Pdf Progetto Bebè-le - Consultorio Familiare Gli Aquiloni

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Pdf Progetto Bebè-le - Consultorio Familiare Gli Aquiloni
CHI SIAMO
Professionisti operanti nel sociale e nel sanitario da diversi anni che nel marzo 2010 hanno costituito una
Associazione e avviato un consultorio familiare autorizzato al funzionamento dalla ASL di Milano (Atto
deliberativo del 11/06/10) e accreditato alla Regione Lombardia (DGR 557/10) per le prestazioni previste
dalla normativa nazionale e regionale [L. 405/75; L.r. 44/76].
Nei consultorio familiare Gli Aquiloni opera un’équipe interdisciplinare - ginecologa, ostetrica, psicologa,
assistente sociale, avvocato esperta in diritto di Famiglia, counsellor e tutor - affiancata dalle mediatrici
culturali di lingua cinese ed araba. Il lavoro d’équipe integra i servizi ambulatoriali con una progettualità
mirata alla diffusione di una cultura dell’inclusione sociale e della conciliazione tra i tempi dedicati alla
famiglia e al lavoro.
.
ANALISI DEL BISOGNO
Dalla nostra esperienza nel settore materno-infantile rileviamo quanto la famiglia, da sempre impegnata
nello svolgere i tradizionali compiti di accudimento e cura dei suoi componenti, si confronti oggi e nel
quotidiano con la fragilizzazione delle reti relazionali, dei legami affettivi, dei rapporti amicali. Condizioni
alle quali si sovrappongono percezioni e vissuti sempre più attuali di precarietà economica, lavorativa,
abitativa: fragilizzazioni e precarizzazioni che non coinvolgono solo le “nuove costellazioni famigliari” - le
monoparentali, le binazionali, le multietniche, le ricongiunte, le ricostituite - ma anche le famiglie
tradizionali, esponendo a forme sempre più diffuse di disagio nel fronteggiare l’incertezza del proprio
orientarsi nel presente e proiettarsi nel futuro.
La proposta progettuale del consultorio familiare Gli Aquiloni intende favorire la creazione di uno spazio e
di un tempo dove intercettare, sostenere, accompagnare la genitorialità fragile, spesso condizione a rischio
per i possibili effetti sulla salute dei singoli e per le ricadute sulla comunità.
Gli obiettivi sono finalizzati a promuovere l’integrazione socioculturale nel contesto comunitario, a
prevenire forme di disagio individuale e familiare, a diffondere una cultura dell’appartenenza e della
partecipazione, fondamentali macro azioni di promozione della salute nel territorio.
TARGET
Il progetto si propone di raggiungere tre tipologie di target per integrare i differenti livelli d’azione.
Target Diretto
Donne in gravidanza e madri con figli entro il primo anno di vita sia italiane sia straniere.
Dal nostro osservatorio focalizzato sull’appartenenza di genere, per tipologia della domanda di prestazioni,
per età, rileviamo come la città di Milano e il suo hinterland siano caratterizzati dalla presenza di una
variabilità culturale originata da flussi migratori al femminile interni ed esterni e di prima generazione, che
sinteticamente possono essere differenziati in:
a. arrivate in Italia per ricongiungimento familiare richiesto dal coniuge, scarsamente scolarizzate e
che non parlano altre lingue oltre alla propria, tradizionalmente confinate al ruolo di moglie e di
madre in nuclei famigliari chiusi e ad alto tasso di natalità
b. artefici della scelta di emigrare dal proprio Paese d’origine alla ricerca di opportunità lavorative e
di condizioni di vita migliori, spesso con un progetto di ritorno a medio termine che a volte viene
ridefinito per una relazione significativa e la nascita di un figlio in Italia
c.
immigrate per inserimento lavorativo in settori tipici o emergenti della loro comunità in Italia, che
a volte richiede un movimento interno tra le regioni; nella maggior parte dei casi, la gravidanza e la
nascita sono intimamente condivise tra le generazioni: spesso, il neonato viene riportato in Patria e
affidato alle cure dei nonni.
Target Strategico
Enti e Istituzioni, per potenziare l’efficacia degli interventi diretti, garantirne la continuità e la replicabilità,
con azioni specifiche di diffusione delle attività progettuali e per collaborazioni e partnerships a livelli
differenziati di partecipazione.
Target Indiretto
La popolazione e il contesto comunitario inteso quale rete dei servizi sanitari, sociali, educativi, che
rispondono ai bisogni delle donne gravide e delle madri di bambini entro il primo anno di vita.
AZIONI
Coerentemente all’analisi dei bisogni, abbiamo individuato tre macro-azioni dedicate al target diretto:
1. inclusione sociale
a. oltre all’offerta di servizi previsti dalla normativa consultoriale alle gravide e alle neo-madri, la
possibilità di fruire di uno spazio dedicato alla comunicazione a distanza con la propria famiglia
d’origine attraverso l’uso di programmi informatici di messaggistica immediata con connessione
audio e video (skype) e l’ausilio della tutor dell’équipe consultoriale
b. archivio dei saperi, ossia la raccolta su supporto delle rappresentazioni culturali sulla gravidanza e
maternità delle differenti aree geografiche (ninne nanne, filastrocche, modalità di contatto e di
accudimento del bambino), creazione del blog “le mamme di bebè-le” sul sito internet del
consultorio familiare
2. orientamento e formazione
a. bilancio delle competenze nella ripresa della attività lavorativa,
b. supporto alla collocazione e ricollocazione professionale, re-visione c.v., lettera di presentazione,
tecniche di ricerca attiva del lavoro, preparazione al colloquio, orientamento formativo, supporto
all’autoimprenditorialità, tutoring
3. reti solidali
a. organizzazione
di
baby-sitting
tra
le
mamme
con
supporto/supervisione
dell’équipe
consultoriale
b. scambi alla pari di servizi tra donne (organizzazione di attività quotidiane che richiedono
spostamenti sul territorio o contatti con Enti e strutture) e beni (abiti e accessori per la prima
infanzia) finalizzati al sostegno della maternità
c.
strutturazione di gruppi di acquisto di beni di prima necessità, con particolare attenzione alle
famiglie monoparentali
I RISULTATI ATTESI
o
Riduzione della percezione soggettiva di isolamento, difficoltà e disagio nell'affrontare la gravidanza
e la maternità, soprattutto quando tali eventi si verificano in un Paese straniero
o
Capacità di riconoscere e comunicare i propri bisogni ed armonizzarli con le regole e gli usi del
contesto socioculturale
o
Promozione delle conoscenze per il reperimento delle risorse sul territorio finalizzate allo scambio,
alla pari, di attività e beni
o
Organizzazione di reti solidali e interculturali di mutuo aiuto
o
Valorizzazione e integrazione delle competenze di ruolo, sia genitoriali che professionali, nella
ripresa dell’attività lavorativa
o
Conciliazione armonica tra i tempi dedicati al lavoro e i tempi dedicati alla famiglia
La verifica dei risultati attesi sarà affidata al processo di valutazione che costituisce parte integrante delle
attività del progetto. Si prevedono verifiche in itinere ed esterne che avranno una funzione di indirizzo e di
monitoraggio sia della comunicazione nell’equipe, sia della congruenza dell’andamento delle attività
rispetto agli obiettivi specifici del progetto.