TESTO VIDEO IMPRESSIONISMO AMERICANO (ITALIANO) 1
Transcript
TESTO VIDEO IMPRESSIONISMO AMERICANO (ITALIANO) 1
TESTO VIDEO IMPRESSIONISMO AMERICANO (ITALIANO) 1. INTRODUCCIÓN 1. Introduzione: Ci troviamo nei locali della mostra: “Impressionismo Americano” del museo Thyssen Bornemisza di Madrid. Ci avviciniamo a questa esposizione focalizzando un concetto, quello del territorio, cruciale per comprendere l’importanza dell’impressionismo internazionale. Sorgono spontanee una serie di domande che ci aiuteranno a scendere nei dettagli di questa esposizione. Cos’è l'impressionismo francese e cos’è l'impressionismo americano? Quali sono le differenze? Si tratta soltanto di una questione di tecnica e di stile? Oppure ci sono davvero differenze di territorio? O sarebbe sufficiente fare riferimento alla nazionalità dell'artista o alla localizzazione dell’opera per sapere se si tratta di uno o dell'altro? Da queste e altre questioni legate al concetto di territorio, andremo approfondendo attraverso una selezione delle opere in mostra. L’impressionismo, senza l’aggettivo "francese" o "americano" è nato nella seconda metà del XIX secolo come movimento contro le rigide regole dell'accademia, che imponevano modelli, sia nei temi che nelle forme. La corrente nacque in Francia, però alla sua formazione parteciparono artisti di diverse nazionalità; tra loro, gli americani Mary Cassat, John Singer Sargent e James Whistler. Questi tre artisti sono conosciuti come "gli espatriati" perché si formarono in Europa, e non ritornarono più negli Stati Uniti. I tre hanno contribuito a gettare le basi dell'Impressionismo. Altri artisti americani come Hassam, Chase o Tarbell si spostarono in Europa interessati all'apprendimento delle nuove tecniche degli impressionisti. Due fattori possono spiegare lo spirito nomade di questi artisti: - Il primo è quello che la società americana inizia nel 1865 a interessarsi di quello che si trova oltre ai suoi confini, dopo la guerra civile di Secessione. - Il secondo è che crebbero in famiglie con spirito di viaggiatori. Per questo, possiamo dire che il carattere cosmopolita dell’impressionismo lo rende un movimento veramente internazionale. 2. 2. EN TERRITORIO IMPRESIONISTA. AMERICANOS EN EUROPA. In territorio impresionista. Americani in Europa. Dobbiamo attendere quasi 10 anni, dopo la prima esposizione degli impressionisti a Parigi nel 1874, affinchè gli artisti americani si avvicinino alla nuova tecnica Molti vennero in Europa già con una solida base di formazione artistica, ma durante il periodo di soggiorno migliorarono ulteriormente la loro formazione frequentando le scuole d'arte e le accademie di disegno. Tuttavia, essi erano consapevoli che la migliore formazione sarebbero state le ore di lavoro in gruppo. Bunker e Sargent, amici, conosciutisi nella nativa Boston, dipinsero in una piccola cittadina a mezz'ora da Londra, dove sperimentarono la pittura all'aperto. Sargent amplia il suo punto di vista focalizzando un territorio reale, un piccolo affluente del Tamigi che ci ricorda le immagini rappresentate da questi artisti, in Francia, sulle rive del fiume Epte, e dei suoi affluenti vicino al villaggio di Giverny, dove viveva il suo grande amico e maestro, Claude Monet. Questi artisti ritornarono negli Stati Uniti? Cosa portarono con loro? Tranne il gruppo degli “espatriati”, i loro soggiorni non erano mai molto lunghi; in molti casi restarono da alcuni mesi a qualche anno. La maggior parte di loro ritornava in patria con la valigia piena di nuove idee, tecniche e temi, oltre a una serie di esperienze, e dei buoni amici. Le loro opere furono ben accolte in patria? Qual fu la reazione del pubblico e della critica? Come si diffuse il movimento oltre i confini dell'Europa?. 3. IMPRESIONISMO EN TERRITORIO AMERICANO. IMPRESIONISTAS AMERICANOS EN AMÉRICA 3. Impressionismo in territorio americano. Impressionisti americani in America. L’impressionismo si diffuse in modo non uniforme negli Stati Uniti. A partire dal decennio del 1880, i collezionisti ritornavano dai loro viaggi in Europa con opere degli impressionisti. Nel ritorno negli Stati Uniti la maggior parte degli artisti si ritrovò a Boston, a New York e in Pennsylvania. I critici degli Stati Uniti dichiararono guerra agli impressionisti americani. I loro dipinti furono bollati come "falsi" e "convenzionali" e si diceva loro che era meglio essere un nord-americano autentico che un francese di imitazione. Intorno al 1890, molti artisti nord-americani erano già tornati dall'Europa iniziando a incorporare nuovi temi, composizioni e colori dell'Impressionismo in scene ambientate nei loro paesi di origine. ¿Podría ser un paisaje o ciudad estadounidense una fuente de inspiración? Poteva essere un paesaggio o una città degli Stati Uniti una possibile fonte d'ispirazione? Childe Hassam fu uno degli artisti che assimilò gradualmente le tecniche nate negli ambienti artistici francesi, e uno dei primi americani a prodigarsi perché l'impressionismo perdesse il suo appellativo di francese e adottasse quello di americano. Qui, Hassam, mostra un territorio americano, la città di Boston e un evento specifico, l'Esposizione Universale di Chicago del 1893. Sappiamo che Hassam si trovava a Chicago un anno prima e che non visitò l’esposizione, così che l'immagine del dipinto è una visione immaginaria dell’evento. Hassam conobbe il padiglione dell’Orticoltura attraverso dei disegni, e il parco è stato probabilmente dipinto nello studio dell'artista. L’opera, “Nel frutteto”, è probabilmente la miglior prova di come gli Stati Uniti abbracciarono l'impressionismo e lo adattarono alla loro situazione. Tarbell dipinse la tela in due fasi: la iniziò in Europa e non dipinse le figure fino al suo ritorno in America. Lo scambio di sguardi e le conversazioni che si apprezzano nell’opera non avvennero, di conseguenza, nel paesaggio che funge da sfondo. L'erba, gli alberi e il cielo sono francesi, ma le figure, come la moglie dell’artista e la sua famiglia acquisita posarono in realtà nei dintorni di Boston. Nonostante tutto, la critica statunitense celebrò il quadro come un tema patriottico di cui vantarsi, inoltre, il pubblico si sentì identificato con l'abbigliamento dei modelli e ne capì i gesti raffinati e gli atteggiamenti percependoli come un riflesso fedele della realtà. 4. OTROS TERRITORIOS 4. Altri territori. ¿Podemos encontrar ecos de otros territorios en la pintura impresionista? ¿Existían otras culturas que fascinaran a estos pintores? Possiamo trovare echi di altri territori nella pittura impressionista? C'erano altre culture che attraevano questi pittori? Dopo l'apertura del Giappone e l'espansione delle rotte commerciali verso la metà del XIX secolo, il gusto orientale si diffuse immediatamente attraverso l'Europa e l'America. I dipinti degli impressionisti hanno adottato alcuni elementi tipici delle stampe giapponesi. Questa immagine appartiene alla famosa serie di Notturni di Whistler. Sagome anonime galleggiano sul Tamigi, che attraversa Londra, viste dal quartiere di Battersea. La tela è caratterizzata da una tavolozza di colori tenui che riproduce fedelmente il chiaro di luna. L'artista sottolinea l'orizzontalità del lavoro accatastando come cassetti indipendenti, il primo piano, il piano intermedio e lo sfondo; inoltre, l'alta linea dell'orizzonte evidenzia quanto Whistler è stato influenzato dalle stampe giapponesi. Un'altra caratteristica di questa influenza orientale si può riscontrare nella firma del pittore, decorata con l’ideogramma di una farfalla. L'influenza delle culture orientali continuò, e nel 1890, William Merritt Chase realizzò una serie di 'ritratti in kimono "di alcuni parenti e amici in una villa di Shinnecock Hills, a Long Island, tra i quali si incontra “il Kimono” un’opera della collezione permanente del Museo Thyssen-Bornemisza. La figura femminile dell’opera di Chase non solo è vestita con un kimono di seta, ma è seduta su una piccola sedia di bambù, di fronte a un paravento orientale, mentre contempla una serie di stampe con disegni giapponesi. Il tipo di prospettiva e la simmetria della composizione ricordano lo stile orientale. -‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐-‐ PROPUESTA DIDÁCTICA. CARTOGRAFÍAS: LA FUERZA DE LO LOCAL Proposta didattica La cartografia: l’importanza del nostro intorno. Nel 1890, Bunker, uno degli artisti presenti in questa esposizione, scrisse una lettera a una collezionista, spiegandole la necessità di conoscere il luogo. Utilizzò queste parole: "Conosco ogni cespuglio, ogni uccello e ogni rana di questo posto e sono tutti molto cordiali." Essi conoscevano ogni angolo della realtà e ne apprezzavano la bellezza e la forza anche nei dettagli più insignificanti. Il luogo in cui viviamo, la nostra città e la nostra gente, sono ugualmente un luogo significativo; per non dimenticare il valore che apporta alla nostra vita ciò che ci circonda e per poter raccontare la nostra società e la cultura contemporanea, vi invitiamo a redarre una carta del luogo dove vivete con tecniche anche diverse dalla pittura: mappe, fotografie, registrazioni dei suoni, brevi video; tutti i formati sono validi per descrivere il nostro ambiente e conoscere in profondità il luogo in cui si vive. Se vi fa piacere condividere con noi la cartografia del vostro territorio, lo potete fare attraverso i social network , come Facebook, Twitter, o creando una nuova scheda Pinterest.