COMUNE DI CUCCIAGO PIANO DEL COLORE E DEL DECORO
Transcript
COMUNE DI CUCCIAGO PIANO DEL COLORE E DEL DECORO
COMUNE DI CUCCIAGO PIANO DEL COLORE E DEL DECORO • 1 IL TEMA DEL COLORE DELL’EDILIZIA STORICA NELLE FACCIATE Il lavoro di ricerca sul tema del colore delle facciate dell’edilizia storica mira a definire regole e metodologie, chiare e concretamente attuabili, nella realizzazione di una tabella dei colori utilizzabile negli interventi di recupero dell’edilizia storica, come su quella più recente, di quella residenziale come di quella con finalità produttiva e commerciale. L’attività di ricerca sul colore delle facciate di Cucciago viene effettuata però con ritardo rispetto a un patrimonio immobiliare che negli ultimi decenni ha subito sensibili alterazioni nei colori e negli intonaci originari. Un risultato più efficace sarebbe stato raggiunto se questa indagine fosse stata attuata almeno vent’anni fa, precedentemente alla progressiva trasformazione della textura degli edifici, quando le tracce residue delle vecchie coloriture avevano una presenza ancora concreta. Realizzare oggi una ricognizione sul colore delle facciate storiche richiede la presa in esame di parti residue di intonaci, aree di colore superstiti preservate da gronde, davanzali o balconi. Richiede altresì una verifica con la situazione di centri circostanti, nella consapevolezza che non esiste un “colore” specifico di un singolo abitato, bensì un carattere cromatico d’ambito, riconducibile a un contesto ben più ampio a quello di un singolo comune. Un altro aspetto da considerare con una certa attenzione nella valutazione cromatica deriva dal fatto che i colori storici hanno subito nel tempo sensibili alterazioni, dovute all’esposizione alla luce e alle intemperie, e proprio il processo di invecchiamento cui sono soggette ne ha modificato la natura originaria, presentando oggi effetti completamente differenti dalla stesura originaria e difficilmente riproducibili sul nuovo. 1 LE NORME I COLORI DEL PIANO: IL CENTRO STORICO 1. All’interno del perimetro del nucleo di antica formazione l’uso del colore è definito da una specifica tavolozza di un numero limitato di colori, ciascuno dei quali dovrà avere una precisa combinazione cromatica con gli infissi, i serramenti, con le eventuali zoccolature di base e con ogni altro elemento materico con caratteristiche cromatiche. Al fine di conferire agli interventi caratteri di omogeneità e di decoro urbano gli elementi di finitura dovranno riferirsi a quelli tipici locali. 2. Non essendo possibile definire singolarmente un colore, occorre valutarlo attraverso un confronto d’ambito: diviene pertanto indispensabile attuare un principio di relazione con le tinte esistenti, attraverso il cui esame sarà possibile individuare la scelta cromatica più appropriata per quella determinata area. 3. Ogni intervento di coloritura delle facciate del centro storico dovrà essere sottoposto al parere della commissione specifica. 4. La scelta di ogni colore dovrà tener conto anche del tipo e della qualità dell’intonaco su cui avverrà la sua stesura. 5. Nel caso di un intervento di coloritura parziale di un complesso edilizio (parte di una facciata più ampia, o una singola proprietà all’interno di una corte urbana) non sarà possibile attuare scelte che frammentino l’unitarietà dell’insieme, oppure, nel caso di una preesistente frammentazione, che contrastino con l’unitarietà dell’immobile. 6. Serrande e portoni di garage (quelli affacciati direttamente sulle vie del centro storico, così come quelli interni alle corti) sono ammessi soltanto se rivestiti in legno, e/o rifiniti con una tinta concordante con quella degli infissi e della facciata. 2 7. Le serrande dei negozi devono essere del tipo a maglia; non è consentito l’uso di serrande a elementi chiusi. Non è per nessun motivo consentita la finitura color alluminio. 8. In tutta l’area del centro storico non è ammesso l’uso di tapparelle. 9. Non è ammesso l’uso di rivestimenti di facciata in materiale ceramico, klinker o similari. È invece possibile utilizzare per zoccolature non superiori a cm. 80 la pietra a taglio regolare. 10. Non è consentito l’uso chiaroscurale di due colori, in particolare negli edifici con corpi fortemente aggettanti o facciate mediamente articolate. 11. È consentito l’uso di due colori in un unico edificio, o complesso di edifici, per differenziare setti murari o per evidenziare gli elementi strutturali come fasce marcapiano e pilastri. 12. All’interno del perimetro del centro storico il manto di copertura dei tetti deve essere eseguito esclusivamente in laterizio. Non sono ammesse tipologie e colori diversi. 13. I colori previsti dalla tavolozza del piano non sono tra loro sempre combinabili. La specifica tabella indica gli accostamenti non consentiti. 14. I colori più marcati (in particolare i colori 6 e 7 della tabella n°2, Cartella dei colori utilizzabili nel centro storico) saranno ammessi soltanto se trattati in pasta, ossia a fresco: sistema peraltro indicato per la migliore resa cromatica e per la durata nel tempo, in quanto il colore non forma spessore ma diviene parte integrante dell’intonaco. 15. Le tende da sole, fisse e avvolgibili, da esterno sono soggette al piano comunale del colore, come al punto 1. 16. Non è ammesso l’uso del cemento armato a vista privo di mitigazioni (da sottoporre comunque al parere della specifica commissione). 3 I COLORI DEL PIANO: LE AREE ESTERNE AL CENTRO STORICO 1. Nelle aree esterne al perimetro del centro storico è previsto un più ampio assortimento cromatico, contenuto in ogni modo entro una tavolozza di dieci colori. 2. Al colore della facciata dovranno essere aderenti le tinte degli infissi, dei serramenti, delle zoccolature e di ogni altro elemento materico con caratteristiche cromatiche. 3. Le facciate, le recinzioni e le insegne degli edifici commerciali e produttivi non potranno avvalersi dei colori aziendali, qualora questi siano in contrasto con le indicazioni cromatiche del piano. 4. Nella individuazione del colore di un edificio dovrà in ogni modo prevalere il colore d’ambito. Non saranno ammesse opzioni contrastanti con costruzioni attigue. Anche nelle aree esterne al centro storico occorre valutare il colore attraverso il confronto con quelli che gli stanno accanto: diviene pertanto indispensabile considerare un principio di relazione con gli edifici preesistenti, dai quali dovrà pervenire l’indicazione cromatica più appropriata. 5. Nel caso di un intervento di coloritura parziale di un complesso edilizio (parte di una facciata più ampia, o una singola proprietà all’interno di una cortina di edifici) non sarà possibile utilizzare colori che frammentino l’unitarietà dell’insieme, oppure, nel caso di una preesistente frammentazione, che contrastino con l’unità cromatica dell’immobile. 6. Le recinzioni (metalliche o in legno) e i cancelli di accesso alle proprietà dovranno mantenere una tinta neutra (grigi medi, verde vagone, ecc), prevalentemente opaca, come indicato dalla tabella specifica. In caso contrario il colore dovrà essere sottoposto a una valutazione dell’apposita commissione. Le recinzioni si devono intendere esclusivamente trasparenti: non è ammesso l’utilizzo di teli sintetici a vista, direttamente in aderenza con la recinzione. 4 7. I colori più intensi (in particolare i colori 6 e 7 della tabella n°3, Cartella dei colori utilizzabili nelle aree esterne al centro storico) saranno ammessi soltanto se trattati in pasta, ossia a fresco: sistema peraltro indicato per la migliore resa cromatica e per la durata nel tempo, in quanto il colore non forma spessore ma diviene parte integrante dell’intonaco. 8. L’uso chiaroscurale di due colori contrastanti non è consentito, in particolare negli edifici con corpi fortemente aggettanti o facciate mediamente articolate, ove l’articolazione volumetrica crea per sua natura suggestioni chiaroscurali naturali, da preferire a una scorretta combinazione dei colori. 9. È consentito l’uso di due colori nel medesimo edificio, o complesso di edifici, per diversificare setti murari, articolazioni volumetriche, o per evidenziare gli elementi strutturali. Allo stesso modo è consentito l’uso del mattone a vista. 10. Serrande e portoni di garage sono ammessi soltanto con rifiniture in legno o con una tinta concordante con quella della facciata e degli infissi. Non sono ammessi nel colore alluminio. 11. Non è ammesso l’uso di rivestimenti di facciata in materiale ceramico, klinker o similari. È invece possibile utilizzare la pietra a taglio regolare per zoccolature non superiori a cm. 80. 12. Non è ammesso l’uso del cemento armato a vista privo di mitigazioni (da sottoporre comunque al parere della specifica commissione). 13. Dimensioni e localizzazione delle insegne degli edifici commerciali e produttivi devono essere sottoposte al parere della specifica commissione, il cui parere è richiesto anche qualora le insegne siano indipendenti dall’edificio. 14. Ogni intervento di coloritura delle facciate esterne al centro storico dovrà essere sottoposto al parere della specifica commissione. 5 TAVOLOZZA DEI COLORI CENTRO STORICO La tavolozza, o cartella, dei colori, è il documento fondamentale del Piano del colore del comune di Cucciago. In base all’analisi delle tinte ricorrenti sulle facciate del centro storico ne sono state selezionate sette, le varianti delle quali costituiscono l’atlante cromatico dei colori utilizzabili nel centro storico. Ogni colore è indicato con il codice di riferimento del sistema di notazione standard NCS, Natural Color System. È inoltre distinto con una numero progressivo da 1 a 7, a cui si dovrà fare riferimento per la coloritura delle facciate. Ciascuno di essi è stato riprodotto nell’allegata Tabella 2 e su pannelli mobili di cm 50 x 50 depositati presso l’ufficio tecnico comunale. I colori utilizzabili per la coloritura delle facciate del centro storico sono le seguenti: 1 Arenaria Codice NCS 2005 Y20R – 2005 Y30R (canonica) 2 Calce chiaro Codice NCS 1005 Y20R – 1005 Y30R (san Vincenzo) 3 Paglierino Codice NCS 1010 Y20R – 1010 Y30R (corte Pedroni) 4 Giallognolo Codice NCS 2030 Y20R – 2030 Y10R (corte Castello) 4 Arancione bruciato Codice NCS 2030 Y40R ( corte Casello) 5 Terra di Siena Codice Codice NCS 3030 Y50R (nuovo inserimento) 7 Terra rossa Codice Codice NCS 3050 Y80R (via del Pozzo) Note A. I colori 5 ( arancione br.) e 6 (terra di Siena) non sono accostabili tra loro. B. I colori 3 ( paglierino) e 4 (calce chiaro) non sono accostabili tra loro. 6 AREE ESTERNE AL CENTRO STORICO I medesimi colori individuati per il centro storico costituiscono l’atlante cromato delle aree esterne: ad esse se ne aggiungono altri tre, per un totale di dieci colori che nel loro insieme costituiscono il catalogo dei colori ammessi nel territorio del comune di Cucciago. Ogni colore è indicato con il codice di riferimento del sistema di notazione standard NCS, Natural Color System. È inoltre distinto con un numero progressivo da 1 a 10, a cui si dovrà fare riferimento per la coloritura delle facciate. Ciascuno di essi è stato riprodotto sull’allegata Tabella 3 e su pannelli mobili di cm 50 x 50 e depositato presso l’ufficio tecnico comunale. I colori utilizzabili per la coloritura delle facciate delle aree esterne al centro storico sono le seguenti: 1 Arenaria Codice NCS 2005 Y20R - 2005 Y30R 3 Calce chiaro Codice NCS 1005 Y20R - 1005 Y30R 3 Paglierino Codice NCS 1020 Y20R - 1010 Y20R 4 Giallognolo Codice NCS 1030 Y10R 5 Arancione bruciato Codice NCS 2030 Y40R 6 Terra di Siena Codice NCS 3030 Y50R 7 Terra rossa Codice NCS 3050 Y70R 8 Persichino 9 Rosa antico Codice NCS 3020 Y50R 10 Latte di calce Codice NCS 0502 Y50R Codice NCS 1020 Y60R 7 COLORI DI ANTE, PERSIANE E TAPPARELLE UTILIZZABILI NEL CENTRO STORICO E NELLE AREE ESTERNE AL CENTRO Questa tabella indica i colori per ante persiane e tapparelle utilizzabili nel territorio del comune di Cucciago. Ogni colore è indicato con il codice di riferimento del sistema di notazione standard NCS, Natural Color System. È inoltre distinto con un numero progressivo. Ciascuno di essi è stato riprodotto sull’allegata Tabella 4 depositata presso l’ufficio tecnico comunale. 1 Verde oliva Codice NCS 4010 G10Y 2 Grigio verde Codice NCS 6010 G30Y 3 Verde bluastro Codice NCS 5020 B20R 4 Verde bottiglia Codice NCS 7020 G 5 Tortora Codice NCS 4005 B70G 6 Marrone Codice NCS 7020 Y80R Note C. Il marrone non è utilizzabile con i colori 5, 6, 7, 8, 9 delle tabelle 2 e 3. D. Con il colore 7 (terra rossa) delle tabelle 2, 3 sono ammessi solo i colori 1 (verde oliva) e 5 (tortora). FINITURE LEGNO 1 Teak 2 Noce medio 3 Mogano E. Note: Con i colori 6 e 7 delle tabelle 2, 3 non sono utilizzabili le finiture legno. 8 NORME PROCEDURALI 1. In tutte le aree del comune, ogni intervento di tinteggiatura, anche parziale, va sottoposto al parere della specifica commissione. 2. Prima delle operazioni di tinteggiatura, il colore indicato deve essere depositato presso l’Ufficio tecnico comunale su un supporto rigido di almeno cm 30 x 40. 3. Il campione sarà conservato per i tre mesi successivi al completamento dei lavori. 4. Qualora il colore dell’edificio risulti diverso dal campione depositato, è facoltà dell’amministrazione richiedere il rifacimento della tinteggiatura. 9