Consiglio Regionale del Lazio
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RESOCONTO STENOGRAFICO IX LEGISLATURA Consiglio Regionale del Lazio Seduta n. 8.1 di Giovedì 14 Ottobre 2010 Servizio Aula, Commissioni - Area Resocontazione IX LEGISLATURA - RESOCONTO STENOGRAFICO - SEDUTA DEL 14 OTTOBRE 2010 CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO 8.1 SEDUTA DI GIOVEDI’ 14 OTTOBRE 2010 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ABBRUZZESE ********** Ufficio di Presidenza Presidente: Mario Abbruzzese Vicepresidenti: Raffaele D’Ambrosio; Bruno Astorre Consiglieri Segretari: Claudio Bucci; Gianfranco Gatti; Isabella Rauti Gruppi consiliari Lista Renata Polverini: LRP; Il Popolo della libertà: Pdl; Partito democratico: Pd; Unione di centro: Udc; Italia dei valori: Idv; Federazione della sinistra: Fds; La Destra: LaD; Lista Bonino-Pannella Federalisti europei: LBP-Fe; Sinistra ecologia libertà con Vendola: Sel-V; Lista civica cittadini/e: Lcc/c; Movimento per le autonomie: MpA; Partito Socialista Italiano: Psi; Verdi: Verdi; Gruppo Misto: Misto. Giunta regionale Presidente: Renata Polverini; Vicepresidente: Luciano Ciocchetti Assessori: Politiche del Territorio e dell’Urbanistica: Luciano Ciocchetti; Enti Locali e Politiche per la sicurezza: Giuseppe Cangemi; Bilancio, Program. economico-finanziaria e partecipazione: Stefano Cetica; Lavoro e Formazione: Mariella Zezza; Turismo e Marketing del ‘Made in Lazio’: Stefano Zappalà; Ambiente e Sviluppo sostenibile: Marco Mattei; Istruzione e politiche giovanili: Gabriella Sentinelli; Cultura, Arte e Sport: Fabiana Santini; Salute (ad interim): Renata Polverini; Attività produttive e Politiche dei rifiuti: Pietro Di Paolantonio detto Di Paolo; Infrastrutture e Lavori Pubblici: Luca Malcotti; Politiche agricole e valorizzazione dei prodotti locali: Angela Birindelli; Politiche della Mobilità e del Trasporto Pubblico Locale: Francesco Lollobrigida; Politiche Sociali e Famiglia: Aldo Forte; Risorse Umane, Demanio e Patrimonio: Fabio Armeni; Politiche per la Casa, 3° Settore, Serv. Civile e Tutela dei Consumatori: Teodoro Buontempo. INDICE PRESIDENTE…………………………………..4 Commemorazione dei quattro alpini caduti il 9 ottobre in Afghanistan PRESIDENTE…………………………………..4 Comunicazioni del Presidente PRESIDENTE…………………………………..4 Ordine dei lavori PRESIDENTE………..6,7,810,12,13,14,15,16,17 ASTORRE (Pd)…………………………………6 COLOSIMO (Pdl)………………………………7 NIERI (Sel-V)…………………………………...7 PEDUZZI (Fds)…………………………………8 LUCHERINI (Pd)……………………………….8 BERNAUDO (LRP)…………………………...10 BERARDO (LBP-Fe)………………………….10 MARUCCIO (Idv)……………………………..10 CICCHETTI (Pdl)……………………………..11 SCALIA (Pd)…………………………………..12 RAUTI (Pdl)…………………………………...13 BONELLI (Verdi)……………………………...13 GALETTO (Pdl)……………………………….14 PARRONCINI (Pd)……………………………14 NOBILI (Pdl)…………………………………..15 DI CARLO (Pd)……………………………….16 RODANO (Idv)………………………………..16 ZARATTI (Sel-V)……………………………...17 DI STAFANO M. (Pd)………………………...18 DE ROMANIS (Pdl)…………………………..19 Seduta precedente n. 7 di mercoledì 6 ottobre 2010 IX LEGISLATURA - RESOCONTO STENOGRAFICO - SEDUTA DEL 14 OTTOBRE 2010 Interrogazioni a risposta immediata in Aula n. 22 del giorno 14.07.2010, posta dai consiglieri Parroncini, D'Annibale, Ponzo, Perilli, concernente: Legge 68/99, occupazione disabili nella Regione Lazio. PRESIDENTE…………………………….19 PARRONCINI (Pd)………………………...19,20 ARMENI, Assessore…………………………...19 Mozione n. 39 del giorno 13 luglio 2010, proposta dai consiglieri Bonelli, Rossodivita, Berardo, Zaratti, Nieri e Peduzzi, concernente: “Illegittimità apertura anticipata della stagione venatoria 2010/2011” Mozione n. 81 del giorno 16.09.2010, proposta dal consigliere Galetto, concernente: “Modifica calendario venatorio e regolamento per la stagione venatoria 2010/2011”. Prosecuzione esame Ass. Politiche agricole e valorizzazione dei prodotti locali PRESIDENTE…………………………..27,31,34 BONELLI (Verdi)……………………………...28 BUONASORTE (LaD)………………...............28 ZARATTI (Sel-V)……………………………...29 TEDESCHI (Idv)………………………………30 PARIS (Misto)…………………………………31 PEDUZZI (Fds)………………………………..31 BATTISTONI (Pdl)……………………………32 NOBILI (Pdl)…………………………………..32 GATTI (LRP)…………………………………..33 IRMICI (Pdl)…………………………………..33 NOBILE (Fds)…………………………………34 MATTEI, Assessore…………………………...34 Dichiarazioni di voto PRESIDENTE…………………………………35 ZARATTI (Sel-V)……………………………...35 BONELLI (Verdi)……………………………...35 GATTI (LRP)…………………………………..36 RODANO (Idv)………………………………..36 BUONASORTE (LaD)………………...............36 MATTEI, Assessore…………………………...37 Votazioni PRESIDENTE…………………………………38 Votazioni Allegati PRESIDENTE…………………………..20,23,25 BONELLI (Verdi)……………………………...25 Inversione dell’ordine del giorno PRESIDENTE…………………………..25,26,27 FIORITO (Pdl)………………………………...27 Discussione unificata Mozione n. 44 del giorno 19 luglio 2010, proposta dal consigliere Zaratti, concernente: Laboratori educazione ambientale (LEA) Provincia di Roma. Mozione n. 23 del giorno 21 giugno 2010, proposta dal consigliere Bonelli, concernente: Situazione operatori precari dei LEA della Provincia di Roma. Mozione n. 26 del giorno 22 giugno 2010, proposta dai consiglieri Buonasorte, Storace, concernente: Chiarimenti sulla posizione contrattuale di 21 operatori LEA della Provincia di Roma Ass. Lavoro e Formazione Discussione generale unificata N. 1 - Interrogazioni e mozioni annunziate……42 N. 2 - Interrogazione n. 22 del giorno 14.07.2010, posta dai consiglieri Parroncini, D'Annibale, Ponzo, Perilli………………..............................63 4 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 personale impegnato in servizio emergenza-urgenza sanitaria”; La seduta inizia alle ore 12,11 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ABBRUZZESE PRESIDENTE. La seduta è aperta. Commemorazione dei quattro caduti il 9 ottobre in Afghanistan alpini PRESIDENTE. Colleghi, il 9 ottobre quattro militari italiani impegnati in Afghanistan sono rimasti vittime di un attentato. Invito l’Aula a commemorare i caduti osservando un minuto di silenzio. di Proposta di legge n. 70 del 22 settembre 2010 di iniziativa dei consiglieri Rodano, Maruccio, Tedeschi concernente: “Modifiche alla L.r. 16 aprile 1976 n. 15 avente come oggetto: “Istituzione del Servizio di assistenza alla famiglia e di educazione alla maternità e paternità responsabili””; Proposta di legge n. 71 del 22 settembre 2010 di iniziativa del consigliere Foschi concernente: “Istituzione della Consulta per la libertà di pensiero e la laicità delle Istituzioni”; (L’Aula osserva un minuto di silenzio) ***** Comunicazioni del Presidente PRESIDENTE. Comunico, ai sensi dell’articolo 55 del Regolamento del Consiglio regionale, che sono state presentate le seguenti proposte di legge: Proposta di legge n. 65 del 16 settembre 2010 di iniziativa del consigliere Foschi concernente: “Disposizioni in materia di incentivi per gli autoveicoli omologati per la circolazione mediante alimentazione del motore, esclusiva o doppia, a gas metano e a gas di petrolio liquefatto (gpl)”; Proposta di legge n. 66 del 16 settembre 2010 di iniziativa del consigliere Bucci concernente: “Disciplina in tema di energia nucleare nella Regione Lazio”; Proposta di legge n. 68 del 16 settembre 2010 di iniziativa del consigliere Foschi concernente: “Istituzione del Registro regionale delle persone affette dalla malattie infiammatorie croniche dell’intestino”; Proposta di legge n. 69 del 16 settembre 2010 di iniziativa del consigliere Foschi concernente: “Riconoscimento della figura professionale di autista soccorritore per il Proposta di legge n. 72 del 22 settembre 2010 di iniziativa del consigliere Bonelli concernente: “Disciplina delle aree ad elevato rischio di crisi ambientale”; Proposta di legge n. 73 del 22 settembre 2010 di iniziativa dei consiglieri Storace, Buonasorte concernente: “Interpretazione autentica dell’articolo 36-quater comma 1sexies, della Legge regionale 6 luglio 1998, n. 24, introdotto dall’articolo 72, della Legge regionale 24 dicembre 2008, n. 31”; Proposta di legge n. 74 del 29 settembre 2010 di iniziativa del consigliere Perazzolo concernente: “Nuova legge quadro sugli asili nido”; Proposta di legge n. 75 del 29 settembre 2010 di iniziativa dei consiglieri Perazzolo, Tarzia concernente: “Modifica Legge regionale 25 novembre 1976 n. 58 nel testo coordinato con la Legge regionale - di modifica - n. 3 del 3 marzo 2009”; Proposta di legge n. 76 dell’1 ottobre 2010 di iniziativa del consigliere Bucci concernente: “Disposizioni in materia di formazione dei lavoratori ai sensi dell’articolo 34, comma 6, del Decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008”; Proposta di legge n. 77 del 7 ottobre 2010 di Atti consiliari 5 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 iniziativa del consigliere Del Balzo concernente: “Interventi per sostenere le giovani famiglie nell’accesso alle abitazioni in locazione”; Proposta di legge n. 78 del 7 ottobre 2010 di iniziativa dei consiglieri Bucci, Maruccio, Colagrossi, Rodano, Tedeschi concernente: “Modifica Legge regionale 2 maggio 1995, n. 19 “Disposizioni in materia di indennità dei consiglieri regionali””; Proposta di legge n. 79 dell’8 ottobre 2010 adottata dalla Giunta regionale con deliberazione n. 428 dell’1 ottobre 2010 concernente: “Modifica Legge regionale 11 agosto 2009, n. 21 (Misure straordinarie per il settore edilizio ed interventi per l’edilizia residenziale sociale), 26 giugno 1997, n. 22 (Norme in materia di programmi di intervento per la riqualificazione urbanistica, edilizia ed ambientale del territorio della regione), 16 aprile 2009, n. 13 (Disposizioni per il recupero a fini abitativi dei sottotetti esistenti) e 2 luglio 1987, n. 36 (Norme in materia di attività urbanistico - edilizia e snellimento delle procedure); Proposta di legge n. 80 del 12 ottobre 2010 di iniziativa dei consiglieri Battistoni, Buonasorte, Cetrone, D’Ambrosio, Del Balzo, De Romanis, Di Giorgi concernente: “Misure di intervento a favore delle piccole e medie imprese agricole per la prevenzione ed eradicazione di fitopatie e infestazioni parassitarie”; Proposta di legge n. 81 del 12 ottobre 2010 di iniziativa del consigliere Romanzi concernente: “Norme per la trasparenza dell’attività politica e amministrativa del Consiglio regionale del Lazio”; Proposta di legge n. 82 del 12 ottobre 2010 di iniziativa dei consiglieri Perilli, Astorre, D’Annibale, Di Carlo, Moscardelli concernente: “Interventi urgenti conseguenti agli interventi alluvionali e di dissesto idrogeologico verificatisi nei territori delle province di Rieti e di Roma nel mese di maggio 2010”. Comunico inoltre che è stata presentata e ritirata la Proposta di legge n. 67 del 16 settembre 2010 di iniziativa dei consiglieri Miele, De Romanis concernente: “Modifica alla legge regionale 10 novembre 1977, n. 41, concernente la realizzazione di avio superfici e campi di lavoro”; Comunico che sono stati presentati e distribuiti in copia ai consiglieri, i seguenti atti: Interrogazioni a risposta scritta dal n. 171 al n. 181; Interrogazioni a risposta immediata dal n.37 al n.38; Mozioni dal n. 89 al n. 93; Tali atti saranno iscritti all’ordine del giorno secondo i termini stabiliti dal Regolamento, a meno che il Consiglio, limitatamente alle mozioni, non decida di anticiparne la discussione. Se non vi sono obiezioni, così resta stabilito. (Così resta stabilito) Comunico che con Decreto n. t0467 dell’11 ottobre 2010 il Presidente della Regione, Renata Polverini, ha nominato assessore all’Istruzione e politiche per i giovani, la dr.ssa Gabriella Sentinelli Comunico inoltre che in data 9 ottobre 2010 è stato eletto Presidente del gruppo “Lista Polverini” il consigliere Mario Brozzi. All’assessore Sentinelli e al consigliere Brozzi rivolgo l’augurio di un proficuo lavoro. Il Presidente Nieri ha comunicato che da oggi al 18 ottobre si terrà il Congresso della Sinistra Ecologia e libertà. Quindi la seduta odierna terminerà alle ore 16,30 per dare modo ai consiglieri del gruppo di partecipare ai lavori congressuali. ***** Ordine dei lavori Atti consiliari 6 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 PRESIDENTE. L’assessore… (Interruzione del consigliere Astorre: “Chiedo di parlare, signor Presidente!”) …Astorre, su cosa chiede di parlare? (Interruzione del consigliere Astorre: “Sull’ordine dei lavori, Presidente!”) Ha chiesto di parlare il consigliere Astorre. Ne ha facoltà. ASTORRE (Pd). Grazie per l’”assessore”, Presidente, però aspettiamo il prossimo giro. Sull’ordine dei lavori, Presidente… (Interruzione di alcuni consiglieri) Ho detto “aspettiamo il prossimo giro”, non ho detto “fra cinque anni”!... (Interruzione del consigliere Storace) Non ho detto “fra cinque anni”, ho detto “aspettiamo il prossimo giro”! Potrebbe essere che il centro destra muti, la Sicilia docet, non è detto, Presidente Storace! Presidente, intervengo intanto per unirmi alle congratulazioni al capogruppo Brozzi ed all’assessore Sentinelli che vediamo oggi in Aula. Un augurio di buon lavoro. Finalmente è stato colmato un ulteriore vulnus che esisteva in questa Giunta regionale, speriamo che quanto prima venga nominato anche l’assessore alla sanità, l’ultimo assessore che manca, mi sembra, nella Giunta. Ma intervengo anche, Presidente, per dire che la manifestazione di ieri è stata una manifestazione che si è connaturata per una trasversalità politica a 360 gradi, chiunque ha partecipato e ha manifestato ha visto, sì, la presenza di tanti consiglieri e forze del centro sinistra, ma tanti, tantissimi sindaci appartenenti a tutte le coalizioni e, Presidente, per la sua sensibilità politica, istituzionale e territoriale, soprattutto della Provincia di Frosinone. Quindi una manifestazione voluta dagli amministratori locali, una manifestazione fatta sotto il Ministero delle finanze e, debbo dire, molto riuscita anche se abbiamo dovuto patire l’ulteriore “furbata” della Presidente Polverini che, avendo anticipato al giorno prima il tavolo di concertazione, pensava di renderla vana ed inutile. Ecco, Presidente Abbruzzese, questo la prego di riportarlo alla Presidente Polverini ed in particolare ai capigruppo. E’ assolutamente indispensabile che la Presidente Polverini - adesso ha varato il piano, si è insediato il tavolo tecnico, quindi quello che voleva lei, non abbiamo fatto Consiglio regionale prima del 13 come hanno voluto i capigruppo - venga in Consiglio regionale a illustrare il Piano, le motivazioni che la fanno arrivare a quelle scelte e possa dialogare con chi rappresenta milioni e milioni di elettori. Io ricordo che il Presidente ne rappresenta una maggioranza, ma il Consiglio regionale rappresenta tutta la popolazione del Lazio, la pluralità delle idee, la pluralità delle opinioni, fermo restando che, ci mancherebbe altro, è diritto-dovere di chiara responsabilità il decidere… PRESIDENTE. Consigliere Astorre… ASTORRE (Pd). E’ necessario che venga in Consiglio regionale e che ascolti i territori. E’ stata infelice la battuta - mi consenta, Presidente Abbruzzese, e concludo - di dire che i sindaci nel weekend avevano il cellulare staccato. Io voglio che rimanga a verbale. I sindaci sono le persone che si sacrificano di più per il territorio, dalla mattina alla sera, 365 giorni all’anno. La battuta è stata infelice. Quindi, ben venga che la Presidente stia ascoltando i sindaci, ma ascolti i territori, venga in Consiglio regionale. Presidente Abbruzzese, le sollecito ancora una volta che le commissioni speciali, che abbiamo deciso di istituire, vengano accelerate, istituite e nominati i Presidenti come abbiamo concordato. Grazie. PRESIDENTE. Grazie, consigliere Astorre. Colleghi, per cortesia, l’articolo del richiamo al Regolamento cerchiamo di Atti consiliari 7 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 utilizzarlo nel verso giusto e con senso di responsabilità, altrimenti rischiamo continuamente di celebrare un Consiglio che non ha nulla a che fare con gli argomenti posti all’ordine del giorno. Quindi, per quanto riguarda il discorso sulla sanità - lo ha ricordato anche il consigliere Astorre - c’è stata una Conferenza dei Capigruppo che ha deciso di discutere di questo argomento importante subito dopo l’approvazione da parte del Comitato interministeriale. Quindi l’impegno di discutere questo argomento comunque c’è tutto da parte della maggioranza, c’è anche da parte del Presidente del Consiglio che si impegna a discutere su questo argomento e a metterlo all’ordine del giorno entro la fine del mese. Quindi, vi prego di affrontare… (Interruzione del consigliere Lucherini: “Presidente, chiedo la parola sull’ordine dei lavori”) Scusate, c’è stata una Conferenza dei Capigruppo, chiedete ai vostri Capigruppo. Va bene? Ha chiesto di parlare la consigliera Colosimo. Ne ha facoltà. (Interruzione del consigliere Lucherini: “Presidente Abbruzzese, chiedo la parola sull’ordine dei lavori”) La parola gliela concedo io! Con calma, va bene? (Interruzione del consigliere Lucherini: “Devo fare un richiamo al Regolamento”) Scusatemi, guardate, visto che voi fate dei richiami al Presidente circa il mancato rispetto dell’applicazione del Regolamento, l’articolo 30 del Regolamento prevede, sull’ordine dei lavori, l’intervento di un consigliere di maggioranza e di uno di minoranza. Quindi, vi prego di attenervi al Regolamento. (Interruzione del consigliere Lucherini: “Mi faccia parlare, Presidente”) Ha già parlato un consigliere di minoranza. Adesso parlerà uno della maggioranza e andiamo avanti! Ha chiesto di parlare la consigliera Colosimo. Ne ha facoltà. COLOSIMO (Pdl). Colleghi consiglieri, approfitto della parola sull’ordine dei lavori e della serietà del Presidente Abbruzzese per sottoporre all’attenzione del Consiglio la problematica del Premio Nobel per la pace, Liu e di sua moglie. Ho già presentato una mozione - aspetterò che arrivi in Aula - per chiedere al Consiglio tutto ed alla Giunta di impegnarsi affinché tutto quello che è possibile, nelle nostre capacità, venga fatto per liberare i coniugi Liu. Il Premio Nobel per la pace dal 1989 è in carcere, reo della stesura di un documento a favore della democrazia. Oggi, con la consegna di questo Premio Nobel per la pace, il regime cinese addirittura incarcera senza alcun motivo sua moglie. Avevo già mandato ai colleghi l’invito ad aderire alla petizione popolare per chiedere la liberazione del Premio Nobel e di sua moglie e lo volevo qui ribadire perché noi dobbiamo liberare i coniugi Liu. PRESIDENTE. Allora, procediamo con le interrogazioni… (Interruzione del consigliere Lucherini: “Presidente, chiedo la parola sull’ordine dei lavori. Non è lo stesso argomento!”) Va bene. Ha chiesto di parlare il consigliere Nieri. Ne ha facoltà. (Interruzione del consigliere Lucherini: “Presidente Abbruzzese, lei ce l’ha con me! Al consigliere Nieri ha dato la parola, a me no!”) NIERI (Sel-V). Signor Presidente, mi associo alla richiesta fatta dal collega Astorre, così faccio prima, però vorrei affrontare altro argomento che è collegato a questo ma è altro Atti consiliari 8 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 argomento, è molto delicato, per cui le chiedo una frazione di tempo velocissima, però che ci sia la sua attenzione, Presidente Abbruzzese, sia l’attenzione dell’Aula. La scorsa settimana è successo un fatto che io ritengo molto grave, sempre legato alla richiesta dei sindaci di essere ricevuti dalla Presidente Polverini, e fino a qui sembra lo stesso argomento, ma non lo è, Presidente. Una frazione di secondo! Quello che voglio denunciare in quest’Aula è che i sindaci non sono stati ricevuti, ma la cosa grave, Presidente e colleghi, è che per una pacifica manifestazione si è arrivati a fronteggiare, all’interno del palazzo della Regione, i carabinieri. E’ chiaro? Stiamo parlando di una cosa molto grave, alla presenza di sei o sette consiglieri regionali, per cui non era una situazione fuori controllo, anche degli assessori sono passati ed hanno visto la tranquillità di quella manifestazione, e i sindaci si sono dovuti vedere schierare le forze dell’ordine. Io penso che proprio grazie alla serenità ed alla tranquillità delle forze dell’ordine quella mattina è filato tutto liscio, ma la storia non è finita qui perché alla fine di questa iniziativa, quando ormai si era fuori dal palazzo della Regione, nel cortile, si stava parlando con la stampa, è arrivato, non so per quale ragione, un ordine alle forze dell’ordine - se non erro alla Digos, perché così sono stati trattati i sindaci ed i consiglieri regionali - e sono stati identificati dalla Questura sia i sindaci che i consiglieri regionali. Allora, Presidente, io chiedo a lei, Presidente di quest’Aula, di fare chiarezza sull’accaduto e di intervenire per la difesa delle prerogative dei consiglieri regionali e del diritto dei consiglieri regionali a fare il loro lavoro. Questa cosa non era mai successa. Quest’aula durante uno dei bilanci fu occupata da manifestanti. C’è stata un’irruzione e tutti i consiglieri regionali e gli assessori, sia dell’opposizione che della maggioranza, si sono dati da fare per impedire l’intervento delle forze dell’ordine. Credo che quello che è successo la scorsa settimana sia di una gravità inaudita e chiedo a tutti i consiglieri e a tutti gli assessori di fare una riflessione seria su questo, di far riflettere la Presidente Polverini, il Capo di Gabinetto e il Segretario di Giunta - perché, poi alla fine sono scesi il Segretario di Giunta e il Capo di Gabinetto - su quello che è successo e di intervenire. Lo chiedo a lei, Presidente, sarebbe una cosa gravissima che dopo l’identificazione ci fossero anche delle conseguenze per i sindaci, sarebbe una cosa incredibile! Così anche per i consiglieri regionali. Grazie. (Applausi) PRESIDENTE. Grazie, consigliere Nieri. A me dispiace quanto è accaduto, quindi avrò cura di verificare, di approfondire quello che oggi lei ha raccontato in quest’Aula e di adottare tutte le iniziative conseguenti. Ha chiesto di parlare il consigliere Peduzzi. Ne ha facoltà. PEDUZZI (Fds). Presidente, solleciterei, sentiti anche alcuni consiglieri, data anche l’importanza di una mozione che sta all’ordine del giorno e che dobbiamo discutere nel Consiglio di oggi, la sua anticipazione, perché ho saputo che l’assessore competente a giudicare e a valutare una mozione che impegna seriamente la Giunta per un atto che dovrebbe avviare, ha impegni istituzionali per cui fra un po’ non potrà assicurare la sua presenza in Aula. Nel rispetto di questi suoi impegni, visto che sarà una questione breve, e comunque le mozioni e gli ordini del giorno che dobbiamo discutere questa mattina possono essere tutti evasi, permettendo comunque la presenza dell’assessore, chiederei che venga votata l’anticipazione della mozione n. 80 all’ordine del giorno dei nostri lavori. La ringrazio. PRESIDENTE. Grazie, consigliere Peduzzi. Ha chiesto di parlare il consigliere Lucherini. Ne ha facoltà. LUCHERINI (Pd). Grazie, Presidente. Atti consiliari 9 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 Brevemente, io credo che rispetto alla questione sollevata dal consigliere Nieri lei dovrebbe - mi permetto di suggerirglielo, poi sarà lei a valutare serenamente il da farsi intervenire presso la Presidenza della Giunta per verificare se in quella mattinata sono state rispettate le prerogative dei consiglieri regionali. Perché siamo stati un’ora e mezza nell’anticamera della Presidente Polverini, siamo stati fatti salire, eravamo in nove, abbiamo chiesto di poter parlare con la Presidente Polverini, ci hanno fatto accomodare nell’anticamera, ci hanno detto che la Presidente, per bocca del Capo di Gabinetto, era impegnata nella presentazione di un libro, siamo andati a verificare che la presentazione del libro fosse terminata, ma la Presidente non si è vista lo stesso, ad un certo punto, Presidente, è entrato il Presidente della Lazio in anticamera, insieme con noi, che è stato immediatamente ricevuto, e noi in pratica siamo stati presi in giro per un’ora, un’ora e mezza. L’unica cosa che volevamo chiedere al Presidente non era di parlare con lei del Piano di rientro, perché non ne avevamo assolutamente l’intenzione, e questo avevamo comunicato al Capo di Gabinetto, volevamo solo chiederle se c’erano le condizioni da parte sua per ricevere i sindaci. Bastava dire che non c’erano queste condizioni e noi saremmo scesi e avremmo detto ai sindaci che non potevano essere ricevuti. Ma aver trattato consiglieri regionali in questo modo io penso che sia un grave sgarbo non nei confronti, Presidente, di quei nove consiglieri che erano lì ad attendere di poter parlare con la Presidente, ma è un grave sgarbo nei confronti dell’intero Consiglio regionale. Ci sono le prerogative della Presidente, della Giunta, ma ci sono anche le prerogative dei consiglieri regionali, di cui lei, Presidente, è il garante massimo, per cui la prego e la invito a voler fare un passo nei confronti della Presidente. Io penso che questo non possa essere assolutamente accettato. Noi siamo stati lì, abbiamo atteso che si liberasse, si è liberata, ma non siamo stati ricevuti. E soprattutto faccia un passo rispetto al modo in cui sono stati trattati i sindaci. L’altra cosa che volevo dirle, e chiudo rapidamente Presidente, è che se non ricordo male l’impegno e l’accordo che è stato riferito in quest’Aula nella seduta precedente, dopo l’interruzione per la riunione dei Capigruppo, era che la Presidente sarebbe venuta a riferire in Aula dopo il 13, dopo l’incontro che avrebbe avuto con il Ministero del Tesoro. L’incontro è stato anticipato addirittura di un giorno, per cui già oggi il Presidente era in condizione di venire a riferire. E io non accetto, Presidente, che si risponda al Consiglio: “La Presidente verrà a fine mese, stabiliremo una seduta”, non è così. Presidente, non si può tenere quest’Aula chiusa rispetto a un problema che sta scuotendo l’intera Regione Lazio, che sta sulle pagine - basta leggere la rassegna stampa di oggi - di tutti i giornali, e quest’Aula non ne può parlare perché è chiusa ai temi della sanità, perché la sanità è commissariata e se ne occupa solo la Presidente. Dovete spiegare alla Presidente Polverini che questo atteggiamento gli sta creando dei danni. Prima si apre, prima inizia a confrontarsi con i sindaci, le forze sociali e soprattutto con il Consiglio. Non possiamo essere trattati come quelli che di sanità non debbono in quest’Aula parlare, ne va delle prerogative del Consiglio, del giusto rapporto che ci deve essere tra la Presidente della Giunta e il Consiglio regionale. Per cui, Presidente, io la invito ad adoperarsi perché il prossimo mercoledì la Presidente Polverini venga in quest’Aula, facciamo un accordo su come la seduta si deve svolgere, parleranno solo pochi consiglieri, se volete solo i Capigruppo, ma noi dobbiamo sapere, per bocca della Presidente, quello che intende fare, non possiamo continuare a leggerlo sui giornali, perché è un cortocircuito istituzionale che non va bene, che rompe un rapporto di reciproco rispetto che ci deve essere e c’è sempre stato in quest’Aula tra il Presidente della Giunta e il Consiglio regionale, anche il commissario, perché il precedente commissario è venuto in quest’Aula a 10 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 riferirci prima di firmare il patto e ne abbiamo discusso. Poi ha fatto quel che aveva deciso, e siccome questo è stato garantito a chi oggi è maggioranza, ed è stato garantito in più occasioni, io chiedo che venga garantito oggi a noi che svolgiamo il ruolo di opposizione, Presidente, per volere dei cittadini. Ma essere opposizione non significa essere cancellati rispetto a un tema fondamentale come questo, e soprattutto non si può cancellare l’Aula, perché quest’Aula rappresenta l’intero territorio regionale, la Presidente rappresenta soltanto la parte che l’ha votata. Allora lei, Presidente, è stato eletto per far rispettare quest’Aula, io la invito a farla rispettare su un passaggio fondamentale come quello del piano di rientro della sanità per questa Legislatura. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Bernaudo. Ne ha facoltà. BERNAUDO (LRP). Signor Presidente, cercherò di attenermi al Regolamento, solo per dire che credo siano disponibili le immagini di quel giorno, dalle quali si può evincere chiaramente che non c’è stata, da parte della Presidenza della Regione Lazio, nessuna volontà di intimidire in alcun modo i sindaci che erano stati convocati dai nostri colleghi consiglieri alla Presidenza della Regione Lazio. Ci sono le immagini… (Interruzione di un consigliere) Signor Presidente del Consiglio, la Presidente della Regione Lazio - che rimanga agli atti - ha già attivato un tavolo di consultazione con tutti i Sindaci interessati dal Piano di rientro, e non c’è bisogno che da parte dei consiglieri della sinistra si aizzino i Sindaci dei Comuni interessati, perché la Presidente volontariamente, e a prescindere dalla propaganda della sinistra, sta già convocando i sindaci interessati dal Piano. Che questo rimanga agli atti così come la propaganda dei nostri colleghi della sinistra! PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Berardo. Ne ha facoltà. BERARDO (LBP-Fe). Signor Presidente, vorrei un chiarimento… PRESIDENTE. Vorrei ricordarvi che avete chiesto la parola ai sensi dell’articolo 30, per richiamo al Regolamento. Siccome mi invitate a far rispettare i lavori di questa Assemblea, e mi invitate soprattutto a far rispettare le prerogative dei consiglieri regionali, vi invito al rispetto del Regolamento. Grazie. BERARDO (LBP-Fe). Signor Presidente, infatti volevo sottoporre alla sua attenzione il comma 3 dell’articolo 25 del Regolamento. Siccome prima stava per dare la parola e iniziare i lavori rispetto all’interrogazione che era in programma, le chiedevo se fosse stato assolto il compito di approvare il processo verbale, in particolare in riferimento al fatto che avevamo rinviato a questa seduta l’approvazione del processo verbale nella scorsa seduta non approvato. Quindi il mio è un richiamo al Regolamento, comma 3, articolo 25. Se non è già stato fatto, le chiedo di leggerci come è stata riformulata la pagina sull’articolo 7 in cui veniva contestata la formulazione del verbale. Grazie. PRESIDENTE. Rispondo immediatamente. Abbiamo sospeso questa comunicazione per dare la possibilità, soprattutto all’opposizione, di riscontrare l’accaduto con il resoconto stenografico. Siccome si sta concludendo in questi giorni, verrà portato all’attenzione nel prossimo Consiglio. Ha chiesto di parlare il consigliere Maruccio. Ne ha facoltà. MARUCCIO (Idv). Signor Presidente, a nostro parere è inaccettabile che in quest’aula venga negato addirittura che i sindaci non sono stati ricevuti. E’ agli atti, ci sono le riprese televisive, dove i sindaci non sono stati ricevuti e sono stati identificati dai carabinieri. Addirittura ai consiglieri Atti consiliari 11 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 regionali è stato impedito l’accesso alla sede della Giunta regionale. Questo è inammissibile, perché noi non andiamo per passare del tempo la mattina presso il palazzo della Giunta, non avendo ruoli di esecutivo o di governo, andiamo a rappresentare delle esigenze, siamo andati insieme a 25 sindaci di diverse realtà. Lei dovrebbe essere il garante di quest’Aula, e dovrebbe essere il garante non solo dei consiglieri regionali ma di tutta la Regione Lazio. Da parte nostra quindi viene un invito a lei, Presidente. Visto che c’è un commissario sordo e una Commissione della sanità che non convoca i sindaci, visto che c’è una Commissione sanità che non funziona, le chiediamo di convocare lei questi sindaci già in questa settimana e di riceverli tutti e 25, perché lei deve essere terzo, non è un organo di governo, è un organo delle istituzioni. Quindi, visto il suo buonsenso, vista la sua levatura istituzionale, ci aspettiamo che sia lei, oggi stesso, a convocare i 25 sindaci dei 25 territori che quel giorno non hanno avuto accesso nei locali della Giunta. Grazie, Presidente. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Cicchetti. Ne ha facoltà. CICCHETTI (Pdl). Signor Presidente, credo che come al solito all’inizio di seduta ci troviamo di fronte ad un tentativo di esasperare il clima. Non ce ne sono le ragioni, colleghi consiglieri. Perché vorrei ricordare, primo, che ope legis quest’Aula è esautorata, di conseguenza anche le Commissioni, ope legis, lo ricordo a chi parla sempre di legalità, lo ricordo a chi parla sempre di legalità! Poi la Presidente invece dice che verrà in Consiglio. Quindi, al di là del dettato legale, la Presidente, a nome di un’intera maggioranza, viene in Aula. Vogliamo consentire alla Presidente di poterci venire quando avrà fatto un giro d’orizzonte tale da poter parlare in maniera compiuta al Consiglio regionale? Secondo elemento, i sindaci. Anch’io sono stato sindaco, non ho mai portato la fascia in manifestazioni di protesta o in manifestazioni di parte. Secondo legge - lo dico a chi parla sempre di legalità - la fascia deve seguire il gonfalone in occasioni particolarmente rilevanti, di natura civile, militare o religiosa. Credo che una protesta davanti alla Presidenza della Regione non sia inquadrabile in nessuna di queste tre ipotesi. E fare il sindaco, lo capisco, non è un mestiere per tutti, perché spesso non si ha la consapevolezza della responsabilità che portare la fascia pone a carico di chi la indossa. La fascia rappresenta lo Stato, perché rappresenta la funzione delegata, perché si può mettere soltanto dopo il giuramento. Allora io credo che sia necessario cominciare a inquadrare le cose in maniera seria e sobria. Ci sono sicuramente problemi sulla questione del Piano sanitario, lo avreste dovuto adottare voi, è toccato a noi adottarlo. Certo, rimpallandosi la responsabilità non si risolvono i problemi, resta il fatto che la materia sanità qui dentro è entrata poco anche prima, ricordatevelo. Per poterne discutere si doveva chiedere la convocazione del Consiglio regionale e veniva dilazionata la data continuamente, anche con degli escamotage. Dico che i problemi ci sono, ma non può rimanere tutto come è adesso. Fino al 31 dicembre la possibilità di aggiustamenti ci sarà e la Presidente sta ascoltando i sindaci a questo scopo, ma non quando pare a voi e sotto istigazione di una manifestazione di protesta, li ascolta come pubblici amministratori quando ne ha tempo e quando le condizioni lo consentono, non quando piace a voi in una manifestazione di protesta! Cominciamo a ragionare in maniera equilibrata. E allora se vogliamo ragionare in maniera equilibrata, abbiamo la possibilità di farlo per vedere quello che, nell’ambito di leggi nazionali, ormai non più eludibili in termini di applicazione, è possibile fare per salvare alcune situazioni. Lo sapete benissimo quello che dite a quattr’occhi fuori dalle occasioni ufficiali, e cioè che comunque certe misure impopolari si debbono prendere. Atti consiliari 12 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 Io credo una cosa, però, che l’impopolarità di oggi sarà la popolarità di domani, perché quel mondo vestito in termini di sanità, che oggi abbiamo in esercizio, non credo che possa più piacere ad alcuno, tantomeno al malato. Negli anni - e voi lo sapete bene - gli ospedali, le strutture sanitarie sono nate più per esigenze di assunzioni e di sistemazioni di carriere dei medici e dei primari che non per le esigenze dei malati. Tutto questo oggi non è più compatibile perché non ce lo possiamo più consentire economicamente. E allora, fatto salvo quello che si può salvare, dobbiamo necessariamente razionalizzare. Queste vicende sono già accadute in Toscana, in Emilia, in Umbria, tutti film già visti. Anche in Veneto, in Lombardia. Oggi, però, andate a dire a uno dei cittadini di queste regioni che cos’è la loro sanità, specificatelo. Ci sono state manifestazioni di protesta, perché tutti vorrebbero tutto e più di tutto se possibile. Quello che abbiamo non ce lo consente oggi, non reggiamo più, come non reggevate più voi, tocca a noi prendere il bisturi, cercheremo di farlo in maniera indolore, nel modo migliore possibile, con il consenso dei sindaci e non sotto la pressione di manifestazioni che rappresentano soltanto manifestazioni politiche e non manifestazioni negli interessi dei cittadini amministrati. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Rodano… (Interruzioni della consigliera Rodano: “Non ho chiesto di parlare!”) Per cortesia, dobbiamo discutere sull’ordine dei lavori, quindi tre minuti. Ha chiesto di parlare il consigliere Scalia. Ne ha facoltà. SCALIA (Pd). Vorrei ricordare al consigliere Cicchetti, che era consigliere anche nella passata Legislatura, che il Piano sanitario 2010-2012 è stato adottato con decreto commissariale del 2009, non è il primo decreto commissariale che si fa in questa Regione, è stato adottato all’esito di decine di audizioni in Commissione sanità ed è stato adottato all’esito di una discussione in Aula sul Piano sanitario, un modo che ha consentito a me all’epoca, Presidente della Provincia di Frosinone… PRESIDENTE. Vi prego, non possiamo discutere del tema della sanità, non è all’ordine del giorno. SCALIA (Pd). Ma se l’ha fatto Cicchetti per un quarto d’ora, e lei lo ha consentito… PRESIDENTE. Ho dato la parola a dieci consiglieri regionali e si sta discutendo esclusivamente del problema della sanità! SCALIA (Pd). Presidente, lei non ha interrotto Cicchetti che ha fatto un comizio per un quarto d’ora, io ho chiesto di intervenire proprio per replicare a dichiarazioni che non sono tollerabili. Dicevo, quel metodo ha consentito a me all’epoca, Presidente della Provincia di Frosinone e ai sindaci interessati di partecipare al processo decisionale, di far valere le ragioni dei propri territori, ed ha portato all’adozione di un Piano sanitario che tagliava laddove doveva essere tagliato, laddove c’era eccesso di offerta ospedaliera e riequilibrava nelle Province dove c’è oggi un deficit di offerta ospedaliera. L’esatto contrario del piano della Polverini. Per cui noi oggi chiediamo che di questo si parli prima che il Governo approvi il Piano, non dopo, quando sarà inutile e quando non ci sarà più nulla da fare. Un’altra questione che le pongo, Presidente, in qualità di Presidente della Commissione di vigilanza sul pluralismo e la correttezza dell’informazione, e lo farò formalmente, intanto gliela annuncio in questa seduta, è che ieri il Tg3, il Tg regionale ha dato un’informazione della manifestazione avvenuta ieri del tutto parziale, del tutto non rispondente alla verità di quello che è avvenuto. Inquadrava i cittadini che hanno partecipato all’inizio della manifestazione quando ancora la manifestazione doveva partire per dare la Atti consiliari 13 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 sensazione che fossero poche decine! Si trattava di migliaia di cittadini, si trattava di decine di sindaci, sono stati intervistati soltanto appartenenti alle forze politiche che sostengono… PRESIDENTE. Consigliere Scalia, la prego! SCALIA (Pd). Le segnalo questa violazione del dovere di completezza e di pluralismo dell’informazione perché lei possa intervenire. Grazie. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Rauti. Ne ha facoltà. RAUTI (Pdl). La questione che vorrei porre all’attenzione del Consiglio non riguarda gli argomenti che sono stati discussi e presentati fin qui, ma si richiama invece all’appello fatto dalla collega Colosimo, appello che personalmente ho già firmato, relativo ai diritti umani. Io vorrei che questo Consiglio formulasse oggi la sua condanna ai due casi recenti di cronaca avvenuti in Pakistan ai danni di una bambina di dodici anni violentata e uccisa e ai danni di una bambina di anni tredici violentata. Vorrei che questo Consiglio esprimesse la sua indignazione per i continui atti di violenza, stupri e omicidi in Pakistan ai danni delle donne. Si parla di cento casi di stupro al giorno e del 90 per cento di donne pachistane oggetto di abusi gravi e gravissimi. Vorrei anche che il Consiglio esprimesse lo stesso sentimento contro tutti gli atti di violenza contro le donne ovunque vengano perpetrati e che formuli unitamente a questo gli auguri di una pronta guarigione all’infermiera rumena aggredita a Roma nei giorni scorsi e attualmente ricoverata in coma farmacologico al Policlinico Casilino. Il suo nome è Maricica Hahaianu. Grazie. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Bonelli. Ne ha facoltà. BONELLI (Verdi). Signor Presidente, io mi associo a questa richiesta che la consigliera Rauti ha fatto, se lei è d’accordo la estenderei anche alla vicenda di Sakineh che oggi ancora angoscia il mondo intero, ovviamente non limitandoci semplicemente all’indignazione ma chiedendo al Governo atti forti verso quei Governi. Signor Presidente, a norma di Regolamento io chiedo l’inversione dell’ordine dei lavori per quanto riguarda il punto 3 degli argomenti prioritari, mozioni 23 e 26, vale a dire la situazione degli operatori precari dei LEA. Si tratta di una situazione drammatica dal punto di vista sociale, perché ventuno operatori hanno perso il lavoro, da settimane questi ragazzi e ragazze sono qui dentro al Consiglio regionale nella speranza - e io vorrei che questa speranza sottile non fosse insensibilmente violata da discussioni importantissime - che si arrivi ad una discussione. Questa discussione tarda ad arrivare, signor Presidente del Consiglio, siccome queste sono due mozioni, una della maggioranza, presentata dal gruppo de La Destra e una presentata dal Gruppo dei Verdi, ma sostenute, mi auguro, da tutti i Gruppi, spero quindi che si possa arrivare alla discussione oggi di queste mozioni, per arrivare all’indicazione di una via che possa arrivare alla soluzione lavorativa, non sono di questi giovani, ma per far sì che un servizio importante come quello che svolgono i laboratori di educazione ambientale possa continuare l’attività. Io mi appello quindi, non solamente è un invito che faccio a lei, signor Presidente del Consiglio, ma a tutti i Gruppi consiliari, affinché si possa fare questa inversione ed avviare immediatamente la discussione della mozione, dando una risposta a questi ragazzi e ragazze che hanno perso il lavoro, anche per la necessità di dare una continuità di servizio ad un lavoro molto importante fatto dai laboratori di educazione ambientale. PRESIDENTE. Consigliere, verrà presa in esame la sua proposta, insieme alla proposta di Peduzzi, subito dopo aver esaurito il punto Atti consiliari 14 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 1 dell’ordine del giorno. Ha chiesto di parlare il Consigliere Galetto. Ne ha facoltà. GALETTO (Pdl). Signor Presidente, io credo che la democrazia per essere compiuta abbia bisogno del rispetto delle regole. Questo Consiglio regionale ha delle regole fortunatamente scritte in questo libricino, dove sono contenuti lo Statuto ed il Regolamento, e non mi sembra che ci sia scritto che all’inizio di ogni Consiglio, al di là dei richiami al Regolamento, vengano introdotti punti diversi dall’ordine del giorno rispetto alla convocazione. Credo che sia irriguardoso ed irrispettoso nei confronti degli altri consiglieri, che non sono preparati, perché non sono stati convocati per un determinato punto all’ordine del giorno, credo che sia irriguardoso nei confronti della Conferenza dei Capigruppo, che stabilisce i punto dell’ordine del giorno, credo che sia irriguardoso nei confronti di coloro che si aspettano che il Consiglio licenzi atti che in qualche modo possono determinare un indirizzo nei confronti della Giunta, oppure che il Consiglio approvi leggi quando sarà il momento di approvare le leggi. Allora io la prego, Presidente, facendo un richiamo al Regolamento e allo Statuto, di far sì che, al di là di legittime discussioni, ogni Consiglio non sia preceduto da interventi sicuramente importanti, che necessitano sicuramente di discussione, ma che impediscono il regolare svolgimento del Consiglio. E’ un richiamo al Regolamento e allo Statuto di cui lei deve essere garante. Grazie, Presidente. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Parroncini. Ne ha facoltà. PARRONCINI (Pd). Signor Presidente, lei ha fatto più volte richiamo al Regolamento giustamente, però il suo ruolo impone che sia imparziale con tutti. Non è possibile… PRESIDENTE. Infatti, sto facendo parlare tutti. PARRONCINI (Pd). Non è possibile che l’opposizione venga richiamata e i consiglieri di maggioranza poi possano fare un comizio, come ha fatto il consigliere Cicchetti che, da quando era all’opposizione a ora che è in maggioranza, ha subito una vera e propria metamorfosi, nel senso che non si ricorda le cose che diceva in Aula, difendendo naturalmente le prerogative dell’opposizione. Ecco, io la invito, signor Presidente del Consiglio, a difendere con più forza le prerogative dei consiglieri, perché quello che è successo venerdì - ed ero presente, non c’è ripresa che tenga, lo dico al consigliere Bernaudo - è stato gravissimo. Innanzitutto la Presidente della Giunta regionale, la Presidente Polverini, si è rifiutata di ricevere nove consiglieri regionali che hanno aspettato più di un’ora in anticamera, poi ci ha fatto sapere che non era disponibile a parlare con noi, né a parlare con i sindaci, a quel punto i sindaci sono entrati nell’atrio della Regione e gli è stato impedito di entrare dentro la Regione, negli uffici. Quindi vi è stata una vera e propria opera di sbarramento da parte delle forze dell’ordine. Ora, se un consigliere regionale non può accedere ai locali della Regione, della Giunta, questo significa ledere quelle che sono le prerogative dei consiglieri regionali, che hanno piena accessibilità non solo ai locali del Consiglio, ma anche a quelli della Giunta. E’ stato un atteggiamento arrogante, un atteggiamento di presunzione rispetto ai diritti dei consiglieri regionali che lei deve stigmatizzare, perché lei ci deve difendere. Il Consiglio è il Consiglio, la Giunta è la Giunta. La Giunta fa il suo mestiere, la Presidente fa il suo mestiere, il Consiglio fa il suo mestiere. Non è possibile limitare le prerogative dei consiglieri regionali. Le altre cose vengono dopo. Il fatto che questa Aula oggi discute di interrogazioni, con tutto il rispetto, di mozioni, mentre nella Regione e nel territorio c’è un sommovimento senza precedenti, lo ha dimostrato anche la manifestazione di ieri, ma c’è una preoccupazione sincera, è questo che non si vuole capire, una preoccupazione Atti consiliari 15 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 trasversale, che non è solo dell’opposizione, è dei cittadini. La sanità non è di centrosinistra o di centrodestra, la sanità è di tutti. Se si mobilita un comune, un sindaco, una comunità c’è qualche cosa che non va. E’ questo che la Presidente Polverini non vuole capire. C’è una sordità rispetto a quelle che sono le richieste anche di confronto. Insomma, anche questo stratagemma non solo di fare l’incontro al Ministero il giorno prima, quindi per giocare sulla manifestazione, ma anche il fatto di incontrare i sindaci uno ad uno non va bene. Ci deve dire qual è il suo disegno, ci deve dire qual è la sanità che vuole costruire nel Lazio. Non si va a trattare con un sindaco, come ha fatto ieri, dicendo: “Ti do 10 posti in più di Ptp basta che stai zitto, basta che non fai le manifestazioni”! Non è un modo corretto di comportarsi, ci deve dire qual è la sanità del Lazio, a prescindere dai sindaci che poi vanno a chiedere con il cappello in mano! Questo non va bene. Significa anche… PRESIDENTE. Ci sarà una seduta a fine mese su questo argomento. La prego, Parroncini. Per poter proseguire i lavori, per dare le risposte a tanti lavoratori e la possibilità all’Aula di andare avanti... (Interruzione di un consigliere) Non possiamo stare a parlare di sanità, se c’è un richiamo al Regolamento facciamolo nel rispetto del Regolamento. Voi mi chiedete il rispetto delle prerogative dei consiglieri regionali e poi non vogliamo rispettare l’Aula, quindi vi prego. PARRONCINI (Pd). Ho fatto questo tipo di intervento proprio perché altri consiglieri lo hanno fatto… PRESIDENTE. Non ce l’ho con lei, sto solo chiarendo… prerogative, perché siamo eletti dai cittadini e quindi i cittadini poi si rivolgono a noi per i problemi che hanno, e la Regione Lazio di problemi ne ha tanti, a cominciare dalla sanità. PRESIDENTE. Vi prego di chiudere. Ci sono altri quattro interventi, dopodiché iniziamo con le interrogazioni. Ha chiesto di parlare la consigliera Nobili. Ne ha facoltà. NOBILI (Pdl). Signor Presidente, intervengo semplicemente per rassicurare i consiglieri e tutta l’aula che la Commissione sanità sta lavorando, come stanno lavorando le altre Commissioni, e nello specifico, per chi non è membro della Commissione, vi do alcune date. Nella Commissione precedente è stata calendarizzata una serie di incontri e di priorità, quindi nella prossima Commissione, che si svolgerà giovedì 21 ottobre, avremo dei punti all’ordine del giorno concordati nella Commissione plenaria. Poco fa, prima dell’inizio del Consiglio regionale, c’è stato un ufficio di presidenza della sanità e si è proposto, si è deciso di invitare nella successiva riunione - che presumibilmente dovrebbe essere giovedì 28 - i sindaci della nostra Regione, cominciando da alcune Province e via via allargando a tutti gli altri. Questo per dire che, al di là del lavoro che sta facendo il Commissario, ed è giusto che lo faccia, noi come Commissione sanità stiamo espletando tutta la prassi e le competenze che ci sono dovute. Quindi la Commissione sanità sta lavorando, si incontra con i sindaci ed è già stato deciso. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Di Carlo. Ne ha facoltà. (Interruzioni di vari consiglieri) Per cortesia, un po’ di rispetto tra di noi! PARRONCINI (Pd). Concludo, Presidente, invitandola di nuovo a difendere con più determinazione quelle che sono le nostre (Interruzioni di vari consiglieri) 16 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 DI CARLO (Pd). Signor Presidente, la composizione di quest’aula è abbastanza variegata, nel senso che le modalità con cui si è composta quest’aula sono diverse. Ci sono delle persone che stavano nel Listino della Presidente, ci sono delle persone che sono state elette avendo scritto il loro nome accanto al simbolo, ci sono persone… (Interruzioni di vari consiglieri) Ma è proprio complicato? Bisogna fare sempre… (Interruzioni di vari consiglieri) Ci arriveremo, stia tranquillo. PRESIDENTE. Consigliere concluda il suo intervento. Di Commissione, un luogo dentro il quale ci si diano gli strumenti per dire che la chiusura dei 26 ospedali farà risparmiare “tot”, perché questo chiede la gente. La gente vorrebbe sapere tutta questa cosa che produce. Questa è la domanda. Non serve che viene la Presidente, che facciamo un dibattito di 700 ore facendo propaganda o facendo i soldatini come fanno alcuni altri colleghi! Ci interessa semplicemente avere quelle due informazioni da consiglieri della Regione Lazio per rispondere ai cittadini della Regione Lazio rispetto al Piano che è stato presentato. Se poi voi volete che gli diciamo di leggersi le 650 pagine del decreto, che tra l’altro non è stato neanche pubblicato ancora, a me sembra che sia un cattivo modo di fare politica e di fare istituzione. Carlo, DI CARLO (Pd). Allora lei mi garantisca di chiudere il mio intervento zittendo il collega che, siccome ha già capito dove voglio arrivare, cerca di evitare che ci arrivi. Le voglio dire… (Interruzione di vari consiglieri) PRESIDENTE. Grazie, consigliere Di Carlo. Do ora la parola ai consiglieri Rodano e Zaratti, dopodiché basta, perché questo Presidente forse si sta comportando troppo educatamente. Dal prossimo Consiglio regionale si discuterà solo sui richiami al Regolamento, non su altri argomenti non posti all’ordine del giorno. Ha chiesto di parlare la consigliera Rodano. Ne ha facoltà. PRESIDENTE. Prego, consigliere Di Carlo. DI CARLO (Pd). La ringrazio. Allora io le chiedo semplicemente di rispettare anche quella parte di composizione di questo Consiglio che ha un rapporto diretto con gli elettori, che quando leggono che la Regione Lazio taglia, chiude, fa, chiedono informazioni a chi hanno mandato dentro quest’aula. Cioè vogliono sapere per quale ragione, quanti soldi si risparmiano, che cosa sta succedendo, oppure dovremmo rispondere che si devono informare attraverso il Bollettino ufficiale con 650 pagine del decreto? Dovremmo dire questo? Questo è quello che voi dite loro? Quei pochi di voi che sono stati eletti come noi dicono questo? Raccontate questo a quelli che ve lo chiedono? Noi non ce la facciamo. Tutto qua. Noi vorremmo semplicemente che ci fosse una seduta dell’Aula oppure una RODANO (Idv). Per conforto al Presidente Fiorito - parlo sull’articolo 31, per fatto personale - vorrei informare l’Aula che c’è stata una conferenza dei capigruppo che si è conclusa con due indicazioni, Presidente, se non ricordo male. La prima indicazione era che dopo il 13 sarebbe stata calendarizzata una riunione in tempo utile del Consiglio regionale, la seconda che si sarebbe sollecitata la Commissione sanità a ricevere i sindaci. Quello che è avvenuto nella scorsa seduta, in cui l’ordine del giorno è stato votato a maggioranza, non è stato concordato, ragione per cui intervengo per fatto personale, e quello che è avvenuto stamattina nell’Ufficio di Presidenza in cui si è votato a maggioranza e non è stato concordato, e insisto anche qui per fatto personale perché anch’io come il collega Di Carlo sono stata eletta da cittadini Atti consiliari 17 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 che poi chiedono ragione dei miei atti, e quindi è bene che i miei atti siano a verbale, è stato deciso di riunire gli esponenti della IV macroarea, peraltro cosa contestabile di per sé, il 28 ottobre. Allora io vorrei noi avessimo chiaro, tutti noi, che la Polverini sta operando una cosa, per cui si dice: “Intanto discuto col Governo, poi do un po’ di posti letto qua, un po’ di posti letto là”, questo non è un piano di riordino della rete ospedaliera. Secondo, vorrei che avessimo chiaro tutti che quando si decide che un ospedale è un ospedale distrettuale… (Interruzione di un consigliere: “Che c’entra il fatto personale?”) Sto spiegando la ragione per cui io ho votato contro e non è vero che si è concordato in Commissione sanità, caro collega. Siccome avete parlato tutti, parlo pure io. Va bene, collega? Grazie. Vorrei finire! Vorrei esplicitare ai colleghi una riflessione. Quando si decide che un ospedale è distrettuale tale rimarrà, perché le risorse vengono contabilizzate nella parte distrettuale del bilancio della sanità… PRESIDENTE. Consigliera Rodano, la prego. Altrimenti sono costretto a sospendere la seduta. Quindi, la prego di attenersi al Regolamento. Altrimenti la brutta figura di oggi la farà il Presidente del Consiglio regionale per aver dato la possibilità a tutti di interpretare in modo estensivo l’articolo 30. Se questo è il ringraziamento, ne prendo atto. Io vorrei andare avanti con i lavori del Consiglio. RODANO (Idv). Vorrei finire, Presidente, col dire che mi sono trovata nell’Ufficio di Presidenza della Commissione sanità, in Commissione sanità a dire che la Conferenza dei Capigruppo aveva invitato la Commissione sanità ad affrontare il tema e mi sono trovata con una maggioranza che si è rifiutata di farlo. E vorrei che questo, anche per la mia onorabilità e per il mio rapporto con i cittadini, fosse chiaro e fosse a verbale di quest’Aula. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Zaratti. Ne ha facoltà. ZARATTI (Sel-V). Signor Presidente, perché dice: “Finiamo e poi cominciamo i lavori”? Questo non è lavoro? PRESIDENTE. Questo argomento non era previsto all’ordine del giorno. ZARATTI (Sel-V). Volevo intanto associarmi alla richiesta fatta dal collega Bonelli per quanto riguarda le mozioni sui laboratori di educazione ambientale, vorrei però anche ricordare al Presidente che io ho presentato una mozione su questo argomento, ormai da svariato tempo e nella discussione unificata delle mozioni non è presente. Siccome l’originale è qui presente in Aula, e io ho la mia copia, chiedo ovviamente che nella discussione sui LEA venga inserita anche la mia mozione. Presidente, è stata presentata il 19.07.2010. PRESIDENTE. Però non è stata comunicata nella Conferenza. Noi abbiamo fatto la Conferenza dei Capigruppo… ZARATTI (Sel-V). Presidente, non è una questione di comunicazione, è questione che quando si fa la discussione unificata si prendono tutte le mozioni sullo stesso argomento. PRESIDENTE. Va bene. ZARATTI (Sel-V). Chiedo ovviamente che la Presidenza si esprima sull’inversione dell’ordine del giorno di questo argomento. PRESIDENTE. Sull’inversione? ZARATTI (Sel-V). Così come da richiesta di Bonelli, che le mozioni vengano discusse prima… PRESIDENTE. Ho già risposto sia su quella Atti consiliari 18 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 di Bonelli e Peduzzi che sulla sua, Zaratti, ma subito dopo il primo punto. Dobbiamo solo votare sul primo punto, perché la discussione già c’è stata, non c’era il numero legale, quindi due minuti di votazione, dopodiché proponiamo anche le inversioni. Di Stefano e De Romanis per fatto personale. Poi iniziamo con le interrogazioni. Ha chiesto di parlare il consigliere Marco Di Stefano. Ne ha facoltà. DI STEFANO M. (Pd). Signor Presidente, non intervengo sulla questione della sanità perché sono intervenuti i colleghi e credo che la manifestazione di ieri e il sollevamento popolare che ci sono all’interno della Regione Lazio parlino da soli. Intervengo sulle comunicazioni del Presidente in merito alla nomina dell’Assessore all’istruzione, che saluto e alla quale do il benvenuto e l’in bocca al lupo per il lavoro che dovrà fare nei prossimi anni, ricordando però, per quanto riguarda l’istruzione, che è un tema importante del nostro Paese e che, guarda caso, insieme alla sanità sono gli assi portanti della nostra società e del futuro anche dei nostri figli, tengo a ribadire che l’assessore all’istruzione è stato nominato soltanto dopo sei mesi dall’ingresso della Giunta Polverini. Credo che questa sia una cosa molto grave, perché nel frattempo vi sono problemi seri, assessore, di cui lei deve farsi carico immediatamente. C’è una scuola allo sbando, ci sono in questa Regione migliaia di precari che aspettano di sapere cosa farà la Regione rispetto alla situazione del precariato, perché la Regione ha un ruolo importante anche nel supportare la questione dei precari nella nostra Regione. Ci sono scelte probabilmente non politiche, dovute all’assenza dell’assessore, che tagliano drasticamente alla nostra Regione risorse come ad esempio il comodato d’uso gratuito dei testi nelle scuole ai ragazzi che non possono permettersi il lusso di acquistare i libri scolastici, ci sono milioni in meno per le borse di studio ai ragazzi che sono in condizioni disagiate nella nostra Regione, ci sono residenze universitarie nella nostra Regione che sono pronte non hanno finanziamenti e che aspettano di essere aperte prima che siano occupate da qualcuno, ci sono una serie di problemi importanti che credo sia indispensabile prendere subito in considerazione e fare un lavoro magari insieme anche in Commissione. Approfitto e chiudo subito, Presidente, anche per ricordare che la Regione Lazio vive di sanità, ma vive anche di altre questioni. Io ho chiesto al Presidente della Commissione al personale - ma mi sembra che le Commissioni non funzionino, Presidente, come dovrebbero, e la prego di attivarsi per fare in modo che siano produttive, altrimenti sono soltanto uno spreco di soldi - una convocazione urgente con l’assessore al personale Armeni per la questione anche dei perequati della Regione Lazio, una questione che ci portiamo appresso da dieci anni e che rischia di vedere centinaia di nostri dipendenti retrocessi nelle loro funzioni amministrative. Da ultimo - vedo anche l’assessore alla formazione -, faccio un appello anche all’assessore alla formazione, abbiamo chiesto anche la convocazione in Commissione per conoscere l’assessore alla formazione che non abbiamo ancora conosciuto e per capire perché ci sono decine e decine di milioni di euro del Fondo sociale europeo che sono bloccati e che rischiano di essere persi se non si dà vita e non si dà luogo a quello che è stato deciso anche precedentemente per una continuità amministrativa, assessore. Qui la politica c’entra poco. C’è una continuità amministrativa, ci sono società di formazione che sono disperate perché oltre che non essere pagate dalla Regione Lazio che ha bloccato i fondi sociali europei per pagare altre fatture e non per pagare quello che dovrebbero pagare, cioè le scuole di formazione, c’è un’attività della formazione completamente boccata e c’è la ribellione di tutte quante le strutture della formazione nella nostra Regione. Pertanto, Presidente, credo che sia suo compito e suo dovere invitare i Presidenti di Commissione a fare il proprio lavoro fino in 19 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 fondo, per poter far sì che siano produttive e non soltanto una perdita di tempo e di denaro. concernente: Legge 68/99, occupazione disabili nella Regione Lazio. (Allegato n. 2) PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per fatto personale il consigliere De Romanis. Ne ha facoltà. PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca: Interrogazione n. 22 dei consiglieri Parroncini, D’Annibale, Ponzo, Perilli, concernente: “Legge 68/99, occupazione disabili nella Regione Lazio”. Ha chiesto di parlare il consigliere Parroncini. Ne ha facoltà DE ROMANIS (Pdl). Signor Presidente, intervengo per fatto personale. Non farò come alcuni colleghi che questa mattina hanno parlato di temi che non erano all’ordine del giorno, però vorrei intervenire per fatto personale nei confronti della dichiarazione del consigliere Di Carlo - che purtroppo non vedo in Aula, ma ascolterà le registrazioni -, il quale ha posto determinate motivazioni per poi arrivare alle sue conclusioni che ovviamente non condivido. Le motivazioni erano che in quest’Aula ci sono degli eletti nel listino e degli eletti con le preferenze e che quindi gli eletti con il listino non avrebbero gli stessi diritti di chi è stato eletto con le preferenze. Innanzitutto questo è il sistema elettorale, quindi se vogliamo cambiarlo va bene e ne possiamo discutere, io tra l’altro pur essendo eletto nel listino sono d’accordo sull’abolizione del listino, ma questo non si pone in quest’Aula dove sediamo tutti con gli stessi diritti, sia gli eletti con il listino che quelli eletti con le preferenze. Per precisare, c’è chi è eletto nel listino, come me, e dieci mesi prima delle regionali ha preso più voti di Di Carlo e di molti di voi consiglieri, per l’esattezza… PRESIDENTE. Per cortesia… DE ROMANIS (Pdl). Vorrei che non fosse più posta una differenza tra gli eletti nel listino e gli eletti con le preferenze. ***** Interrogazioni a risposta immediata in Aula Interrogazione a risposta immediata n. 22 del giorno 14.07.2010, posta dai consiglieri Parroncini, D'Annibale, Ponzo, Perilli, PARRONCINI (Pd). Signor Presidente, l’interrogazione verte sull’applicazione della legge 68 del 1999, una legge nazionale che disciplina l’assunzione dei disabili o comunque degli appartenenti alle liste speciali nei posti di lavoro, sia nella pubblica amministrazione che negli enti privati. Questa legge prevede che negli enti pubblici con più di 50 dipendenti si debba assumere il 7 per cento di persone con disabilità. Da un’indagine che abbiamo fatto per quanto riguarda l’ente Regione risulta che la nostra Regione è scoperta di circa 90 unità per quanto riguarda i disabili, gli appartenenti alle categorie speciali. Quindi, tenendo conto che in tutto il Lazio ci sono circa 84.000 persone iscritte in queste liste, sia naturalmente a Roma che nelle Province, io interrogo l’assessore al personale, l’assessore Armeni, per sapere, visto che si è degnato di rispondere, se ha fatto una valutazione, una ricognizione della situazione della Regione Lazio riguardo a queste categorie di invalidi e come siamo messi. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’assessore Armeni per rispondere all’interrogazione. Ne ha facoltà. ARMENI, Assessore. Signor Presidente, ringrazio il consigliere Parroncini. Come ha detto bene lei, la legge 68 del 1999 prevede l’inserimento occupazionale di una percentuale di disabili all’interno della Regione Lazio, ed è una percentuale del 7 per cento. A seguito di questa legge, fu sottoscritta una convenzione tra la Regione Lazio e la Provincia di Roma in data 24 febbraio 2010, Atti consiliari 20 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 in questa convenzione si è previsto che dovevamo andare a coprire, per il raggiungimento del 7 per cento, 77 posizioni, così divise: 52 di categoria C e 25 di categoria B. Un’ulteriore suddivisione prevedeva 20 di categoria C da assumere nel 2010, 20 entro il 2011 e 12 entro il 2012. Per quanto riguarda la categorie B, 10 entro il 2010, 10 entro il 2011 e 5 entro il 2012. Vengo alla risposta su cosa è stato fatto fino a oggi, 10 disabili sono stati già assunti come categoria B, livello posizione economica B1, sono già inseriti, sono stati assunti il 15.09.2010, molti di loro sono stati collocati nel protocollo e mi sembra che uno sia andato all’Avvocatura della Regione. Questi sono i nominativi di categoria B che ci dà la Provincia. Per quanto riguarda i 20 posti messi a disposizione per la categoria C, abbiamo bandito il relativo bando di concorso, pubblicato per estratto sulla Gazzetta Ufficiale del 14 settembre e pubblicato integralmente sul Burl e sul web della Regione. Scadenza 14 ottobre, quindi oggi. Ad oggi sono arrivate circa 1500 domande, aspetteremo un’altra settimana per le spedizioni postali, comunque la cifra è rilevante. Noi avremmo intenzione di chiudere il bando di concorso, espletare la prova selettiva entro dicembre di quest’anno e poi le successive prove entro i primi mesi dell’anno 2011. Mi sembra che abbiamo accelerato i tempi, per gli anni successivi sicuramente andremo sullo scorrimento della graduatoria. associazioni dei disabili la situazione che è stata descritta. Grazie. ***** Discussione unificata: Mozione n. 39 del giorno 13 luglio 2010, proposta dai consiglieri Bonelli, Rossodivita, Berardo, Zaratti, Nieri e Peduzzi, concernente: “Illegittimità apertura anticipata della stagione venatoria 2010/2011” Mozione n. 81 del giorno 16.09.2010, proposta dal consigliere Galetto, concernente: “Modifica calendario venatorio e regolamento per la stagione venatoria 2010/2011”. Prosecuzione esame Ass. Politiche agricole e valorizzazione dei prodotti locali Votazioni PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto 1, reca: Discussione unificata: Mozione n. 39 del giorno 13 luglio 2010, proposta dai consiglieri Bonelli, Rossodivita, Berardo, Zaratti, Nieri e Peduzzi, concernente: “Illegittimità apertura anticipata della stagione venatoria 2010/2011”. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Parroncini. Ne ha facoltà. Mozione n. 81 del giorno 16.09.2010, proposta dal consigliere Galetto, concernente: “Modifica calendario venatorio e regolamento per la stagione venatoria 2010/2011”. Prosecuzione esame. PARRONCINI (Pd). Signor Presidente, ringrazio l’assessore per la risposta. E’ uno dei pochi assessori che risponde alle interrogazioni, anche perché ormai se ne sono accumulate in grande quantità. Prendo atto delle cifre che ha fornito, la prego di fornirmele in maniera formale, in modo che io possa verificare con le Rammento che nel corso della seduta del 6 ottobre, dopo lo svolgimento del dibattito generale e la formulazione delle dichiarazioni di voto, e prima di procedere alla votazione, i consiglieri Moscardelli, Perilli e Berardo chiesero la verifica del numero legale ai sensi dell’articolo 34 del Regolamento. Dalla verifica eseguita elettronicamente risultò Atti consiliari 21 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 l’assenza del numero legale dei consiglieri per deliberare validamente. Il Presidente, visto l’esito della verifica e tenuto conto delle decisioni assunte pochi minuti prima dalla Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari, dichiarò chiusa la seduta. Pertanto l’esame del punto all’ordine del giorno deve essere oggi ripreso con la votazione delle mozioni n. 39 e n. 81. Vi invito ad attivare la postazione per procedere al voto con il sistema elettronico. Pongo in votazione la mozione n. 39 dei consiglieri Bonelli, Rossodivita, Berardo, Zaratti, Nieri, Peduzzi che così recita: AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE Oggetto: Illegittimità apertura anticipata della stagione venatoria 20l0/2011. Premesso che: La Legge Il febbraio 1992, n. 157 "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio" all’Art. l (Fauna selvatica) stabilisce: • La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell'interesse della comunità nazionale ed internazionale. • Le regioni a statuto ordinario provvedono ad emanare norme relative alla gestione ed alla tutela di tutte le specie della fauna selvatica in conformità alla presente legge, alle convenzioni internazionali ed alle direttive comunitarie. Premesso che: La Legge Il febbraio 1992, n. 157 recepisce ed attua: • La Convenzione di Parigi del 18 ottobre 1950, introdotta nel nostro ordinamento con legge 24 novembre 1978, n. 812, con la quale si dispone la protezione per tutte le specie di uccelli selvatici almeno durante il loro periodo di riproduzione e di migrazione, e durante tutto l'anno per le specie minacciate di estinzione o d'interesse scientifico. • La Convenzione di Berna del 19 settembre 1979, ratificata e resa operativa con legge 5 agosto 1981, n. 503, che riconosce il ruolo importantissimo della conservazione degli habitat naturali, quali elementi essenziali per la protezione e la preservazione della flora e della fauna selvatiche, e per il mantenimento degli equilibri biologici. • Le direttive 79/409/CEE del Consiglio del 2 aprile 1979, 85/411 ICEE della Commissione del 25 luglio 1985 e 91/244/CEE della Commissione del 6 marzo 1991, concernenti la conservazione degli uccelli selvatici. Premesso che: • l'Italia con legge 14 febbraio 1994 n. 124 ha ratificato la Convenzione sulla Biodiversità, fatta a Rio de Janeiro il 5 giugno 1992, impegnandosi in tal modo ad intraprendere concrete misure finalizzate alla conservazione della diversità biologica (art. 6) a livello di geni, popolazioni, specie, habitat (come luogo o tipo di sito dove un organismo o una popolazione esistono allo stato naturale) ed ecosistemi (complesso dinamico formato da comunità di piante, di animali e di micro-organismi e dal loro ambiente non vivente, le quali grazie alla loro interazione, costituiscono un'unità funzionale) e garantendo l'uso sostenibile delle sue componenti. Considerato che: • La Corte Costituzionale con le sentenze, n. 323 del 1998, n. 311 del 2003; n. 227 del 2003, nn. 391 e 393 del 2005; n. 313 del 2006, n. 165 del 2009, n. 272 del 2009, ha stabilito: "Le disposizioni della legge Il febbraio 1992, n. 157, sono rivolte ad assicurare la sopravvivenza e la riproduzione della fauna selvatica, nonché all'esigenza di tutela dell'ambiente e dell'ecosistema", Considerato che: • I principi e gli obiettivi contenuti nella legge 157/1992 che tendono alla tutela della fauna selvatica, del loro habitat naturale e in generale della biodiversità presente sul Atti consiliari 22 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 continente europeo trovano nel tempo sempre ampia conferma nelle pronunce della Corte Costituzionale, tanto che il Giudice delle leggi arriva a statuire l'affievolimento del tradizionale "diritto di caccia", subordinandolo all'istanza prevalente della conservazione del patrimonio faunistico: "Il fine pubblico primario e prevalente perseguito dalla legge 157/92 (anche in attuazione di obblighi comunitari ed internazionali) consiste nella protezione della fauna, obiettivo prioritario al quale deve subordinarsi e aderire la regolamentazione dell'attività venatoria". (Corte Costo Sentenze nn. 35/1995 e 169/1999). Considerato che: • Anche a fronte della competenza legislativa primaria delle Regioni a statuto speciale, spetta pur sempre allo Stato la determinazione degli standard minimi ed uniformi di tutela della fauna, nell'esercizio della sua competenza esclusiva in materia di tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, secondo quanto prescrive l'art. 117, secondo comma, lettera s), Cost. (ex plurimis, sentenze n. 391 del 2005, n. 227 del 2003, n. 311 del 2003, n. 536 del 2002). Il fondamento di tale competenza esclusiva statale si rinviene nell'esigenza insopprimibile di garantire su tutto il territorio nazionale soglie di protezione della fauna che si qualificano come «minime», nel senso che costituiscono un vincolo rigido sia per lo Stato sia per le Regioni -ordinarie e speciali -a non diminuire l'intensità della tutela. Quest'ultima può variare, in considerazione delle specifiche condizioni e necessità dei singoli territori, solo in direzione di un incremento, mentre resta esclusa ogni attenuazione, comunque motivata. – Corte Costituzionale -25 novembre 2008, n. 387. Considerato che: • La Legge 4 giugno 20l0, n. 96 Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - Legge comunitaria 2009. (10GOI19) (GU n. 146 del 25-6-2010 Suppl. Ordinario n.138), in vigore dal: I0 luglio 20l0, dispone: - le regioni e le province autonome, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, adottano le misure necessarie per mantenere o adeguare le popolazioni di tutte le specie di uccelli di cui all'articolo 1 della direttiva 2009/147/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 novembre 2009, ad un livello corrispondente alle esigenze ecologiche, scientifiche turistiche e culturali, tenendo conto delle esigenze economiche e ricreative e facendo in modo che le misure adottate non provochino un deterioramento dello stato di conservazione degli uccelli e dei loro habitat. - Le regioni e le province autonome adottano le misure di conservazione di cui agli articoli 4 (misure di conservazione per i SIC) e 6(misure di conservazione per le ZPS) del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, e successive modificazioni, per quanto possibile, anche per gli habitat esterni alle zone di protezione speciale. Considerato che: • All'articolo 18 della legge Il febbraio 1992, n. 157, e successive modificazioni. sono apportate le seguenti modificazioni: dopo il comma 1 è inserito il seguente: «l-bis. L'esercizio venatorio e' vietato, per ogni singola specie: a) durante il ritorno al luogo di nidificazione; b) durante il periodo della nidificazione e le fasi della riproduzione e della dipendenza degli uccelli»; al comma 2 sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: «Ferme restando le disposizioni relative agli ungulati, le regioni possono posticipare, non oltre la prima decade di febbraio, i termini di cui al presente comma in relazione a specie determinate e allo scopo Atti consiliari 23 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 sono obbligate ad acquisire il preventivo parere espresso dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), al quale devono uniformarsi. Tale parere deve essere reso, sentiti gli istituti regionali ove istituiti, entro trenta giorni dal ricevimento della richiesta» Visto che: • Secondo quanto disposto dall'art.l8, comma 2, della L. 157/1992, e dell'art.34, comma L.r. 17/1995, la possibilità di derogare nel senso di un'apertura anticipata della caccia è condizionata alla preventiva predisposizione di adeguati piani faunistico venatori (adozione dei piani faunistico venatori regionale e provinciale di cui agli artt. 10 e 12 L.r. l 7/1995, e 10 L. 157/1992), nonché a parere positivo dell'ISPRA (ex INFS); Considerato che: • i pareri e le prescrizioni dell'ISPRA costituiscono indispensabili ed insostituibili strumenti tecnico-scientifici in materia faunistico-venatoria ex artt. 7 e 18, commi 2 e 4, L.157/1992, per cui la P.A. non può discostarvisi immotivatamente se non pregiudicando il canone di buon andamento della propria attività amministrativa sancito dal principio di legalità che scaturisce dall'art. 97 della Costituzione; • il Piano Faunistico Regionale del Lazio è stato approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 450 del 29 Luglio 1998; • Secondo quanto disposto dall'art. 14 della L. 157/1992 le Regioni provvedono alla revisione del Piano Faunistico Regionale con periodicità quinquennale, e pertanto il Piano Faunistico Regionale del Lazio si può considerare decaduto, e comunque non rispondente all'attuale realtà faunisticoambientale del Lazio; TUTTO CIO' PREMESSO IL CONSIGLIO REGIONALE Impegna il Presidente della Giunta regionale, l'Assessore alle Politiche agricole e l'Assessore ali' Ambiente • a non procedere ad alcuna iniziativa finalizzata all'apertura anticipata della stagione venatoria 2010/2011 in forma vagante, con o senza l'ausilio del cane, nei confronti di qualsiasi specie. Ci sono solo 28 badge attivati. Per cortesia. Dichiaro aperta la votazione della mozione n. 39 proposta dai consiglieri Bonelli, Rossodivita, Berardo, Zaratti, Nieri e Peduzzi. Prego i colleghi sprovvisti di tessera di dichiarare nome e cognome e il voto. Bonelli, prego. BONELLI (Verdi). Bonelli vota sì. PRESIDENTE. Cicchetti no, Lucherini sì. Prego i consiglieri segretari Gatti e Rauti di assistermi nella votazione. (Seguono le operazioni di voto) Comunico l’esito della votazione: Votanti Favorevoli Contrari Astenuti 49 15 33 1 Hanno votato a favore i consiglieri: Berardo (LBP-Fe), D’Annibale (Pd), Di Stefano M. (Pd), Foschi (Pd), Montino (Pd), Nieri (Sel-V), Nobile (Fds), Peduzzi (Fds), Perilli (Pd), Rodano (Idv), Romanzi (Psi), Rossodivita (LBP-Fe), Zaratti (Sel-V), Bonelli (Verdi), Lucherini (Pd). Hanno votato contro i consiglieri: Abate (LRP), Abbruzzese (Pdl), Battistoni (Pdl), Bernaudo (LRP), Brozzi (LRP), Buonasorte (LaD), Cappellaro (Pdl), Carlino (Udc), Casciani (LRP), Cetrone (Pdl), Colosimo (Pdl), D’Aguanno (Pdl), D’Ambrosio (Udc), De Romanis (Pdl), Del Balzo (Pdl), Di Giorgi (Pdl), Galetto (Pdl), Gatti (LRP), Illuzzi (LRP), Mandarelli (LRP), Melpignano Atti consiliari 24 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 (LRP), Miele A. (LRP), Miele G. (Pdl), Nobili (Pdl), Palmieri (LRP), Pascucci (Mpa), Pasquali (Pdl), Rauti (Pdl), Tarzia (LRP), Fiorito (Pdl), Perazzolo (LRP), Vicari (LRP), Cicchetti (Pdl). Si è astenuto il consigliere Dalia (Pd). (Il Consiglio non approva) Pongo in votazione la mozione n. 81 del consigliere Galetto che così recita: AI Presidente del Consiglio regionale del Lazio on. Mario Abbruzzese MOZIONE (ex artt. 30 Nuovo Statuto Regione Lazio e 91 Regolamento del Consiglio regionale) Oggetto: Modifica calendario venatorio e regolamento per la stagione venatoria 2010/2011. IL CONSIGLIO REGIONALE VISTI - la legge 11 febbraio 1992, n. 157 recante "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio"; - la legge regionale 2 maggio 1995, n. 17 concernente "Norme per la tutela della fauna selvatica e la gestione programmata dell'esercizio venatorio" e successive modifiche; - la deliberazione del Consiglio regionale del 29 luglio 1998, n. 450 concernente "Piano Faunistico Venatorio Regionale ex art. 10 L.R. 17/1995; - la legge 4 giugno 2010, n. 96 concernente "Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle comunità europee - Legge Comunitaria 2009"; - il decreto del Presidente della Regione n. T0379 del 9 agosto 2010 concernente "Calendario Venatorio e regolamento per la stagione venatoria 2010/2011; PREMESSO CHE - in data 7 luglio 2010 è stata presentata la mozione n. 33, volta a proporre al Presidente della Regione e all’Assessore alle politiche agricole e valorizzazione dei prodotti locali indicazioni per la predisposizione del decreto presidenziale relativo alla C.d. "pre-apertura" della stagione venatoria 2010/2011; - la suddetta mozione è stata inserita al punto 5 dell'ordine del giorno della seduta del Consiglio regionale n. 4 del 14 luglio 2010; non è stato possibile discutere la mozione vista la contemporanea apertura della sessione di bilancio; RITENUTO OPPORTUNO - modificare i termini di chiusura dell'esercizio venatorio di cui all'articolo 7, comma l, lett. b) ed e) contenuti nell'allegato A (Calendario venatorio e regolamento per la stagione venatoria 2010/2011) del decreto n. T0379/2010 anche al fine di rendere omogeneo l'esercizio dell'attività venatoria rispetto alle normative delle regioni confinanti con il Lazio; - all'atto della eventuale modifica del vigente calendario e comunque nella predisposizione dei futuri calendari, considerare le disposizioni di cui al comma 2, articolo 18 della legge 11 febbraio 1992, n. 157, come modificata dalla legge 96/2010; TUTTO CIO' PREMESSO IL CONSIGLIO REGIONALE IMPEGNA IL PRESIDENTE DELLA REGIONE a modificare i termini di chiusura del periodo venatorio di cui all'articolo 7, comma l, lettere b), ovvero "Specie cacciabili dal 19 settembre 2010 al 20 gennaio 2011: alzavola (Anas crecca), canapiglia (Anas strepera), cesena (Turdus pilaris), codone (Anas acuta), fischione (Anas pene/ape), germano reale (Anas platyrhynchos), marzaiola (Anas querquedula), mestolone (Anas clypeata), moretta (Aythya fuligu/a), moriglione (Aythya ferina), tordo bottaccio (Turdus philomelos), tordo sassello (Turdus iliacus)" ed e), ovvero 25 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 "Specie cacciabili dal 2 ottobre 2010 al 20 gennaio 2011: beccaccia (Scolapax rustico/a)" dell'allegato A del decreto n. T0379/2010, facendoli coincidere con la data del 31 gennaio 2011, coerentemente con quanto previsto dall'articolo 18, comma l, lett. b) della legge 157/1992 come da ultimo modificata e dall'articolo 34, comma l, lett. b) della l.r. 17/1995 e nel rispetto dell'arco temporale massimo. Ricordo che le dichiarazioni di voto sono già state fatte nel precedente Consiglio, ora siamo in votazione. Prego i colleghi sprovvisti di tessera di dichiarare nome e cognome e il voto. Prego i consiglieri segretari Gatti e Rauti di assistermi nella votazione. PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ABBRUZZESE PRESIDENTE. La seduta riprende. Ricordo che stiamo votando la mozione n. 81 proposta dal consigliere Galetto. Procediamo con la votazione per appello nominale visto che molti consiglieri sono sprovvisti di badge. Vi raccomando per la prossima seduta di essere presenti con la documentazione necessaria per procedere poi al voto elettronico. Prego i consiglieri segretari Gatti e Rauti di procedere all’appello dei consiglieri. (Seguono le operazioni di voto) Comunico l’esito della votazione: (Seguono le operazioni di voto) Esito della votazione: Votanti Favorevoli Astenuti riprende alle ore 15,19) Votanti Favorevoli 33 32 1 Hanno votato a favore i consiglieri: Abate (LRP), Abbruzzese (Pdl), Battistoni (Pdl), Bernaudo (LRP), Brozzi (LRP), Buonasorte (LaD), Cappellaro (Pdl), Carlino (Udc), Casciani (LRP), Cetrone (Pdl), Colosimo (Pdl), D’Aguanno (Pdl), D’Ambrosio (Udc), De Romanis (Pdl), Del Balzo (Pdl), Di Giorgi (Pdl), Galetto (Pdl), Gatti (LRP), Illuzzi (LRP), Mandarelli (LRP), Melpignano (LRP), Miele A. (LRP), Miele G. (Pdl), Nobili (Pdl), Palmieri (LRP), Pascucci (Mpa), Pasquali (Pdl), Tarzia (LRP), Perazzolo (LRP), Vicari (LRP), Fiorito (Pdl), Cicchetti (Pdl). Si è astenuta la consigliera Rauti (Pdl). Constato che il Consiglio non è in numero legale, come da Regolamento, la seduta consiliare viene sospesa, riprenderà alle ore 15,00. (La seduta è sospesa alle ore 13,40 e 36 36 Hanno votato a favore i consiglieri: Abate (LRP), Abbruzzese (Pdl), Battistoni (Pdl), Bernaudo (LRP), Brozzi (LRP), Buonasorte (LaD), Cappellaro (Pdl), Carducci Artenisio (Udc), Carlino (Udc), Casciani (LRP), Cetrone (Pdl), Cicchetti (Pdl), Colosimo (Pdl), D’Aguanno (Pdl), D’Ambrosio (Udc), Del Balzo (Pdl), De Romanis (Pdl), Di Giorgi (Pdl), Fiorito (Pdl), Galetto (Pdl), Gatti (LRP), Gigli (Udc), Illuzzi (LRP), Irmici (Pdl), Mandarelli (LRP), Melpignano (LRP), Miele A. (LRP), Miele G. (Pdl), Nobili (Pdl), Palmieri (LRP), Pasquali (Pdl), Perazzolo (LRP), Rauti (Pdl), Sbardella (Udc), Tarzia (LRP), Vicari (LRP). (Il Consiglio approva all’unanimità) ***** Inversione dell’ordine del giorno PRESIDENTE. Colleghi, se siete d’accordo, facciamo l’ultimo punto, su richiesta del consigliere Peduzzi, l’anticipazione della mozione n. 80 posta al quinto punto 26 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 dell’ordine del giorno, dopo c’è la richiesta del consigliere Bonelli. Sulla proposta di inversione possono intervenire un consigliere a favore e uno contro… (Interruzione del consigliere Buonasorte: “Presidente, chiedo la parola”) Su che cosa, collega?... (Interruzione del consigliere Buonasorte: “Sull’ordine dei lavori. Presidente, questa è la mozione sui lavoratori della Lea?”) No, è la mozione n. 80 - la leggo- dei consiglieri Peduzzi, Nobile, Zaratti, Maruccio, Celli, concernente: “Costituzione di parte civile della Regione Lazio nel procedimento penale n. 3940/06 Rg presso il Tribunale penale di Latina”. E’ a pagina 27 del fascicolo d’Aula… Allora, la proposta di inversione dell’ordine del giorno del consigliere Peduzzi è respinta… (I consiglieri Peduzzi e Nobile espongono dei manifesti) La prego, consigliere Peduzzi! Già conosceva il risultato? Procediamo! C’è un’altra proposta di inversione da parte del consigliere Zaratti… Consigliere Peduzzi, la prego…consigliere Nobile, la prego…andiamo avanti… (Interruzione del consigliere Fiorito: “Presidente, li deve far smettere altrimenti non si può andare avanti”) Io non ho il fucile! Per cortesia, consiglieri! (Interruzione del consigliere Fiorito) La seduta è sospesa. (Interruzione del consigliere Buonasorte: “Quindi la proposta di inversione dell’ordine del giorno è su questa mozione?”) Sì, c’è una proposta di inversione della mozione n. 80 da parte del consigliere Peduzzi… (Interruzione del consigliere Buonasorte: “Al secondo punto cosa c’è?”) Al secondo punto c’è la mozione n. 29, dei consiglieri Maruccio, Colagrossi, Tedeschi, Rodano, Bucci: “Sospensione del bando di selezione pubblica in scadenza al 30 giugno 2010…”. Allora, sulla proposta di inversione relativa alla mozione n. 80 non ci sono richieste di intervento, pertanto la pongo in votazione per alzata di mano. (La seduta è sospesa alle ore 15,36 e riprende alle ore 15,38) PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ABBRUZZESE PRESIDENTE. C’è stata una richiesta, sia del collega Zaratti che del collega Bonelli, di anticipare la mozione n. 44, la integriamo come discussione unificata nel punto 3 all’ordine del giorno e anticipiamo tutto al punto 2. Passiamo alla votazione… (Interruzione di vari consiglieri) C’è stata una proposta del consigliere Zaratti, il quale ha chiesto l’inversione… (Interruzione di vari consiglieri) Favorevoli Contrari Astenuti 17 27 1 Dovete cercare di stare un po’ più attenti. Se vi mettete a parlare! Abbiamo ripreso la seduta. (Il Consiglio non approva) (Interruzione di vari consiglieri) Atti consiliari 27 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 C’è una proposta del consigliere Zaratti e del consigliere Bonelli. Il consigliere Zaratti propone di anticipare la mozione n. 44, iscritta al punto 42 dell’ordine del giorno. Il collega Bonelli chiede l’anticipazione della discussione del punto 3, insieme alla proposta dei consiglieri Storace e Buonasorte. Siccome si può unificare come discussione, proponiamo l’anticipazione del punto n. 3 al punto n. 2… esprimere un giudizio preferirei avere il parere della Giunta, o almeno che la prosecuzione della discussione avvenga anche con un membro della Giunta, ovviamente non con l’assessore Sentinelli, che è stata appena nominata, che ci possa dare una risposta nel merito. Non serve la verifica del numero legale, assolutamente, consigliere Fiorito. PRESIDENTE. Va bene, però prima di fare la discussione dobbiamo votare l’inserimento della mozione n. 44 nella discussione unificata al punto n. 3, e nello stesso tempo votare l’anticipazione del punto 3. Pongo in votazione l’inversione dell’ordine del giorno. (Interruzione del consigliere Fiorito) (Il Consiglio approva all’unanimità) (Interruzione del consigliere Fiorito) Abbiamo riaperto la seduta. (Consultazioni al tavolo della Presidenza) Pongo in votazione la proposta congiunta del consigliere Zaratti, del consigliere Bonelli e dei consiglieri Buonasorte e Storace di anticipare la discussione delle mozioni che ho citato… (Interruzione di vari consiglieri) Per cortesia, chi è favorevole si può spostare da un lato? (Interruzione di vari consiglieri) Allora sospendiamo per cinque minuti la seduta e poi riprendiamo dalla votazione. (La seduta è sospesa alle ore 15,43 e riprende alle ore 15,49) PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ABBRUZZESE PRESIDENTE. La seduta riprende. Ha chiesto di parlare il consigliere Fiorito. Ne ha facoltà. FIORITO (Pdl). Signor Presidente, per me possiamo fare la discussione, però prima di ***** Discussione unificata Mozione n. 44 del giorno 19 luglio 2010, proposta dal consigliere Zaratti, concernente: laboratori educazione ambientale (LEA) Provincia di Roma. Mozione n. 23 del giorno 21 giugno 2010, proposta dal consigliere Bonelli, concernente: Situazione operatori precari dei LEA della Provincia di Roma. Mozione n. 26 del giorno 22 giugno 2010, proposta dai consiglieri Buonasorte, Storace, concernente: Chiarimenti sulla posizione contrattuale di 21 operatori LEA della Provincia di Roma Ass. Lavoro e Formazione Discussione generale unificata PRESIDENTE. L’ordine del giorno al punto 3, reca: Discussione unificata: Mozione n. 44 del giorno 19 luglio 2010, proposta dal consigliere Zaratti, concernente: laboratori educazione ambientale (LEA) Provincia di Roma. Mozione n. 23 del giorno 21 giugno 2010, Atti consiliari 28 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 proposta dal consigliere Bonelli, concernente: Situazione operatori precari dei LEA della Provincia di Roma. Mozione n. 26 del giorno 22 giugno 2010, proposta dai consiglieri Buonasorte, Storace, concernente: Chiarimenti sulla posizione contrattuale di 21 operatori LEA della Provincia di Roma. Ha chiesto di parlare il consigliere Bonelli. Ne ha facoltà. BONELLI (Verdi). Signor Presidente, ovviamente ho apprezzato il voto che ha visto l’unanimità nell’inversione e nell’anticipazione dell’ordine dei lavori per discutere delle mozioni dove nell’oggetto c’è scritto: “Situazione operatori precari”. Che adesso non si tratta più di definire “precari” perché di fatto c’è stata una cessazione del rapporto di lavoro con i laboratori di educazione ambientale della Provincia di Roma. Ora, i laboratori di educazione ambientale hanno svolto nella Provincia di Roma un ruolo molto importante, hanno seguito le indicazioni sancite dalla Conferenza di Rio, di Agenda 21 e successivamente del Protocollo di Kyoto. Il mio sarà un intervento molto breve, i auguro e auspico - quindi apprezzo la posizione che il capogruppo del Pdl ha avuto nel consentire l’anticipazione dei lavori - che si possa arrivare anche alla votazione di questa mozione, perché c’è urgenza, un’urgenza di dare risposte a ventuno operatori che hanno perso il lavoro, che operavano nella Provincia di Roma, sulla cui situazione è necessario fare chiarezza, quella chiarezza necessaria per consentire la stabilizzazione di detti lavoratori, ex lavoratori ormai, perché, ripeto, il loro rapporto con la Provincia di Roma è cessato. I fondi regionali ci sono, si tratta ora, insieme alla Provincia di Roma, di aprire un tavolo istituzionale che abbia anche un tempo ben preciso entro il quale risolvere la questione lavorativa, perché c’è da un lato la questione di questi ventuno ex lavoratori e lavoratrici, operatori che hanno svolto un ruolo molto importante anche dal punto di vista professionale sul territorio della Provincia di Roma, quindi nella mozione mi sento ovviamente di aggiungere e di dire che c’è una necessità di accelerare e di aprire questo tavolo, di dare una prospettiva per quanto attiene la stabilizzazione e, secondo punto, di consentire a questi laboratori di svolgere la loro funzione estremamente importante dal punto di vista ambientale nel territorio della Provincia di Roma. Quindi io veramente faccio un intervento breve perché penso che si possano dire in maniera esaustiva delle cose anche in pochi minuti, con l’auspicio che si possa votare questa mozione e accelerare questo percorso. Del resto il Regolamento lo consente, nel Regolamento è previsto un rappresentante di Giunta, indipendentemente se sia nuovo o da poco eletto, ma gode della fiducia del Presidente della Giunta, perché sennò non l’avrebbe nominato assessore, quindi, oltre alla discussione, chiedo, sollecito che si arrivi al voto per avviare questo confronto istituzionale, un tavolo con un tempo limite, entro il quale si dia una risposta definitiva, noi indichiamo la stabilizzazione dei precari, perché i fondi regionali ci sono, la Provincia poi faccia la sua parte, perché deve fare assolutamente la sua parte e si deve chiudere una partita molto importante, perché non possono esserci precari di serie A o precari di serie B, non possono esserci lavoratori a cui a volte le istituzioni vanno a dare la propria solidarietà e lavoratori che un giorno erano precari e dopo non lo sono più si dimenticano, ci si dimentica di questi lavoratori che tra l’altro hanno famiglia e bisogna dargli assolutamente una risposta immediata. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Buonasorte. Ne ha facoltà. BUONASORTE (LaD). Signor Presidente, intervengo molto brevemente anch’io. Apprezzo la convergenza unanime per quanto riguarda la richiesta di inversione dell’ordine del giorno, perché ci troviamo Atti consiliari 29 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 anche in presenza degli stessi ex lavoratori presenti in Aula, ed è giusto che le istituzioni, nel momento in cui si presenta una mozione, diano delle risposte, al di là dei protocolli e al di là delle intese che possono essere state prese in precedenza sull’ordine dei lavori e sul calendario. Quindi è molto apprezzabile il fatto che l’Aula abbia ritenuto opportuno convergere sulla richiesta di inversione dell’ordine del giorno. Pii anche sul metodo probabilmente io ho sbagliato, anche nei confronti dei colleghi del Pdl, nel non concordare il modo di lavorare in Aula, ma insomma quello che poi è importante è che nella sostanza si arrivi ad una convergenza nel merito della questione. Come è stato già detto, questa mozione è stata presentata praticamente nel giro di 48 ore da vari gruppi, intorno al 20, 22, 23 di giugno, quando si è appresa la notizia che c’era questo rischio, che oggi è diventato realtà e quindi noi abbiamo ritenuto opportuno e giusto, insieme al Presidente Storace, presentare questa mozione. Poi sono convinto che si troveranno i fondi, che la Giunta di centrodestra che governa questa Regione avrà la sensibilità per risolvere questo problema. Ce ne sono molte di queste questioni che riguardano il rapporto tra Provincia e Regione in tanti settori e in tanti assessorati, ci sono molte associazioni, cooperative che vedono i due enti collaborare, uno come ente finanziatore, in parte o totalmente, e l’altro come ente gestore, in questo caso come in tanti altri casi. Faccio un esempio, Presidente, molto brevemente, di coloro che gestiscono il servizio per i disabili. Anche in quel caso mi pare che si chiami Amico Bus - abbiamo sollevato più volte questioni, perché è la Regione che finanzia e la Provincia che gestisce il servizio. Quindi è bene che si apra questo tavolo, perché laddove le cose non funzionano è opportuno che ci si metta mano, si revochino i finanziamenti e comunque si vada a capire bene questi fondi come vengono spesi. In altri casi, invece, come questo dovremmo trovare le risorse perché meritano di continuare a lavorare e meritano la stabilizzazione. Ecco, la Regione, Presidente del Consiglio, ma dovremmo sensibilizzare la Giunta anche su questo, deve stare molto attenta quando concede i finanziamenti ad altri enti, sia alle Province che ai Comuni. Dobbiamo stare attenti perché molto spesso rischiamo di dare soldi che poi vengono spesi male e di revocare finanziamenti, come in questo caso, dove invece il lavoro viene svolto e viene svolto anche bene. Quindi non credo che debba esserci una divisione ideologica o politica su queste questioni ma deve esserci la certezza di analizzare effettivamente i fondi come vengono spesi. In questo caso, sono convinto indipendentemente dai tecnicismi, se la discussione viene fatta in forma unificata o separata, se la votazione viene fatta in forma unificata o separata -, che la sostanza della questione è che noi dobbiamo cercare di risolvere questo problema, così come ce ne sono tanti altri, con il nostro contributo e dovremmo stare più attenti quando elargiamo fondi senza poi controllare come questi fondi vengono spesi, se bene o male. E in molti casi vengono spesi male. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Zaratti. Ne ha facoltà. ZARATTI (Sel-V). Signor Presidente, anch’io mi sento di sottolineare il fatto molto importante che la maggioranza ha sostenuto l’ipotesi di discutere immediatamente queste mozioni. Credo che sia un argomento molto importante perché in discussione ci sono i destini di ventuno persone che, voglio ricordarlo, in questi anni, non in questi mesi, hanno lavorato seriamente in modo particolare nella Provincia di Roma. Questi sono lavoratori che lavorano ormai da quasi dieci anni nei laboratori di educazione ambientale della nostra Provincia e hanno svolto un lavoro, lo voglio sottolineare, importante, fondamentale. Faccio un esempio, l’educazione verso la raccolta differenziata è stata uno dei capisaldi del lavoro che nel territorio questi lavoratori Atti consiliari 30 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 facevano. Dico “nel territorio” perché troppo spesso si discute di cose importanti che riguardano la vita dei cittadini e dell’ambiente, si discutono nelle aule dei Consigli regionali, comunali o provinciali, ma poi spesso le strutture che davvero nel territorio svolgono quel lavoro fondamentale e importante di educazione e di informazione non ci sono. Nel nostro caso, invece, in questi anni abbiamo potuto godere del lavoro di questi operatori che sono estremamente qualificati. Ricordo che i laboratori di educazione ambientale fanno parte della rete Infea nazionale, quindi derivano direttamente da una legge nazionale che la nostra Regione applica e quindi questi laboratori di educazione ambientale sono finanziati attraverso un fondo che è un trasferimento di soldi che arriva dal Governo nazionale e che poi la Regione ripartisce tra le diverse Province. Ora, è evidente che in discussione c’è non soltanto - cosa fondamentale - il diritto al lavoro di questi operatori, ma c’è anche l’indispensabile lavoro di informazione e di educazione che questi laboratori hanno fatto e che debbono fare nel nostro territorio. Quello che voglio sottolineare è che nella difesa del posto di lavoro di questi operatori c’è anche la difesa di un lavoro qualificato che viene svolto nel nostro territorio e nella nostra realtà. Il fatto che questi lavoratori ormai da qualche giorno, da qualche settimana, si trovano senza contratto e hanno interrotto il loro lavoro è un gravissimo danno e un gravissimo problema per la nostra comunità regionale. Io penso che si debba fare qualche cosa di importante in questa direzione, e se la nostra discussione continuerà, voglio invitare l’assessore Marco Mattei, che è l’assessore all’ambiente… PRESIDENTE. Sta arrivando. ZARATTI (Sel-V). Comunque lui è informato del fatto, insomma vorrei che l’assessore Mattei contattasse immediatamente la Provincia di Roma per cercare di trovare una soluzione concordata per questo tipo di problema. Non se ne viene fuori se la Regione non si fa parte attiva di questo processo e di questa discussione. I fondi a disposizione in questi anni ci sono stati, c’è anche una parte di fondi che ancora non sono stati erogati dalla Regione Lazio per l’anno 2010, e quindi io penso che si possa trovare una soluzione economica, finanziaria per sostenere il rilancio di queste attività nella nostra Regione e che tenga in giusto conto i diritti fondamentali di persone che per tantissimi anni hanno lavorato per l’ambiente nella nostra Provincia. Io non vorrei - lo diceva anche il collega Bonelli - precari di serie A e di serie B, io non vorrei che coloro che lavorano per l’ambiente nella nostra Regione, nel nostro territorio vengano considerati lavoratori di serie B. perché invece i fatti dimostrano che la modernità, l’innovazione passa molto spesso proprio attraverso l’ambiente e credo che i nostri laboratori di educazione ambientale possano diventare quei gangli sul territorio che non solo diano informazione e diano educazione, ma che possano mettere insieme nuova impresa, nuovo lavoro e che possano muovere la nostra economia. Quindi io ritengo che discutiamo di una cosa molto importante, spero che ci sia sensibilità da parte dell’assessore e della Giunta, non solo ovviamente del Consiglio, di approvare queste mozioni, ma contemporaneamente un intervento concreto del Governo regionale verso la Provincia di Roma per trovare una soluzione concordata. PRESIDENTE. Grazie, consigliere Zaratti. Ha chiesto di parlare la consigliera Tedeschi. Ne ha facoltà. TEDESCHI (Idv). Riscontro anch’io con piacere questa convergenza tra maggioranza e opposizione, anche perché si tratta di lavoratori che ormai hanno dovuto forzatamente sospendere la loro attività, quindi diciamo ex lavoratori. In effetti mi faccio portatrice delle istanze che vengono anche dall’assessore alla Provincia di Roma, l’assessore Paluzzi, il quale mi rappresentava Atti consiliari 31 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 tutte le difficoltà che si stanno incontrando in Provincia di Roma a causa di questa forzata interruzione dell’attività di questi operatori. Quindi mi associo pienamente alle richieste presenti nella mozione del consigliere Bonelli. Inoltre, sempre come portatrice delle istanze che mi sono state avanzate dall’assessore Paluzzi, evidenzio come a causa dell’ormai risaputa carenza di fondi da parte della Provincia di Roma sarebbe opportuno, ma questo ovviamente dovrebbe essere discusso con l’assessore Cetica, che ci fosse un maggior finanziamento rispetto a quello che erano i fondi già elargiti negli anni passati. Se non vado errata, nel passato finanziamento la cifra fu di circa 600.000 euro, attualmente la Provincia di Roma pare abbia bisogno di una cifra che va anche forse oltre il milione di euro. Mi rendo conto che questa richiesta sarebbe opportuno discuterla con l’assessore Cetica. Grazie. PRESIDENTE. Grazie, consigliera Tedeschi. Ha chiesto di parlare il consigliere Paris. Ne ha facoltà. PARIS (Misto). Grazie Presidente. Intervengo per dirle che io non sono un “tuttologo”, sono contento che i colleghi lo siano! Io sono perché l’ordine del giorno debba essere un ordine del giorno rispettato, ho votato a favore dell’inversione di questo ordine del giorno questa volta, non lo farò mai più, Presidente, proprio perché non sono in condizione di affrontare in Aula tutte le questioni che improvvisamente vengono poste all’attenzione dei consiglieri. Questo è un fatto di rispetto nei nostri confronti, è un fatto di rispetto della dignità e del ruolo di ciascuno di noi, se volete che quest’Aula produca effetti e soluzioni precise e condivise, ci dovete dare l’opportunità di conoscere i problemi e di poterli affrontare e studiare e di dare delle risposte. Capisco che c’è un’emergenza, ma c’è sempre un’emergenza quando si fa un’inversione dell’ordine dei lavori, almeno nella mente di chi la propone c’è sempre un’emergenza. Presidente, benissimo la discussione, io ho votato a favore dell’inversione, le dico però che se lei ci mette nelle condizioni di decidere io non sono in condizione di decidere oggi, perché si parla di rapporti con la Provincia che non conosco, si parla di aumento di un contributo che dobbiamo dare alla Provincia, si parla di un rapporto che dobbiamo avere e di un chiarimento con l’assessore al bilancio che non è presente oggi in Aula, perché evidentemente non sapeva di dover affrontare questo argomento, si parla di troppe questioni sulle quali se vogliamo fare bella figura nei confronti di chi ci sta alle spalle, benissimo, la bella figura l’abbiamo fatta, anzi l’avete fatta, ma se vogliamo dare delle risposte credo che non sia questo il metodo giusto. Perciò, Presidente, benissimo l’inizio di questa discussione, ma per quanto mi riguarda se lei procede a voler decidere oggi su questa mozione il mio voto, il mio contributo non ci potrà essere perché non sono nelle condizioni di darlo, perché non ho gli elementi necessari per poterlo dare. Grazie, Presidente. PRESIDENTE. Grazie. Vorrei precisare, però, onorevole consigliere, che questo argomento è già posto in discussione all’ordine del giorno al terzo punto. Tra l’altro l’inversione di un argomento è prevista dall’articolo 25, commi 8 e 9. Quindi non è che sto forzando una discussione, sto cercando solo di rispettare il Regolamento. Solo per precisare. Ha chiesto di parlare il consigliere Peduzzi. Ne ha facoltà. PEDUZZI (Fds). Grazie, Presidente. Condivido molto la mozione presentata da La Destra e dal consigliere Bonelli, anche perché credo che sia il frutto di un rapporto con i lavoratori rispetto alle competenze che hanno svolto, all’esperienza lavorativa e alla funzione stessa delle strutture in cui hanno operato, che ha permesso a chi fa politica, a chi ha attenzione alle questioni ambientali, di formazione, a chi dovrebbe rappresentare in questa Regione la possibilità di esprimere un 32 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 parere su queste vicende, intanto di informarsi, quando c’è un ordine del giorno presente in questo Consiglio, per discuterlo. Ma forse però qualche consigliere era più impegnato a diffondere un messaggio di adesione e di condivisione con la collega Polverini per quanto riguarda le politiche sanitarie, quindi magari si è distratto un po’ dall’affrontare le questioni che oggi in questo Consiglio stiamo esaminando! Io penso che questo Consiglio non stia decidendo alle spalle e contro la Giunta, e quindi non possa esprimere un parere perché magari la Giunta non è in grado di esprimersi nel merito di questa mozione. Questa mozione, e soprattutto le conclusioni su cui impegna il Consiglio, la mozione di Buonasorte e di Francesco Storace, chiede alla Presidente della Giunta, all’assessore al lavoro e alle politiche sociali di chiarire urgentemente la questione relativa alla copertura del finanziamento, di chiarire urgentemente. Quindi non c’è un indirizzo in cui impegniamo la Giunta comunque a svolgere una funzione su cui per esempio l’assessore al bilancio avrebbe il dovere in Aula di risponderci se è in grado o meno l’assessorato competente di operare in questa direzione. Mi sembra un atto di volontà, un atto intanto di solidarietà, come esprimeva la mozione del collega Bonelli: “Tutto ciò premesso - appunto - esprime solidarietà agli operatori precari dei LEA”. Ovviamente operatori che non sono più precari, che sono oggi disoccupati, appesi alle prospettive di questo lavoro che a mio giudizio deve continuare per l’utilità sociale che ha prodotto, produce e può ancora produrre ulteriormente. Dichiaro pertanto non solo la legittimità a discutere, ma anche ad esprimersi su due mozioni. La mia condivisione è su entrambe le mozioni, non ho ancora letto quella ripescata del collega Zaratti, che adesso vedrò e sicuramente mi esprimerò a favore anche di quella. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Battistoni. Ne ha facoltà. BATTISTONI (Pdl). Grazie Presidente. Indubbiamente credo che il lavoro svolto dai LEA sia un lavoro molto importante per il territorio, soprattutto per la funzione che hanno di sensibilizzare i ragazzi delle scuole, attraverso le Province, proprio sui temi dell’ambiente, dello sviluppo sostenibile e tutto quello che ne deriva. Credo che quando il Ministero fece questo programma Infea azzeccò l’argomento perché credo che informando i nostri giovani poi possiamo veramente arrivare ad una cultura sostenibile di tutta la nostra società. Non conoscevo nello specifico l’argomento però, da quel che mi risulta, di solito ogni anno ci sono dei fondi a disposizione proprio dedicati da parte della Regione Lazio all’educazione ambientale. Ora, dal momento che la Provincia di Roma è la provincia più grande della nostra regione, credo che questi fondi ci dovranno sicuramente essere. Credo che le due mozioni presentate sia dai Verdi che da La Destra siano mozioni apprezzabili e degne di attenzione. Penso quindi che possiamo proseguire tranquillamente nella discussione, alla fine arriveremo alla votazione, indipendentemente dalla presenza dell’assessore Mattei. Ho visto infatti che, dalle tematiche trattate nello specifico, i LEA sono di competenza dell’Assessorato all’ambiente, ma per quanto riguarda le tematiche del lavoro, se prendiamo in considerazione anche la proposta della consigliera Tedeschi, la tematica viene anche più allargata. Ribadisco che secondo me il lavoro che fanno, conoscendolo anche per le altre Province, è veramente egregio per il nostro territorio, quindi le mozioni mi trovano perfettamente d’accordo. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Nobili. Ne ha facoltà. NOBILI (Pdl). Signor Presidente, intervengo semplicemente per sottolineare l’importanza di questa mozione in un momento in cui sicuramente il livello occupazionale Atti consiliari 33 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 regionale è in difficoltà e quindi non ci possiamo permettere di perdere il pur minimo posto di lavoro. Ma soprattutto vorrei sottolineare la funzione importante che i laboratori di educazione ambientale - come chi mi ha preceduto ha sottolineato - svolgono. Il motivo del mio intervento, Presidente, è per ricordare che il compito del Consiglio, dell’Aula è di indirizzo e di espressione di una volontà politica che impegna successivamente la Giunta poi a dare atto a quello che il Consiglio vuole esprimere. Quindi potremmo essere d’accordo - così come ha già anticipato dal collega Battistoni anche a procedere perché è semplicemente un’espressione di volontà del nostro Consiglio. Grazie. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Gatti. Ne ha facoltà. GATTI (LRP). Signor Presidente, per dichiararmi favorevole e soprattutto, come ha già fatto lei, annunciare che l’assessore Mattei era impegnato in rappresentanza della Presidente in un’altro consesso, ma ha dato la sua disponibilità e sta arrivando. Capiamo infatti che questo è un problema molto sentito, è una causa nobile da portare avanti, e a tal proposito vorrei comunque dire che la Provincia di Roma dovrà fare la sua parte, nel senso che sappiamo che lo Stato trasferisce alle Regioni questi fondi e che le Regioni li trasferiscono alle Province, ma immagino che le Province debbano mandare della documentazione o una relazione sulle richieste. Adesso non so se questo sia avvenuto, perché non conosciamo nel dettaglio questa situazione. E’ chiaro che qualche meccanismo non ha funzionato, non so se soltanto da parte della Regione o della Provincia, immagino che ci sia anche una corresponsabilità della Provincia. Ritengo inoltre che ci sia una parte di cofinanziamento da parte delle Province in merito a questa materia e penso che la Regione debba fare tutta la sua parte. L’assessore Zezza, con la quale ho parlato, mi aveva effettivamente detto che non riguardava solo la sua materia, ecco perché ne è stato investito l’assessore Mattei, oltretutto, come diceva la collega, occorre consultare anche l’Assessorato al bilancio per l’impegno delle somme, perché questa richiesta, che rispetto allo scorso anno è aumentata di circa 400.000 euro, credo che abbia bisogno di essere discussa e affrontata, visto anche l’assestamento che abbiamo fatto, di tagli e di altro, che effettivamente qualche perplessità la desta sul fatto di poter aumentare le risorse riguardo a questa problematica. Credo poi che nell’ambito della discussione, Presidente e cari colleghi, sia necessario che ci sia un formale impegno non solo della Giunta, ma anche verso la Provincia di Roma affinché faccia la sua parte, e che tutto funzioni e che i meccanismi che si sono inceppati si sblocchino e si consenta a questi lavoratori di tornare al loro posto e di continuare a fare quel lavoro importante che hanno svolto finora. Ho ricevuto la chiamata dell’assessore Mattei che era già qui su via della Pisana. Quindi, Presidente, che se qualcuno ha ancora qualcosa da dire, l’assessore si è impegnato a parlare, ha bisogno di dire qualcosa in Aula e credo che sia il caso di ascoltarlo. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Irmici. Ne ha facoltà. IRMICI (Pdl). Signor Presidente, assessori, colleghi consiglieri, la situazione riguardante i ventuno operatori dei LEA è urgente e la mozione giustamente viene discussa in questo momento con una inversione dell’ordine del giorno. Infatti, la materia è delicata e riguarda non solo l’attività di lavoro di ventuno persone, cosa che noi sentiamo profondamente, in quanto il nostro gruppo ha sempre avuto grande attenzione per le questioni del mondo del lavoro, e su questo siamo impegnati a fondo, ma nello specifico si tratta anche di un’attività che è indispensabile, che ha fruttificato molto negli Atti consiliari 34 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 anni scorsi e che quindi non può essere assolutamente sospesa e deve avere una sua continuità, riteniamo che tutto quello che riguarda l’attività ambientale, sotto l’aspetto dell’informazione e dell’educazione, sia essenziale, anzi noi riteniamo che questa attività debba essere ulteriormente sviluppata. Non escludiamo la possibilità - seppure in una situazione che certamente non è delle più rosee dal punto di vista del bilancio - di verificare se ci siano addirittura dei margini per potere destinare in futuro maggiori risorse a questa attività. Chiaramente in questa prospettiva occorre anche un maggiore impegno della Provincia. In questo senso quindi ritengo che debba essere data dalla Giunta la massima attenzione e urgenza ai problemi dei LEA. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Nobile. Ne ha facoltà. NOBILE (Fds). Signor Presidente, non sarei intervenuto sull’argomento, perché lo ha già fatto il capogruppo Peduzzi, però mi corre l’obbligo di chiarire alcuni aspetti, anche rispetto al penultimo intervento. Intanto sono contento che una discussione su un tema come questo sia fatta con un consenso unanime da parte del Consiglio regionale, perché, appunto, questo tipo di situazione rappresenta proprio un legame stretto tra una buona possibile occupazione e una funzione importante sul piano ambientale che questi lavoratori hanno svolto e possono svolgere in futuro se gliene daremo loro la possibilità. Da questo punto di vista volevo chiarire che la Provincia ha già stanziato un milione e 800.000 euro. Adesso il problema è supportare questo tipo di intervento e, quindi, rendere possibile - con un efficace coordinamento tra la Provincia di Roma e la Regione Lazio - che questi lavoratori possano effettivamente svolgere la funzione. Cioè, non cerchiamo di addossarci, rispetto alle parti politiche che gestiscono questa situazione, responsabilità che in questo momento non esistono. La Provincia di Roma in questo senso - lo ripeto - ha stanziato già un milione e 800.000 euro. Adesso il compito è andare avanti su questa strada. PRESIDENTE. Ha chiesto di l’assessore Mattei. Ne ha facoltà. parlare MATTEI, Assessore. Signor Presidente, colleghi consiglieri, mi scuso per essere arrivato in ritardo, ma credo che ci sia stata un’inversione dei punti all’ordine del giorno ed ero rappresentare la Regione in un workshop organizzato dal Ministero dell’ambiente con le altre Regioni sulla biodiversità. Purtroppo era un impegno istituzionale e non potevo mancare. Sulla questione specifica dei lavoratori che peraltro credo sia un problema noto anche a molti in aula - quello che posso dire è quello che ho trovato all’insediamento di questa Giunta, non c’erano risorse a bilancio per compensare, quindi per integrare la quota che la Provincia aveva in qualche modo stanziato. Ho parlato con l’assessore Lo Fazio della Provincia di Roma, abbiamo verificato le risorse attualmente a nostra disposizione e in questo momento non abbiamo la possibilità di dare certezza nell’immediato. Ma, come per ogni questione che riguarda il lavoro, vista anche la sensibilità mostrata da questa Giunta e da questo Consiglio su queste tematiche, non ho difficoltà ad affermare che, essendo in redazione il bilancio 2011, cercheremo ovviamente le risorse per recuperare un gruppo di lavoratori che certamente ha svolto la sua opera con solerzia e con efficacia e che sicuramente ha il diritto di veder riconosciuto quello che è il lavoro svolto e quindi continuare su quell’opera. Non posso per ovvi motivi dare una certezza per quanto riguarda il momento attuale ma posso rassicurare l’Aula e quindi i lavoratori stessi che l’Assessorato si prodigherà per far sì che questa vicenda si risolva per il meglio. PRESIDENTE. Grazie, assessore Mattei. Dichiarazioni di voto Atti consiliari 35 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Zaratti. Ne ha facoltà. ZARATTI (Sel-V). Prima di tutto voglio ringraziare tutti i colleghi che si sono espressi positivamente rispetto a questa mozione, a questa mia, ma anche a quella del collega Bonelli e a quella del collega Buonasorte che sono sostanzialmente simili, apprezzo anche le parole dell’assessore Mattei, ciononostante mi viene da sottolineare un aspetto, cioè l’impegno economico da qui a dicembre per assicurare la prosecuzione del lavoro a questi ventuno lavoratori non è di milioni di euro, è di poche migliaia di euro, che secondo me possono essere trovate con un impegno congiunto, non dico soltanto della Regione, ma con un impegno congiunto di Regione e Provincia. Mi sembra paradossale il fatto che collettivamente, comunemente la Provincia, i consiglieri regionali e l’assessore regionale considerino che il lavoro svolto da questi lavoratori per dieci anni sia un lavoro importante, fondamentale e via dicendo, tanto che l’assessore stesso ci dice - e io lo apprezzo per questo - che in sede di redazione del bilancio preventivo del prossimo anno si è impegnato a cercare anche i fondi per sostenere questa cosa, io di questo lo ringrazio, lo apprezzo molto, ma che poi non si trovi una soluzione tra due enti importanti come la Regione e come la Provincia per poche migliaia di euro per garantire a questi lavoratori la possibilità di continuare un rapporto di lavoro. Vi dico sinceramente che mi pare che sia l’unico caso negli ultimi cinque anni sicuramente in cui i lavoratori precari sono stati messi alla porta. E’ stata assicurata la prosecuzione del contratto a migliaia e migliaia di lavoratori anche in questa Regione, mentre per questi ventuno lavoratori non si trovano poche migliaia di euro per permettere loro di lavorare. Credo che questa sia una cosa sbagliata. Per questo chiedo all’assessore - ne conosco la sua disponibilità al riguardo - che insieme alla Provincia si trovi una soluzione transitoria da qui a dicembre, e da dicembre in poi in sede di redazione di bilancio comunemente ci faremo carico per trovare i fondi necessari per proseguire il lavoro indispensabile dei laboratori di educazione ambientale. Grazie. PRESIDENTE. Grazie, consigliere Zaratti. Ha chiesto di parlare il consigliere Bonelli. Ne ha facoltà. BONELLI (Verdi). Presidente, prima di fare la dichiarazione di voto vorrei dire che ho apprezzato parte dell’intervento dell’assessore e vorrei dire anche all’assessore che la parte con la quale ha finito il suo intervento è parte comprensiva dei dispositivi delle tre mozioni, vale a dire di fare in modo che il prossimo triennale sia il triennale che vede lo sforzo per la stabilizzazione dei precari. Dunque l’affermazione finale dell’assessore la interpreto come un assenso al dispositivo delle mozioni presentate dai tre consiglieri. Annuncio quindi la mia dichiarazione di voto favorevole per tutte e tre le mozioni, voterò a favore della mozione di Buonasorte, di quella di Zaratti e ovviamente di quella che ho sottoscritto. Sull’ultimo punto chiedo un’assunzione forte di responsabilità all’assessore Mattei, da adesso, c’è una questione che non può essere prorogata, come diceva il consigliere Zaratti, al 1° gennaio del 2011. L’assunzione di responsabilità riguarda il fatto che da oggi, cioè da domani, subito, si faccia un lavoro per trovare quelle risorse che consentano non parliamo di stabilizzazione in questa fase - la prosecuzione del contratto a questi ventuno operatori per consentire tra l’altro la prosecuzione del servizio offerto dai LEA. Non è una cifra enorme, è una cifra su cui se c’è la volontà si può trovare la soluzione, quindi - non so se l’assessore all’ambiente Mattei intenderà intervenire nuovamente, io mi auguro di sì, e penso assolutamente che questo accadrà - mi auguro che lui oggi si possa assumere un impegno di questa natura, vale a dire di convocare una riunione insieme alla Provincia che abbia come scopo questo, Atti consiliari 36 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 la prosecuzione del contratto che consenta ai lavoratori fino a dicembre di poter avere il contratto e poi, con la finanziaria che elaboreremo, e su cui noi daremo il nostro contributo, si faccia un lavoro per arrivare alla stabilizzazione finale dei precari, cioè di quelli che oggi tra l’altro nemmeno sono più precari, perché non hanno nemmeno il contratto. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Gatti. Ne ha facoltà. GATTI (LRP). Signor Presidente, naturalmente per dichiarare il voto favorevole, ma anche per integrare quanto detto prima, visto che ho ricevuto notizie ora in merito alla questione che tratta dei ventuno lavoratori occupati con contratto a termine con Capitale lavoro da 36 mesi e ai quali l’11 settembre è scaduto il relativo contratto, senza possibilità di rinnovo. Ora, la possibilità di far tornare al lavoro queste persone poggia sicuramente sull’impegno adesso sono arrivate le cifre - di 1,200 milioni annui, che sono sostenuti al 50 per cento dalla Provincia e al 50 per cento dalla Regione. Si tratterebbe quindi per noi di 600 milioni, come era stato detto, per un anno. C’è stato l’impegno sul programma nazionale dell’Infea che è regolato da un accordo del 1995 con il Ministero dell’ambiente. Nel 1999 la Giunta regionale delegava alle Province l’attuazione del programma. Si tratta quindi di collaborare anche con la Provincia di Roma, come dicevo prima. Nella mozione noi dobbiamo esser forti e chiedere l’impegno della Provincia di Roma, altrimenti non risolveremo il problema di cui trattiamo. E’ quindi necessario impegnare anche la Provincia di Roma perché possa cofinanziare questo intervento. Era soltanto per una integrazione e naturalmente per dichiarare il voto favorevole. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Rodano. Ne ha facoltà. RODANO (Idv). Signor Presidente, per dichiarare il voto favorevole alle mozioni, a nome del Gruppo, come ha già fatto la collega Tedeschi prima, e per dire che sarebbe forse possibile - tenendo conto che si tratta di trovare una copertura per soli tre mesi e peraltro metà della copertura da quello che capisco, perché l’altra metà sarebbe da parte della Provincia - anche chiedere all’assessore al bilancio di attingere al fondo di riserva per esigenze straordinarie, di cui l’assessore al bilancio ci ha parlato in sede di discussione dell’assestamento. Non solo, ma io ritengo che se si costituisce un opportuno tavolo, un’opportuna relazione con la Provincia di Roma, probabilmente la Provincia di Roma sarebbe forse persino in grado di anticipare, di fronte ad un impegno per il 2011 da parte della Regione, le risorse che potrebbero servire per consentire a questi lavoratori non dico di avere la stabilizzazione, ma di non restare disoccupati, e al territorio di non perdere l’utile azione, unanimemente riconosciuta da questo Consiglio, che questi lavoratori hanno svolto in questi anni. Faccio presente che questo nodo del rinnovo del contratto dei lavoratori precari o dei lavoratori a tempo determinato sarà una cosa che avremo sul tavolo a più riprese, perché purtroppo il non rinnovo del contratto copre spesso di fatto un licenziamento, di fatto una sospensione del rapporto di lavoro ed un licenziamento di lavoratori che magari svolgono da anni una funzione e che poi, non rinnovandogli il contratto di fatto si tratta di un licenziamento sotto altro nome.. Quindi io credo che l’assessore Mattei potrebbe utilmente trovare con la Provincia le modalità per coprire i mesi residui del 2010, anche magari, insisto, utilizzando il fondo di riserva per le esigenze straordinarie e facendosi forte del consenso unanime del Consiglio, per poter risolvere, insieme alla Provincia di Roma, questo problema. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Buonasorte. Ne ha facoltà. BUONASORTE (LaD). Signor Presidente, ci Atti consiliari 37 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 avviamo verso un voto unanime su queste mozioni, credo che l’intervento dell’assessore Mattei sia stato molto onesto, così come con altrettanta onestà dobbiamo evitare fughe in avanti e speculazioni. Penso al fondo di riserva e alla Provincia. E’ evidente che ci si è trovati, dopo tanti anni, ad ereditare una situazione e che quindi ci impegneremo a risolverla, come ha detto l’assessore, però deve esserci anche la buona volontà da parte della Provincia. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, l’indicazione dell’Aula, arrivata unanime verso l’assessore, è una indicazione forte e importante, però ha ragione anche l’assessore quando afferma che i problemi bisogna risolverli insieme. Quindi noi ci auguriamo quindi che anche la Provincia di Roma faccia la sua parte e che si possa finalmente risolvere questo problema. Voglio però dire alla collega Rodano che questa situazione si porta avanti da tempo. Senza voler fare speculazione - su questi su questi argomenti non si specula -, voglio ricordare che voi non li avete stabilizzati quando nei cinque anni precedenti avete governato. Ci troviamo di fronte a una situazione difficile, ci sono 21 persone che vanno aiutate, l’Aula dà un’indicazione unanime per cercare di trovare una soluzione, ora bisogna procedere, ma insieme, questo è il punto, e senza fare fughe in avanti. Saremmo tutti contenti di poter trovare domani mattina 7-800.000 euro l’anno per i prossimi trent’anni e stabilizzare con 25 milioni di euro i nostri amici che io per primo, o tra i primi, ho voluto sostenere firmando insieme al Presidente Storace una mozione. Come ho detto, però, le forze politiche devono operare insieme, anche insieme alla Provincia dove invece governa una Giunta di centrosinistra. Dobbiamo, anzi dovete, voi che avete più potere di intercessione in quell’importante ente, agire in tale senso. Diversamente, rischiamo di andare a speculare su chi sbaglia e chi non risolve i problemi, invece i problemi dobbiamo risolverli. PRESIDENTE. Ha chiesto di l’assessore Mattei. Ne ha facoltà. parlare MATTEI, Assessore. Signor Presidente, in realtà nell’intervento ho cercato di inquadrare velocemente il problema attuale, ma è evidente che questo non è un problema che può essere visto nell’arco dei 60 giorni. Il problema dei 60 giorni è importante, è comprensibilissimo il fatto di guardare allo stipendio di questo mese, del mese prossimo, ma il problema evidentemente è quello che porta a guardare indietro e a pensare che sono lavoratori che hanno avuto una storia, quindi hanno avuto un contratto triennale che è scaduto a settembre che in qualche modo li vedeva, e li vede ancora oggi, guardare al futuro con l’auspicio di un rinnovo, se non di una stabilizzazione. Quindi immagino che il fatto contingente sia un fatto importante, ma molto più importante sia quello che la Provincia e la Regione vogliano fare in termini di prospettiva. Io ho parlato con l’assessore provinciale, come ho detto prima, e ritenevo - ritengo ancora oggi - che, proprio perché stiamo parlando di un investimento relativamente impegnativo, non avendo noi risorse sul bilancio al momento della scadenza del contratto ed essendo i lavoratori in carico alla società Capitale Lavoro, società interamente posseduta dalla Provincia, lo dico anche per un’esperienza vissuta negli anni da amministratore locale, se il dipendente è in carico a una società ad intero capitale pubblico e se c’è una volontà - cosa che io non ho difficoltà a ribadire oggi, come ho detto alla Provincia stessa -, una volontà che deve essere suffragata ovviamente da un voto d’aula, si poteva intervenire. E questo non è né per fare polemiche né per cercare di scaricare su altri il problema, ma è evidente, insomma, che questo problema poteva essere portato al nuovo bilancio regionale attraverso un mantenimento in servizio, quindi un prolungamento, una proroga contrattuale da parte di Capitale Lavoro se l’investimento è come abbiamo detto - non eccessivo per le casse regionali, ritengo che quella somma di 38 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 cui abbiamo parlato poteva essere in qualche modo anticipata dalle casse provinciali e, soprattutto, dalla società che è interamente pubblica, c’è una disponibilità dell’assessorato, ma l’assessorato non può impegnare il bilancio, perché il bilancio è materia d’Aula. Quindi quello che farò di nuovo - se l’aula lo ritiene - è parlare con la Provincia, verificare se ci sono le possibilità all’interno del nostro bilancio, ma lo dico perché io ho già verificato, non è un fatto che abbiamo lasciato andare, non c’era una capienza proprio perché non era stanziato il fondo nel preventivo, ma è comprensibile perché il contratto scadeva l’11 settembre. Credo di avere anche una nota che non era possibile il rinnovo di quel contratto. Ciò non significa che non si possa fare un contratto, una proroga o utilizzare un altro sistema per mantenere quell’occupazione che tutti auspichiamo che rimanga intatta. Cercherò, se l’Aula lo ritiene, di risollecitare la Provincia e vedere se nelle pieghe del bilancio, ad esempio, di Capitale Lavoro si può prevedere se non altro di arrivare al momento in cui la Regione potrà stanziare dei fondi che diano la prospettiva. Anche perché, per essere onesto, la cosa più semplice sarebbe stata quella di attingere al fondo di riserva - peraltro, cosa che l’assessore Cetica dovrebbe valutare in termini più precisi - ma non avrebbe in nessun modo risolto il problema delle aspettative di questi lavoratori. Quello che dirà oggi l’Aula quindi sarà per me un indirizzo chiaro, quello che farò certamente è sollecitare di nuovo la Provincia stessa e Capitale Lavoro a risolvere il problema contingente. Credo che questo venga incontro alle istanze che arrivano dai banchi della maggioranza e dell’opposizione e credo che possa essere un viatico che poi dovrà però concludersi - questo lo ribadisco e chiudo - con una votazione di bilancio che guardi al triennale. Non posso fare ipoteche su questo. Votazioni PRESIDENTE. Pongo in votazione la mozione n. 23 del consigliere Bonelli che così recita: AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE MOZIONE Oggetto: Situazione operatori precari dei L.E.A. della Provincia di Roma. Premesso che: • I L.E.A. Laboratori territoriali di informazione ed Educazione Ambientale della Provincia di Roma, rappresentano strumenti operativi sul territorio provinciale attivati a seguito di accordi tra Regione Lazio e Provincia di Roma (L.R. 14/99) nell'ambito del programma nazionale InFEA, promosso dall'allora Ministero dell' Ambiente e dal MIUR (G.U. - serie generale n. 83 dell'8/4/95), con cui Regione e Provincia recepivano le indicazioni internazionali sancite dalla Conferenza di Rio (Earth Summit 1992), riportate nel documento Agenda 21 e successivamente nel protocollo di Kyoto, sottoscritto anche dall'Italia. • I LEA si caratterizzano come centri di risorse e di iniziative che nascono in risposta alla necessità di dare organicità ed impulso alle attività realizzate sul territorio provinciale in campo ambientale, con gli obiettivi di: a) sensibilizzare in merito alle tematiche connesse alla sostenibilità; b) promuovere, attivare e sostenere progetti mirati alla conoscenza del territorio; c) stimolare un confronto fra le diverse realtà territoriali per promuovere processi partecipativi che individuino forme condivise di sviluppo sostenibile; d) contribuire a diffondere comportamenti più consapevoli e responsabili finalizzati alla modifica degli stili di vita, promuovendo una visione sostenibile dell'ambiente, dell'economia e della società, attraverso processi di partecipazione e di coinvolgimento; e) costruire conoscenze che rispettino la complessità e l'incertezza dei fenomeni naturali, delle relazioni sociali e Atti consiliari 39 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 dell'evoluzione dell'individuo. • 21 lavoratori precari dei L.E.A. della Provincia di Roma, da122 marzo 2010 sono in stato di agitazione a causa di una grave incertezza sul futuro lavorativo in queste strutture. Visto che: • Per il loro funzionamento ed al fine di garantire un adeguato compenso lavorativo agli operatori, i due Enti hanno stabilito entità e modalità di finanziamento basate su un frazionamento equo che, nei limiti delle loro possibilità, risulta essere sempre stato onorato nei dieci anni di attività. • Dal 2007 tale finanziamento viene versato nelle casse della società partecipata della Provincia di Roma, Capitale Lavoro SpA (di cui l'Amministrazione provinciale è Socio Unico al 100%), che contrattualizza i 21 operatori dei L.E.A. con un impiego a tempo determinato con scadenza l'Il settembre 2010. • Ad oggi né l'Azienda, né l'Ente provinciale hanno fornito notizie certe e positive sulla situazione contrattuale degli operatori in merito alla possibilità di un rinnovo o di una stabilizzazione definitiva, in modo da sancire il diritto alla stabilità e porre fine allungo calvario contrattuale dei lavoratori. • Alle richieste avanzate dagli operatori precari dei LEA della Provincia di Roma, sostenuti dalle rappresentanze sindacali, ]' Amministrazione Provinciale risulta aver addotto come causa della mancata comunicazione l'ambigua posizione assunta dalla Regione Lazio in merito al finanziamento, sia per quanto concerne la sua reale consistenza per gli anni 2010-2012, che per quanto concerne la reale disponibilità di erogazione. • Secondo le ultime elaborazioni della Cgil (che ha incrociato i dati Istat, Inps e Inail), nel 2009 sono finiti nell'intera regione in cassa integrazione 79.756 lavoratori, di cui 37.648 solo nella provincia di Roma. • Attualmente nel Lazio oltre 100.000 persone usufruiscono di ammortizzatori sociali e rischiano di restare senza reddito non appena finirà il sostegno pubblico, e per l'intero anno scorso dovrebbe essere almeno 90 mila i lavoratori in più senza occupazione. TUTTO CIO' PREMESSO IL CONSIGLIO REGIONALE Esprime solidarietà agli operatori precari dei L.E.A. della Provincia di Roma in stato di agitazione Impegna il Presidente della Giunta regionale • a reperire quanto prima fondi regionali per il triennio 2010-2012, assicurandone la reale disponibilità di erogazione, in modo da garantire un'adeguata situazione contrattuale agli operatori LEA della Provincia di Roma, al fine di procedere nella direzione di lotta al precariato; • a riferire quanto prima al Consiglio Regionale. (Il Consiglio approva all’unanimità) Pongo in votazione la mozione n. 26 dei consiglieri Buonasorte e Storace che così recita: MOZIONE Oggetto: Chiarimenti sulla posizione contrattuale di 21 operatori Lea della Provincia di Roma Consiglieri proponenti: Roberto Buonasorte e Francesco Storace. Premesso • che i Lea (Laboratori territoriali di informazione ed Educazione) sono strumenti operativi provinciali attivati a seguito degli accordi intercorsi tra Regione Lazio e Provincia di Roma ai sensi della L.R. 06 Agosto 1999, n. 14, nell'ambito del programma nazionale InFEA, promosso dal Ministero dell'Ambiente e dal MIUR (G.U. Serie generale n. 83 dell' 8 aprile 1995); • che Regione Lazio e Provincia di Roma hanno recepito sia le indicazioni emerse dalla Conferenza di Rio del 1992, contenute nel 40 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 documento Agenda XXI, che quelle contenute nel protocollo di Kyoto; • che per dieci anni gli Enti suddetti hanno garantito entità e modalità di finanziamento per il funzionamento dei Lea e per il compenso degli operatori. Considerato • che tale finanziamento dall'anno 2007 viene versato a Capitale Lavoro spa, società di cui l'Amministrazione provinciale è socio unico al 100%, che ha contrattualizzato 21 operatori dei laboratori con un impiego a tempo determinato con scadenza 11/09/2010; • che a tre mesi dal termine del contratto ne' Capitale Lavoro spa, ne' la Provincia di Roma si sono pronunciati in merito ad un rinnovo dei contratti o ad una stabilizzazione dei 21 addetti; • che la Provincia di Roma, a fronte del mancato chiarimento richiesto dai dipendenti, ha sempre sostenuto che l'ambiguità della vicenda era da ricercarsi nell'incertezza da parte della Regione di garantire sia la consistenza del finanziamento per gli anni 2010-2012, che la disponibilità di risorse da erogare. il Consiglio regionale impegna il Presidente della Giunta regionale Renata Polverini e l'Assessore al Lavoro, politiche sociali e famiglia Mariella Zezza a chiarire urgentemente la questione relativa alla copertura del finanziamento da destinare ai Lea della Provincia di Roma, per garantire, in tempi brevi, il rinnovo dei contratti ai 21 operatori ai quali, 1'11 settembre c.a., terminerà il rapporto di lavoro, salvaguardando i livelli occupazionali in un momento in cui la crisi economica flagella, In particolare, persone e componenti di quei nuclei famigliari che rimangono senza occupazione. (Il Consiglio approva all’unanimità) Pongo in votazione la mozione n. 44 del consigliere Zaratti che così recita: MOZIONE Oggetto: Laboratori educazione ambientale (LEA) Provincia di Roma. Il sottoscritto consigliere regionale PREMESSO CHE: • I Laboratori di Educazione Ambientale (LEA) operano in base ad accordi presi tra Regione Lazio, Provincia di Roma nel quadro del programma nazionale InFEA avviato da Ministero de II' Ambiente e dal Ministero dell'Università e della Ricerca nel 1995 in ricezione delle indicazioni internazionali del!' Agenda 21 e successivamente del Protocollo di Kyoto; • I L.E.A. svolgono da anni un'insostituibile ed efficace opera di sensibilizzazione e comunicazione dei temi relativi l'ambiente e lo sviluppo sostenibili nei territori ove sono presenti; • Che per sottrarre i lavoratori dei L.E.A. dalle condizioni di precarietà in cui operavano e rendere più efficace l'attività dei L.E.A., nel 2007 l'Assessorato Regionale all’Ambiente e Cooperazione tra i Popoli, d'accordo con l'Assessorato Ambiente della Provincia di Roma, ha avviato un processo di stabilizzazione dei lavoratori L.E.A. della Provincia di Roma attraverso la loro contrattualizzazione con la società partecipata della Provincia di Roma "Capitale Lavoro s.p.a."; • Che i fondi a disposizione dei L.E.A. erogati dalla Regione Lazio dal 2005 ammontano a: 320.000 euro nel 2005, 326.670 euro nel 2006, 600.000 euro nel 2007, 600.000 euro nel 2008, 600.000 euro nel 2009, e 902.000 euro nel 2010 (come da tabella inviata al Presidente della provincia di Roma il 9 aprile 2010; • Che era nelle intenzioni del precedente Assessore Regionale all’Ambiente e Cooperazione tra i Popoli 1) estendere successivamente il progetto di contrattualizzazione e stabilizzazione anche ai L.E.A. delle altre provincie, 2) portare al Atti consiliari 41 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 tempo pieno tutti gli attuali lavoratori della Provincia di Roma come risulta dalla corrispondenza tra esso e la Provincia di Roma e da alcune riunioni tenute a questo proposito, 3) definire entro il 2010 il processo di stabilizzazione dei lavoratori L.E.A. della Provincia di Roma attraverso l'aumento dei fondi e la loro triennalizzazione. CONSIDERATO CHE: • Attualmente ai lavoratori non è stata data alcuna certezza circa il rinnovo del contratto, che scade il prossimo settembre, né tanto meno riguardo la loro stabilizzazione; • Che tale precarietà sta danneggiando e riducendo l'attività fondamentale dei L.E.A. nei territori. Tutto ciò premesso Si impegnano il Presidente della Giunta Regionale e l'Assessore all'Ambiente a: • Chiarire con la Provincia di Roma l'entità dei finanziamenti previsti in sede di Bilancio e provvedere alla loro erogazione qualora ciò non sia avvenuto; • Concordare con la Provincia di Roma un processo di stabilizzazione dei lavoratori L.E.A. della provincia di Roma; • Attuare comunque, in attesa della stabilizzazione, ogni provvedimento possibile finalizzato alla conservazione del posto di lavoro dei lavoratori L.E.A. evitando assolutamente ogni interruzione dello stesso alla scadenza contrattuale prevista (settembre 2010); • Ad avviare un processo di sottrazione dalla precarietà che interessi anche i lavoratori L.E.A. delle altre provincie del Lazio. (Il Consiglio approva all’unanimità) Come avevo già annunciato questa mattina sospendiamo la seduta. Il Consiglio è aggiornato alle ore 11,30 del 20 ottobre 2010 per l’esame degli argomenti iscritti all’ordine del giorno non trattati nella giornata odierna. Grazie. La seduta è sospesa. La seduta è sospesa alle ore 16,47 ************************************ Resocontisti interni Gabriella Mostarda Emilia Di Meo Assistente Antonio D’Acunzo Revisore Stefano Mostarda Responsabile Sezione Resocontazione Stefano Mostarda Direttore Servizio Aula, Commissioni dr. Onoratino Orticello 42 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 Allegato n. 1 Interrogazioni a risposta scritta N. 171 del 5 ottobre 2010 Oggetto: dismissione beni di proprietà ARSIAL azienda agricola di ha 36.26.70 con due casali e annessi agricoli nella Riserva Naturale Regionale Decima Malafede. Il sottoscritto Angelo Bonelli Capogruppo dei Verdi Premesso che: - Nell'Aprile 2009 l'ARSIAL (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l'Innovazione dell'Agricoltura del Lazio) ha deliberato "l'affidamento in concessione amministrativa degli immobili pervenuti all'ente ai sensi delle leggi di riforma fondiaria, siti a Roma in via Tullio Giordana, località Capocotta e in via Arcore, località Malborghetto", approvando lo schema di concessione amministrativa, il capitolato tecnico e i criteri di determinazione dei canoni di affitto; - Il 29 aprile 2009 il Servizio preposto di Arsial redige un avviso pubblico con cui indice una gara (n. 7/2009) per "l'affidamento in concessione amministrativa della tenuta di Capocotta". La pubblicazione avviene il 30/04/09 con scadenza 18/05/09. Il capitolato dello stesso prevede una concessione della durata di 15 anni a fronte di un canone annuo pari a € 20.000,00 (e di un deposito cauzionale di pari importo da versare al momento della sottoscrizione del contratto) per la realizzazione di un "impianto pilota frutticolo (...) con applicazione di sistemi innovativi di conduzione convenzionale, integrata e biologica (...) conforme ad un piano di miglioramento aziendale presentato in sede di procedura concorsuale, assicurando la conservazione dell'area e la disponibilità della stessa alle finalità di intervento di Arsial"; - Con deliberazione n. 310 del 3 giugno 2009 viene aggiudicata la gara n. 7/2009 alla Società Biofattoria agricola con sede in via Padre Giovanni Antonio Filippini, n. 23, 00144 Roma; - In data 12/11/2009 la Società Biofattoria agricola segnala ad Arsial il proprio interesse per una acquisizione in proprietà del bene oggetto di locazione in considerazione del fatto che l'Agenzia sta procedendo alla dismissione del proprio patrimonio immobiliare; - Il 9 dicembre il Servizio patrimoniale di Arsial risponde che è nelle intenzioni dell'agenzia, vista l'approvazione del regolamento regionale n. 7 del 30 maggio 2009, di inserire l'immobile in oggetto tra quelli in via di dismissione e suggerisce di avvalersi ai fini dell'acquisizione delle agevolazioni finanziarie messe a disposizione dall'lsmea, segnalando l'urgenza di provvedere in tal senso in considerazione del fatto che tali agevolazioni potrebbero decadere al termine del 2009; - In data 10/12/2009 viene formalizzata la valutazione estimativa della tenuta della Capocotta per un valore complessivo di € 690.000,00, redatta da parte di un professionista incaricato dalla società Risorsa srl; - Con deliberazione 981 del 17 dicembre 2009 Arsial approva le stime eseguite da Risorsa srl, tra cui rientra quella relativa alla tenuta di Capocotta e inserisce l'azienda tra i beni da dismettere integrando l'elenco già pubblicato con deliberazione 507 del 24/07/2009. Contestualmente Arsial approva la riduzione del prezzo di base della tenuta in oggetto a € 483 .000,00 e stabilisce "di offrire i suddetti immobili in prelazione ai concessionari in ottemperanza con i dettami del Regolamento Regionale n.7". Considerato che una serie di coincidenze fortuite sono presenti analizzando la cronologia degli atti, tra cui: - Il 14/04/2009 due signore all'apparenza sconosciute, una agricoltore di professione, l'altra impiegata, costituiscono una società agricola semplice, la 8iofattoria agricola, con un capitale sociale di € 10.000,00, il cui scopo sociale tra l'altro è quello di occuparsi della "gestione e conduzione di terreni agricoli ottenuti in concessione da Enti pubblici o privati o da terzi" e con partecipazione al capitale sociale con quote estremamente differenziate (99% ed 1%) ed appena pochi giorni dopo (il 20/04/2009) Arsial delibera "l'affidamento in concessione amministrativa degli immobili (.....), siti a Roma in via Tullio Giordana, località Capocotta. Nel Atti consiliari 43 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 fissare i "principi informatori secondo i quali verranno redatte le concessioni amministrative" la medesima delibera, all'ultimo capoverso, prevede che "le migliorie apportate dal conduttore, purché preventivamente autorizzate, sono riconosciute in caso di cessione al suddetto dell'immobile", fattispecie quest'ultima raramente contemplata da un contratto di locazione; - Il 29/04/2009 il Servizio preposto di Arsial redige un avviso pubblico con cui indice una gara (n. 7/2009) per "l'affidamento in concessione amministrativa della tenuta di Capocotta". Pubblicazione il 30/04/09, scadenza 18/05/09; - Il 3/06/2009 viene aggiudicata la gara n. 7/2009 e tra le tre offerte valide pervenute (una quarta viene esclusa perche ritenuta non ammissibile) risulta vincitrice la Biofattoria agricola per aver presentato "l'offerta qualitativamente migliore". Tale valutazione risulta difficile da giudicare in assenza dei verbali di gara , ma in ogni caso è tale da destare perplessità in considerazione del fatto che 1) si tratta di una società costituita appena due mesi prima e per tale ragione non in grado di avere un'ampia storia documentabile tale da fondare la sua affidabilità né su un piano tecnicoagronomico, né da un imprenditoriale; 2) la sua solidità finanziaria fa affidamento su un capitale sociale di soli 10.000,00 euro detenuti al 99% da una singola persona fisica , ancorché si tratti di "imprenditrice agricola "; 3) altre società partecipanti all'avviso pubblico potevano vantare un'esperienza pluriennale imprenditoriale in agricoltura sicuramente più documentata e diversificata tale da fornire teoricamente maggiori garanzie all'amministrazione; 4) a fronte di un canone annuo di € 20.000,00, corrispondenti a circa 600 ,00 euro ettaro, risulta molto particolare che un imprenditore si sia fatto avanti per la gestione di un'azienda agricola che nella perizia estimativa viene descritta come caratterizzata da una condizione "di lungo abbandono" e tale che il recupero della qualifica "seminativo" è compromesso da anni di vegetazione spontanea parassita....", oltretutto dovendo osservare i vincoli imposti dalle esigenze di sperimentazione agraria dettati da Arsial; - Il 12/11/2009 la Società 8iofattoria agricola segnala ad Arsial il proprio interesse per una acquisizione in proprietà del bene oggetto di locazione. 1/ contratto di locazione sottoscritto appena 4 mesi prima ha certamente creato le premesse per l'esercizio del diritto di prelazione e a questo punto per la vendita non è più necessario procedere con bando pubblico; - Il 13/11/2009 l'atto di indirizzo del Commissario Straordinario di Arsial estende la riduzione del prezzo di vendita degli immobili di Arsial e introduce la rateizzazione dei pagamenti anche ai casi in cui "... il bene venga offerto in prelazione al conduttore.."; - Il 9/12/2009 il dirigente del servizio patrimoniale di Arsial risponde che è nelle intenzioni dell'agenzia , vista l'approvazione del regolamento regionale n. 7 del 30 maggio 2009, di inserire l'immobile in oggetto tra quelli in via di dismissione e suggerisce di avvalersi ai fini dell'acquisizione delle agevolazioni finanziarie messe a disposizione dall'lsmea; - Il 10/12/2009 viene formalizzata la valutazione estimativa della tenuta della Capocotta per un valore complessivo di € 690.000,00 su cui si applica la riduzione del 30% prevista al punto 6. portando di fatto il valore di vendita a 480 .000,00 euro , dilazionabili in più anni. Tenuto conto che: - La stima effettuata solleva numerosi dubbi dal momento che si valuta che il corpo aziendale più consistente (24 ettari ca.) sia costituito da un 30% di bosco e da un 70% di seminativo, dato non confermato dalla classificazione catastale, nonché dall'effettiva condizione dei terreni, che attestano la presenza di seminativo per l'intera superficie. In aggiunta a ciò , il valore fondiario medio preso a parametro per il calcolo (pari a 1,69 €/mq) è desunto da quanto pubblicato dall'lnea nel 2008 per terreni situati "sulle colline litoranee del Centro Italia ... riferito essenzialmente a seminativo asciutto arborato". Dato per scontato che il valore Inea sia corretto, la tipologia dei terreni in questione non corrisponde alla fattispecie descritta poiché la giacitura è pressoché totalmente pianeggiante, l'azienda è dotata di fonti di approvvigionamento idrico e di impianti, ecc. ed è situata a meno di due chilometri in linea d'aria dal litorale tirrenico a sud di Roma, condizione che notoriamente altera , anche sensibilmente, i prezzi di mercato dei beni fondiari a dispetto della loro attuale destinazione agricola. - ".. .. la condizione di lungo abbandono della Tenuta ... " di cui parla la relazione di stima non risulta corrispondere al vero in quanto i terreni dell'azienda sono stati coltivati, anche se parzialmente, fino al 2009 . Senza entrare nel merito della lunga elencazione che segue relativa ai fattori limitanti la coltivazione non trova riscontro nella realtà e nemmeno parzialmente nella scienza agronomica , tali da giustificare un Atti consiliari 44 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 abbattimento del valore fondiario pari al 12% da imputare al "costo di bonifica"; - Per quanto concerne le costruzioni, si è provveduto al calcolo del valore utilizzando le rendite catastali moltiplicate per coefficienti differenziati in relazione allo stato di conservazione degli immobili. E' però da rilevare come il valore catastale non rispecchia sempre e comunque il valore commerciale di un immobile e di norma lo rappresenta per difetto; eccessivo appare l'abbattimento del valore pari al 40% nel primo caso (edificio più vetusto) e al 20% nel secondo caso (edificio più recente), per effetto dello stato di conservazione dei medesimi; Dubbia appare inoltre la proposta di sottrarre al valore di stima iniziale un costo di abbattimento dell'immobile più vetusto e delle sue pertinenze per un importo pari a 50.000,00 euro, con motivazioni che appaiono tecnicamente non documentate. Considerato altresì che: - L'area in oggetto risulta far parte della Riserva Naturale di Decima Malafede (perimetro istituito ai sensi della Legge Regionale n. 29 del 6 ottobre 1997 e successivo Piano d'assetto), gestita dall'Ente regionale RomaNatura; - La legge 6 dicembre 1991, n.394 "Legge quadro sulle aree protette" in attuazione degli articoli 9 e 32 della Costituzione e nel rispetto degli accordi internazionali, detta principi fondamentali per l'istituzione e la gestione delle aree naturali protette, al fine di garantire e di promuovere, in forma coordinata, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale del paese; - La legge 394/1991 all'art. 22 comma 3 così come l'art . 7 comma 2 della legge regionale 6 ottobre 1997, n. 29 concernente: "Norme in materia di aree naturali protette regionali" impone che l'istituzione di Aree Protette avvenga utilizzando soprattutto i demani e i patrimoni regionali , provinciali, comunali e di enti pubblici, al fine di un utilizzo razionale del territorio ; - La legge regionale 6 ottobre 1997, n. 29 concernente: "Norme in materia di aree naturali protette regionali" attraverso la creazione di un sistema di aree naturali protette regionali, persegue l'obiettivo di tutelare valorizzare e recuperare gli habitat naturali e il paesaggio ed all' Art.7 (Piano regionale e piani provinciali delle aree naturali protette) prevede al punto 1) che "la Regione individua le aree naturali protette in tutte quelle parti del proprio territorio dove siano presenti formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche e biologiche, o gruppi di esse, che abbiano rilevante valore naturalistico, paesaggistico ed ambientale, al fine di garantire il conseguimento degli obiettivi di cui all'articolo 3" ed al punto 2) che "l'individuazione di cui al comma 1 è effettuata utilizzando: a) i demani e i patrimoni forestali regionali , provinciali , comunali e enti pubblici, ai sensi dell'articolo 22, comma 3, della l. 394/1991 ": - La medesima legge regionale 6 ottobre 1997, n. 29 prevede all'Art. 36 (Acquisizione e affitto di beni mobili ed immobili ) , al punto 1) che" la Regione promuove iniziative per l'acquisizione e l'affitto di beni mobili ed immobili che siano di particolare interesse per la gestione delle aree naturali protette o per i quali i vincoli imposti dalla presente legge comportino una limitata utilizzazione. La Regione e gli organismi di gestione favoriscono, in particolare, anche attraverso l'espropriazione o l'esercizio del diritto di prelazione secondo la vigente normativa in materia, l'acquisizione al patrimonio regionale o al patrimonio dell'organismo di gestione o al patrimonio dei comuni il cui territorio è compreso anche parzialmente in aree protette regionali istituite, di beni immobili e di aree di elevato interesse biogenetico, con precedenza per i monumenti naturali e per gli habitat prioritari di interesse comunitario, nazionale o regionale", al punto 2) che "la Giunta regionale concede in uso gratuito, mediante apposita convenzione, agli organismi di gestione che ne facciano richiesta i beni immobili facenti parte del proprio patrimonio il cui utilizzo risulti funzionale alle finalità istitutive o alla gestione dell'area naturale protetta" ed al punto 2 bis) che "l'ente di gestione può acquisire gli immobili compresi nell'area naturale protetta anche mediante espropriazione o esercizio del diritto di prelazione, secondo le norme generali vigenti". - Con nota dello stesso Ente Regionale RomaNatura, prot. 4863 del 10 ottobre 2010 agli atti dell'Ente RomaNatura non risultano essere presenti comunicazioni ARSIAL inerenti la procedura di dismissione in atto relativa all'azienda agricola situata in Via Tullio Giordana; Interroga il Presidente della Giunta regionale 45 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 Per sapere se intende attivarsi immediatamente presso l'ARSIAL affinché: Siano intraprese tutte le iniziative necessarie per verificare la correttezza legale ed amministrativa, nonché la trasparenza ed opportunità delle procedure applicate al caso in oggetto; le aree demaniali regionali ricadenti nelle Aree Naturali Protette rimangano inderogabilmente al patrimonio demaniale regionale; sia avviato al più presto un progetto di sistema concertato con gli Enti gestori per la conservazione e la valorizzazione delle aree demaniali regionali ricadenti nelle Aree Protette della Regione. Bonelli N. 172 del 6 ottobre 2010 Oggetto: Blocco dei lavori per la realizzazione del Piano Regolatore Territoriale Consortile per l'agglomerato industriale di Fara Sabina (Ri), località Passo Corese, per violazione del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 "Norme in materia ambientale" mancata procedura di valutazione ambientale strategica (VAS) , contrasto con le disposizioni del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n.42 Codice dei beni culturali e del paesaggio e della L.R. 6 Luglio 1998, n. 24 Pianificazione paesistica e tutela dei beni e delle aree sottoposti a vincolo paesistico. Premesso che: • Il Piano Regolatore Territoriale Consortile per l'agglomerato industriale di Fara Sabina (Ri), località Passo Corese, (di seguito PRC), predisposto dal Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Rieti interessa un area di circa 200 ettari a nord di Passo Corese conosciuta come Cures Sabini ricchissima di siti archeologici (ne vengono censiti 254 nel libro Cures Sabini della Prof.ssa Maria Pia Muzzioli); • Il PRC prevede nella suddetta area la realizzazione di circa l0 milioni di metri cubi; • L'area è stata oggetto di studi e indagini archeologiche condotte dalla Prof.ssa Maria Pia Muzzioli (nel 1980) e da un 'équipe della British School di Roma (intorno al 2000), che hanno portato al rinvenimento di moltissimi siti del periodo arcaico e repubblicano (rinvenendo su 41 campi 25 siti , cinque volte più numerosi rispetto a quelli che la Muzzioli aveva potuto vedere 20 anni prima), come documentato dalle pubblicazioni Forma Italiae Regio IV Volumen II (Leo Olschki Editore, MCMLXXX) e "The Sabinensis Ager Revisited: a field survey in the Sabina Tiberina" (Papers of the British School at Rome , Volume LXX, 2002 , pp. 99-149); • La Regione Lazio con il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) adottato con Deliberazione della Giunta regionale 25 luglio 2007 n. 556, (BURL n.6 del 14 febbraio 2008, S.O. n. 14) ha classificato l'area in oggetto come vocata a Parco Archeologico, (cfr. Tavola C20); • La Regione Lazio nel Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) ha censito nella Tavola B20, i numerosi siti archeologici puntuali e la loro fascia di rispetto di 100 metri; Premesso che: • La Conferenza di servizi conclusa il 22 novembre 2006 ha approvato i progetti definitivi del Nuovo Agglomerato Industriale di Passo Corese in Fara Sabina ed il progetto preliminare della bretella di collegamento tra la s.s. 4 dir. e la ex S.S. 313 nel Comune di Montelibretti, nonché il progetto definitivo del depuratore consortile nel Comune di Montelibretti; • Il progetto definitivo approvato in sede di conferenza dei servizi introduceva, una serie di modifiche sostanziali e impattanti sul territorio esuli ' ambiente con particolare riferimento alle zonizzazioni previste con l'originario PRC, introducendo ex novo un' area industriale tra le due carreggiate costituenti l'asse viario primario, in luogo della prevista zona adibita a "verde pubblico attrezzato", all' altezza dell'intersezione con la S.R. 313 veniva inserita una zona industriale anziché la prevista zona destinata ad "attrezzature ricreative e sportive", l'area di parcheggio veniva assorbita all'interno dell'area artigianale, internamente alle due carreggiate costituenti l'asse viario nelle vicinanze di via dei Cavalli-Ponticchio veniva inserita una zona artigianale in luogo della prevista zona adibita a "verde pubblico attrezzato" e per finire una ulteriore zona parcheggio veniva infine inserita nella fascia di rispetto perimetrale. • Nella Deliberazione del Consorzio del 7 marzo 2008 si rileva la variazione e sostituzione di alcuni elaborati fondamentali (planimetria lotti e piano particellare di espropri) modificati rispetto a quelli approvati in Conferenza Servizi e non trasmessi agli Enti interessati e comunque difformi rispetto al PRC originale; • Con Deliberazione del Consiglio regionale 13 marzo 2008 n. 62 è stata approvata la variante al Atti consiliari 46 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 piano regolatore generale consorti le adottata dall'assemblea generale del Consorzio in data 28 aprile 2005. Considerato che: • Il PRC è equiparabile ad un Piano Territoriale di Coordinamento, come previsto dal T.U. n. 218/78 che all'art. 51 così recita: "I piani regolatori delle aree e dei nuclei di sviluppo industriale sono approvati con provvedimento dei competenti organi regionali. I piani approvati producono gli stessi effetti giuridici del piano territoriale di coordinamento di cui alla legge 17 agosto 1942, n. 1150". Principio affermato anche dai Giudici di Palazzo Spada, secondo i quali "l'equiparazione disposta dall'art. 51 comma 8 D.P.R. n. 218 del 1978 sta a significare, nulla più che i piani regolatori dei nuclei di sviluppo industriale assumono, nei confronti dei p.r.g., la stessa posizione sovraordinata che hanno, nella scala degli aumenti urbanistici, i piani territoriali di coordinamento" (Cons. St. , sez. IV, 26 novembre 200 l, n. 5952). Considerato che: • La Direzione Regionale Ambiente e Protezione Civile della Regione Lazio, Area 2/A4 Valutazione Impatto Ambientale e Danno Ambientale, con nota prot. 164106 del 24 settembre 2007 ha rilasciato parere positivo di valutazione d'impatto ambientale; • Nel suddetto parere sono citate le Direttive comunitarie 85/33 7/CE e 97/l1 /CE concernenti la "Valutazione di Impatto Ambientale di particolari progetti pubblici e privati"; • La Direzione Regionale Ambiente e Protezione Civile della Regione Lazio ha completamente ignorato l'esistenza della Direttiva 200 l/42/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 giugno 200 l concernente la "valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente" (VAS); Considerato che: • La Regione ai sensi dell'articolo 11 dello Statuto assicura l'attuazione dell'ordinamento comunitario; Considerato che: • La Direttiva 200 l/42/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 giugno 200l concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente prevede all' articolo 13 (Attuazione della direttiva) che gli Stati membri mettano in vigore le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla presente direttiva prima del 21 luglio 2004, e ne informano immediatamente la Commissione. • In forza dell'art.2, lett. a) della Direttiva 200l/42/CE (VAS), per «piani e programmi» s'intendono, ai sensi della direttiva, i piani e i programmi, compresi quelli cofinanziati dalla Comunità europea, nonché le loro modifiche, che sono elaborati e/o adottati da un'autorità a livello nazionale, regionale o locale oppure predisposti da un'autorità per essere approvati , mediante una procedura legislativa, dal parlamento o dal governo e che sono previsti da disposizioni legislative, regolamentari o amministrative. (Cfr. Cause riunite C-l 05/09 e C-l10/09, del 4 marzo 2010, conclusioni dell'Avvocato Generale Juliane Kokott, Terre wallonne ASBL contro Région wallonne e Inter-Environnement Wallonie ASBL contro Région wallonne; Domanda di pronuncia pregiudiziale, proposta dal Conseil d'État, Belgio, Direttiva 200l/42/CE Valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente). • Il 29 aprile 2006 entra in vigore il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 "Norme in materia ambientale", (G. U. n. 88 del 14 aprile 2006 - Supplemento Ordinario n. 96) PROCEDURE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS), TITOLO I che all'ART. 4 (contenuti e obietti vi) prescrive: l. Le norme di cui alla parte seconda del presente decreto costituiscono attuazione: a) della direttiva 200l/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 giugno 200l , concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente, con i seguenti obiettivi: l) garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente; 2) contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali nelle fasi di elaborazione, di adozione e di approvazione di determinati piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile; 2. La valutazione ambientale strategica, o semplicemente valutazione ambientale, riguarda i piani e programmi di intervento e loro varianti sul territorio ed è preordinata a garantire che gli effetti sull'ambiente derivanti dall'attuazione di detti piani e programmi siano presi in considerazione durante la loro elaborazione e prima della loro approvazione. 3. La procedura per la valutazione ambientale strategica costituisce, per i piani e programmi Atti consiliari 47 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 sottoposti a tale valutazione, parte integrante del procedimento ordinario di adozione ed approvazione. I provvedimenti di approvazione adottati senza la previa valutazione ambientale strategica, ove prescritta, sono nulli. Considerato che: • Il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 "Norme in materia ambientale", all'art.. 7 (ambito d'applicazione) prescrive: Sono soggetti a valutazione ambientale strategica i piani e i programmi e loro varianti o modifiche che possano avere effetti significativi sull'ambiente e sul patrimonio culturale. Sono altre sì sottoposte a valutazione ambientale strategica i piani concernenti: i settori agricolo, forestale , della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli. • Il 13 luglio 2006 il cosiddetto decreto "milleproroghe" (Legge 228/2006 di conversione del DI 173/2006), sposta la data di entrata in vigore della Parte Seconda (quella relativa alla VAS) del D.lgs 152/2006 al 31 gennaio 2007. • L'Italia con sentenza C40/07 del 8 Novembre 2007 è stata condannata dall'Unione Europea per la mancata attuazione (termine ultimo di recepimento era il 21 Luglio 2004) della Direttiva 2001/42/CE sulla valutazione ambientale strategica (VAS). La procedura d'infrazione avviata nel 2006 , sospesa con la comunicazione da parte dell'Italia del recepimento della direttiva in parola ad opera del Testo Unico Ambientale (D.lgs 152/2006 ) e poi ripresa a seguito della proroga di cui sopra, concessa dal Governo all'entrata in vigore delle norme in materia di "Vas" fino al 31 Luglio 2007. • La Corte di giustizia più volte ha affermato che il principio della preminenza del diritto comunitario "impone non solo alle giurisdizioni, ma a tutte le istanze dello Stato membro di dare pieno effetto alla norma comunitaria, per cui "tale obbligo di disapplicare una normativa nazionale in contrasto con il diritto comunitario incombe non solo al giudice nazionale, ma anche a tutti gli organi dello Stato, comprese le autorità amministrative", includendo in esse anche gli enti territoriali, (Cfr. ex multis: Corte di Giustizia Comunità Europee, 28 giugno 2001, causa C-l 18/00, Larsy , punto 52; - CGCE, 9 settembre 2003 , causa C-198 /01 , Consorzio Industrie, punto 49; - CGCE, 29 aprile 1999, causa C224/97, Ciola; CGCE, 4 dicembre 1997, Cause riunite C-258/96 e C-25 3/96 , Kampelmann, specie punto 46; - CGCE, 12 giugno 2005, Cause riunite C-453 /03 ; C-l 1104, C-12/04 e C-194/04 , • Fratelli Martini e Cargill, specie punto l0l), pertanto il decreto "milleproroghe" (Legge 228/2006 di conversione del DI 173/2006), che spostava la data di entrata in vigore della Parte Seconda (quella relativa alla VAS) del D.lgs 152/2006 al 31 gennaio 2007 andava disapplicato dalla pubblica amministrazione competente determinando la vigenza della Parte Seconda (relativa alla VAS) del D.lgs 152/2006; Considerato che: • la variante al PRC apportata dalla Conferenza di servizi conclusa il 22 novembre 2006 che ha approvato i progetti definitivi del Nuovo Agglomerato Industriale di Passo Corese in Fara Sabina ed il progetto preliminare della bretella di collegamento tra la S.S. 4 dir. e la ex S.S. 313 nel Comune di Montelibretti non sono stati preventivamente sottoposti a Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e pertanto ai sensi del comma 3 dell'articolo 4 del D.Lgs 152 del 2006 sono nulli . Considerato inoltre che: • Il Decreto Legislativo 22 gennaio 2004 , n.42 Codice dei beni culturali e del paesaggio, all'articolo 142 (Aree tutelate per legge) dispone: Sono comunque di interesse paesaggistico e sono sottoposti alle disposizioni di questo Titolo: i fiumi , i torrenti, i corsi d'acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto Il dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna; • La L.R. 6 Luglio 1998, n. 24 Pianificazione paesistica e tutela dei beni e delle aree sottoposti a vincolo paesistico all'articolo 7 (Protezione dei corsi delle acque pubbliche) prevede: Ai sensi dell'articolo 82, quinto comma, lettera c), del D.P.R. 616/1977 sono sottoposti a vincolo paesistico i fiumi , i torrenti ed i corsi d'acqua iscritti negli elenchi di cui al testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici , approvato con regio decreto Il dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piede degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna, di seguito denominata fascia di rispetto. • Le aree soggette a vincoli di in edificabilità (L:R. 24/1998), così come imposti dalla Determinazione del Dipartimento del Territorio n. 137/2003 e dalla Delibera del Consiglio Atti consiliari 48 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 Regionale n. 171/2004, sono selvaggiamente manomesse prevedendo su di esse la realizzazione di "rnacro-lotti"; inoltre in espressa violazione delle norme che vietano il tombamento dei corsi d'acqua (Deliberazione Giunta Regionale n. 4340 del 28/05/1996) il fosso Figorone viene intubato con un'unica opera lunga 393 m, (b=2.00 x h=1.50m), che per le sue dimensioni non è neanche ispezionabile. Si vuole inoltre evidenziare che il Fosso Figorone, il cui bacino complessivo è di circa 3 kmq, è un fosso a regime torrentizio e quindi mentre nei periodi estivi la portata è nulla nei periodi invernali le portate interessano l'alveo naturale e per eventi di pioggia eccezionali anche le aree limitrofe con parziali esondazioni . La realizzazione dei macro-lotti, così come progettati, comportano lo sbarramento dei bacini idrografici presenti nell'area: fosso Pasquino, Valle Peragalli e i sottobacini del fosso Figorone, creando un danno ambientale per le aree a monte dove tra l'altro si stanno edificando nuovi comprensori che così vedono compromessi i naturali deflussi delle acque piovane. Ciò comporterebbe l'alterazione irreversibile del regime idraulico esistente e il pericolo di ristagno di acque nelle aree a monte degli sbarramenti. • la tutela del paesaggio è compito della Repubblica e quindi in primo luogo dello Stato che ben può delegare le relative funzioni amministrative alle Regioni (Corte Cost., 27 luglio 2000, n. 378; Corte Cost., 29 dicembre 1982, n. 239); • le esigenze di tutela del paesaggio si pongono quale «valore di straordinario rilievo» (Corte Cost., l° aprile 1985, n. 94), primario ed insuscettibile di essere subordinato a qualsiasi altro (Corte Cost., 23 luglio 1997 , n. 262 ; 18 ottobre 1996 , n. 341; 28 luglio 1995 , n. 417 ; 20 febbraio 1995 , n. 46; 24 febbraio 1992, n. 67; 9 dicembre 1991 , n. 437 ; Il luglio 1989, n. 391; 27 giugno 1986 , n. 151; 21 dicembre 1985, n. 359); • l'imposizione in concreto del vincolo paesistico contribuisce alla salvaguardia dell'ambiente e del paesaggi (Corte Cost., 21 novembre 1997, n. 345) e ne evita le alterazioni (Corte Cost., 22 ottobre 1996, n. 355), in sintesi , l' art. 9 della Costituzione «tutela il paesaggio-ambiente, come espressione di principio fondamentale dell'ambito territoriale in cui si svolge la vita dell'uomo e si sviluppa la persona umana» (Corte Cost., 27 luglio 2000, n. 378 ; 1° aprile 1998, n. 85). Preso atto che: • non è stata attivata la preventiva procedura di valutazione ambientale strategica (VAS) per le consistenti modifiche che la conferenza di servizi conclusa il 22 novembre 2006 ha apportato al Piano Regolatore Territoriale Consortile per l'agglomerato industriale di Fara Sabina (Ri), in località Passo Corese; • la realizzazione del PRC contrasta con le disposizioni del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n.42 Codice dei beni culturali e del paesaggio e della L.R. 6 Luglio 1998 , n. 24 Pianificazione paesistica e tutela dei beni e delle aree sottoposti a vincolo paesistico, nonché con quanto previsto dal Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) adottato con Deliberazione della Giunta regionale 25 luglio 200 7 n. 556, con la Determinazione del Dipartimento del Territorio n. 137/2003 , la Delibera del Consiglio Regionale n. 17112004 e la Deliberazione Giunta Regionale n. 4340 del 28/05 /1996. Interroga il Presidente della Giunta regionale Per sapere: • quali iniziati ve urgenti intende adottare al fine di bloccare immediatamente i lavori in corso nonché ogni procedimento tecnico-amministrativo (conferenza di servizi , autorizzazioni ecc.) finalizzato alla realizzazione delle opere previste dal Piano Regolatore Territoriale Consortile così come modificato dalla conferenza di servizi conclusa il 22 novembre 2006 per l'agglomerato industriale di Fara Sabina (Ri), in località Passo Corese; • quali iniziative urgenti intende adottare al fine di sottoporre a Valutazione Ambientale Strategica (VAS) il Piano Regolatore Territoriale Consortile così come modificato dalla conferenza di servizi conclusa il 22 novembre 2006 per l'agglomerato industriale di Fara Sabina (Ri), in località Passo Corese; • quali iniziative urgenti intende adottare al fine di preservare l'area archeologica individuata nelle Tavole B 20 e C 20 del PTPR di cui alla DGR 556/2007 ricadenti all'interno del perimetro del Piano Regolatore Territoriale Consortile per l'agglomerato industriale di Fara Sabina (Ri), in località Passo Corese; • quali iniziative urgenti intende adottare al fine di verificare il rispetto dei vincoli di inedificabilità di cui alla Determinazione del Dipartimento del Territorio n. 137/2003 e dalla Delibera del Consiglio Regionale n. 171/2004, nonché 49 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 verificare il rispetto delle norme che vietano il tombamento dei corsi d'acqua di cui alla Deliberazione Giunta Regionale n. 4340 del 28/05/1996. circa il 50% il bilancio del Parco dei Castelli Romani passando da circa 450mila euro a poco più di 200mila euro. Considerato che Bonelli N. 173 del 6 ottobre 2010 Oggetto: chiarimento sui servizi di soccorso d'emergenza e di trasporto infermi a mezzo autoambulanza. Proponenti: consiglieri Francesco Storace e Roberto Buonasorte. alla pagina www.parcocastelliromani.it/public/it/servizi/delib ere_2010.asp alla voce "spese funzionamento organi" del bilancio si può leggere che il compenso del commissario del Parco ammonta intorno ai 78.000 euro annui cui va aggiunto il residuo di cassa della stessa voce di circa 2000 euro per il 20l0, per un totale di disponibilità di circa 80000 euro per gli organi. Premesso • che il Servizio di soccorso d'emergenza e di trasporto infermi a mezzo autoambulanza espletato nell'ambito del Servizio sanitario nazionale è un servizio pubblico di rilevanza strategica per l'efficienza dell'interno settore sanitario; • che le Asl hanno l'obbligo di provvedere agli affidamenti dei servizi predetti ai sensi del Codice dei contratti pubblici, di cui D.lgs. n. 163/2006 e s.m.i. Considerato • lo stato di incertezza lamentato dagli operatori del settore; • il delicato momento economico-finanziario in cui verte il settore; Interroga il Presidente della Giunta regionale Renata Polverini per conoscere il quadro preciso dei contratti pubblici, anche in riferimento ai contratti in scadenza o già scaduti e alle nuove procedure avviate o di prossima apertura, stipulati dalle Asl e dalle Aziende ospedaliere della Regione Lazio per l'affidamento dei servizi di soccorso d'emergenza e di trasporto infermi. - che attualmente gli "organi" sono vacanti per quanto concerne i revisori dei conti e con il Consiglio Direttivo assorbito in toto dalla figura commissariale. Visto che - l'indennità del commissario corrisponde a più di un terzo del bilancio totale del Parco dei Castelli. Interroga il Presidente della Regione Lazio - sul perché si è presa la decisione di nominare un commissario esterno alla amministrazione regionale, visto che la nomina di un dirigente regionale già in servizio avrebbe portato ad un notevole risparmio di risorse, oltre che a verosimile maggior competenza tecnica; - sul perché si sono diminuite le risorse al Parco dei Castelli Romani e contemporaneamente si è aumentato notevolmente l'indennità del commissario; - su eventuali altri incarichi che ricopre il commissario del Parco dei Castelli. Rossodivita,Berardo N. 175 del 7 ottobre 2010 Storace,Buonasorte Oggetto: tassa automobilistica regionale N. 174 del 6 ottobre 2010 Premesso che: Oggetto: Parco dei Castelli Romani. Premesso che : - la Regione Lazio per l'anno 20l0 ha tagliato di - la legge 296 del 27 dicembre 2006 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)" prevede al comma 236 che a decorrere dal lo 50 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 dicembre 2006 e fino al 31 dicembre 2007, in caso di acquisto di un motociclo nuovo di categoria "euro 3" con contestuale sostituzione di un motociclo appartenente alla categoria "euro 0", e' concessa l'esenzione dal pagamento delle tasse automobilistiche per cinque annualità; - per usufruire dell'esenzione non è previsto alcun adempimento da parte dell'acquirente se non la consegna al rivenditore del motociclo appartenente alla categoria "euro 0" per la rottamazione di cui deve farsi carico il venditore stesso; - riceviamo numerose segnalazioni da parte di cittadini acquirenti che, avendo aderito all'agevolazione di cui sopra, vedono recapitarsi dalla Regione Lazio "Atti di accertamento e contestuale irrogazione di sanzioni"; Considerato che: - sono molti anche i cittadini che, non godendo dell'esenzione, pagano regolarmente la tassa automobilistica regionale e ricevono la contestazione di mancato o tardivo pagamento, con l'onere a proprio carico di dover provare il contrario; - tali inutili contestazioni comportano un dispendio di risorse e determinano una immagine di inefficienza della Regione Lazio; TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDERATO INTERROGANO LA PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Premesso che: in data 24 luglio 2007 il Consorzio Lucio Corda. composto di 13 ditte di autodemolitori e rottamatori, ha siglato con il Comune di Roma la convenzione per la realizzazione di un centro di autodemolizione e rottamazione tecnologicamente avanzato, su un'area di 12 ettari, in località infernaccio, nel territorio del XV Municipio di Roma; I'individuazione originaria delle aree in oggetto per la realizzazione del centro di autodemolizione risale al 1997 e che oggi l'ambito Muratella Collina Azzurra risulta interessato da numerosi insediamenti urbanistici per la maggior parte di tipo residenziale sorti nel frattempo; più volte il Municipio Roma XV, ha espresso parere contrario, alla realizzazione della suddetta opera, anche nella sede tecnica della relativa conferenza di servizi, e all'ordine del giorno n. 129 del 10 marzo 2003 approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale di Roma con cui si richiedeva la ricollocazione dell'attività in questione in altra sede; in data 13 marzo la Regione Lazio approvava la delibera n. 61 pubblicata sul bollettino ufficiale n. 15 del 21 aprile 2009, sull’ampliamento della Riserva Naturale della Tenuta dei Massimi, includendo l'area interessata per la realizzazione dell'autodemolitore; considerato che: Per sapere: - se la Regione Lazio, nel caso di cittadini aventi diritto all'esenzione, sistematicamente invia la richiesta di pagamento sanando la posizione in caso di contestazione; - a quali disfunzioni è imputabile la richiesta di pagamento nei confronti di coloro che hanno regolarmente pagato; - quali provvedimenti intende adottare per evitare tale dispendio di risorse e sanare tale inefficienza della Regione Lazio. Rossodivita,Berardo N. 176 del 7 ottobre 2010 Oggetto: Impianto di autodemolizione zona Infernaccio. il 12 gennaio il Comune di Roma approvava una mozione che esprimeva ancora una volta il parere negativo alla realizzazione dell'autodemolitore e impegnava il Sindaco e la Giunta ad individuare un'area alternativa; il 23 dicembre 2009 la Giunta del Comune di Roma ha approvato con deliberazione n. 451 la delocalizzazione del sito, ipotizzando un'area limitrofa interessata da attività artigianali e industriali; considerato inoltre che: la soc. che doveva realizzare l'impianto di autodemolizione nel 2009 ricorreva al TAR, per l'annullamento della deliberazione del Consiglio Regionale n. 61 del 13 marzo del 2009; 51 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 che il 15 luglio 2010 il TAR accoglieva il ricorso, annullando, di fatto, la suddetta deliberazione; si interroga La Presidente della Regione Lazio e gli assessori competenti, per sapere se, a seguito della sentenza del TAR si è attivata per un ulteriore ricorso, o stia valutando altre iniziative volte alla sospensione definitiva della realizzazione dell'impianto di autodemolizione e la sua ricollocazione, e a ridestinare l'area in questione a parco naturale protetto. Foschi N. 177 del 7 ottobre 2010 Oggetto: Costruzione Nuovo Centro Congressi all'EUR - Roma. Convenzione il 19/07/2007 tra il Comune di Roma e l'Ente Eur, per la realizzazione sia del Nuovo centro Congressi che dell'Albergo e Parcheggi pertinenziali, sulla base di un accordo che prevede I'erogazione di contributi economici pari a 504.474.827,89 milioni di Euro, tale importo risulterebbe a tutt'oggi versato per due terzi all'Ente Eur; - La durata dei lavori per la costruzione del Centro Congressi è stata stimata in 36 mesi dalla data di consegna delle aree, con un fine lavori previsto per Ottobre del 2011; - La convenzione stipulata prevede inoltre: un'attività di monitoraggio e controllo dei lavori, da parte del Comune di Roma,in tutte le fasi realizzative delle opere; l'erogazione dei contributi nei vari stati di avanzamento dei lavori ed infine l'attività di supporto per il rilascio di pareri, assensi e nulla-osta. Premesso che: - E' in corso di costruzione all'Eur il Nuovo Centro Congressi (NCC) commissionato dall'Ente Eur S.p.A. di Roma. L'opera è in corso di realizzazione in Via Cristoforo Colombo, angolo con viale Europa in direzione Via dell'Arte ed è sostenuta da due progetti supplementari: un Albergo e un Parcheggio internato ubicato a Piazzale Marconi, per un importo presuntivo dei lavori, indicato inizialmente in 270 milioni di Euro. ( La stima dei costi finali,presuntivi si aggira in 355 Milioni di Euro); - Per la realizzazione dell'opera, il Comune di Roma, con Deliberazione n. 82 del 17/05/2007, destinava delle aree finalizzate per il rispetto degli standard urbanistici per la costruzione dei parcheggi collegati al Nuovo Centro Congressi, con individuazione di apposite aree comunali ubicate in Piazzale Marconi ed in Viale della Civiltà del Lavoro. - La citata Deliberazione destinava all'area di Piazzale Marconi una superficie totale distribuita su tre livelli, di complessivi 54.921 mq, di cui 29.133 mq per parcheggi pertinenziali e 25.788 mq per parcheggi pubblici. I1 tutto per un totale di 2.065 posti auto (976 pertinenziali e 1.089 pubblici), mentre in Viale della Civiltà e Lavoro la superficie interessata si estende su tre livelli di 23.500 mq, per un totale di 940 posti auto; - A seguito di tale Delibera, è stata stipulata una - La medesima Convenzione, all'articolo 6, stabilisce che: "le aree oggetto di concessione saranno consegnate, unitamente alle aree necessarie per l'impianto di cantiere, così come delimitate nei progetti, in tempo utile per il tempestivo avvio dei lavori " - A tutt'oggi, 7 ottobre 2010, nessuna delle attività propedeutiche alla realizzazione del Centro Congressi, né, di conseguenza, quelle progettuali, sono state avviate, pur essendo stati erogati i contributi previsti dalla Convenzione stessa. Il sottoscritto Capogruppo del Movimento per le Autonomia (MpA), Consigliere Rocco Pascucci interroga il Presidente della Giunta e l'Assessore all'urbanistica Per sapere: - Quali provvedimenti intenda adottare i1 Presidente della Giunta e l'Assessore competente perché vengano rispettati i tempi previsti dalla Convenzione del Luglio 2007 per la realizzazione delle opere essenziali, onde evitare danni, non solo per le inadempienze contrattuali, quanto soprattutto per la credibilità dell'Ente Eur e per l'immagine di Roma Capitale. - Quali misure urgenti si intendano promuovere per evitare che la consegna del Nuovo Centro Congressi, prevista per l'ottobre del 201 1, sia del 52 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 tutto vanificata dalla mancanza dei parcheggi pertinenziali , sempre più indispensabili non solo alla funzionalità del Nuovo Palazzo dei Congressi, ma a tutto il sistema della mobilità e dei trasporti in un'area sempre più strategica per lo sviluppo economico e il turismo di Roma Capitale. - Eventuali tempi per le approvazioni di rito delle opere ancora da eseguire. Pascucci costruire delle cubature fondiarie alla partecipazione economica del Consorzio alla realizzazione delle infrastrutture per la mobilità esterne al subcomprensorio; b) un asse viario centrale polifunzionale, in parte carrabile ed in parte pedonale, che colleghi il ponte sul G.R.A., di connessione con il nodo di scambio, ai servizi S5 e S6, in corrispondenza dei quali sia creata una piazza; c) un ponte sul G.R.A. pedonale, carrabile e ciclabile, per collegare la lottizzazione con l'antistante area destinata a nodo di scambio; N. 178 del 8 ottobre 2010 Oggetto: Lottizzazione del subcomprensorio n. 2 della sottozona E1 del P.R.G. ubicata in località Tor Pagnotta del Comune di Roma. I1 sottoscritto Angelo Bonelli, Capogruppo dei Verdi, Premesso che: con deliberazione n. 37 del 25 marzo 2003 il Consiglio Comunale ha approvato il progetto di lottizzazione urbanistica presentato dal Consorzio Tor Pagnotta Due, del subcomprensorio n. 2 della sottozona E1 del P.R.G. ubicata in località Tor Pagnotta, della superficie di circa ha 56.64.90, e l'atto d'obbligo a rogito del notaio Maurizio Misurale del 20 dicembre 2001, repertorio n. 150480, contenente l'impegno a stipulare con il Comune di Roma una convenzione urbanistica; con il medesimo provvedimento si è altresì deliberato di subordinare il rilascio delle concessioni edilizie alla partecipazione economica del Consorzio proponente il piano di lottizzazione alla realizzazione delle infrastrutture per la mobilità, in relazione al bacino di utenza servito dalle infrastrutture medesime ed in quota proporzionale alle cubature realizzabili nel sub comprensorio n. 2; la Giunta Comunale di Roma con Delibera 1043 del 2004 approvava lo studio di fattibilità del "Corridoio di riserva del trasporto pubblico Laurentino" redatto dall'ATAC S.p.A. in collaborazione con la S.T.A. S.p.A. (Servizi per la mobilità del Comune di Roma) che, in attesa che si realizzi il prolungamento della linea della metropolitana fino al previsto nodo di scambio di Tor Pagnotta in corso di progettazione, individuava quale soluzione di immediata realizzazione un tram su gomma a guida vincolata in sede interamente riservata, del costo complessivo di Euro 27.046.048,74; e fissava nel 10,87% pari ad Euro 2.939.906'00 la percentuale di oneri a scomputo totale da attribuire al Consorzio Tor Pagnotta Due per la realizzazione del suddetto Corridoio Laurentino; nel progetto approvato con la Delibera di C.Comunale 37 del 2003 i comparti edificatori da Z1 a Z9 ricadevano interamente nell'area edificabile non invadendo in nessun modo l'area a verde pubblico e servizi pubblici di livello locale così come prevista dalla Tavola 25 del Nuovo Piano Regolatore di Roma; la stessa area a verde pubblico è vincolata all'inedificabilità dal Piano Territoriale Paesistico della Regione Lazio n. 1513 con vincoli TI e TP posti intorno alle rovine di Tor Chiesaccia il nuovo P.R.G. adottato dal C.C. con deliberazione n. 33 del 19-20 marzo 2003, ha previsto la realizzazione di un corridoio di riserva per il trasporto pubblico che garantisca il collegamento tra la stazione Laurentina della Metropolitana, il nodo di scambio sopra citato e la zona di Trigoria; con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 148 del 2005 il Comune di Roma confermava di subordinare il rilascio dei permessi di costruire delle cubature fondiarie alla partecipazione economica del Consorzio alla realizzazione delle infrastrutture per la mobilità esterne al sub comprensorio il Consiglio Comunale di Roma nell'approvare il piano di lottizzazione sopra citato aveva richiesto: a) di subordinare il rilascio dei permessi di successivamente alle approvazioni regionali, il Comune di Roma apportava alcune modifiche al progetto tra cui la traslazione del ponte sul G.R.A. 53 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 e la traslazione di alcuni comparti fondiari per consentire che gli edifici fossero ubicati a maggiore distanza dalla esistente torre medievale della "Chiesaccia"; la Regione Lazio, Assessorato per le Politiche dell’Ambiente - Dipartimento Ambiente e Protezione Civile con nota prot. n. 608 16141~de l 25 ottobre 2000, in sede di procedura di V.I.A. ne dichiarava l'esclusione dal procedimento assoggettando il progetto a determinate condizioni vincolanti tra cui in particolare che "i palazzi di nuova costruzione dovranno avere uno quota massima in elevazione pari a quella dei limitrofi palazzi della costruenda lottizzazione di Tor Pagnotta"; nello stesso procedimento di V.I.A. l'area a verde di PRG era esclusa da ogni edificazione. Considerato che: risulta allo scrivente: che la traslazione dei comparti di cui alla Deliberazione di Consiglio Comunale n. 148 del 2005 ha determinato non l'allontanamento degli stessi dalla Torre della Chiesaccia ma l'avvicinamento con il nuovo posizionamento all'interno dell'area a verde del PRG, in contrasto con i vincoli del PTP in vigore citati in premessa; che i comparti oltre ad essere in posizione maggiormente ravvicinata alla Torre della Chiesaccia risultano essere aumentati di numero, passando dagli originali 9 ( 21, 22,. . . .Z9) agli attuali 13 con l'aggiunta di Z10, ZII, 212, 213 a ridosso della torre citata; che le altezze dei palazzi supereranno quelle previste e imposte dalle prescrizioni della V.I.A. regionale, prevedendo fino a 9 piani contro i 6 esistenti nella limitrofa lottizzazione di Tor Pagnotta 1; che i cinque edifici di nove piani verrebbero realizzati su una necropoli e su un bosco secolare di querce che andrebbero definitivamente distrutti; che gli edifici. unitamente al piazzale riservato al capolinea del Filobus, invadendo l'area a verde prevista dalla Tav. 25 degli elaborati prescrittivi 1 :10.000 del Nuovo PRG di Roma, interromperebbero il prezioso corridoio ambientale esistente tra il Parco di Decima Malafede e quello del17Appia Antica; che nessuna delle opere di infrastrutture per la mobilità esterne al sub comprensorio che con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 148 del 2005 il Comune di Roma confermava di subordinare al rilascio dei permessi di costruire delle cubature fondiarie è stata realizzata; che il progetto di tramvia relativo al corridoio per la mobilità Metro Laurentina -Trigoria è stato declassato a Filobus con sede in parte non riservata che invadendo via Laurentina causerà un sicuro disagio sia alla mobilità pubblica che privata, il cui costo di appalto è lievitato a 156 milioni di euro che le modifiche apportate al PDZ C6 precludono la realizzazione del collegamento viario con via di Caste1 Di Leva previsto nel Progetto di Quartiere che sono iniziati lavori di sbancamento con l'apposizione di un cartello improvvisato indicante il rilascio di due concessioni edilizie, la n. 102/12432 e la n. 103/12433 che le modifiche progettuali adottate comportano di fatto una variante al PRG e una violazione delle norme di prescrizione del procedimento di V.I.A. regionale rilasciato nel 2000 e come tali comporterebbero una nuova verifica in sede regionale e in sede di nuova procedura di assoggettabilità alla V.I.A.; Interroga il Presidente della Giunta Regionale e l'Assessore all'urbanistica per sapere: quali iniziative urgenti intenda adottare per tutelare i vincoli paesaggistici di PTP e le norme di PRG delle aree verdi destinate ad edificazione in virtù delle modifiche apportate con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 148 del 2005 alla originaria deliberazione n. 37 del 25 marzo 2003; quali provvedimenti urgenti intenda avviare per porre a nuova verifica dai competenti Uffici della Regione l'intero progetto di lottizzazione di Tor Pagnotta 2 ed inoltre, se non ritenga opportuno, urgente e indispensabile sospendere, in virtù dei poteri di surroga demandati alla Regione Lazio in materia di urbanistica, tutte le concessioni rilasciate dal Comune di Roma inerenti la lottizzazione in oggetto, in attesa che vengano espletate le necessarie verifiche. 54 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 Bonelli N. 179 del 11 ottobre 2010 Oggetto: lavori Fiumicino. ampliamento aeroporto Premesso che: • le attività di carotaggio hanno avuto tutte le autorizzazioni dagli organi competenti; • i suddetti lavori siano connessi al progetto di ampliamento dell'aeroporto; • i carotaggi siano stati commissionati dalla società Aeroporti di Roma S.p.A. (AdR) interessata all'ampliamento dell'aeroporto internazionale di Fiumicino Leonardo da Vinci. AdR ha pubblicato un Bando per l'ampliamento dell'Aeroporto di Fiumicino; Foschi N. 180 del 11 ottobre 2010 parte delle aree interessate dallo sviluppo dell'aeroporto, dalla documentazione informativa relativa al Masterplan, ricadono all'interno del perimetro della Riserva del Litorale Romano, una zona indicata dal Piano Territoriale Paesistico E2 cioè "zone agricole ad alto valore paesistico" nelle zone E2, per ogni trasformazione dei terreni e dell'edilizia esistente e ogni nuova costruzione è soggetta ad autorizzazioni dell'autorità tutoria attraverso la presentazione di un piano di utilizzazione aziendale che dimostri la necessità delle opere da realizzare esclusivamente a fini agricoli; Oggetto: irruzione struttura RI.RE1 in via Sbricioli. CONSIDERATO che il giorno 6/10/2010 si è verificata un'irruzione nei confronti della struttura RI.RE1. a Roma, in Via Sbricoli, da parte di Agud e del ben noto gruppo di estrema destra Casa Pound; RILEVATO che per le succitate ragioni, si tratta di un fatto estremamente grave, perpetrato ai danni di un centro che opera una delicata attività assistenziale a pazienti affetti da autismo, alcuni dei quali gravissimi; Considerato che: parte dei terreni interessati al progetto di ampliamento dell'aeroporto è di proprietà della Maccarese Spa; da qualche mese nei terreni di proprietà della Maccarese Spa, sono in corso dei carotaggi nelle zone interessate al futuro ampliamento dell'aeroporto; alcune associazioni ambientaliste e altre associazioni di cittadini, hanno inviato un esposto all’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici, affinché siano adottati tutti i provvedimenti più opportuni per impedire azioni che provocherebbero danneggiamenti alle aree interessate e sottoposte a vincoli; Si Interroga la Presidente della Regione Lazio e gli Assessori competenti per sapere se: • siano a conoscenza delle attività in corso nei terreni di proprietà della Maccarese Spa e ricompresi all'interno della Riserva Statale del Litorale Romano; PRESO ATTO che, da controlli effettuati nella stessa giornata dai NAS di Roma su richiesta degli stessi occupanti, non sono state riscontrate anomalie alcune sulla struttura e sulle condizioni assistenziali e igieniche nelle quali si trovano i pazienti stessi; VISTO che, peraltro, il Consorzio RI.REI., da diversi anni a questa parte, si trova in condizioni di serie difficoltà e attende di ottenere, dalla Regione Lazio, la conclusione di una serie di adempimenti amministrativi necessari alla normale attività cui è dedito. INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA Per conoscere: - Quali provvedimenti intenda assumere nei confronti degli autori dell'irruzione verificatasi ieri e se non ritenga opportuno costituire la Regione Lazio parte civile nei confronti degli stessi; - Quali provvedimenti intende assumere a tutela del regolare svolgimento delle delicate attività 55 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 assistenziali che ivi si svolgono e a difesa e salvaguardia dell'integrità psico-fisica degli utenti; - Quali decisioni intende assumere la Regione Lazio per sbloccare I'annosa questione in cui versa da troppo tempo il Consorzio RI.REI., al fine di garantire al Consorzio, ai dipendenti e ai pazienti la normale e serena erogazione delle prestazioni. lavorative e familiari di categorie di cittadini bisognose di attenzione e di tutela; il contratto di servizio in essere tra il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e Regione Lazio prevede ingenti investimenti per l'ammodernamento del materiale rotabile che dovrebbero consentire un sostanziale rinnovamento del parco regionale; RILEVATO CHE Foschi,D’Annibale OGGETTO: Disservizi su tratta ferroviaria Roma Cassino. nei mesi scorsi, con atti di sindacato ispettivo che ne denunciavano le criticità, sono stati segnalati numerosi disservizi e, tuttavia, non sono stati riscontrati miglioramenti oggettivi, né nuovi interventi; PREMESSO CHE CONSTATATO CHE sono sempre più numerose le notizie di disservizi che si registrano sulle linee di trasporto ferroviario regionale laziale, in particolar modo nel tratto che collega la Capitale con Cassino e la provincia di Frosinone; su tali problematiche è stata presentata al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti da parte dell'on Teresa Formisano una interrogazione alla quale è stato risposto che" la programmazione dei servizi regionali è di competenza delle singole regioni "; recentemente la situazione è andata peggiorando a motivo della soppressione di alcuni convogli nella tratta Roma Cassino che ha determinato ritardi che producono disagi per i numerosi utenti della tratta stessa; TUTTO CIO' PREMESSO, RILEVATO E CONSTATATO N. 181 del 11 ottobre 2010 particolarmente penalizzati per tali disservizi risultano soprattutto i lavoratori e gli studenti che ogni giorno subiscono le conseguenze della inadeguatezza che riguarda anche complessivamente il trasporto ferroviario nella Regione; RILEVATO CHE a partire dallo scorso 5 settembre la Regione Campania ha riorganizzato la propria offerta ferroviaria prevedendo la sospensione/limitazione, fino al prossimo 12 dicembre, di alcuni collegamenti, tra i quali la sospensione di una delle tre coppie di treni precedentemente in servizio sulla relazione Roma Caserta, con fermata anche nella stazione di Cassino; Il sottoscritto consigliere INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA E L'ASSESSORE ALLE POLITICHE DELLA MOBILITA' E DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE PER CONOSCERE • Quali urgenti iniziative si intende adottare per risolvere gli ormai insostenibili disagi che ricadono gravemente sui cittadini che utilizzano l'intera rete di trasporto ferroviario regionale; • Quali interventi sono stati effettuati e si intendono effettuare per garantire un adeguato servizio di trasporto sulla tratta Roma Cassino anche per sopperire agli ulteriori disagi intervenuti a seguito delle limitazioni decise dalla regione Campania. ********** CONSIDERATO CHE Interrogazioni a risposta immediata è necessario e urgente un tempestivo intervento che risolva questi problemi che incidono pesantemente sulla qualità della vita e le attività N. 37 del 6 ottobre 2010 56 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 Oggetto: Realizzazione dell'Istituto di custodia attenuata per madri detenute di Roma (ICAM). PREMESSO CHE - in occasione delle visite che il soggetto politico "Radicali Italiani" ha organizzato il giorno di ferragosto in alcuni Istituti Penitenziari del Paese, si è potuto verificare e confermare il dato storico della presenza nelle carceri romane del più alto numero di detenute madri d'Italia; - la legge "Misure alternative alla detenzione a tutela del rapporto tra detenute e figli minori" 40/2001 , voluta dall'allora ministro per le Pari Opportunità, Anna Finocchiaro, prospetta una serie di misure volte a evitare la pena detentiva all'interno delle strutture carcerarie alle donne con figli minori di 10 anni (e di conseguenza ai propri bambini sotto i tre anni) ; - tutte le detenute possono oggi usufruire del provvedimento, anche se hanno compiuto reati gravi , ad alcune condizioni: principalmente che abbiano scontato un terzo della pena e che, nei casi di ergastolo, abbiano scontato almeno 15 anni; - le condizioni di ammissione alle misure, in particolare, vi è la non sussistenza di un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti, condizione questa che mal si adatta ad un tipo di reati come quelli connessi all'uso di sostanze stupefacenti e alla prostituzione, che tipicamente presentano un alto tasso di recidiva e di cui sono incriminate la maggior parte delle detenute-madri; - in generale purtroppo la normativa è stata largamente disapplicata e presenta dei limiti nell'accesso ai benefici soprattutto per chi è in attesa di giudizio; in particolare, le mamme straniere, non avendo spesso un 'abitazione dove scontare gli arresti domiciliari, sono costrette a tenere i bambini nelle strutture di detenzione fino al compimento del terzo anno di età, poi soffrire di un ulteriore trauma che e ' quello della separazione. Bambini innocenti che prima si trovano reclusi e poi in molti casi inviati in un istituto, passando così dall'istituzione totale del carcere a quella dell'istituto, senza la madre; VISTO CHE - i bambini che attualmente vivono con le loro madri all'interno delle strutture carcerarie italiane, figli spesso di donne extracomunitarie, più volte condannate per lo più per reati di non particolare gravità sociale, sono innocenti che scontano la pena inflitta alle loro madri; - l'abitazione da parte di bambini fino ai 3 anni di età dei luoghi di pena è qualcosa che, travalicando qualsivoglia ragionamento giuridico o posizione ideologica, rappresenta solo un'aberrazione da cancellare nel più breve tempo possibile; - in particolare, è consolidato in letteratura l'orientamento che per un adeguato sviluppo psicologico del bambino, il rapporto madre-figlio sia di primaria importanza. Privare un bambino della figura materna, in quanto figlio di una detenuta, costituisce una violenza che contraddice espressamente i contenuti della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia; - nel corso della XV legislatura la II Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, in sede referente, aveva concluso l'esame della proposta di legge recante "Tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori". La proposta muoveva dalla considerazione del contesto sociale da cui provengono le "detenute tipo ", donne che spesso vivono in contesti sociali degradati ed hanno riportato più di una condanna penale. La proposta tendeva ad attuare un regime che, seppur restrittivo della libertà personale di una madre, sia connotato da una maggiore "clemenza", prevedendo di realizzare case-famiglia protette; CONSIDERATO CHE - il Consiglio ragionale del Lazio aveva affrontato la questione nella Commissione "Sicurezza e lotta alla criminalità della Regione Lazio ", e sotto la guida della sua presidente Cons. Luisa Laurelli, con il pieno accordo della maggioranza ed opposizione si era promossa la realizzazione dell'Istituto di custodia attenuata per madri detenute (lCAM) di Roma. - in quella sede si era riusciti ad ottenere la condivisione del progetto da parte dell'intero Consiglio regionale, degli Assessorati alla Sicurezza, all'Ambiente, dell'Ente Parco, del Garante dei detenuti, del Comune di Roma oltre che ovviamente del Dipartimento per l'amministrazione penitenziaria (DAP) e degli uffici interessati del Ministero di Giustizia; - che si era proceduto a carico del capitolato dei 57 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 fondi dell'Assessorato regionale alla Sicurezza nell'anno 2009 allo stanziamento di 450 milioni di euro necessari per la ristrutturazione e la messa in sicurezza di un casale individuato dall'Assessorato alle politiche sociali del Comune di Roma e dal V° Municipio nel parco di Aguzzano; - nel casale si potrebbe ospitare 12 detenute con bambini che potranno vivere in una normale casa senza celle, con un giardino a loro riservato, con personale del Ministero in tenuta "borghese" consentendo quindi ai piccoli una permanenza meno traumatica; - che la bontà e validità del progetto è testimoniata dagli esiti positivi avuti da una struttura analoga realizzata in Lombardia nella città di Milano, frutto di un protocollo d'Intesa fra gli enti Locali Regione, Provincia e Comune ed il Dipartimento di Polizia Penitenziaria, in funzione da ormai tre anni la cui apertura ha portato alla contestuale chiusura del dell'asilo-nido presente nel carcere di San Vittore ed il trasferimento delle detenute nella struttura di custodia attenuata; - che i riscontri e gli apprezzamenti sul funzionamento e sugli esiti trattamentali sulla salute psicofisica dei minori e della rieducazione e reinserimento sociale delle madri della struttura di custodia attenuata per madri detenute di Milano sono da ultimo testimoniate dalle dichiarazione fatte nel corso di una visita conoscitiva, effettuata il 2 settembre 20l0, del Consigliere Isabella Rauti ritenendola una esperienza all'avanguardia ed un modello esportabile e replicabile in altre realtà territoriali; TUTTO CIÒ PREMESSO E CONSIDERATO i consiglieri regionali scritti in calce INTERROGANO La Presidente della giunta regionale e l'Assessore ai Rapporti con gli Enti Locali e Politiche per la sicurezza se non si ritengono opportuno procedere senza soluzione di continuità e con la dovuta priorità e certezza nei tempi, con quanto realizzato nella precedente legislatura dalla Commissione "Sicurezza e lotta alla criminalità della Regione Lazio ", agli atti necessari alla effettiva realizzazione dell'istituto di custodia attenuata per madri detenute di Roma. Berardo,Rossodivita N. 38 del 6 ottobre 2010 Oggetto: Iniziative sfil9Reel"f8nti della Giunta e dell'Assessore contro il consiglio di amministrazione di CO.TRA.L.. I sottoscritti consiglieri PREOCCUPATI • del contenzioso che, dopo la revoca del contratto di servizio avvenuta con determinazione n°m B3409 del 19/07/2010, la giunta regionale ha aperto nei confronti del Consiglio di Amministrazione di CO.TRA.L S.p.A. e che tale situazione ha già determinato fattori di incertezza nella gestione ordinaria con già evidenti ricadute negative sugli standard qualitativi del servizio di T.P.L.; APPARENDO • del tutto incomprensibili le motivazioni, che sono alla base delle decisioni dell' Assessore e della giunta, riguardanti la revoca del contratto di servizio che ha determinato si l'avvio di una transitorietà, ma senza aver lasciato capire a quale approdo dovrà pervenire; EVIDENZIANDO CHE • questa vicenda appare come la costruzione, anche abbastanza maldestra, di una sequenza formale di episodi costruiti a tavolino per colpevolizzare il C.D. di COTRAL S.p.A, avvalendosi di una interpretazione sbagliata della norma contenuta nella L.R. di Assestamento di Bilancio 2009 sulla possibilità per la Regione di .. ."esercitare sull'Azienda COTRAL un controllo analogo a quello che esercita sulle sue strutture"; RITENENDO • palese ed ovvio che, nell'adeguare la normativa regionale al regolamento ( CE) n° 1370/2007 del 23/10/2007 , specificatamente all' art.5, quella norma rappresenta la possibilità per la regione di poter recepire il regolamento su richiamato anche con l'opzione della trasformazione in " House" dell'azienda e non per esercitare un controllo improprio, sicuramente illegittimo , sopraffando 58 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 da parte dell'assessore l'autonomia del C.d.A. sulla gestione dell'Azienda; Mozioni N. 89 del 4 ottobre 2010 GIUDICANDO • grave ed incomprensibile la presa di posizione dell' Assessore Lollobrigida nell'assemblea generale della CO.TRA.L del 7 settembre ultimo scorso che in qualità di socio di maggioranza invece di assecondare il normale sviluppo dell'attività dell'azienda,coerente agli indirizzi dati dall'assemblea dei soci e rapportati al contratto di servizio di fine marzo 2010, ha imposto la sospensione dell'iter, già in stato avanzato,per lo svolgimento della gara a valenza europea per la fornitura di carburante per i prossimi 24 mesi,arrecando un oggettivo danno economico (l'assessore sa quanto costa una gara europea per quegli importi?) e una incertezza gestionale tutta a danno dei cittadini utenti. PREOCCUPANDOCI • di un eventuale volontà strumentale della giunta e dell'assessore a voler azzerare i vertici dell'azienda che, al contrario, soprattutto in questa fase vanno sostenuti in quanto, rispetto al piano aziendale di riferimento, le risorse, così come è a conoscenza dell'Assessore e della giunta, vista l'impostazione ai tagli data nell'Assestamento di Bilancio 2010 al T.P.L., sono lesinate e dimostrano per ciò stesso una capacità gestionale indiscussa dell'attuale C.d.A.; RIBADENDO • la nostra disponibilità responsabile ad affrontare in positivo la discussione sull'adeguamento alle direttive Comunitarie dell'Azienda CO.TRA.L; INTERROGANO Il Presidente della giunta regionale e l'Assessore competente se non ritengano indispensabile, come noi riteniamo, porre fine all'attuale comportamento prevaricatore contro l'azienda ed il suo C.d.A., al fine di non assumersi la responsabilità di generare contraccolpi negativi sulla qualità del servizio e incertezza tra i lavoratori dipendenti. D’Annibale,Dalia,Montino,Astorre,Di Carlo Di Stefano,Foschi,Ponzo,Lucherini,Mancini Mei,Moscardelli,Parroncini,Perilli,Scalia ********** Oggetto: Dissenso sulle dichiarazioni del Ministro della Repubblica Umberto Bossi. Premesso che: il giorno 26 febbraio in occasione di una tappa del concorso di Miss Padania il Ministro delle Riforme per il Federalismo della Repubblica Italiana Umberto Bossi dichiarava, nel corso di una pubblica manifestazione, che l'acronimo «S.P.Q.R.», cioè «Senatus Populusque Romanus», per lui significa «Sono Porci questi Romani». Preso atto che: il Titolo V, articolo 114 comma 3 della Costituzione italiana recita che "La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione. Roma è la capitale della Repubblica. La legge dello Stato disciplina il suo ordinamento". Considerato che: si ravvisano delle infrazioni degli artt. 594 (reato di ingiuria) e 595 (reato di diffamazione) del codice penale, e dell'articolo 2043 del codice civile (risarcimento per fatto illecito del codice civile). IL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO IMPEGNA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA E LA GIUNTA REGIONALE - a intraprendere ogni azione civile e legale in difesa della onorabilità dei cittadini romani e laziali nonché delle istituzioni che lì rappresentano. per le offese subite a causa delle dichiarazioni razziste e ingiuriose del Ministro della Repubblica italiana Umberto Bossi. - a presentare una istanza al Governo italiano attraverso la quale si richiedono le immediate dimissioni del Ministro Bossi per comportamento incompatibile con l'alto incarico istituzionale ricoperto. Atti consiliari 59 Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 Nieri,Zaratti,Peduzzi,Celli,Bonelli Montino,Romanzi,Nobile,Foschi,Berardo N. 90 del 6 ottobre 2010 Oggetto: interventi a sostegno per l'accesso al credito delle PMI attraverso i Confidi. PREMESSO CHE - Con determinazione n.C1824 del Direttore Regionale "Attività Produttive" del 15 luglio u.s., la Regione Lazio ha bandito l'avviso pubblico avente all'oggetto: “POR FESR LAZIO 2007/2013 Attività 1.5 "Sostegno all'accesso al credito delle PMI attraverso i Confidi e i fondi di garanzia e altre forme di credito innovative attivate dalla Regione Lazio"; - La dotazione del Fondo è di complessivi 10 milioni di euro; - Tale intervento è mirato a sostenere il processo di rafforzamento dei Confidi del Lazio, promuovendo così l'accesso al credito delle PMI mediante la fruizione delle garanzie mutualistiche; sulla qualità, con un duplice effetto positivo, sia sulla crescita del fatturato sia dell' occupazione: - L'azione promuove il rafforzamento delle garanzie regionali a sostegno d'iniziative d'investimento realizzate da imprese singole ed associate e favorisce la crescita dimensionale dei confidi adeguandone l'operatività alla nuova regolamentazione di vigilanza delle banche. L'azione prevede l'attivazione di fondi regionali di garanzia per favorire l'accesso al credito delle PMI (art. 5, comma 1 -POR FESR LAZIO 2007/2013). RITENUTO CHE - In virtù delle convenzioni stipulate tra i confidi e ed i vari istituti bancari questi si impegnano (con condizioni variabili tra Istituto ed Istituto e tra questi ed i singoli confidi) ad applicare alle operazioni assistite dalla garanzia dei confidi tassi di interesse sensibilmente inferiori a quelli applicati alla clientela ordinaria; - Il fondo è costituito specificatamente con risorse messe a disposizione dalla Regione. il Consiglio regionale impegna CONSIDERATO CHE - Nell'ambito del progetto "POR FESR 2 007/2013" si sostengono progetti d'innovazioni d'imprese o loro aggregazioni, finalizzati al persegui mento di precisi obiettivi di avanzamento tecnologico e sviluppo di aree produttive e che abbiamo una ricaduta industriale in termini di nuovi processi; - A tal fine per rafforzare la base produttiva è necessario sostenere il processo di acquisizione di servizi avanzati atti a supportare le scelte strategiche e finanziare delle PMI, nonché il miglioramento delle condizioni di accesso al credito attraverso il sostegno al microcredito ed a forme di garanzia che possano mitigare il rischio connesso alle disposizioni derivanti dagli accordi di Basilea 2; - Ciò consentirà di mettere più imprese in condizione di cooperare al fine di rispondere in modo adeguato alle richieste del mercato; - Particolare priorità sarà data alle innovazioni di prodotto, in modo tale da orientare le PMI laziali a confrontarsi con strategie ed azioni che guidino le stesse verso una competitività sempre basata IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Ad intervenire in azione congiunta con l'Assessore alle Attività Produttive. visto il particolare periodo di crisi che settori come l'artigianato e le microimprese stanno vivendo. al fine di sollecitare il sistema bancario del Lazio ad applicare alle operazioni garantite dal fondo in oggetto. un ulteriore taglio dello spread (auspicato tra lo 0,5% e n % da applicarsi ad ogni fascia di rating) . sul modello di quanto a suo tempo previsto, seppur in termini diversi, dal pacchetto anti crisi attuato dalla CCIAA di Roma ed avente all'oggetto: "Contributi Camera di Commercio di Roma per abbattimento interessi bancari". Questo anche in considerazione della tipologia delle garanzie prestate dai "Confidi in risposta al citato bando. Storace,Buonasorte N. 91 del 6 ottobre 2010 Oggetto: Realizzazione dell'Istituto di custodia attenuata per madri detenute di Roma (ICAM) 60 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 PREMESSO CHE - in occasione delle visite che il soggetto politico "Radicali Italiani" ha organizzato il giorno di ferragosto in alcuni Istituti Penitenziari del Paese, si è potuto verificare e confermare il dato storico della presenza nelle carceri romane del più alto numero di detenute madri d'Italia; - la legge "Misure alternative alla detenzione a tutela del rapporto tra detenute e figli minori" 40/200 l, voluta dall' allora ministro per le Pari Opportunità, Anna Finocchiaro, prospetta una serie di misure volte a evitare la pena detentiva all'interno delle strutture carcerarie alle donne con figli minori di l0 anni (e di conseguenza ai propri bambini sotto i tre anni); - tutte le detenute possono oggi usufruire del provvedimento, anche se hanno compiuto reati gravi, ad alcune condizioni: principalmente che abbiano scontato un terzo della pena e che, nei casi di ergastolo, abbiano scontato almeno 15 anni; - le condizioni di ammissione alle misure, in particolare, vi è la non sussistenza di un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti, condizione questa che mal si adatta ad un tipo di reati come quelli connessi all'uso di sostanze stupefacenti e alla prostituzione, che tipicamente presentano un alto tasso di recidiva e di cui sono incriminate la maggior parte delle detenute-madri; pena inflitta alle loro madri; - l'abitazione da parte di bambini fino ai 3 anni di età dei luoghi di pena è qualcosa che, travalicando qualsivoglia ragionamento giuridico o posizione ideologica, rappresenta solo un'aberrazione da cancellare nel più breve tempo possibile; - in particolare, è consolidato in letteratura l'orientamento che per un adeguato sviluppo psicologico del bambino, il rapporto madre-figlio sia di primaria importanza. Privare un bambino della figura materna, in quanto figlio di una detenuta, costituisce una violenza che contraddice espressamente i contenuti della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia; - nel corso della XV legislatura la II Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, in sede referente, aveva concluso l'esame della proposta di legge recante "Tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori". La proposta muoveva dalla considerazione del contesto sociale da cui provengono le "detenute tipo", donne che spesso vivono in contesti sociali degradati ed hanno riportato più di una condanna penale. La proposta tendeva ad attuare un regime che, seppur restrittivo della libertà personale di una madre, sia connotato da una maggiore "clemenza", prevedendo di realizzare case-famiglia protette; CONSIDERATO CHE VISTO CHE - il Consiglio ragionale del Lazio aveva affrontato la questione nella Commissione "Sicurezza e lotta alla criminalità della Regione Lazio", e sotto la guida della sua presidente Cons. Luisa Laurelli, con il pieno accordo della maggioranza ed opposizione si era promossa la realizzazione dell'Istituto di custodia attenuata per madri detenute (ICAM) di Roma; - in quella sede si era riusciti ad ottenere la condivisione del progetto da parte dell'intero Consiglio regionale, degli Assessorati alla Sicurezza, all'Ambiente, dell'Ente Parco, del Garante dei detenuti, del Comune di Roma oltre che ovviamente del Dipartimento per l'amministrazione penitenziaria (DAP) e degli uffici interessati del Ministero di Giustizia; - i bambini che attualmente vivono con le loro madri all'interno delle strutture carcerarie italiane, figli spesso di donne extracomunitarie, più volte condannate per lo più per reati di non particolare gravità sociale, sono innocenti che scontano la - che si era proceduto a carico del capitolato dei fondi dell'Assessorato regionale alla Sicurezza nell'anno 2009 allo stanziamento di 450 milioni di euro necessari per la ristrutturazione e la messa in sicurezza di un casale individuato - in generale purtroppo la normativa è stata largamente disapplicata e presenta dei limiti nell'accesso ai benefici soprattutto per chi è in attesa di giudizio; in particolare, le mamme straniere, non avendo spesso un'abitazione dove scontare gli arresti domiciliari, sono costrette a tenere i bambini nelle strutture di detenzione fino al compimento del terzo anno di età, poi soffrire di un ulteriore trauma che e' quello della separazione. Bambini innocenti che prima si trovano reclusi e poi in molti casi inviati in un istituto, passando così dall'istituzione totale del carcere a quella dell'istituto, senza la madre; 61 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 dall'Assessorato alle politiche sociali del Comune di Roma e dal va Municipio nel parco di Aguzzano; carcere di Regina Coeli. - nel casale si potrebbe ospitare 12 detenute con bambini che potranno vivere in una normale casa senza celle, con un giardino a loro riservato, con personale del Ministero in tenuta "borghese" consentendo quindi ai piccoli una permanenza meno traumatica; VISTI - che la bontà e validità del progetto è testimoniata dagli esiti positivi avuti da una struttura analoga realizzata in Lombardia nella città di Milano, frutto di un protocollo d'Intesa fra gli enti Locali Regione, Provincia e Comune ed il Dipartimento di Polizia Penitenziaria, in funzione da ormai tre anni la cui apertura ha portato alla contestuale chiusura del dell'asilo-nido presente nel carcere di San Vittore ed il trasferimento delle detenute nella struttura di custodia attenuata; - che i riscontri e gli apprezzamenti sul funzionamento e sugli esiti trattamentali sulla salute psicofisica dei minori e della rieducazione e reinserimento sociale delle madri della struttura di custodia attenuata per madri detenute di Milano sono da ultimo testimoniate dalle dichiarazione fatte nel corso di una visita conoscitiva, effettuata il 2 settembre 20 l O, del Consigliere Isabella Rauti ritenendo la una esperienza all'avanguardia ed un modello esportabile e replicabile in altre realtà territoriali; IL CONSIGLIO REGIONALE - - PREMESSO CHE - - - nel carcere di Regina Coeli si ravvisa un sovraffollamento della popolazione carceraria, che raggiunge in media le 960 unità, a fronte di una capienza regolamenta di 907 detenuti; già in passato tali condizioni di detenzione hanno prodotto numerose tensioni; dal luglio 2010 il carcere romano di Regina Coeli è privo dell'acqua calda a causa della disfunzione della caldaia centralizzata che serve l'intera struttura; CONSIDERATO CHE - TUTTO CIÒ PREMESSO E CONSIDERATO IL CONSIGLIO REGIONALE IMPEGNA L'articolo 27 della Costituzione; la legge 26 luglio 1975, n. 354 recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”; la legge regionale 8 giugno 2007, n. 7 recante "Interventi a sostegno della popolazione detenuta della Regione Lazio; l'articolo 12 della legge regionale 7/2007 dispone "La Regione, nell'ambito delle proprie competenze, opero per promuovere il miglioramento della condizione carceraria ..."; La Presidente della giunta regionale e l'Assessore ai Rapporti con gli Enti Locali e Politiche per la sicurezza a procedere senza soluzione di continuità e con la dovuta priorità e comunque entro 3 mesi dalla approvazione della presente mozione, con quanto realizzato nella precedente legislatura dalla Commissione consiliare "Sicurezza e lotta alla criminalità della Regione Lazio", agli atti necessari alla effettiva realizzazione dell'istituto di custodia attenuata per madri detenute di Roma. a sollecitare le competenti autorità nazionali affinché venga risolta l'emergenza legata alla mancanza di acqua calda nel penitenziario romano di Regina Coeli. Berardo,Rossodivita Colosimo TUTTO CIO' PREMESSO IL CONSIGLIO REGIONALE IMPEGNA Il PRESIDENTE DELLA REGIONE N. 92 del 6 ottobre 2010 n. 93 del 8 ottobre 2010 Oggetto: Emergenza carcere. Situazione del Oggetto: sostegno alla richiesta di istituire una 62 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 Commissione di inchiesta o indagine sul comportamento dell'Italia riguardo la guerra in Irak. IL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO PREMESSO CHE - Nel gennaio 2003 fu promossa una campagna transnazionale che aveva l'obiettivo di promuovere l'esilio del dittatore Saddam Hussein per cancellare, per gli Stati Uniti stessi, la necessità della guerra, costituendo il punto di partenza per una soluzione politica della questione irachena; - l'Appello, rivolto alla comunità internazionale, alle Nazioni Unite, al Parlamento italiano in primo luogo, chiedeva di fare propria questa proposta e fu sottoscritto da da 27.344 cittadini di 171 nazioni, da 46 membri del Parlamento Europeo e in Italia da 501 parlamentari corrispondenti al 53,5% delle Camere; - Il 19 febbraio 2003 il Parlamento italiano con l'appoggio del Governo Berlusconi, unico caso in tutto il mondo, votò a stragrande maggioranza la proposta promossa dai radicali (345 sì, 38 no, 52 astenuti) che impegnava il Governo «a sostenere presso tutti gli organismi internazionali e principalmente presso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, l'ipotesi di un esilio del dittatore iracheno e sulla base dei poteri conferitigli dalla Carta dell'ONU della costituzione di un Governo provvisorio controllato che ripristini a breve il pieno esercizio dei diritti e delle libertà fondamentali di tutti gli iracheni». Nel dibattito Berlusconi afferma che il Governo italiano "sta operando per questa soluzione nell'ambito di riservatezza che è d'obbligo e tiene costantemente informato il governo americano e il Presidente del Consiglio dell'Ue dei progressi che si vanno registrando"; - D'intesa con il Presidente Usa Bush, il Premier Silvio Berlusconi nello spazio di pochi giorni ottiene da Gheddafi l'informazione che Saddam è ormai deciso a passare alla fase di attuazione delle dimissioni e dell'esilio; - Il 6 marzo 2003 fonti ufficiali arabe riferiscono che “i Ministri degli Esteri di Egitto, Libano, Tunisia. Siria e della Lega Araba annunciano una missione a Baghdad per chiedere a Saddam di lasciare il paese ed evitare cosi la guerra". Contemporaneamente, intervenendo all'Assemblea generale all'Onu, l'ambasciatore rappresentante pakistano Munir Akram afferma che Saddam condiziona il passaggio alle dimissioni ed all'esilio alla garanzia per la sua immunità da ogni successiva accusa per crimini di guerra; - Nonostante questo la guerra scoppiò il 20 marzo senza che la proposta dell'esilio di Saddam Hussein si potesse realizzare; CONSIDERA TO CHE - negli Stati Uniti e in Gran Bretagna sono state istituite Commissioni di inchiesta con l'obiettivo di verificare il comportamento avuto dal Presidente George Bush e dal Primo Ministro Tony Blair sulla guerra in Irak; -che è in corso una campagna nonviolenta per chiedere che anche l'Italia istituisca una Commissione di inchiesta o una indagine ufficiale sul comportamento avuto dal nostro paese nella vicenda precedente alla guerra in Irak; TUTTO CIÒ PREMESSO E CONSIDERATO IL CONSIGLIO REGIONALE IMPEGNA IL PRESIDENTE DELLA REGIONE -a sostenere l'iniziativa nonviolenta per l'istituzione di una Commissione di inchiesta o di una indagine ufficiale sul comportamento avuto dal nostro paese nella vicenda precedente alla guerra in Irak; - a richiedere ai Presidenti delle altre Regioni di sostenere tale proposta. Rossodivita,Berardo,Tedeschi,Peduzzi Nobile,Nieri,Zaratti,Celli,Bonelli,Romanzi ****************************** 63 Atti consiliari Regione Lazio IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 8.1 DEL 14 OTTOBRE 2010 Allegato n. 2 n. 22 del giorno 14.07.2010, posta dai consiglieri Parroncini, D'Annibale, Ponzo, Perilli, concernente: Legge 68/99, occupazione disabili nella Regione Lazio. Oggetto: Legge 68/99, occupazione disabili nella Regione Lazio. PREMESSO CHE la legge 12 marzo 1999 n. 68 prevede che tutti gli enti pubblici con più di 50 dipendenti assumano al lavoro il 7 per cento di persone con disabilità; una recente rilevazione dei servizi di collocamento e dell’apposita Commissione presso l’Ufficio Provinciale del Lavoro ha individuato 90 scoperture di lavoratori disabili negli organici della Regione Lazio. CONSIDERATO CHE Sono ben 84031 i disabili iscritti alle liste di collocamento nella Regione Lazio e che le associazioni dei disabili sollecitano un impegno concreto delle istituzioni per incrementare le opportunità di lavoro ed una più puntuale applicazione della legge. Il sottoscritto consigliere regionale Giuseppe Parroncini INTERROGA La Giunta Regionale del Lazio Per sapere quali iniziative urgenti intende assumere per verificare lo stato di attuazione della legge 68/99 negli uffici e servizi della Regione Lazio; quali iniziative urgenti intende assumere per attivarsi immediatamente nei confronti degli uffici competenti per assumere lavoratori disabili fino a copertura totale del 7 per cento previsto dalla legge. ***********************************