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MERCATI 8 EONEWS n. 509 - 10 MARZO 2009 Il futuro dell’analogica Contrariamente a quanto si possa credere, l’elettronica analogica non è, e non sarà mai fagocitata dalla digitale, anzi, insieme continueranno ad evolversi e a garantire un continuo progresso tecnologico mento della domanda nel mercato mondiale dei cellulari, grazie alla buona richiesta proveniente dall’automotive e dal mercato consumer di fascia alta. Il 2008, dopo un buon inizio è invece crollato negli ultimi tre mesi, portando in territorio negativo l’indice complessivo. Secondo IC Insight, Fonte: STMicroelectronics ALESSANDRO FERRARI Da ormai un decennio è inces- sante la diffusione dei dispositivi digitali con cui conviviamo quotidianamente. Il loro continuo proliferare potrebbe far pensare che l’elettronica moderna parli solo il linguaggio digitale, la realtà è invece molto diversa. La crescita delle tecnologie digitali ha avuto il pregio di far aumentare la richiesta di circuiti integrati analogici e mixed-signal sempre più sofisticati ed efficienti. All’ombra dell’elettronica diventata famosa con il PC, quella digitale, l’analogica è cresciuta al punto che c’è un maggior quantitativo di componenti analogici, nei moderni telefoni cellulari, di quanto ce ne fosse nei più avanzati telefoni analogici del passato. La ragione della massiccia presenza di componenti analogici nei dispositivi wireless e multimediali è da La tabella mette in evidenza la distribuzione delle diverse applicazioni in cui sono utilizzati i circuiti analogici ricercarsi nella necessità di convertire segnali che di loro natura sono analogici, in segnali di tipo digitale. Un esempio, in grado di spiegare bene la situazione, è rappresentato dalla trasmissione di un segnale all’interno di un cavo a fibra ottica: in questa applicazione i circuiti analogici servono per garantire al segnale la sua integrità. Un segnale trasmesso attraverso una fibra ottica subisce un degradamento proporzionale alla distanza percorsa quindi, per evitare che il segnale arrivi a destinazione compromesso, è necessario ripristinare i suoi valori di frequenza e ampiezza: questa importante operazione è svolta proprio dai circuiti analogici. Ampliando il discorso, si può affermare che i circuiti analogici rappresentino l’interfaccia di conversione tra i segnali analogici, presenti nell’ambiente esterno e il segnale digitale utilizzato all’interno di un dispositivo digitale. Il mercato dei circuiti integrati analogici si può dividere in due grandi segmenti: quello dei prodotti lineari standard e quello per applicazioni specifiche. Nel 2008 il maggior contributo, in termini di vendite, è arrivato dalle applicazioni specifiche per il mercato del wireless, con il 22,3% del totale. Il secondo segmento è rappresentato dagli integrati di potenza, tra cui i convertitori c.c.-c.c. e i regolatori di tensione lineari, che rappresentano il 19,5% del mercato. CRESCONO LE NUOVE TECNOLOGIE Il settore delle fibre ottiche è stato, negli ultimi cinque anni, quello che ha determinato la maggior richiesta di circuiti analogici. Dal 2001 la domanda di nuovi componenti analogici è cresciuta ad una media del 7%, fino al 2006, mentre nel 2007 il mercato ha registrato una debole tenuta, con una crescita solo del 2%. Il 2007 è riuscito a chiudere leggermente in positivo, nonostante il rallenta- l’anno appena trascorso si è infatti chiuso con una perdita del 2%, nonostante abbia mantenuto, fino al terzo trimestre, una crescita di circa il 6%. Purtroppo negli ultimi tre mesi si è registrato un crollo della domanda: nel solo mese di ottobre si è registrato un calo del 10%, rispetto allo stesso mese del 2007 e a novembre il calo è stato addirittura del 18%. Il 2009 non è iniziato meglio è quindi certo che sarà un anno decisamente negativo, ma poi il mercato delle fibre ottiche si riprenderà e così anche la domanda per i circuiti analogi- Tabella 2: Nella tabella fornita da iSuppli sono presi in considerazione i tassi di crescita dei differenti componenti elettronici fino al 2011 ci, con una crescita nel biennio 2010-2012 vicino al 7%. Dal punto di vista della tecnologia il mercato sarà ancora dominato dalla richiesta di componenti al silicio (Si) e al silicio-germanio SiGe, in crescita però anche l’utilizzo di componenti all’arseniuro di gallio (GaAs) e fosfuro di indio (InP), particolarmente utilizzati nei mercati emergenti dei dispositivi 10 e 40 G. Questi dispositivi sono accreditati da crescite molto sostanziose che dovrebbero, una volta superata la recessione in atto, espandere la propria quota di mercato ad un ritmo del 20% annuo. Il mercato dei circuiti analogici, secondo la stima di DataBeans, vale 14% del mercato complessivo dei componenti elettronici, che nel 2008 ha fatturato 273 miliardi di dollari. L’elettronica analogica, con i suoi 39 miliardi di dollari, si posiziona al terzo posto, dietro le logiche e le memorie. L’AUTOMOTIVE PARLA ANALOGICO Dimenticando i problemi in cui si sta dibattendo il settore, a partire dall’ultimo trimestre 2008 e in questi primi mesi del 2009, l’automotive rappresenta uno dei mercati, in cui la richiesta di componenti elettronici continua a crescere con maggior vigore. Nell’anno appena passato la vendita di semiconduttori analogici, utilizzati nei sistemi di controllo delle automobili, è cresciuta del 6% e, secondo quanto riportato da un recente report di DataBeans, in questo settore il valore dell’analogica è ancora al primo posto rispetto al resto dei componenti elettronici. Nel solo 2008 sono stati utilizzati nell’automotive circuiti analogici per un valore di 6,2 miliardi di dollari, circa il 25% del valore totale di semiconduttori venduti. Particolarmente interessante, notare come i circuiti analogici special purpose rappresentino circa il 75% del totale dei circuiti analogici venduti. UN 2009 DA DIMENTICARE Non è ancora chiaro come evolverà l’anno appena iniziato ma l’unico dato, su cui tutti concordano, è che sarà all’insegna del segno meno. Le prime stime prudenti parlavano di un calo della domanda vicino al 5% ma le più recenti previsioni di DataBeans hanno già rivisto al ribasso la stima, portandola a meno 8%. Questa stima sembra però ancora troppo ottimistica per iSuppli, che vede invece più realista una perdita vicina al 10%. Ancora più pessimista la visione di Gartner, che fissa a meno 16% le perdite per il 2009 ma secondo Broadpoint AmTech il mercato potrebbe arretrare, addirittura del 20%. Molto probabilmente quest’ultima stima appare troppo pessimista, resta quindi solo da aspettare qualche mese per capire se le perdite rimarranno contenute entro il 10% o se sfonderanno fino al 20%.