo inutile" ma assai prezioso agli occhi di Dio. A dimostrazione di queste convinzioni, basterebbe richiamare il suo servizio alla Diocesi di Fidenza, espletato in numerosi e prestigiosi incarichi, e alla sua missione in America Latina insieme a don Gianni Regolani. Ora, mi sovviene alla memoria del cuore la sua bella figura di sacerdote. Ormai toccato dalle fatiche dell'apostolato e dagli acciacchi dell'anzianità, ma ancora vibrante di candore umano e di brillantezza pastorale, mi si rivela, pensoso e provato da lutti familiari, nella sequenza di indimenticabili incontri vissuti con lui nella sua fedele comunità di Roncole o nella riservatezza propria delle udienze in Vescovado. Sempre evidenziava da una parte la pesantezza avvertita di una responsabilità pastorale mai elusa e dall'altra la sensazione percepita in coscienza di dover terminare un impegno, secondo lui giunto al suo fine. Eppure pur comprendendo il suo sincero desiderio, sempre mi era sembrato giusto e bello spronarlo alla resistenza sul campo di missione, secondo gli insegnamenti appresi negli anni della formazione giovanile, di essere apostolo e padre fino al fondo della vita, senza declinare la fatica del pastore del "gregge". Così è stato ed è per noi come un esemplare maestro, che lascia una lezione grande di vita e di donazione al ministero che la Chiesa affida ai suoi sacerdoti. Per questo prego Monsignor Rino di starci vicino, di intercedere per i "suoi" cristiani di Roncole, di pregare per le vocazioni, di renderci fedeli testimoni dell'amore di Gesù. Grazie don Rino e non dimenticarti di noi! + Carlo Mazza, Vescovo di Fidenza Chivacoa - settembre 1982 Don Rino riceve una targa ricordo a conclusione del suo ministero svolto a Chiavacoa Roncole Verdi, 26 luglio 2008 Omelia di Mons. Adriano Dodi (Vicario Episcopale) al funerale di Mons. Rino Guerreschi 2 Cor 5, 1, 6-10; Carissimi, la morte di Don Rino si è abbattuta su di noi come fulmine a ciel sereno: improvvisa, imprevista, impreparata. Sorpresa, smarrimento, incredulità: è stata questa la mia prima reazione emotiva- ma credo anche di voi tutti — quando mercoledì mattina presto mi è stata data la notizia. Da pochi giorni avevo ricevuto la cartolina dei saluti e degli auguri per la mia salute che mi aveva spedito dal Santuario di Nostra Signore della guarigione. Non vi nascondo che ancora una volta mi sono subito affiorate alla mente le parole che Gesù diceva ai suoi: "Siate sempre pronti, perché non sapete né il giorno, né l'ora, quando verrà il Figlio dell'uomo, se di giorno o di notte; siate pronti per aprirgli subito appena arriva e bussa". Dalla contemplazione di quei luminosi paesaggi di montagna, dove si trovava in vacanza, ora Don Rino è tornato in mezzo a noi per questo suo ultimo incontro con la sua comunità, che per tanti anni ha qui convocato per l'annuncio della Parola e la celebrazione dei santi misteri e che oggi si è riunita per stringersi attorno alla sua bara e salutarlo un'ultima volta, per dirgli il suo grazie e per affidarlo all'amore di Colui che l'ha chiamato al ministero presbiterale per il servizio alla sua Chiesa come "uomo della Parola di Dio, dell'Eucaristia e della Comunità". Ora Don Rino non può più predicare la "Parola di VITA", non può più annunciare il Vangelo della PASQUA di Gesù e consacrare il pane e il vino della salvezza, ma pur nella sua muta presenza, egli ci lascia oggi una eloquente testimonianza di fede, di speranza, di vita eucaristica come dedizione di sé a Cristo e ai fratelli nel suo ministero sacerdotale svolto con fedeltà, sollecitudine, fatica, umiltà. È stato in mezzo a noi sacerdoti ed in mezzo ai fedeli delle sue parrocchie come uomo ricco di grande umanità, di saggezza, di forte e sicura spiritualità. Ha donato la sua vita per gli altri, ha lavorato per raccogliere e plasmare attorno a Cristo una comunità di credenti, una comunità di uomini e donne che facessero dei tre tesori della Chiesa, cioè della Parola di Dio, della Eucaristia e della devozione a Maria i tre pilastri della fede e della loro vita cristiana, i tre beni che danno benessere e pienezza all'esistenza. Certo, un velo di tristezza accompagna ora noi tutti, ma ancor più i parenti di Don Rino, ai quali porgo le mie più sentite condoglianze, in questa celebrazione che segna il giorno di un distacco, di una separazione, ma davanti ai nostri occhi brilla la luce accesa dalla Parola di Dio che abbiamo ascoltato: "Sappiamo che quando verrà disfatto questo corpo, nostra abitazione sulla terra, riceveremo una abitazione da Dio, una dimora eterna nei cieli". Nonostante la sconfitta che ciascuno di noi subisce dalla morte, la nostra vita non è in balia della morte. Con la sua Pasqua, con la sua morte e resurrezione Gesù ha vinto la morte e ci fa partecipi della sua vita di risorto. Mediante la fede, mediante i sacramenti, soprattutto mediante il Battesimo e l'Eucaristia, il cristiano ha già in sé il germe della vita eterna, il pegno della gloria futura. Sono chiare, sono sicure, sono belle, sono gravide di speranza le parole di Gesù che abbiamo ascoltato nel Vangelo: "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno". E ancora: "Chi mangia di questo pane vivrà in eterno". Il destino che Dio ha pensato per l'umanità non è il nulla, ma la piena comunione con Gesù Risorto, la partecipazione alla vita della trinità: gioiremo della gioia di Dio, godremo del suo Amore, nella sua Casa avremo la pace, la bellezza della vita. Nel Gesù Risorto già ora ci viene in inaugurare con noi quella comun cielo giungerà alla sua pienezza, non più a misura d'uomo, ma a misura di Dio. Cristiani di Roncole, il messaggio di queste due letture che sintetizzano il mistero di Don Rino, accoglietelo e tenetelo come l’ultima consegna, come il suo testamento spirituale "Rimanete fondati e fermi nella fede e non vi allontanate dalla speranza promessa dal Vangelo che avete ascoltato" (Col 1, 23). Fate dell'Eucaristia il "cuore" della vostra vita. Tutti sappiamo quanto Don Rino abbia amato la sua Chiesa diocesana e quanto abbia amato questa sua chiesa; quanto a fatto per il decoro del tempio di Dio; anche in questi giorni passati erano in atto i lavori di restauro, ora temporaneamente sospesi a causa della sua morte. Tutti sappiamo la sua premura e il suo impegno perché le celebrazioni liturgiche fossero ben curate, belle e ricche di partecipazionezione. Ma ancor più - e tutti voi ne siete testimoni - sappiamo quanto ha amato voi, dandovi il meglio di se stesso, se rispamiarsi. Tutti voi siete testimoni di quanto sia stato in mezzo a voi un "Pastore" secondo cuore di Gesù. Ora lo accompagni il nostro diuturno ricordo, il nostro affetto pieno di gratitudine e la nostra fraterna preghiera. Lo accolga a braccia aperte il Padre; lo accolgano la vergine Maria, da lui tanto amata, e S. Michele Arcangelo patrono di questa comunità. Ad-Dio, Don Rino! Arrivederci in cielo. Intercedi per noi tutti presso il Padre col la tua preghiera. Grazie, Don Rino: maestro, amico, fratello Mons. Adriano Dodi Courmayeur – 2007 – passeggiata in paese Il parroco di Courmayeur così lo ricorda in una lettera ai famigliari Profondo cordoglio ha destato nella cittadina di Courmayeur in modo particolare tra gli abitanti di Dolonne l'improvvisa scomparsa di Mons. Rino Guerreschi. Da vari anni trascorreva un periodo di vacanza tra noi rendendo servizio alla parrocchia. Per lui le vacanze non erano un periodo d'inattività, cercava di rendersi utile e di mettersi al servizio della parrocchia per quanto la salute glielo permetteva. Fino allo scorso anno era fedele ogni mattina alla celebrazione della Messa delle 8.30 e la domenica per la Messa delle 9.00. Al sabato poi celebrava la messa di vigilia nella cappella di Dolonne. Quest'anno la sua salute era peggiorata con difficoltà nel camminare e mi aveva chiesto di celebrare nella cappella e la Messa di vigilia sempre a Dolonne. Purtroppo i disegni del Signore erano diversi e lo ha chiamato a celebrare l'eterna liturgia celeste. Sono certo che Don Rino avrà un ricordo particolare di Courmayeur e per gli abitanti di Dolonne nel Regno dove ora si trova a godere il premio del suo intenso lavoro apostolico profuso nella diocesi di Fidenza, ma di cui noi abbiamo potuto godere una parte. Grazie Don Rino per il servizio, le preghiere, la testimonianza che hai lasciato anche qui a Courmayeur sia per i residenti come per i numerosi turisti che hanno potuto usufruire delle tue doti umane e sacerdotali. Don Giuseppe Gerbaz Parroco della Parrocchia di San Pantaleone di Courmayeur. Lo stesso parroco così informava i parrocchiani della morte di Don Rino Mercoledì è giunta una triste notizia: Mons Rino Guerreschi sacerdote della diocesi di Fidenza, parroco di Roncole Verdi che da alcuni anni trascorreva un periodo di vacanza nella nostra parrocchia in un alloggio a Dolonne e che dava anche un prezioso contributo alla parrocchia, è deceduto ad Aosta presso l'ospedale Umberto Parini dove era stato ricoverato nella giornata di martedì. I suoi funerali si sono svolti a Roncole presso la sua parrocchia sabato alle ore 10.00. Noi lo ricorderemo nella Messa delle 18.30 di venerdì primo agosto. Roncole Verdi - maggio 1985 i bambini dell'asilo con Suor Assunta, Suor Margherita, la Suora Superiora e Don Rino Ricordo delle maestre della Scuola dell'Infanzia – Parrocchiale "Don Carlo Balestra" di Roncole Verdi Caro Don Rino, vogliamo ricordarla con le semplici parole dei bambini che tante volte ha incontrato tra i giochi e i piccoli banchi della sua amata Scuola Materna. ... "Don Rino è il Prete, è vestito tutto di nero, ha i capelli bianchi e porta il bastone; viene spesso a trovarci e lo vediamo sempre in chiesa, è l'amico di Gesù ed è il nonno di tutti."... La vogliamo ringraziare per la sua amorevole, forte e costante presenza, per l'aiuto prezioso che sempre ci ha dato, per i tanti sorrisi che ci ha donato e per la decisa e gioiosa testimonianza della sua appartenenza a Cristo e alla sua Chiesa. Romina Testa e Silvana Dalledonne Roncole Verdi - luglio 2004 Don Rino circondato dai parrocchiani e dagli amici festeggia l'ottantesimo compleanno Saluto dei suoi parrocchiani Credo opportuno e doveroso, prima che il corpo di Don Rino lasci definitamente questa chiesa in cui per 26 anni ha celebrato la S. Messa, amministrato i sacramenti e annunciato la Parola di Dio, ringraziare il Signore per avercelo lasciato per tanti anni e manifestare a tutti la riconoscenza che i parrocchiani di Roncole Verdi nutrono nei suoi confronti. Sì, gli siamo riconoscenti perché lui ha voluto essere il nostro pastore fino alla fine pur mediando con le esigenze della sua salute, forse più malferma di quanto si potesse vedere. E ora che se ne è andato, che se ne sta andando, sentiamo di essere una comunità "senza pastore". In tutti questi anni si è preso cura della nostra crescita spirituale e anche se non sempre gli abbiamo dato soddisfazione, non ha smesso di stimolarci con determinazione e costanza perché fossimo più disponibili alla preghiera e ai sacramenti, più preparati nel conoscere il messaggio del Magistero, più aperti ai bisogni della Chiesa Universale. Lo abbiamo visto occupato in svariate attività parrocchiali in cui traspariva sia la sua ferma dottrina sia la sua disponibilità ad andare incontro alle esigenze dei parrocchiani. In particolare in questi ultimi anni ha dedicato molte energie all'ammodernamento dell'Asilo che insieme alla sua famiglia ha saputo mantenere in attività: in questo modo ha favorito l'educazione cristiana delle nuove generazioni e aiutato tante famiglie a crescere i figli. Ciascuno di noi ripensando agli anni passati insieme si terrà caro nella memoria un ricordo particolare di Don Rino che lo accompagnerà negli anni a venire. Ma il momento del distacco, anche se sostenuto dalla speranza della Resurrezione è duro da vivere, tanto più che la cronica mancanza di sacerdoti rende il futuro della nostra parrocchia molto incerto. Don Rino si ricordi di noi! Noi pregheremo per lei, ma lei preghi per noi, perchè non ci disperdiamo, perché non ci facciamo prendere dall'indifferenza e dalla pigrizia nei confronti del Signore e soprattutto "perché il padrone della messe mandi operai nella sua messe." letto da Angelo Dotti in occasione delle esequie Roncole Verdi Chiesa parrocchiale di S. Michele Arcangelo la facciata settembre 2008