BOLLETTINO ROTARY CENTRO

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BOLLETTINO ROTARY CENTRO
Club Bari
DISTRETTO 2120
ROTARY INTERNATIONAL
Anno rotariano 2014-2015
21
26 maggio 2015
Condividere e servire con impegno e amore.
Antonella Calderazzi
Presidente
LE NOSTRE PROSSIME RIUNIONI
Rotary Club Bari
Riunione del 19 maggio 2015
Guido Di Sciascio, Rossella Melpignano,
Anna Presicci e Giovanni Mansueto hanno
presentato i risultati del progetto del
Club: “Oltre la realtà: i rischi della realtà
virtuale. Il Cyberbullying, prima e dopo”.
A cura di Adriana De Serio
26 MAGGIO 2015 - N. 21
Il cyberbullying è una forma
di bullismo che prevede l’utilizzo di tecnologie, allo scopo
di minacciare o intimidire
qualcuno. Le vittime registrano effetti negativi sul benessere emotivo, scolastico e sociale, autolesionismo e suicidio. Il terreno di coltura di un
cyberbullo è rappresentato
da disturbi dello sviluppo, relazionali, devianza giovanile,
dipendenze da sostanze, alcol, internet, etc. Una rete di
comunicazione e formazione,
tra specialisti, insegnanti, genitori, ragazzi, può bloccare il
fenomeno, e prevenire evoluzioni psicopatologiche o catastrofiche.
A tal uopo, il Rotary Club
Bari ha meritoriamente promosso un Progetto sul cyberbullismo, illustrato in connubio con diapositive, in una
serata rotaryana, dai professionisti che l’hanno attuato:
Guido Di Sciascio (psichiatra), Rossella Melpignano (dipendenze patologiche), Anna Presicci (neuropsichiatra
infantile), Giovanni Mansueto (piscologo). I relatori sono stati presentati dal vicepresidente Michele Baruffi, in
assenza, per grave lutto familiare, della presidente Antonella Calderazzi.
Di Sciascio ha rimarcato che Antonella ha rappresentato una parte importante nel Progetto, nato durante
la presidenza di Gaetano Scamarcio, anno in cui, tra l’altro, si celebrava il primo decennale dei social networks,
e la prima giornata mondiale per l’uso di Internet più sicuro, correlata al cyberbullismo, riconosciuto reato penalmente perseguibile (dall’agosto 2013). Di Sciascio ha
elencato i motivi per cui i ragazzi (ritenuti deboli) divengono vittima del cyberbullismo, operato spesso da
coetanei. In considerazione, pertanto, dei rischi connessi alla fruizione dei social networks, e della necessità di attuare una formazione specifica destinata agli
studenti di età tra 10 e 14 anni, ma anche a genitori e
docenti, importanti veicoli di informazioni per i giovanissimi, Di Sciascio, in team con i tre professionisti citati, ha espletato il progetto nelle quattro scuole secondarie di I grado Fraccacreta, Don Milani, Imbriani, Levi,
nei diversi quartieri di Bari, con l’obiettivo di proseguirlo
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in futuro, ampliandolo e indirizzandolo anche ad altri
ordini di scuole. Il progetto si è proposto: di fornire informazioni su cyberbullismo e dipendenze tecnologiche, indicazioni operative per la gestione del fenomeno; di valutare la percezione della presenza di episodi di
cyberbullismo da parte di genitori e docenti. In ogni
scuola sono stati condotti incontri di tre ore, articolati
su tre livelli: attività di formazione sui topics principali;
somministrazione di un questionario di screening a genitori e docenti; discussione con docenti e genitori sulle problematiche affrontate.
Rossella Melpignano ha successivamente focalizzato
le dipendenze patologiche, che, legate nell’immagina-
Foto: Donato Forenza
rio collettivo all’uso di sostanze, attualmente includono
anche dipendenze comportamentali, “senza sostanze”.
Vi s’individuano shopping compulsivo, dipendenze da
lavoro, da palestra, gioco d’azzardo patologico (attuato da una fascia d’età soprattutto adulta), che, attraverso giochi on line e scommesse, interessa ora anche
fasce d’età più basse, chat erotiche, siti pornografici. E’
apparsa opportuna la prevenzione rivolta all’età preadolescenziale, nella quale la personalità è ancora plasmabile, rispetto, invece, agli adolescenti, la cui personalità è già quasi definita. Tuttavia, se i giovanissimi sono i destinatari ultimi della formazione, il progetto si
rivolge in particolare a genitori e docenti, con lo scopo
di reimpostare una comunicazione efficace tra genitori e figli, intendendosi il genitore quale vettore intermedio, che necessita di essere erudito sui vari aspetti
della rete. La problematica della dipendenza da Internet pone l’accento sulla modalità di comunicazione dei
giovani d’oggi, definiti “nativi” digitali, multitasking,
mentre i rispettivi genitori sono “immigrati” digitali, divisi dai figli da un gap tecnologico incolmabile. L’Internet addiction, o dipendenza da Internet, si osserva addirittura dai 3 anni, e si svolge in tre fasi: esordio (progressivo abbandono di attività socializzanti, attuate solo tramite la rete), progressione (Internet diviene attività principale, riduzione delle ore di sonno, calo del-
Rotary Club Bari
Foto: Donato Forenza
d’aiuto del bullo alla famiglia; sulle relazioni famigliari,
perché i comportamenti dei ragazzi sono risultati di
processi di apprendimenti e osservazione nel contesto
familiare; sulla comunicazione con gli insegnanti, superando falsi imbarazzi e avviando il dialogo per individuare il disagio del ragazzo e della famiglia. Al contrario, i genitori della vittima si sentono inadeguati e colpevoli di non aver protetto il figlio. Funzionali appaiono pertanto alcune proposte d’intervento rivolte a genitori, docenti, bulli e gregari, e vittime del cyber bullismo. Infine, Di Sciascio ha presentato i dati del questionario proposto a genitori e docenti, nonché i punti di criticità. In conclusione, i risultati suggeriscono che
il fenomeno del cyberbullismo sembra sottostimato dai
genitori, mentre i docenti mostrano una maggiore attenzione critica, individuando peculiari caratteristiche
comportamentali degli studenti, presumibilmente associate alla ricorrenza di episodi di cyberbullismo.
PRESENZE E STATISTICHE del 19 maggio 2015
Amirante P. e signora, Amirante R. e signora, Barruffi e signora, Bianchi, Borrelli, Cappiello e signora, Cardone e signora, Cianci D. e signora, de Giglio, De Pascale e signora, De Serio e consorte, De Tommasi e signora, Di Benedetta e signora,
Di Benedetto, Di Cagno e signora, Di Lorenzo, Di Sciascio e signora, Ditonno, Forte, Ghidini, Giorgino R. (rec.), Introna, Loiodice e signora, Macario, Martelli, Marzi, Massaro, Mele e signora, Panaro F. e signora, Pettini e signora, Piccolo, Pitzalis,
Salvo, Sassanelli, Scamarcio e signora, Scarascia Mugnozza e signora, Scianatico e signora, Simone M. (rec.), Sollazzo e signora,
Vernole e signora, Viterbo F.G., Viterbo V.
Statistica: Soci effettivi n. 129; dispensati o in congedo n.
10; presenti n. 40+2C=42; Percentuale di presenza: 35,30%
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l’attenzione e del rendimento scolastico, agiti aggressivi verso i genitori quando
tentano di distogliere i propri figli dalla rete), fase patologica, o sindrome di Hikikomori (attività esclusiva su
Internet, inversione del ritmo sonno-veglia, poiché la
notte trascorre on line, rapporto con i genitori interrotto, accumulo di oggetti,
e rifiuti, nella propria stanza). Negli anni Duemila la
sindrome, individuata in
Giappone negli Anni ’80, è
approdata in Europa e negli
Stati Uniti. In Italia i ragazzi
affetti dalla sindrome sono
circa 240.000. Il computer ha
modificato la comunicazione interpersonale, sostituendola con la telepresenza, che non consente di veicolare emozioni. Un’ulteriore problematica è rappresentata dall’autoscatto, o
selfie addiction: i ragazzi si autoconfinano in casa per
realizzare il selfie perfetto, e quando si accorgono che
non esiste, tentano il suicidio. Altra dipendenza è dai
videogiochi, che interessano una fascia d’età tra 8 e 13
anni, e, dotati di alto potere additivo, di assorbimento, e di contenuti aggressivi, possono indurre fenomeni pseudo allucinatori.
La relazione di Anna Presicci ha poi seguito un percorso scandito da tre avverbi di tempo: il dopo, il prima,
l’ora. Il Dopo si riferisce a conseguenze del cyberbullismo, che, per bulli e vittime, si evidenziano a livello
emotivo, cognitivo, comportamentale, relazionale, sino al manifestarsi di disturbi psicopatologici. In particolare, vi sono associati depressione (60%), comportamenti suicidari, autolesionismo. Il Prima considera che:
- cyberbulli si può diventare, se alla vittima si attribuisce
assenza di sentimenti e di emozioni, vivendo così un
disimpegno morale; - cyberbulli si può nascere: soggetti affetti da alcune patologie (ADHD, etc.) sono predisposti ad agire episodi di cyberbullismo. La vittima diventa tale per differenti motivi (bellezza, successo, etc.),
e subisce più episodi. L’Ora è il contesto in cui avviene
il cyberbullismo, espressione di una dimensione comunicativo-relazionale alterata, virtuale, in una situazione
spazio-temporale deformata, in cui il numero di “mi
piace” influisce su autostima e immagine di sè. Prevenzione può essere attuata dai genitori divenendo sentinelle digitali, e tramite l’alfabetizzazione sentimentale
ed emozionale.
La relazione di Mansueto ha quindi focalizzato il ruolo di famiglia e docenti in relazione al cyberbullismo.
Le modalità di reazione delle famiglie di bulli includono:
negazione, dapprima, poiché riconoscere che il figlio è
bullo significa mettere in discussione il proprio progetto educativo e l’immagine sociale della famiglia; rancore contro la vittima; mancanza di collaborazione con
i docenti. Occorrerebbe invece indagare: sull’atto del
bullismo, poiché esprime solitudine emotiva, richiesta
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Rotary Club Bari
Riunione del 26 maggio 2015
Cantine Miali: una famiglia, una storia,
una passione
A cura di Adriana De Serio
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Le aziende vinicole, in Italia, rappresentano perle che
impreziosiscono notevolmente il territorio.
In particolare, la Puglia, nel Meridione italiano, crogiuolo di terre assolate e fertili, accoglienti i vigneti, costituisce un vivaio, e una riserva, di vini, autentici tesori
espressione della produzione autoctona. Nel corrente
anno, in cui l’Italia è sede dell’Expo, focalizzato sull’alimentazione, il Rotary Club di Bari ha inteso dedicare
una serata alla produzione vinicola delle Cantine Miali,
nate a Martina Franca nel 1886. Introdotto dalla Presidente Antonella Calderazzi, Michele Miali (esponente
della direzione delle Cantine Miali) ha sottolineato il significato del titolo apposto alla conferenza, che stigmatizza tre elementi quali fondamentalmente strutturanti l’azienda vinicola Miali: la famiglia, la storia, la passione.
La famiglia riveste un ruolo importante nell’azienda
Miali, evolutasi appunto con una gestione familiare, e
quindi caratterizzata da un’osmosi continua tra problematiche aziendali, che investono necessariamente la
famiglia, e familiari, che non possono non interessare
anche la vita dell’azienda.
La storia costituisce un ulteriore imprescindibile riferimento per l’azienda Miali, contribuendo a definirne la
vision e la mission, scaturenti proprio dall’impegno del
fondatore dell’azienda, e dei suoi eredi familiari nonché professionali. L’azienda gode certamente di “benefici derivanti da quello che è stato fatto, poiché chi ci
ha preceduto ci ha insegnato e trasmesso molto, - ha
affermato Michele Miali – ma dobbiamo quello che siamo anche alle nostre capacità.
Un altro concetto da considerare è la passione, che è
la benzina che spinge la mattina ad alzarsi presto per
realizzare sempre di più. La passione genera la ricerca
dei risultati, anche economici, ed è un risultato, prodotto della passione, la soddisfazione di parlare questa
sera con voi”. Progenitore dell’azienda è stato Elvino
Miali, al quale, in realtà, era destinato il nome del rispettivo nonno Livino, nome che però non fu correttamente registrato all’anagrafe, in quanto pronunciato in
dialetto. Elvino era un commerciante di prodotti agricoli, ma anche uomo molto brillante e creativo, e quando nell’’800 il parassita fillossera infestò e decimò le colture soprattutto nel Nord Italia, per cui si manifestò ivi
l’urgenza di vino in brevissimo tempo, Elvino ebbe l’intuizione geniale di cercare vini e uva, e iniziarne la relativa produzione, da vendere alle aziende vinicole che
commerciavano nel Settentrione italiano. Elvino cominciò così una piccola attività di commercio vinicolo
anche a livello locale, cercando vigne che non fossero
attaccate dalla fillossera, che nel frattempo si era diffusa nel Sud Italia, e, agli inizi del 1900, costruì un piccolo
stabilimento, in campagna, aiutato da Michele Miali,
nonno del relatore. L’attività si estese e acquisì nuove
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Foto: Donato Forenza
forze, a partire dai due figli di Elvino, Michele e Antonio,
assumendo caratteristiche aziendali. La casa Cinzano divenne il principale cliente, fornendo liquidità economica, ma anche maggiore rilievo nella visibilità. Negli anni
’60 il papà e lo zio del relatore decisero di elevare maggiormente la qualità, puntando quindi non più soltanto sul vino sfuso di cisterna, ma inaugurando la produzione del vino in bottiglia. Nella consapevolezza che il vino sfuso sarebbe stato appannaggio solo di grandi
aziende del nord barese, acquistarono macchinari, e nel
1960 si attuò la prima vendemmia per il vino in bottiglia,
commercializzato per la prima volta nel 1961. Nacquero
pertanto il “bianco di Martina”, un primitivo, per la prima volta in bottiglia in Puglia, e un aglianico proveniente dalla Basilicata: tali vini costituirono il preludio alla confezione del marchio aziendale Miali, con la finalità di acquisire richieste di fidelizzazione, di vendita del
marchio, che in realtà rappresentava la Puglia. Negli anni ’90 nell’attività aziendale si sono inseriti Michele (relatore della serata), insieme con il fratello Francesco, apportando novità nei meccanismi sia della produzione
sia dell’approccio al mercato. La produzione si attesta
attualmente intorno a 750.000 litri di vino e 200.000
bottiglie, in un anno, con 21 tipologie di vini, tra cui verdeca, falanghina, primitivo; il 33% del fatturato totale è
destinato al mercato estero, servendo 11 Paesi (Stati
Uniti, Canada; in Europa, Germania, Svizzera, Danimarca, Olanda, etc.). La produzione comprende tre linee di
vini: una linea di cinque vini classici, una linea giovane, e
una linea premium, destinata all’eccellenza. L’azienda,
piccola e di carattere artigianale, dedita a importazione
e distribuzione diretta, registra continui incrementi annuali. Il successo aziendale è dovuto anche alla decisa
distribuzione e divisione di compiti, e quindi alla pacifica convivenza, fra gli operatori. Recentemente l’azienda Miali ha costituito un consorzio con otto piccole
aziende artigianali dislocate in tutta Italia, con lo scopo
di autoimportarsi negli Stati Uniti, e quindi farsi conoscere sui mercati internazionali.
La relazione di Michele Miali è stata corroborata,
in apertura di serata, da un momento conviviale, in
cui golose pietanze della tradizione pugliese (selezionati con acume, per la felicità della gola dei Rotariani, dal prefetto buongustaio Luigi Di Lorenzo)
sono stati abbinate ai vini offerti dalle cantine Miali
alcune gustose portate.
Illustre ospite della serata è stato Marian Mocan, del
Rotary Club Bari
Encomiabile iniziativa dei Club Rotary baresi
Cinque alberi a Torre a Mare
Foto: Donato Forenza
Rotary di Timisoara, past district governor (2013-2014)
del Rotary di Romania (Distretto 2241), professore universitario, impegnato in un congresso nell’Università di
Bari. Marian, approdato per la prima volta nella nostra
città, ha ammirato l’eleganza della sala del Circolo Unione, ha gustato immensamente l’ottima qualità della cena, e, al termine della manifestazione, ha consegnato il
gagliardetto del suo Rotary ad Antonella, esprimendo
l’auspicio di instaurare una gioiosa collaborazione tra i
clubs rumeni e il nostro Club. E’ proprio il caso di osservare che il connubio di cibo barese e vino delle cantine
Miali apre i varchi a inusitati scenari internazionali.
Come gli amici ricorderanno, una delle iniziative adottate
dai 5 Club metropolitani nel presente anno rotariano fu quella realizzata qualche
mese con la messa a
dimora di 5 alberi, nei
pressi della torre di
Torre a mare, per ricordare il 110° di vita
e di attività del Rotary Internazionale..
Da pochi giorni l’opera ha avuto il suo
completamento, attraverso la sistemazione nello stesso sito di una targa in bronzo curata dai sodalizi rotariani promotori, e tesa a ricordare la suindicata data e l’impegno
del Rotary sul territorio.
Un particolare apprezzamento va alla nostra Presidente Antonella Calderazzi, che dell’idea fu tra i
principali promotori.
Foto: Donato Forenza
Amirante P. e signora, Amirante R. e signora, Barruffi e signora, Bianchi, Borrelli, Calderazzi, Cappiello e signora, Carbonara, Cardone e signora, Cianci D. e signora, de Giglio, De Pascale e signora, De Serio e consorte, De Tommasi e signora, Di
Cagno, Di Lorenzo, Fina, Fino, Fogli e signora, Ghidini, Giorgino R. (rec.), Grisafi e signora, Grossi e signora, Labarile, La Fortezza, Loiodice e signora, Lorusso, Macario, Martelli (rec.), Marzi, Morfini, Panaro F. e signora, Piccolo, Randolfi, Roca, Sassanelli, Scamarcio, Scarascia Mugnozza, Simone M., Vin
Soci effettivi n. 129; dispensati o in congedo n. 10; presenti
n. 38+2C=40; Percentuale di presenza: 33,60%
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PRESENZE E STATISTICHE del 26 maggio 2015
DA
A 80 ANNI LA
QUALITA’
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A QUA
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A DI SEMPRE
QU
TA’
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Rotary Club Bari
NOTIZIARIO
Auguri
Compleanno Soci: 2 giugno 2015, Forte; 6,Vittorio Boscia; 10,Cassano; 11, Ghidini e Pastore; 13, Cavallo; 16, Ricci; 17, Piccolo; 18, Grisafi; 21, Bevilacqua; 23, Riccardo
Giorgino; 25, Sassanelli; 26,Bertolino, Francesco Boscia;
Riccardo Amirante; 27, Barsanti;
Onomastico Soci: 9, Riccardo Giorgino, Figliolia; 10, Maurizio Cianci; 13, Calderazzi, Crovace, Dell’Atti, Fina, Lorusso, Morfini, Vernole; 15, Borraccia; 21, Di Lorenzo, Galantucci, Luigi Jacobini; 24, Barchetti, De Bellis, Durante, Martelli, Scianatico, De Tommasi, Gianluca Jacobini; 28, Spagnolo; 29, Paolo Amirante, Bevilacqua, Ditonno;
Onomastico Consorti: 13, Antonella Boscia, Maria Ricci; 18, Marina Casillo, Marina Bertolino; 21, Luisa Armenio, Marialuisa Saponaro, Marialuisa Scamarcio; 24, Giovanna Divella; 29, Paola Montrone, Paola Vernole; 30,
Rachele Barruffi.
Lutto
E’ deceduta nei giorni scorsi la N.D. Isabella Pugliese Calderazzi, madre adorata della nostra Presidente Antonella. Interpreti del sentimento unanime dei Soci del nostro Club,
rinnoviamo da questo foglio alla nostra Presidente ed alle
Sorelle i più vivi sentimenti di cordoglio e di amicizia.
Luisa non si ferma...
La scorsa settimana, Luisa Torsi Scamarcio è stata eletta
Presidente dell’european Material Research Society con
sede a Strasburgo. Si tratta della seconda più grande
società mondiale di Scienza dei Materiali (dopo quella
statunitense) che si compone di oltre tremila delegati.
La nostra amica entrerà in carica il 1 gennaio 2016 per
due anni e sarà la prima presidentessa donna. A quando, un nuovo successo?
Il XX Congresso del Distretto 2120
In un albergo di Matera, si è celebrato il 23 maggio scorso l’annuale Congresso del nostro Distretto. Il successo
è stato pieno, non solo per la notorietà dei Relatori
(Prof.ssa Lia Gisotti Giorgino, Prof.ssa Daniela Tranquilli
Franceschetti, Prof. Antonio Cocozza), ma anche per
l’impegno del Governatore Luigi Palombella, per la folta partecipazione di Rotariani convenuti da tutti i Club,
per la rilevanza delle relazioni presentate. Molti i riconoscimenti attribuiti a numerosi partecipanti. Ha concluso l’importante convegno Alfonso Forte con la presentazione del “Documento conclusivo” dell’evento.
Presenti per il RC Bari: Borrelli, Calderazzi, De Tommasi,
Forte, R. Giorgino, Ranieri, Sassanelli, M. Simone.
Incontro a Villa Larocca
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Organizzato da ‘Agridé’, dall’Accademia dei Georgofili
Sez. Sud Est e dall’Accademia Pugliese delle Scienze, giovedì 11 giugno, ore 17,30, si terrà a Villa Larocca l’incontro di presentazione del libro “Calendario degli oli”.
Dopo l’introduzione dell’amico Vittorio Marzi e del Prof.
Eugenio Scandale, Presidenti delle due citate Accademie, presenterà il volume il Dr. Luigi Caricato. Il nostro
Consocio Giovanni Martelli interverrà su “Xilella, la dolorosa istoria”. Le conclusioni saranno della Dr.ssa Dora
De Santis, con degustazione guidata.
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LE NOSTRE PROSSIME RIUNIONI
Martedì 2 giugno, riunione soppressa per festività
Martedì 9 giugno, ore 20,30, presso il Circolo Unione,
riunione (semiconviviale) sul tema “Rose, l’unica donna
tra i Mille”, con la relazione del dott. Antonio Caradonio,
e interventi della giornalista Maria Luisa Sgobba e dell’amico Giacomo Scarascia Mugnozza. Voci narranti Monica Boffi, Floriana Uva, Angelo Michele Di Donna.
Martedì 16 giugno, ore 20,30, presso il Circolo Canottieri Barion, riunione (semiconviviale) organizzata
dalla Banca Popolare di Bari....