LA MIA CARIDDI IN SCALA 1/87 (di Roberto Pagano

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LA MIA CARIDDI IN SCALA 1/87 (di Roberto Pagano
LA MIA CARIDDI IN SCALA 1/87
(di Roberto Pagano - giugno 2009)
L’idea di realizzare il modello in scala H0 (1:87) del traghetto CARIDDI è nata
grazie alla mia passione, coltivata sin da bambino, per tutto ciò che gira attorno al
mondo dei treni e delle navi.
Ho pensato che con questo modello sarei riuscito a fondere le due cose e, così,
mi sono messo all’opera.
Il progetto, è quello originale di una delle tante varianti che il CARIDDI ha subito
nel corso della sua navigazione, riportato in scala grazie all’aiuto dell’amico Enzo
Annuario.
Ultimata la fase progettuale sono passato alla realizzazione dello scafo e del
ponte binari.
Per le ossature (foto a lato e sotto) ho
utilizzato del compensato da 5mm che, una
volta traforato, ho provveduto con estrema
precisione ad incollare sulla chiglia.
Pagano Roberto - LA MIA CARIDDI IN SCALA 1/87 (giugno 2009/novembre 2011)
Quindi, ho rivestito lo scafo con dei listelli da 5mm x 1,5mm lasciando libere le
prime due ossature di prora e di
poppa, da riempire successivamente
con legno di balsa.
L’interno dello scafo l’ho ricoperto di garze spennellate di resina. Questo
accorgimento l’ho adottato al fine di evitare future eventuali dilatazioni dei listelli
e per rendere più resistente l’intera struttura portante.
Ultimato lo scafo, ho realizzato il ponte binari.
Per fare ciò ho impiegato un foglio di
compensato dello spessore di 1,5 mm e su cui ho
posto i binari in metallo con annessi gli scambi
(realizzati interamente a mano con assoluta
fedeltà al
progetto) ed i dispositivi
elettromeccanici per renderli operativi e poter
così realizzare realistiche manovre di imbarco e
sbarco dei convogli dal traghetto.
Fissato il tutto meticolosamente, ho collegato
dei cavi elettrici per portare alimentazione ai
binari ed ho ricoperto l’intero ponte con listelli
da 1,5 mm x 1,5 mm, simulando così il parquet.
Adesso tutto è pronto (o quasi) per la
realizzazione delle sovrastrutture, ma su questa
fase dei lavori v’intratterrò non appena essi
saranno ultimati.
Fine Prima parte
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SECONDA PARTE - novembre 2011
{In questa seconda parte dell’articolo continua la sintetica illustrazione delle fasi di
realizzazione del modello in scala 1/87 della Nave Traghetto CARIDDI, un’opera
(unica nel suo genere) che ha segnato, in modo indelebile, importanti momenti di
vita della Associazione Ferrovie Siciliane - AFS.
Il completamento di questo articolo rappresenta
per tutti noi dell’AFS la realizzazione di un
impegno di assoluta importanza ed un gesto,
nei nostri cuori profondamente sentito, per
rendere omaggio, mantenendone vivo il ricordo,
a colui che ha realizzato il modello della
CARIDDI, il nostro Amico e Socio ROBERTO
PAGANO, un ragazzo che amava profondamente
Messina, il suo mare e le sue navi traghetto,
prematuramente scomparso ad aprile 2011.
Roberto Pagano
Leggendo le fasi di costruzione dell’opera del nostro Roberto, potrete apprezzare ancora una volta- l’impegno, la passione e la tenacia con cui, pezzo dopo pezzo, con
maestria e precisione ha costruito questo modello.
In occasione della rassegna di modellismo MeMo 2010, organizzata dalla nostra
Associazione, Roberto era a “giocare” insieme a noi con la sua CARIDDI ormeggiata
nell’invasatura del plastico modulare allestito per l’occasione ed impiegata a
caricare e scaricare le riproduzioni modellistiche dei convogli che hanno da sempre
attraversato lo Stretto, suscitando negli addetti ai lavori e nel numeroso pubblico,
tanta curiosità e grandi apprezzamenti, proprio per la particolarità del lavoro svolto
e per il fascino e le suggestioni suscitate, in grandi e piccini, dalla visione di un
traghetto ferroviario.
A MeMo 2011, forse, sarà possibile ammirare ancora una volta il modello della
CARIDDI di Roberto e siamo sicuri che anche lui, da lassù, continuerà a “giocare”
insieme a noi ed a sorprendere tutti coloro che si fermeranno davanti al suo
capolavoro per ammirarne la bellezza ed i tantissimi particolari.
Grazie Roberto per averci regalato questa opera d’arte ed indimenticabili attimi di
allegria e spensieratezza, grazie Roberto per averci onorato della tua amicizia. Non ti
dimenticheremo mai.}
Enzo Annuario e tutti i Soci AFS
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Per questo genere di modelli è fondamentale ultimare a “strati” ogni ponte per poi
passare a quello successivo; questo determina una certa similitudine con le reali
costruzioni navali le quali sono realizzate a blocchi più o meno grandi, ultimati e
sistemati a bordo.
Dopo aver realizzato il ponte binari (come descritto nella
prima parte) si è provveduto ad incollarlo sullo scafo con i
relativi accorgimenti e stuccature. Adesso il poderoso
scafo è pronto per la verniciatura dell’opera viva in rosso
mattone e del bagnasciuga in nero opaco.
A questo punto facendo uso di compensato di betulla di 1
mm sono state realizzate le murate delle sovrastrutture
(suddivise in più parti per facilitarne la posa) per poi
essere stuccate e levigate.
Nel frattempo è stato necessario completare tutta la
galleria binari, costruendo i tambucci delle scale, i locali
sotto il copertino di prua, i puntelli, osteriggi, ringhiere, argani, manichette
antincendio, estintori e tutti gli accessori che si trovavano all’interno. Tutte queste
parti elencate sono state, prima di essere installate permanentemente a bordo,
verniciate e provate più volte, soprattutto per verificare la percorribilità dei rotabili.
Sulla vera Cariddi, viste le ridotte dimensioni in larghezza (soltanto 17.70 m contro i
18,80 di una classe Iginia), la sagoma limite ferroviaria è veramente a “filo” delle
strutture della nave; per questo non si è potuto sbagliare per nessun motivo
nemmeno un millimetro, onde vanificare il progetto iniziale dell’imbarco dei rotabili.
Finita questa fase di realizzazione del ponte binari si è passati alla collocazione delle
particolare dei tambucci di accesso sotto coperta e delle
scale per i ponti superiori. Da notare l’esiguo spazio tra la
rotaia e le strutture
i puntelli dei ponti superiori opportunamente verniciati
prima della loro posa in opera
murate, precedentemente preparate.
Una volta incollate e fissate al ponte sono stati inseriti tutti gli elementi longitudinali
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e trasversali (costole e correnti) atti ad
irrigidirle, sfruttandone qualcuna come
canaletta per i cavi dell’alimentazione
dell’impianto di illuminazione di cui
parleremo più avanti.
fase di montaggio delle murate e delle costole rinforzate.
Si notano i cavi dell’impianto elettrico
Tutto è pronto per accogliere il ponte
passeggiata, realizzato con la stessa
tecnica del ponte binari.
la poppa con la muratina completa ed il ponte con argani
bitte e il terminale di binario di sinistra
Sono state fatte delle piccole correzioni,
e con l’ausilio di un foglio di alluminio di
pochi decimi, si è ricavata senza non
pochi sforzi, l’impavesata dei saloni di
prua e di poppa ed il filaretto del ponte
auto.
l’impavesata di poppa già incollata e stuccata
Adottando la stessa tecnica si è potuto
posare anche il ponte del castello di
prora.
A questo punto con l’ausilio
di un compressore sono state
date più mani di colore
bianco satinato ed al termine
di questa fase sono state
eliminate le mascherature ed
il modello è stato ritoccato e
pulito ove necessario.
fasi della verniciatura
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Il modello della Cariddi è ora pronto per essere completato nelle zone dei ponti
superiori.
Il ponte passeggiata è stato completato, montando le paratie dei saloni di prora e
poppa, della mensa ufficiali a centro nave, i locali servi igienici ecc. Importante ed
altrettanto impegnativa è stata l’opera di realizzazione di tutte le ringhiere a murata
(con filo di ottone stirato e sagomato) e delle panche, quest’ultime costruite ad una
ad una con listelli di legno di noce da 1 mm e da 0,5 mm.
le ringhiere ultimate
una delle tante panche realizzate
Di pari passo è stato realizzato e testato
l’impianto elettrico: una serie di strisce composte da piccolissimi led illuminano la
galleria binari e la parte coperta dal
ponte superiore, mentre all’interno di
ogni locale del ponte passeggiata sono
state sistemate lampade atte a simulare
la luce artificiale.
la galleria binari illuminata. Sembra di essere a bordo della
Cariddi!
prove di posa del ponte lance
Siamo arrivati al ponte lance, anch’esso
rivestito in teak e riprodotto fedelmente
con listelli di tiglio scuriti da 1 x 1 mm
(in totale per tutti i ponti ne sono stati
usati più di 500!).
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Una volta incollato, sono stati costruiti in compensato di betulla la plancia di
comando, i locali funzionari di passaggio situati a poppa e la plancia di poppa.
A complicare la realizzazione i famosi e
particolari fumaioli di forma ellittica che
da sempre hanno contraddistinto la
Cariddi. Il fumaiolo di prora che risulta
leggermente più alto, è stato realizzato
in cartoncino, seguendo due profili di
compensato da 5 mm con interposto
uno spessore atto a determinane
l’altezza. Stesso sistema per quello di
poppa, con la particolare aggiunta di un
locale davanti al cui interno (nella nave
reale) era ubicata la cucina.
i fumaioli in allestimento
Le scialuppe (ben 6) sono state ricavate utilizzando blocchi di mogano bianco
opportunamente “scavati” mentre le piccole gru sono state realizzate in legno di
tiglio sagomato.
Tantissimi i dettagli: atolli, salvagente, ringhiere, scalette argani, bitte e porte in
legno trovano posto sul modello per renderlo sempre più ricco e fedele riproduzione
della nave reale.
Gli alberi sono stati realizzati con tondini di diverso spessore e completati nella parte
elettrica al fine di rendere funzionanti anche i fanali di navigazione e dare così al
modello un tocco in più di originalità e di pregio.
Con il modello ormai quasi completo
si è reso necessario simulare
l’imbarco
dei
rotabili.
Grazie
all’invasatura
realizzata
appositamente per accogliere navi in
scala H0, si è potuto constatare che la
nave “invasava” in modo corretto
mantenendo il ponte mobile in asse
sulla mensola prodiera!
prove nell’invasatura dove si nota il ponte mobile allineato
Una carrozza, usata come veicolo di
prova e collaudo, ha fatto il suo ingresso da prora per poi essere smistata sui 4 binari
della nave senza alcun problema di circolabilità.
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La Cariddi in “servizio” a MeMo 2010.
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