aiuto. La ragazza, affidata al padre in base alla sentenza di divorzio
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aiuto. La ragazza, affidata al padre in base alla sentenza di divorzio
C 374 E/214 Gazzetta ufficiale delle Comunità europee IT aiuto. La ragazza, affidata al padre in base alla sentenza di divorzio fra i genitori, trova insopportabile vivere con lui in ambiente islamico, in un paese che notoriamente calpesta molti dei diritti che le donne europee considerano inalienabili. Erica è cittadina italiana e vuole tornare a vivere in Italia con la madre e la sorellina. Le autorità italiane l’hanno presa sotto tutela e le prestano ogni assistenza, come previsto dalla legge italiana. Risulta peraltro difficile farla uscire dal paese e raggiungere la madre, come è suo desiderio ed è stato reiterato in una lettera scritta al Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi. Quali misure intende porre in essere la Commissione affinché il suo delegato aiuti l’Ambasciata italiana nell’azione che sta svolgendo per realizzare la volontà di Erica e farla tornare a vivere in Europa con la madre? Risposta data dal sig. Patten a nome della Commissione (16 maggio 2000) La Commissione non ha un ufficio di rappresentanza in Kuwait. Essa non è stata consultata in merito al caso sollevato dall’onorevole parlamentare, che d’altronde non rientra nelle sue competenze ma in quelle degli Stati membri e, più precisamente, nelle relazioni bilaterali tra Italia e Kuwait. La Commissione auspica che le autorità dei due paesi si adoperino per risolvere la questione nel rispetto della legge e nell’interesse della ragazza. (2000/C 374 E/253) INTERROGAZIONE SCRITTA E-1268/00 di Jorge Hernández Mollar (PPE-DE) alla Commissione (19 aprile 2000) Oggetto: Istituto commerciale euro-arabo La risoluzione del Parlamento europeo del 30 marzo 1984 (1) aveva creato in Spagna l’Università euroaraba, nell’ambito del dialogo euro-arabo stabilito tra la allora Comunità Economica europea e la Lega araba. Il progetto di istituzione dell’Istituto commerciale euro-arabo, con sede a Granada, era stato approvato dal Comitato Mediterraneo della Commissione europea il 21 settembre 1994. La Conferenza euromediterranea di Barcellona del novembre 1995 fa riferimento all’Istituto, e all’importante compito che è chiamato a svolgere nel settore della formazione professionale e dell’istruzione, di modo che è indiscutibile la sua importanza come progetto di cooperazione regionale nell’area mediterranea. Il Parlamento europeo ha approvato per l’esercizio 1999 una voce di bilancio di 100 000 € per l’Istituto (A-3119); l’importo non è stato ancora erogato dalla Commissione, al pari di una sovvenzione oggetto di impegno di 380 000 €; al tempo stesso, la Commissione ha dotato l’istituto di un fondo di ammortamento di 6 milioni di €, dei quali sono utilizzabili, in teoria, solo gli interessi; le difficoltà burocratiche impediscono tuttavia anche l’utilizzo di questi. 1. Quali sono le cause che impediscono l’utilizzo dei fondi citati? 2. La Commissione è cosciente del fatto che le difficoltà economiche esposte possono impedire il funzionamento di un progetto così importante di cooperazione euro-araba in una regione vitale per gli interessi dell’Europa, come risulta dalle numerose risoluzioni del Parlamento europeo e dalle dichiarazioni della Commissione e del Consiglio? 3. Ha la Commissione la volontà politica di prestare la massima cooperazione e aiuto finanziario all’Istituto commerciale euro-arabo, trattandosi di un progetto dalle ripercussioni molto positive sullo scambio di esperienze e formazione di direttivi aziendali del mondo arabo e dell’Europa? (1) GU C 117 del 30.4.1984, pag. 165. 28.12.2000 28.12.2000 IT Gazzetta ufficiale delle Comunità europee Risposta data dal sig. Patten in nome della Commissione (16 maggio 2000) Per esaminare i risultati finora ottenuti dall’Istituto commerciale euro-arabo (EAMS) rispetto agli obiettivi iniziali è stato affidato ad alcuni esperti uno studio di ristrutturazione. Dalle conclusioni della valutazione degli esperti risulta che esiste una differenza sostanziale tra gli obiettivi iniziali e i risultati ottenuti. Attualmente il progetto dell’Istituto commerciale euro-arabo viene valutato attentamente al fine di stabilire il miglior piano d’azione per il suo futuro. La Commissione è consapevole delle difficoltà economiche dell’istituto e dell’importanza che il progetto riveste e tenterà di prendere decisioni obiettive nel miglior interesse di tutte le parti. (2000/C 374 E/254) INTERROGAZIONE SCRITTA E-1291/00 di Camilo Nogueira Román (Verts/ALE) alla Commissione (19 aprile 2000) Oggetto: Progetto di costruzione di una stazione di depurazione nel comune di Gondomar contestualmente al progetto di bonifica integrale della valle a mare di Vigo finanziata dal Fondo di coesione La decisione della Commissione sul sovvenzionamento a carico del Fondo di coesione del complesso di progetti di bonifica integrale della valle a mare di Vigo, in Galizia, (decisione della Commissione 95/11/61/035) prevede in uno dei suoi articoli un’azione specifica finalizzata alla bonifica integrale di Gondomar e del fiume Minõr, per un costo complessivo di 4.836.036 ecu. Con riferimento alla bonifica di Gondomar, la prima fase consiste nella costruzione di una stazione di depurazione e vari collettori, opere già ultimate ma non ancora ufficialmente funzionanti. Fortemente contestato, il succitato progetto è stato persino denunciato dinanzi al difensore civico di Galizia poiché il depuratore è stato costruito su terreni privati appartenenti ad un unico proprietario ed il contratto di vendita, stipulato nel massimo riserbo e in maniera irregolare, risulta estremamente lucrativo per il suo proprietario il quale ora sollecita per di più una riqualificazione dei terreni per procedere alla costruzione di una urbanizzazione. A ciò si aggiunge il fatto che non sono ancora stati ultimati i lavori di costruzione della strada di accesso al depuratore la quale attraversa i terreni di detto proprietario (collegando la strada Ramallosa-Gondomar al circondario di Dornas, comune di Gondomar). Ciò premesso, porrebbe la Commissione sollecitare un’inchiesta sui fatti denunciati nonché una valutazione e verifica del progetto di cui trattasi, il quale, tuttora bloccato, denota persino gravi carenze di funzionamento? Risposta data dal Sig Barnier in nome della Commissione (7 giugno 2000) La Commissione sta raccogliendo le informazioni necessarie per poter rispondere al quesito. Essa non mancherà di comunicare il risultato delle sue ricerche non appena possibile. (2000/C 374 E/255) INTERROGAZIONE SCRITTA P-1302/00 di Andrew Duff (ELDR) alla Commissione (12 aprile 2000) Oggetto: Dichiarazione del Segretario generale aggiunto del Consiglio In quanto membro del Consiglio europeo, il Presidente della Commissione condivide quanto affermato dal sig. Phillippe de Boissieu, Segretario generale aggiunto del Consiglio, nella sua dichiarazione del 3 aprile alla commissione per gli affari costituzionali, secondo la quale il Consiglio europeo non poteva illustrare le conclusioni della Presidenza non avendole mai lette? C 374 E/215