Consiglio Regionale del Lazio

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Consiglio Regionale del Lazio
RESOCONTO STENOGRAFICO
IX LEGISLATURA
Consiglio Regionale del Lazio
Seduta n. 8.1
di
Giovedì 14 Ottobre 2010
Servizio Aula, Commissioni - Area Resocontazione
IX LEGISLATURA - RESOCONTO STENOGRAFICO - SEDUTA DEL 14 OTTOBRE 2010
CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO
8.1
SEDUTA DI
GIOVEDI’ 14 OTTOBRE 2010
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ABBRUZZESE
**********
Ufficio di Presidenza
Presidente: Mario Abbruzzese
Vicepresidenti: Raffaele D’Ambrosio; Bruno Astorre
Consiglieri Segretari: Claudio Bucci; Gianfranco Gatti; Isabella Rauti
Gruppi consiliari
Lista Renata Polverini: LRP; Il Popolo della libertà: Pdl; Partito democratico: Pd; Unione di centro: Udc;
Italia dei valori: Idv; Federazione della sinistra: Fds; La Destra: LaD; Lista Bonino-Pannella Federalisti
europei: LBP-Fe; Sinistra ecologia libertà con Vendola: Sel-V; Lista civica cittadini/e: Lcc/c; Movimento
per le autonomie: MpA; Partito Socialista Italiano: Psi; Verdi: Verdi; Gruppo Misto: Misto.
Giunta regionale
Presidente: Renata Polverini; Vicepresidente: Luciano Ciocchetti
Assessori: Politiche del Territorio e dell’Urbanistica: Luciano Ciocchetti; Enti Locali e Politiche per la
sicurezza: Giuseppe Cangemi; Bilancio, Program. economico-finanziaria e partecipazione: Stefano Cetica;
Lavoro e Formazione: Mariella Zezza; Turismo e Marketing del ‘Made in Lazio’: Stefano Zappalà;
Ambiente e Sviluppo sostenibile: Marco Mattei; Istruzione e politiche giovanili: Gabriella Sentinelli;
Cultura, Arte e Sport: Fabiana Santini; Salute (ad interim): Renata Polverini; Attività produttive e Politiche
dei rifiuti: Pietro Di Paolantonio detto Di Paolo; Infrastrutture e Lavori Pubblici: Luca Malcotti; Politiche
agricole e valorizzazione dei prodotti locali: Angela Birindelli; Politiche della Mobilità e del Trasporto
Pubblico Locale: Francesco Lollobrigida; Politiche Sociali e Famiglia: Aldo Forte; Risorse Umane,
Demanio e Patrimonio: Fabio Armeni; Politiche per la Casa, 3° Settore, Serv. Civile e Tutela dei
Consumatori: Teodoro Buontempo.
INDICE
PRESIDENTE…………………………………..4
Commemorazione dei quattro alpini caduti il 9
ottobre in Afghanistan
PRESIDENTE…………………………………..4
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE…………………………………..4
Ordine dei lavori
PRESIDENTE………..6,7,810,12,13,14,15,16,17
ASTORRE (Pd)…………………………………6
COLOSIMO (Pdl)………………………………7
NIERI (Sel-V)…………………………………...7
PEDUZZI (Fds)…………………………………8
LUCHERINI (Pd)……………………………….8
BERNAUDO (LRP)…………………………...10
BERARDO (LBP-Fe)………………………….10
MARUCCIO (Idv)……………………………..10
CICCHETTI (Pdl)……………………………..11
SCALIA (Pd)…………………………………..12
RAUTI (Pdl)…………………………………...13
BONELLI (Verdi)……………………………...13
GALETTO (Pdl)……………………………….14
PARRONCINI (Pd)……………………………14
NOBILI (Pdl)…………………………………..15
DI CARLO (Pd)……………………………….16
RODANO (Idv)………………………………..16
ZARATTI (Sel-V)……………………………...17
DI STAFANO M. (Pd)………………………...18
DE ROMANIS (Pdl)…………………………..19
Seduta precedente n. 7 di mercoledì 6 ottobre 2010
IX LEGISLATURA - RESOCONTO STENOGRAFICO - SEDUTA DEL 14 OTTOBRE 2010
Interrogazioni a risposta immediata in
Aula
n. 22 del giorno 14.07.2010, posta dai
consiglieri Parroncini, D'Annibale, Ponzo,
Perilli,
concernente:
Legge
68/99,
occupazione disabili nella Regione Lazio.
PRESIDENTE…………………………….19
PARRONCINI (Pd)………………………...19,20
ARMENI, Assessore…………………………...19
Mozione n. 39 del giorno 13 luglio 2010,
proposta dai consiglieri Bonelli, Rossodivita,
Berardo, Zaratti, Nieri e Peduzzi, concernente:
“Illegittimità apertura anticipata della stagione
venatoria 2010/2011”
Mozione n. 81 del giorno 16.09.2010, proposta
dal consigliere Galetto, concernente: “Modifica
calendario venatorio e regolamento per la
stagione venatoria 2010/2011”.
Prosecuzione esame
Ass. Politiche agricole e valorizzazione dei
prodotti locali
PRESIDENTE…………………………..27,31,34
BONELLI (Verdi)……………………………...28
BUONASORTE (LaD)………………...............28
ZARATTI (Sel-V)……………………………...29
TEDESCHI (Idv)………………………………30
PARIS (Misto)…………………………………31
PEDUZZI (Fds)………………………………..31
BATTISTONI (Pdl)……………………………32
NOBILI (Pdl)…………………………………..32
GATTI (LRP)…………………………………..33
IRMICI (Pdl)…………………………………..33
NOBILE (Fds)…………………………………34
MATTEI, Assessore…………………………...34
Dichiarazioni di voto
PRESIDENTE…………………………………35
ZARATTI (Sel-V)……………………………...35
BONELLI (Verdi)……………………………...35
GATTI (LRP)…………………………………..36
RODANO (Idv)………………………………..36
BUONASORTE (LaD)………………...............36
MATTEI, Assessore…………………………...37
Votazioni
PRESIDENTE…………………………………38
Votazioni
Allegati
PRESIDENTE…………………………..20,23,25
BONELLI (Verdi)……………………………...25
Inversione dell’ordine del giorno
PRESIDENTE…………………………..25,26,27
FIORITO (Pdl)………………………………...27
Discussione unificata
Mozione n. 44 del giorno 19 luglio 2010,
proposta dal consigliere Zaratti, concernente:
Laboratori educazione ambientale (LEA)
Provincia di Roma.
Mozione n. 23 del giorno 21 giugno 2010,
proposta dal consigliere Bonelli, concernente:
Situazione operatori precari dei LEA della
Provincia
di
Roma.
Mozione n. 26 del giorno 22 giugno 2010,
proposta dai consiglieri Buonasorte, Storace,
concernente: Chiarimenti sulla posizione
contrattuale di 21 operatori LEA della
Provincia di Roma
Ass. Lavoro e Formazione
Discussione generale unificata
N. 1 - Interrogazioni e mozioni annunziate……42
N. 2 - Interrogazione n. 22 del giorno 14.07.2010,
posta dai consiglieri Parroncini, D'Annibale,
Ponzo, Perilli………………..............................63
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Atti consiliari
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personale impegnato in servizio
emergenza-urgenza sanitaria”;
La seduta inizia alle ore 12,11
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ABBRUZZESE
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Commemorazione dei quattro
caduti il 9 ottobre in Afghanistan
alpini
PRESIDENTE. Colleghi, il 9 ottobre quattro
militari italiani impegnati in Afghanistan
sono rimasti vittime di un attentato.
Invito l’Aula a commemorare i caduti
osservando un minuto di silenzio.
di
Proposta di legge n. 70 del 22 settembre 2010
di iniziativa dei consiglieri Rodano,
Maruccio, Tedeschi concernente: “Modifiche
alla L.r. 16 aprile 1976 n. 15 avente come
oggetto: “Istituzione del Servizio di
assistenza alla famiglia e di educazione alla
maternità e paternità responsabili””;
Proposta di legge n. 71 del 22 settembre 2010
di iniziativa del consigliere Foschi
concernente: “Istituzione della Consulta per
la libertà di pensiero e la laicità delle
Istituzioni”;
(L’Aula osserva un minuto di silenzio)
*****
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE.
Comunico,
ai
sensi
dell’articolo 55 del Regolamento del
Consiglio regionale, che sono state presentate
le seguenti proposte di legge:
Proposta di legge n. 65 del 16 settembre 2010
di iniziativa del consigliere Foschi
concernente: “Disposizioni in materia di
incentivi per gli autoveicoli omologati per la
circolazione mediante alimentazione del
motore, esclusiva o doppia, a gas metano e a
gas di petrolio liquefatto (gpl)”;
Proposta di legge n. 66 del 16 settembre 2010
di iniziativa del consigliere Bucci
concernente: “Disciplina in tema di energia
nucleare nella Regione Lazio”;
Proposta di legge n. 68 del 16 settembre 2010
di iniziativa del consigliere Foschi
concernente: “Istituzione del Registro
regionale delle persone affette dalla malattie
infiammatorie croniche dell’intestino”;
Proposta di legge n. 69 del 16 settembre 2010
di iniziativa del consigliere Foschi
concernente: “Riconoscimento della figura
professionale di autista soccorritore per il
Proposta di legge n. 72 del 22 settembre 2010
di iniziativa del consigliere Bonelli
concernente: “Disciplina delle aree ad elevato
rischio di crisi ambientale”;
Proposta di legge n. 73 del 22 settembre 2010
di iniziativa dei consiglieri Storace,
Buonasorte concernente: “Interpretazione
autentica dell’articolo 36-quater comma 1sexies, della Legge regionale 6 luglio 1998,
n. 24, introdotto dall’articolo 72, della Legge
regionale 24 dicembre 2008, n. 31”;
Proposta di legge n. 74 del 29 settembre 2010
di iniziativa del consigliere Perazzolo
concernente: “Nuova legge quadro sugli asili
nido”;
Proposta di legge n. 75 del 29 settembre 2010
di iniziativa dei consiglieri Perazzolo, Tarzia
concernente: “Modifica Legge regionale 25
novembre 1976 n. 58 nel testo coordinato con
la Legge regionale - di modifica - n. 3 del 3
marzo 2009”;
Proposta di legge n. 76 dell’1 ottobre 2010 di
iniziativa del consigliere Bucci concernente:
“Disposizioni in materia di formazione dei
lavoratori ai sensi dell’articolo 34, comma 6,
del Decreto legislativo n. 81 del 9 aprile
2008”;
Proposta di legge n. 77 del 7 ottobre 2010 di
Atti consiliari
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iniziativa del consigliere Del Balzo
concernente: “Interventi per sostenere le
giovani famiglie nell’accesso alle abitazioni
in locazione”;
Proposta di legge n. 78 del 7 ottobre 2010 di
iniziativa dei consiglieri Bucci, Maruccio,
Colagrossi, Rodano, Tedeschi concernente:
“Modifica Legge regionale 2 maggio 1995, n.
19 “Disposizioni in materia di indennità dei
consiglieri regionali””;
Proposta di legge n. 79 dell’8 ottobre 2010
adottata dalla Giunta regionale con
deliberazione n. 428 dell’1 ottobre 2010
concernente: “Modifica Legge regionale 11
agosto 2009, n. 21 (Misure straordinarie per
il settore edilizio ed interventi per l’edilizia
residenziale sociale), 26 giugno 1997, n. 22
(Norme in materia di programmi di
intervento per la riqualificazione urbanistica,
edilizia ed ambientale del territorio della
regione), 16 aprile 2009, n. 13 (Disposizioni
per il recupero a fini abitativi dei sottotetti
esistenti) e 2 luglio 1987, n. 36 (Norme in
materia di attività urbanistico - edilizia e
snellimento delle procedure);
Proposta di legge n. 80 del 12 ottobre 2010 di
iniziativa
dei
consiglieri
Battistoni,
Buonasorte, Cetrone, D’Ambrosio, Del
Balzo, De Romanis, Di Giorgi concernente:
“Misure di intervento a favore delle piccole e
medie imprese agricole per la prevenzione ed
eradicazione di fitopatie e infestazioni
parassitarie”;
Proposta di legge n. 81 del 12 ottobre 2010 di
iniziativa
del
consigliere
Romanzi
concernente: “Norme per la trasparenza
dell’attività politica e amministrativa del
Consiglio regionale del Lazio”;
Proposta di legge n. 82 del 12 ottobre 2010 di
iniziativa dei consiglieri Perilli, Astorre,
D’Annibale,
Di
Carlo,
Moscardelli
concernente: “Interventi urgenti conseguenti
agli interventi alluvionali e di dissesto
idrogeologico verificatisi nei territori delle
province di Rieti e di Roma nel mese di
maggio 2010”.
Comunico inoltre che è stata presentata e
ritirata la Proposta di legge n. 67 del 16
settembre 2010 di iniziativa dei consiglieri
Miele, De Romanis concernente: “Modifica
alla legge regionale 10 novembre 1977, n. 41,
concernente la realizzazione di avio superfici
e campi di lavoro”;
Comunico che sono stati presentati e
distribuiti in copia ai consiglieri, i seguenti
atti: Interrogazioni a risposta scritta dal n.
171 al n. 181; Interrogazioni a risposta
immediata dal n.37 al n.38; Mozioni dal n. 89
al n. 93;
Tali atti saranno iscritti all’ordine del
giorno secondo i termini stabiliti dal
Regolamento, a meno che il Consiglio,
limitatamente alle mozioni, non decida di
anticiparne la discussione.
Se non vi sono obiezioni, così resta
stabilito.
(Così resta stabilito)
Comunico che con Decreto n. t0467 dell’11
ottobre 2010 il Presidente della Regione,
Renata Polverini, ha nominato assessore
all’Istruzione e politiche per i giovani, la
dr.ssa Gabriella Sentinelli
Comunico inoltre che in data 9 ottobre 2010
è stato eletto Presidente del gruppo “Lista
Polverini” il consigliere Mario Brozzi.
All’assessore Sentinelli e al consigliere
Brozzi rivolgo l’augurio di un proficuo
lavoro.
Il Presidente Nieri ha comunicato che da
oggi al 18 ottobre si terrà il Congresso della
Sinistra Ecologia e libertà. Quindi la seduta
odierna terminerà alle ore 16,30 per dare
modo ai consiglieri del gruppo di partecipare
ai lavori congressuali.
*****
Ordine dei lavori
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PRESIDENTE. L’assessore…
(Interruzione del consigliere Astorre:
“Chiedo di parlare, signor Presidente!”)
…Astorre, su cosa chiede di parlare?
(Interruzione del consigliere Astorre:
“Sull’ordine dei lavori, Presidente!”)
Ha chiesto di parlare il consigliere Astorre.
Ne ha facoltà.
ASTORRE (Pd). Grazie per l’”assessore”,
Presidente, però aspettiamo il prossimo giro.
Sull’ordine dei lavori, Presidente…
(Interruzione di alcuni consiglieri)
Ho detto “aspettiamo il prossimo giro”, non
ho detto “fra cinque anni”!...
(Interruzione del consigliere Storace)
Non ho detto “fra cinque anni”, ho detto
“aspettiamo il prossimo giro”!
Potrebbe essere che il centro destra muti, la
Sicilia docet, non è detto, Presidente Storace!
Presidente, intervengo intanto per unirmi
alle congratulazioni al capogruppo Brozzi ed
all’assessore Sentinelli che vediamo oggi in
Aula. Un augurio di buon lavoro. Finalmente
è stato colmato un ulteriore vulnus che
esisteva in questa Giunta regionale, speriamo
che quanto prima venga nominato anche
l’assessore alla sanità, l’ultimo assessore che
manca, mi sembra, nella Giunta.
Ma intervengo anche, Presidente, per dire
che la manifestazione di ieri è stata una
manifestazione che si è connaturata per una
trasversalità politica a 360 gradi, chiunque ha
partecipato e ha manifestato ha visto, sì, la
presenza di tanti consiglieri e forze del centro
sinistra, ma tanti, tantissimi sindaci
appartenenti a tutte le coalizioni e,
Presidente, per la sua sensibilità politica,
istituzionale e territoriale, soprattutto della
Provincia di Frosinone.
Quindi una manifestazione voluta dagli
amministratori locali, una manifestazione
fatta sotto il Ministero delle finanze e, debbo
dire, molto riuscita anche se abbiamo dovuto
patire l’ulteriore “furbata” della Presidente
Polverini che, avendo anticipato al giorno
prima il tavolo di concertazione, pensava di
renderla vana ed inutile.
Ecco, Presidente Abbruzzese, questo la
prego di riportarlo alla Presidente Polverini
ed in particolare ai capigruppo. E’
assolutamente
indispensabile
che
la
Presidente Polverini - adesso ha varato il
piano, si è insediato il tavolo tecnico, quindi
quello che voleva lei, non abbiamo fatto
Consiglio regionale prima del 13 come hanno
voluto i capigruppo - venga in Consiglio
regionale a illustrare il Piano, le motivazioni
che la fanno arrivare a quelle scelte e possa
dialogare con chi rappresenta milioni e
milioni di elettori. Io ricordo che il Presidente
ne rappresenta una maggioranza, ma il
Consiglio regionale rappresenta tutta la
popolazione del Lazio, la pluralità delle idee,
la pluralità delle opinioni, fermo restando
che, ci mancherebbe altro, è diritto-dovere di
chiara responsabilità il decidere…
PRESIDENTE. Consigliere Astorre…
ASTORRE (Pd). E’ necessario che venga in
Consiglio regionale e che ascolti i territori.
E’ stata infelice la battuta - mi consenta,
Presidente Abbruzzese, e concludo - di dire
che i sindaci nel weekend avevano il cellulare
staccato. Io voglio che rimanga a verbale. I
sindaci sono le persone che si sacrificano di
più per il territorio, dalla mattina alla sera,
365 giorni all’anno. La battuta è stata
infelice. Quindi, ben venga che la Presidente
stia ascoltando i sindaci, ma ascolti i territori,
venga in Consiglio regionale.
Presidente Abbruzzese, le sollecito ancora
una volta che le commissioni speciali, che
abbiamo deciso di istituire, vengano
accelerate, istituite e nominati i Presidenti
come abbiamo concordato.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Astorre.
Colleghi, per cortesia, l’articolo del
richiamo al Regolamento cerchiamo di
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utilizzarlo nel verso giusto e con senso di
responsabilità,
altrimenti
rischiamo
continuamente di celebrare un Consiglio che
non ha nulla a che fare con gli argomenti
posti all’ordine del giorno.
Quindi, per quanto riguarda il discorso
sulla sanità - lo ha ricordato anche il
consigliere Astorre - c’è stata una Conferenza
dei Capigruppo che ha deciso di discutere di
questo argomento importante subito dopo
l’approvazione da parte del Comitato
interministeriale. Quindi l’impegno di
discutere questo argomento comunque c’è
tutto da parte della maggioranza, c’è anche
da parte del Presidente del Consiglio che si
impegna a discutere su questo argomento e a
metterlo all’ordine del giorno entro la fine del
mese.
Quindi, vi prego di affrontare…
(Interruzione del consigliere Lucherini:
“Presidente, chiedo la parola sull’ordine dei
lavori”)
Scusate, c’è stata una Conferenza dei
Capigruppo, chiedete ai vostri Capigruppo.
Va bene?
Ha chiesto di parlare la consigliera
Colosimo. Ne ha facoltà.
(Interruzione del consigliere Lucherini:
“Presidente Abbruzzese, chiedo la parola
sull’ordine dei lavori”)
La parola gliela concedo io! Con calma, va
bene?
(Interruzione del consigliere Lucherini:
“Devo fare un richiamo al Regolamento”)
Scusatemi, guardate, visto che voi fate dei
richiami al Presidente circa il mancato
rispetto dell’applicazione del Regolamento,
l’articolo 30 del Regolamento prevede,
sull’ordine dei lavori, l’intervento di un
consigliere di maggioranza e di uno di
minoranza. Quindi, vi prego di attenervi al
Regolamento.
(Interruzione del consigliere Lucherini: “Mi
faccia parlare, Presidente”)
Ha già parlato un consigliere di minoranza.
Adesso parlerà uno della maggioranza e
andiamo avanti!
Ha chiesto di parlare la consigliera
Colosimo. Ne ha facoltà.
COLOSIMO (Pdl). Colleghi consiglieri,
approfitto della parola sull’ordine dei lavori e
della serietà del Presidente Abbruzzese per
sottoporre all’attenzione del Consiglio la
problematica del Premio Nobel per la pace,
Liu e di sua moglie.
Ho già presentato una mozione - aspetterò
che arrivi in Aula - per chiedere al Consiglio
tutto ed alla Giunta di impegnarsi affinché
tutto quello che è possibile, nelle nostre
capacità, venga fatto per liberare i coniugi
Liu. Il Premio Nobel per la pace dal 1989 è in
carcere, reo della stesura di un documento a
favore della democrazia. Oggi, con la
consegna di questo Premio Nobel per la pace,
il regime cinese addirittura incarcera senza
alcun motivo sua moglie.
Avevo già mandato ai colleghi l’invito ad
aderire alla petizione popolare per chiedere la
liberazione del Premio Nobel e di sua moglie
e lo volevo qui ribadire perché noi dobbiamo
liberare i coniugi Liu.
PRESIDENTE. Allora, procediamo con le
interrogazioni…
(Interruzione del consigliere Lucherini:
“Presidente, chiedo la parola sull’ordine dei
lavori. Non è lo stesso argomento!”)
Va bene. Ha chiesto di parlare il consigliere
Nieri. Ne ha facoltà.
(Interruzione del consigliere Lucherini:
“Presidente Abbruzzese, lei ce l’ha con me!
Al consigliere Nieri ha dato la parola, a me
no!”)
NIERI (Sel-V). Signor Presidente, mi associo
alla richiesta fatta dal collega Astorre, così
faccio prima, però vorrei affrontare altro
argomento che è collegato a questo ma è altro
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argomento, è molto delicato, per cui le chiedo
una frazione di tempo velocissima, però che
ci sia la sua attenzione, Presidente
Abbruzzese, sia l’attenzione dell’Aula.
La scorsa settimana è successo un fatto che
io ritengo molto grave, sempre legato alla
richiesta dei sindaci di essere ricevuti dalla
Presidente Polverini, e fino a qui sembra lo
stesso argomento, ma non lo è, Presidente.
Una frazione di secondo!
Quello che voglio denunciare in quest’Aula
è che i sindaci non sono stati ricevuti, ma la
cosa grave, Presidente e colleghi, è che per
una pacifica manifestazione si è arrivati a
fronteggiare, all’interno del palazzo della
Regione, i carabinieri. E’ chiaro? Stiamo
parlando di una cosa molto grave, alla
presenza di sei o sette consiglieri regionali,
per cui non era una situazione fuori controllo,
anche degli assessori sono passati ed hanno
visto la tranquillità di quella manifestazione,
e i sindaci si sono dovuti vedere schierare le
forze dell’ordine. Io penso che proprio grazie
alla serenità ed alla tranquillità delle forze
dell’ordine quella mattina è filato tutto liscio,
ma la storia non è finita qui perché alla fine
di questa iniziativa, quando ormai si era fuori
dal palazzo della Regione, nel cortile, si stava
parlando con la stampa, è arrivato, non so per
quale ragione, un ordine alle forze dell’ordine
- se non erro alla Digos, perché così sono
stati trattati i sindaci ed i consiglieri regionali
- e sono stati identificati dalla Questura sia i
sindaci che i consiglieri regionali.
Allora, Presidente, io chiedo a lei,
Presidente di quest’Aula, di fare chiarezza
sull’accaduto e di intervenire per la difesa
delle prerogative dei consiglieri regionali e
del diritto dei consiglieri regionali a fare il
loro lavoro.
Questa cosa non era mai successa.
Quest’aula durante uno dei bilanci fu
occupata da manifestanti. C’è stata
un’irruzione e tutti i consiglieri regionali e gli
assessori, sia dell’opposizione che della
maggioranza, si sono dati da fare per
impedire l’intervento delle forze dell’ordine.
Credo che quello che è successo la scorsa
settimana sia di una gravità inaudita e chiedo
a tutti i consiglieri e a tutti gli assessori di
fare una riflessione seria su questo, di far
riflettere la Presidente Polverini, il Capo di
Gabinetto e il Segretario di Giunta - perché,
poi alla fine sono scesi il Segretario di Giunta
e il Capo di Gabinetto - su quello che è
successo e di intervenire.
Lo chiedo a lei, Presidente, sarebbe una
cosa gravissima che dopo l’identificazione ci
fossero anche delle conseguenze per i
sindaci, sarebbe una cosa incredibile! Così
anche per i consiglieri regionali.
Grazie.
(Applausi)
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Nieri. A
me dispiace quanto è accaduto, quindi avrò
cura di verificare, di approfondire quello che
oggi lei ha raccontato in quest’Aula e di
adottare tutte le iniziative conseguenti.
Ha chiesto di parlare il consigliere Peduzzi.
Ne ha facoltà.
PEDUZZI (Fds). Presidente, solleciterei,
sentiti anche alcuni consiglieri, data anche
l’importanza di una mozione che sta
all’ordine del giorno e che dobbiamo
discutere nel Consiglio di oggi, la sua
anticipazione, perché ho saputo che
l’assessore competente a giudicare e a
valutare una mozione che impegna
seriamente la Giunta per un atto che
dovrebbe avviare, ha impegni istituzionali
per cui fra un po’ non potrà assicurare la sua
presenza in Aula.
Nel rispetto di questi suoi impegni, visto
che sarà una questione breve, e comunque le
mozioni e gli ordini del giorno che dobbiamo
discutere questa mattina possono essere tutti
evasi, permettendo comunque la presenza
dell’assessore, chiederei che venga votata
l’anticipazione della mozione n. 80 all’ordine
del giorno dei nostri lavori.
La ringrazio.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Peduzzi.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Lucherini. Ne ha facoltà.
LUCHERINI (Pd). Grazie, Presidente.
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Brevemente, io credo che rispetto alla
questione sollevata dal consigliere Nieri lei
dovrebbe - mi permetto di suggerirglielo, poi
sarà lei a valutare serenamente il da farsi intervenire presso la Presidenza della Giunta
per verificare se in quella mattinata sono state
rispettate le prerogative dei consiglieri
regionali. Perché siamo stati un’ora e mezza
nell’anticamera della Presidente Polverini,
siamo stati fatti salire, eravamo in nove,
abbiamo chiesto di poter parlare con la
Presidente Polverini, ci hanno fatto
accomodare nell’anticamera, ci hanno detto
che la Presidente, per bocca del Capo di
Gabinetto, era impegnata nella presentazione
di un libro, siamo andati a verificare che la
presentazione del libro fosse terminata, ma la
Presidente non si è vista lo stesso, ad un certo
punto, Presidente, è entrato il Presidente della
Lazio in anticamera, insieme con noi, che è
stato immediatamente ricevuto, e noi in
pratica siamo stati presi in giro per un’ora,
un’ora e mezza.
L’unica cosa che volevamo chiedere al
Presidente non era di parlare con lei del
Piano di rientro, perché non ne avevamo
assolutamente l’intenzione, e questo avevamo
comunicato al Capo di Gabinetto, volevamo
solo chiederle se c’erano le condizioni da
parte sua per ricevere i sindaci. Bastava dire
che non c’erano queste condizioni e noi
saremmo scesi e avremmo detto ai sindaci
che non potevano essere ricevuti.
Ma aver trattato consiglieri regionali in
questo modo io penso che sia un grave
sgarbo non nei confronti, Presidente, di quei
nove consiglieri che erano lì ad attendere di
poter parlare con la Presidente, ma è un grave
sgarbo nei confronti dell’intero Consiglio
regionale. Ci sono le prerogative della
Presidente, della Giunta, ma ci sono anche le
prerogative dei consiglieri regionali, di cui
lei, Presidente, è il garante massimo, per cui
la prego e la invito a voler fare un passo nei
confronti della Presidente. Io penso che
questo non possa essere assolutamente
accettato. Noi siamo stati lì, abbiamo atteso
che si liberasse, si è liberata, ma non siamo
stati ricevuti. E soprattutto faccia un passo
rispetto al modo in cui sono stati trattati i
sindaci.
L’altra cosa che volevo dirle, e chiudo
rapidamente Presidente, è che se non ricordo
male l’impegno e l’accordo che è stato
riferito in quest’Aula nella seduta precedente,
dopo l’interruzione per la riunione dei
Capigruppo, era che la Presidente sarebbe
venuta a riferire in Aula dopo il 13, dopo
l’incontro che avrebbe avuto con il Ministero
del Tesoro. L’incontro è stato anticipato
addirittura di un giorno, per cui già oggi il
Presidente era in condizione di venire a
riferire. E io non accetto, Presidente, che si
risponda al Consiglio: “La Presidente verrà a
fine mese, stabiliremo una seduta”, non è
così.
Presidente, non si può tenere quest’Aula
chiusa rispetto a un problema che sta
scuotendo l’intera Regione Lazio, che sta
sulle pagine - basta leggere la rassegna
stampa di oggi - di tutti i giornali, e
quest’Aula non ne può parlare perché è
chiusa ai temi della sanità, perché la sanità è
commissariata e se ne occupa solo la
Presidente. Dovete spiegare alla Presidente
Polverini che questo atteggiamento gli sta
creando dei danni. Prima si apre, prima inizia
a confrontarsi con i sindaci, le forze sociali e
soprattutto con il Consiglio. Non possiamo
essere trattati come quelli che di sanità non
debbono in quest’Aula parlare, ne va delle
prerogative del Consiglio, del giusto rapporto
che ci deve essere tra la Presidente della
Giunta e il Consiglio regionale.
Per cui, Presidente, io la invito ad
adoperarsi perché il prossimo mercoledì la
Presidente Polverini venga in quest’Aula,
facciamo un accordo su come la seduta si
deve svolgere, parleranno solo pochi
consiglieri, se volete solo i Capigruppo, ma
noi dobbiamo sapere, per bocca della
Presidente, quello che intende fare, non
possiamo continuare a leggerlo sui giornali,
perché è un cortocircuito istituzionale che
non va bene, che rompe un rapporto di
reciproco rispetto che ci deve essere e c’è
sempre stato in quest’Aula tra il Presidente
della Giunta e il Consiglio regionale, anche il
commissario,
perché
il
precedente
commissario è venuto in quest’Aula a
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Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
riferirci prima di firmare il patto e ne
abbiamo discusso. Poi ha fatto quel che
aveva deciso, e siccome questo è stato
garantito a chi oggi è maggioranza, ed è stato
garantito in più occasioni, io chiedo che
venga garantito oggi a noi che svolgiamo il
ruolo di opposizione, Presidente, per volere
dei cittadini. Ma essere opposizione non
significa essere cancellati rispetto a un tema
fondamentale come questo, e soprattutto non
si può cancellare l’Aula, perché quest’Aula
rappresenta l’intero territorio regionale, la
Presidente rappresenta soltanto la parte che
l’ha votata.
Allora lei, Presidente, è stato eletto per far
rispettare quest’Aula, io la invito a farla
rispettare su un passaggio fondamentale
come quello del piano di rientro della sanità
per questa Legislatura.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Bernaudo. Ne ha facoltà.
BERNAUDO (LRP). Signor Presidente,
cercherò di attenermi al Regolamento, solo
per dire che credo siano disponibili le
immagini di quel giorno, dalle quali si può
evincere chiaramente che non c’è stata, da
parte della Presidenza della Regione Lazio,
nessuna volontà di intimidire in alcun modo i
sindaci che erano stati convocati dai nostri
colleghi consiglieri alla Presidenza della
Regione Lazio. Ci sono le immagini…
(Interruzione di un consigliere)
Signor Presidente del Consiglio, la
Presidente della Regione Lazio - che rimanga
agli atti - ha già attivato un tavolo di
consultazione con tutti i Sindaci interessati
dal Piano di rientro, e non c’è bisogno che da
parte dei consiglieri della sinistra si aizzino i
Sindaci dei Comuni interessati, perché la
Presidente volontariamente, e a prescindere
dalla propaganda della sinistra, sta già
convocando i sindaci interessati dal Piano.
Che questo rimanga agli atti così come la
propaganda dei nostri colleghi della sinistra!
PRESIDENTE.
Ha chiesto di parlare il
consigliere Berardo. Ne ha facoltà.
BERARDO (LBP-Fe). Signor Presidente,
vorrei un chiarimento…
PRESIDENTE. Vorrei ricordarvi che avete
chiesto la parola ai sensi dell’articolo 30, per
richiamo al Regolamento. Siccome mi
invitate a far rispettare i lavori di questa
Assemblea, e mi invitate soprattutto a far
rispettare le prerogative dei consiglieri
regionali, vi invito al rispetto del
Regolamento. Grazie.
BERARDO (LBP-Fe). Signor Presidente,
infatti volevo sottoporre alla sua attenzione il
comma 3 dell’articolo 25 del Regolamento.
Siccome prima stava per dare la parola e
iniziare i lavori rispetto all’interrogazione che
era in programma, le chiedevo se fosse stato
assolto il compito di approvare il processo
verbale, in particolare in riferimento al fatto
che avevamo rinviato a questa seduta
l’approvazione del processo verbale nella
scorsa seduta non approvato.
Quindi il mio è un richiamo al
Regolamento, comma 3, articolo 25.
Se non è già stato fatto, le chiedo di
leggerci come è stata riformulata la pagina
sull’articolo 7 in cui veniva contestata la
formulazione del verbale.
Grazie.
PRESIDENTE. Rispondo immediatamente.
Abbiamo sospeso questa comunicazione per
dare
la
possibilità,
soprattutto
all’opposizione, di riscontrare l’accaduto con
il resoconto stenografico. Siccome si sta
concludendo in questi giorni, verrà portato
all’attenzione nel prossimo Consiglio.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Maruccio. Ne ha facoltà.
MARUCCIO (Idv). Signor Presidente, a
nostro parere è inaccettabile che in quest’aula
venga negato addirittura che i sindaci non
sono stati ricevuti. E’ agli atti, ci sono le
riprese televisive, dove i sindaci non sono
stati ricevuti e sono stati identificati dai
carabinieri. Addirittura ai consiglieri
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
regionali è stato impedito l’accesso alla sede
della
Giunta
regionale.
Questo
è
inammissibile, perché noi non andiamo per
passare del tempo la mattina presso il palazzo
della Giunta, non avendo ruoli di esecutivo o
di governo, andiamo a rappresentare delle
esigenze, siamo andati insieme a 25 sindaci
di diverse realtà.
Lei dovrebbe essere il garante di
quest’Aula, e dovrebbe essere il garante non
solo dei consiglieri regionali ma di tutta la
Regione Lazio. Da parte nostra quindi viene
un invito a lei, Presidente.
Visto che c’è un commissario sordo e una
Commissione della sanità che non convoca i
sindaci, visto che c’è una Commissione
sanità che non funziona, le chiediamo di
convocare lei questi sindaci già in questa
settimana e di riceverli tutti e 25, perché lei
deve essere terzo, non è un organo di
governo, è un organo delle istituzioni.
Quindi, visto il suo buonsenso, vista la sua
levatura istituzionale, ci aspettiamo che sia
lei, oggi stesso, a convocare i 25 sindaci dei
25 territori che quel giorno non hanno avuto
accesso nei locali della Giunta.
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Cicchetti. Ne ha facoltà.
CICCHETTI (Pdl). Signor Presidente, credo
che come al solito all’inizio di seduta ci
troviamo di fronte ad un tentativo di
esasperare il clima. Non ce ne sono le
ragioni, colleghi consiglieri.
Perché vorrei ricordare, primo, che ope
legis quest’Aula è esautorata, di conseguenza
anche le Commissioni, ope legis, lo ricordo a
chi parla sempre di legalità, lo ricordo a chi
parla sempre di legalità!
Poi la Presidente invece dice che verrà in
Consiglio. Quindi, al di là del dettato legale,
la Presidente, a nome di un’intera
maggioranza, viene in Aula. Vogliamo
consentire alla Presidente di poterci venire
quando avrà fatto un giro d’orizzonte tale da
poter parlare in maniera compiuta al
Consiglio regionale?
Secondo elemento, i sindaci. Anch’io sono
stato sindaco, non ho mai portato la fascia in
manifestazioni di protesta o in manifestazioni
di parte. Secondo legge - lo dico a chi parla
sempre di legalità - la fascia deve seguire il
gonfalone in occasioni particolarmente
rilevanti, di natura civile, militare o religiosa.
Credo che una protesta davanti alla
Presidenza
della
Regione
non
sia
inquadrabile in nessuna di queste tre ipotesi.
E fare il sindaco, lo capisco, non è un
mestiere per tutti, perché spesso non si ha la
consapevolezza della responsabilità che
portare la fascia pone a carico di chi la
indossa. La fascia rappresenta lo Stato,
perché rappresenta la funzione delegata,
perché si può mettere soltanto dopo il
giuramento.
Allora io credo che sia necessario
cominciare a inquadrare le cose in maniera
seria e sobria. Ci sono sicuramente problemi
sulla questione del Piano sanitario, lo avreste
dovuto adottare voi, è toccato a noi adottarlo.
Certo, rimpallandosi la responsabilità non si
risolvono i problemi, resta il fatto che la
materia sanità qui dentro è entrata poco anche
prima, ricordatevelo. Per poterne discutere si
doveva chiedere la convocazione del
Consiglio regionale e veniva dilazionata la
data continuamente, anche con degli
escamotage.
Dico che i problemi ci sono, ma non può
rimanere tutto come è adesso. Fino al 31
dicembre la possibilità di aggiustamenti ci
sarà e la Presidente sta ascoltando i sindaci a
questo scopo, ma non quando pare a voi e
sotto istigazione di una manifestazione di
protesta,
li
ascolta
come
pubblici
amministratori quando ne ha tempo e quando
le condizioni lo consentono, non quando
piace a voi in una manifestazione di protesta!
Cominciamo a ragionare in maniera
equilibrata. E allora se vogliamo ragionare in
maniera equilibrata, abbiamo la possibilità di
farlo per vedere quello che, nell’ambito di
leggi nazionali, ormai non più eludibili in
termini di applicazione, è possibile fare per
salvare alcune situazioni. Lo sapete
benissimo quello che dite a quattr’occhi fuori
dalle occasioni ufficiali, e cioè che comunque
certe misure impopolari si debbono prendere.
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
Io credo una cosa, però, che l’impopolarità di
oggi sarà la popolarità di domani, perché quel
mondo vestito in termini di sanità, che oggi
abbiamo in esercizio, non credo che possa
più piacere ad alcuno, tantomeno al malato.
Negli anni - e voi lo sapete bene - gli
ospedali, le strutture sanitarie sono nate più
per esigenze di assunzioni e di sistemazioni
di carriere dei medici e dei primari che non
per le esigenze dei malati. Tutto questo oggi
non è più compatibile perché non ce lo
possiamo più consentire economicamente.
E allora, fatto salvo quello che si può
salvare,
dobbiamo
necessariamente
razionalizzare. Queste vicende sono già
accadute in Toscana, in Emilia, in Umbria,
tutti film già visti. Anche in Veneto, in
Lombardia. Oggi, però, andate a dire a uno
dei cittadini di queste regioni che cos’è la
loro sanità, specificatelo. Ci sono state
manifestazioni di protesta, perché tutti
vorrebbero tutto e più di tutto se possibile.
Quello che abbiamo non ce lo consente oggi,
non reggiamo più, come non reggevate più
voi, tocca a noi prendere il bisturi,
cercheremo di farlo in maniera indolore, nel
modo migliore possibile, con il consenso dei
sindaci e non sotto la pressione di
manifestazioni che rappresentano soltanto
manifestazioni politiche e non manifestazioni
negli interessi dei cittadini amministrati.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la
consigliera Rodano…
(Interruzioni della consigliera Rodano: “Non
ho chiesto di parlare!”)
Per
cortesia,
dobbiamo
discutere
sull’ordine dei lavori, quindi tre minuti.
Ha chiesto di parlare il consigliere Scalia.
Ne ha facoltà.
SCALIA (Pd). Vorrei ricordare al consigliere
Cicchetti, che era consigliere anche nella
passata Legislatura, che il Piano sanitario
2010-2012 è stato adottato con decreto
commissariale del 2009, non è il primo
decreto commissariale che si fa in questa
Regione, è stato adottato all’esito di decine di
audizioni in Commissione sanità ed è stato
adottato all’esito di una discussione in Aula
sul Piano sanitario, un modo che ha
consentito a me all’epoca, Presidente della
Provincia di Frosinone…
PRESIDENTE. Vi prego, non possiamo
discutere del tema della sanità, non è
all’ordine del giorno.
SCALIA (Pd). Ma se l’ha fatto Cicchetti per
un quarto d’ora, e lei lo ha consentito…
PRESIDENTE. Ho dato la parola a dieci
consiglieri regionali e si sta discutendo
esclusivamente del problema della sanità!
SCALIA (Pd). Presidente, lei non ha
interrotto Cicchetti che ha fatto un comizio
per un quarto d’ora, io ho chiesto di
intervenire proprio per replicare a
dichiarazioni che non sono tollerabili.
Dicevo, quel metodo ha consentito a me
all’epoca, Presidente della Provincia di
Frosinone e ai sindaci interessati di
partecipare al processo decisionale, di far
valere le ragioni dei propri territori, ed ha
portato all’adozione di un Piano sanitario che
tagliava laddove doveva essere tagliato,
laddove c’era eccesso di offerta ospedaliera e
riequilibrava nelle Province dove c’è oggi un
deficit di offerta ospedaliera. L’esatto
contrario del piano della Polverini. Per cui
noi oggi chiediamo che di questo si parli
prima che il Governo approvi il Piano, non
dopo, quando sarà inutile e quando non ci
sarà più nulla da fare.
Un’altra questione che le pongo,
Presidente, in qualità di Presidente della
Commissione di vigilanza sul pluralismo e la
correttezza dell’informazione, e lo farò
formalmente, intanto gliela annuncio in
questa seduta, è che ieri il Tg3, il Tg
regionale ha dato un’informazione della
manifestazione avvenuta ieri del tutto
parziale, del tutto non rispondente alla verità
di quello che è avvenuto. Inquadrava i
cittadini che hanno partecipato all’inizio della
manifestazione
quando
ancora
la
manifestazione doveva partire per dare la
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
sensazione che fossero poche decine! Si
trattava di migliaia di cittadini, si trattava di
decine di sindaci, sono stati intervistati
soltanto appartenenti alle forze politiche che
sostengono…
PRESIDENTE. Consigliere Scalia, la prego!
SCALIA (Pd). Le segnalo questa violazione
del dovere di completezza e di pluralismo
dell’informazione
perché
lei
possa
intervenire.
Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la
consigliera Rauti. Ne ha facoltà.
RAUTI (Pdl). La questione che vorrei porre
all’attenzione del Consiglio non riguarda gli
argomenti che sono stati discussi e presentati
fin qui, ma si richiama invece all’appello
fatto dalla collega Colosimo, appello che
personalmente ho già firmato, relativo ai
diritti umani.
Io vorrei che questo Consiglio formulasse
oggi la sua condanna ai due casi recenti di
cronaca avvenuti in Pakistan ai danni di una
bambina di dodici anni violentata e uccisa e
ai danni di una bambina di anni tredici
violentata. Vorrei che questo Consiglio
esprimesse la sua indignazione per i continui
atti di violenza, stupri e omicidi in Pakistan ai
danni delle donne. Si parla di cento casi di
stupro al giorno e del 90 per cento di donne
pachistane oggetto di abusi gravi e
gravissimi.
Vorrei anche che il Consiglio esprimesse lo
stesso sentimento contro tutti gli atti di
violenza contro le donne ovunque vengano
perpetrati e che formuli unitamente a questo
gli auguri di una pronta guarigione
all’infermiera rumena aggredita a Roma nei
giorni scorsi e attualmente ricoverata in coma
farmacologico al Policlinico Casilino. Il suo
nome è Maricica Hahaianu.
Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Bonelli. Ne ha facoltà.
BONELLI (Verdi). Signor Presidente, io mi
associo a questa richiesta che la consigliera
Rauti ha fatto, se lei è d’accordo la estenderei
anche alla vicenda di Sakineh che oggi
ancora angoscia il mondo intero, ovviamente
non
limitandoci
semplicemente
all’indignazione ma chiedendo al Governo
atti forti verso quei Governi.
Signor Presidente, a norma di Regolamento
io chiedo l’inversione dell’ordine dei lavori
per quanto riguarda il punto 3 degli
argomenti prioritari, mozioni 23 e 26, vale a
dire la situazione degli operatori precari dei
LEA. Si tratta di una situazione drammatica
dal punto di vista sociale, perché ventuno
operatori hanno perso il lavoro, da settimane
questi ragazzi e ragazze sono qui dentro al
Consiglio regionale nella speranza - e io
vorrei che questa speranza sottile non fosse
insensibilmente violata da discussioni
importantissime - che si arrivi ad una
discussione.
Questa discussione tarda ad arrivare, signor
Presidente del Consiglio, siccome queste
sono due mozioni, una della maggioranza,
presentata dal gruppo de La Destra e una
presentata dal Gruppo dei Verdi, ma
sostenute, mi auguro, da tutti i Gruppi, spero
quindi che si possa arrivare alla discussione
oggi di queste mozioni, per arrivare
all’indicazione di una via che possa arrivare
alla soluzione lavorativa, non sono di questi
giovani, ma per far sì che un servizio
importante come quello che svolgono i
laboratori di educazione ambientale possa
continuare l’attività.
Io mi appello quindi, non solamente è un
invito che faccio a lei, signor Presidente del
Consiglio, ma a tutti i Gruppi consiliari,
affinché si possa fare questa inversione ed
avviare immediatamente la discussione della
mozione, dando una risposta a questi ragazzi
e ragazze che hanno perso il lavoro, anche
per la necessità di dare una continuità di
servizio ad un lavoro molto importante fatto
dai laboratori di educazione ambientale.
PRESIDENTE. Consigliere, verrà presa in
esame la sua proposta, insieme alla proposta
di Peduzzi, subito dopo aver esaurito il punto
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
1 dell’ordine del giorno.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Galetto.
Ne ha facoltà.
GALETTO (Pdl). Signor Presidente, io credo
che la democrazia per essere compiuta abbia
bisogno del rispetto delle regole. Questo
Consiglio regionale ha delle regole
fortunatamente scritte in questo libricino,
dove sono contenuti lo Statuto ed il
Regolamento, e non mi sembra che ci sia
scritto che all’inizio di ogni Consiglio, al di
là dei richiami al Regolamento, vengano
introdotti punti diversi dall’ordine del giorno
rispetto alla convocazione.
Credo che sia irriguardoso ed irrispettoso
nei confronti degli altri consiglieri, che non
sono preparati, perché non sono stati
convocati per un determinato punto all’ordine
del giorno, credo che sia irriguardoso nei
confronti della Conferenza dei Capigruppo,
che stabilisce i punto dell’ordine del giorno,
credo che sia irriguardoso nei confronti di
coloro che si aspettano che il Consiglio
licenzi atti che in qualche modo possono
determinare un indirizzo nei confronti della
Giunta, oppure che il Consiglio approvi leggi
quando sarà il momento di approvare le
leggi.
Allora io la prego, Presidente, facendo un
richiamo al Regolamento e allo Statuto, di far
sì che, al di là di legittime discussioni, ogni
Consiglio non sia preceduto da interventi
sicuramente importanti, che necessitano
sicuramente di discussione, ma che
impediscono il regolare svolgimento del
Consiglio. E’ un richiamo al Regolamento e
allo Statuto di cui lei deve essere garante.
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Parroncini. Ne ha facoltà.
PARRONCINI (Pd). Signor Presidente, lei
ha fatto più volte richiamo al Regolamento
giustamente, però il suo ruolo impone che sia
imparziale con tutti. Non è possibile…
PRESIDENTE. Infatti, sto facendo parlare
tutti.
PARRONCINI (Pd). Non è possibile che
l’opposizione venga richiamata e i consiglieri
di maggioranza poi possano fare un comizio,
come ha fatto il consigliere Cicchetti che, da
quando era all’opposizione a ora che è in
maggioranza, ha subito una vera e propria
metamorfosi, nel senso che non si ricorda le
cose che diceva in Aula, difendendo
naturalmente le prerogative dell’opposizione.
Ecco, io la invito, signor Presidente del
Consiglio, a difendere con più forza le
prerogative dei consiglieri, perché quello che
è successo venerdì - ed ero presente, non c’è
ripresa che tenga, lo dico al consigliere
Bernaudo - è stato gravissimo.
Innanzitutto la Presidente della Giunta
regionale, la Presidente Polverini, si è
rifiutata di ricevere nove consiglieri regionali
che hanno aspettato più di un’ora in
anticamera, poi ci ha fatto sapere che non era
disponibile a parlare con noi, né a parlare con
i sindaci, a quel punto i sindaci sono entrati
nell’atrio della Regione e gli è stato impedito
di entrare dentro la Regione, negli uffici.
Quindi vi è stata una vera e propria opera di
sbarramento da parte delle forze dell’ordine.
Ora, se un consigliere regionale non può
accedere ai locali della Regione, della
Giunta, questo significa ledere quelle che
sono le prerogative dei consiglieri regionali,
che hanno piena accessibilità non solo ai
locali del Consiglio, ma anche a quelli della
Giunta.
E’ stato un atteggiamento arrogante, un
atteggiamento di presunzione rispetto ai
diritti dei consiglieri regionali che lei deve
stigmatizzare, perché lei ci deve difendere. Il
Consiglio è il Consiglio, la Giunta è la
Giunta. La Giunta fa il suo mestiere, la
Presidente fa il suo mestiere, il Consiglio fa il
suo mestiere. Non è possibile limitare le
prerogative dei consiglieri regionali.
Le altre cose vengono dopo. Il fatto che
questa Aula oggi discute di interrogazioni,
con tutto il rispetto, di mozioni, mentre nella
Regione
e
nel
territorio
c’è
un
sommovimento senza precedenti, lo ha
dimostrato anche la manifestazione di ieri,
ma c’è una preoccupazione sincera, è questo
che non si vuole capire, una preoccupazione
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
trasversale, che non è solo dell’opposizione,
è dei cittadini. La sanità non è di
centrosinistra o di centrodestra, la sanità è di
tutti.
Se si mobilita un comune, un sindaco, una
comunità c’è qualche cosa che non va. E’
questo che la Presidente Polverini non vuole
capire. C’è una sordità rispetto a quelle che
sono le richieste anche di confronto.
Insomma, anche questo stratagemma non
solo di fare l’incontro al Ministero il giorno
prima,
quindi
per
giocare
sulla
manifestazione, ma anche il fatto di
incontrare i sindaci uno ad uno non va bene.
Ci deve dire qual è il suo disegno, ci deve
dire qual è la sanità che vuole costruire nel
Lazio. Non si va a trattare con un sindaco,
come ha fatto ieri, dicendo: “Ti do 10 posti in
più di Ptp basta che stai zitto, basta che non
fai le manifestazioni”! Non è un modo
corretto di comportarsi, ci deve dire qual è la
sanità del Lazio, a prescindere dai sindaci che
poi vanno a chiedere con il cappello in mano!
Questo non va bene. Significa anche…
PRESIDENTE. Ci sarà una seduta a fine
mese su questo argomento.
La prego, Parroncini. Per poter proseguire i
lavori, per dare le risposte a tanti lavoratori e
la possibilità all’Aula di andare avanti...
(Interruzione di un consigliere)
Non possiamo stare a parlare di sanità, se
c’è un richiamo al Regolamento facciamolo
nel rispetto del Regolamento. Voi mi
chiedete il rispetto delle prerogative dei
consiglieri regionali e poi non vogliamo
rispettare l’Aula, quindi vi prego.
PARRONCINI (Pd). Ho fatto questo tipo di
intervento proprio perché altri consiglieri lo
hanno fatto…
PRESIDENTE. Non ce l’ho con lei, sto solo
chiarendo…
prerogative, perché siamo eletti dai cittadini e
quindi i cittadini poi si rivolgono a noi per i
problemi che hanno, e la Regione Lazio di
problemi ne ha tanti, a cominciare dalla
sanità.
PRESIDENTE. Vi prego di chiudere. Ci sono
altri quattro interventi, dopodiché iniziamo
con le interrogazioni.
Ha chiesto di parlare la consigliera Nobili.
Ne ha facoltà.
NOBILI (Pdl). Signor Presidente, intervengo
semplicemente per rassicurare i consiglieri e
tutta l’aula che la Commissione sanità sta
lavorando, come stanno lavorando le altre
Commissioni, e nello specifico, per chi non è
membro della Commissione, vi do alcune
date.
Nella Commissione precedente è stata
calendarizzata una serie di incontri e di
priorità, quindi nella prossima Commissione,
che si svolgerà giovedì 21 ottobre, avremo
dei punti all’ordine del giorno concordati
nella Commissione plenaria.
Poco fa, prima dell’inizio del Consiglio
regionale, c’è stato un ufficio di presidenza
della sanità e si è proposto, si è deciso di
invitare nella successiva riunione - che
presumibilmente dovrebbe essere giovedì 28
- i sindaci della nostra Regione, cominciando
da alcune Province e via via allargando a tutti
gli altri. Questo per dire che, al di là del
lavoro che sta facendo il Commissario, ed è
giusto che lo faccia, noi come Commissione
sanità stiamo espletando tutta la prassi e le
competenze che ci sono dovute.
Quindi la Commissione sanità sta
lavorando, si incontra con i sindaci ed è già
stato deciso.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Di Carlo. Ne ha facoltà.
(Interruzioni di vari consiglieri)
Per cortesia, un po’ di rispetto tra di noi!
PARRONCINI (Pd). Concludo, Presidente,
invitandola di nuovo a difendere con più
determinazione quelle che sono le nostre
(Interruzioni di vari consiglieri)
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Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
DI CARLO (Pd). Signor Presidente, la
composizione di quest’aula è abbastanza
variegata, nel senso che le modalità con cui si
è composta quest’aula sono diverse. Ci sono
delle persone che stavano nel Listino della
Presidente, ci sono delle persone che sono
state elette avendo scritto il loro nome
accanto al simbolo, ci sono persone…
(Interruzioni di vari consiglieri)
Ma è proprio complicato? Bisogna fare
sempre…
(Interruzioni di vari consiglieri)
Ci arriveremo, stia tranquillo.
PRESIDENTE. Consigliere
concluda il suo intervento.
Di
Commissione, un luogo dentro il quale ci si
diano gli strumenti per dire che la chiusura
dei 26 ospedali farà risparmiare “tot”, perché
questo chiede la gente. La gente vorrebbe
sapere tutta questa cosa che produce. Questa
è la domanda. Non serve che viene la
Presidente, che facciamo un dibattito di 700
ore facendo propaganda o facendo i soldatini
come fanno alcuni altri colleghi! Ci interessa
semplicemente avere quelle due informazioni
da consiglieri della Regione Lazio per
rispondere ai cittadini della Regione Lazio
rispetto al Piano che è stato presentato.
Se poi voi volete che gli diciamo di
leggersi le 650 pagine del decreto, che tra
l’altro non è stato neanche pubblicato ancora,
a me sembra che sia un cattivo modo di fare
politica e di fare istituzione.
Carlo,
DI CARLO (Pd). Allora lei mi garantisca di
chiudere il mio intervento zittendo il collega
che, siccome ha già capito dove voglio
arrivare, cerca di evitare che ci arrivi.
Le voglio dire…
(Interruzione di vari consiglieri)
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Di Carlo.
Do ora la parola ai consiglieri Rodano e
Zaratti, dopodiché basta, perché questo
Presidente forse si sta comportando troppo
educatamente. Dal prossimo Consiglio
regionale si discuterà solo sui richiami al
Regolamento, non su altri argomenti non
posti all’ordine del giorno.
Ha chiesto di parlare la consigliera Rodano.
Ne ha facoltà.
PRESIDENTE. Prego, consigliere Di Carlo.
DI CARLO (Pd). La ringrazio.
Allora io le chiedo semplicemente di
rispettare anche quella parte di composizione
di questo Consiglio che ha un rapporto diretto
con gli elettori, che quando leggono che la
Regione Lazio taglia, chiude, fa, chiedono
informazioni a chi hanno mandato dentro
quest’aula. Cioè vogliono sapere per quale
ragione, quanti soldi si risparmiano, che cosa
sta succedendo, oppure dovremmo rispondere
che si devono informare attraverso il
Bollettino ufficiale con 650 pagine del
decreto? Dovremmo dire questo? Questo è
quello che voi dite loro? Quei pochi di voi
che sono stati eletti come noi dicono questo?
Raccontate questo a quelli che ve lo
chiedono? Noi non ce la facciamo. Tutto qua.
Noi vorremmo semplicemente che ci fosse
una
seduta
dell’Aula
oppure
una
RODANO (Idv). Per conforto al Presidente
Fiorito - parlo sull’articolo 31, per fatto
personale - vorrei informare l’Aula che c’è
stata una conferenza dei capigruppo che si è
conclusa con due indicazioni, Presidente, se
non ricordo male. La prima indicazione era
che dopo il 13 sarebbe stata calendarizzata
una riunione in tempo utile del Consiglio
regionale, la seconda che si sarebbe
sollecitata la Commissione sanità a ricevere i
sindaci.
Quello che è avvenuto nella scorsa seduta,
in cui l’ordine del giorno è stato votato a
maggioranza, non è stato concordato, ragione
per cui intervengo per fatto personale, e
quello che è avvenuto stamattina nell’Ufficio
di Presidenza in cui si è votato a maggioranza
e non è stato concordato, e insisto anche qui
per fatto personale perché anch’io come il
collega Di Carlo sono stata eletta da cittadini
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
che poi chiedono ragione dei miei atti, e
quindi è bene che i miei atti siano a verbale, è
stato deciso di riunire gli esponenti della IV
macroarea, peraltro cosa contestabile di per
sé, il 28 ottobre.
Allora io vorrei noi avessimo chiaro, tutti
noi, che la Polverini sta operando una cosa,
per cui si dice: “Intanto discuto col Governo,
poi do un po’ di posti letto qua, un po’ di
posti letto là”, questo non è un piano di
riordino della rete ospedaliera.
Secondo, vorrei che avessimo chiaro tutti
che quando si decide che un ospedale è un
ospedale distrettuale…
(Interruzione di un consigliere: “Che c’entra
il fatto personale?”)
Sto spiegando la ragione per cui io ho
votato contro e non è vero che si è
concordato in Commissione sanità, caro
collega. Siccome avete parlato tutti, parlo
pure io. Va bene, collega? Grazie. Vorrei
finire!
Vorrei esplicitare ai colleghi una
riflessione. Quando si decide che un ospedale
è distrettuale tale rimarrà, perché le risorse
vengono
contabilizzate
nella
parte
distrettuale del bilancio della sanità…
PRESIDENTE. Consigliera Rodano, la
prego. Altrimenti sono costretto a sospendere
la seduta. Quindi, la prego di attenersi al
Regolamento. Altrimenti la brutta figura di
oggi la farà il Presidente del Consiglio
regionale per aver dato la possibilità a tutti di
interpretare in modo estensivo l’articolo 30.
Se questo è il ringraziamento, ne prendo atto.
Io vorrei andare avanti con i lavori del
Consiglio.
RODANO (Idv). Vorrei finire, Presidente,
col dire che mi sono trovata nell’Ufficio di
Presidenza della Commissione sanità, in
Commissione sanità a dire che la Conferenza
dei
Capigruppo
aveva
invitato
la
Commissione sanità ad affrontare il tema e
mi sono trovata con una maggioranza che si è
rifiutata di farlo. E vorrei che questo, anche
per la mia onorabilità e per il mio rapporto
con i cittadini, fosse chiaro e fosse a verbale
di quest’Aula.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Zaratti. Ne ha facoltà.
ZARATTI (Sel-V). Signor Presidente, perché
dice: “Finiamo e poi cominciamo i lavori”?
Questo non è lavoro?
PRESIDENTE. Questo argomento non era
previsto all’ordine del giorno.
ZARATTI (Sel-V). Volevo intanto associarmi
alla richiesta fatta dal collega Bonelli per
quanto riguarda le mozioni sui laboratori di
educazione ambientale, vorrei però anche
ricordare al Presidente che io ho presentato
una mozione su questo argomento, ormai da
svariato tempo e nella discussione unificata
delle mozioni non è presente. Siccome
l’originale è qui presente in Aula, e io ho la
mia copia, chiedo ovviamente che nella
discussione sui LEA venga inserita anche la
mia mozione.
Presidente, è stata presentata il 19.07.2010.
PRESIDENTE. Però non è stata comunicata
nella Conferenza. Noi abbiamo fatto la
Conferenza dei Capigruppo…
ZARATTI (Sel-V). Presidente, non è una
questione di comunicazione, è questione che
quando si fa la discussione unificata si
prendono tutte le mozioni sullo stesso
argomento.
PRESIDENTE. Va bene.
ZARATTI (Sel-V). Chiedo ovviamente che la
Presidenza si esprima sull’inversione
dell’ordine del giorno di questo argomento.
PRESIDENTE. Sull’inversione?
ZARATTI (Sel-V). Così come da richiesta di
Bonelli, che le mozioni vengano discusse
prima…
PRESIDENTE. Ho già risposto sia su quella
Atti consiliari
18
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
di Bonelli e Peduzzi che sulla sua, Zaratti, ma
subito dopo il primo punto. Dobbiamo solo
votare sul primo punto, perché la discussione
già c’è stata, non c’era il numero legale,
quindi due minuti di votazione, dopodiché
proponiamo anche le inversioni.
Di Stefano e De Romanis per fatto
personale. Poi iniziamo con le interrogazioni.
Ha chiesto di parlare il consigliere Marco
Di Stefano. Ne ha facoltà.
DI STEFANO M. (Pd). Signor Presidente,
non intervengo sulla questione della sanità
perché sono intervenuti i colleghi e credo che
la manifestazione di ieri e il sollevamento
popolare che ci sono all’interno della
Regione Lazio parlino da soli.
Intervengo sulle comunicazioni del
Presidente
in
merito
alla
nomina
dell’Assessore all’istruzione, che saluto e alla
quale do il benvenuto e l’in bocca al lupo per
il lavoro che dovrà fare nei prossimi anni,
ricordando però, per quanto riguarda
l’istruzione, che è un tema importante del
nostro Paese e che, guarda caso, insieme alla
sanità sono gli assi portanti della nostra
società e del futuro anche dei nostri figli,
tengo a ribadire che l’assessore all’istruzione
è stato nominato soltanto dopo sei mesi
dall’ingresso della Giunta Polverini.
Credo che questa sia una cosa molto grave,
perché nel frattempo vi sono problemi seri,
assessore, di cui lei deve farsi carico
immediatamente. C’è una scuola allo sbando,
ci sono in questa Regione migliaia di precari
che aspettano di sapere cosa farà la Regione
rispetto alla situazione del precariato, perché
la Regione ha un ruolo importante anche nel
supportare la questione dei precari nella
nostra Regione. Ci sono scelte probabilmente
non
politiche,
dovute
all’assenza
dell’assessore, che tagliano drasticamente
alla nostra Regione risorse come ad esempio
il comodato d’uso gratuito dei testi nelle
scuole ai ragazzi che non possono permettersi
il lusso di acquistare i libri scolastici, ci sono
milioni in meno per le borse di studio ai
ragazzi che sono in condizioni disagiate nella
nostra Regione, ci sono residenze
universitarie nella nostra Regione che sono
pronte non hanno finanziamenti e che
aspettano di essere aperte prima che siano
occupate da qualcuno, ci sono una serie di
problemi importanti che credo sia
indispensabile
prendere
subito
in
considerazione e fare un lavoro magari
insieme anche in Commissione.
Approfitto e chiudo subito, Presidente,
anche per ricordare che la Regione Lazio
vive di sanità, ma vive anche di altre
questioni. Io ho chiesto al Presidente della
Commissione al personale - ma mi sembra
che le Commissioni non funzionino,
Presidente, come dovrebbero, e la prego di
attivarsi per fare in modo che siano
produttive, altrimenti sono soltanto uno
spreco di soldi - una convocazione urgente
con l’assessore al personale Armeni per la
questione anche dei perequati della Regione
Lazio, una questione che ci portiamo
appresso da dieci anni e che rischia di vedere
centinaia di nostri dipendenti retrocessi nelle
loro funzioni amministrative.
Da ultimo - vedo anche l’assessore alla
formazione -, faccio un appello anche
all’assessore alla formazione, abbiamo
chiesto
anche
la
convocazione
in
Commissione per conoscere l’assessore alla
formazione che non abbiamo ancora
conosciuto e per capire perché ci sono decine
e decine di milioni di euro del Fondo sociale
europeo che sono bloccati e che rischiano di
essere persi se non si dà vita e non si dà
luogo a quello che è stato deciso anche
precedentemente
per
una
continuità
amministrativa, assessore. Qui la politica
c’entra
poco.
C’è
una
continuità
amministrativa, ci sono società di formazione
che sono disperate perché oltre che non
essere pagate dalla Regione Lazio che ha
bloccato i fondi sociali europei per pagare
altre fatture e non per pagare quello che
dovrebbero pagare, cioè le scuole di
formazione, c’è un’attività della formazione
completamente boccata e c’è la ribellione di
tutte quante le strutture della formazione
nella nostra Regione.
Pertanto, Presidente, credo che sia suo
compito e suo dovere invitare i Presidenti di
Commissione a fare il proprio lavoro fino in
19
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
fondo, per poter far sì che siano produttive e
non soltanto una perdita di tempo e di denaro.
concernente: Legge 68/99, occupazione
disabili nella Regione Lazio. (Allegato n. 2)
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per
fatto personale il consigliere De Romanis. Ne
ha facoltà.
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca:
Interrogazione n. 22 dei consiglieri
Parroncini, D’Annibale, Ponzo, Perilli,
concernente: “Legge 68/99, occupazione
disabili nella Regione Lazio”.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Parroncini. Ne ha facoltà
DE ROMANIS (Pdl). Signor Presidente,
intervengo per fatto personale. Non farò
come alcuni colleghi che questa mattina
hanno parlato di temi che non erano
all’ordine del giorno, però vorrei intervenire
per fatto personale nei confronti della
dichiarazione del consigliere Di Carlo - che
purtroppo non vedo in Aula, ma ascolterà le
registrazioni -, il quale ha posto determinate
motivazioni per poi arrivare alle sue
conclusioni che ovviamente non condivido.
Le motivazioni erano che in quest’Aula ci
sono degli eletti nel listino e degli eletti con
le preferenze e che quindi gli eletti con il
listino non avrebbero gli stessi diritti di chi è
stato eletto con le preferenze.
Innanzitutto questo è il sistema elettorale,
quindi se vogliamo cambiarlo va bene e ne
possiamo discutere, io tra l’altro pur essendo
eletto
nel
listino
sono
d’accordo
sull’abolizione del listino, ma questo non si
pone in quest’Aula dove sediamo tutti con gli
stessi diritti, sia gli eletti con il listino che
quelli eletti con le preferenze.
Per precisare, c’è chi è eletto nel listino,
come me, e dieci mesi prima delle regionali
ha preso più voti di Di Carlo e di molti di voi
consiglieri, per l’esattezza…
PRESIDENTE. Per cortesia…
DE ROMANIS (Pdl). Vorrei che non fosse
più posta una differenza tra gli eletti nel
listino e gli eletti con le preferenze.
*****
Interrogazioni a risposta immediata in
Aula
Interrogazione a risposta immediata n. 22
del giorno 14.07.2010, posta dai consiglieri
Parroncini, D'Annibale, Ponzo, Perilli,
PARRONCINI (Pd). Signor Presidente,
l’interrogazione verte sull’applicazione della
legge 68 del 1999, una legge nazionale che
disciplina l’assunzione dei disabili o
comunque degli appartenenti alle liste
speciali nei posti di lavoro, sia nella pubblica
amministrazione che negli enti privati.
Questa legge prevede che negli enti pubblici
con più di 50 dipendenti si debba assumere il
7 per cento di persone con disabilità.
Da un’indagine che abbiamo fatto per
quanto riguarda l’ente Regione risulta che la
nostra Regione è scoperta di circa 90 unità
per quanto riguarda i disabili, gli appartenenti
alle categorie speciali. Quindi, tenendo conto
che in tutto il Lazio ci sono circa 84.000
persone iscritte in queste liste, sia
naturalmente a Roma che nelle Province, io
interrogo l’assessore al personale, l’assessore
Armeni, per sapere, visto che si è degnato di
rispondere, se ha fatto una valutazione, una
ricognizione della situazione della Regione
Lazio riguardo a queste categorie di invalidi e
come siamo messi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare
l’assessore
Armeni
per
rispondere
all’interrogazione. Ne ha facoltà.
ARMENI, Assessore. Signor Presidente,
ringrazio il consigliere Parroncini.
Come ha detto bene lei, la legge 68 del
1999 prevede l’inserimento occupazionale di
una percentuale di disabili all’interno della
Regione Lazio, ed è una percentuale del 7 per
cento.
A seguito di questa legge, fu sottoscritta
una convenzione tra la Regione Lazio e la
Provincia di Roma in data 24 febbraio 2010,
Atti consiliari
20
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
in questa convenzione si è previsto che
dovevamo andare a coprire, per il
raggiungimento del 7 per cento, 77 posizioni,
così divise: 52 di categoria C e 25 di
categoria B.
Un’ulteriore suddivisione prevedeva 20 di
categoria C da assumere nel 2010, 20 entro il
2011 e 12 entro il 2012. Per quanto riguarda
la categorie B, 10 entro il 2010, 10 entro il
2011 e 5 entro il 2012.
Vengo alla risposta su cosa è stato fatto
fino a oggi, 10 disabili sono stati già assunti
come categoria B, livello posizione
economica B1, sono già inseriti, sono stati
assunti il 15.09.2010, molti di loro sono stati
collocati nel protocollo e mi sembra che uno
sia andato all’Avvocatura della Regione.
Questi sono i nominativi di categoria B che ci
dà la Provincia.
Per quanto riguarda i 20 posti messi a
disposizione per la categoria C, abbiamo
bandito il relativo bando di concorso,
pubblicato per estratto sulla Gazzetta
Ufficiale del 14 settembre e pubblicato
integralmente sul Burl e sul web della
Regione. Scadenza 14 ottobre, quindi oggi.
Ad oggi sono arrivate circa 1500 domande,
aspetteremo un’altra settimana per le
spedizioni postali, comunque la cifra è
rilevante.
Noi avremmo intenzione di chiudere il
bando di concorso, espletare la prova
selettiva entro dicembre di quest’anno e poi
le successive prove entro i primi mesi
dell’anno 2011.
Mi sembra che abbiamo accelerato i tempi,
per gli anni successivi sicuramente andremo
sullo scorrimento della graduatoria.
associazioni dei disabili la situazione che è
stata descritta.
Grazie.
*****
Discussione unificata:
Mozione n. 39 del giorno 13 luglio 2010,
proposta
dai
consiglieri
Bonelli,
Rossodivita, Berardo, Zaratti, Nieri e
Peduzzi,
concernente:
“Illegittimità
apertura
anticipata
della
stagione
venatoria 2010/2011”
Mozione n. 81 del giorno 16.09.2010,
proposta
dal
consigliere
Galetto,
concernente:
“Modifica
calendario
venatorio e regolamento per la stagione
venatoria 2010/2011”.
Prosecuzione esame
Ass. Politiche agricole e valorizzazione
dei prodotti locali
Votazioni
PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto
1, reca:
Discussione unificata:
Mozione n. 39 del giorno 13 luglio 2010,
proposta dai consiglieri Bonelli, Rossodivita,
Berardo,
Zaratti,
Nieri
e
Peduzzi,
concernente: “Illegittimità apertura anticipata
della stagione venatoria 2010/2011”.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Parroncini. Ne ha facoltà.
Mozione n. 81 del giorno 16.09.2010,
proposta dal consigliere Galetto, concernente:
“Modifica
calendario
venatorio
e
regolamento per la stagione venatoria
2010/2011”.
Prosecuzione esame.
PARRONCINI (Pd). Signor Presidente,
ringrazio l’assessore per la risposta. E’ uno
dei pochi assessori che risponde alle
interrogazioni, anche perché ormai se ne sono
accumulate in grande quantità.
Prendo atto delle cifre che ha fornito, la
prego di fornirmele in maniera formale, in
modo che io possa verificare con le
Rammento che nel corso della seduta del 6
ottobre, dopo lo svolgimento del dibattito
generale e la formulazione delle dichiarazioni
di voto, e prima di procedere alla votazione, i
consiglieri Moscardelli, Perilli e Berardo
chiesero la verifica del numero legale ai sensi
dell’articolo 34 del Regolamento. Dalla
verifica eseguita elettronicamente risultò
Atti consiliari
21
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
l’assenza del numero legale dei consiglieri
per deliberare validamente. Il Presidente,
visto l’esito della verifica e tenuto conto delle
decisioni assunte pochi minuti prima dalla
Conferenza dei presidenti dei gruppi
consiliari, dichiarò chiusa la seduta.
Pertanto l’esame del punto all’ordine del
giorno deve essere oggi ripreso con la
votazione delle mozioni n. 39 e n. 81. Vi
invito ad attivare la postazione per procedere
al voto con il sistema elettronico.
Pongo in votazione la mozione n. 39 dei
consiglieri Bonelli, Rossodivita, Berardo,
Zaratti, Nieri, Peduzzi che così recita:
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
REGIONALE
Oggetto: Illegittimità apertura anticipata della
stagione venatoria 20l0/2011.
Premesso che:
La Legge Il febbraio 1992, n. 157 "Norme
per la protezione della fauna selvatica
omeoterma e per il prelievo venatorio"
all’Art. l (Fauna selvatica) stabilisce:
• La fauna selvatica è patrimonio
indisponibile dello Stato ed è tutelata
nell'interesse della comunità nazionale ed
internazionale.
• Le regioni a statuto ordinario
provvedono ad emanare norme relative alla
gestione ed alla tutela di tutte le specie della
fauna selvatica in conformità alla presente
legge, alle convenzioni internazionali ed alle
direttive comunitarie.
Premesso che:
La Legge Il febbraio 1992, n. 157 recepisce
ed attua:
• La Convenzione di Parigi del 18 ottobre
1950, introdotta nel nostro ordinamento con
legge 24 novembre 1978, n. 812, con la quale
si dispone la protezione per tutte le specie di
uccelli selvatici almeno durante il loro
periodo di riproduzione e di migrazione, e
durante tutto l'anno per le specie minacciate
di estinzione o d'interesse scientifico.
• La Convenzione di Berna del 19
settembre 1979, ratificata e resa operativa
con legge 5 agosto 1981, n. 503, che
riconosce il ruolo importantissimo della
conservazione degli habitat naturali, quali
elementi essenziali per la protezione e la
preservazione della flora e della fauna
selvatiche, e per il mantenimento degli
equilibri biologici.
• Le direttive 79/409/CEE del Consiglio
del 2 aprile 1979, 85/411 ICEE della
Commissione del 25 luglio 1985 e
91/244/CEE della Commissione del 6 marzo
1991, concernenti la conservazione degli
uccelli selvatici.
Premesso che:
• l'Italia con legge 14 febbraio 1994 n. 124
ha ratificato la Convenzione sulla
Biodiversità, fatta a Rio de Janeiro il 5
giugno 1992, impegnandosi in tal modo ad
intraprendere concrete misure finalizzate alla
conservazione della diversità biologica (art.
6) a livello di geni, popolazioni, specie,
habitat (come luogo o tipo di sito dove un
organismo o una popolazione esistono allo
stato naturale) ed ecosistemi (complesso
dinamico formato da comunità di piante, di
animali e di micro-organismi e dal loro
ambiente non vivente, le quali grazie alla loro
interazione,
costituiscono
un'unità
funzionale) e garantendo l'uso sostenibile
delle sue componenti.
Considerato che:
• La Corte Costituzionale con le sentenze,
n. 323 del 1998, n. 311 del 2003; n. 227 del
2003, nn. 391 e 393 del 2005; n. 313 del
2006, n. 165 del 2009, n. 272 del 2009, ha
stabilito: "Le disposizioni della legge Il
febbraio 1992, n. 157, sono rivolte ad
assicurare
la
sopravvivenza
e
la
riproduzione della fauna selvatica, nonché
all'esigenza di tutela dell'ambiente e
dell'ecosistema",
Considerato che:
• I principi e gli obiettivi contenuti nella
legge 157/1992 che tendono alla tutela della
fauna selvatica, del loro habitat naturale e in
generale della biodiversità presente sul
Atti consiliari
22
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
continente europeo trovano nel tempo sempre
ampia conferma nelle pronunce della Corte
Costituzionale, tanto che il Giudice delle
leggi arriva a statuire l'affievolimento del
tradizionale
"diritto
di
caccia",
subordinandolo all'istanza prevalente della
conservazione del patrimonio faunistico: "Il
fine pubblico primario e prevalente
perseguito dalla legge 157/92 (anche in
attuazione di obblighi comunitari ed
internazionali) consiste nella protezione
della fauna, obiettivo prioritario al quale
deve
subordinarsi
e
aderire
la
regolamentazione dell'attività venatoria".
(Corte Costo Sentenze nn. 35/1995 e
169/1999).
Considerato che:
• Anche a fronte della competenza
legislativa primaria delle Regioni a statuto
speciale, spetta pur sempre allo Stato la
determinazione degli standard minimi ed
uniformi di tutela della fauna, nell'esercizio
della sua competenza esclusiva in materia di
tutela dell'ambiente e dell'ecosistema,
secondo quanto prescrive l'art. 117, secondo
comma, lettera s), Cost. (ex
plurimis,
sentenze n. 391 del 2005, n. 227 del 2003, n.
311 del 2003, n. 536 del 2002). Il
fondamento di tale competenza esclusiva
statale
si
rinviene
nell'esigenza
insopprimibile di garantire su tutto il
territorio nazionale soglie di protezione della
fauna che si qualificano come «minime», nel
senso che costituiscono un vincolo rigido sia
per lo Stato sia per le Regioni -ordinarie e
speciali -a non diminuire l'intensità della
tutela. Quest'ultima può variare, in
considerazione delle specifiche condizioni e
necessità dei singoli territori, solo in
direzione di un incremento, mentre resta
esclusa ogni attenuazione, comunque
motivata. –
Corte Costituzionale -25 novembre 2008,
n. 387.
Considerato che:
• La Legge 4 giugno 20l0, n. 96
Disposizioni per l'adempimento di obblighi
derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle
Comunità europee - Legge comunitaria 2009.
(10GOI19) (GU n. 146 del 25-6-2010 Suppl. Ordinario n.138), in vigore dal: I0
luglio 20l0, dispone:
- le regioni e le province autonome,
senza nuovi o maggiori oneri per la finanza
pubblica, adottano le misure necessarie per
mantenere o adeguare le popolazioni di tutte
le specie di uccelli di cui all'articolo 1 della
direttiva 2009/147/CE del Parlamento
europeo e del Consiglio, del 30 novembre
2009, ad un livello corrispondente alle
esigenze ecologiche, scientifiche turistiche e
culturali, tenendo conto delle esigenze
economiche e ricreative e facendo in modo
che le misure adottate non provochino un
deterioramento dello stato di conservazione
degli uccelli e dei loro habitat.
- Le regioni e le province autonome
adottano le misure di conservazione di cui
agli articoli 4 (misure di conservazione per i
SIC) e 6(misure di conservazione per le
ZPS) del regolamento di cui al decreto del
Presidente della Repubblica 8 settembre
1997, n. 357, e successive modificazioni,
per quanto possibile, anche per gli habitat
esterni alle zone di protezione speciale.
Considerato che:
• All'articolo 18 della legge Il febbraio
1992, n. 157, e successive modificazioni.
sono apportate le seguenti modificazioni:
dopo il comma 1 è inserito il seguente: «l-bis.
L'esercizio venatorio e' vietato, per ogni
singola specie:
a) durante il ritorno al luogo di
nidificazione;
b) durante il periodo della nidificazione
e le fasi della riproduzione e della
dipendenza degli uccelli»;
al comma 2 sono aggiunti, in fine, i seguenti
periodi: «Ferme restando le disposizioni
relative agli ungulati, le regioni possono
posticipare, non oltre la prima decade di
febbraio, i termini di cui al presente comma
in relazione a specie determinate e allo scopo
Atti consiliari
23
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
sono obbligate ad acquisire il preventivo
parere espresso dall'Istituto superiore per la
protezione e la ricerca ambientale (ISPRA),
al quale devono uniformarsi. Tale parere
deve essere reso, sentiti gli istituti regionali
ove istituiti, entro trenta giorni dal
ricevimento della richiesta»
Visto che:
• Secondo quanto disposto dall'art.l8, comma
2, della L. 157/1992, e dell'art.34, comma
L.r. 17/1995, la possibilità di derogare nel
senso di un'apertura anticipata della caccia è
condizionata alla preventiva predisposizione
di adeguati piani faunistico venatori
(adozione dei piani faunistico venatori
regionale e provinciale di cui agli artt. 10 e
12 L.r. l 7/1995, e 10 L. 157/1992), nonché a
parere positivo dell'ISPRA (ex INFS);
Considerato che:
• i pareri e le prescrizioni dell'ISPRA
costituiscono indispensabili ed insostituibili
strumenti tecnico-scientifici in materia
faunistico-venatoria ex artt. 7 e 18, commi 2
e 4, L.157/1992, per cui la P.A. non può
discostarvisi immotivatamente se non
pregiudicando il canone di buon andamento
della propria attività amministrativa sancito
dal principio di legalità che scaturisce
dall'art. 97 della Costituzione;
• il Piano Faunistico Regionale del Lazio è
stato approvato con Deliberazione del
Consiglio Regionale n. 450 del 29 Luglio
1998;
• Secondo quanto disposto dall'art. 14 della
L. 157/1992 le Regioni provvedono alla
revisione del Piano Faunistico Regionale con
periodicità quinquennale, e pertanto il Piano
Faunistico Regionale del Lazio si può
considerare decaduto, e comunque non
rispondente all'attuale realtà faunisticoambientale del Lazio;
TUTTO CIO' PREMESSO IL CONSIGLIO
REGIONALE
Impegna il Presidente della Giunta
regionale, l'Assessore alle Politiche
agricole e l'Assessore ali' Ambiente
• a non procedere ad alcuna iniziativa
finalizzata all'apertura anticipata della
stagione venatoria 2010/2011 in forma
vagante, con o senza l'ausilio del cane, nei
confronti di qualsiasi specie.
Ci sono solo 28 badge attivati. Per cortesia.
Dichiaro aperta la votazione della mozione n.
39 proposta dai consiglieri Bonelli,
Rossodivita, Berardo, Zaratti, Nieri e
Peduzzi.
Prego i colleghi sprovvisti di tessera di
dichiarare nome e cognome e il voto.
Bonelli, prego.
BONELLI (Verdi). Bonelli vota sì.
PRESIDENTE. Cicchetti no, Lucherini sì.
Prego i consiglieri segretari Gatti e Rauti di
assistermi nella votazione.
(Seguono le operazioni di voto)
Comunico l’esito della votazione:
Votanti
Favorevoli
Contrari
Astenuti
49
15
33
1
Hanno votato a favore i consiglieri:
Berardo (LBP-Fe), D’Annibale (Pd), Di
Stefano M. (Pd), Foschi (Pd), Montino (Pd),
Nieri (Sel-V), Nobile (Fds), Peduzzi (Fds),
Perilli (Pd), Rodano (Idv), Romanzi (Psi),
Rossodivita (LBP-Fe), Zaratti (Sel-V),
Bonelli (Verdi), Lucherini (Pd).
Hanno votato contro i consiglieri: Abate
(LRP), Abbruzzese (Pdl), Battistoni (Pdl),
Bernaudo (LRP), Brozzi (LRP), Buonasorte
(LaD), Cappellaro (Pdl), Carlino (Udc),
Casciani (LRP), Cetrone (Pdl), Colosimo
(Pdl), D’Aguanno (Pdl), D’Ambrosio (Udc),
De Romanis (Pdl), Del Balzo (Pdl), Di
Giorgi (Pdl), Galetto (Pdl), Gatti (LRP),
Illuzzi (LRP), Mandarelli (LRP), Melpignano
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
(LRP), Miele A. (LRP), Miele G. (Pdl),
Nobili (Pdl), Palmieri (LRP), Pascucci
(Mpa), Pasquali (Pdl), Rauti (Pdl), Tarzia
(LRP), Fiorito (Pdl), Perazzolo (LRP), Vicari
(LRP), Cicchetti (Pdl).
Si è astenuto il consigliere Dalia (Pd).
(Il Consiglio non approva)
Pongo in votazione la mozione n. 81 del
consigliere Galetto che così recita:
AI Presidente del Consiglio regionale del
Lazio on. Mario Abbruzzese
MOZIONE
(ex artt. 30 Nuovo Statuto Regione Lazio e
91 Regolamento del Consiglio regionale)
Oggetto: Modifica calendario venatorio e
regolamento per la stagione venatoria
2010/2011.
IL CONSIGLIO REGIONALE
VISTI
- la legge 11 febbraio 1992, n. 157 recante
"Norme per la protezione della fauna
selvatica omeoterma e per il prelievo
venatorio";
- la legge regionale 2 maggio 1995, n. 17
concernente "Norme per la tutela della fauna
selvatica e la gestione programmata
dell'esercizio venatorio" e successive
modifiche;
- la deliberazione del Consiglio regionale del
29 luglio 1998, n. 450 concernente "Piano
Faunistico Venatorio Regionale ex art. 10
L.R. 17/1995;
- la legge 4 giugno 2010, n. 96 concernente
"Disposizioni per l'adempimento degli
obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia
alle comunità europee - Legge Comunitaria
2009";
- il decreto del Presidente della Regione n.
T0379 del 9 agosto 2010 concernente
"Calendario Venatorio e regolamento per la
stagione venatoria 2010/2011;
PREMESSO CHE
- in data 7 luglio 2010 è stata presentata la
mozione n. 33, volta a proporre al Presidente
della Regione e all’Assessore alle politiche
agricole e valorizzazione dei prodotti locali
indicazioni per la predisposizione del decreto
presidenziale relativo alla C.d. "pre-apertura"
della stagione venatoria 2010/2011;
- la suddetta mozione è stata inserita al punto
5 dell'ordine del giorno della seduta del
Consiglio regionale n. 4 del 14 luglio 2010;
non è stato possibile discutere la mozione
vista la contemporanea apertura della
sessione di bilancio;
RITENUTO OPPORTUNO
- modificare i termini di chiusura
dell'esercizio venatorio di cui all'articolo 7,
comma l, lett. b) ed e) contenuti nell'allegato
A (Calendario venatorio e regolamento per la
stagione venatoria 2010/2011) del decreto n.
T0379/2010 anche al fine di rendere
omogeneo l'esercizio dell'attività venatoria
rispetto alle normative delle regioni
confinanti con il Lazio;
- all'atto della eventuale modifica del vigente
calendario e comunque nella predisposizione
dei futuri calendari, considerare le
disposizioni di cui al comma 2, articolo 18
della legge 11 febbraio 1992, n. 157, come
modificata dalla legge 96/2010;
TUTTO CIO' PREMESSO
IL CONSIGLIO REGIONALE
IMPEGNA IL PRESIDENTE DELLA
REGIONE
a modificare i termini di chiusura del periodo
venatorio di cui all'articolo 7, comma l,
lettere b), ovvero "Specie cacciabili dal 19
settembre 2010 al 20 gennaio 2011: alzavola
(Anas crecca), canapiglia (Anas strepera),
cesena (Turdus pilaris), codone (Anas acuta),
fischione (Anas pene/ape), germano reale
(Anas platyrhynchos), marzaiola (Anas
querquedula), mestolone (Anas clypeata),
moretta (Aythya fuligu/a), moriglione (Aythya
ferina), tordo bottaccio (Turdus philomelos),
tordo sassello (Turdus iliacus)" ed e), ovvero
25
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
"Specie cacciabili dal 2 ottobre 2010 al 20
gennaio
2011:
beccaccia
(Scolapax
rustico/a)" dell'allegato A del decreto n.
T0379/2010, facendoli coincidere con la data
del 31 gennaio 2011, coerentemente con
quanto previsto dall'articolo 18, comma l,
lett. b) della legge 157/1992 come da ultimo
modificata e dall'articolo 34, comma l, lett. b)
della l.r. 17/1995 e nel rispetto dell'arco
temporale massimo.
Ricordo che le dichiarazioni di voto sono
già state fatte nel precedente Consiglio, ora
siamo in votazione.
Prego i colleghi sprovvisti di tessera di
dichiarare nome e cognome e il voto.
Prego i consiglieri segretari Gatti e Rauti di
assistermi nella votazione.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ABBRUZZESE
PRESIDENTE. La seduta riprende.
Ricordo che stiamo votando la mozione n.
81 proposta dal consigliere Galetto.
Procediamo con la votazione per appello
nominale visto che molti consiglieri sono
sprovvisti di badge. Vi raccomando per la
prossima seduta di essere presenti con la
documentazione necessaria per procedere poi
al voto elettronico.
Prego i consiglieri segretari Gatti e Rauti di
procedere all’appello dei consiglieri.
(Seguono le operazioni di voto)
Comunico l’esito della votazione:
(Seguono le operazioni di voto)
Esito della votazione:
Votanti
Favorevoli
Astenuti
riprende alle ore 15,19)
Votanti
Favorevoli
33
32
1
Hanno votato a favore i consiglieri: Abate
(LRP), Abbruzzese (Pdl), Battistoni (Pdl),
Bernaudo (LRP), Brozzi (LRP), Buonasorte
(LaD), Cappellaro (Pdl), Carlino (Udc),
Casciani (LRP), Cetrone (Pdl), Colosimo
(Pdl), D’Aguanno (Pdl), D’Ambrosio (Udc),
De Romanis (Pdl), Del Balzo (Pdl), Di
Giorgi (Pdl), Galetto (Pdl), Gatti (LRP),
Illuzzi (LRP), Mandarelli (LRP), Melpignano
(LRP), Miele A. (LRP), Miele G. (Pdl),
Nobili (Pdl), Palmieri (LRP), Pascucci
(Mpa), Pasquali (Pdl), Tarzia (LRP),
Perazzolo (LRP), Vicari (LRP), Fiorito (Pdl),
Cicchetti (Pdl).
Si è astenuta la consigliera Rauti (Pdl).
Constato che il Consiglio non è in numero
legale, come da Regolamento, la seduta
consiliare viene sospesa, riprenderà alle ore
15,00.
(La seduta è sospesa alle ore 13,40 e
36
36
Hanno votato a favore i consiglieri: Abate
(LRP), Abbruzzese (Pdl), Battistoni (Pdl),
Bernaudo (LRP), Brozzi (LRP), Buonasorte
(LaD), Cappellaro (Pdl), Carducci Artenisio
(Udc), Carlino (Udc), Casciani (LRP),
Cetrone (Pdl), Cicchetti (Pdl), Colosimo
(Pdl), D’Aguanno (Pdl), D’Ambrosio (Udc),
Del Balzo (Pdl), De Romanis (Pdl), Di
Giorgi (Pdl), Fiorito (Pdl), Galetto (Pdl),
Gatti (LRP), Gigli (Udc), Illuzzi (LRP),
Irmici (Pdl), Mandarelli (LRP), Melpignano
(LRP), Miele A. (LRP), Miele G. (Pdl),
Nobili (Pdl), Palmieri (LRP), Pasquali (Pdl),
Perazzolo (LRP), Rauti (Pdl), Sbardella
(Udc), Tarzia (LRP), Vicari (LRP).
(Il Consiglio approva all’unanimità)
*****
Inversione dell’ordine del giorno
PRESIDENTE. Colleghi, se siete d’accordo,
facciamo l’ultimo punto, su richiesta del
consigliere Peduzzi, l’anticipazione della
mozione n. 80 posta al quinto punto
26
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
dell’ordine del giorno, dopo c’è la richiesta
del consigliere Bonelli.
Sulla proposta di inversione possono
intervenire un consigliere a favore e uno
contro…
(Interruzione del consigliere Buonasorte:
“Presidente, chiedo la parola”)
Su che cosa, collega?...
(Interruzione del consigliere Buonasorte:
“Sull’ordine dei lavori. Presidente, questa è
la mozione sui lavoratori della Lea?”)
No, è la mozione n. 80 - la leggo- dei
consiglieri
Peduzzi,
Nobile,
Zaratti,
Maruccio, Celli, concernente: “Costituzione
di parte civile della Regione Lazio nel
procedimento penale n. 3940/06 Rg presso il
Tribunale penale di Latina”.
E’ a pagina 27 del fascicolo d’Aula…
Allora, la proposta di inversione dell’ordine
del giorno del consigliere Peduzzi è
respinta…
(I consiglieri Peduzzi e Nobile espongono dei
manifesti)
La prego, consigliere Peduzzi! Già
conosceva il risultato?
Procediamo! C’è un’altra proposta di
inversione da parte del consigliere Zaratti…
Consigliere Peduzzi, la prego…consigliere
Nobile, la prego…andiamo avanti…
(Interruzione del consigliere Fiorito:
“Presidente, li deve far smettere altrimenti
non si può andare avanti”)
Io non ho il fucile! Per cortesia, consiglieri!
(Interruzione del consigliere Fiorito)
La seduta è sospesa.
(Interruzione del consigliere Buonasorte:
“Quindi la proposta di inversione dell’ordine
del giorno è su questa mozione?”)
Sì, c’è una proposta di inversione della
mozione n. 80 da parte del consigliere
Peduzzi…
(Interruzione del consigliere Buonasorte: “Al
secondo punto cosa c’è?”)
Al secondo punto c’è la mozione n. 29, dei
consiglieri Maruccio, Colagrossi, Tedeschi,
Rodano, Bucci: “Sospensione del bando di
selezione pubblica in scadenza al 30 giugno
2010…”.
Allora, sulla proposta di inversione relativa
alla mozione n. 80 non ci sono richieste di
intervento, pertanto la pongo in votazione per
alzata di mano.
(La seduta è sospesa alle ore 15,36 e
riprende alle ore 15,38)
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ABBRUZZESE
PRESIDENTE. C’è stata una richiesta, sia
del collega Zaratti che del collega Bonelli, di
anticipare la mozione n. 44, la integriamo
come discussione unificata nel punto 3
all’ordine del giorno e anticipiamo tutto al
punto 2.
Passiamo alla votazione…
(Interruzione di vari consiglieri)
C’è stata una proposta del consigliere
Zaratti, il quale ha chiesto l’inversione…
(Interruzione di vari consiglieri)
Favorevoli
Contrari
Astenuti
17
27
1
Dovete cercare di stare un po’ più attenti.
Se vi mettete a parlare! Abbiamo ripreso la
seduta.
(Il Consiglio non approva)
(Interruzione di vari consiglieri)
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
C’è una proposta del consigliere Zaratti e
del consigliere Bonelli. Il consigliere Zaratti
propone di anticipare la mozione n. 44,
iscritta al punto 42 dell’ordine del giorno. Il
collega Bonelli chiede l’anticipazione della
discussione del punto 3, insieme alla proposta
dei consiglieri Storace e Buonasorte.
Siccome si può unificare come discussione,
proponiamo l’anticipazione del punto n. 3 al
punto n. 2…
esprimere un giudizio preferirei avere il
parere della Giunta, o almeno che la
prosecuzione della discussione avvenga
anche con un membro della Giunta,
ovviamente non con l’assessore Sentinelli,
che è stata appena nominata, che ci possa
dare una risposta nel merito.
Non serve la verifica del numero legale,
assolutamente, consigliere Fiorito.
PRESIDENTE. Va bene, però prima di fare
la discussione dobbiamo votare l’inserimento
della mozione n. 44 nella discussione
unificata al punto n. 3, e nello stesso tempo
votare l’anticipazione del punto 3.
Pongo in votazione l’inversione dell’ordine
del giorno.
(Interruzione del consigliere Fiorito)
(Il Consiglio approva all’unanimità)
(Interruzione del consigliere Fiorito)
Abbiamo riaperto la seduta.
(Consultazioni al tavolo della Presidenza)
Pongo in votazione la proposta congiunta
del consigliere Zaratti, del consigliere Bonelli
e dei consiglieri Buonasorte e Storace di
anticipare la discussione delle mozioni che
ho citato…
(Interruzione di vari consiglieri)
Per cortesia, chi è favorevole si può
spostare da un lato?
(Interruzione di vari consiglieri)
Allora sospendiamo per cinque minuti la
seduta e poi riprendiamo dalla votazione.
(La seduta è sospesa alle ore 15,43 e
riprende alle ore 15,49)
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ABBRUZZESE
PRESIDENTE. La seduta riprende.
Ha chiesto di parlare il consigliere Fiorito.
Ne ha facoltà.
FIORITO (Pdl). Signor Presidente, per me
possiamo fare la discussione, però prima di
*****
Discussione unificata
Mozione n. 44 del giorno 19 luglio 2010,
proposta
dal
consigliere
Zaratti,
concernente:
laboratori
educazione
ambientale (LEA) Provincia di Roma.
Mozione n. 23 del giorno 21 giugno 2010,
proposta
dal
consigliere
Bonelli,
concernente: Situazione operatori precari
dei LEA della Provincia di Roma.
Mozione n. 26 del giorno 22 giugno 2010,
proposta dai consiglieri Buonasorte,
Storace, concernente: Chiarimenti sulla
posizione contrattuale di 21 operatori LEA
della Provincia di Roma
Ass. Lavoro e Formazione
Discussione generale unificata
PRESIDENTE. L’ordine del giorno al punto
3, reca:
Discussione unificata:
Mozione n. 44 del giorno 19 luglio 2010,
proposta dal consigliere Zaratti, concernente:
laboratori educazione ambientale (LEA)
Provincia di Roma.
Mozione n. 23 del giorno 21 giugno 2010,
Atti consiliari
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
proposta dal consigliere Bonelli, concernente:
Situazione operatori precari dei LEA della
Provincia di Roma.
Mozione n. 26 del giorno 22 giugno 2010,
proposta dai consiglieri Buonasorte, Storace,
concernente: Chiarimenti sulla posizione
contrattuale di 21 operatori LEA della
Provincia di Roma.
Ha chiesto di parlare il consigliere Bonelli.
Ne ha facoltà.
BONELLI (Verdi). Signor Presidente,
ovviamente ho apprezzato il voto che ha visto
l’unanimità
nell’inversione
e
nell’anticipazione dell’ordine dei lavori per
discutere delle mozioni dove nell’oggetto c’è
scritto: “Situazione operatori precari”. Che
adesso non si tratta più di definire “precari”
perché di fatto c’è stata una cessazione del
rapporto di lavoro con i laboratori di
educazione ambientale della Provincia di
Roma.
Ora, i laboratori di educazione ambientale
hanno svolto nella Provincia di Roma un
ruolo molto importante, hanno seguito le
indicazioni sancite dalla Conferenza di Rio,
di Agenda 21 e successivamente del
Protocollo di Kyoto.
Il mio sarà un intervento molto breve, i
auguro e auspico - quindi apprezzo la
posizione che il capogruppo del Pdl ha avuto
nel consentire l’anticipazione dei lavori - che
si possa arrivare anche alla votazione di
questa mozione, perché c’è urgenza,
un’urgenza di dare risposte a ventuno
operatori che hanno perso il lavoro, che
operavano nella Provincia di Roma, sulla cui
situazione è necessario fare chiarezza, quella
chiarezza necessaria per consentire la
stabilizzazione di detti lavoratori, ex
lavoratori ormai, perché, ripeto, il loro
rapporto con la Provincia di Roma è cessato.
I fondi regionali ci sono, si tratta ora,
insieme alla Provincia di Roma, di aprire un
tavolo istituzionale che abbia anche un tempo
ben preciso entro il quale risolvere la
questione lavorativa, perché c’è da un lato la
questione di questi ventuno ex lavoratori e
lavoratrici, operatori che hanno svolto un
ruolo molto importante anche dal punto di
vista professionale sul territorio della
Provincia di Roma, quindi nella mozione mi
sento ovviamente di aggiungere e di dire che
c’è una necessità di accelerare e di aprire
questo tavolo, di dare una prospettiva per
quanto attiene la stabilizzazione e, secondo
punto, di consentire a questi laboratori di
svolgere la loro funzione estremamente
importante dal punto di vista ambientale nel
territorio della Provincia di Roma.
Quindi io veramente faccio un intervento
breve perché penso che si possano dire in
maniera esaustiva delle cose anche in pochi
minuti, con l’auspicio che si possa votare
questa mozione e accelerare questo percorso.
Del resto il Regolamento lo consente, nel
Regolamento è previsto un rappresentante di
Giunta, indipendentemente se sia nuovo o da
poco eletto, ma gode della fiducia del
Presidente della Giunta, perché sennò non
l’avrebbe nominato assessore, quindi, oltre
alla discussione, chiedo, sollecito che si arrivi
al voto per avviare questo confronto
istituzionale, un tavolo con un tempo limite,
entro il quale si dia una risposta definitiva,
noi indichiamo la stabilizzazione dei precari,
perché i fondi regionali ci sono, la Provincia
poi faccia la sua parte, perché deve fare
assolutamente la sua parte e si deve chiudere
una partita molto importante, perché non
possono esserci precari di serie A o precari di
serie B, non possono esserci lavoratori a cui a
volte le istituzioni vanno a dare la propria
solidarietà e lavoratori che un giorno erano
precari e dopo non lo sono più si
dimenticano, ci si dimentica di questi
lavoratori che tra l’altro hanno famiglia e
bisogna dargli assolutamente una risposta
immediata.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Buonasorte. Ne ha facoltà.
BUONASORTE (LaD). Signor Presidente,
intervengo molto brevemente anch’io.
Apprezzo la convergenza unanime per
quanto riguarda la richiesta di inversione
dell’ordine del giorno, perché ci troviamo
Atti consiliari
29
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
anche in presenza degli stessi ex lavoratori
presenti in Aula, ed è giusto che le istituzioni,
nel momento in cui si presenta una mozione,
diano delle risposte, al di là dei protocolli e al
di là delle intese che possono essere state
prese in precedenza sull’ordine dei lavori e
sul calendario. Quindi è molto apprezzabile il
fatto che l’Aula abbia ritenuto opportuno
convergere sulla richiesta di inversione
dell’ordine del giorno.
Pii anche sul metodo probabilmente io ho
sbagliato, anche nei confronti dei colleghi del
Pdl, nel non concordare il modo di lavorare
in Aula, ma insomma quello che poi è
importante è che nella sostanza si arrivi ad
una convergenza nel merito della questione.
Come è stato già detto, questa mozione è
stata presentata praticamente nel giro di 48
ore da vari gruppi, intorno al 20, 22, 23 di
giugno, quando si è appresa la notizia che
c’era questo rischio, che oggi è diventato
realtà e quindi noi abbiamo ritenuto
opportuno e giusto, insieme al Presidente
Storace, presentare questa mozione. Poi sono
convinto che si troveranno i fondi, che la
Giunta di centrodestra che governa questa
Regione avrà la sensibilità per risolvere
questo problema.
Ce ne sono molte di queste questioni che
riguardano il rapporto tra Provincia e
Regione in tanti settori e in tanti assessorati,
ci sono molte associazioni, cooperative che
vedono i due enti collaborare, uno come ente
finanziatore, in parte o totalmente, e l’altro
come ente gestore, in questo caso come in
tanti altri casi. Faccio un esempio, Presidente,
molto brevemente, di coloro che gestiscono il
servizio per i disabili. Anche in quel caso mi pare che si chiami Amico Bus - abbiamo
sollevato più volte questioni, perché è la
Regione che finanzia e la Provincia che
gestisce il servizio.
Quindi è bene che si apra questo tavolo,
perché laddove le cose non funzionano è
opportuno che ci si metta mano, si revochino
i finanziamenti e comunque si vada a capire
bene questi fondi come vengono spesi.
In altri casi, invece, come questo
dovremmo trovare le risorse perché meritano
di continuare a lavorare e meritano la
stabilizzazione.
Ecco, la Regione, Presidente del Consiglio,
ma dovremmo sensibilizzare la Giunta anche
su questo, deve stare molto attenta quando
concede i finanziamenti ad altri enti, sia alle
Province che ai Comuni. Dobbiamo stare
attenti perché molto spesso rischiamo di dare
soldi che poi vengono spesi male e di
revocare finanziamenti, come in questo caso,
dove invece il lavoro viene svolto e viene
svolto anche bene.
Quindi non credo che debba esserci una
divisione ideologica o politica su queste
questioni ma deve esserci la certezza di
analizzare effettivamente i fondi come
vengono spesi.
In questo caso, sono convinto indipendentemente dai tecnicismi, se la
discussione viene fatta in forma unificata o
separata, se la votazione viene fatta in forma
unificata o separata -, che la sostanza della
questione è che noi dobbiamo cercare di
risolvere questo problema, così come ce ne
sono tanti altri, con il nostro contributo e
dovremmo stare più attenti quando elargiamo
fondi senza poi controllare come questi fondi
vengono spesi, se bene o male. E in molti
casi vengono spesi male.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Zaratti. Ne ha facoltà.
ZARATTI (Sel-V). Signor Presidente,
anch’io mi sento di sottolineare il fatto molto
importante che la maggioranza ha sostenuto
l’ipotesi di discutere immediatamente queste
mozioni. Credo che sia un argomento molto
importante perché in discussione ci sono i
destini di ventuno persone che, voglio
ricordarlo, in questi anni, non in questi mesi,
hanno lavorato seriamente in modo
particolare nella Provincia di Roma.
Questi sono lavoratori che lavorano ormai
da quasi dieci anni nei laboratori di
educazione ambientale della nostra Provincia
e hanno svolto un lavoro, lo voglio
sottolineare, importante, fondamentale.
Faccio un esempio, l’educazione verso la
raccolta differenziata è stata uno dei capisaldi
del lavoro che nel territorio questi lavoratori
Atti consiliari
30
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
facevano. Dico “nel territorio” perché troppo
spesso si discute di cose importanti che
riguardano la vita dei cittadini e
dell’ambiente, si discutono nelle aule dei
Consigli regionali, comunali o provinciali,
ma poi spesso le strutture che davvero nel
territorio svolgono quel lavoro fondamentale
e importante di educazione e di informazione
non ci sono. Nel nostro caso, invece, in questi
anni abbiamo potuto godere del lavoro di
questi operatori che sono estremamente
qualificati.
Ricordo che i laboratori di educazione
ambientale fanno parte della rete Infea
nazionale, quindi derivano direttamente da
una legge nazionale che la nostra Regione
applica e quindi questi laboratori di
educazione ambientale sono finanziati
attraverso un fondo che è un trasferimento di
soldi che arriva dal Governo nazionale e che
poi la Regione ripartisce tra le diverse
Province.
Ora, è evidente che in discussione c’è non
soltanto - cosa fondamentale - il diritto al
lavoro di questi operatori, ma c’è anche
l’indispensabile lavoro di informazione e di
educazione che questi laboratori hanno fatto
e che debbono fare nel nostro territorio.
Quello che voglio sottolineare è che nella
difesa del posto di lavoro di questi operatori
c’è anche la difesa di un lavoro qualificato
che viene svolto nel nostro territorio e nella
nostra realtà. Il fatto che questi lavoratori
ormai da qualche giorno, da qualche
settimana, si trovano senza contratto e hanno
interrotto il loro lavoro è un gravissimo
danno e un gravissimo problema per la nostra
comunità regionale.
Io penso che si debba fare qualche cosa di
importante in questa direzione, e se la nostra
discussione continuerà, voglio invitare
l’assessore Marco Mattei, che è l’assessore
all’ambiente…
PRESIDENTE. Sta arrivando.
ZARATTI (Sel-V). Comunque lui è
informato del fatto, insomma vorrei che
l’assessore
Mattei
contattasse
immediatamente la Provincia di Roma per
cercare di trovare una soluzione concordata
per questo tipo di problema. Non se ne viene
fuori se la Regione non si fa parte attiva di
questo processo e di questa discussione.
I fondi a disposizione in questi anni ci sono
stati, c’è anche una parte di fondi che ancora
non sono stati erogati dalla Regione Lazio
per l’anno 2010, e quindi io penso che si
possa trovare una soluzione economica,
finanziaria per sostenere il rilancio di queste
attività nella nostra Regione e che tenga in
giusto conto i diritti fondamentali di persone
che per tantissimi anni hanno lavorato per
l’ambiente nella nostra Provincia.
Io non vorrei - lo diceva anche il collega
Bonelli - precari di serie A e di serie B, io
non vorrei che coloro che lavorano per
l’ambiente nella nostra Regione, nel nostro
territorio vengano considerati lavoratori di
serie B. perché invece i fatti dimostrano che
la modernità, l’innovazione passa molto
spesso proprio attraverso l’ambiente e credo
che i nostri laboratori di educazione
ambientale possano diventare quei gangli sul
territorio che non solo diano informazione e
diano educazione, ma che possano mettere
insieme nuova impresa, nuovo lavoro e che
possano muovere la nostra economia.
Quindi io ritengo che discutiamo di una
cosa molto importante, spero che ci sia
sensibilità da parte dell’assessore e della
Giunta, non solo ovviamente del Consiglio,
di
approvare
queste
mozioni,
ma
contemporaneamente un intervento concreto
del Governo regionale verso la Provincia di
Roma per trovare una soluzione concordata.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Zaratti.
Ha chiesto di parlare la consigliera
Tedeschi. Ne ha facoltà.
TEDESCHI (Idv). Riscontro anch’io con
piacere questa convergenza tra maggioranza
e opposizione, anche perché si tratta di
lavoratori che ormai hanno dovuto
forzatamente sospendere la loro attività,
quindi diciamo ex lavoratori. In effetti mi
faccio portatrice delle istanze che vengono
anche dall’assessore alla Provincia di Roma,
l’assessore Paluzzi, il quale mi rappresentava
Atti consiliari
31
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
tutte le difficoltà che si stanno incontrando in
Provincia di Roma a causa di questa forzata
interruzione dell’attività di questi operatori.
Quindi mi associo pienamente alle richieste
presenti nella mozione del consigliere
Bonelli.
Inoltre, sempre come portatrice delle
istanze che mi sono state avanzate
dall’assessore Paluzzi, evidenzio come a
causa dell’ormai risaputa carenza di fondi da
parte della Provincia di Roma sarebbe
opportuno, ma questo ovviamente dovrebbe
essere discusso con l’assessore Cetica, che ci
fosse un maggior finanziamento rispetto a
quello che erano i fondi già elargiti negli anni
passati. Se non vado errata, nel passato
finanziamento la cifra fu di circa 600.000
euro, attualmente la Provincia di Roma pare
abbia bisogno di una cifra che va anche forse
oltre il milione di euro. Mi rendo conto che
questa richiesta sarebbe opportuno discuterla
con l’assessore Cetica.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Tedeschi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Paris.
Ne ha facoltà.
PARIS
(Misto).
Grazie
Presidente.
Intervengo per dirle che io non sono un
“tuttologo”, sono contento che i colleghi lo
siano! Io sono perché l’ordine del giorno
debba essere un ordine del giorno rispettato,
ho votato a favore dell’inversione di questo
ordine del giorno questa volta, non lo farò
mai più, Presidente, proprio perché non sono
in condizione di affrontare in Aula tutte le
questioni che improvvisamente vengono
poste all’attenzione dei consiglieri. Questo è
un fatto di rispetto nei nostri confronti, è un
fatto di rispetto della dignità e del ruolo di
ciascuno di noi, se volete che quest’Aula
produca effetti e soluzioni precise e
condivise, ci dovete dare l’opportunità di
conoscere i problemi e di poterli affrontare e
studiare e di dare delle risposte.
Capisco che c’è un’emergenza, ma c’è
sempre un’emergenza quando si fa
un’inversione dell’ordine dei lavori, almeno
nella mente di chi la propone c’è sempre
un’emergenza. Presidente, benissimo la
discussione, io ho votato a favore
dell’inversione, le dico però che se lei ci
mette nelle condizioni di decidere io non
sono in condizione di decidere oggi, perché si
parla di rapporti con la Provincia che non
conosco, si parla di aumento di un contributo
che dobbiamo dare alla Provincia, si parla di
un rapporto che dobbiamo avere e di un
chiarimento con l’assessore al bilancio che
non è presente oggi in Aula, perché
evidentemente non sapeva di dover affrontare
questo argomento, si parla di troppe questioni
sulle quali se vogliamo fare bella figura nei
confronti di chi ci sta alle spalle, benissimo,
la bella figura l’abbiamo fatta, anzi l’avete
fatta, ma se vogliamo dare delle risposte
credo che non sia questo il metodo giusto.
Perciò, Presidente, benissimo l’inizio di
questa discussione, ma per quanto mi
riguarda se lei procede a voler decidere oggi
su questa mozione il mio voto, il mio
contributo non ci potrà essere perché non
sono nelle condizioni di darlo, perché non ho
gli elementi necessari per poterlo dare.
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Grazie. Vorrei precisare,
però, onorevole consigliere, che questo
argomento è già posto in discussione
all’ordine del giorno al terzo punto. Tra
l’altro l’inversione di un argomento è
prevista dall’articolo 25, commi 8 e 9. Quindi
non è che sto forzando una discussione, sto
cercando solo di rispettare il Regolamento.
Solo per precisare.
Ha chiesto di parlare il consigliere Peduzzi.
Ne ha facoltà.
PEDUZZI (Fds). Grazie, Presidente.
Condivido molto la mozione presentata da
La Destra e dal consigliere Bonelli, anche
perché credo che sia il frutto di un rapporto
con i lavoratori rispetto alle competenze che
hanno svolto, all’esperienza lavorativa e alla
funzione stessa delle strutture in cui hanno
operato, che ha permesso a chi fa politica, a
chi ha attenzione alle questioni ambientali, di
formazione, a chi dovrebbe rappresentare in
questa Regione la possibilità di esprimere un
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Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
parere su queste vicende, intanto di
informarsi, quando c’è un ordine del giorno
presente in questo Consiglio, per discuterlo.
Ma forse però qualche consigliere era più
impegnato a diffondere un messaggio di
adesione e di condivisione con la collega
Polverini per quanto riguarda le politiche
sanitarie, quindi magari si è distratto un po’
dall’affrontare le questioni che oggi in questo
Consiglio stiamo esaminando!
Io penso che questo Consiglio non stia
decidendo alle spalle e contro la Giunta, e
quindi non possa esprimere un parere perché
magari la Giunta non è in grado di esprimersi
nel merito di questa mozione. Questa
mozione, e soprattutto le conclusioni su cui
impegna il Consiglio, la mozione di
Buonasorte e di Francesco Storace, chiede
alla Presidente della Giunta, all’assessore al
lavoro e alle politiche sociali di chiarire
urgentemente la questione relativa alla
copertura del finanziamento, di chiarire
urgentemente.
Quindi non c’è un indirizzo in cui
impegniamo la Giunta comunque a svolgere
una funzione su cui per esempio l’assessore
al bilancio avrebbe il dovere in Aula di
risponderci se è in grado o meno
l’assessorato competente di operare in questa
direzione.
Mi sembra un atto di volontà, un atto
intanto di solidarietà, come esprimeva la
mozione del collega Bonelli: “Tutto ciò
premesso - appunto - esprime solidarietà agli
operatori precari dei LEA”. Ovviamente
operatori che non sono più precari, che sono
oggi disoccupati, appesi alle prospettive di
questo lavoro che a mio giudizio deve
continuare per l’utilità sociale che ha
prodotto, produce e può ancora produrre
ulteriormente.
Dichiaro pertanto non solo la legittimità a
discutere, ma anche ad esprimersi su due
mozioni. La mia condivisione è su entrambe
le mozioni, non ho ancora letto quella
ripescata del collega Zaratti, che adesso
vedrò e sicuramente mi esprimerò a favore
anche di quella.
PRESIDENTE.
Ha chiesto di parlare il
consigliere Battistoni. Ne ha facoltà.
BATTISTONI (Pdl). Grazie Presidente.
Indubbiamente credo che il lavoro svolto
dai LEA sia un lavoro molto importante per il
territorio, soprattutto per la funzione che
hanno di sensibilizzare i ragazzi delle scuole,
attraverso le Province, proprio sui temi
dell’ambiente, dello sviluppo sostenibile e
tutto quello che ne deriva.
Credo che quando il Ministero fece questo
programma Infea azzeccò l’argomento
perché credo che informando i nostri giovani
poi possiamo veramente arrivare ad una
cultura sostenibile di tutta la nostra società.
Non conoscevo nello specifico l’argomento
però, da quel che mi risulta, di solito ogni
anno ci sono dei fondi a disposizione proprio
dedicati da parte della Regione Lazio
all’educazione ambientale. Ora, dal momento
che la Provincia di Roma è la provincia più
grande della nostra regione, credo che questi
fondi ci dovranno sicuramente essere.
Credo che le due mozioni presentate sia dai
Verdi che da La Destra siano mozioni
apprezzabili e degne di attenzione. Penso
quindi
che
possiamo
proseguire
tranquillamente nella discussione, alla fine
arriveremo alla votazione, indipendentemente
dalla presenza dell’assessore Mattei. Ho visto
infatti che, dalle tematiche trattate nello
specifico, i LEA sono di competenza
dell’Assessorato all’ambiente, ma per quanto
riguarda le tematiche del lavoro, se
prendiamo in considerazione anche la
proposta della consigliera Tedeschi, la
tematica viene anche più allargata.
Ribadisco che secondo me il lavoro che
fanno, conoscendolo anche per le altre
Province, è veramente egregio per il nostro
territorio, quindi le mozioni mi trovano
perfettamente d’accordo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la
consigliera Nobili. Ne ha facoltà.
NOBILI (Pdl). Signor Presidente, intervengo
semplicemente per sottolineare l’importanza
di questa mozione in un momento in cui
sicuramente
il
livello
occupazionale
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
regionale è in difficoltà e quindi non ci
possiamo permettere di perdere il pur minimo
posto di lavoro.
Ma soprattutto vorrei sottolineare la
funzione importante che i laboratori di
educazione ambientale - come chi mi ha
preceduto ha sottolineato - svolgono.
Il motivo del mio intervento, Presidente, è
per ricordare che il compito del Consiglio,
dell’Aula è di indirizzo e di espressione di
una
volontà
politica
che
impegna
successivamente la Giunta poi a dare atto a
quello che il Consiglio vuole esprimere.
Quindi potremmo essere d’accordo - così
come ha già anticipato dal collega Battistoni anche a procedere perché è semplicemente
un’espressione di volontà del nostro
Consiglio.
Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Gatti. Ne ha facoltà.
GATTI (LRP). Signor Presidente, per
dichiararmi favorevole e soprattutto, come ha
già fatto lei, annunciare che l’assessore
Mattei era impegnato in rappresentanza della
Presidente in un’altro consesso, ma ha dato la
sua disponibilità e sta arrivando.
Capiamo infatti che questo è un problema
molto sentito, è una causa nobile da portare
avanti, e a tal proposito vorrei comunque dire
che la Provincia di Roma dovrà fare la sua
parte, nel senso che sappiamo che lo Stato
trasferisce alle Regioni questi fondi e che le
Regioni li trasferiscono alle Province, ma
immagino che le Province debbano mandare
della documentazione o una relazione sulle
richieste. Adesso non so se questo sia
avvenuto, perché non conosciamo nel
dettaglio questa situazione.
E’ chiaro che qualche meccanismo non ha
funzionato, non so se soltanto da parte della
Regione o della Provincia, immagino che ci
sia anche una corresponsabilità della
Provincia.
Ritengo inoltre che ci sia una parte di
cofinanziamento da parte delle Province in
merito a questa materia e penso che la
Regione debba fare tutta la sua parte.
L’assessore Zezza, con la quale ho parlato,
mi aveva effettivamente detto che non
riguardava solo la sua materia, ecco perché
ne è stato investito l’assessore Mattei,
oltretutto, come diceva la collega, occorre
consultare anche l’Assessorato al bilancio per
l’impegno delle somme, perché questa
richiesta, che rispetto allo scorso anno è
aumentata di circa 400.000 euro, credo che
abbia bisogno di essere discussa e affrontata,
visto anche l’assestamento che abbiamo fatto,
di tagli e di altro, che effettivamente qualche
perplessità la desta sul fatto di poter
aumentare le risorse riguardo a questa
problematica.
Credo poi che nell’ambito della
discussione, Presidente e cari colleghi, sia
necessario che ci sia un formale impegno non
solo della Giunta, ma anche verso la
Provincia di Roma affinché faccia la sua
parte, e che tutto funzioni e che i meccanismi
che si sono inceppati si sblocchino e si
consenta a questi lavoratori di tornare al loro
posto e di continuare a fare quel lavoro
importante che hanno svolto finora.
Ho ricevuto la chiamata dell’assessore
Mattei che era già qui su via della Pisana.
Quindi, Presidente, che se qualcuno ha
ancora qualcosa da dire, l’assessore si è
impegnato a parlare, ha bisogno di dire
qualcosa in Aula e credo che sia il caso di
ascoltarlo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Irmici. Ne ha facoltà.
IRMICI (Pdl). Signor Presidente, assessori,
colleghi consiglieri, la situazione riguardante
i ventuno operatori dei LEA è urgente e la
mozione giustamente viene discussa in
questo momento con una inversione
dell’ordine del giorno. Infatti, la materia è
delicata e riguarda non solo l’attività di
lavoro di ventuno persone, cosa che noi
sentiamo profondamente, in quanto il nostro
gruppo ha sempre avuto grande attenzione
per le questioni del mondo del lavoro, e su
questo siamo impegnati a fondo, ma nello
specifico si tratta anche di un’attività che è
indispensabile, che ha fruttificato molto negli
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IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
anni scorsi e che quindi non può essere
assolutamente sospesa e deve avere una sua
continuità, riteniamo che tutto quello che
riguarda l’attività ambientale, sotto l’aspetto
dell’informazione e dell’educazione, sia
essenziale, anzi noi riteniamo che questa
attività debba essere ulteriormente sviluppata.
Non escludiamo la possibilità - seppure in
una situazione che certamente non è delle più
rosee dal punto di vista del bilancio - di
verificare se ci siano addirittura dei margini
per potere destinare in futuro maggiori
risorse a questa attività. Chiaramente in
questa prospettiva occorre anche un maggiore
impegno della Provincia.
In questo senso quindi ritengo che debba
essere data dalla Giunta la massima
attenzione e urgenza ai problemi dei LEA.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Nobile. Ne ha facoltà.
NOBILE (Fds). Signor Presidente, non sarei
intervenuto sull’argomento, perché lo ha già
fatto il capogruppo Peduzzi, però mi corre
l’obbligo di chiarire alcuni aspetti, anche
rispetto al penultimo intervento.
Intanto sono contento che una discussione
su un tema come questo sia fatta con un
consenso unanime da parte del Consiglio
regionale, perché, appunto, questo tipo di
situazione rappresenta proprio un legame
stretto tra una buona possibile occupazione e
una funzione importante sul piano ambientale
che questi lavoratori hanno svolto e possono
svolgere in futuro se gliene daremo loro la
possibilità.
Da questo punto di vista volevo chiarire
che la Provincia ha già stanziato un milione e
800.000 euro. Adesso il problema è
supportare questo tipo di intervento e, quindi,
rendere possibile - con un efficace
coordinamento tra la Provincia di Roma e la
Regione Lazio - che questi lavoratori possano
effettivamente svolgere la funzione. Cioè,
non cerchiamo di addossarci, rispetto alle
parti politiche che gestiscono questa
situazione, responsabilità che in questo
momento non esistono.
La Provincia di Roma in questo senso - lo
ripeto - ha stanziato già un milione e 800.000
euro. Adesso il compito è andare avanti su
questa strada.
PRESIDENTE. Ha chiesto di
l’assessore Mattei. Ne ha facoltà.
parlare
MATTEI, Assessore. Signor Presidente,
colleghi consiglieri, mi scuso per essere
arrivato in ritardo, ma credo che ci sia stata
un’inversione dei punti all’ordine del giorno
ed ero rappresentare la Regione in un
workshop
organizzato
dal
Ministero
dell’ambiente con le altre Regioni sulla
biodiversità. Purtroppo era un impegno
istituzionale e non potevo mancare.
Sulla questione specifica dei lavoratori che peraltro credo sia un problema noto
anche a molti in aula - quello che posso dire è
quello che ho trovato all’insediamento di
questa Giunta, non c’erano risorse a bilancio
per compensare, quindi per integrare la quota
che la Provincia aveva in qualche modo
stanziato.
Ho parlato con l’assessore Lo Fazio della
Provincia di Roma, abbiamo verificato le
risorse attualmente a nostra disposizione e in
questo momento non abbiamo la possibilità
di dare certezza nell’immediato. Ma, come
per ogni questione che riguarda il lavoro,
vista anche la sensibilità mostrata da questa
Giunta e da questo Consiglio su queste
tematiche, non ho difficoltà ad affermare che,
essendo in redazione il bilancio 2011,
cercheremo ovviamente le risorse per
recuperare un gruppo di lavoratori che
certamente ha svolto la sua opera con solerzia
e con efficacia e che sicuramente ha il diritto
di veder riconosciuto quello che è il lavoro
svolto e quindi continuare su quell’opera.
Non posso per ovvi motivi dare una
certezza per quanto riguarda il momento
attuale ma posso rassicurare l’Aula e quindi i
lavoratori stessi che l’Assessorato si
prodigherà per far sì che questa vicenda si
risolva per il meglio.
PRESIDENTE. Grazie, assessore Mattei.
Dichiarazioni di voto
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Zaratti. Ne ha facoltà.
ZARATTI (Sel-V). Prima di tutto voglio
ringraziare tutti i colleghi che si sono espressi
positivamente rispetto a questa mozione, a
questa mia, ma anche a quella del collega
Bonelli e a quella del collega Buonasorte che
sono sostanzialmente simili, apprezzo anche
le parole dell’assessore Mattei, ciononostante
mi viene da sottolineare un aspetto, cioè
l’impegno economico da qui a dicembre per
assicurare la prosecuzione del lavoro a questi
ventuno lavoratori non è di milioni di euro, è
di poche migliaia di euro, che secondo me
possono essere trovate con un impegno
congiunto, non dico soltanto della Regione,
ma con un impegno congiunto di Regione e
Provincia.
Mi sembra paradossale il fatto che
collettivamente, comunemente la Provincia, i
consiglieri regionali e l’assessore regionale
considerino che il lavoro svolto da questi
lavoratori per dieci anni sia un lavoro
importante, fondamentale e via dicendo, tanto
che l’assessore stesso ci dice - e io lo
apprezzo per questo - che in sede di
redazione del bilancio preventivo del
prossimo anno si è impegnato a cercare anche
i fondi per sostenere questa cosa, io di questo
lo ringrazio, lo apprezzo molto, ma che poi
non si trovi una soluzione tra due enti
importanti come la Regione e come la
Provincia per poche migliaia di euro per
garantire a questi lavoratori la possibilità di
continuare un rapporto di lavoro.
Vi dico sinceramente che mi pare che sia
l’unico caso negli ultimi cinque anni
sicuramente in cui i lavoratori precari sono
stati messi alla porta. E’ stata assicurata la
prosecuzione del contratto a migliaia e
migliaia di lavoratori anche in questa
Regione, mentre per questi ventuno
lavoratori non si trovano poche migliaia di
euro per permettere loro di lavorare. Credo
che questa sia una cosa sbagliata.
Per questo chiedo all’assessore - ne
conosco la sua disponibilità al riguardo - che
insieme alla Provincia si trovi una soluzione
transitoria da qui a dicembre, e da dicembre
in poi in sede di redazione di bilancio
comunemente ci faremo carico per trovare i
fondi necessari per proseguire il lavoro
indispensabile dei laboratori di educazione
ambientale.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Zaratti.
Ha chiesto di parlare il consigliere Bonelli.
Ne ha facoltà.
BONELLI (Verdi). Presidente, prima di fare
la dichiarazione di voto vorrei dire che ho
apprezzato
parte
dell’intervento
dell’assessore
e
vorrei
dire
anche
all’assessore che la parte con la quale ha
finito il suo intervento è parte comprensiva
dei dispositivi delle tre mozioni, vale a dire di
fare in modo che il prossimo triennale sia il
triennale che vede lo sforzo per la
stabilizzazione
dei
precari.
Dunque
l’affermazione finale dell’assessore la
interpreto come un assenso al dispositivo
delle mozioni presentate dai tre consiglieri.
Annuncio quindi la mia dichiarazione di
voto favorevole per tutte e tre le mozioni,
voterò a favore della mozione di Buonasorte,
di quella di Zaratti e ovviamente di quella
che ho sottoscritto.
Sull’ultimo punto chiedo un’assunzione
forte di responsabilità all’assessore Mattei, da
adesso, c’è una questione che non può essere
prorogata, come diceva il consigliere Zaratti,
al 1° gennaio del 2011. L’assunzione di
responsabilità riguarda il fatto che da oggi,
cioè da domani, subito, si faccia un lavoro
per trovare quelle risorse che consentano non parliamo di stabilizzazione in questa fase
- la prosecuzione del contratto a questi
ventuno operatori per consentire tra l’altro la
prosecuzione del servizio offerto dai LEA.
Non è una cifra enorme, è una cifra su cui se
c’è la volontà si può trovare la soluzione,
quindi - non so se l’assessore all’ambiente
Mattei intenderà intervenire nuovamente, io
mi auguro di sì, e penso assolutamente che
questo accadrà - mi auguro che lui oggi si
possa assumere un impegno di questa natura,
vale a dire di convocare una riunione insieme
alla Provincia che abbia come scopo questo,
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IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
la prosecuzione del contratto che consenta ai
lavoratori fino a dicembre di poter avere il
contratto e poi, con la finanziaria che
elaboreremo, e su cui noi daremo il nostro
contributo, si faccia un lavoro per arrivare
alla stabilizzazione finale dei precari, cioè di
quelli che oggi tra l’altro nemmeno sono più
precari, perché non hanno nemmeno il
contratto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Gatti. Ne ha facoltà.
GATTI
(LRP).
Signor
Presidente,
naturalmente per dichiarare il voto
favorevole, ma anche per integrare quanto
detto prima, visto che ho ricevuto notizie ora
in merito alla questione che tratta dei ventuno
lavoratori occupati con contratto a termine
con Capitale lavoro da 36 mesi e ai quali l’11
settembre è scaduto il relativo contratto,
senza possibilità di rinnovo. Ora, la
possibilità di far tornare al lavoro queste
persone poggia sicuramente sull’impegno adesso sono arrivate le cifre - di 1,200
milioni annui, che sono sostenuti al 50 per
cento dalla Provincia e al 50 per cento dalla
Regione.
Si tratterebbe quindi per noi di 600 milioni,
come era stato detto, per un anno. C’è stato
l’impegno
sul
programma
nazionale
dell’Infea che è regolato da un accordo del
1995 con il Ministero dell’ambiente. Nel
1999 la Giunta regionale delegava alle
Province l’attuazione del programma. Si
tratta quindi di collaborare anche con la
Provincia di Roma, come dicevo prima. Nella
mozione noi dobbiamo esser forti e chiedere
l’impegno della Provincia di Roma,
altrimenti non risolveremo il problema di cui
trattiamo. E’ quindi necessario impegnare
anche la Provincia di Roma perché possa
cofinanziare questo intervento.
Era soltanto per una integrazione e
naturalmente per dichiarare il voto
favorevole.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la
consigliera Rodano. Ne ha facoltà.
RODANO (Idv). Signor Presidente, per
dichiarare il voto favorevole alle mozioni, a
nome del Gruppo, come ha già fatto la
collega Tedeschi prima, e per dire che
sarebbe forse possibile - tenendo conto che si
tratta di trovare una copertura per soli tre
mesi e peraltro metà della copertura da quello
che capisco, perché l’altra metà sarebbe da
parte della Provincia - anche chiedere
all’assessore al bilancio di attingere al fondo
di riserva per esigenze straordinarie, di cui
l’assessore al bilancio ci ha parlato in sede di
discussione dell’assestamento. Non solo, ma
io ritengo che se si costituisce un opportuno
tavolo, un’opportuna relazione con la
Provincia di Roma, probabilmente la
Provincia di Roma sarebbe forse persino in
grado di anticipare, di fronte ad un impegno
per il 2011 da parte della Regione, le risorse
che potrebbero servire per consentire a questi
lavoratori
non
dico
di
avere
la
stabilizzazione,
ma
di
non
restare
disoccupati, e al territorio di non perdere
l’utile azione, unanimemente riconosciuta da
questo Consiglio, che questi lavoratori hanno
svolto in questi anni.
Faccio presente che questo nodo del
rinnovo del contratto dei lavoratori precari o
dei lavoratori a tempo determinato sarà una
cosa che avremo sul tavolo a più riprese,
perché purtroppo il non rinnovo del contratto
copre spesso di fatto un licenziamento, di
fatto una sospensione del rapporto di lavoro
ed un licenziamento di lavoratori che magari
svolgono da anni una funzione e che poi, non
rinnovandogli il contratto di fatto si tratta di
un licenziamento sotto altro nome..
Quindi io credo che l’assessore Mattei
potrebbe utilmente trovare con la Provincia le
modalità per coprire i mesi residui del 2010,
anche magari, insisto, utilizzando il fondo di
riserva per le esigenze straordinarie e
facendosi forte del consenso unanime del
Consiglio, per poter risolvere, insieme alla
Provincia di Roma, questo problema.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Buonasorte. Ne ha facoltà.
BUONASORTE (LaD). Signor Presidente, ci
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Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
avviamo verso un voto unanime su queste
mozioni, credo che l’intervento dell’assessore
Mattei sia stato molto onesto, così come con
altrettanta onestà dobbiamo evitare fughe in
avanti e speculazioni. Penso al fondo di
riserva e alla Provincia. E’ evidente che ci si
è trovati, dopo tanti anni, ad ereditare una
situazione e che quindi ci impegneremo a
risolverla, come ha detto l’assessore, però
deve esserci anche la buona volontà da parte
della Provincia. Noi siamo pronti a fare la
nostra parte, l’indicazione dell’Aula, arrivata
unanime verso l’assessore, è una indicazione
forte e importante, però ha ragione anche
l’assessore quando afferma che i problemi
bisogna risolverli insieme. Quindi noi ci
auguriamo quindi che anche la Provincia di
Roma faccia la sua parte e che si possa
finalmente risolvere questo problema.
Voglio però dire alla collega Rodano che
questa situazione si porta avanti da tempo.
Senza voler fare speculazione - su questi su
questi argomenti non si specula -, voglio
ricordare che voi non li avete stabilizzati
quando nei cinque anni precedenti avete
governato.
Ci troviamo di fronte a una situazione
difficile, ci sono 21 persone che vanno
aiutate, l’Aula dà un’indicazione unanime per
cercare di trovare una soluzione, ora bisogna
procedere, ma insieme, questo è il punto, e
senza fare fughe in avanti.
Saremmo tutti contenti di poter trovare
domani mattina 7-800.000 euro l’anno per i
prossimi trent’anni e stabilizzare con 25
milioni di euro i nostri amici che io per
primo, o tra i primi, ho voluto sostenere
firmando insieme al Presidente Storace una
mozione.
Come ho detto, però, le forze politiche
devono operare insieme, anche insieme alla
Provincia dove invece governa una Giunta di
centrosinistra.
Dobbiamo, anzi dovete, voi che avete più
potere di intercessione in quell’importante
ente, agire in tale senso. Diversamente,
rischiamo di andare a speculare su chi sbaglia
e chi non risolve i problemi, invece i
problemi dobbiamo risolverli.
PRESIDENTE. Ha chiesto di
l’assessore Mattei. Ne ha facoltà.
parlare
MATTEI, Assessore. Signor Presidente, in
realtà nell’intervento ho cercato di inquadrare
velocemente il problema attuale, ma è
evidente che questo non è un problema che
può essere visto nell’arco dei 60 giorni. Il
problema dei 60 giorni è importante, è
comprensibilissimo il fatto di guardare allo
stipendio di questo mese, del mese prossimo,
ma il problema evidentemente è quello che
porta a guardare indietro e a pensare che sono
lavoratori che hanno avuto una storia, quindi
hanno avuto un contratto triennale che è
scaduto a settembre che in qualche modo li
vedeva, e li vede ancora oggi, guardare al
futuro con l’auspicio di un rinnovo, se non di
una stabilizzazione.
Quindi immagino che il fatto contingente
sia un fatto importante, ma molto più
importante sia quello che la Provincia e la
Regione vogliano fare in termini di
prospettiva.
Io ho parlato con l’assessore provinciale,
come ho detto prima, e ritenevo - ritengo
ancora oggi - che, proprio perché stiamo
parlando di un investimento relativamente
impegnativo, non avendo noi risorse sul
bilancio al momento della scadenza del
contratto ed essendo i lavoratori in carico alla
società Capitale Lavoro, società interamente
posseduta dalla Provincia, lo dico anche per
un’esperienza vissuta negli anni da
amministratore locale, se il dipendente è in
carico a una società ad intero capitale
pubblico e se c’è una volontà - cosa che io
non ho difficoltà a ribadire oggi, come ho
detto alla Provincia stessa -, una volontà che
deve essere suffragata ovviamente da un voto
d’aula, si poteva intervenire. E questo non è
né per fare polemiche né per cercare di
scaricare su altri il problema, ma è evidente,
insomma, che questo problema poteva essere
portato al nuovo bilancio regionale attraverso
un mantenimento in servizio, quindi un
prolungamento, una proroga contrattuale da
parte di Capitale Lavoro se l’investimento è come abbiamo detto - non eccessivo per le
casse regionali, ritengo che quella somma di
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Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
cui abbiamo parlato poteva essere in qualche
modo anticipata dalle casse provinciali e,
soprattutto, dalla società che è interamente
pubblica,
c’è
una
disponibilità
dell’assessorato, ma l’assessorato non può
impegnare il bilancio, perché il bilancio è
materia d’Aula. Quindi quello che farò di
nuovo - se l’aula lo ritiene - è parlare con la
Provincia, verificare se ci sono le possibilità
all’interno del nostro bilancio, ma lo dico
perché io ho già verificato, non è un fatto che
abbiamo lasciato andare, non c’era una
capienza proprio perché non era stanziato il
fondo nel preventivo, ma è comprensibile
perché il contratto scadeva l’11 settembre.
Credo di avere anche una nota che non era
possibile il rinnovo di quel contratto. Ciò non
significa che non si possa fare un contratto,
una proroga o utilizzare un altro sistema per
mantenere quell’occupazione che tutti
auspichiamo che rimanga intatta.
Cercherò, se l’Aula lo ritiene, di
risollecitare la Provincia e vedere se nelle
pieghe del bilancio, ad esempio, di Capitale
Lavoro si può prevedere se non altro di
arrivare al momento in cui la Regione potrà
stanziare dei fondi che diano la prospettiva.
Anche perché, per essere onesto, la cosa più
semplice sarebbe stata quella di attingere al
fondo di riserva - peraltro, cosa che
l’assessore Cetica dovrebbe valutare in
termini più precisi - ma non avrebbe in
nessun modo risolto il problema delle
aspettative di questi lavoratori.
Quello che dirà oggi l’Aula quindi sarà per
me un indirizzo chiaro, quello che farò
certamente è sollecitare di nuovo la Provincia
stessa e Capitale Lavoro a risolvere il
problema contingente. Credo che questo
venga incontro alle istanze che arrivano dai
banchi della maggioranza e dell’opposizione
e credo che possa essere un viatico che poi
dovrà però concludersi - questo lo ribadisco e
chiudo - con una votazione di bilancio che
guardi al triennale. Non posso fare ipoteche
su questo.
Votazioni
PRESIDENTE.
Pongo
in
votazione
la
mozione n. 23 del consigliere Bonelli che
così recita:
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
REGIONALE
MOZIONE
Oggetto: Situazione operatori precari dei
L.E.A. della Provincia di Roma.
Premesso che:
• I L.E.A. Laboratori territoriali di
informazione ed Educazione Ambientale
della Provincia di Roma, rappresentano
strumenti operativi sul territorio provinciale
attivati a seguito di accordi tra Regione Lazio
e Provincia di Roma (L.R. 14/99) nell'ambito
del programma nazionale InFEA, promosso
dall'allora Ministero dell' Ambiente e dal
MIUR (G.U. - serie generale n. 83
dell'8/4/95), con cui Regione e Provincia
recepivano le indicazioni internazionali
sancite dalla Conferenza di Rio (Earth
Summit 1992), riportate nel documento
Agenda 21 e successivamente nel protocollo
di Kyoto, sottoscritto anche dall'Italia.
• I LEA si caratterizzano come centri di
risorse e di iniziative che nascono in risposta
alla necessità di dare organicità ed impulso
alle attività realizzate sul territorio
provinciale in campo ambientale, con gli
obiettivi di: a) sensibilizzare in merito alle
tematiche connesse alla sostenibilità; b)
promuovere, attivare e sostenere progetti
mirati alla conoscenza del territorio; c)
stimolare un confronto fra le diverse realtà
territoriali
per
promuovere
processi
partecipativi che individuino forme condivise
di sviluppo sostenibile; d) contribuire a
diffondere comportamenti più consapevoli e
responsabili finalizzati alla modifica degli
stili di vita, promuovendo una visione
sostenibile dell'ambiente, dell'economia e
della società, attraverso processi di
partecipazione e di coinvolgimento; e)
costruire conoscenze che rispettino la
complessità e l'incertezza dei fenomeni
naturali,
delle
relazioni
sociali
e
Atti consiliari
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IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
dell'evoluzione dell'individuo.
• 21 lavoratori precari dei L.E.A. della
Provincia di Roma, da122 marzo 2010 sono
in stato di agitazione a causa di una grave
incertezza sul futuro lavorativo in queste
strutture.
Visto che:
• Per il loro funzionamento ed al fine di
garantire un adeguato compenso lavorativo
agli operatori, i due Enti hanno stabilito
entità e modalità di finanziamento basate su
un frazionamento equo che, nei limiti delle
loro possibilità, risulta essere sempre stato
onorato nei dieci anni di attività.
• Dal 2007 tale finanziamento viene versato
nelle casse della società partecipata della
Provincia di Roma, Capitale Lavoro SpA (di
cui l'Amministrazione provinciale è Socio
Unico al 100%), che contrattualizza i 21
operatori dei L.E.A. con un impiego a tempo
determinato con scadenza l'Il settembre 2010.
• Ad oggi né l'Azienda, né l'Ente provinciale
hanno fornito notizie certe e positive sulla
situazione contrattuale degli operatori in
merito alla possibilità di un rinnovo o di una
stabilizzazione definitiva, in modo da sancire
il diritto alla stabilità e porre fine allungo
calvario contrattuale dei lavoratori.
• Alle richieste avanzate dagli operatori
precari dei LEA della Provincia di Roma,
sostenuti dalle rappresentanze sindacali, ]'
Amministrazione Provinciale risulta aver
addotto come causa della mancata
comunicazione l'ambigua posizione assunta
dalla Regione Lazio in merito al
finanziamento, sia per quanto concerne la sua
reale consistenza per gli anni 2010-2012, che
per quanto concerne la reale disponibilità di
erogazione.
• Secondo le ultime elaborazioni della Cgil
(che ha incrociato i dati Istat, Inps e Inail),
nel 2009 sono finiti nell'intera regione in
cassa integrazione 79.756 lavoratori, di cui
37.648 solo nella provincia di Roma.
• Attualmente nel Lazio oltre 100.000
persone usufruiscono di ammortizzatori
sociali e rischiano di restare senza reddito
non appena finirà il sostegno pubblico, e per
l'intero anno scorso dovrebbe essere almeno
90 mila i lavoratori in più senza occupazione.
TUTTO CIO' PREMESSO IL
CONSIGLIO REGIONALE
Esprime solidarietà agli operatori precari dei
L.E.A. della Provincia di Roma in stato di
agitazione
Impegna il Presidente della Giunta
regionale
• a reperire quanto prima fondi regionali per
il triennio 2010-2012, assicurandone la reale
disponibilità di erogazione, in modo da
garantire un'adeguata situazione contrattuale
agli operatori LEA della Provincia di Roma,
al fine di procedere nella direzione di lotta al
precariato;
• a riferire quanto prima al Consiglio
Regionale.
(Il Consiglio approva all’unanimità)
Pongo in votazione la mozione n. 26 dei
consiglieri Buonasorte e Storace che così
recita:
MOZIONE
Oggetto: Chiarimenti sulla posizione
contrattuale di 21 operatori Lea della
Provincia di Roma Consiglieri proponenti:
Roberto Buonasorte e Francesco Storace.
Premesso
• che i Lea (Laboratori territoriali di
informazione ed Educazione) sono strumenti
operativi provinciali attivati a seguito degli
accordi intercorsi tra Regione Lazio e
Provincia di Roma ai sensi della L.R. 06
Agosto 1999, n. 14, nell'ambito del
programma nazionale InFEA, promosso dal
Ministero dell'Ambiente e dal MIUR (G.U. Serie generale n. 83 dell' 8 aprile 1995);
• che Regione Lazio e Provincia di Roma
hanno recepito sia le indicazioni emerse dalla
Conferenza di Rio del 1992, contenute nel
40
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
documento Agenda XXI, che quelle
contenute nel protocollo di Kyoto;
• che per dieci anni gli Enti suddetti hanno
garantito entità e modalità di finanziamento
per il funzionamento dei Lea e per il
compenso degli operatori.
Considerato
• che tale finanziamento dall'anno 2007 viene
versato a Capitale Lavoro spa, società di cui
l'Amministrazione provinciale è socio unico
al 100%, che ha contrattualizzato 21
operatori dei laboratori con un impiego a
tempo determinato con scadenza 11/09/2010;
• che a tre mesi dal termine del contratto ne'
Capitale Lavoro spa, ne' la Provincia di
Roma si sono pronunciati in merito ad un
rinnovo dei contratti o ad una stabilizzazione
dei 21 addetti;
• che la Provincia di Roma, a fronte del
mancato chiarimento richiesto dai dipendenti,
ha sempre sostenuto che l'ambiguità della
vicenda era da ricercarsi nell'incertezza da
parte della Regione di garantire sia la
consistenza del finanziamento per gli anni
2010-2012, che la disponibilità di risorse da
erogare.
il Consiglio regionale impegna
il Presidente della Giunta regionale Renata
Polverini e l'Assessore al Lavoro, politiche
sociali e famiglia Mariella Zezza a chiarire
urgentemente la questione relativa alla
copertura del finanziamento da destinare ai
Lea della Provincia di Roma, per garantire, in
tempi brevi, il rinnovo dei contratti ai 21
operatori ai quali, 1'11 settembre c.a.,
terminerà
il
rapporto
di
lavoro,
salvaguardando i livelli occupazionali in un
momento in cui la crisi economica flagella,
In particolare, persone e componenti di quei
nuclei famigliari che rimangono senza
occupazione.
(Il Consiglio approva all’unanimità)
Pongo in votazione la mozione n. 44 del
consigliere Zaratti che così recita:
MOZIONE
Oggetto: Laboratori educazione ambientale
(LEA) Provincia di Roma.
Il sottoscritto consigliere regionale
PREMESSO CHE:
• I Laboratori di Educazione Ambientale
(LEA) operano in base ad accordi presi tra
Regione Lazio, Provincia di Roma nel quadro
del programma nazionale InFEA avviato da
Ministero de II' Ambiente e dal Ministero
dell'Università e della Ricerca nel 1995 in
ricezione delle indicazioni internazionali del!'
Agenda 21 e successivamente del Protocollo
di Kyoto;
• I L.E.A. svolgono da anni un'insostituibile
ed efficace opera di sensibilizzazione e
comunicazione dei temi relativi l'ambiente e
lo sviluppo sostenibili nei territori ove sono
presenti;
• Che per sottrarre i lavoratori dei L.E.A.
dalle condizioni di precarietà in cui
operavano e rendere più efficace l'attività dei
L.E.A., nel 2007 l'Assessorato Regionale
all’Ambiente e Cooperazione tra i Popoli,
d'accordo con l'Assessorato Ambiente della
Provincia di Roma, ha avviato un processo di
stabilizzazione dei lavoratori L.E.A. della
Provincia di Roma attraverso la loro
contrattualizzazione
con
la
società
partecipata della Provincia di Roma "Capitale
Lavoro s.p.a.";
• Che i fondi a disposizione dei L.E.A.
erogati dalla Regione Lazio dal 2005
ammontano a: 320.000 euro nel 2005,
326.670 euro nel 2006, 600.000 euro nel
2007, 600.000 euro nel 2008, 600.000 euro
nel 2009, e 902.000 euro nel 2010 (come da
tabella inviata al Presidente della provincia di
Roma il 9 aprile 2010;
• Che era nelle intenzioni del precedente
Assessore
Regionale
all’Ambiente
e
Cooperazione tra i Popoli 1) estendere
successivamente
il
progetto
di
contrattualizzazione e stabilizzazione anche
ai L.E.A. delle altre provincie, 2) portare al
Atti consiliari
41
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
tempo pieno tutti gli attuali lavoratori della
Provincia di Roma come risulta dalla
corrispondenza tra esso e la Provincia di
Roma e da alcune riunioni tenute a questo
proposito, 3) definire entro il 2010 il
processo di stabilizzazione dei lavoratori
L.E.A. della Provincia di Roma attraverso
l'aumento
dei
fondi
e
la
loro
triennalizzazione.
CONSIDERATO CHE:
• Attualmente ai lavoratori non è stata data
alcuna certezza circa il rinnovo del contratto,
che scade il prossimo settembre, né tanto
meno riguardo la loro stabilizzazione;
• Che tale precarietà sta danneggiando e
riducendo l'attività fondamentale dei L.E.A.
nei territori.
Tutto ciò premesso
Si impegnano il Presidente della Giunta
Regionale e l'Assessore all'Ambiente a:
• Chiarire con la Provincia di Roma l'entità
dei finanziamenti previsti in sede di Bilancio
e provvedere alla loro erogazione qualora ciò
non sia avvenuto;
• Concordare con la Provincia di Roma un
processo di stabilizzazione dei lavoratori
L.E.A. della provincia di Roma;
• Attuare comunque, in attesa della
stabilizzazione, ogni provvedimento possibile
finalizzato alla conservazione del posto di
lavoro dei lavoratori L.E.A. evitando
assolutamente ogni interruzione dello stesso
alla scadenza contrattuale prevista (settembre
2010);
• Ad avviare un processo di sottrazione dalla
precarietà che interessi anche i lavoratori
L.E.A. delle altre provincie del Lazio.
(Il Consiglio approva all’unanimità)
Come avevo già annunciato questa mattina
sospendiamo la seduta. Il Consiglio è
aggiornato alle ore 11,30 del 20 ottobre 2010
per l’esame degli argomenti iscritti all’ordine
del giorno non trattati nella giornata odierna.
Grazie.
La seduta è sospesa.
La seduta è sospesa alle ore 16,47
************************************
Resocontisti interni
Gabriella Mostarda
Emilia Di Meo
Assistente
Antonio D’Acunzo
Revisore
Stefano Mostarda
Responsabile
Sezione Resocontazione
Stefano Mostarda
Direttore
Servizio Aula, Commissioni
dr. Onoratino Orticello
42
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
Allegato n. 1
Interrogazioni a risposta scritta
N. 171 del 5 ottobre 2010
Oggetto: dismissione beni di proprietà ARSIAL azienda agricola di ha 36.26.70 con due casali e
annessi agricoli nella Riserva Naturale Regionale
Decima Malafede.
Il sottoscritto Angelo Bonelli Capogruppo dei
Verdi
Premesso che:
- Nell'Aprile 2009 l'ARSIAL (Agenzia Regionale
per lo Sviluppo e l'Innovazione dell'Agricoltura
del Lazio) ha deliberato "l'affidamento in
concessione amministrativa degli immobili
pervenuti all'ente ai sensi delle leggi di riforma
fondiaria, siti a Roma in via Tullio Giordana,
località Capocotta e in via Arcore, località
Malborghetto", approvando lo schema di
concessione amministrativa, il capitolato tecnico e
i criteri di determinazione dei canoni di affitto;
- Il 29 aprile 2009 il Servizio preposto di Arsial
redige un avviso pubblico con cui indice una gara
(n. 7/2009) per "l'affidamento in concessione
amministrativa della tenuta di Capocotta". La
pubblicazione avviene il 30/04/09 con scadenza
18/05/09. Il capitolato dello stesso prevede una
concessione della durata di 15 anni a fronte di un
canone annuo pari a € 20.000,00 (e di un deposito
cauzionale di pari importo da versare al momento
della sottoscrizione del contratto) per la
realizzazione di un "impianto pilota frutticolo (...)
con applicazione di sistemi innovativi di
conduzione convenzionale, integrata e biologica
(...) conforme ad un piano di miglioramento
aziendale presentato in sede di procedura
concorsuale, assicurando la conservazione
dell'area e la disponibilità della stessa alle finalità
di intervento di Arsial";
- Con deliberazione n. 310 del 3 giugno 2009
viene aggiudicata la gara n. 7/2009 alla Società
Biofattoria agricola con sede in via Padre
Giovanni Antonio Filippini, n. 23, 00144 Roma;
- In data 12/11/2009 la Società Biofattoria
agricola segnala ad Arsial il proprio interesse per
una acquisizione in proprietà del bene oggetto di
locazione in considerazione del fatto che
l'Agenzia sta procedendo alla dismissione del
proprio patrimonio immobiliare;
- Il 9 dicembre il Servizio patrimoniale di Arsial
risponde che è nelle intenzioni dell'agenzia, vista
l'approvazione del regolamento regionale n. 7 del
30 maggio 2009, di inserire l'immobile in oggetto
tra quelli in via di dismissione e suggerisce di
avvalersi ai fini dell'acquisizione delle
agevolazioni finanziarie messe a disposizione
dall'lsmea, segnalando l'urgenza di provvedere in
tal senso in considerazione del fatto che tali
agevolazioni potrebbero decadere al termine del
2009;
- In data 10/12/2009 viene formalizzata la
valutazione estimativa della tenuta della
Capocotta per un valore complessivo di €
690.000,00, redatta da parte di un professionista
incaricato dalla società Risorsa srl;
- Con deliberazione 981 del 17 dicembre 2009
Arsial approva le stime eseguite da Risorsa srl, tra
cui rientra quella relativa alla tenuta di Capocotta
e inserisce l'azienda tra i beni da dismettere
integrando l'elenco già pubblicato con
deliberazione
507
del
24/07/2009.
Contestualmente Arsial approva la riduzione del
prezzo di base della tenuta in oggetto a € 483
.000,00 e stabilisce "di offrire i suddetti immobili
in prelazione ai concessionari in ottemperanza
con i dettami del Regolamento Regionale n.7".
Considerato che una serie di coincidenze
fortuite sono presenti analizzando la
cronologia degli atti, tra cui:
- Il 14/04/2009 due signore all'apparenza
sconosciute, una agricoltore di professione, l'altra
impiegata, costituiscono una società agricola
semplice, la 8iofattoria agricola, con un capitale
sociale di € 10.000,00, il cui scopo sociale tra
l'altro è quello di occuparsi della "gestione e
conduzione di terreni agricoli ottenuti in
concessione da Enti pubblici o privati o da terzi" e
con partecipazione al capitale sociale con quote
estremamente differenziate (99% ed 1%) ed
appena pochi giorni dopo (il 20/04/2009) Arsial
delibera
"l'affidamento
in
concessione
amministrativa degli immobili (.....), siti a Roma
in via Tullio Giordana, località Capocotta. Nel
Atti consiliari
43
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
fissare i "principi informatori secondo i quali
verranno redatte le concessioni amministrative" la
medesima delibera, all'ultimo capoverso, prevede
che "le migliorie apportate dal conduttore, purché
preventivamente autorizzate, sono riconosciute in
caso di cessione al suddetto dell'immobile",
fattispecie quest'ultima raramente contemplata da
un contratto di locazione;
- Il 29/04/2009 il Servizio preposto di Arsial
redige un avviso pubblico con cui indice una gara
(n. 7/2009) per "l'affidamento in concessione
amministrativa della tenuta di Capocotta".
Pubblicazione il 30/04/09, scadenza 18/05/09;
- Il 3/06/2009 viene aggiudicata la gara n. 7/2009
e tra le tre offerte valide pervenute (una quarta
viene esclusa perche ritenuta non ammissibile)
risulta vincitrice la Biofattoria agricola per aver
presentato "l'offerta qualitativamente migliore".
Tale valutazione risulta difficile da giudicare in
assenza dei verbali di gara , ma in ogni caso è tale
da destare perplessità in considerazione del fatto
che 1) si tratta di una società costituita appena due
mesi prima e per tale ragione non in grado di
avere un'ampia storia documentabile tale da
fondare la sua affidabilità né su un piano tecnicoagronomico, né da un imprenditoriale; 2) la sua
solidità finanziaria fa affidamento su un capitale
sociale di soli 10.000,00 euro detenuti al 99% da
una singola persona fisica , ancorché si tratti di
"imprenditrice agricola "; 3) altre società
partecipanti all'avviso pubblico potevano vantare
un'esperienza pluriennale imprenditoriale in
agricoltura sicuramente più documentata e
diversificata tale da fornire teoricamente maggiori
garanzie all'amministrazione; 4) a fronte di un
canone annuo di € 20.000,00, corrispondenti a
circa 600 ,00 euro ettaro, risulta molto particolare
che un imprenditore si sia fatto avanti per la
gestione di un'azienda agricola che nella perizia
estimativa viene descritta come caratterizzata da
una condizione "di lungo abbandono" e tale che il
recupero della qualifica "seminativo" è
compromesso da anni di vegetazione spontanea
parassita....", oltretutto dovendo osservare i
vincoli imposti dalle esigenze di sperimentazione
agraria dettati da Arsial;
- Il 12/11/2009 la Società 8iofattoria agricola
segnala ad Arsial il proprio interesse per una
acquisizione in proprietà del bene oggetto di
locazione. 1/ contratto di locazione sottoscritto
appena 4 mesi prima ha certamente creato le
premesse per l'esercizio del diritto di prelazione e
a questo punto per la vendita non è più necessario
procedere con bando pubblico;
- Il 13/11/2009 l'atto di indirizzo del Commissario
Straordinario di Arsial estende la riduzione del
prezzo di vendita degli immobili di Arsial e
introduce la rateizzazione dei pagamenti anche ai
casi in cui "... il bene venga offerto in prelazione
al conduttore..";
- Il 9/12/2009 il dirigente del servizio
patrimoniale di Arsial risponde che è nelle
intenzioni dell'agenzia , vista l'approvazione del
regolamento regionale n. 7 del 30 maggio 2009,
di inserire l'immobile in oggetto tra quelli in via
di dismissione e suggerisce di avvalersi ai fini
dell'acquisizione delle agevolazioni finanziarie
messe a disposizione dall'lsmea;
- Il 10/12/2009 viene formalizzata la valutazione
estimativa della tenuta della Capocotta per un
valore complessivo di € 690.000,00 su cui si
applica la riduzione del 30% prevista al punto 6.
portando di fatto il valore di vendita a 480 .000,00
euro , dilazionabili in più anni.
Tenuto conto che:
- La stima effettuata solleva numerosi dubbi dal
momento che si valuta che il corpo aziendale più
consistente (24 ettari ca.) sia costituito da un 30%
di bosco e da un 70% di seminativo, dato non
confermato dalla classificazione catastale, nonché
dall'effettiva condizione dei terreni, che attestano
la presenza di seminativo per l'intera superficie. In
aggiunta a ciò , il valore fondiario medio preso a
parametro per il calcolo (pari a 1,69 €/mq) è
desunto da quanto pubblicato dall'lnea nel 2008
per terreni situati "sulle colline litoranee del
Centro Italia ... riferito essenzialmente a
seminativo asciutto arborato". Dato per scontato
che il valore Inea sia corretto, la tipologia dei
terreni in questione non corrisponde alla
fattispecie descritta poiché la giacitura è
pressoché totalmente pianeggiante, l'azienda è
dotata di fonti di approvvigionamento idrico e di
impianti, ecc. ed è situata a meno di due
chilometri in linea d'aria dal litorale tirrenico a
sud di Roma, condizione che notoriamente altera ,
anche sensibilmente, i prezzi di mercato dei beni
fondiari a dispetto della loro attuale destinazione
agricola.
- ".. .. la condizione di lungo abbandono della
Tenuta ... " di cui parla la relazione di stima non
risulta corrispondere al vero in quanto i terreni
dell'azienda sono stati coltivati, anche se
parzialmente, fino al 2009 . Senza entrare nel
merito della lunga elencazione che segue relativa
ai fattori limitanti la coltivazione non trova
riscontro nella realtà e nemmeno parzialmente
nella scienza agronomica , tali da giustificare un
Atti consiliari
44
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
abbattimento del valore fondiario pari al 12% da
imputare al "costo di bonifica";
- Per quanto concerne le costruzioni, si è
provveduto al calcolo del valore utilizzando le
rendite catastali moltiplicate per coefficienti
differenziati in relazione allo stato di
conservazione degli immobili. E' però da rilevare
come il valore catastale non rispecchia sempre e
comunque il valore commerciale di un immobile e
di norma lo rappresenta per difetto; eccessivo
appare l'abbattimento del valore pari al 40% nel
primo caso (edificio più vetusto) e al 20% nel
secondo caso (edificio più recente), per effetto
dello stato di conservazione dei medesimi;
Dubbia appare inoltre la proposta di sottrarre al
valore di stima iniziale un costo di abbattimento
dell'immobile più vetusto e delle sue pertinenze
per un importo pari a 50.000,00 euro, con
motivazioni che appaiono tecnicamente non
documentate.
Considerato altresì che:
- L'area in oggetto risulta far parte della Riserva
Naturale di Decima Malafede (perimetro istituito
ai sensi della Legge Regionale n. 29 del 6 ottobre
1997 e successivo Piano d'assetto), gestita
dall'Ente regionale RomaNatura;
- La legge 6 dicembre 1991, n.394 "Legge quadro
sulle aree protette" in attuazione degli articoli 9 e
32 della Costituzione e nel rispetto degli accordi
internazionali, detta principi fondamentali per
l'istituzione e la gestione delle aree naturali
protette, al fine di garantire e di promuovere, in
forma coordinata, la conservazione e la
valorizzazione del patrimonio naturale del paese;
- La legge 394/1991 all'art. 22 comma 3 così
come l'art . 7 comma 2 della legge regionale 6
ottobre 1997, n. 29 concernente: "Norme in
materia di aree naturali protette regionali" impone
che l'istituzione di Aree Protette avvenga
utilizzando soprattutto i demani e i patrimoni
regionali , provinciali, comunali e di enti pubblici,
al fine di un utilizzo razionale del territorio ;
- La legge regionale 6 ottobre 1997, n. 29
concernente: "Norme in materia di aree naturali
protette regionali" attraverso la creazione di un
sistema di aree naturali protette regionali,
persegue l'obiettivo di tutelare valorizzare e
recuperare gli habitat naturali e il paesaggio ed all'
Art.7 (Piano regionale e piani provinciali delle
aree naturali protette) prevede al punto 1) che "la
Regione individua le aree naturali protette in tutte
quelle parti del proprio territorio dove siano
presenti
formazioni
fisiche,
geologiche,
geomorfologiche e biologiche, o gruppi di esse,
che abbiano rilevante valore naturalistico,
paesaggistico ed ambientale, al fine di garantire il
conseguimento degli obiettivi di cui all'articolo 3"
ed al punto 2) che "l'individuazione di cui al
comma 1 è effettuata utilizzando: a) i demani e i
patrimoni forestali regionali , provinciali ,
comunali e enti pubblici, ai sensi dell'articolo 22,
comma 3, della l. 394/1991 ":
- La medesima legge regionale 6 ottobre 1997, n.
29 prevede all'Art. 36 (Acquisizione e affitto di
beni mobili ed immobili ) , al punto 1) che" la
Regione promuove iniziative per l'acquisizione e
l'affitto di beni mobili ed immobili che siano di
particolare interesse per la gestione delle aree
naturali protette o per i quali i vincoli imposti
dalla presente legge comportino una limitata
utilizzazione. La Regione e gli organismi di
gestione favoriscono, in particolare, anche
attraverso l'espropriazione o l'esercizio del diritto
di prelazione secondo la vigente normativa in
materia, l'acquisizione al patrimonio regionale o
al patrimonio dell'organismo di gestione o al
patrimonio dei comuni il cui territorio è compreso
anche parzialmente in aree protette regionali
istituite, di beni immobili e di aree di elevato
interesse biogenetico, con precedenza per i
monumenti naturali e per gli habitat prioritari di
interesse comunitario, nazionale o regionale", al
punto 2) che "la Giunta regionale concede in uso
gratuito, mediante apposita convenzione, agli
organismi di gestione che ne facciano richiesta i
beni immobili facenti parte del proprio patrimonio
il cui utilizzo risulti funzionale alle finalità
istitutive o alla gestione dell'area naturale
protetta" ed al punto 2 bis) che "l'ente di gestione
può acquisire gli immobili compresi nell'area
naturale protetta anche mediante espropriazione o
esercizio del diritto di prelazione, secondo le
norme generali vigenti".
- Con nota dello stesso Ente Regionale
RomaNatura, prot. 4863 del 10 ottobre 2010 agli
atti dell'Ente RomaNatura non risultano essere
presenti comunicazioni ARSIAL inerenti la
procedura di dismissione in atto relativa
all'azienda agricola situata in Via Tullio
Giordana;
Interroga il Presidente della Giunta regionale
45
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
Per
sapere
se
intende
attivarsi
immediatamente presso l'ARSIAL affinché:
Siano intraprese tutte le iniziative necessarie per
verificare la correttezza legale ed amministrativa,
nonché la trasparenza ed opportunità delle
procedure applicate al caso in oggetto;
le aree demaniali regionali ricadenti nelle Aree
Naturali Protette rimangano inderogabilmente al
patrimonio demaniale regionale;
sia avviato al più presto un progetto di sistema
concertato con gli Enti gestori per la
conservazione e la valorizzazione delle aree
demaniali regionali ricadenti nelle Aree Protette
della Regione.
Bonelli
N. 172 del 6 ottobre 2010
Oggetto: Blocco dei lavori per la realizzazione del
Piano Regolatore Territoriale Consortile per
l'agglomerato industriale di Fara Sabina (Ri),
località Passo Corese, per violazione del D.Lgs. 3
aprile 2006, n. 152 "Norme in materia
ambientale" mancata procedura di valutazione
ambientale strategica (VAS) , contrasto con le
disposizioni del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n.42
Codice dei beni culturali e del paesaggio e della
L.R. 6 Luglio 1998, n. 24 Pianificazione
paesistica e tutela dei beni e delle aree sottoposti a
vincolo paesistico.
Premesso che:
• Il Piano Regolatore Territoriale Consortile per
l'agglomerato industriale di Fara Sabina (Ri),
località Passo Corese, (di seguito PRC),
predisposto dal Consorzio per lo Sviluppo
Industriale della Provincia di Rieti interessa un
area di circa 200 ettari a nord di Passo Corese
conosciuta come Cures Sabini ricchissima di siti
archeologici (ne vengono censiti 254 nel libro
Cures Sabini della Prof.ssa Maria Pia Muzzioli);
• Il PRC prevede nella suddetta area la
realizzazione di circa l0 milioni di metri cubi;
• L'area è stata oggetto di studi e indagini
archeologiche condotte dalla Prof.ssa Maria Pia
Muzzioli (nel 1980) e da un 'équipe della British
School di Roma (intorno al 2000), che hanno
portato al rinvenimento di moltissimi siti del
periodo arcaico e repubblicano (rinvenendo su 41
campi 25 siti , cinque volte più numerosi rispetto
a quelli che la Muzzioli aveva potuto vedere 20
anni
prima),
come
documentato
dalle
pubblicazioni Forma Italiae Regio IV Volumen II
(Leo Olschki Editore, MCMLXXX) e "The
Sabinensis Ager Revisited: a field survey in the
Sabina Tiberina" (Papers of the British School at
Rome , Volume LXX, 2002 , pp. 99-149);
• La Regione Lazio con il Piano Territoriale
Paesistico Regionale (PTPR) adottato con
Deliberazione della Giunta regionale 25 luglio
2007 n. 556, (BURL n.6 del 14 febbraio 2008,
S.O. n. 14) ha classificato l'area in oggetto come
vocata a Parco Archeologico, (cfr. Tavola C20);
• La Regione Lazio nel Piano Territoriale
Paesistico Regionale (PTPR) ha censito nella
Tavola B20, i numerosi siti archeologici puntuali
e la loro fascia di rispetto di 100 metri;
Premesso che:
• La Conferenza di servizi conclusa il 22
novembre 2006 ha approvato i progetti definitivi
del Nuovo Agglomerato Industriale di Passo
Corese in Fara Sabina ed il progetto preliminare
della bretella di collegamento tra la s.s. 4 dir. e la
ex S.S. 313 nel Comune di Montelibretti, nonché
il progetto definitivo del depuratore consortile nel
Comune di Montelibretti;
• Il progetto definitivo approvato in sede di
conferenza dei servizi introduceva, una serie di
modifiche sostanziali e impattanti sul territorio
esuli ' ambiente con particolare riferimento alle
zonizzazioni previste con l'originario PRC,
introducendo ex novo un' area industriale tra le
due carreggiate costituenti l'asse viario primario,
in luogo della prevista zona adibita a "verde
pubblico attrezzato", all' altezza dell'intersezione
con la S.R. 313 veniva inserita una zona
industriale anziché la prevista zona destinata ad
"attrezzature ricreative e sportive", l'area di
parcheggio veniva assorbita all'interno dell'area
artigianale, internamente alle due carreggiate
costituenti l'asse viario nelle vicinanze di via dei
Cavalli-Ponticchio veniva inserita una zona
artigianale in luogo della prevista zona adibita a
"verde pubblico attrezzato" e per finire una
ulteriore zona parcheggio veniva infine inserita
nella fascia di rispetto perimetrale.
• Nella Deliberazione del Consorzio del 7 marzo
2008 si rileva la variazione e sostituzione di
alcuni elaborati fondamentali (planimetria lotti e
piano particellare di espropri) modificati rispetto a
quelli approvati in Conferenza Servizi e non
trasmessi agli Enti interessati e comunque
difformi rispetto al PRC originale;
• Con Deliberazione del Consiglio regionale 13
marzo 2008 n. 62 è stata approvata la variante al
Atti consiliari
46
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
piano regolatore generale consorti le adottata
dall'assemblea generale del Consorzio in data 28
aprile 2005.
Considerato che:
• Il PRC è equiparabile ad un Piano Territoriale di
Coordinamento, come previsto dal T.U. n. 218/78
che all'art. 51 così recita: "I piani regolatori delle
aree e dei nuclei di sviluppo industriale sono
approvati con provvedimento dei competenti
organi regionali. I piani approvati producono gli
stessi effetti giuridici del piano territoriale di
coordinamento di cui alla legge 17 agosto 1942,
n. 1150". Principio affermato anche dai Giudici di
Palazzo Spada, secondo i quali "l'equiparazione
disposta dall'art. 51 comma 8 D.P.R. n. 218 del
1978 sta a significare, nulla più che i piani
regolatori dei nuclei di sviluppo industriale
assumono, nei confronti dei p.r.g., la stessa
posizione sovraordinata che hanno, nella scala
degli aumenti urbanistici, i piani territoriali di
coordinamento" (Cons. St. , sez. IV, 26 novembre
200 l, n. 5952).
Considerato che:
• La Direzione Regionale Ambiente e Protezione
Civile della Regione Lazio, Area 2/A4
Valutazione Impatto Ambientale e Danno
Ambientale, con nota prot. 164106 del 24
settembre 2007 ha rilasciato parere positivo di
valutazione d'impatto ambientale;
• Nel suddetto parere sono citate le Direttive
comunitarie 85/33 7/CE e 97/l1 /CE concernenti
la "Valutazione di Impatto Ambientale di
particolari progetti pubblici e privati";
• La Direzione Regionale Ambiente e Protezione
Civile della Regione Lazio ha completamente
ignorato l'esistenza della Direttiva 200 l/42/CE
del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27
giugno 200 l concernente la "valutazione degli
effetti di determinati piani e programmi
sull'ambiente" (VAS);
Considerato che:
• La Regione ai sensi dell'articolo 11 dello
Statuto assicura l'attuazione dell'ordinamento
comunitario;
Considerato che:
• La Direttiva 200 l/42/CE del Parlamento
Europeo e del Consiglio del 27 giugno 200l
concernente la valutazione degli effetti di
determinati piani e programmi sull'ambiente
prevede all' articolo 13 (Attuazione della
direttiva) che gli Stati membri mettano in vigore
le disposizioni legislative, regolamentari e
amministrative necessarie per conformarsi alla
presente direttiva prima del 21 luglio 2004, e ne
informano immediatamente la Commissione.
• In forza dell'art.2, lett. a) della Direttiva
200l/42/CE (VAS), per «piani e programmi»
s'intendono, ai sensi della direttiva, i piani e i
programmi, compresi quelli cofinanziati dalla
Comunità europea, nonché le loro modifiche, che
sono elaborati e/o adottati da un'autorità a livello
nazionale, regionale o locale oppure predisposti
da un'autorità per essere approvati , mediante una
procedura legislativa, dal parlamento o dal
governo e che sono previsti da disposizioni
legislative, regolamentari o amministrative. (Cfr.
Cause riunite C-l 05/09 e C-l10/09, del 4 marzo
2010, conclusioni dell'Avvocato Generale Juliane
Kokott, Terre wallonne ASBL contro Région
wallonne e Inter-Environnement Wallonie ASBL
contro Région wallonne; Domanda di pronuncia
pregiudiziale, proposta dal Conseil d'État, Belgio,
Direttiva 200l/42/CE Valutazione degli effetti di
determinati piani e programmi sull'ambiente).
• Il 29 aprile 2006 entra in vigore il Decreto
Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 "Norme in
materia ambientale", (G. U. n. 88 del 14 aprile
2006 - Supplemento Ordinario n. 96)
PROCEDURE PER LA VALUTAZIONE
AMBIENTALE STRATEGICA (VAS), TITOLO
I che all'ART. 4 (contenuti e obietti vi) prescrive:
l. Le norme di cui alla parte seconda del
presente decreto costituiscono attuazione:
a) della direttiva 200l/42/CE del Parlamento
europeo e del Consiglio, del 27 giugno 200l ,
concernente la valutazione degli effetti di
determinati piani e programmi sull'ambiente, con
i seguenti obiettivi:
l) garantire un elevato livello di protezione
dell'ambiente;
2) contribuire all'integrazione di considerazioni
ambientali nelle fasi di elaborazione, di adozione
e di approvazione di determinati piani e
programmi al fine di promuovere lo sviluppo
sostenibile;
2. La valutazione ambientale strategica, o
semplicemente valutazione ambientale, riguarda i
piani e programmi di intervento e loro varianti sul
territorio ed è preordinata a garantire che gli
effetti sull'ambiente derivanti dall'attuazione di
detti piani e programmi siano presi in
considerazione durante la loro elaborazione e
prima della loro approvazione.
3. La procedura per la valutazione ambientale
strategica costituisce, per i piani e programmi
Atti consiliari
47
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
sottoposti a tale valutazione, parte integrante del
procedimento ordinario di adozione ed
approvazione. I provvedimenti di approvazione
adottati senza la previa valutazione ambientale
strategica, ove prescritta, sono nulli.
Considerato che:
• Il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152
"Norme in materia ambientale", all'art.. 7 (ambito
d'applicazione) prescrive:
Sono soggetti a valutazione ambientale
strategica i piani e i programmi e loro varianti o
modifiche che possano avere effetti significativi
sull'ambiente e sul patrimonio culturale.
Sono altre sì sottoposte a valutazione
ambientale strategica i piani concernenti: i settori
agricolo, forestale , della pesca, energetico,
industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti
e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico,
della pianificazione territoriale o della
destinazione dei suoli.
• Il 13 luglio 2006 il cosiddetto decreto
"milleproroghe" (Legge 228/2006 di conversione
del DI 173/2006), sposta la data di entrata in
vigore della Parte Seconda (quella relativa alla
VAS) del D.lgs 152/2006 al 31 gennaio 2007.
• L'Italia con sentenza C40/07 del 8 Novembre
2007 è stata condannata dall'Unione Europea per
la mancata attuazione (termine ultimo di
recepimento era il 21 Luglio 2004) della Direttiva
2001/42/CE sulla valutazione ambientale
strategica (VAS). La procedura d'infrazione
avviata nel 2006 , sospesa con la comunicazione
da parte dell'Italia del recepimento della direttiva
in parola ad opera del Testo Unico Ambientale
(D.lgs 152/2006 ) e poi ripresa a seguito della
proroga di cui sopra, concessa dal Governo
all'entrata in vigore delle norme in materia di
"Vas" fino al 31 Luglio 2007.
• La Corte di giustizia più volte ha affermato che
il principio della preminenza del diritto
comunitario "impone non solo alle giurisdizioni,
ma a tutte le istanze dello Stato membro di dare
pieno effetto alla norma comunitaria, per cui "tale
obbligo di disapplicare una normativa nazionale
in contrasto con il diritto comunitario incombe
non solo al giudice nazionale, ma anche a tutti gli
organi dello Stato, comprese le autorità
amministrative", includendo in esse anche gli enti
territoriali, (Cfr. ex multis: Corte di Giustizia
Comunità Europee, 28 giugno 2001, causa C-l
18/00, Larsy , punto 52; - CGCE, 9 settembre
2003 , causa C-198 /01 , Consorzio Industrie,
punto 49; - CGCE, 29 aprile 1999, causa C224/97, Ciola; CGCE, 4 dicembre 1997, Cause
riunite C-258/96 e C-25 3/96 , Kampelmann,
specie punto 46; - CGCE, 12 giugno 2005, Cause
riunite C-453 /03 ; C-l 1104, C-12/04 e C-194/04 ,
• Fratelli Martini e Cargill, specie punto l0l),
pertanto il decreto "milleproroghe" (Legge
228/2006 di conversione del DI 173/2006), che
spostava la data di entrata in vigore della Parte
Seconda (quella relativa alla VAS) del D.lgs
152/2006 al 31 gennaio 2007 andava disapplicato
dalla pubblica amministrazione competente
determinando la vigenza della Parte Seconda
(relativa alla VAS) del D.lgs 152/2006;
Considerato che:
• la variante al PRC apportata dalla Conferenza
di servizi conclusa il 22 novembre 2006 che ha
approvato i progetti definitivi del Nuovo
Agglomerato Industriale di Passo Corese in Fara
Sabina ed il progetto preliminare della bretella di
collegamento tra la S.S. 4 dir. e la ex S.S. 313 nel
Comune di Montelibretti non sono stati
preventivamente sottoposti a Valutazione
Ambientale Strategica (VAS) e pertanto ai sensi
del comma 3 dell'articolo 4 del D.Lgs 152 del
2006 sono nulli .
Considerato inoltre che:
• Il Decreto Legislativo 22 gennaio 2004 , n.42
Codice dei beni culturali e del paesaggio,
all'articolo 142 (Aree tutelate per legge) dispone:
Sono comunque di interesse paesaggistico e sono
sottoposti alle disposizioni di questo Titolo: i
fiumi , i torrenti, i corsi d'acqua iscritti negli
elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni
di legge sulle acque ed impianti elettrici,
approvato con regio decreto Il dicembre 1933, n.
1775, e le relative sponde o piedi degli argini per
una fascia di 150 metri ciascuna;
• La L.R. 6 Luglio 1998, n. 24 Pianificazione
paesistica e tutela dei beni e delle aree sottoposti a
vincolo paesistico all'articolo 7 (Protezione dei
corsi delle acque pubbliche) prevede: Ai sensi
dell'articolo 82, quinto comma, lettera c), del
D.P.R. 616/1977 sono sottoposti a vincolo
paesistico i fiumi , i torrenti ed i corsi d'acqua
iscritti negli elenchi di cui al testo unico delle
disposizioni di legge sulle acque ed impianti
elettrici , approvato con regio decreto Il dicembre
1933, n. 1775, e le relative sponde o piede degli
argini per una fascia di 150 metri ciascuna, di
seguito denominata fascia di rispetto.
• Le aree soggette a vincoli di in edificabilità
(L:R. 24/1998), così come imposti dalla
Determinazione del Dipartimento del Territorio n.
137/2003 e dalla Delibera del Consiglio
Atti consiliari
48
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
Regionale n. 171/2004, sono selvaggiamente
manomesse prevedendo su di esse la realizzazione
di "rnacro-lotti"; inoltre in espressa violazione
delle norme che vietano il tombamento dei corsi
d'acqua (Deliberazione Giunta Regionale n. 4340
del 28/05/1996) il fosso Figorone viene intubato
con un'unica opera lunga 393 m, (b=2.00 x
h=1.50m), che per le sue dimensioni non è
neanche ispezionabile. Si vuole inoltre
evidenziare che il Fosso Figorone, il cui bacino
complessivo è di circa 3 kmq, è un fosso a regime
torrentizio e quindi mentre nei periodi estivi la
portata è nulla nei periodi invernali le portate
interessano l'alveo naturale e per eventi di pioggia
eccezionali anche le aree limitrofe con parziali
esondazioni .
La realizzazione dei macro-lotti, così come
progettati, comportano lo sbarramento dei bacini
idrografici presenti nell'area: fosso Pasquino,
Valle Peragalli e i sottobacini del fosso Figorone,
creando un danno ambientale per le aree a monte
dove tra l'altro si stanno edificando nuovi
comprensori che così vedono compromessi i
naturali deflussi delle acque piovane. Ciò
comporterebbe l'alterazione irreversibile del
regime idraulico esistente e il pericolo di ristagno
di acque nelle aree a monte degli sbarramenti.
• la tutela del paesaggio è compito della
Repubblica e quindi in primo luogo dello Stato
che ben può delegare le relative funzioni
amministrative alle Regioni (Corte Cost., 27
luglio 2000, n. 378; Corte Cost., 29 dicembre
1982, n. 239);
• le esigenze di tutela del paesaggio si pongono
quale «valore di straordinario rilievo» (Corte
Cost., l° aprile 1985, n. 94), primario ed
insuscettibile di essere subordinato a qualsiasi
altro (Corte Cost., 23 luglio 1997 , n. 262 ; 18
ottobre 1996 , n. 341; 28 luglio 1995 , n. 417 ; 20
febbraio 1995 , n. 46; 24 febbraio 1992, n. 67; 9
dicembre 1991 , n. 437 ; Il luglio 1989, n. 391; 27
giugno 1986 , n. 151; 21 dicembre 1985, n. 359);
• l'imposizione in concreto del vincolo paesistico
contribuisce alla salvaguardia dell'ambiente e del
paesaggi (Corte Cost., 21 novembre 1997, n. 345)
e ne evita le alterazioni (Corte Cost., 22 ottobre
1996, n. 355), in sintesi , l' art. 9 della
Costituzione «tutela il paesaggio-ambiente, come
espressione di principio fondamentale dell'ambito
territoriale in cui si svolge la vita dell'uomo e si
sviluppa la persona umana» (Corte Cost., 27
luglio 2000, n. 378 ; 1° aprile 1998, n. 85).
Preso atto che:
• non è stata attivata la preventiva procedura di
valutazione ambientale strategica (VAS) per le
consistenti modifiche che la conferenza di servizi
conclusa il 22 novembre 2006 ha apportato al
Piano Regolatore Territoriale Consortile per
l'agglomerato industriale di Fara Sabina (Ri), in
località Passo Corese;
• la realizzazione del PRC contrasta con le
disposizioni del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n.42
Codice dei beni culturali e del paesaggio e della
L.R. 6 Luglio 1998 , n. 24 Pianificazione
paesistica e tutela dei beni e delle aree sottoposti a
vincolo paesistico, nonché con quanto previsto dal
Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR)
adottato con Deliberazione della Giunta regionale
25 luglio 200 7 n. 556, con la Determinazione del
Dipartimento del Territorio n. 137/2003 , la
Delibera del Consiglio Regionale n. 17112004 e
la Deliberazione Giunta Regionale n. 4340 del
28/05 /1996.
Interroga il Presidente della Giunta regionale
Per sapere:
• quali iniziati ve urgenti intende adottare al fine
di bloccare immediatamente i lavori in corso
nonché ogni procedimento tecnico-amministrativo
(conferenza di servizi , autorizzazioni ecc.)
finalizzato alla realizzazione delle opere previste
dal Piano Regolatore Territoriale Consortile così
come modificato dalla conferenza di servizi
conclusa il 22 novembre 2006 per l'agglomerato
industriale di Fara Sabina (Ri), in località Passo
Corese;
• quali iniziative urgenti intende adottare al fine di
sottoporre a Valutazione Ambientale Strategica
(VAS) il Piano Regolatore Territoriale Consortile
così come modificato dalla conferenza di servizi
conclusa il 22 novembre 2006 per l'agglomerato
industriale di Fara Sabina (Ri), in località Passo
Corese;
• quali iniziative urgenti intende adottare al fine di
preservare l'area archeologica individuata nelle
Tavole B 20 e C 20 del PTPR di cui alla DGR
556/2007 ricadenti all'interno del perimetro del
Piano Regolatore Territoriale Consortile per
l'agglomerato industriale di Fara Sabina (Ri), in
località Passo Corese;
• quali iniziative urgenti intende adottare al fine di
verificare il rispetto dei vincoli di inedificabilità
di cui alla Determinazione del Dipartimento del
Territorio n. 137/2003 e dalla Delibera del
Consiglio Regionale n. 171/2004, nonché
49
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
verificare il rispetto delle norme che vietano il
tombamento dei corsi d'acqua di cui alla
Deliberazione Giunta Regionale n. 4340 del
28/05/1996.
circa il 50% il bilancio del Parco dei Castelli
Romani passando da circa 450mila euro a poco
più di 200mila euro.
Considerato che
Bonelli
N. 173 del 6 ottobre 2010
Oggetto: chiarimento sui servizi di soccorso
d'emergenza e di trasporto infermi a mezzo
autoambulanza.
Proponenti: consiglieri Francesco Storace e
Roberto Buonasorte.
alla
pagina
www.parcocastelliromani.it/public/it/servizi/delib
ere_2010.asp alla voce "spese funzionamento
organi" del bilancio si può leggere che il
compenso del commissario del Parco ammonta
intorno ai 78.000 euro annui cui va aggiunto il
residuo di cassa della stessa voce di circa 2000
euro per il 20l0, per un totale di disponibilità di
circa 80000 euro per gli organi.
Premesso
• che il Servizio di soccorso d'emergenza e di
trasporto infermi a mezzo autoambulanza
espletato nell'ambito del Servizio sanitario
nazionale è un servizio pubblico di rilevanza
strategica per l'efficienza dell'interno settore
sanitario;
• che le Asl hanno l'obbligo di provvedere agli
affidamenti dei servizi predetti ai sensi del Codice
dei contratti pubblici, di cui D.lgs. n. 163/2006 e
s.m.i.
Considerato
• lo stato di incertezza lamentato dagli operatori
del settore;
• il delicato momento economico-finanziario in
cui verte il settore;
Interroga
il Presidente della Giunta regionale Renata
Polverini per conoscere il quadro preciso dei
contratti pubblici, anche in riferimento ai contratti
in scadenza o già scaduti e alle nuove procedure
avviate o di prossima apertura, stipulati dalle Asl
e dalle Aziende ospedaliere della Regione Lazio
per l'affidamento dei servizi di soccorso
d'emergenza e di trasporto infermi.
- che attualmente gli "organi" sono vacanti per
quanto concerne i revisori dei conti e con il
Consiglio Direttivo assorbito in toto dalla figura
commissariale.
Visto che
- l'indennità del commissario corrisponde a più di
un terzo del bilancio totale del Parco dei Castelli.
Interroga il Presidente della Regione Lazio
- sul perché si è presa la decisione di nominare un
commissario esterno alla amministrazione
regionale, visto che la nomina di un dirigente
regionale già in servizio avrebbe portato ad un
notevole risparmio di risorse, oltre che a
verosimile maggior competenza tecnica;
- sul perché si sono diminuite le risorse al Parco
dei Castelli Romani e contemporaneamente si è
aumentato
notevolmente
l'indennità
del
commissario;
- su eventuali altri incarichi che ricopre il
commissario del Parco dei Castelli.
Rossodivita,Berardo
N. 175 del 7 ottobre 2010
Storace,Buonasorte
Oggetto: tassa automobilistica regionale
N. 174 del 6 ottobre 2010
Premesso che:
Oggetto: Parco dei Castelli Romani.
Premesso che :
- la Regione Lazio per l'anno 20l0 ha tagliato di
- la legge 296 del 27 dicembre 2006 "Disposizioni
per la formazione del bilancio annuale e
pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)"
prevede al comma 236 che a decorrere dal lo
50
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
dicembre 2006 e fino al 31 dicembre 2007, in
caso di acquisto di un motociclo nuovo di
categoria "euro 3" con contestuale sostituzione di
un motociclo appartenente alla categoria "euro 0",
e' concessa l'esenzione dal pagamento delle tasse
automobilistiche per cinque annualità;
- per usufruire dell'esenzione non è previsto alcun
adempimento da parte dell'acquirente se non la
consegna
al
rivenditore
del
motociclo
appartenente alla categoria "euro 0" per la
rottamazione di cui deve farsi carico il venditore
stesso;
- riceviamo numerose segnalazioni da parte di
cittadini acquirenti che, avendo aderito
all'agevolazione di cui sopra, vedono recapitarsi
dalla Regione Lazio "Atti di accertamento e
contestuale irrogazione di sanzioni";
Considerato che:
- sono molti anche i cittadini che, non godendo
dell'esenzione, pagano regolarmente la tassa
automobilistica regionale e ricevono la
contestazione di mancato o tardivo pagamento,
con l'onere a proprio carico di dover provare il
contrario;
- tali inutili contestazioni comportano un
dispendio di risorse e determinano una immagine
di inefficienza della Regione Lazio;
TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDERATO
INTERROGANO LA PRESIDENTE DELLA
GIUNTA REGIONALE
Premesso che:
in data 24 luglio 2007 il Consorzio Lucio Corda.
composto di 13 ditte di autodemolitori e
rottamatori, ha siglato con il Comune di Roma la
convenzione per la realizzazione di un centro di
autodemolizione e rottamazione tecnologicamente
avanzato, su un'area di 12 ettari, in località
infernaccio, nel territorio del XV Municipio di
Roma;
I'individuazione originaria delle aree in oggetto
per la realizzazione del centro di autodemolizione
risale al 1997 e che oggi l'ambito Muratella
Collina Azzurra risulta interessato da numerosi
insediamenti urbanistici per la maggior parte di
tipo residenziale sorti nel frattempo;
più volte il Municipio Roma XV, ha espresso
parere contrario, alla realizzazione della suddetta
opera, anche nella sede tecnica della relativa
conferenza di servizi, e all'ordine del giorno n.
129 del 10 marzo 2003 approvato all’unanimità
dal Consiglio Comunale di Roma con cui si
richiedeva la ricollocazione dell'attività in
questione in altra sede;
in data 13 marzo la Regione Lazio approvava la
delibera n. 61 pubblicata sul bollettino ufficiale n.
15 del 21 aprile 2009, sull’ampliamento della
Riserva Naturale della Tenuta dei Massimi,
includendo l'area interessata per la realizzazione
dell'autodemolitore;
considerato che:
Per sapere:
- se la Regione Lazio, nel caso di cittadini aventi
diritto all'esenzione, sistematicamente invia la
richiesta di pagamento sanando la posizione in
caso di contestazione;
- a quali disfunzioni è imputabile la richiesta di
pagamento nei confronti di coloro che hanno
regolarmente pagato;
- quali provvedimenti intende adottare per evitare
tale dispendio di risorse e sanare tale inefficienza
della Regione Lazio.
Rossodivita,Berardo
N. 176 del 7 ottobre 2010
Oggetto: Impianto di autodemolizione zona
Infernaccio.
il 12 gennaio il Comune di Roma approvava una
mozione che esprimeva ancora una volta il parere
negativo alla realizzazione dell'autodemolitore e
impegnava il Sindaco e la Giunta ad individuare
un'area alternativa;
il 23 dicembre 2009 la Giunta del Comune di
Roma ha approvato con deliberazione n. 451 la
delocalizzazione del sito, ipotizzando un'area
limitrofa interessata da attività artigianali e
industriali;
considerato inoltre che:
la soc. che doveva realizzare l'impianto di
autodemolizione nel 2009 ricorreva al TAR, per
l'annullamento della deliberazione del Consiglio
Regionale n. 61 del 13 marzo del 2009;
51
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
che il 15 luglio 2010 il TAR accoglieva il ricorso,
annullando, di fatto, la suddetta deliberazione;
si interroga
La Presidente della Regione Lazio e gli assessori
competenti, per sapere se, a seguito della sentenza
del TAR si è attivata per un ulteriore ricorso, o
stia valutando altre iniziative volte alla
sospensione definitiva della realizzazione
dell'impianto di autodemolizione e la sua
ricollocazione, e a ridestinare l'area in questione a
parco naturale protetto.
Foschi
N. 177 del 7 ottobre 2010
Oggetto: Costruzione Nuovo Centro Congressi
all'EUR - Roma.
Convenzione il 19/07/2007 tra il Comune di
Roma e l'Ente Eur, per la realizzazione sia del
Nuovo centro Congressi che dell'Albergo e
Parcheggi pertinenziali, sulla base di un accordo
che prevede I'erogazione di contributi economici
pari a 504.474.827,89 milioni di Euro, tale
importo risulterebbe a tutt'oggi versato per due
terzi all'Ente Eur;
- La durata dei lavori per la costruzione del
Centro Congressi è stata stimata in 36 mesi dalla
data di consegna delle aree, con un fine lavori
previsto per Ottobre del 2011;
- La convenzione stipulata prevede inoltre:
un'attività di monitoraggio e controllo dei lavori,
da parte del Comune di Roma,in tutte le fasi
realizzative delle opere; l'erogazione dei
contributi nei vari stati di avanzamento dei lavori
ed infine l'attività di supporto per il rilascio di
pareri, assensi e nulla-osta.
Premesso che:
- E' in corso di costruzione all'Eur il Nuovo
Centro Congressi (NCC) commissionato dall'Ente
Eur S.p.A. di Roma. L'opera è in corso di
realizzazione in Via Cristoforo Colombo, angolo
con viale Europa in direzione Via dell'Arte ed è
sostenuta da due progetti supplementari: un
Albergo e un Parcheggio internato ubicato a
Piazzale Marconi, per un importo presuntivo dei
lavori, indicato inizialmente in 270 milioni di
Euro. ( La stima dei costi finali,presuntivi si
aggira in 355 Milioni di Euro);
- Per la realizzazione dell'opera, il Comune di
Roma, con Deliberazione n. 82 del 17/05/2007,
destinava delle aree finalizzate per il rispetto degli
standard urbanistici per la costruzione dei
parcheggi collegati al Nuovo Centro Congressi,
con individuazione di apposite aree comunali
ubicate in Piazzale Marconi ed in Viale della
Civiltà del Lavoro.
- La citata Deliberazione destinava all'area di
Piazzale Marconi una superficie totale distribuita
su tre livelli, di complessivi 54.921 mq, di cui
29.133 mq per parcheggi pertinenziali e 25.788
mq per parcheggi pubblici. I1 tutto per un totale
di 2.065 posti auto (976 pertinenziali e 1.089
pubblici), mentre in Viale della Civiltà e Lavoro
la superficie interessata si estende su tre livelli di
23.500 mq, per un totale di 940 posti auto;
- A seguito di tale Delibera, è stata stipulata una
- La medesima Convenzione, all'articolo 6,
stabilisce che: "le aree oggetto di concessione
saranno consegnate, unitamente alle aree
necessarie per l'impianto di cantiere, così come
delimitate nei progetti, in tempo utile per il
tempestivo avvio dei lavori "
- A tutt'oggi, 7 ottobre 2010, nessuna delle attività
propedeutiche alla realizzazione del Centro
Congressi, né, di conseguenza, quelle progettuali,
sono state avviate, pur essendo stati erogati i
contributi previsti dalla Convenzione stessa.
Il sottoscritto Capogruppo del Movimento per
le Autonomia (MpA), Consigliere
Rocco Pascucci
interroga
il Presidente della Giunta e l'Assessore
all'urbanistica
Per sapere:
- Quali provvedimenti intenda adottare i1
Presidente della Giunta e l'Assessore competente
perché vengano rispettati i tempi previsti dalla
Convenzione del Luglio 2007 per la realizzazione
delle opere essenziali, onde evitare danni, non
solo per le inadempienze contrattuali, quanto
soprattutto per la credibilità dell'Ente Eur e per
l'immagine di Roma Capitale.
- Quali misure urgenti si intendano promuovere
per evitare che la consegna del Nuovo Centro
Congressi, prevista per l'ottobre del 201 1, sia del
52
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
tutto vanificata dalla mancanza dei parcheggi
pertinenziali , sempre più indispensabili non solo
alla funzionalità del Nuovo Palazzo dei
Congressi, ma a tutto il sistema della mobilità e
dei trasporti in un'area sempre più strategica per
lo sviluppo economico e il turismo di Roma
Capitale.
- Eventuali tempi per le approvazioni di rito delle
opere ancora da eseguire.
Pascucci
costruire
delle
cubature
fondiarie
alla
partecipazione economica del Consorzio alla
realizzazione delle infrastrutture per la mobilità
esterne al subcomprensorio;
b) un asse viario centrale polifunzionale, in
parte carrabile ed in parte pedonale, che colleghi
il ponte sul G.R.A., di connessione con il nodo di
scambio, ai servizi S5 e S6, in corrispondenza dei
quali sia creata una piazza;
c) un ponte sul G.R.A. pedonale, carrabile e
ciclabile, per collegare la lottizzazione con
l'antistante area destinata a nodo di scambio;
N. 178 del 8 ottobre 2010
Oggetto: Lottizzazione del subcomprensorio n. 2
della sottozona E1 del P.R.G. ubicata in località
Tor Pagnotta del Comune di Roma.
I1 sottoscritto Angelo Bonelli, Capogruppo dei
Verdi,
Premesso che:
con deliberazione n. 37 del 25 marzo 2003 il
Consiglio Comunale ha approvato il progetto di
lottizzazione urbanistica presentato dal Consorzio
Tor Pagnotta Due, del subcomprensorio n. 2 della
sottozona E1 del P.R.G. ubicata in località Tor
Pagnotta, della superficie di circa ha 56.64.90, e
l'atto d'obbligo a rogito del notaio Maurizio
Misurale del 20 dicembre 2001, repertorio n.
150480, contenente l'impegno a stipulare con il
Comune di Roma una convenzione urbanistica;
con il medesimo provvedimento si è altresì
deliberato di subordinare il rilascio delle
concessioni
edilizie
alla
partecipazione
economica del Consorzio proponente il piano di
lottizzazione alla realizzazione delle infrastrutture
per la mobilità, in relazione al bacino di utenza
servito dalle infrastrutture medesime ed in quota
proporzionale alle cubature realizzabili nel sub
comprensorio n. 2;
la Giunta Comunale di Roma con Delibera 1043
del 2004 approvava lo studio di fattibilità del
"Corridoio di riserva del trasporto pubblico
Laurentino" redatto dall'ATAC S.p.A. in
collaborazione con la S.T.A. S.p.A. (Servizi per la
mobilità del Comune di Roma) che, in attesa che
si realizzi il prolungamento della linea della
metropolitana fino al previsto nodo di scambio di
Tor Pagnotta in corso di progettazione,
individuava quale soluzione di immediata
realizzazione un tram su gomma a guida vincolata
in sede interamente riservata, del costo
complessivo di Euro 27.046.048,74; e fissava nel
10,87% pari ad Euro 2.939.906'00 la percentuale
di oneri a scomputo totale da attribuire al
Consorzio Tor Pagnotta Due per la realizzazione
del suddetto Corridoio Laurentino;
nel progetto approvato con la Delibera di
C.Comunale 37 del 2003 i comparti edificatori da
Z1 a Z9 ricadevano interamente nell'area
edificabile non invadendo in nessun modo l'area a
verde pubblico e servizi pubblici di livello locale
così come prevista dalla Tavola 25 del Nuovo
Piano Regolatore di Roma;
la stessa area a verde pubblico è vincolata
all'inedificabilità dal Piano Territoriale Paesistico
della Regione Lazio n. 1513 con vincoli TI e TP
posti intorno alle rovine di Tor Chiesaccia
il nuovo P.R.G. adottato dal C.C. con
deliberazione n. 33 del 19-20 marzo 2003, ha
previsto la realizzazione di un corridoio di riserva
per il trasporto pubblico che garantisca il
collegamento tra la stazione Laurentina della
Metropolitana, il nodo di scambio sopra citato e la
zona di Trigoria;
con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 148
del 2005 il Comune di Roma confermava di
subordinare il rilascio dei permessi di costruire
delle cubature fondiarie alla partecipazione
economica del Consorzio alla realizzazione delle
infrastrutture per la mobilità esterne al sub
comprensorio
il Consiglio Comunale di Roma nell'approvare il
piano di lottizzazione sopra citato aveva richiesto:
a) di subordinare il rilascio dei permessi di
successivamente alle approvazioni regionali, il
Comune di Roma apportava alcune modifiche al
progetto tra cui la traslazione del ponte sul G.R.A.
53
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
e la traslazione di alcuni comparti fondiari per
consentire che gli edifici fossero ubicati a
maggiore distanza dalla esistente torre medievale
della "Chiesaccia";
la Regione Lazio, Assessorato per le Politiche
dell’Ambiente - Dipartimento Ambiente e
Protezione Civile con nota prot. n. 608 16141~de
l 25 ottobre 2000, in sede di procedura di V.I.A.
ne dichiarava l'esclusione dal procedimento
assoggettando il progetto a determinate condizioni
vincolanti tra cui in particolare che "i palazzi di
nuova costruzione dovranno avere uno quota
massima in elevazione pari a quella dei limitrofi
palazzi della costruenda lottizzazione di Tor
Pagnotta";
nello stesso procedimento di V.I.A. l'area a verde
di PRG era esclusa da ogni edificazione.
Considerato che:
risulta allo scrivente:
che la traslazione dei comparti di cui alla
Deliberazione di Consiglio Comunale n. 148 del
2005 ha determinato non l'allontanamento degli
stessi dalla Torre della Chiesaccia ma
l'avvicinamento con il nuovo posizionamento
all'interno dell'area a verde del PRG, in contrasto
con i vincoli del PTP in vigore citati in premessa;
che i comparti oltre ad essere in posizione
maggiormente ravvicinata alla Torre della
Chiesaccia risultano essere aumentati di numero,
passando dagli originali 9 ( 21, 22,. . . .Z9) agli
attuali 13 con l'aggiunta di Z10, ZII, 212, 213 a
ridosso della torre citata;
che le altezze dei palazzi supereranno quelle
previste e imposte dalle prescrizioni della V.I.A.
regionale, prevedendo fino a 9 piani contro i 6
esistenti nella limitrofa lottizzazione di Tor
Pagnotta 1;
che i cinque edifici di nove piani verrebbero
realizzati su una necropoli e su un bosco secolare
di querce che andrebbero definitivamente
distrutti;
che gli edifici. unitamente al piazzale riservato al
capolinea del Filobus, invadendo l'area a verde
prevista dalla Tav. 25 degli elaborati prescrittivi 1
:10.000
del
Nuovo
PRG
di
Roma,
interromperebbero
il
prezioso
corridoio
ambientale esistente tra il Parco di Decima
Malafede e quello del17Appia Antica;
che nessuna delle opere di infrastrutture per la
mobilità esterne al sub comprensorio che con
Deliberazione di Consiglio Comunale n. 148 del
2005 il Comune di Roma confermava di
subordinare al rilascio dei permessi di costruire
delle cubature fondiarie è stata realizzata;
che il progetto di tramvia relativo al corridoio per
la mobilità Metro Laurentina -Trigoria è stato
declassato a Filobus con sede in parte non
riservata che invadendo via Laurentina causerà un
sicuro disagio sia alla mobilità pubblica che
privata, il cui costo di appalto è lievitato a 156
milioni di euro
che le modifiche apportate al PDZ C6 precludono
la realizzazione del collegamento viario con via di
Caste1 Di Leva previsto nel Progetto di Quartiere
che sono iniziati lavori di sbancamento con
l'apposizione di un cartello improvvisato
indicante il rilascio di due concessioni edilizie, la
n. 102/12432 e la n. 103/12433
che le modifiche progettuali adottate comportano
di fatto una variante al PRG e una violazione delle
norme di prescrizione del procedimento di V.I.A.
regionale rilasciato nel 2000 e come tali
comporterebbero una nuova verifica in sede
regionale e in sede di nuova procedura di
assoggettabilità alla V.I.A.;
Interroga il Presidente della Giunta Regionale e
l'Assessore all'urbanistica
per sapere:
quali iniziative urgenti intenda adottare per
tutelare i vincoli paesaggistici di PTP e le norme
di PRG delle aree verdi destinate ad edificazione
in virtù delle modifiche apportate con
Deliberazione di Consiglio Comunale n. 148 del
2005 alla originaria deliberazione n. 37 del 25
marzo 2003;
quali provvedimenti urgenti intenda avviare per
porre a nuova verifica dai competenti Uffici della
Regione l'intero progetto di lottizzazione di Tor
Pagnotta 2 ed inoltre, se non ritenga opportuno,
urgente e indispensabile sospendere, in virtù dei
poteri di surroga demandati alla Regione Lazio in
materia di urbanistica, tutte le concessioni
rilasciate dal Comune di Roma inerenti la
lottizzazione in oggetto, in attesa che vengano
espletate le necessarie verifiche.
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Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
Bonelli
N. 179 del 11 ottobre 2010
Oggetto:
lavori
Fiumicino.
ampliamento
aeroporto
Premesso che:
• le attività di carotaggio hanno avuto tutte le
autorizzazioni dagli organi competenti;
• i suddetti lavori siano connessi al progetto di
ampliamento dell'aeroporto;
• i carotaggi siano stati commissionati dalla
società Aeroporti di Roma S.p.A. (AdR)
interessata
all'ampliamento
dell'aeroporto
internazionale di Fiumicino Leonardo da Vinci.
AdR ha pubblicato un Bando per l'ampliamento
dell'Aeroporto di Fiumicino;
Foschi
N. 180 del 11 ottobre 2010
parte delle aree interessate dallo sviluppo
dell'aeroporto, dalla documentazione informativa
relativa al Masterplan, ricadono all'interno del
perimetro della Riserva del Litorale Romano, una
zona indicata dal Piano Territoriale Paesistico E2
cioè "zone agricole ad alto valore paesistico"
nelle zone E2, per ogni trasformazione dei terreni
e dell'edilizia esistente e ogni nuova costruzione è
soggetta ad autorizzazioni dell'autorità tutoria
attraverso la presentazione di un piano di
utilizzazione aziendale che dimostri la necessità
delle opere da realizzare esclusivamente a fini
agricoli;
Oggetto: irruzione struttura RI.RE1 in via
Sbricioli.
CONSIDERATO che il giorno 6/10/2010 si è
verificata un'irruzione nei confronti della struttura
RI.RE1. a Roma, in Via Sbricoli, da parte di Agud
e del ben noto gruppo di estrema destra Casa
Pound;
RILEVATO che per le succitate ragioni, si tratta
di un fatto estremamente grave, perpetrato ai
danni di un centro che opera una delicata attività
assistenziale a pazienti affetti da autismo, alcuni
dei quali gravissimi;
Considerato che:
parte dei terreni interessati al progetto di
ampliamento dell'aeroporto è di proprietà della
Maccarese Spa;
da qualche mese nei terreni di proprietà della
Maccarese Spa, sono in corso dei carotaggi nelle
zone interessate al futuro ampliamento
dell'aeroporto;
alcune associazioni ambientaliste e altre
associazioni di cittadini, hanno inviato un esposto
all’Autorità per la Vigilanza sui Contratti
Pubblici, affinché siano adottati tutti i
provvedimenti più opportuni per impedire azioni
che provocherebbero danneggiamenti alle aree
interessate e sottoposte a vincoli;
Si Interroga
la Presidente della Regione Lazio e gli Assessori
competenti per sapere se:
• siano a conoscenza delle attività in corso nei
terreni di proprietà della Maccarese Spa e
ricompresi all'interno della Riserva Statale del
Litorale Romano;
PRESO ATTO che, da controlli effettuati nella
stessa giornata dai NAS di Roma su richiesta
degli stessi occupanti, non sono state riscontrate
anomalie alcune sulla struttura e sulle condizioni
assistenziali e igieniche nelle quali si trovano i
pazienti stessi;
VISTO che, peraltro, il Consorzio RI.REI., da
diversi anni a questa parte, si trova in condizioni
di serie difficoltà e attende di ottenere, dalla
Regione Lazio, la conclusione di una serie di
adempimenti amministrativi necessari alla
normale attività cui è dedito.
INTERROGA
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
Per conoscere:
- Quali provvedimenti intenda assumere nei
confronti degli autori dell'irruzione verificatasi
ieri e se non ritenga opportuno costituire la
Regione Lazio parte civile nei confronti degli
stessi;
- Quali provvedimenti intende assumere a tutela
del regolare svolgimento delle delicate attività
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Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
assistenziali che ivi si svolgono e a difesa e
salvaguardia dell'integrità psico-fisica degli
utenti;
- Quali decisioni intende assumere la Regione
Lazio per sbloccare I'annosa questione in cui
versa da troppo tempo il Consorzio RI.REI., al
fine di garantire al Consorzio, ai dipendenti e ai
pazienti la normale e serena erogazione delle
prestazioni.
lavorative e familiari di categorie di cittadini
bisognose di attenzione e di tutela;
il contratto di servizio in essere tra il Ministero
delle Infrastrutture e Trasporti e Regione Lazio
prevede
ingenti
investimenti
per
l'ammodernamento del materiale rotabile che
dovrebbero
consentire
un
sostanziale
rinnovamento del parco regionale;
RILEVATO CHE
Foschi,D’Annibale
OGGETTO: Disservizi su tratta ferroviaria Roma
Cassino.
nei mesi scorsi, con atti di sindacato ispettivo che
ne denunciavano le criticità, sono stati segnalati
numerosi disservizi e, tuttavia, non sono stati
riscontrati miglioramenti oggettivi, né nuovi
interventi;
PREMESSO CHE
CONSTATATO CHE
sono sempre più numerose le notizie di disservizi
che si registrano sulle linee di trasporto
ferroviario regionale laziale, in particolar modo
nel tratto che collega la Capitale con Cassino e la
provincia di Frosinone;
su tali problematiche è stata presentata al Ministro
delle Infrastrutture e Trasporti da parte dell'on
Teresa Formisano una interrogazione alla quale è
stato risposto che" la programmazione dei servizi
regionali è di competenza delle singole regioni ";
recentemente la situazione è andata peggiorando a
motivo della soppressione di alcuni convogli nella
tratta Roma Cassino che ha determinato ritardi
che producono disagi per i numerosi utenti della
tratta stessa;
TUTTO CIO' PREMESSO, RILEVATO E
CONSTATATO
N. 181 del 11 ottobre 2010
particolarmente penalizzati per tali disservizi
risultano soprattutto i lavoratori e gli studenti che
ogni giorno subiscono le conseguenze della
inadeguatezza
che
riguarda
anche
complessivamente il trasporto ferroviario nella
Regione;
RILEVATO CHE
a partire dallo scorso 5 settembre la Regione
Campania ha riorganizzato la propria offerta
ferroviaria
prevedendo
la
sospensione/limitazione, fino al prossimo 12
dicembre, di alcuni collegamenti, tra i quali la
sospensione di una delle tre coppie di treni
precedentemente in servizio sulla relazione Roma
Caserta, con fermata anche nella stazione di
Cassino;
Il sottoscritto consigliere
INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA
GIUNTA E L'ASSESSORE ALLE POLITICHE
DELLA MOBILITA' E DEL TRASPORTO
PUBBLICO LOCALE
PER CONOSCERE
• Quali urgenti iniziative si intende adottare per
risolvere gli ormai insostenibili disagi che
ricadono gravemente sui cittadini che utilizzano
l'intera rete di trasporto ferroviario regionale;
• Quali interventi sono stati effettuati e si
intendono effettuare per garantire un adeguato
servizio di trasporto sulla tratta Roma Cassino
anche per sopperire agli ulteriori disagi
intervenuti a seguito delle limitazioni decise dalla
regione Campania.
**********
CONSIDERATO CHE
Interrogazioni a risposta immediata
è necessario e urgente un tempestivo intervento
che risolva questi problemi che incidono
pesantemente sulla qualità della vita e le attività
N. 37 del 6 ottobre 2010
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Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
Oggetto: Realizzazione dell'Istituto di custodia
attenuata per madri detenute di Roma (ICAM).
PREMESSO CHE
- in occasione delle visite che il soggetto politico
"Radicali Italiani" ha organizzato il giorno di
ferragosto in alcuni Istituti Penitenziari del Paese,
si è potuto verificare e confermare il dato storico
della presenza nelle carceri romane del più alto
numero di detenute madri d'Italia;
- la legge "Misure alternative alla detenzione a
tutela del rapporto tra detenute e figli minori"
40/2001 , voluta dall'allora ministro per le Pari
Opportunità, Anna Finocchiaro, prospetta una
serie di misure volte a evitare la pena detentiva
all'interno delle strutture carcerarie alle donne con
figli minori di 10 anni (e di conseguenza ai propri
bambini sotto i tre anni) ;
- tutte le detenute possono oggi usufruire del
provvedimento, anche se hanno compiuto reati
gravi , ad alcune condizioni: principalmente che
abbiano scontato un terzo della pena e che, nei
casi di ergastolo, abbiano scontato almeno 15
anni;
- le condizioni di ammissione alle misure, in
particolare, vi è la non sussistenza di un concreto
pericolo di commissione di ulteriori delitti,
condizione questa che mal si adatta ad un tipo di
reati come quelli connessi all'uso di sostanze
stupefacenti e alla prostituzione, che tipicamente
presentano un alto tasso di recidiva e di cui sono
incriminate la maggior parte delle detenute-madri;
- in generale purtroppo la normativa è stata
largamente disapplicata e presenta dei limiti
nell'accesso ai benefici soprattutto per chi è in
attesa di giudizio; in particolare, le mamme
straniere, non avendo spesso un 'abitazione dove
scontare gli arresti domiciliari, sono costrette a
tenere i bambini nelle strutture di detenzione fino
al compimento del terzo anno di età, poi soffrire
di un ulteriore trauma che e ' quello della
separazione. Bambini innocenti che prima si
trovano reclusi e poi in molti casi inviati in un
istituto, passando così dall'istituzione totale del
carcere a quella dell'istituto, senza la madre;
VISTO CHE
- i bambini che attualmente vivono con le loro
madri all'interno delle strutture carcerarie italiane,
figli spesso di donne extracomunitarie, più volte
condannate per lo più per reati di non particolare
gravità sociale, sono innocenti che scontano la
pena inflitta alle loro madri;
- l'abitazione da parte di bambini fino ai 3 anni di
età dei luoghi di pena è qualcosa che, travalicando
qualsivoglia ragionamento giuridico o posizione
ideologica, rappresenta solo un'aberrazione da
cancellare nel più breve tempo possibile;
- in particolare, è consolidato in letteratura
l'orientamento che per un adeguato sviluppo
psicologico del bambino, il rapporto madre-figlio
sia di primaria importanza. Privare un bambino
della figura materna, in quanto figlio di una
detenuta, costituisce una violenza che contraddice
espressamente i contenuti della Convenzione delle
Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia;
- nel corso della XV legislatura la II Commissione
Giustizia della Camera dei Deputati, in sede
referente, aveva concluso l'esame della proposta
di legge recante "Tutela del rapporto tra detenute
madri e figli minori". La proposta muoveva dalla
considerazione del contesto sociale da cui
provengono le "detenute tipo ", donne che spesso
vivono in contesti sociali degradati ed hanno
riportato più di una condanna penale. La proposta
tendeva ad attuare un regime che, seppur
restrittivo della libertà personale di una madre, sia
connotato da una maggiore "clemenza",
prevedendo di realizzare case-famiglia protette;
CONSIDERATO CHE
- il Consiglio ragionale del Lazio aveva affrontato
la questione nella Commissione "Sicurezza e lotta
alla criminalità della Regione Lazio ", e sotto la
guida della sua presidente Cons. Luisa Laurelli,
con il pieno accordo della maggioranza ed
opposizione si era promossa la realizzazione
dell'Istituto di custodia attenuata per madri
detenute (lCAM) di Roma.
- in quella sede si era riusciti ad ottenere la
condivisione del progetto da parte dell'intero
Consiglio regionale, degli Assessorati alla
Sicurezza, all'Ambiente, dell'Ente Parco, del
Garante dei detenuti, del Comune di Roma oltre
che
ovviamente
del
Dipartimento
per
l'amministrazione penitenziaria (DAP) e degli
uffici interessati del Ministero di Giustizia;
- che si era proceduto a carico del capitolato dei
57
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
fondi dell'Assessorato regionale alla Sicurezza
nell'anno 2009 allo stanziamento di 450 milioni di
euro necessari per la ristrutturazione e la messa in
sicurezza
di
un
casale
individuato
dall'Assessorato alle politiche sociali del Comune
di Roma e dal V° Municipio nel parco di
Aguzzano;
- nel casale si potrebbe ospitare 12 detenute con
bambini che potranno vivere in una normale casa
senza celle, con un giardino a loro riservato, con
personale del Ministero in tenuta "borghese"
consentendo quindi ai piccoli una permanenza
meno traumatica;
- che la bontà e validità del progetto è
testimoniata dagli esiti positivi avuti da una
struttura analoga realizzata in Lombardia nella
città di Milano, frutto di un protocollo d'Intesa fra
gli enti Locali Regione, Provincia e Comune ed il
Dipartimento di Polizia Penitenziaria, in funzione
da ormai tre anni la cui apertura ha portato alla
contestuale chiusura del dell'asilo-nido presente
nel carcere di San Vittore ed il trasferimento delle
detenute nella struttura di custodia attenuata;
- che i riscontri e gli apprezzamenti sul
funzionamento e sugli esiti trattamentali sulla
salute psicofisica dei minori e della rieducazione e
reinserimento sociale delle madri della struttura di
custodia attenuata per madri detenute di Milano
sono da ultimo testimoniate dalle dichiarazione
fatte nel corso di una visita conoscitiva, effettuata
il 2 settembre 20l0, del Consigliere Isabella Rauti
ritenendola una esperienza all'avanguardia ed un
modello esportabile e replicabile in altre realtà
territoriali;
TUTTO CIÒ PREMESSO E CONSIDERATO
i consiglieri regionali scritti in calce
INTERROGANO
La Presidente della giunta regionale e
l'Assessore ai Rapporti con gli Enti Locali e
Politiche per la sicurezza
se non si ritengono opportuno procedere senza
soluzione di continuità e con la dovuta priorità e
certezza nei tempi, con quanto realizzato nella
precedente legislatura dalla Commissione
"Sicurezza e lotta alla criminalità della Regione
Lazio ", agli atti necessari alla effettiva
realizzazione dell'istituto di custodia attenuata per
madri detenute di Roma.
Berardo,Rossodivita
N. 38 del 6 ottobre 2010
Oggetto: Iniziative sfil9Reel"f8nti della Giunta e
dell'Assessore
contro
il
consiglio
di
amministrazione di CO.TRA.L..
I sottoscritti consiglieri
PREOCCUPATI
• del contenzioso che, dopo la revoca del contratto
di servizio avvenuta con determinazione n°m
B3409 del 19/07/2010, la giunta regionale ha
aperto nei confronti del Consiglio di
Amministrazione di CO.TRA.L S.p.A. e che tale
situazione ha già determinato fattori di incertezza
nella gestione ordinaria con già evidenti ricadute
negative sugli standard qualitativi del servizio di
T.P.L.;
APPARENDO
• del tutto incomprensibili le motivazioni, che
sono alla base delle decisioni dell' Assessore e
della giunta, riguardanti la revoca del contratto di
servizio che ha determinato si l'avvio di una
transitorietà, ma senza aver lasciato capire a quale
approdo dovrà pervenire;
EVIDENZIANDO CHE
• questa vicenda appare come la costruzione,
anche abbastanza maldestra, di una sequenza
formale di episodi costruiti a tavolino per
colpevolizzare il C.D. di COTRAL S.p.A,
avvalendosi di una interpretazione sbagliata della
norma contenuta nella L.R. di Assestamento di
Bilancio 2009 sulla possibilità per la Regione di ..
."esercitare sull'Azienda COTRAL un controllo
analogo a quello che esercita sulle sue strutture";
RITENENDO
• palese ed ovvio che, nell'adeguare la normativa
regionale al regolamento ( CE) n° 1370/2007 del
23/10/2007 , specificatamente all' art.5, quella
norma rappresenta la possibilità per la regione di
poter recepire il regolamento su richiamato anche
con l'opzione della trasformazione in " House"
dell'azienda e non per esercitare un controllo
improprio, sicuramente illegittimo , sopraffando
58
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
da parte dell'assessore l'autonomia del C.d.A.
sulla gestione dell'Azienda;
Mozioni
N. 89 del 4 ottobre 2010
GIUDICANDO
• grave ed incomprensibile la presa di posizione
dell' Assessore Lollobrigida nell'assemblea
generale della CO.TRA.L del 7 settembre ultimo
scorso che in qualità di socio di maggioranza
invece di assecondare il normale sviluppo
dell'attività dell'azienda,coerente agli indirizzi dati
dall'assemblea dei soci e rapportati al contratto di
servizio di fine marzo 2010, ha imposto la
sospensione dell'iter, già in stato avanzato,per lo
svolgimento della gara a valenza europea per la
fornitura di carburante per i prossimi 24
mesi,arrecando un oggettivo danno economico
(l'assessore sa quanto costa una gara europea per
quegli importi?) e una incertezza gestionale tutta a
danno dei cittadini utenti.
PREOCCUPANDOCI
• di un eventuale volontà strumentale della giunta
e dell'assessore a voler azzerare i vertici
dell'azienda che, al contrario, soprattutto in questa
fase vanno sostenuti in quanto, rispetto al piano
aziendale di riferimento, le risorse, così come è a
conoscenza dell'Assessore e della giunta, vista
l'impostazione ai tagli data nell'Assestamento di
Bilancio 2010 al T.P.L., sono lesinate e
dimostrano per ciò stesso una capacità gestionale
indiscussa dell'attuale C.d.A.;
RIBADENDO
• la nostra disponibilità responsabile ad affrontare
in positivo la discussione sull'adeguamento alle
direttive Comunitarie dell'Azienda CO.TRA.L;
INTERROGANO
Il Presidente della giunta regionale e l'Assessore
competente se non ritengano indispensabile, come
noi
riteniamo,
porre
fine
all'attuale
comportamento prevaricatore contro l'azienda ed
il suo C.d.A., al fine di non assumersi la
responsabilità di generare contraccolpi negativi
sulla qualità del servizio e incertezza tra i
lavoratori dipendenti.
D’Annibale,Dalia,Montino,Astorre,Di Carlo
Di Stefano,Foschi,Ponzo,Lucherini,Mancini
Mei,Moscardelli,Parroncini,Perilli,Scalia
**********
Oggetto: Dissenso sulle dichiarazioni del Ministro
della Repubblica Umberto Bossi.
Premesso che:
il giorno 26 febbraio in occasione di una tappa del
concorso di Miss Padania il Ministro delle
Riforme per il Federalismo della Repubblica
Italiana Umberto Bossi dichiarava, nel corso di
una pubblica manifestazione, che l'acronimo
«S.P.Q.R.»,
cioè
«Senatus
Populusque
Romanus», per lui significa «Sono Porci questi
Romani».
Preso atto che:
il Titolo V, articolo 114 comma 3 della
Costituzione italiana recita che "La Repubblica è
costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città
metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. I
Comuni, le Province, le Città metropolitane e le
Regioni sono enti autonomi con propri statuti,
poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla
Costituzione. Roma è la capitale della
Repubblica. La legge dello Stato disciplina il suo
ordinamento".
Considerato che:
si ravvisano delle infrazioni degli artt. 594 (reato
di ingiuria) e 595 (reato di diffamazione) del
codice penale, e dell'articolo 2043 del codice
civile (risarcimento per fatto illecito del codice
civile).
IL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO
IMPEGNA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
E LA GIUNTA REGIONALE
- a intraprendere ogni azione civile e legale in
difesa della onorabilità dei cittadini romani e
laziali nonché delle istituzioni che lì
rappresentano. per le offese subite a causa delle
dichiarazioni razziste e ingiuriose del Ministro
della Repubblica italiana Umberto Bossi.
- a presentare una istanza al Governo italiano
attraverso la quale si richiedono le immediate
dimissioni del Ministro Bossi per comportamento
incompatibile con l'alto incarico istituzionale
ricoperto.
Atti consiliari
59
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
Nieri,Zaratti,Peduzzi,Celli,Bonelli
Montino,Romanzi,Nobile,Foschi,Berardo
N. 90 del 6 ottobre 2010
Oggetto: interventi a sostegno per l'accesso al
credito delle PMI attraverso i Confidi.
PREMESSO CHE
- Con determinazione n.C1824 del Direttore
Regionale "Attività Produttive" del 15 luglio u.s.,
la Regione Lazio ha bandito l'avviso pubblico
avente all'oggetto: “POR FESR LAZIO
2007/2013 Attività 1.5 "Sostegno all'accesso al
credito delle PMI attraverso i Confidi e i fondi di
garanzia e altre forme di credito innovative
attivate dalla Regione Lazio";
- La dotazione del Fondo è di complessivi 10
milioni di euro;
- Tale intervento è mirato a sostenere il processo
di rafforzamento dei Confidi del Lazio,
promuovendo così l'accesso al credito delle PMI
mediante
la
fruizione
delle
garanzie
mutualistiche;
sulla qualità, con un duplice effetto positivo, sia
sulla crescita del fatturato sia dell' occupazione:
- L'azione promuove il rafforzamento delle
garanzie regionali a sostegno d'iniziative
d'investimento realizzate da imprese singole ed
associate e favorisce la crescita dimensionale dei
confidi adeguandone l'operatività alla nuova
regolamentazione di vigilanza delle banche.
L'azione prevede l'attivazione di fondi regionali di
garanzia per favorire l'accesso al credito delle
PMI (art. 5, comma 1 -POR FESR LAZIO
2007/2013).
RITENUTO CHE
- In virtù delle convenzioni stipulate tra i confidi
e ed i vari istituti bancari questi si impegnano
(con condizioni variabili tra Istituto ed Istituto e
tra questi ed i singoli confidi) ad applicare alle
operazioni assistite dalla garanzia dei confidi tassi
di interesse sensibilmente inferiori a quelli
applicati alla clientela ordinaria;
- Il fondo è costituito specificatamente con
risorse messe a disposizione dalla Regione.
il Consiglio regionale impegna
CONSIDERATO CHE
- Nell'ambito del progetto "POR FESR 2
007/2013" si sostengono progetti d'innovazioni
d'imprese o loro aggregazioni, finalizzati al
persegui mento di precisi obiettivi di
avanzamento tecnologico e sviluppo di aree
produttive e che abbiamo una ricaduta industriale
in termini di nuovi processi;
- A tal fine per rafforzare la base produttiva è
necessario sostenere il processo di acquisizione di
servizi avanzati atti a supportare le scelte
strategiche e finanziare delle PMI, nonché il
miglioramento delle condizioni di accesso al
credito attraverso il sostegno al microcredito ed a
forme di garanzia che possano mitigare il rischio
connesso alle disposizioni derivanti dagli accordi
di Basilea 2;
- Ciò consentirà di mettere più imprese in
condizione di cooperare al fine di rispondere in
modo adeguato alle richieste del mercato;
- Particolare priorità sarà data alle innovazioni di
prodotto, in modo tale da orientare le PMI laziali
a confrontarsi con strategie ed azioni che guidino
le stesse verso una competitività sempre basata
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
REGIONALE
Ad intervenire in azione congiunta con
l'Assessore alle Attività Produttive. visto il
particolare periodo di crisi che settori come
l'artigianato e le microimprese stanno vivendo. al
fine di sollecitare il sistema bancario del Lazio ad
applicare alle operazioni garantite dal fondo in
oggetto. un ulteriore taglio dello spread (auspicato
tra lo 0,5% e n % da applicarsi ad ogni fascia di
rating) . sul modello di quanto a suo tempo
previsto, seppur in termini diversi, dal pacchetto
anti crisi attuato dalla CCIAA di Roma ed avente
all'oggetto: "Contributi Camera di Commercio di
Roma per abbattimento interessi bancari". Questo
anche in considerazione della tipologia delle
garanzie prestate dai "Confidi in risposta al citato
bando.
Storace,Buonasorte
N. 91 del 6 ottobre 2010
Oggetto: Realizzazione dell'Istituto di custodia
attenuata per madri detenute di Roma (ICAM)
60
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
PREMESSO CHE
- in occasione delle visite che il soggetto politico
"Radicali Italiani" ha organizzato il giorno di
ferragosto in alcuni Istituti Penitenziari del Paese,
si è potuto verificare e confermare il dato storico
della presenza nelle carceri romane del più alto
numero di detenute madri d'Italia;
- la legge "Misure alternative alla detenzione a
tutela del rapporto tra detenute e figli minori"
40/200 l, voluta dall' allora ministro per le Pari
Opportunità, Anna Finocchiaro, prospetta una
serie di misure volte a evitare la pena detentiva
all'interno delle strutture carcerarie alle donne con
figli minori di l0 anni (e di conseguenza ai propri
bambini sotto i tre anni);
- tutte le detenute possono oggi usufruire del
provvedimento, anche se hanno compiuto reati
gravi, ad alcune condizioni: principalmente che
abbiano scontato un terzo della pena e che, nei
casi di ergastolo, abbiano scontato almeno 15
anni;
- le condizioni di ammissione alle misure, in
particolare, vi è la non sussistenza di un concreto
pericolo di commissione di ulteriori delitti,
condizione questa che mal si adatta ad un tipo di
reati come quelli connessi all'uso di sostanze
stupefacenti e alla prostituzione, che tipicamente
presentano un alto tasso di recidiva e di cui sono
incriminate la maggior parte delle detenute-madri;
pena inflitta alle loro madri;
- l'abitazione da parte di bambini fino ai 3 anni di
età dei luoghi di pena è qualcosa che, travalicando
qualsivoglia ragionamento giuridico o posizione
ideologica, rappresenta solo un'aberrazione da
cancellare nel più breve tempo possibile;
- in particolare, è consolidato in letteratura
l'orientamento che per un adeguato sviluppo
psicologico del bambino, il rapporto madre-figlio
sia di primaria importanza. Privare un bambino
della figura materna, in quanto figlio di una
detenuta, costituisce una violenza che contraddice
espressamente i contenuti della Convenzione delle
Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia;
- nel corso della XV legislatura la II Commissione
Giustizia della Camera dei Deputati, in sede
referente, aveva concluso l'esame della proposta
di legge recante "Tutela del rapporto tra detenute
madri e figli minori". La proposta muoveva dalla
considerazione del contesto sociale da cui
provengono le "detenute tipo", donne che spesso
vivono in contesti sociali degradati ed hanno
riportato più di una condanna penale. La proposta
tendeva ad attuare un regime che, seppur
restrittivo della libertà personale di una madre, sia
connotato da una maggiore "clemenza",
prevedendo di realizzare case-famiglia protette;
CONSIDERATO CHE
VISTO CHE
- il Consiglio ragionale del Lazio aveva affrontato
la questione nella Commissione "Sicurezza e lotta
alla criminalità della Regione Lazio", e sotto la
guida della sua presidente Cons. Luisa Laurelli,
con il pieno accordo della maggioranza ed
opposizione si era promossa la realizzazione
dell'Istituto di custodia attenuata per madri
detenute (ICAM) di Roma;
- in quella sede si era riusciti ad ottenere la
condivisione del progetto da parte dell'intero
Consiglio regionale, degli Assessorati alla
Sicurezza, all'Ambiente, dell'Ente Parco, del
Garante dei detenuti, del Comune di Roma oltre
che
ovviamente
del
Dipartimento
per
l'amministrazione penitenziaria (DAP) e degli
uffici interessati del Ministero di Giustizia;
- i bambini che attualmente vivono con le loro
madri all'interno delle strutture carcerarie italiane,
figli spesso di donne extracomunitarie, più volte
condannate per lo più per reati di non particolare
gravità sociale, sono innocenti che scontano la
- che si era proceduto a carico del capitolato dei
fondi dell'Assessorato regionale alla Sicurezza
nell'anno 2009 allo stanziamento di 450 milioni di
euro necessari per la ristrutturazione e la messa in
sicurezza
di
un
casale
individuato
- in generale purtroppo la normativa è stata
largamente disapplicata e presenta dei limiti
nell'accesso ai benefici soprattutto per chi è in
attesa di giudizio; in particolare, le mamme
straniere, non avendo spesso un'abitazione dove
scontare gli arresti domiciliari, sono costrette a
tenere i bambini nelle strutture di detenzione fino
al compimento del terzo anno di età, poi soffrire
di un ulteriore trauma che e' quello della
separazione. Bambini innocenti che prima si
trovano reclusi e poi in molti casi inviati in un
istituto, passando così dall'istituzione totale del
carcere a quella dell'istituto, senza la madre;
61
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
dall'Assessorato alle politiche sociali del Comune
di Roma e dal va Municipio nel parco di
Aguzzano;
carcere di Regina Coeli.
- nel casale si potrebbe ospitare 12 detenute con
bambini che potranno vivere in una normale casa
senza celle, con un giardino a loro riservato, con
personale del Ministero in tenuta "borghese"
consentendo quindi ai piccoli una permanenza
meno traumatica;
VISTI
- che la bontà e validità del progetto è
testimoniata dagli esiti positivi avuti da una
struttura analoga realizzata in Lombardia nella
città di Milano, frutto di un protocollo d'Intesa fra
gli enti Locali Regione, Provincia e Comune ed il
Dipartimento di Polizia Penitenziaria, in funzione
da ormai tre anni la cui apertura ha portato alla
contestuale chiusura del dell'asilo-nido presente
nel carcere di San Vittore ed il trasferimento delle
detenute nella struttura di custodia attenuata;
- che i riscontri e gli apprezzamenti sul
funzionamento e sugli esiti trattamentali sulla
salute psicofisica dei minori e della rieducazione e
reinserimento sociale delle madri della struttura di
custodia attenuata per madri detenute di Milano
sono da ultimo testimoniate dalle dichiarazione
fatte nel corso di una visita conoscitiva, effettuata
il 2 settembre 20 l O, del Consigliere Isabella
Rauti ritenendo la una esperienza all'avanguardia
ed un modello esportabile e replicabile in altre
realtà territoriali;
IL CONSIGLIO REGIONALE
-
-
PREMESSO CHE
-
-
-
nel carcere di Regina Coeli si ravvisa un
sovraffollamento della popolazione
carceraria, che raggiunge in media le 960
unità, a fronte di una capienza
regolamenta di 907 detenuti;
già in passato tali condizioni di
detenzione hanno prodotto numerose
tensioni;
dal luglio 2010 il carcere romano di
Regina Coeli è privo dell'acqua calda a
causa della disfunzione della caldaia
centralizzata che serve l'intera struttura;
CONSIDERATO CHE
-
TUTTO CIÒ PREMESSO E CONSIDERATO IL
CONSIGLIO REGIONALE
IMPEGNA
L'articolo 27 della Costituzione;
la legge 26 luglio 1975, n. 354 recante
“Norme sull'ordinamento penitenziario e
sulla esecuzione delle misure privative e
limitative della libertà”;
la legge regionale 8 giugno 2007, n. 7
recante "Interventi a sostegno della
popolazione detenuta della Regione
Lazio;
l'articolo 12 della legge regionale 7/2007
dispone "La Regione, nell'ambito delle
proprie
competenze,
opero
per
promuovere il miglioramento della
condizione carceraria ...";
La Presidente della giunta regionale e
l'Assessore ai Rapporti con gli Enti Locali e
Politiche per la sicurezza
a procedere senza soluzione di continuità e con la
dovuta priorità e comunque entro 3 mesi dalla
approvazione della presente mozione, con quanto
realizzato nella precedente legislatura dalla
Commissione consiliare "Sicurezza e lotta alla
criminalità della Regione Lazio", agli atti
necessari alla effettiva realizzazione dell'istituto
di custodia attenuata per madri detenute di Roma.
a sollecitare le competenti autorità nazionali
affinché venga risolta l'emergenza legata alla
mancanza di acqua calda nel penitenziario
romano di Regina Coeli.
Berardo,Rossodivita
Colosimo
TUTTO CIO' PREMESSO
IL CONSIGLIO REGIONALE
IMPEGNA Il PRESIDENTE DELLA
REGIONE
N. 92 del 6 ottobre 2010
n. 93 del 8 ottobre 2010
Oggetto: Emergenza carcere. Situazione del
Oggetto: sostegno alla richiesta di istituire una
62
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
Commissione di inchiesta o indagine sul
comportamento dell'Italia riguardo la guerra in
Irak.
IL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO
PREMESSO CHE
- Nel gennaio 2003 fu promossa una campagna
transnazionale che aveva l'obiettivo di
promuovere l'esilio del dittatore Saddam Hussein
per cancellare, per gli Stati Uniti stessi, la
necessità della guerra, costituendo il punto di
partenza per una soluzione politica della
questione irachena;
- l'Appello, rivolto alla comunità internazionale,
alle Nazioni Unite, al Parlamento italiano in
primo luogo, chiedeva di fare propria questa
proposta e fu sottoscritto da da 27.344 cittadini di
171 nazioni, da 46 membri del Parlamento
Europeo e in Italia da 501 parlamentari
corrispondenti al 53,5% delle Camere;
- Il 19 febbraio 2003 il Parlamento italiano con
l'appoggio del Governo Berlusconi, unico caso in
tutto il mondo, votò a stragrande maggioranza la
proposta promossa dai radicali (345 sì, 38 no, 52
astenuti) che impegnava il Governo «a sostenere
presso tutti gli organismi internazionali e
principalmente presso il Consiglio di Sicurezza
delle Nazioni Unite, l'ipotesi di un esilio del
dittatore iracheno e sulla base dei poteri
conferitigli dalla Carta dell'ONU della
costituzione di un Governo provvisorio
controllato che ripristini a breve il pieno esercizio
dei diritti e delle libertà fondamentali di tutti gli
iracheni». Nel dibattito Berlusconi afferma che il
Governo italiano "sta operando per questa
soluzione nell'ambito di riservatezza che è
d'obbligo e tiene costantemente informato il
governo americano e il Presidente del Consiglio
dell'Ue dei progressi che si vanno registrando";
- D'intesa con il Presidente Usa Bush, il Premier
Silvio Berlusconi nello spazio di pochi giorni
ottiene da Gheddafi l'informazione che Saddam è
ormai deciso a passare alla fase di attuazione delle
dimissioni e dell'esilio;
- Il 6 marzo 2003 fonti ufficiali arabe riferiscono
che “i Ministri degli Esteri di Egitto, Libano,
Tunisia. Siria e della Lega Araba annunciano una
missione a Baghdad per chiedere a Saddam di
lasciare il paese ed evitare cosi la guerra".
Contemporaneamente,
intervenendo
all'Assemblea generale all'Onu, l'ambasciatore
rappresentante pakistano Munir Akram afferma
che Saddam condiziona il passaggio alle
dimissioni ed all'esilio alla garanzia per la sua
immunità da ogni successiva accusa per crimini di
guerra;
- Nonostante questo la guerra scoppiò il 20 marzo
senza che la proposta dell'esilio di Saddam
Hussein si potesse realizzare;
CONSIDERA TO CHE
- negli Stati Uniti e in Gran Bretagna sono state
istituite Commissioni di inchiesta con l'obiettivo
di verificare il comportamento avuto dal
Presidente George Bush e dal Primo Ministro
Tony Blair sulla guerra in Irak;
-che è in corso una campagna nonviolenta per
chiedere che anche l'Italia istituisca una
Commissione di inchiesta o una indagine ufficiale
sul comportamento avuto dal nostro paese nella
vicenda precedente alla guerra in Irak;
TUTTO CIÒ PREMESSO E CONSIDERATO
IL CONSIGLIO REGIONALE
IMPEGNA IL PRESIDENTE DELLA
REGIONE
-a sostenere l'iniziativa nonviolenta per
l'istituzione di una Commissione di inchiesta o di
una indagine ufficiale sul comportamento avuto
dal nostro paese nella vicenda precedente alla
guerra in Irak;
- a richiedere ai Presidenti delle altre Regioni di
sostenere tale proposta.
Rossodivita,Berardo,Tedeschi,Peduzzi
Nobile,Nieri,Zaratti,Celli,Bonelli,Romanzi
******************************
63
Atti consiliari
Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010
Allegato n. 2
n. 22 del giorno 14.07.2010, posta dai consiglieri
Parroncini,
D'Annibale,
Ponzo,
Perilli,
concernente: Legge 68/99, occupazione disabili
nella Regione Lazio.
Oggetto: Legge 68/99, occupazione disabili nella
Regione Lazio.
PREMESSO CHE
la legge 12 marzo 1999 n. 68 prevede che tutti gli
enti pubblici con più di 50 dipendenti assumano al
lavoro il 7 per cento di persone con disabilità;
una recente rilevazione dei servizi di
collocamento e dell’apposita Commissione presso
l’Ufficio Provinciale del Lavoro ha individuato 90
scoperture di lavoratori disabili negli organici
della Regione Lazio.
CONSIDERATO CHE
Sono ben 84031 i disabili iscritti alle liste di
collocamento nella Regione Lazio e che le
associazioni dei disabili sollecitano un impegno
concreto delle istituzioni per incrementare le
opportunità di lavoro ed una più puntuale
applicazione della legge.
Il sottoscritto consigliere regionale
Giuseppe Parroncini
INTERROGA
La Giunta Regionale del Lazio
Per sapere
quali iniziative urgenti intende assumere per
verificare lo stato di attuazione della legge 68/99
negli uffici e servizi della Regione Lazio;
quali iniziative urgenti intende assumere per
attivarsi immediatamente nei confronti degli uffici
competenti per assumere lavoratori disabili fino a
copertura totale del 7 per cento previsto dalla
legge.
***********************************