Vega: a piedi nudi nel parco

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Vega: a piedi nudi nel parco
142
numero
febbraio
2010
Strategie
e obiettivi (ambiziosi)
del nuovo Direttore
Generale del Parco
scientifico
e tecnologico veneziano
Dario Andriolo
Desk editor
Là dove prima sorgeva una delle fabbriche di fertilizzanti
chimici più inquinanti della laguna veneta, oggi ha sede un Parco scientifico e tecnologico tra i più importanti
d’Italia. Di fronte alla laguna di Venezia, poco prima
del ponte che collega la terraferma alla Serenissima,
c’è la sede di Vega Park, che ospita ben 200 aziende
con circa 2 mila addetti e numerose attività che vanno dalle nanotecnologie all’ICT, dall’aerospazio alla formazione e servizi avanzati, dal restauro dei beni culturali allo studio dei materiali ecocompatibili.
Dopo dieci anni di bonifiche, la selva di ciminiere è stata sostituita da un nuovo quartiere urbano ultramoderno, dotato di infrastrutture innovative per attrarre
imprese ad elevato contenuto scientifico e tecnologico. “Vega è il network tra l’università, i centri di ricerca e il settore produttivo – afferma Michele Vianello,
ex vice sindaco di Venezia, oggi Direttore Generale del
Vega Park – per la promozione e lo sviluppo di iniziative di ricerca scientifica a favore della crescita tecnologica e della competitività delle imprese.” Tra i vari
compiti di Vega ci sono l’attivazione di una serie di iniziative che “facilitino il trasferimento di conoscenze
scientifiche e tecnologiche dalle università e dalle grandi aziende, al tessuto delle Pmi del territorio veneziano
e veneto”.
Vega riconnette l'area del vecchio stabilimento chimico con il tessuto urbano circostante, facendone elemento di riferimento per una vasta zona nella quale è
ragionevole pensare avvengano nel prossimo futuro
intensi processi di ristrutturazione produttiva, sociale e
territoriale. Tuttavia si è cercato di rispettare il sito il più
possibile dal punto di vista architettonico, restando
aderenti alla sua tradizione di area industriale e riutilizzando il maggior numero di edifici e strutture preesistenti.
La missione fondamentale di Vega è di promuovere
l’attivazione di un sistema territoriale dell’innovazione
e del trasferimento tecnologico mediante lo sviluppo
di reti e di aggregazioni di imprese, per ottimizzare i
percorsi di innovazione sia di prodotto che di processo nelle aziende insediate e nel territorio. Vega opera
attraverso un sistema di partecipate e partner, di cui
citiamo i più importanti:
Nanofab gestisce il laboratorio Nanofabrication Facility – 3 mila metri quadri dedicati al trasferimento
delle nanotecnologie alla produzione industriale di
nuovi materiali – ospitato all’interno della Torre Hammon, costruita negli anni ’30 per il raffreddamento
dell’acqua nel ciclo di produzione metallurgica e divenuta oggi uno dei più noti simboli di archeologia
industriale dell’area mestrina.
HydrogenPark (consorzio che comprende l’Enel), realizza il coordinamento e lo sviluppo di progetti e di
iniziative sull’utilizzo dell’idrogeno con uno spettro di
applicazione molto ampio; dai prototipi di imbarcazioni
ad emissioni zero fino alle nuove centrali elettriche e
agli impianti di cogenerazione per comunità.
Venezia Tecnologie supporta le imprese nello svilup-
Regole e Mercato
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po tecnologico dei materiali metallici, ceramici, semiconduttori e plastici e nelle loro applicazioni.
Il consorzio Venezia Ricerche rappresenta il braccio
operativo per la ricerca applicata: realizza progetti di
ricerca a valenza regionale, nazionale e internazionale, studi di consulenza tecnico-scientifica nei settori delle scienze e tecnologie ambientali, dei materiali innovativi e del supporto per l’innovazione di prodotto e di processo.
All' interno di Vega hanno sede anche quattro metadistretti produttivi regionali più due nuovi distretti:
Mdm (Meta distretto Digital Mediale) è il primo Cluster Digital Mediale italiano per numero di aziende
associate, e uno fra i più grandi in Europa. Opera dinamicamente su progetti collaborativi, altamente innovativi a favore della crescita e dello sviluppo delle
aziende. Il Meta distretto persegue un programma di
attività finalizzato a sperimentare nuovi modelli di business, favorire il trasferimento di tecnologie tra gli associati, aumentare il networking e promuove attività
di incubazione per le start up.
Bbcc (Meta distretto dei beni culturali), raggruppa oltre 300 aziende impegnate in tutti i settori legati ai
beni culturali.
Metas (Meta distretto per ambiente e sviluppo sostenibile), è il primo in Italia che aggrega imprese, enti
ed istituzioni che si occupano a vario titolo di ambiente. Ne fanno parte circa 400 aziende.
Mdtv (Meta distretto turistico veneto), raccoglie oltre
1.400 aziende ed Enti aderenti, che danno lavoro a
oltre 26 mila addetti. L’obiettivo è quello di mettere in
rete le imprese del comparto attraverso progettualità coordinate.
SkyD, (distretto veneto dedicato all' aerospazio e all'astrofisica), all' interno del quale è rappresentato anche il comparto aeronautico, rappresenta una filiera
d’eccellenza che si propone l’obiettivo di accrescere
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la conoscenza, l’innovazione e le professionalità di
un territorio veneto che conta 1.300 aziende del settore con 15.000 addetti per un fatturato che si aggira
intorno ai 2,5 miliardi.
Biofab (distretto veneto delle biotecnologie industriali)
risponde all’esigenza di sviluppare sinergie, progettualità, promozione, “cross-fertilisation” tra le aziende
insediate in Vega e nella regione del Veneto e il sistema della ricerca, per favorire l’innovazione.
Curiosando per le vie del Parco, ci si accorge che la realizzazione di un Polo tecnologico e scientifico nell’area
della prima zona industriale di Porto Marghera è apparsa sempre più come una scelta strategica, in grado
di mettere in moto un percorso virtuoso di rivitalizzazione economica coerente con le istanze sempre più
urgenti di salvaguardia ambientale. L’ampia disponibilità di spazi e di edifici dismessi da poter destinare a
nuovi utilizzi si accompagna ad una fortunata ubicazione geografica: Vega si trova infatti nel cuore del sistema economico del Nord Est, a due passi dall’aeroporto internazionale Marco Polo di Venezia e delle principali vie di comunicazione d’acqua e di terra.
“I progetti di Vega – assicura Michele Vianello (che di progetti ambiziosi se ne intende, essendosi fatto il principale
paladino dell’accesso gratuito alla banda larga e alla
rete WiFi cittadina per tutti i veneziani) – prevedono per
il prossimo decennio la trasformazione di altre tre aree
limitrofe (Vega 2, 3 e 4) nella Città della Conoscenza,
Scienza e Tecnologia, dove si prevede l’insediamento
di 1.000 aziende con oltre 10.000 addetti all’interno di
200 mila metri quadri di edifici costruiti secondo criteri di eco-sostenibilità, in una moderna concezione di
sviluppo e di servizi”. Ad opera ultimata, la nuova area
con i suoi edifici rappresenterà una rinascita del waterfront di Venezia, una città che si sta purtroppo spopolando e che ha grande bisogno di riallacciare i fili
che la legano all’imprenditorialità della terraferma.